Notizie dal B16F

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Paparatzifan
00domenica 9 dicembre 2012 21:50
Dal blog di Lella...

PAPA: LA FEDE E' FORZA DECISIVA PER CAMBIAMENTO CONTINENTE AMERICANO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 dic.

"E' la fede la forza decisiva per la trasformazione del Continente Americano". Ne e' convinto Benedetto XVI che ha aperto questa sera in San Pietro il Congresso "Ecclesia in America" promosso dalla Pontificia Commissione per l'America Latina e dai Cavalieri di Colombo.
"Cari amici - ha detto il Papa a cardinali e vescovi giunti da Oltreoceano per l'incontro che si inserisce nell'Anno della Fede - l'amore di Cristo ci spinge a dedicarsi senza riserve ad annunciare il suo nome in ogni angolo d'America, portando con liberta' ed entusiasmo ai cuori di tutti i suoi abitanti. Nulla e' piu' pressante o positivo, non c'e' un piu' grande servizio che possiamo rendere ai nostri fratelli che sono assetati di Dio".
Per il Pontefice, "la testimonianza della fede sara' piu' eloquente e incisiva" di ogni iniziativa ed un "rinnovato spirito missionario e lo zelo e la generosita' dell'impegno sara' un contributo insostituibile alla Chiesa universale che questo si aspetta e di questo ha bisogno dalla Chiesa in America".
Essenziale, pero', ha ricordato il Papa, e' che tutti gli agenti pastorali siano purificati e rafforzati "nella loro vita interiore", attraverso un rapporto sincero con il Signore, una catechesi adeguata ed una formazione permanente "fedele alla parola di Dio ed al magistero della Chiesa", cosi' da rispondere "alle domande ed alle aspirazioni piu' profonde del cuore umano".
Sulla stessa linea, si e' posto anche il cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina: presiedendo la messa in San Pietro, prima dell'arrivo del Papa, il porporato ha lanciato alla Chiesa americana un appello alla conversione, alla comunione ed alla solidarieta', ribadendo l'importanza di restare fedeli al coraggio dei missionari, dei santi e dei martiri che hanno reso l'America "una terra consacrata, in cui oggi vive piu' della meta' dei cattolici del mondo".
Il congresso internazionale "Ecclesia in America" si svolgera' nell'Aula del Sinodo in Vaticano e si concludera' mercoledi' 12 dicembre, Festa della Vergine di Guadalupe, Madre di tutta l'America.

© Copyright (AGI)

PAPA IN AMERICA MENTALITA' CHE MINANO DIGNITA' UMANA E FAMIGLIA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 9 dic.

Occorre in America una nuova "educazione e promozione di una cultura della vita". Lo afferma Benedetto XVI nel discorso pronunciato questa sera in San Pietro in apertura del Congresso "Ecclesia in America" promosso dalla Pontificia Commissione per l'America Latina e dai Cavalieri di Colombo.
Questa e', ha spiegato, "l'urgenza fondamentale" davanti alla diffusione di "una mentalita' che mina i valori e la protezione della dignita' della persona e l'istituzione del matrimonio e della famiglia". "Come non preoccuparsi - si e' chiesto inoltre il Papa - delle situazioni dolorose di emigrazione, sradicamento o di violenza, in particolare quelle causate dalla criminalita' organizzata, dal traffico di droga, dalla corruzione e dal commercio di armi? E delle disuguaglianze brucianti e delle trappole della poverta' causate da discutibili scelte di politica economica e sociale?".
"Tutto questo richiede certo uno studio attento e valutazioni tecniche, ma la Chiesa Cattolica sa che una soluzione adeguata puo' derivare solo da Cristo e dal suo Vangelo, ricorda Benedetto XVI sottolineando la validita' dell'"intuizione profetica" di Giovanni Paolo II che ha voluto "aumentare i rapporti di cooperazione tra le Chiese delle Americhe, del Nord, Centro e Sud, e, allo stesso tempo, suscitare una maggiore solidarieta' tra le nazioni".
"Grazie a questo interscambio - infatti - il messaggio di redenzione di Cristo viene attuato con maggiore energia e puo' produrre frutti abbondanti di santita' e di rinnovamento ecclesiale".
"Come modello di disponibilita' alla Grazia divina e alla disponibilita' per gli altri, ecco brillare nel Continente Americano - conclude il Papa - la figura di Maria, Stella della nuova evangelizzazione, che viene venerata in America con il titolo glorioso di Nostra Signora di Guadalupe. Affido alla sua protezione materna questo Congresso mentre imparto a organizzatori e partecipanti la Benedizione Apostolica".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00martedì 11 dicembre 2012 22:09
Dal blog di Lella...

P. Spadaro: su Twitter il Papa si mette in gioco per incontrare l’uomo di oggi

Benedetto XVI approda su Twitter con lo stesso spirito che animò Pio XI nel dar vita alla Radio Vaticana: utilizzare le nuove tecnologie per incontrare gli uomini e annunciare il Vangelo. E’ la continuità che vede padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, alla vigilia del primo tweet che il Papa lancerà, domani, nell’udienza generale sul suo account @Pontifex. Sul significato di questa presenza del Papa su Twitter, Alessandro Gisotti ha intervistato proprio padre Spadaro:

R. – Intenderei questa presenza come una presenza "normale": oggi è chiaro che la comunicazione non coincide più con la semplice trasmissione di un messaggio, ma con la condivisione di questo all’interno di reti sociali. E nel Magistero di Benedetto XVI sulle comunicazioni questo elemento è un elemento chiave, da leggere molto bene. La Chiesa sa che oggi i messaggi di senso passano attraverso i network sociali, che sono dei veri e propri "luoghi di senso", dove la gente condivide la vita, i desideri, le impressioni, le domande, le risposte… Quindi, la presenza del Papa su Twitter è una presenza che sostanzialmente vedrei come in continuità con la presenza del Papa in strumenti come la radio, quindi alla decisione di Pio XI di trasmettere il messaggio del Vangelo attraverso la Radio Vaticana. Direi che la Chiesa è sempre stata molto attenta all’avanguardia comunicativa, proprio perché il Vangelo va incarnato nel tessuto comunicativo della storia.

D. – Qualcuno, riferendosi al fatto che c’è chi sta usando Twitter per offendere il Papa, per offendere la fede cristiana, sostiene che questa iniziativa è troppo rischiosa. Cosa ne pensa?

R. – Certamente è rischioso, perché significa comunque esporre il messaggio del Vangelo. In ogni caso, questo è essenziale. Chi commenta negativamente il fatto che ci siano vari messaggi polemici nei confronti del Papa, probabilmente non si è accorto che in realtà questi sono ovunque nella Rete, ma direi anche nei giornali, in tante altre forme di espressione… E direi che questi commenti fanno parte della comunicazione ordinaria: certamente verranno meno. Ci sono anche domande molto interessanti che vengono poste al Pontefice. Quindi, direi che è una tappa in un cammino di crescita, ma non le vedrei come problematiche.

D. – La presenza del Papa su Twitter dovrebbe suscitare un rinnovato impegno dei cristiani sulle reti sociali – sui social network – specie dei giovani, dei cosiddetti "nativi digitali"?

R. – Io penso che la presenza del Papa su Twitter incoraggi i cattolici a essere presenti nell’ambiente digitale e questo per me è un elemento di riflessione assolutamente fondamentale. Cioè, l’uomo oggi vive anche in Rete: si può essere d’accordo o meno, si può essere contenti o meno di questo fatto, però di fatto la Chiesa è chiamata a essere presente lì dove sono gli uomini. E oggi gli uomini sono anche in Rete, perché una parte della loro vita di comunicazione è lì, in questo ambiente digitale. Quindi: la vita è una sola, sia che essa sia nell’ambiente fisico, sia che sia nell’ambiente digitale. La realtà della Rete non è una realtà parallela, rispetto all’esistenza. E quindi, i cattolici sono chiamati a essere nell’ambiente digitale così come nell’ambiente fisico. Il Papa, sostanzialmente, incoraggia questa presenza.

D. – Come raccogliere, soprattutto da parte dei pastori e dei sacerdoti, delle persone più impegnate nella vita della Chiesa, la sfida lanciata dal Papa affinché soprattutto questa, come altre iniziative, non restino delle "cattedrali nel deserto"?

R. – Direi che una sfida molto interessante riguarda il rapporto tra la Parola annunciata e il contesto culturale attuale. Noi sappiamo che il contesto ordinario delle persone, dell’uomo di oggi, è un contesto frammentato, frazionato e proprio all’interno di questo contesto si avverte la necessità di messaggi di senso, di sapienza, anche profondi, ma brevi, appuntiti. E il Papa stesso, nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni del 2012, ha affermato che in Rete – proprio in Rete – è possibile trovare spazi di silenzio. Quindi, vedrei come la comunicazione in Rete non sia, non debba essere, contrapposta a una comunicazione silenziosa. Il tweet del Papa è un messaggio molto breve che può aiutare le persone a riflettere, quindi a porsi domande importanti, anche a dialogare grazie all’hashtag #askpontifex con il Papa.

D. – Come uomo di fede e di comunicazione, impegnato proprio sulla frontiera delle nuove tecnologie, cosa le dice personalmente, cosa la colpisce di questa presenza di Benedetto XVI su Twitter?

R. – Mi colpisce la disponibilità: la disponibilità del Papa a mettersi in gioco su un terreno su cui anche altri leader religiosi, come sappiamo, si sono messi in gioco. Quindi, la disponibilità a entrare con coraggio e con semplicità anche all’interno di questo mondo comunicativo. In fondo, ciò che caratterizza la Chiesa è la passione per l’umanità. Chiaramente, i rischi sono tanti, ci sono sempre e ovunque. Penso che la strada migliore sia affrontare le sfide con coraggio ed essere presenti: comprendere le sfide ed i problemi dall’interno, non trincerarsi all’interno di una situazione comoda o già nota. Quindi, questa disponibilità, questa flessibilità mi colpisce e credo sia una spinta molto interessante per i cristiani a vivere con coraggio il contesto delle sfide attuali.

© Copyright Radio Vaticana


Paparatzifan
00martedì 11 dicembre 2012 22:10
Dal blog di Lella...

Domani il Papa debutta su Twitter, verso quota 1 mln di follower

Il primo messaggio sara' lanciato personalmente dal pontefice domani 12/12/2012 alle 12

CITTA' DEL VATICANO - Alla vigilia del suo debutto ufficiale su Twitter, l'account di Benedetto XVI, @Pontifex, ha raggiunto nelle sue otto lingue complessive, oltre 900 mila follower. L'account piu' gettonato rimane quello principale, in inglese, con oltre 600 mila follower. Seguono quello spagnolo con circa 140 mila utenti collegati e quello italiano con quasi 90 mila. @Pontifex si avvicina quindi, velocemente, a quota un milione. Il primo tweet sara' lanciato personalmente dal Papa domani, 12/12/2012, alle 12, al termine dell'udienza generale e sara' incentrato sul tema della fede. (Ansa)


Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 03:06
Dal blog di Lella...

IL PAPA INVIA IL SUO PRIMO TWEET

Dear friends, I am pleased to get in touch with you through Twitter. Thank you for your generous response. I bless all of you from my heart.

“Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi, grazie per la vostra generosa risposta, vi benedico di cuore”.


Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 03:08
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Primo tweet del Papa: è con gioia che mi unisco a voi su Twitter

Il messaggio in sette lingue inviato da un tablet a conclusione dell'udienza

Città del Vaticano, 12 dic. (TMNews) - "Dear friends, I am pleased to get in touch with you through Twitter. Thank you for your generous response. I bless all of you from my heart". E' questo il testo del primo tweet del Papa, inviato in inglese e nelle altre sette lingue dal suo account @pontifex.
Benedetto XVI ha inviato il suo primo tweet da un tablet a conclusione dell'udienza generale in aula Paolo VI. Lo speaker aveva annunciato: "Ed ora, il Santo Padre invierà il suo primo Tweet". Il testo del tweet è stato proiettato su un maxi-schermo dell'aula delle udienze tra gli applausi dei fedeli presenti.


Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 03:12
Dal blog di Lella...

PAPA: CLICCA IN DIRETTA TV E "CON GIOIA" IL SUO PRIMO TWEET

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 dic.

Benedetto XVI ha inviato il suo primo tweet al termine dell'Udienza Generale di oggi, tenuta nell'Aula Nervi. Lo ha fatto dunque in diretta tv, utilizzando un tablet.
"Cari amici - si legge nel breve testo - e' con gioia che mi unisco a voi su Twitter".
"Grazie - si legge ancora nel primo tweet del Papa - per la vostra generosa risposta, vi benedico tutti di cuore". In realta', il marchingegno organizzato per l'occasione, che avrebbe dovuto consentire di leggere contemporaneamente il primo tweet nelle otto lingue dell'account papale, stenta un po' a partire e cosi' il messaggio e' gia' arrivato in inglese e spagnolo mentre in italiano lo si e' letto solo sul maxi schermo dell'Aula Nervi.
Il tweet in italiano e' poi arrivato con 8 minuti di ritardo sulla versione inglese. Ne' tra i giovani fallower che sono stati fatti salire sul palco dell'Aula Nervi c'erano italiani. Il nostro Paese forse e' meno attento all'evoluzione cybernetica del Pontificato, come dimostra il fatto che i fallower italiani non hanno ancora raggiunto i 100 mila (sono 93.855 mentre in lingua ingelese sono gia' 664.566). Le proporzioni pero' si invertono quando i messaggi del Pontefice non sono virtuali ma diretti, come sabato, quando Benedetto XVI e' arrivato in una piazza di Spagna che straripava di folla. "Oggi - ha dichiarato il portavoce della Santa Sede, padre Federcio Lombardi - il Papa rispondera' via twitter a tre diverse domande che sono state scelte fra quelle inviate e che provengono da tre diversi Continenti. La prima coppia di domande-risposta verra' inviata poco tempo dopo l'invio del tweet introduttivo, la seconda e la terza coppia di domanda-risposta saranno inviate piu' avanti nel corso della giornata, distanziate fra loro da qualche ora".

© Copyright (AGI)

PAPA: ACCOUNT @PONTIFEX SUPERA IL MILIONE DI FOLLOWER


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 12 dic.

Proprio mentre il Papa inviava il suo primo tweet, l'account "@Pontifex" ha superato il milione di follower, sommando le adesioni nelle otto lingue.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 03:48
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PAPA: PRIMA RISPOSTA TWITTER,"DIALOGA CON GESU' NELLA PREGHIERA"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 dic. - "Dialoga con Gesu' nella preghiera, ascolta Gesu' che ti parla nel Vangelo, incontra Gesu' che e' presente in chi ha bisogno". E' questa la prima risposta del Papa su Twitter. La domanda scelta dal nutrito gruppo di collaboratori che si occupa dell'account "@Pontifex" era: "Come possiamo vivere meglio l'anno della fede nel nostro quotidiano?". (AGI)


Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 03:50
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PAPA: DIO E' PRESENTE NEL MONDO, SIAMO NOI CHE LO DIMENTICHIAMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 dic.

"Con la nostra fede, la nostra speranza e la nostra carita', siamo chiamati ogni giorno a scorgere e a testimoniare la presenza di Dio, in un mondo spesso superficiale e distratto".
Lo ha detto il Papa nell'Udienza Generale, sottolineando che "la fede e' alimentata dalla scoperta e dalla memoria del Dio sempre fedele, che guida la storia e che costituisce il fondamento sicuro e stabile su cui poggiare la propria vita".
"L'Avvento - ha spiegato - ci invita a ripercorrere il cammino di questa presenza e ci ricorda sempre di nuovo che Dio non si e' tolto dal mondo, non e' assente, non ci ha abbandonato a noi stessi, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere".
Per Benedetto XVI e' importante "fare memoria dell'agire di Dio nella storia dell'uomo, per mostrare le tappe di questo grande disegno di amore testimoniato nell'Antico e nel Nuovo Testamento: un unico disegno di salvezza rivolto all'intera umanita', progressivamente rivelato a realizzato dalla potenza di Dio". "Questo - ha ribadito ai 6 mila fedeli presenti all'Udienza Generale - e' fondamentale per il cammino di fede".
"Siamo nel tempo liturgico dell'Avvento - ha ricordato poi il Papa teologo - che ci prepara al Santo Natale. Come sappiamo tutti, il termine 'Avvento' significa 'venuta', 'presenza', e anticamente indicava proprio l'arrivo del re o dell'imperatore in una determinata provincia". "Per noi cristiani - dunque - esso indica una realta' meravigliosa e sconvolgente: Dio stesso ha varcato il suo Cielo e si e' chinato sull'uomo; ha stretto alleanza con lui entrando nella storia di un popolo; Egli e' il Re che e' sceso in questa povera provincia che e' la Terra e ha fatto dono a noi della sua visita assumendo la nostra carne, diventando uomo come noi". E tutti dobbiamo, ha concluso Joseph Ratzinger, "far risplendere nella nostra vita la luce che ha illuminato la grotta di Betlemme".

© Copyright (AGI)

PAPA: LA VERGINE DI GUADALUPE E' STELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 dic.

"Oggi celebriamo la Madonna di Guadalupe, patrona delle Americhe e Stella della Nuova Evangelizzazione".
Lo ha ricordato il Papa al termine dell'Udienza Generale di oggi. Nella sua catechesi, Benedetto XVI ha suggerito ai fedeli di fare proprio "il canto del Magnificat, che la Vergine Maria innalza a Dio: un esempio altissimo di questa storia della salvezza". "Maria - ha ricordato - esalta l'agire misericordioso di Dio nel cammino concreto del suo popolo, la fedelta' alle promesse di alleanza fatte ad Abramo e alla sua discendenza; e tutto questo e' memoria viva della presenza divina che mai viene meno".

© Copyright (AGI)



Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 03:52
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Tweet Papa, frati Assisi gli rispondono

'Con lei in questa avventura in nome San Francesco'

(ANSA) - PERUGIA, 12 DIC

Vivono secondo la Regola francescana del 1223, nel complesso storico del Sacro Convento di Assisi, ma oggi la comunita' dei frati francescani e' stata tra le prime a rispondere al tweet del Papa, sempre attraverso il social-network. ''Pace e bene Santita' siamo con lei in questa avventura nel nome di San Francesco. I frati del Sacro Convento di Assisi'' hanno scritto.
Pur essendo una istituzione storica, la comunita' e' infatti all'avanguardia per la comunicazione multimediale.

© Copyright ANSA


Vaticano, frati Assisi: Vicini al papa nell'avventura su Twitter

Assisi (Perugia), 12 dic. (LaPresse)

"Pace e bene Santità siamo con lei in questa avventura nel nome di San Francesco". Così i frati del Sacro Convento di Assisi rispondono via Twitter a papa Benedetto XVI, che ha iniziato questa mattina la sua avventura sul social network.

© Copyright (LaPresse News)


Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 17:52
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Il Papa sbarca su Twitter con primi cinguettii e domande-risposte

Oltre un milione di 'followers', il via a conclusione udienza

Città del Vaticano, 12 dic. (TMNews)

Mattina, aula Paolo VI, il Papa ha appena concluso la catechesi della sua consueta udienza generale del mercoledì davanti a migliaia di fedeli. Con solennità, uno speaker annuncia: "Ed ora, il Santo Padre invierà il suo primo tweet". Benedetto XVI si siede ad una scrivania portata lì per l'occasione, scruta il 'tablet' che gli viene porto, indugia un po con il dito sul 'touchscreen', poi, con l'aiuto di monsignor Claudio Maria Celli, invia il suo primo 'tweet' dall'account @pontifex.
Sono le 11.27 (non le 12) del 12-12-2012. E in pochi istanti poco meno di un milione di follower di tutto il mondo - che di lì a qualche ora sfonderanno il milione e trecentomila - ricevono il suo 'cinguettio': "Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore". Un gesto - commenta Osservatore romano - "spiegato indirettamente durante la catechesi, quando il Pontefice ha sottolineato che 'Dio non si è tolto dal mondo, non è assente, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere'. E tra gli spazi in cui è possibile scorgere i segni della presenza di Dio nel mondo ci sono anche i nuovi strumenti che la tecnologia mette a disposizione per comunicare, soprattutto nell'ambiente dei giovani". Al lancio del suo primo 'tweet', Benedetto XVI era circondato, oltre che da monsignor Celli e Thaddeus Jones del dicastero vaticano responsabile della comunicazione, da Claire Diaz Ortiz di Twitter e da tre giovani in rappresentanza dei loro coetanei dei diversi continenti. Il Papa, nel corso della sua prima giornata su Twitter, ha inviato altre tre riflessioni in 140 caratteri, in risposta ad alcune delle domande che nei giorni scorsi gli erano state indirizzate da tutto il mondo con l'hashtag #askpontifex (in italiano: #chiedialpapa).
"Come possiamo vivere meglio l'Anno della fede nel nostro quotidiano?", "Dialoga con Gesù nella preghiera, ascolta Gesù che ti parla nel Vangelo, incontra Gesù presente in chi ha bisogno". E poi: "Come vivere la fede in Gesù Cristo in un mondo senza speranza?", "Con la certezza che chi crede non è mai solo. Dio è la roccia sicura su cui costruire la vita e il suo amore è sempre fedele". Infine, in serata, "Come essere più portati alla preghiera quando siamo così occupati con le questioni del lavoro, della famiglia e del mondo?", "Offrire ogni cosa che fai al Signore chiedere il suo aiuto in ogni circostanza della vita quotidiana e ricordare che ti è sempre accanto". Lo 'sbarco' di Papa Ratzinger su Twitter era stato preparato con cura dal Vaticano. Annunciato in una conferenza stampa lo scorso tre dicembre, l'account @pontifex ha otto versioni linguistiche (oltre all'originale inglese, italiano, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, francese e arabo). In un recente messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali, del resto, era stato lo stesso Ratzinger a scrivere, pur senza citare espressamente Twitter, che "nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 17:57
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VATICANO-CINA: SOLO IL PAPA PUO' REVOCARE MANDATO EPISCOPALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 dic.

"Nella Chiesa Cattolica le Conferenze Episcopali non hanno la potesta' di nominare o approvare un vescovo, di revocarne il mandato o di imporre sanzioni contro di lui" e "tanto meno lo puo' fare la cosiddetta conferenza dei vescovi cattolici di Cina, la quale non e' stata riconosciuta dalla Santa Sede". Lo afferma il segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, monsignor Savio Hon Tai-Fai, in una dichiarazione pubblicata dall'agenzia vaticana Fides. Si tratta della risposta alla decisione delle autorita' cinesi di 'revocare' il mandato di vescovo a monsignor Taddeo Ma Daqin, il vescovo ausiliare di Shangai, la cui rimozione e' stata dunque respinta al mittente.
"Monsignor Ma Daqin - ribadisce infatti la nota - rimane nel suo ufficio di vescovo ausiliare di Shanghai. Il provvedimento in parola, sotto il profilo ecclesiale, e' quindi privo di qualsiasi valore giuridico; inoltre crea inutilmente una divisione nel Paese". In merito alle dimissioni dall'Associazione patriottica, organismo legato al regime di Pechino, il numero due di 'Propaganda Fide' sottolinea che "il presule si e' comportato con lodevole fedelta' alla Chiesa e ha professato sincero amore per la sua Patria. "Il cardinale Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, aveva espresso sostegno a monsignor Ma Daquin nel suo recente intervento, apparso nel N. 167 della rivista Tripod di Hong Kong", ricorda il segretario del dicastero sottolineando che "numerosi fedeli cattolici da tutto il mondo si sono rivolti a questo dicastero per manifestare il proprio rammarico per il sopruso, commesso dalla cosiddetta conferenza episcopale dei vescovi cattolici di Cina e dall'Associazione Patriottica. Tale sopruso e' tanto piu' doloroso, perche' attenta alla comunione e alla disciplina della Chiesa cattolica proprio nell'Anno della Fede". "I cattolici - monsignor Hon Tai-Fai - sono invitati ad unirsi alle iniziative ecclesiali di preghiera, promosse in varie diocesi, per manifestare partecipazione alle vicende di monsignor Ma e di quanti in Cina vivono in situazioni simili. A tal fine si potrebbe includere un'intenzione di preghiera nella celebrazione eucaristica".

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Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 17:59
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VATICANO: PRESEPE PIAZZA S.PIETRO SARA' BELLO MA A BASSO COSTO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 dic.

Quest'anno il Governatorato Vaticano spendera' solo 21 mila 800 euro per l'allestimento del presepe di piazza San Pietro, il cui costo sara' sostenuto in larga parte (90 mila euro) da sponsor privati che hanno deciso di aiutare la Regione Basilicata nel suo sogno di offrire questo dono a Benedetto XVI.
In linea con la crisi economica che mette a dura prova tante famiglie si e' voluto dunque risparmiare: rispetto all'anno scorso circa 180 mila euro, ma in passato il costo delle opere realizzate per allestire questo straordinario ricordo della Nativita' nella piazza cristiana per eccellenza aveva raggiunto anche i 550 mila euro.
L'indiscrezione sui costi era contenuta in una lettera di protesta finita tra le carte di Vatileaks, ma il segretario del Governatorato, monsignor Giuseppe Sciacca, ha precisato che lo scandalo dei mesi scorsi non c'entra nulla: la scelta di allestire quest'anno il presepe in collaborazione con la Regione Basilicata, ha spiegato, "e' il risultato di un offerta che con buon senso abbiamo accolto". Vaticano e Regione insieme hanno scelto allora di affidarsi al maestro Francesco Artese, originario di Matera ma conosciuto in tutto il mondo per aver potuto esporre le sue Nativita' nelle piu' importanti metropoli: da New York con un presepe di 140 mq (1983), a Washington, da Roma a Spoleto, alle piu' importanti citta' europee, Monaco, Parigi, Varsavia, Dublino, Lubiana, fino al grande lavoro per il Museo della Nativita' di Betlemme (1999), commissionatogli dall'Unesco.
In Italia ha realizzato un presepe monumentale nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi nel 2009 e l'anno dopo ha esposto la sua opera di 60mq nella sede Rai di Roma in via Teulada, infine nel 2011 ha realizzato a Loreto un presepe di 40 mq per conto della Regione Basilicata che ha inteso rendere omaggio alla Madonna di Loreto, quale punto di riferimento della devozione mariana italiana. Ed il suo importante presepe allestito permanentemente a Betlemme, nel Museo Mondiale della Nativita', rappresenta i Sassi di Matera.
L'allestimento del presepe di piazza San Pietro prevede la realizzazione di un presepe monumentale che avra' una dimensione di circa 150 mq. Il complesso architettonico del presepe, realizzato interamente in polistirene e ricoperto da malta cementizia ad effetto "tufo", poggia su una struttura di elementi in metallo e legno della dimensione in pianta di 11 per 13 metri.
Il basamento e' poggiato al suolo con un sistema di plinti di cemento armato sui quali sono fissati tralicci in alluminio. In questo modo, l'allestimento risulta sollevato da terra di circa 90 cm ed ha un'altezza che varia dai 6 agli 8 metri. Una seconda struttura abbraccia il presepe facendolo entrare in simbiosi con l'architettura della Basilica di San Pietro.
L'allestimento illuminotecnico e' curato dallo scenografo Mario Carlo Garrambone, con il particolare obiettivo di valorizzare con la luce l'opera di Artese attraverso l'utilizzo di sistemi tecnologici di consueto impiego in ambito cinematografico. Le statuine, oltre 100 pezzi, hanno un'altezza variabile a seconda dei piani prospettici in cui sono inserite: le figure in primo piano sono alte 32 centimetri mentre quelle in secondo piano 26 centimetri.

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Paparatzifan
00giovedì 13 dicembre 2012 18:01
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PAPA: GOVERNANTI FONDINO AUTORITA' MORALE SU COERENZA DI VITA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 dic.

Benedetto XVI chiede ai governanti "il coraggio di lavorare per il consolidamento dell'autorita' morale intesa come un invito alla coerenza di vita". E rammenta che il "diritto ad un'educazione ai giusti valori non deve mai essere dimenticato o negato" ne' puo' essere piegato a nessun "interesse politico nazionale o sovranazionale". E' questo il messaggio affidato oggi dal Pontefice ai nuovi ambasciatori presso la Santa Sede di Guinea, Saint Vincent e Grenadine, Niger, Zambia, Thailandia, Sri Lanka, ricevuti in Vaticano in occasione della presentazione delle lettere credenziali.
"Esorto i vostri governi a contribuire con coraggio al progresso della nostra umanita' favorendo l'educazione delle nuove generazioni attraverso la promozione di una sana antropologia, base indispensabile per ogni autentica educazione", dice il Papa denunciando pero' che "famiglia e scuola non sembrano piu' costituire il principale terreno fertile" da cui i giovani possano attingere "nutrimento per la loro vita", mentre universita' e scuola sembrano incapaci di "progetti creatori". Per il Pontefice, purtroppo, "dire oggi la verita' e' divenuto sospetto, volere vivere nella verita' sembra obsoleto, e promuoverla sembra essere uno sforzo vano". Eppure, osserva, "il futuro dell'umanita' si colloca anche nel rapporto dei bambini e dei giovani con la verita': la verita' sull'uomo, la verita' sulla creazione, la verita' circa le istituzioni". Con l'educazione alla "rettitudine del cuore e del pensiero", ha osservato ancora il Papa, i giovani "hanno bisogno, oggi piu' che mai, di essere educati al senso dell'impegno e della perseveranza nelle difficolta'".
Da parte sua, assicura il Papa teologo, la Chiesa svolge la sua missione "nella fedelta' al Signore e con il desiderio di offrire il proprio specifico contributo alla promozione integrale" delle persone, "tra cui l'educazione dei bambini e dei giovani". E "partecipa quotidianamente agli sforzi comuni per lo sviluppo spirituale e umano di tutti attraverso le sue strutture educative, caritative e sanitarie, avendo a cuore il risveglio delle coscienze al rispetto reciproco e alla responsabilita'". Per questo, conclude, "incoraggio i responsabili dei vostri governi a "continuare a consentire alla Chiesa di occuparsi liberamente dei suoi tradizionali ambiti di attivita' che, come sapete, contribuiscono allo sviluppo del vostro Paese e al bene comune".

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Paparatzifan
00venerdì 14 dicembre 2012 02:57
Dal blog di Lella...

Saranno esposti nell'Aula Paolo VI e ai Musei

Alberi e presepi messicani in Vaticano

Due alberi natalizi alti sei metri, addobbati di cinquecento sfere multicolore, e due presepi, uno di canna da zucchero e uno di cera, composti ognuno da diciassette statue. Sono le realizzazioni artistiche che verranno esposte nell'Aula Paolo VI e nei Musei Vaticani, dal 12 dicembre al 2 febbraio 2013, nell'ambito dell'iniziativa «Natività messicana in Vaticano». Le ha offerte lo Stato di Michoacán, consolidando una tradizione che si ripete ormai da cinque anni. Verranno presentate a Benedetto XVI nel corso dell'udienza generale di mercoledì 12 dicembre.
L'iniziativa -- spiega Roberto Monroy García, segretario del segretariato del turismo di Michoacán -- coincide con il ventesimo anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Messico e Santa Sede, dopo che erano state interrotte per quasi un secolo e mezzo,
Le cinquecento sfere sono state prodotte a mano dagli artigiani di Tlalpujahua, città conosciuta in tutto il Paese non solo per le realizzazioni artistiche, in particolare per quelle legate al Natale, ma anche per la bellezza della natura. Sono di forma rotonda, ovale o a medaglione, e hanno per tema i classici motivi del Natale michoacano con rombi di colore vivace e una farfallina, che -- sottolinea il responsabile del progetto, Daniele Muñoz Ruiz -- rappresenta il simbolo del segretariato del turismo dello Stato messicano. I materiali utilizzati vanno dal rame, al vetro soffiato, al legno, alle fibre vegetali, fino al tessuto.
Gli artistici presepi, invece, sono composti da personaggi vestiti con i costumi del popolo purépecha. In particolare la Vergine e le donne portano sulle spalle la tradizionale mantiglia, l'indumento più tipico degli abitanti del Messico, mentre san Giuseppe e gli uomini indossano camice e pantaloni di stoffa grezza, tipici delle popolazioni purépecha e una sorta di copriabito tessuto a telaio a mano, caratteristici del popolo della Meseta.
Il presepe di fibra di canna da zucchero, opera del maestro Mario Agustín Gaspar Ortega di Pátzcuaro, è realizzato con una tecnica di origine preispanica. I re magi, in particolare, sono vestiti con i costumi indossati durante alcune tradizionali danze locali.
La natività in cera, realizzata dall'artigiano Jesús Ayala, originario di Purépero, nella parte occidentale dello Stato, si compone invece di 17 statue alte un metro e venti centimetri, eseguite con una tecnica importata dalla Spagna tra il XVI e il XVII secolo.
Nell'ambito della manifestazione, in via della Conciliazione verrà aperta una mostra fotografica -- nella quale sono esposte venti foto murali riproducenti paesaggi dello Stato -- che si chiuderà il 2 febbraio 2013.

(©L'Osservatore Romano 12 dicembre 2012)


Paparatzifan
00venerdì 14 dicembre 2012 03:00
Dal blog di Lella...


PAPA: SOTTOSEGRETARIO CEI, SU TWITTER PER INCONTRARE I LONTANI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 dic.

"La scelta del Papa di sbarcare su Twitter non e' da intendersi come un cedimento alla cultura dominante ma piuttosto come la scelta di entrare nello spazio digitale che costituisce una soglia di contatti e una porta per l'evangelizzazione". Lo afferma il sottosegretario e portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili.
L'account "@Pontifex" potra' contribuire ad avvicinare al Vangelo gli abitanti dell'ambiente digitale, sottolinea il prelato, "riducendo le distanze e incomprensioni che tengono a debita distanza generazioni cresciute ormai lontane dai normali percorsi ecclesiali". Monsignor Domenico Pompili e' intervenuto oggi alla presentazione del nuovo vademecum sulla missione, elaborato da "Missio" e dall'Ufficio Cei per la cooperazione missionaria tra le Chiese e pubblicato dalla Emi.

© Copyright (AGI)

PAPA: DE BORTOLI, ANDARE SU TWITTER E' GESTO RIVOLUZIONARIO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 13 dic.

Aprendo l'account "@Pontifex" su Twitter "credo che il Papa abbia fatto un grandissimo gesto per avvicinarsi alla modernita' e trovo che questo sia rivoluzionario".
Lo afferma il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Boertoli, intervistato dalla Radio Vaticana sulla presenza di Benedetto XVI nel social network. Per De Bortoli non c'e' da preoccuparsi per le reazioni ostili di una minoranza. "Anche chi fa delle battute, chi offende, comunque partecipa, fa parte della scena", spiega il direttore del Corriere, aggiungendo un paragone ardito tra follower 'nemici' e certi personaggi minori del Vangelo: "e' come - rileva infatti - se in qualche modo gli fosse riservato un angolo in una narrazione evangelica, che continua da tanti secoli". "Quindi - conclude - tutto sommato, anche questo fa parte dell'Apostolato e fa parte anche della missione della Chiesa".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00venerdì 14 dicembre 2012 14:43
Da "Vatican Insider"...

14/12/2012

Paolo VI beato, i cardinali dicono «sì» all’unanimità

La consulta della Congregazione dei santi ha approvato lo scorso 10 dicembre. A giorni la firma del Papa

Andrea Tornielli
Città del Vaticano

Dopo i teologi, anche i cardinali e vescovi della Congregazione delle cause dei santi hanno dato il loro via libera alla beatificazione di Paolo VI, il Papa che ha portato a termine il Concilio Ecumenico Vaticano II e che ha guidato la Chiesa negli anni difficili del post-concilio. La riunione della consulta, preannunciata da Vatican Insider lo scorso ottobre si è tenuta il 10 dicembre presso la sede della Congregazione. L’esito della votazione è stato positivo, apprende Vatican Insider. Tutti i presenti, all’unanimità, hanno approvato la Positio, cioè il la documentazione del processo, esprimendosi favorevolmente sull’«eroicità delle virtù» di Giovanni Battista Montini, eletto Papa con il nome di Paolo VI nel 1963 e morto nel 1978. Anche la precedente riunione dei teologi aveva avuto esito unanimemente positivo.

Due sono ora gli atti che mancano prima di conoscere la data della beatificazione. La promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù, che spetta al Papa e che si prevede per il prossimo 20 dicembre, quando il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, andrà in udienza dal Pontefice per sottoporgli i decreti riguardanti i processi. Il «sì» di Benedetto XVI è considerato più che probabile e quasi scontato, dopo le votazioni unanimi dei teologi e dei cardinali, e in assenza di diatribe storiche come avvenne nel caso di Pio XII, per il quale invece il Papa si volle prendere tempo per decidere. Dopo il decreto papale, Paolo VI riceverà il titolo di «venerabile» e il processo di potrà considerare chiuso.

Il secondo atto necessario in vista della beatificazione è il riconoscimento di un miracolo, una guarigione miracolosa attribuibile a Paolo VI e avvenuta dopo la sua morte. Nel caso di Paolo VI, il postulatore della causa, padre Antonio Marrazzo, ha già scelto, tra le segnalazioni ricevute, un caso di guarigione che sarebbe risultato «inspiegabile» ai primi esami. Il presunto miracolo riguarda la guarigione di un bambino non ancora nato, avvenuta sedici anni fa in California. Durante la gravidanza, i medici avevano riscontrato un grave problema nel feto e a motivo delle conseguenze cerebrali che intervengono in questi casi avevano suggerito come unico possibile rimedio alla giovane mamma quello dell’aborto. La donna aveva voluto portare a termine la gravidanza e si era affidata all’intercessione di Paolo VI, il Papa che nel 1968 scrisse l’enciclica «Humanae vitae». Il bambino è nato senza problemi: si è atteso che raggiungesse i quindici anni d’età per constatare l’assenza di conseguenze e la perfetta guarigione. Ma c’è anche una seconda guarigione inspiegabile, della quale è protagonista una suora affetta da un tumore, che potrebbe essere presentata alla Congregazione vaticana.

La volontà di Benedetto XVI è di procedere speditamente. La beatificazione si prevede avvenga a conclusione dell’anno della fede. Nel 2013 ricorreranno il cinquantesimo anniversario dell’elezione di Papa Montini, e il trentacinquesimo della morte.

Paparatzifan
00venerdì 14 dicembre 2012 14:46
Da "Vatican Insider"...

13/12/2012

Il Papa torna in parrocchia

Benedetto XVI, al Colle Prenestino è vescovo e presbitero domanica una visita particolare

Redazione
Roma


Domenica prossima la parrocchia di San Patrizio a Colle Prenestino, nel settore Est della diocesi di Roma, riceverà la visita di Benedetto XVI, che sarà accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini, dal vescovo ausiliare Giuseppe Marciante e da giovani coppie con i bambini battezzati in questo ultimo anno.

Alle 10, dopo aver incontrato i sacerdoti della parrocchia e della 18/a prefettura, il Papa presiederà la messa. Al termine della liturgia si fermerà qualche minuto nella cappella feriale insieme agli anziani e agli ammalati. Rientrerà dunque in Vaticano dove, durante l’Angelus delle 12, come è tradizione nella domenica «Gaudete», benedirà i bambinelli che verranno deposti nei presepi delle case.

Il territorio dove sorge la chiesa di San Patrizio conta oggi poco meno di ottomila abitanti. A guidare questa parrocchia, da tre anni, è il sacerdote romano quarantaduenne don Fabio Fasciani, che spiega: «Il quartiere Colle Prenestino si è sviluppato tra il 1970 e il 1980 sull’onda dell’abusivismo edilizio, senza quindi un piano regolatore che prevedesse piazze o luoghi di incontro. Viene da sè che questo è l’unico vero punto di riferimento e di aggregazione della zona, che dall’anno corso è stata anche provvista di un piccolo parco qui vicino». Don Fabio è subentrato alla guida di San Patrizio nel settembre 2009 succedendo a monsignor Arnaldo D’Innocenzo, parroco per ben 36 anni, dal 1977.

Paparatzifan
00venerdì 14 dicembre 2012 14:51
Da "Vatican Insider"...

13/12/2012

Pontifex_ viaggia oltre il milione e mezzo di "fedeli"

Allo sbarco di Benedetto XVI su Twitter, il vivace popolo del social network ha riservato una reazione appassionata
Redazione
Roma


Boom di follower al momento del suo primo cinguettio, migliaia di tweet di benvenuto e ringraziamento ma anche tante domande, alcune serie, sui temi della fede e della spiritualità, altre scherzose («qual è il tuo formaggio preferito?») altre che mirano a rilanciare anche attraverso il popolare social network temi controversi, come nel caso di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che si è rivolto direttamente all’account Pontifex per chiedere verità sulla vicenda della sorella scomparsa.

Il primo «cinguettio» del Papa ha subito fatto il giro del mondo. Circa un milione e 500 mila i follower. Quello dell’account inglese (otto le lingue complessive, tra cui l’arabo) è stato ritwittato più di 35 mila volte. Lo stesso post in lingua spagnola ha generato 16 mila ritweet. Gli hashtag legati alla presenza di Benedetto XVI come #Habemus Papam o #IlPapasuTwitter strabordano di commenti.

«È come se una croce fosse stata issata nel cyberspazio», twitta un frate in inglese. «Il nostro Papa ha un account su Twitter, è il più ’cool’ della storia», scrive una giovane americana. C’è poi chi chiede al Papa di pregare per lui in vista di un esame oppure chi saluta Benedetto XVI con una battuta: «Non fate caso alla fumata bianca che esce oggi dal pc, segnala lo sbarco del Pontefice su Twitter».

L’immediatezza di Internet e il suo accorciare le distanze spinge molti utenti ad utilizzare il nuovo account anche per esternare commenti negativi o critici su vicende come, ad esempio, la pedofilia o i misteri legati alle passate gestioni dello Ior coinvolto nel caso Calvi.

«Non credo che Twitter sia il luogo più adatto per parlare sul serio di cose così complicate come la questione degli abusi sessuali o la vicenda triste di Emanuela Orlandi», osserva Greg Burke, advisor della comunicazione della segreteria di stato vaticana.

«Allo stesso tempo Twitter può essere uno spunto per approfondire magari i documenti del Papa, come ad esempio la bellissima Lettera agli Irlandesi che scrisse proprio in riferimento allo scandalo degli abusi scoppiato in quel Paese».

Quello di Internet è tuttavia un territorio «libero» per eccellenza e diversissimi sono gli utilizzi che se ne possono fare. Riccardo Nencini, segretario del Psi, ad esempio, coglie l’occasione della novità di oggi per lanciare, via tweet, la
sua provocazione: «Ricordiamo alla Chiesa di onorare l’undicesimo, laicissimo, comandamento: pagare l’Imu».

E già sono state avviate, dopo un giorno di attività le prime analisi, come quella di Expert System, leader in tecnologia semantica per la gestione delle informazioni, che ha svolto un’indagine per capire come hanno reagito gli utenti di Twitter all’attivazione dell’account @pontifex e all’invio dei primi tweet inviati ieri da Benedetto XVI.

I temi più trattati sono stati religione, arte, cultura e intrattenimento, economia e finanza e criminalità, anche se molti sono stati affrontati in modo poco pertinente, ironico e talvolta offensivo. Tra i concetti più rilevanti (v. tag cloud) spiccano Papa, Gesù e Dio (come personaggi); fare, potere, dire, sapere, dovere e pagare (come verbi), quest’ultimo abbinato in particolare all’IMU; Chiesa, oro, domanda, bambino, Natale, verità e domenica (come sostantivi); Vaticano e Africa, prima di Roma e Italia (come località).


Paparatzifan
00venerdì 14 dicembre 2012 15:02
Dal blog di Lella...

PAPA: PER VINCERE CRISI SERVE MODELLO APERTO A VITA E VALORI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 dic.

"Per uscire dall'attuale crisi finanziaria ed economica, che ha per effetto una crescita delle disuguaglianze, sono necessarie persone, gruppi, istituzioni che promuovano la vita".
Lo afferma Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, il cui testo - presentato oggi - sara' consegnato dai nunzi apostolici a tutti i Capi di Stato. Il Papa esorta nel testo a favorire "la creativita' umana per trarre, perfino dalla crisi, un'occasione di discernimento e di un nuovo modello economico". "Quello prevalso negli ultimi decenni - denuncia - postulava la ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo".
Tutto questo non va bene perche', spiega alle autorita' del mondo, "il vero e duraturo successo lo si ottiene con il dono di se', delle proprie capacita' intellettuali, della propria intraprendenza, poiche' lo sviluppo economico vivibile, cioe' autenticamente umano, ha bisogno del principio di gratuita' come espressione di fraternita' e della logica del dono". Chi invece esercita l'attivita' economica per il bene comune, secondo il Pontefice "vive il suo impegno come qualcosa che va al di la' del proprio interesse, a beneficio delle generazioni presenti e future. Si trova cosi' a lavorare non solo per se', ma anche per dare agli altri un futuro e un lavoro dignitoso". Papa Ratzinger spinge dunque a rifiutare "un'ottica individualistica ed egoistica, intesa a valutare le persone solo per la loro capacita' di rispondere alle esigenze della competitivita'". "Concretamente - auspica Benedetto XVI - nell'attivita' economica l'operatore di pace si configura come colui che instaura con i collaboratori e i colleghi, con i committenti e gli utenti, rapporti di lealta' e di reciprocita'".

© Copyright (AGI)

PAPA: IN POLITICA I TECNICISMI PORTANO A UNA FALSA PACE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 dic.

"Il mondo attuale, in particolare quello politico, necessita del supporto di un nuovo pensiero, di una nuova sintesi culturale, per superare tecnicismi ed armonizzare le molteplici tendenze politiche in vista del bene comune". Lo scrive Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, nel quale ribadisce che "il bene comune considerato come insieme di relazioni interpersonali ed istituzionali positive, a servizio della crescita integrale degli individui e dei gruppi, e' alla base di ogni vera educazione alla pace".
"Occorre - spiega il Pontefice - rinunciare alla falsa pace che promettono gli idoli di questo mondo e ai pericoli che la accompagnano, a quella falsa pace che rende le coscienze sempre piu' insensibili, che porta verso il ripiegamento su se stessi, verso un'esistenza atrofizzata vissuta nell'indifferenza". Per Benedetto XVI, "la pedagogia della pace implica azione, compassione, solidarieta', coraggio e perseveranza". Nel Vangelo "Gesu' incarna l'insieme di questi atteggiamenti nella sua esistenza, fino al dono totale di se', fino a perdere la vita". E "promette ai suoi discepoli che, prima o poi, faranno la straordinaria scoperta di cui abbiamo parlato inizialmente, e cioe' che nel mondo c'e' Dio, il Dio di Gesu', pienamente solidale con gli uomini".
In questo contesto, scrive il Papa nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, "vorrei ricordare la preghiera con cui si chiede a Dio di renderci strumenti della sua pace, per portare il suo amore ove e' odio, il suo perdono ove e' offesa, la vera fede ove e' dubbio". "Da parte nostra - invoca dunque Benedetto XVI - insieme al beato Giovanni XXIII, chiediamo a Dio che illumini i responsabili dei popoli, affinche' accanto alla sollecitudine per il giusto benessere dei loro cittadini garantiscano e difendano il prezioso dono della pace; accenda le volonta' di tutti a superare le barriere che dividono, a rafforzare i vincoli della mutua carita', a comprendere gli altri e a perdonare coloro che hanno recato ingiurie, cosi' che in virtu' della sua azione, tutti i popoli della terra si affratellino e fiorisca in essi e sempre regni la desideratissima pace". "Con questa invocazione - conclude il Papa teologo - auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la citta' dell'uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperita' e nella pace".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 02:38
Dal blog di Lella...

PAPA: LIBERTA' RELIGIOSA E' DIRITTO UMANO BASILARE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 dic.

"Tra i diritti umani basilari, anche per la vita pacifica dei popoli, vi e' quello dei singoli e delle comunita' alla liberta' religiosa".
Lo ribadisce il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, denunciando che "purtroppo, anche in Paesi di antica tradizione cristiana si stanno moltiplicando gli episodi di intolleranza religiosa, specie nei confronti del cristianesimo e di coloro che semplicemente indossano i segni identitari della propria religione".
"In questo momento storico - ricorda il Papa - diventa sempre piu' importante che tale diritto sia promosso non solo dal punto di vista negativo, come liberta', ad esempio, da obblighi e costrizioni circa la liberta' di scegliere la propria religione, ma anche dal punto di vista positivo, nelle sue varie articolazioni, come liberta', di testimoniare la propria religione, di annunciare e comunicare il suo insegnamento; di compiere attivita' educative, di beneficenza e di assistenza che permettono di applicare i precetti religiosi; di esistere e agire come organismi sociali, strutturati secondo i principi dottrinali e i fini istituzionali che sono loro propri".

© Copyright (AGI)

PAPA: DIFENDERE MATRIMONIO UOMO-DONNA AIUTA PACE E SVILUPPO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 dic.

La cancellazione del valore della famiglia attraverso leggi che equiparino le unioni gay al tradizionale matrimonio uomo-donna rappresenta un attentato alla pace.
Ne e' convinto Benedetto XVI per il quale "il riconoscimento dell'imprescindibile legge morale naturale scritta da Dio nella coscienza di ogni uomo", e dunque "lo smantellamento della dittatura del relativismo", rappresentano oggi una irrinunciabile "precondizione della pace". "Nessuno - scrive nel Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Pace - puo' ignorare o sottovalutare il ruolo decisivo della famiglia, cellula base della societa' dal punto di vista demografico, etico, pedagogico, economico e politico".
"Desidero ribadire con forza che i molteplici operatori di pace sono chiamati a coltivare la passione per il bene comune della famiglia e per la giustizia sociale, nonche' l'impegno di una valida educazione sociale", scrive il Papa ricordando che la famiglia fondata sul matrimonio uomo-donna "ha una naturale vocazione a promuovere la vita: accompagna le persone nella loro crescita e le sollecita al mutuo potenziamento mediante la cura vicendevole". Secondo Papa Ratzinger, dunque, "la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realta', la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale".
"Questi principi - ricorda Benedetto XVI - non sono verita' di fede, ne' sono solo una derivazione del diritto alla liberta' religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l'umanita'". Per questo, spiega nel Messaggio che sara' consegnato da nunzi apostolici a tutti i Capi di Stato, "l'azione della Chiesa nel promuoverli non ha carattere confessionale, ma e' rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa". "Tale azione - rileva - e' tanto piu' necessaria quanto piu' questi principi vengono negati o mal compresi, perche' cio' costituisce un'offesa contro la verita' della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace". Per il Pontefice, inoltre, la famiglia cristiana reca in se' il germinale progetto dell'educazione delle persone secondo la misura dell'amore divino". "La famiglia - osserva - e' uno dei soggetti sociali indispensabili nella realizzazione di una cultura della pace". Se vogliamo la pace, quindi, dobbiamo "tutelare il diritto dei genitori e il loro ruolo primario nell'educazione dei figli, in primo luogo nell'ambito morale e religioso", non dimenticando mai che "nella famiglia nascono e crescono gli operatori di pace, i futuri promotori di una cultura della vita e dell'amore". "In questo immenso compito di educazione alla pace - conclude infine il Messaggio papale - sono coinvolte in particolare le comunita' religiose". Attraverso le scuole cattoliche e tutte le iniziative educative che promuove "la Chiesa - infatti - si sente partecipe di una cosi' grande responsabilita' attraverso la nuova evangelizzazione, che ha come suoi cardini la conversione alla verita' e all'amore di Cristo e, di conseguenza, la rinascita spirituale e morale delle persone e delle societa'. L'incontro con Gesu' Cristo plasma gli operatori di pace impegnandoli alla comunione e al superamento dell'ingiustizia".

© Copyright (AGI)

PAPA:LEGGI SU ABORTO E EUTANASIA SONO REALI MINACCE ALLA PACE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 dic.

"Chi vuole la pace non puo' tollerare attentati e delitti contro la vita". Lo scrive Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace. Il testo, che viene consegnato dai nunzi apostolici a tutti i Capi di Stato, afferma che "ogni lesione alla vita, specie nella sua origine, provoca inevitabilmente danni irreparabili allo sviluppo, alla pace, all'ambiente". "Nemmeno e' giusto - denuncia Joseph Ratzinger - codificare in maniera subdola falsi diritti o arbitrii, che, basati su una visione riduttiva e relativistica dell'essere umano e sull'abile utilizzo di espressioni ambigue, volte a favorire un preteso diritto all'aborto e all'eutanasia, minacciano il diritto fondamentale alla vita".
"Come si puo' pensare - domanda il Pontefice alle autorita' del mondo - di realizzare la pace, lo sviluppo integrale dei popoli o la stessa salvaguardia dell'ambiente, senza che sia tutelato il diritto alla vita dei piu' deboli, a cominciare dai nascituri?".
Per il Papa, "coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell'aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l'inseguimento di una pace illusoria". Infatti, "la fuga dalle responsabilita', che svilisce la persona umana, e tanto piu' l'uccisione di un essere inerme e innocente, non potranno mai produrre felicita' o pace". Nel suo Messaggio per la Giornata della Pace - che sara' celebrata il primo gennaio 2013 - Benedetto XVI difende anche il diritto all'obiezione di coscienza dei medici e operatori sanitari riguardo all'applicazione di oeggi che prevedano la legalizzazione di aborto o eutanasia. "E' anche un'importante cooperazione alla pace - sottolinea infatti - che gli ordinamenti giuridici e l'amministrazione della giustizia riconoscano il diritto all'uso del principio dell'obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignita' umana, come l'aborto e l'eutanasia".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 02:43
Dal blog di Lella...

PAPA: TRA DIRITTI NEGATI IL PRIMO E' QUELLO AL LAVORO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 dic.

"Tra i diritti e i doveri sociali oggi maggiormente minacciati vi e' il diritto al lavoro".
Lo afferma il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, ribadendo che "sempre piu' il lavoro e il giusto riconoscimento dello statuto giuridico dei lavoratori non vengono adeguatamente valorizzati, perche' lo sviluppo economico dipenderebbe soprattutto dalla piena liberta' dei mercati". "Il lavoro - denuncia Bendetto XVI - viene considerato cosi' una variabile dipendente dei meccanismi economici e
finanziari". "A tale proposito - scrive - ribadisco che la dignita' dell'uomo, nonche' le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui a perseguire quale priorita' l'obiettivo dell'accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti".
"In vista della realizzazione di questo ambizioso obiettivo e' precondizione - si legge nel testo che i nunzi apostolici consegneranno ai capi di Stato - una rinnovata considerazione del lavoro, basata su principi etici e valori spirituali, che ne irrobustisca la concezione come bene fondamentale per la persona, la famiglia, la societa'". Secondo il Papa, "a un tale bene corrispondono un dovere e un diritto che esigono coraggiose e nuove politiche del lavoro per tutti". "Da piu' parti - osserva Joseph Ratzinger - viene riconosciuto che oggi e' necessario un nuovo modello di sviluppo, come anche un nuovo sguardo sull'economia. Sia uno sviluppo integrale, solidale e sostenibile, sia il bene comune esigono una corretta scala di beni-valori, che e' possibile strutturare avendo Dio come riferimento ultimo. Non e' sufficiente avere a disposizione molti mezzi e molte opportunita' di scelta, pur apprezzabili".
In ogni caso, ribadisce il Messaggio papale, "tanto i molteplici beni funzionali allo sviluppo, quanto le opportunita' di scelta devono essere usati secondo la prospettiva di una vita buona, di una condotta retta che riconosca il primato della dimensione spirituale e l'appello alla realizzazione del bene comune". In caso contrario, "essi perdono la loro giusta valenza, finendo per assurgere a nuovi idoli". "Nell'ambito economico - ricorda infine il Papa teologo -sono richieste, specialmente da parte degli Stati, politiche di sviluppo industriale ed agricolo che abbiano cura del progresso sociale e dell'universalizzazione di uno Stato di diritto e democratico".

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PAPA: CONTRO LA FAME SERVE RIFORMA MERCATI FINANZIARI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 dic.

Per Benedetto XVI e' "fondamentale ed imprescindibile la 'strutturazione etica' dei mercati monetari, finanziari e commerciali; essi vanno stabilizzati e maggiormente coordinati e controllati, in modo da non arrecare danno ai piu' poveri".
"La sollecitudine dei molteplici operatori di pace deve volgersi con maggior risolutezza rispetto a quanto si e' fatto finora - spiega il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, pubblicato oggi - a considerare la crisi alimentare, ben piu' grave di quella finanziaria".
"Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e' tornato ad essere centrale - rileva il Papa teologo - nell'agenda politica internazionale, a causa di crisi connesse, tra l'altro, alle oscillazioni repentine dei prezzi delle materie prime agricole, a comportamenti irresponsabili da parte di taluni operatori economici e a un insufficiente controllo da parte dei Governi e della Comunita' internazionale". "Per fronteggiare la crisi, gli operatori di pace - si legge nel testo che sara' consegnato dai nunzi apostolici a tutti i capi di Stato - sono chiamati a operare insieme, in spirito di solidarieta', dal livello locale a quello internazionale, con l'obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realta' rurali, in condizione di poter svolgere la loro attivita' in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico".

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PAPA: SERVE NUOVA ALLEANZA TRA FAMIGLIA E ISTITUZIONI SCOLASTICHE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 dic.

"Una missione speciale nei confronti della pace e' ricoperta dalle istituzioni culturali, scolastiche ed universitarie".
Lo scrive Benedetto XVI che nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace -reso noto oggi- auspica una nuova alleanza tra i soggetti educativi, ai quali, scrive "e' richiesto un notevole contributo non solo alla formazione di nuove generazioni di leader, ma anche al rinnovamento delle istituzioni pubbliche, nazionali e internazionali". E se gli atenei "possono anche contribuire ad una riflessione scientifica che radichi le attivita' economiche e finanziarie in un solido fondamento antropologico ed etico", per il Papa "nessuno puo' ignorare o sottovalutare il ruolo decisivo della famiglia, cellula base della societa' dal punto di vista demografico, etico, pedagogico, economico e politico".
Benedetto XVI ribadisce dunque nel suo Messaggio "la necessita' di proporre e promuovere una pedagogia della pace". Essa, elenca, "richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l'interesse per la pace, educando ad essa". Per il Papa, infatti, "pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalita' e una cultura della pace, un'atmosfera di rispetto, di onesta' e di cordialita'". "Bisogna allora - scrive Joseph Ratzinger - insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, piu' che con semplice tolleranza". Nell'educazione che dobbiamo proporre occorre in concreto incoraggiare a "dire no alla vendetta, riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare, in modo che gli sbagli e le offese possano essere riconosciuti in verita' per avanzare insieme verso la riconciliazione". "Cio' richiede - continua il testo - il diffondersi di una pedagogia del perdono. Il male, infatti, si vince col bene, e la giustizia va ricercata imitando Dio Padre che ama tutti i suoi fi gli". Pazienza, se "e' un lavoro lento, perche' suppone un'evoluzione spirituale, un'educazione ai valori piu' alti, una visione nuova della storia umana". In realta', infatti, non ci sono alternative.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 02:46
Dal blog di Lella...

Gli auguri del Papa per il Natale

Veritas de terra orta est! («La Verità è germogliata dalla terra»): sono le parole — tratte dal Salmo 85, 12 — che Benedetto XVI ha scelto quest'anno per il biglietto di auguri natalizi destinato alla Curia romana, ai dipendenti del Vaticano e a tutti i fedeli che parteciperanno nei prossimi giorni a udienze e celebrazioni. Il Papa le ha scritte di suo pugno, facendole riprodurre dalla Tipografia Vaticana su un bigliettino, insieme all’immagine del dipinto «La natività e l’adorazione dei pastori» di Leandro Bassano (1557-1622), conservato nell’appartamento privato del Palazzo Apostolico vaticano. Continua così la consuetudine dei Pontefici — inaugurata nel 1963 da Paolo VI — di stampare immaginette e cartoncini augurali a Natale, Pasqua e in altre particolari solennità, con una frase autografa — tratta dalle Scritture, dai padri della Chiesa o dal lezionario — e una raffigurazione artistica in tema con la ricorrenza liturgica.

(©L'Osservatore Romano 15 dicembre 2012)






Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 02:52
Da "Vatican Insider"...

4/12/2012

Mons Celli: “I follower più numerosi sono gli inglesi, tanti gli arabi”

Quasi due milioni di "seguaci" su Twitter. “Il Pontefice ha compreso le potenzialità del mezzo. Facebook? Troppo personale”

redazione
roma

«Il Papa ha avuto bisogno di qualcuno che indicasse dove doveva premere per far partire il tweet perchè non ha grande dimestichezza con le nuove tecnologie. Quello che è importante è la disponibilità del Papa e la sua apertura a questo nuovo mondo comunicativo». Lo ha detto monsignor Carlo Maria Celli, presidente del pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, che ha curato l’approdo del Papa su Twitter, parlando con l’ANSA a margine del convegno “Le notizie ad alta velocità” organizzato da Stampa Romana.

Ci ha stupito la risonanza mediatica mondiale, siamo quasi arrivati a 2 milioni di follower - ha aggiunto Celli -. I primi sono gli inglesi, poi ci sono gli spagnoli e gli italiani. È vero che i tedeschi sono in numero minore, mentre ci ha stupito che ci siano tanti arabi a seguirlo. Quando spiegavo al Santo Padre cosa significasse avere tanti follower e l’effetto del ritwittaggio nel mondo, il Papa ha capito perfettamente ed era consapevole che ciò aveva una possibilità comunicativa eccezionale».

«In questo momento non riteniamo necessario aprire una pagina Facebook del Papa, perchè Facebook ha una dimensione molto più personale mentre YouTube e Twitter hanno una dimensione più istituzionale - ha proseguito -. Non è vero come ha detto qualcuno che il Papa neanche vede i tweet perché li deve approvare. La Segreteria di Stato manda i testi insieme agli altri documenti per l’approvazione. Se così non fosse non si tratterebbe di tweet del Papa. Tecnicamente li scrive qualcun altro ma possiamo dire che si tratta a tutto tondo di un messaggio del Papa».


Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 12:56
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PAPA: VIAN, OGGI QUASI UN'ENCICLICA SU PACE, VITA E VALORI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 dic.

"Aiuta la costruzione della pace anche il riconoscimento del principio dell'obiezione di coscienza di fronte a leggi che introducono attentati alla dignita' umana come l'aborto e l'eutanasia".
Lo sottolinea l'Osservatore Romano nell'editoriale - a firma del direttore, professor Giovanni Maria Vian - dedicato al Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace reso noto oggi.
Un documento che, afferma Vian, "per l'ampiezza dello sguardo si e' tentati di definire una piccola enciclica". E nel testo, rileva il direttore, il Papa ricorda i 50 anni della "Pacem in terris" di Giovanni XXIII che ci apprestiamo a celebrare.
Come allora, rileva Vian, "il contesto mondiale e' segnato da conflitti e venti di guerra causati e rinforzati da fenomeni piu' volte denunciati, non solo dalla Santa Sede, e di nuovo enumerati: dal capitalismo finanziario sregolato al terrorismo sino ai fondamentalismi e ai fanatismi che sfigurano il volto autentico della religione". "Non bisogna tuttavia rassegnarsi - si legge ancora nell'editoriale - alla durezza ispirata dai criteri di potere o di profitto".
In proposito Vian rileva che "il Papa rilancia e rinnova uno dei piu' efficaci slogan di Paolo VI, perfetto per un tweet: 'La pace non e' un sogno, non e' un'utopia: e' possibile'". Ma, ribadisce l'editoriale in sintonia con il Messaggio papale, "precondizione della pace e' il riconoscimento della legge morale naturale, ferita da tendenze che vogliono codificare arbitrii come il preteso diritto all'aborto e all'eutanasia che invece sono minacce al diritto fondamentale alla vita.
Allo stesso modo, i tentativi di rendere giuridicamente equivalenti alla struttura naturale del matrimonio forme di unione diverse lo destabilizzano di fatto e ne danneggiano l'insostituibile ruolo sociale". E se "il testo papale dichiara che questi principi non sono verita' di fede ne' derivano dal diritto primordiale alla liberta' religiosa, ma sono iscritti nella natura umana, riconoscibili con la ragione e comuni a tutta l'umanita'", per l'Osservatore " l'azione della Chiesa nel promuoverli non e' confessionale, ma e' rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa".
Una sottolineatura fatta anche dal Papa nel Messaggio che, conclude l'articolo, "non e' certo nuova, ma appare molto significativa oggi e suona come una conferma evidente della linea di quei cattolici che in diversi Paesi sono stati e sono capaci di favorire, in questa battaglia culturale a sostegno di principi comuni a tutti, la convergenza di credenti e non credenti di diverse appartenenze religiose e ideali".

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UNIONI GAY: OSSERVATORE, LA CHIESA NON E' AFFATTO ISOLATA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 dic.

Nell'esprimere preoccupazione e dissenso sull'ipotesi di nozze gay, la Chiesa Cattolica non e' affatto isolata. Lo sottolinea l'Osservatore Romano nell'editoriale - a firma del direttore, professor Giovanni Maria Vian - dedicato al Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace reso noto oggi. "Cosi' - rileva l'articolo - sta avvenendo in Francia, dove attorno alle posizioni della Chiesa cattolica contraria al matrimonio omosessuale si stanno ritrovando ortodossi e protestanti, ebrei, musulmani, intellettuali laici".
L'articolo si sofferma anche sul tema della liberta' religiosa, affrontato nel testo con grande energia da Papa Ratzinger, in particolare riguardo alla situazione dei paesi di piu' antica evangelizzazione, quindi a partire dall'Europa.
Un tema, scrive il professor Vian, "specialmente caro anche alle Chiese sorelle dell'ortodossia, come ha sottolineato nella festa di sant'Andrea il patriarca Bartolomeo". Essa, ricorda il giornale della Santa Sede commentando il Messaggio papale, "va promossa non soltanto come liberta' da costrizioni di qualsiasi tipo ma, da un punto di vista positivo, come liberta' di espressione pubblica della religione".
"Accanto ai temi biopolitici e a quelli che riguardano l'ineliminabile dimensione sociale della fede Benedetto XVI - rileva ancora il direttore dell'Osservatore - colloca la critica al liberismo radicale e alla tecnocrazia e la difesa del diritto al lavoro.
Per auspicare che temi come la strutturazione etica dei mercati e la crisi alimentare restino al centro dell'agenda politica internazionale. Ma nella convinzione - conclude l'editoriale - che il ruolo della famiglia e quello dell'educazione restano fondamentali. Su un tema, la pace, che davvero riguarda tutti".

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Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 13:13
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Profondo dolore del Papa per la strage "insensata" in una scuola degli Stati Uniti, 27 i morti tra di loro 20 bambini

Dolore, vicinanza e preghiera per le famiglie delle vittime della tragedia di ieri avvenuta in una scuola elementare del Connecticut, negli Stati Uniti. Sono i sentimenti espressi dal Papa in un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, dopo la strage avvenuta a Newtown nella quale hanno perso la vita 27 persone, tra di loro 20 bambini tra i 5 e i 10 anni. Commosso il presidente Obama che ha invocato misure perché non si ripetano più tragedie simili. Benedetta Capelli:

"Una tragedia insensata". Il Papa definisce così la strage accaduta nella scuola elementare Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, “un evento scioccante” che ha toccato molte famiglie. Benedetto XVI invoca la consolazione della preghiera per sostenere la comunità “con la forza dello spirito che trionfa sulla violenza” e “con il potere del perdono, della speranza e dell’amore che riconcilia”. Restano ombre su quanto accaduto, è certo che l’omicida, Adam Lanza, ventenne che soffriva di disturbi mentali, è entrato nella scuola armato di fucili automatici, forse lì – ma le autorità non sono chiare – ha ucciso la madre, maestra elementare, la sua classe e poi si sarebbe tolto la vita; alcune fonti dicono che sia stato raggiunto dai colpi sparati dalla polizia. Si parla di una seconda scena del crimine, a casa, infatti, Lanza avrebbe ucciso il padre e non il fratello come si era detto in un primo momento.

"Our hearts are broken today...."

“I nostri cuori sono infranti oggi per i genitori, i nonni, i fratelli e le sorelle di questi bambini” Obama parla alla nazione, commuovendosi più volte e invoca “azioni” per impedire il ripetersi di stragi simili. Su internet, sta crescendo il numero delle firme – ne servono 25 mila - per chiedere al Congresso di affrontare la questione del controllo delle armi. Il segretario generale dell’Onu ha espresso la sua vicinanza per lo scioccante massacro.

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Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 13:16
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Leggere obiettivamente il Messaggio: editoriale di padre Lombardi

Vasta eco ha avuto in tutto il mondo il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace, pubblicato ieri: in genere, i media internazionali hanno sottolineato l’appello di Benedetto XVI a cambiare modello economico, perché quello attuale, dominato dal capitalismo finanziario, sta attaccando i diritti sociali creando un crescente divario tra ricchi e poveri. In Italia, invece, è stato letto un altro Messaggio. Ce ne parla in questa nota il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi:

Anche questa volta è successo che un documento importante e molto ricco sia stato presentato da molte voci e testate italiane in modo del tutto parziale e travisato. E’ successo perché in un breve passaggio ritorna sulla visione del matrimonio fra un uomo e una donna, come profondamente diverso da forme radicalmente diverse di unione e afferma che ciò è riconoscibile dalla ragione umana e, insieme agli altri principi essenziali di una corretta visione della persona e della società, anzitutto la tutela della vita, va difeso se si vuol costruire la pace su solide basi e cercare con lungimiranza il bene della società umana. Com’è noto, è la visione che la Chiesa non si stanca di ribadire in un tempo in cui questo punto appare continuamente sotto attacco in molti Paesi. Non c’è da stupirsene. La reazione appare quindi scomposta e sproporzionata, fatta di grida più che di ragionamenti, quasi intesa a intimidire chi vuole sostenere liberamente tale visione nella pubblica arena.

Non solo, ma la reazione viene ad oscurare molti aspetti dello stesso Messaggio del Papa di straordinaria attualità e forza, che andrebbero invece meditati con grande attenzione e su cui è giusto richiamare l’attenzione. In tempi di dilagante disoccupazione, l’affermazione netta da parte del Papa del diritto al lavoro come essenziale per la dignità della persona umana suona come un grido di allarme, che chiede una riflessione molto più profonda e decisa sulla trasformazione dei “modelli di sviluppo” che ci hanno portato al punto in cui siamo e in cui sono assenti quei principi di fraternità, solidarietà, gratuità che devono garantire la dimensione veramente umana dell’ordine economico, sociale, politico. E il Papa ricorda anche con forza che il problema della crisi alimentare è assai più grave di quello della crisi finanziaria: la fame continua a imperversare nel mondo e ce ne dimentichiamo troppo facilmente. Troppa gente muore di fame. L’Enciclica “Caritas in veritate” di Papa Benedetto, e la famosa “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, di cui fra poco ricorre il cinquantesimo anniversario, già ci guidavano a impegnarci in queste direzioni.

In sostanza, il Messaggio dice cose urgenti e fondamentali per l’umanità di oggi, che non vanno dimenticate per il solo fatto che chiede di opporsi a una “equivalenza giuridica” fra il matrimonio fra un uomo e una donna e “forme radicalmente diverse di unione”. Invitiamo tutti a una lettura completa e obiettiva del documento.

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Paparatzifan
00sabato 15 dicembre 2012 13:18
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OSSERVATORE: CARTOLINE DI AUGURI DAL PAPA E PER LE DONNE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 dic.

Due straordinarie "cartoline" arrivano nelle case dei lettori dell'Osservatore Romano: la prima e' stampata nella prima pagina del quotidiano della Santa Sede e riproduce il biglietto di auguri del Papa per il Natale destinato alla Curia romana, ai dipendenti del Vaticano e a tutti i fedeli che parteciperanno nei prossimi giorni a udienze e celebrazioni, la seconda, cellophanata con ogni singola copia, e' la cartolina di auguri firmata da Isabella Ducrot, che con le sue opere arricchisce ogni mese la prima pagina dell'inserto femminile del quotidiano vaticano.
Il biglietto riprodotto sull'Osservatore e' arricchito da parole che il Pontefice ha scritto di suo pugno, tratte dal dal Salmo 85: "Veritas de terra orta est!", cioe' "La verita' e' germogliata dalla terra" e sono poste sul retro dell'immagine del dipinto "La nativita' e l'adorazione dei pastori" di Leandro Bassano (1557-1622), conservato nell'appartamento privato del Palazzo Apostolico vaticano. Continua cosi' la consuetudine dei Papi inaugurata nel 1963 da Paolo VI di stampare immaginette e cartoncini augurali a Natale, Pasqua e in altre particolari solennita', con una frase autografa tratta dalle Scritture, dai padri della Chiesa o dal lezionario e una raffigurazione artistica in tema con la ricorrenza liturgica. Con la cartolina della Ducrot, invece, il giornale diretto dal professor Giovanni Maria Vian vuole lanciare la proposta di un abbonamento annuale riservato al mensile. Il costo e' di soli 10 euro per gli undici numeri. Chi desidera regalare l'abbonamento puo' utilizzare la cartolina per comunicare il dono al beneficiario.

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Paparatzifan
00domenica 16 dicembre 2012 01:20
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PAPA: GIOVANI NON FATEVI DISTRARRE DA PROPOSTE EFFIMERE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 dic.

"I giovani, in mezzo a tante proposte superficiali ed effimere, sappiano coltivare l'attrazione verso i valori, le mete alte, le scelte radicali".
Lo chiede Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata delle vocazioni, che sara' celebrata il 21 aprile. Nel testo - reso noto oggi - il Papa non nasconde le difficolta' che la Chiesa incontra nel nostro tempo ma esprime "la certezza sempre rinnovata che Dio mai abbandona il suo popolo e che lo sostiene suscitando vocazioni speciali, al sacerdozio e alla vita consacrata, perche' siano segni di speranza per il mondo".
Il Papa ricorda che "il fondamento sicuro di ogni speranza" e' Dio, il quale " non ci lascia mai soli ed e' fedele alla parola data". "La speranza - aggiunge - e' attesa di qualcosa di positivo per il futuro, ma che al tempo stesso deve sostenere il nostro presente, segnato non di rado da insoddisfazioni e insuccessi".
Secondo Papa Ratzinger, "quando un discepolo di Gesu' accoglie la chiamata di Dio per dedicarsi al ministero sacerdotale o alla vita consacrata, si manifesta uno dei frutti piu' maturi della comunita' cristiana, che aiuta a guardare con particolare fiducia e speranza al futuro della Chiesa e al suo impegno di evangelizzazione".
Nel Messaggio per la Giornata delle vocazioni, il Pontefice teologo ricorda l'Anno della Fede e il 50esimo anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II e sottolinea quanto sia "necessario crescere nell'esperienza di fede, intesa come relazione profonda con Gesu'".
A questo proposito, il Papa ricorda il ruolo delle comunita' ecclesiali e dei presbiteri, in particolare, nel promuovere l'incontro con Dio. "L'amore di Dio - spiega il Papa - segue a volte percorsi impensabili, ma raggiunge sempre coloro che si lasciano trovare".
In proposito, il Messaggio ricorda l'importanza delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata spiegando che "le vocazioni sacerdotali e religiose nascono dall'esperienza dell'incontro personale con Cristo, dal dialogo sincero e confidente con Lui, per entrare nella sua volonta'".
Occorre riflettere, scrive ancora il Papa teologo, sul valore della meditazione personale, che caratterizza una "vita di preghiera" sia vissuta in privato che "nella forma comunitaria delle grandi preghiere della Chiesa e dei santi: la preghiera liturgica". "L'amore si legge ancora nel testo - interpella la nostra esistenza, chiede una risposta su cio' che ciascuno vuole fare della propria vita, su quanto e' disposto a mettere in gioco per realizzarla pienamente".
"Non manchino - e' l'auspicio conclusivo del Papa - sacerdoti zelanti, che sappiano accompagnare i giovani quali 'compagni di viaggio' per aiutarli a riconoscere, nel cammino a volte tortuoso e oscuro della vita, il Cristo, Via, Verita' e Vita".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00domenica 16 dicembre 2012 14:32
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Acceso l'albero di Natale in piazza San Pietro

Sono stati due bambini di Pescopennataro, i piccoli Antonio Ciampaglia e Mario Sciulli, ad accendere i 2.500 led bianchi e gialli che ornano l'albero di Natale allestito quest'anno in piazza San Pietro. La suggestiva cerimonia si è svolta nel pomeriggio di venerdì 14 dicembre, alla presenza di numerosi fedeli giunti dal comune in provincia di Isernia che ha donato al Papa l'abete bianco, alto 25 metri, innalzato accanto al presepe.
L'alternarsi di melodie e canti natalizi -- eseguiti dal coro di Pescopennataro, composto da 25 elementi, e dalla banda del Corpo della Gendarmeria vaticana, diretta dal maestro Cimini -- ha accompagnato l'intero svolgimento della cerimonia, aperta dalla lettura di una poesia declamata in dialetto pescolano da Angelomaria Di Tullio.
Nel salutare i presenti, il sindaco Pompilio Sciulli ha sottolineato in particolare l'impegno del paese per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, mentre il presidente della giunta regionale, Angelo Michele Iorio, ha ricordato le testimonianze del rapporto di fedeltà che lega la terra molisana ai romani Pontefici.
Prendendo poi la parola, il vescovo Giuseppe Sciacca, segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha ringraziato i pescolani -- anche a nome del cardinale presidente Giuseppe Bertello -- e ha parlato del significato dell'albero di Natale, che invita «a raccogliersi, meditare e pregare davanti al mistero dell'Incarnazione». È il segno -- ha detto -- che «la natura tutta è presente, è coinvolta ed è destinataria della redenzione». Occorre perciò impegnarsi per mantenere un rapporto sereno, rispettoso e amichevole con l'ambiente naturale. L'abete natalizio, del resto, è un richiamo per ogni uomo a riscoprire le proprie radici e a «proiettarsi in alto verso la luce, verso il Cielo».
In piazza San Pietro erano presenti numerose autorità civili e religiose, tra le quali il presidente della provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, il prefetto di Isernia, Filippo Piritore, e il vescovo di Trivento, monsignor Domenico Angelo Scotti. Tra la folta delegazione pescolana, il vice sindaco, Carlo De Simone, e il parroco, don Antonio Iacovetta. Hanno partecipato alla cerimonia, fra gli altri, Pier Carlo Cuscianna, direttore dei Servizi tecnici del Governatorato -- che hanno curato l'allestimento e le decorazioni dell'albero -- e Domenico Giani, comandante del Corpo della Gendarmeria vaticana.

(©L'Osservatore Romano 16 dicembre 2012)


Paparatzifan
00domenica 16 dicembre 2012 14:57
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Il Vaticano risparmia pure sul presepe

È vero, il libro del Papa l'Infanzia di Gesù sta sbancando nelle librerie, ma nonostante ciò la crisi si fa sentire in Vaticano.
E allora largo alla spending review, con la scure che cerca entro le mura leonine spazi in cui abbattersi, e permettere così di risparmiare. Tutti i «ministeri» vaticani sono da settimane al lavoro per individuare i tagli possibili, dalle consulenze alle fotocopie in eccesso, passando persino per le medaglie del Papa. Il tema è all'ordine del giorno di riunioni «ministero» per «ministero». Certo, si cerca di non licenziare nessuno, ma di ridurre all'osso almeno le consulenze esterne questo sì. Del resto, era il 5 luglio scorso che la Santa Sede, pubblicando il consuntivo di bilancio, diceva che il 2011 si era chiuso con un disavanzo di quasi 15 milioni di euro (263,7 milioni di costi e 248,8 milioni di ricavi). In quell'occasione veniva spiegato che «i capitoli di spesa più impegnativi sono stati quelli relativi al costo del personale che, al 31 dicembre contava 2.832 unità, e ai mezzi di comunicazione sociali considerati nel loro complesso». Questi ultimi sono da anni una delle maggiori voci di passivo per lo Stato del Papa mentre sul disavanzo avevano pesato anche gli investimenti finanziari meno redditizi rispetto agli anni precedenti a causa della crisi mondiale.
Prima dei «ministeri», il Papa. È lui il primo a dare l'esempio. Sono già diverse estati che non parte per la montagna. Si dice non ami l'altitudine, ed è vero. Ma è altrettanto vero che sfruttare la residenza estiva di Castel Gandolfo è più economico, tenuto conto anche del fatto che quando si sposta, Benedetto XVI porta con sé una mole considerevole di libri. E tenuto conto anche del fatto che in vacanza il Papa solitamente non lascia del tutto la sua attività ordinaria: Castel Gandolfo è più facile da raggiungere per i suoi collaboratori. Infine, sempre a «castello», il Papa può usufruire dei prodotti dell'orto, prodotti biologici con un costo per lui pari a zero. Ma il primo effetto dei tagli si è visto in piazza San Pietro in questi giorni: un presepe «minimal», donato quasi tutto dalla Regione Basilicata, che è costato 180mila euro meno rispetto allo scorso anno. Nei «ministeri» vaticani, comunque, ogni singolo organismo sta ragionando su due punti principalmente. Il primo, l'indicazione agli economi e ai cancellieri incaricati di verificare la congruità dei bilanci: in altre parole, passare al setaccio la lista delle uscite per individuare qualsiasi spesa in eccesso, superflua o addirittura immotivata da eliminare. Il secondo, l'idea di usare la mannaia soprattutto con appalti e consulenze esterne, valorizzando invece le forze interne. Lo slogan che circola, viene riferito, è «ottimizzare le risorse umane». Per servizi, come ad esempio le pulizie, stop al ricorso ad imprese esterne, ma utilizzare personale già sul libro paga dell'Apsa. Tagli sono così già stati individuati a tutti i livelli. Collegata alla spending review c'è la gestione del personale. La Santa Sede, infatti, non ha intenzione di procedere ad alcun licenziamento, ma le assunzioni saranno ridotte, con un rallentamento, di fatto, del turnover. La stessa commissione «assunzioni» presieduta dall'assessore della Segreteria di Stato monsignor Peter Brian Wells, va nella direzione di una maggiore attenzione agli inserimenti di personale, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Sempre in Segreteria di Stato, poi, l'uomo che ha preso molto sul serio la spending review è monsignor Alberto Perlasca, da tre anni alla guida dell'ufficio che si occupa dell'Obolo di San Pietro. Visto il ruolo assunto nel controllo degli sprechi, lo si potrebbe definire quasi un «Enrico Bondi d'Oltretevere». Sarebbe stato lui, infatti, in un quadro di drastici tagli, a imporre la scure anche su medaglie d'oro e d'argento generalmente date in omaggio dal Papa agli ospiti esterni.

© Copyright Il Giornale, 16 dicembre 2012


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