Notizie dal B16F

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, ..., 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 225, [226], 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245
Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 03:03
Dal blog di Lella...

PAPA: DESIDERO INCORAGGIARE PRESENZA CRISTIANI IN MEDIO ORIENTE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 nov.

"Desidero incoraggiare la vita e in particolare la presenza dei cristiani in Medio Oriente, dove devono poter vivere la loro fede liberamente".
Lo ha affermato il Papa incontrando i sei nuovi cardinali "creati" sabato scorso nel suo quinto concistoro, tra i quali il patriarca dei maroniti del Libano, Bechera Rai. "Saluto cordialmente - ha detto - i pellegrini di lingua francese, in particolare i libanesi, nel ricordo felice del mio recente viaggio apostolico nel Paese, motivato principalmente dalla firma dell'Esortazione post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente".

© Copyright (AGI)
 
PAPA: LA COLOMBIA E' NEL MIO CUORE, PREGO PER LA RICONCILIAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 nov.

Benedetto XVI si e' rivolto oggi alla Vergine invocata "con il dolce nome di Nostra Signora del Rosario di Chiquinquira'", affinche' "possa proteggere sempre con il suo amore materno tutti i diletti figli e figlie della Colombia".
"Le mie preghiere - ha aggiunto salutando la delegazione che ha accompagnato a Roma il neo cardinale di Bogota' e presidente della Conferenza Episcopale Ruben Salazar Gomez - sono per promuovere la pace e l'armonia, perche' si percorrano dei sentieri di giustizia, di riconciliazione e di solidarieta'".
"Saluto con affetto - ha detto ancora il Pontefice alla delegazione colombiana - il cardinale, la sua famiglia, i vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, che li accompagnano per partecipare alla sua gioia intima e spirituale ad essere incorporato nel collegio dei cardinali".
"Invito tutti ad elevare fervide preghiere per il nuovo cardinale, che e' sempre piu' legato al Successore di Pietro e dovra' lavorare instancabilmente con la Sede Apostolica", ha poi concluso chiedendo "a Dio di aiutarlo con i suoi doni, in modo che possa sempre offrire una testimonianza della verita' del Vangelo" che porta "la salvezza, la giustizia e la fedelta' grazie alla potenza redentrice di Cristo".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 03:05
Dal blog di Lella...

PAPA: LUNEDI' PROSSIMO DEBUTTA SU TWITTER

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 nov. - Lunedi' prossimo 3 dicembre sara' annunciato ufficialmente il debutto del Papa su Twitter.
Allo scopo e' stata promossa una conferenza stampa con tutti i responsabili dell'informazione vaticana: monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; monsignor Paul Tighe, segretario del dicastero; padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano; professor Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano; dottor Greg Burke, media adviser della segreteria di Stato.
Sara' presente, anche per interviste dopo la conferenza stampa, Claire Diaz-Ortiz,
Direttore di Social Innovation per Twitter. I tweet sono brevi messaggio di testo lunghi al massimo 140 battute.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 03:08
Dal blog di Lella...

Papa/ Nostre comunità superano individualismi,chiusure e egoismi?

Esempio è ancora San Paolo, che non voleva squadra di ammiratori

Città del Vaticano, 28 nov. (TMNews)

"Per parlare di Dio, bisogna fargli spazio, nella fiducia che è lui che agisce nella nostra debolezza: fargli spazio senza paura, con semplicità e gioia, nella convinzione profonda che quanto più mettiamo al centro lui e non noi, tanto più la nostra comunicazione sarà fruttuosa.
E questo vale anche per le comunità cristiane: esse sono chiamate a mostrare l'azione trasformante della grazia di Dio, superando individualismi, chiusure, egoismi, indifferenza e vivendo nei rapporti quotidiani l'amore di Dio. Sono veramente così le nostre comunità?".
E' la domanda del Papa in occasione dell'udienza generale in Vaticano.
Continuando un ciclo di catechesi sulla fede, Benedetto XVI si è domandato "come parlare di Dio nel nostro tempo?". "Quell'eccezionale comunicatore che fu l'apostolo Paolo ci offre una lezione che va proprio al centro della fede con grande semplicità", ha detto il Papa. "San Paolo comunica che non intende dare qualcosa di sé, ma percorre distanze immense con il solo desiderio di predicare Cristo crocifisso, fonte di salvezza, che lo ha conquistato sulla via di Damasco", secondo Ratzinger. "Non vuole crearsi una squadra di ammiratori, Paolo annuncia Cristo e vuol guadagnare le persone per il Dio vero e reale".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 03:10
Dal blog di Lella...

AIDS: PAPA,INCORAGGIO INIZIATIVE CHIESA PER DEBELLARE FLAGELLO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 nov.

"Incoraggio le numerose iniziative che nell'ambito della missione ecclesiale, sono promosse per debellare questo flaggello". Benedetto XVI ha concluso con queste parole un "appello" pronunciato oggi all'Udienza Generale in vista della Giornata Mondiale contro l'Aids, "un'iniziativa delle Nazioni Unite per richiamare l'attenzione - ha detto ai 6 mila fedeli presenti nell'Aula Nervi - che ha causato milioni di morti e tragiche sofferenze umane".

© Copyright (AGI)

AIDS: PAPA, TERAPIE IMPEDISCONO CONTAGIO A NEONATI, MA NON SI FANNO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 nov.

"Ogni anno un grande numero di bambini contraggono il virus dell'Aids, nonostante vi siano terapie per impedirlo".
Lo ha denunciato Benedetto XVI che ha lanciato un "appello" all'Udienza Generale, in vista della Giornata Mondiale contro l'Aids. Il "mio pensiero va a loro", ha affermato il Papa, ricordando che le difficolta' nella lotta all'Aids sono "accentuate nelle regioni piu' povere del mondo, che con grande difficolta' possono accedere a farmaci efficaci". Papa Benedetto XVI ha piu' volte espresso pubblicamente il proprio apprezzamento in particolare per il programma DREAM (Drug Resource Enhancement against AIDS and Malnutrition) della Comunita' di Sant'Egidio, un progetto finalizzato proprio a impedire il contagio tra le madri sieropositive e i feti. Incontrando in Cameroun nel 2009 gli operatori della Comunita' esclamo' ad esempio: "DREAM e' un sogno diventato realta'".
Gia' alla fine degli anni '90, la Comunita' di Sant'Egidio ha avviato DREAM in Mozambico e successivamente in altri 9 paesi africani, mentre le principali agenzie internazionali e molte ONG puntavano su un approccio esclusivamente preventivo, cercando cioe' di ridurre il numero dei nuovi infetti e consideravano le terapie farmacologiche per l'AIDS come un approccio irrealistico, solo un sogno appunto. Ed e' stato, confidano i volontari, "davvero come un 'sogno': rendere disponibili terapie e tecnologie gia' sperimentate nel mondo ricco in Africa". Numerosi studi hanno dimostrato, raccontano ancora i volontari della Comunita' di Sant'Egidio, che i pazienti africani sono molto aderenti alle cure e che sono perfettamente in grado di seguire una terapia complessa come quella per l'Aids, che rappresenta "non solo una patologia di interesse sanitario, ma anche una condizione che aggrava le criticita' gia' esistenti nella vita del malato e della sua famiglia e ne crea di nuove: il paziente africano infatti e' spesso donna, ad alto rischio d'insicurezza alimentare, di limitata cultura e dalle scarse difese sociali, afflitta da altre condizioni morbose, quali malaria e tubercolosi; oppure bambino, cui spesso e' negato anche il diritto al nome ed al riconoscimento anagrafico, o l'accesso all'istruzione".
Non serve dunque solo una terapia antiretrovirale, ma anche tutto il complesso di misure e interventi che possono renderla possibile ed efficace: educazione alla salute dei pazienti, sostegno nutrizionale, diagnostica avanzata (DREAM ha realizzato 20 laboratori di analisi cliniche e biologia molecolare), formazione del personale.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 03:14
Dal blog di Lella...

PAPA: AUGURO A CORTE DEI CONTI PROFICUO SERVIZIO A BENE COMUNE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 nov.

Benedetto XVI ha rivolto oggi pubblicamente i suoi auguri alla Corte dei Conti della Repubblica Italiana che compie 150 anni.
"Auguro a questa Istituzione - ha detto il Papa all'Udienza Generale - un proficuo servizio per il bene comune".
Nell'Aula Nervi sono presenti oggi 500 tra magistrati contabili e funzionari della Corte dei Conti.

© Copyright (AGI)

PAPA: SALUTA VESCOVO MACERATA E RINGRAZIA CERVIA PER IL SALE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 28 nov.

Un cordiale benvenuto e' stato rivolto oggi pubblicamente da Benedetto XVI al vescovo di Macerata e ex portavoce della Cei, monsignor Claudio Giuliodori, presente all'Udienza Generale insieme ai sacerdoti, religiosi e seminaristi della Diocesi.
"La visita alle Tombe degli Apostoli sia occasione - ha detto il Papa alla delegazione marchigiana e agli altri gruppi di lingua italiana - per un nuovo slancio di fede nelle iniziative pastorali". "Saluto inoltre la delegazione di Cervia per la tradizionale consegna del sale". A
l Pontefice e' stata donata infatti oggi la tipica "panira" del sale contente il pregiato "salfiore", cioe' il "fiore della salina", che viene raccolto a giugno, all'inizio della produzione.
Di grana fine, con un minor peso specifico dell'altro sale ed ancora piu' dolce del gia' dolce sale di Cervia, il salfiore era chiamato dai salinari "il sale del Papa", al quale i salinari lo portavano viaggiano a dorso di mulo. La tradizione e' iniziata quando il cardinale Pietro Barbo (diventato poi Papa Polo II) divenne vescovo di Cervia nel 1444, e si interruppe nel 1870, in seguito agli eventi della breccia di Porta Pia, che interruppero i rapporti diplomatici tra il Vaticano e l'allora giovane Regno d'Italia.
La tradizione della consegna del sale in Vaticano e' poi ripresa, dopo oltre 130 anni di sospensione, nel 2003.
Al momento dei saluti, al termine dell'Udienza Generale, il Pontefice ha rivolto un affettuoso pensiero ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. "Il tempo di Avvento che sta per iniziare - ha detto - sia di stimolo per voi, cari giovani, a riscoprire l'importanza della fede in Cristo; aiuti voi, cari ammalati, ad affrontare le vostre sofferenze con lo sguardo rivolto al Bambino Gesu'; accresca in voi, cari sposi novelli, il senso della presenza di Dio nella vostra nuova famiglia".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 03:17
Dal blog di Lella...

PAPA: CHIESA DEVE TORNARE A ESSENZIALITA' DELL'ANNUNCIO CRISTIANO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 nov.

Per la Chiesa Cattolica "e' necessario un recupero di semplicita', un ritornare all'essenziale dell'annuncio".
Lo chiede Benedetto XVI all'Udienza Generale.
"Parlare di Dio - sottolinea - vuol dire anzitutto avere ben chiaro cio' che dobbiamo portare agli uomini e alle donne del nostro tempo: il Dio di Gesu' Cristo come risposta alla domanda fondamentale del perche' e del come vivere". Per il Papa "occorre non temere l'umilta' dei piccoli passi e confidare nel lievito che penetra nella pasta e la fa misteriosamente crescere". Come ha fatto l'apostolo Paolo che, spiega Ratzinger nella catechesi di oggi, "ci offre una lezione che va proprio al centro della fede con grande semplicita'".
Il Papa e' d'accordo con l'Apostolo delle Genti: non serve affatto, "l'eccellenza della parola o della sapienza" per annunciare il Vangelo. "Comunicare la fede - ricorda - non significa portare se stesso, ma dire apertamente e pubblicamente quello che ha visto e sentito nell'incontro con Cristo, quanto ha sperimentato nella sua esistenza ormai trasformata da quell'incontro: e' portare quel Gesu' che sente presente in se' ed e' diventato il vero orientamento della sua vita, per far capire a tutti che Egli e' necessario per il mondo ed e' decisivo per la liberta' di ogni uomo".
"Per parlare di Dio - rileva Benedetto XVI - bisogna fargli spazio, nella fiducia che e' Lui che agisce nella nostra debolezza: fargli spazio senza paura, con semplicita' e gioia, nella convinzione profonda che quanto piu' mettiamo al centro Lui e non noi, tanto piu' la nostra comunicazione sara' fruttuosa. San Paolo, ricorda Ratzinger in proposito, "non si accontenta di proclamare delle parole, ma coinvolge tutta la propria esistenza nella grande opera della fede". "E questo - scandisce - vale anche per le comunita' cristiane: esse sono chiamate a mostrare l'azione trasformante della grazia di Dio, superando individualismi, chiusure, egoismi, indifferenza e vivendo nei rapporti quotidiani l'amore di Dio". "Sono veramente cosi' le nostre comunita'?", si domanda pero' il Pontefice.

© Copyright (AGI)

PAPA: GENITORI SUGGERISCANO RIFLESSIONE CRITICA SU CULTURA OGGI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 nov.

Tra le responsabilita' dei genitori "e' importante anzitutto la vigilanza, che significa saper cogliere le occasioni favorevoli per introdurre in famiglia il discorso di fede e per far maturare una riflessione critica rispetto ai numerosi condizionamenti a cui sono sottoposti i figli".
Lo ricorda Benedetto XVI nella catechesi all'Udienza Generale di oggi. "Questa attenzione dei genitori - spiega - e' anche sensibilita' nel recepire le possibili domande religiose presenti nell'animo dei figli, a volte evidenti a volte nascoste".
Se tutti "dobbiamo essere attenti a cogliere i segni dei tempi nella nostra epoca, ad individuare cioe' le potenzialita', i desideri, gli ostacoli che si incontrano nella cultura attuale, in particolare il desiderio di autenticita', l'anelito alla trascendenza, la sensibilita' per la salvaguardia del creato, e comunicare senza timore la risposta che offre la fede in Dio", per il Pontefice teologo, infatti, "luogo privilegiato per parlare di Dio e' la famiglia, la prima scuola per comunicare la fede alle nuove generazioni". "Il Concilio Vaticano II - ricorda - parla dei genitori come dei primi messaggeri di Dio, chiamati a riscoprire questa loro missione, assumendosi la responsabilita' nell'educare, nell'aprire le coscienze dei piccoli all'amore di Dio come un servizio fondamentale alla loro vita, nell'essere i primi catechisti e maestri della fede per i loro figli".
"E' importante - sottolinea in proposito Papa Benedetto - aiutare tutti i membri della famiglia a comprendere che la fede non e' un peso, ma una fonte di gioia profonda, e' percepire l'azione di Dio, riconoscere la presenza del bene, che non fa rumore; ed offre orientamenti preziosi per vivere bene la propria esistenza". Infine, conclude, e' necessaria "la capacita' di ascolto e di dialogo: la famiglia deve essere un ambiente in cui si impara a stare insieme, a ricomporre i contrasti nel dialogo reciproco, che e' fatto di ascolto e di parola, a comprendersi e ad amarsi, per essere un segno, l'uno per l'altro, dell'amore misericordioso di Dio".

© Copyright (AGI)

PAPA: DIO NON E' ANTAGONISTA MA GARANTE DELLA NOSTRA FELICITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 nov.

I cristiani dovrebbero "far comprendere con la parola e con la vita che Dio non e' il concorrente della nostra esistenza, ma piuttosto ne e' il vero garante, il garante della grandezza della persona umana".
Lo raccomanda con forza Benedetto XVI nella catechesi all'Udienza Generale di oggi.
"La gioia pasquale - spiega - non tace o nasconde le realta' del dolore, della sofferenza, della fatica, della difficolta', dell'incomprensione e della stessa morte, ma sa offrire i criteri per interpretare tutto nella prospettiva della speranza cristiana".
Secondo il Papa, "la vita buona del Vangelo e' proprio questo sguardo nuovo, questa capacita' di vedere con gli occhi stessi di Dio ogni situazione".
Parlare di Dio, quindi, vuol dire dunque "comunicare, con forza e semplicita', con la parola e con la vita, cio' che e' essenziale: il Dio di Gesu' Cristo, quel Dio che ci ha mostrato un amore cosi' grande da incarnarsi, morire e risorgere per noi; quel Dio che chiede di seguirlo e lasciarsi trasformare dal suo immenso amore per rinnovare la nostra vita e le nostre relazioni; quel Dio che ci ha donato la Chiesa, per camminare insieme e, attraverso la Parola e i Sacramenti, rinnovare l'intera Citta' degli uomini, affinche' possa diventare Citta' di Dio".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 03:22
Dal blog di Lella...

Papa/ Su Twitter dalla prossima settimana,"come versetto biblico"

Spadaro: Come primo messaggio radio lanciato da Pio XI nel 1931

Città del Vaticano, 28 nov. (TMNews)

Benedetto XVI sarà tra pochi giorni presente con continuità su internet attraverso Twitter. Il nuovo account del Papa viene presentato ufficialmente lunedì prossimo in sala stampa vaticana.
"Il 3 dicembre 2012 si connette idealmente al 12 febbraio 1931, quando Pio XI lanciava il suo primo messaggio via radio, attraverso la Radio Vaticana", afferma a 'Radio vaticana' Antonio Spadaro, direttore di 'Civiltà cattolica'. Il gesuita, pioniere in Italia della riflessione sul rapporto tra fede e internet, ha creato il blog www.Cyberteologia.it.
"Non è l'adeguarsi all'ultima novità del momento.
E', al contrario, una delle conseguenze ovvie del modo in cui la Chiesa negli ultimi decenni, almeno da Pio XI, ha inteso il suo rapporto con la comunicazione.
Bisogna anche ricordare che, nel suo messaggio per la 46ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Papa notava che 'sono da considerare con interesse le varie forme di siti e applicazioni' - parlava proprio di 'reti sociali' - 'che possono aiutare l'uomo di oggi a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, di meditazione, di condivisione della Parola di Dio'.
E' chiaro che questo significa una presenza del cristiano su internet assolutamente specifica, quindi non 'per moda' o per il fatto che l'uomo oggi vive anche in rete".
Nello stesso messaggio, il Papa, pur senza citare espressamente Twitter, scrive che 'nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, (e qui il riferimento mi sembra evidente) si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità'. Questa quindi - conclude Spadaro - è la chiave giusta di lettura, di interpretazione, coltivare la propria interiorità".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 19:29
Da "Vatican Insider"...

30/11/2012

Austria, "guerra fredda" tra preti ribelli e Vaticano

La decisione di revocare il titolo di monsignore a Helmut Schueller giunge mentre il movimento sta organizzando un grande evento internazionale

Alessandro Speciale
Roma

Una punizione dal valore più che altro simbolico ma che segnala un ulteriore raffreddamento nei confronti dell'iniziativa dei preti 'ribelli' austriaci proprio mentre questi si preparano, nel 2013, ad un grande evento internazionale che metta in collegamento tra loro quei sacerdoti che, in tutto il mondo, sono insofferenti nei confronti dell'immobilismo vaticano e cercano riforme profonde nella Chiesa.

Il Vaticano ha annunciato ieri di aver revocato il titolo di 'monsignore' a Helmut Schueller, l'ex-vicario generale dell'arcidiocesi di Vienna diventato da anni capofila della Pfarrer Initiative, l'ampio movimento di parroci austriaci che chiede riforme ecclesiastiche su tematiche come il celibato obbligatorio, la comunione ai divorziati e le coppie gay. Scheuller rimane sacerdote a tutti gli effetti ma non è più “cappellano di Sua Santità”, un titolo onorifico che aveva ricevuto quando era presidente di Caritas Austria.

La decisione romana è stata comunicata a Schueller tramite la diocesi di Vienna, ha riferito alla stampa austriaca il portavoce del cardinale Christoph Schoenborn, Michael Prueller. Schueller è parroco di St. Stephan nel paese di Probstdorf, vicino Vienna.

La notizia arriva pochi giorni dopo l'annuncio, fatto dallo stesso Schueller in un'intervista all'agenzia austriaca APA, di un incontro mondiale dei movimenti spuntati negli ultimi anni in tutto il mondo sulla falsariga della iniziativa dei parroci austriaci o che portano avanti le stesse richieste.

L'appuntamento dovrebbe tenersi nel 2013 e avrebbero già espresso interesse gruppi di sacerdoti in Germania, Irlanda, Francia, Usa e Australia con cui la Pfarrer Initiative è in contatto. Quello che viene, ha spiegato Schueller, sarà “l’anno dell’internazionalizzazione del movimento, un congresso si terrà probabilmente in Germania”.

Il movimento dei “parroci ribelli” raccoglie ormai un decimo di tutto il clero austriaco, più di 500 fra sacerdoti e diaconi. L’iniziativa austriaca, nata nel 2005, ha avuto risonanza mondiale dopo la pubblicazione nel 2011 con la pubblicazione di un “Appello alla disobbedienza” nel quale si chiedevano svolte radicali nella Chiesa su temi come la comunione ai divorziati risposati, il sacerdozio per i preti sposati, l’apertura all’ordinazione femminile, un maggior peso delle comunità di fedeli e del clero locale nella scelta dei vescovi, la richiesta di un ruolo attivo dei laici in campo liturgico, nella predicazione e nell’eucaristia laddove ci sono pochi preti, affinché questi ultimi non diventino funzionari carichi di lavoro che devono burocraticamente dire messa e dare sacramenti da una località all’altra del Paese.

Anche se i vescovi austriaci hanno sempre cercato di non chiudere del tutto le porte del dialogo con i preti 'ribelli', in un recente intervento in Vaticano, il nuovo prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, monsignor Gerhard Ludwig Mueller ha risposto direttamente ad una delle idee portate avanti dalla Pfarrer Initiative: chiedere che i fedeli scelgano il proprio 'pastore', ha detto Mueller, è “un pensiero protestante”.


[SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021] [SM=g8021]



Paparatzifan
00venerdì 30 novembre 2012 19:33
Da "Vatican Insider"...

29/11/2012

La vita di Ratzinger diventa un film

A Monaco di Baviera annunciata una produzione internazionale sulla vita e l’opera del Pontefice. La pellicola si baserà sulla biografia scritta da Peter Seewald e in uscita nel 2014

mauro pianta
roma

Papa Raztinger superstar. La vita di Benedetto XVImo approderà presto sul grande schermo: a Monaco di Baviera la Odeon Film ha annunciato un accordo tra i produttori H & V Entertainment e Peter Weckert per una «produzione internazionale sulla straordinaria vita ed opera di Joseph Ratzinger dalla sua nascita nel 1927 al suo Pontificato», come si legge in un comunicato.

Weckert ha già prodotto nel 2011 un documentario dal titolo “Francesco e il Papa”, la storia di un giovane corista che viene selezionato per eseguire un assolo di fronte al Santo Padre. Il team aveva accompagnato e filmato i viaggi di Benedetto in Africa e in Israele. Il film su Benedetto XVI si baserà sulla biografia di Ratzinger che verrà pubblicata da Peter Seewald nella primavera del 2014.

Lo stesso Seewald, autore nel 2010 del libro intervista con Benedetto XVI, “La luce del mondo”, verrà coinvolto come consulente nella scrittura della sceneggiatura.

Il compianto Giovanni Paolo II è stato protagonista di un film per la tv, Giovanni Paolo II, in cui Jon Voight interpretava della miniserie televisiva in due puntate, Karol – Un uomo diventato Papa e Karol – Un papa rimasto uomo, per la regia di Giovanni Battiato.

Come ricorda il sito internet della rivista Tempi.it, il compianto Giovanni Paolo II è stato protagonista di un film per la tv, Giovanni Paolo II, in cui Jon Voight interpretava della miniserie televisiva in due puntate, Karol – Un uomo diventato Papa e Karol – Un papa rimasto uomo, per la regia di Giovanni Battiato.


[SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431]

Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 17:35
Dal blog di Lella...

Un noce piantato nei Giardini Vaticani

Un albero di noce è stato piantato stamani, 29 novembre, nei Giardini Vaticani. Il dono al Papa -- che potrà vederlo in occasione delle sue passeggiate -- è stato offerto dal Corpo forestale dello Stato italiano e dalla Fondazione Sorella Natura, in occasione dell'anniversario della proclamazione di san Francesco d'Assisi a patrono dei cultori dell'ecologia (29 novembre 1979) e della giornata per la salvaguardia del creato.
L'albero, collocato nella zona tra l'eliporto e la torre di San Giovanni, è stato benedetto dal vescovo Giuseppe Sciacca, segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Presenti, tra gli altri, Roberto Leoni, presidente di Sorella Natura, e Cesare Patrone, capo del Corpo forestale. Al termine è stata scoperta una targa ricordo, realizzata con la caratteristica pietra rosa di Assisi.
L'albero piantato nei Giardini Vaticani proviene dal vivaio del Corpo forestale di Pieve Santo Stefano, dove ha sede uno dei centri nazionali per la biodiversità forestale. Il noce è stato scelto da Sorella Natura «come simbolo della saggia ecologia, in quanto elemento concreto di economia solidale e sviluppo sostenibile». Una caratteristica rimarcata anche da monsignor Sciacca che, nel suo saluto ai presenti, ha invitato «ad amare e rispettare la natura che è un dono di Dio». Ringraziando per il dono del noce, il vescovo ha messo in evidenza il significato di questo albero così caro alla tradizione italiana «nel cuore della cattolicità».

(©L'Osservatore Romano 30 novembre 2012)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 17:40
Dal blog di Lella...

Francia/ Papa: C'è ignoranza del cristianesimo anche tra i fedeli

Udienza ai vescovi francesi in visita 'ad limina apostolorum'

Città del Vaticano, 30 nov. (TMNews)

La Chiesa cattolica francese "si iscrive in una lunga linea di santi, di dottori, di martiri e di confessori della fede. Siete gli eredi di una grande esperienza umana e di una immensa ricchezza spirituale". Lo ha detto il Papa ad un gruppo di vescovi francesi in visita 'ad limina apostolorum' in questi giorni. "
Queste origini e questo passato glorioso, sempre presenti nel nostro pensiero e cari al nostro spirito, ci permette di nutrire una grande speranza, al tempo stesso solida ed ardita, nel momento di rilevare le sfide del terzo millennio e di ascoltare le attese degli uomini della nostra epoca, ai quali Dio solo può dare una risposta soddisfacente".
"Per questo motivo - ha proseguito il Papa - uno dei problemi più gravi della nostra epoca è quello dell'ignoranza religiosa pratica nella quale vivono molti uomini e molte donne, compresi alcuni fedeli cattolici":
"Uno degli ostacoli più ardui della nostra missione pastorale - ha proseguito - è l'ignoranza del contenuto della fede.
Si tratta in realtà di una doppia ignoranza: una mancanza di conoscenza della persona di Gesù Cristo e un'ignoranza della sublimità dei suoi insegnamenti, del loro valore universale e permanente nella ricerca del senso della vita e della felicità.
Questa ignoranza produce inoltre nelle nuove generazioni l'incapacità di comprendere la storia e di sentirsi eredi di questa tradizione che ha plasmato la vita, la società, l'arte e la cultura europea".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 17:45
Dal blog di Lella...

Vaticano/ Giostra e tendone in piazza S.Pietro per incontro circo

7mila circensi e artisti di strada in udienza domani dal Papa

Città del Vaticano, 30 nov. (TMNews)

Una giostra a cavalli, un tendone del circo e un teatrino dei burattini sono stati installati in piazza San Pietro in occasione del pellegrinaggio di due giorni, oggi e domani, che compiono in Vaticano professionisti del circo, esercenti di luna park e delle fiere, artisti di strada, madonnari e burattinai, componenti di bande musicali e di gruppi folcloristici.
Domani l'udienza del Papa.
Sono previsti circa 7.000 partecipanti, provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Stati Uniti d'America. L'organizzazione del pellegrinaggio è promossa dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, della Conferenza episcopale italiana, Diocesi di Roma e associazioni di categoria.
L'evento si aprirà questo pomeriggio, alle 17, con messa nella basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del dicastero vaticano.
In serata, dalle 20.30 a mezzanotte, spettacolo circense a piazza del Popolo. Domani, alle 7.30 del mattino, gli artisti itineranti si raduneranno presso Castel Sant'Angelo Alle 8.30 partirà il corteo alla volta di piazza San Pietro. Alle 10, in Aula Paolo VI, inizierà lo spettacolo 'Aspettando il Papa', coordinato da Alessandro Simone e presentato da Ambra Orfei. L'arrivo di Benedetto XVI e il suo discorso sono previsti a mezzogiono.
Per l'occasione si esibiranno gli Allievi dell'Accademia d'Arte Circense guidati dal Direttore Andrea Togni, e il Maestro Mimmo Cuticchio, erede della tradizione dei cuntisti siciliani e dell'arte del puparo, con Elisa, Giacomo e Sara. L'udienza terminerà con l'esibizione natalizia di un gruppo di Zampognari.

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 17:58
Dal blog di Lella...

VOCAZIONI: PAPA, SITUAZIONE E' DIFFICILE IN FRANCIA E IN EUROPA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

"In Europa la Chiesa non puo' restare indifferente di fronte alla diminuzione delle vocazioni e delle ordinazioni sacerdotali, ne' degli altri altri tipi di chiamata che Dio ha suscitato nella Chiesa".
Lo afferma Benedetto XVI in un discorso rivolto questa mattina ai vescovi della Francia, paese dove il problema, sottolinea, e' particolarmente avvertito. "Vi e' un urgente bisogno - spiega il Papa - di mobilitare tutte le energie disponibili, in modo che i giovani possano ascoltare la voce del Signore". "Dio - infatti - chiama chiunque vuole e quando vuole". Per Ratzinger, "nonostante tutto, le famiglie e le comunita' cristiane rimangono una terra fertile e particolarmente favorevole".

© Copyright (AGI)

FRANCIA: PAPA, EDONISMO E RELATIVISMO SEGNANO CONTESTO CULTURALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

In Francia oggi "il contesto culturale e sociale e' segnato dal relativismo e dall'edonismo" e cio' rende problematica la trasmissione della fede dai genitori ai figli.
Lo denuncia Benedetto XVI in un discorso ai vescovi d'Oltralpe ricevuti oggi in visita ad limina. Come vescovi, rileva il Pontefice, "siamo consapevoli del fatto che uno degli ostacoli piu' ardui per la nostra missione pastorale e' l'ignoranza dei contenuti della fede".
"In realta' - osserva Papa Ratzinger - e' diffusa una doppia ignoranza: l'ignoranza della persona di Gesu' Cristo e l'ignoranza della sublimita' dei suoi insegnamenti, del loro valore universale e permanente, nella ricerca del senso della vita e della felicita'".
"Questa ignoranza - di fatto - produce anche nelle nuove generazioni l'incapacita' di comprendere la storia e sentirsi erede di questa tradizione che ha la vita di forma, la societa', l'arte e la cultura europea". Per il Papa, "le famiglie e le comunita' dei giovani debbono essere al centro di ogni iniziativa evangelistica". Davanti alle "domande fondamentali dell'esistenza umana, che riguardano il senso della vita e della morte, il male, la malattia e la sofferenza, se presente nel nostro mondo", la Chiesa, conclude il Pontefice citando il Concilio Vaticano II e in particolare la Costituzione Gaudiume et Spes, "chiede a ogni cristiano di "rendere ragione della speranza che vive".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:03
Dal blog di Lella...

PAPA: AMICIZIA CON BARTOLOMEO I NATA DA SFIDE CHE CI UNISCONO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

"Un'amicizia sincera e' nata tra noi con una grande visione comune delle responsabilita' alle quali siamo chiamati come cristiani e come pastori del gregge che Dio ci ha affidato".
Lo scrive Papa Ratzinger nel messaggio a Bartolomeo I, consegnato a Istanbul dal cardinale Kurt Koch che guida la delegazione inviata dalla Santa Sede in occasione della Festa di Sant'Andrea, patrono del Patriarcato Ecumenico.
"Fare arrivare l'annuncio dell'amore misericordioso di Dio all'uomo del nostro tempo, spesso distratto, piu' o meno incapace di una riflessione profonda sul senso della propria esistenza, preso da progetti e utopie che non possono che lasciarlo deluso", e' in particolare "la sfida urgente" che unisce la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli. Ma essa rappresenta anche "il motivo di una grande speranza perch si sviluppi una collaborazione sempre piu' grande, nel compito urgente di dare con rinnovato vigore testimonianza del messaggio evangelico al mondo contemporaneo".
Benedetto XVI torna inoltre a ringraziare il patriarca Bartolomeo I per la sua partecipazione e le parole pronunciate in occasione del 50esimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II.
Per Benedetto XVI, "lo scambio di delegazioni tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli che si rinnova ogni anno in occasione delle rispettive feste patronali di Sant'Andrea, al Fanar, e dei Santi Pietro e Paolo, a Roma", e testimonia "in maniera concreta il legame di prossimita'" che unisce Papa e Patriarca Ecumenico, "una comunione profonda e reale, benche' ancora imperfetta che si fonda non su ragioni umane di cortesia o convenienza, ma sulla fede comune nel Signore Gesu'".
Una volonta che "anche se la strada da percorrere puo' sembrare ancora lunga e difficile resta immutata".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:04
Dal blog di Lella...

VATICANO: GAENSWEIN, SEGRETARIO PAPA DEVE ESSERE TRASPARENTE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

"Personalmente ho visto il mio ruolo o servizio al Papa come quello di un vetro. Un vetro e' un vetro quando e' pulito.
Piu' pulito e' piu' raggiunge il suo scopo. Se si sporca o si rompe rimane un vetro ma non funziona come dovrebbe". Monsignor Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI ha descritto cosi' quella che ha definito "la dietrologia della mia comprensione del ruolo che svolgo".
"Debbo lasciare entrare il sole, e il vetro meno appare meglio e', se non si vede proprio vuol dire che svolge bene il suo lavoro", ha spiegato Gaenswein nel breve discorso pronunciato a braccio questa sera alla cerimonia nella quale gli e' stato consegnato - dal cardinale Salvatore De Giorgi - il premio "Testimoni di santita'" assegnatogli dall'associazione "Tu es Petrus".
"Meno vengo messo volutamente in mostra meglio e'", ha poi riassunto don Georg, assicurando di offrire ogni giorno il suo aiuto al Pontefice il suo servizio "col cuore, con il cervello, con l'anima, con tutte le forze che ho". E, ha confidato, se "venti ostili ci sono e se toccano il Santo Padre talvolta toccano anche il suo segretario, la sofferenza fa parte della via Crucis, ma non la scegliamo".
Monsignor Gaenswein ha poi ringraziato il cardinale De Giorgi, presidente onorario di "Tu es Petrus", e ha rivelato pubblicamente un episodio della sera del 19 aprile 2005, cioe' qualcosa che accadde subito dopo l'elezione di Ratzinger. "I cardinali - ha raccontato - erano nella Sala da pranzo della casa Santa Marta, con il Papa eletto, e io ero presente in un angolo.
A un certo punto hanno intonato l''oremus pro Pontefice nostro', ma il coro non era un granche'. Solo una voce era sicura, quella di De Giorgi. Lui sapeva il testo e ha concesso di portare a termine il canto".
"Don Georg" ha infine portato ai presenti "il saluto affettuoso e la benedizione del Santo Padre, che e' lieto - ha detto ai soci di 'Tu es Petrus' - della vostra visita al Palazzo Apostolico".
Alla cerimonia, che ha avuto luogo nella Sala dei Papi alla seconda loggia, e' poi seguito un rinfresco offerto da monsignor Gaenswein nella Sala dei Foconi.

© Copyright (AGI)

VATICANO: DE GIORGI, SERVENDO IL PAPA GAENSWEIN SERVE LA CHIESA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

"Servendo con tanto amore Benedetto XVI, questo grande Papa che il Signore ci ha dato, monsignor Georg Gaenswein attraverso lui serve la Chiesa intera. Per questo l'atto di riconoscimento di questa sera non e' solo legittimo ma doveroso".
Il cardinale Salvatore De Giorgi ha motivato cosi' il premio "Testimoni di santita'" che egli stesso ha consegnato questa sera al segretario del Pontefice alla seconda loggia del Palazzo Apostolico, a nome dell'Associazione "Tu es Petrus", della quale l'arcivescovo emerito e' uno dei tre presidenti onorari.
Questo sodalizio, che il porporato ha definito "un'iniziativa molto decisa nella difesa del Papa e della Santa Sede", ha inteso rendere onore al piu' stretto collaboratore di Benedetto XVI, quale "testimone di santita'" perche', ha spiegato De Giorgi, monsignor Gaenswein, e' vicino non solo "al piu' grande teologo del nostro tempo", che e' certamente il professor Joseph Ratzinger, ma anche ad una persona, Benedetto XVI che "e' espressione di santita' di nome, lo chiamiamo infatti 'Sua Santita'', ma soprattutto di fatto. E tutti ce ne rendiamo conto, le persone comuni vanno sempre piu' amando il Papa".
Nella motivazione ufficiale, letta dal presidente operativo, il giornalista Gianluca Barile, don Georg, e' descritto come "il Cireneo del Santo Padre", e si da' atto al segretario del Pontefice di non aver esitato a condividere i dispiaceri e le preoccupazioni di Benedetto XVI, ricordando che "chi serve il Papa serve Cristo stesso".
Il cardinale De Giorgi, che e' anche uno dei tre membri della commissione d'inchiesta voluta da Papa Ratzinger per fare piena luce sulla brutta vicenda di Vatileaks, ha voluto anche giustificare l'assenza alla cerimonia di oggi dei due altri porporati presidenti onorari di "tu es Petrus": il cardinale Jose' Saraiva Martins e' in Puglia per impegni pastorali, e il cardinale Kurt Koch, capo del dicastero per il dialogo ecumenico, e' a Costantinopoli per rappresentare il Papa in occasione della festa di Sant'Andrea, patrono del Patriarcato Ecumenico.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:06
Dal blog di Lella...

PAPA: DOMANI VEDE CIRCENSI, TENDONE E GIOSTRA IN PIAZZA S.PIETRO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

Una giostra a cavalli, un tendone del circo e un teatrino dei burattini sono stati allestiti questa mattina presto in piazza San Pietro: tre simboli dello spettacolo viaggiante per comunicare al mondo intero la gioia dei professionisti del circo, esercenti di luna park e delle fiere, artisti di strada, madonnari e burattinai, componenti di bande musicali e di gruppi folcloristici che saranno ricevuti domani da Papa Benedetto XVI a conclusione di un pellegrinaggio di due giorni a Roma, che prevede nel pomeriggio di oggi una messa nella Basilica di San Pietro.
Sono circa 7.000 i partecipanti all'iniziativa promossa dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in collaborazione con la Fondazione "Migrantes", della Conferenza Episcopale Italiana, della Diocesi di Roma e delle Associazioni di categoria, provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Stati Uniti d'America. Questa sera si terra', all'insegna della festa e dello spettacolo, anche un raduno a piazza del Popolo, dalle 20.30 alle 24, quando si esibiranno circensi, fieranti, lunaparchisti, artisti di strada, burattinai, madonnari, bande musicali e gruppi folcloristici. Contemporaneamente, a piazza Farnese, si esibiranno bande musicali e artisti di strada.
Domani, alle 7,30 del mattino, gli artisti itineranti si raduneranno presso Castel Sant'Angelo. Alle 8.30 partira' il corteo alla volta di piazza San Pietro. Alle 10, in Aula Paolo VI, iniziera' lo spettacolo Aspettando il Papa, coordinato da Alessandro Simone e presentato da Ambra Orfei. Fino alle 11,45 - informa il sito cattolico Zenit.org - si esibiranno componenti della famiglia dello spettacolo viaggiante, con l'intrattenimento di Bande Musicali e Gruppi Folcloristici. Sara' inoltre proiettata la Preghiera del Clown di Toto', tratta dal film Il piu' comico spettacolo del mondo, diretto da Mario Mattoli nel 1953. L'arrivo di papa Benedetto XVI per l'Udienza e' previsto per le 12.
Al saluto del cardinale Veglio', seguiranno le testimonianze di Sonja Probst, clown tedesca, Gerard Couasnon, esercente di fiera francese, e David Degli Innocenti, esercente di luna park italiano. Per l'occasione si esibiranno gli allievi dell'Accademia d'Arte Circense guidati dal direttore Andrea Togni, e il Maestro Mimmo Cuticchio, erede della tradizione dei cuntisti siciliani e dell'arte del puparo, con Elisa, Giacomo e Sara. Dopo il Discorso e la Benedizione di Papa Benedetto XVI, l'udienza terminera' con l'esibizione natalizia di un gruppo di Zampognari.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:07
Dal blog di Lella...

SCUOLE CATTOLICHE: PAPA, HANNO OGGI UNA RESPONSABILITA' STORICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

Le scuole cattoliche hanno oggi "una responsabilita' storica".
Lo afferma Benedetto XVI in un discorso rivolto ai vescovi francesi ricevuti in visita "ad limina".
Per il Papa - che ricorda come in Francia le scuole cattoliche abbiano "plasmato la vita cristiana e la cultura del Paese", e per questo "spesso godono di un prestigio meritato" - esse rappresentano non solo "luoghi di trasferimento delle conoscenze" ma istituzioni dedite alla formazione integrale della persona, con la proposta di un'accettazione incondizionata dell'altro".
In una societa' dove e' forte la presenza degli immigrati, offrono infatti un'occasione ai ragazzi di culture diverse per "imparare a vivere insieme".
"Trovare percorsi per la trasmissione della fede resta centrale per il loro progetto educativo", spiega il Pontefice ai vescovi francesi, esprimendo la riconoscenza della Chiesa per il contributo alla Nuova Evangelizzazione che viene dato "attraverso queste scuole e il lavoro multiforme dell'educazione cattolica, che sta alla base di molte iniziative e movimenti".
Secondo il Papa tedesco, "un'istruzione ispirata ai valori cristiani da' le chiavi per la cultura del proprio Paese" e favorisce nei giovani "l'apertura alla speranza e alla liberta' autentica". Cio', assicura Ratzinger ai presuli d'Oltralpe, "continuera' a fornire dinamismo e creativita'" all'azione della Chiesa.
"Il calore dato alla Nuova Evangelizzazione - infatti - sara' il migliore contributo allo sviluppo della societa' umana e la migliore risposta alle sfide di ogni tipo che si presentano a tutti nel terzo millennio".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:17
Dal blog di Lella...

Papa/ Spettacolo di 'pupari' e circensi in aula delle udienze

Accarezza cucciolo di leone a convegno di pontificio consiglio

Città del Vaticano, 1 dic. (TMNews)

Il Papa ha assistito oggi ad uno spettacolo di circo, 'pupari' e artisti di strada che si è svolto oggi nell'aula delle udienze, in Vaticano.
L'udienza papale conclude un pellegrinaggio di due giorni, ieri e oggi, che compiono in Vaticano professionisti del circo, esercenti di luna park e delle fiere, artisti di strada, madonnari e burattinai, componenti di bande musicali e di gruppi folcloristici. L'occasione ha portato anche una giostra a cavalli, un tendone del circo e un teatrino dei burattini in piazza San Pietro. Benedetto XVI ha tenuto in mano, a favore dei fotografi, un pupo siciliano ed ha accarezzato un cucciolo di leone.
I circa 7.000 partecipanti provengono da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Stati Uniti d'America. L'organizzazione del pellegrinaggio è promossa dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, della Conferenza episcopale italiana, Diocesi di Roma e associazioni di categoria. Ieri la due-giorni è iniziata alle 17 con una messa nella basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del dicastero vaticano, ed è proseguita in serata con uno spettacolo circense a piazza del Popolo.

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:25
Dal blog di Lella...

Papa/ Motu proprio su caritas: No errori di dottrina cattolica

Dopo 'Caritas in veritate': Possibile togliere nome 'cattolico'

Città del Vaticano, 1 dic. (TMNews)

La Santa Sede ha pubblicato oggi un 'motu proprio' firmato lo scorso 11 novembre dal Papa, 'De caritate ministranda', sul servizio della carità e il ruolo dei vescovi nell'amministrarla attraverso le Caritas e altri enti caritatevoli.
Il provvedimento papale trae spunto da una denuncia che lo stesso Benedetto XVI ha fatto nell'enciclica 'Caritas in veritate' relativamente alle lacune normative in materia.
In particolare, "su proposta del Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio 'Cor Unum', sentito il parere del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi", il Papa stabilisce e decreta una seria di indicazioni sull'attività caritatevole di fedeli e vescovi.
Tra le altre norme, si sottolinea (articolo 7) che le Caritas e le altre associazioni "sono tenute a selezionare i propri operatori tra persone che condividano, o almeno rispettino, l'identità cattolica di queste opere". QUanto al vescovo, è suo dovere (articolo 9) "evitare che in questa materia i fedeli possano essere indotti in errore o in malintesi, sicché dovranno impedire che attraverso le strutture parrocchiali o diocesane vengano pubblicizzate iniziative che, pur presentandosi con finalità di carità, proponessero scelte o metodi contrari all'insegnamento della Chiesa". Egli deve vigilare (articolo 10) "affinché stipendi e spese di gestione, pur rispondendo alle esigenze della giustizia ed ai necessari profili professionali, siano debitamente proporzionate ad analoghe spese della propria Curia diocesana". Egli, ancora, è tenuto (articolo 11) "se necessario, a rendere pubblico ai propri fedeli il fatto che l'attività d'un determinato organismo di carità non risponda più alle esigenze dell'insegnamento della Chiesa, proibendo allora l'uso del nome "cattolico" ed adottando i provvedimenti pertinenti ove si profilassero responsabilità personali".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:26
Dal blog di Lella...

PAPA: IL CIRCO INSEGNA VALORI ALLA CHIESA E ALLA SOCIETA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Il circo puo' insegnare molto alla Chiesa e alla societa'.
Benedetto XVI ne e' convinto e ha voluto oggi riconoscere pubblicamente questa verita' piuttosto scomoda per chi guarda con sufficienza agli umili lavoratori di questo settore abituati a "rinuncia e sacrificio, responsabilita' e perseveranza, coraggio e generosita': virtu' che la societa' odierna non sempre apprezza".
"Siete chiamati - ha detto infatti ai 7mila partecipanti al Pellegrinaggio dei circensi e fieranti e artisti di strada che si e' concluso oggi in Vaticano - a testimoniare quei valori che fanno parte della vostra tradizione: l'amore per la famiglia, la premura per i piccoli, l'attenzione ai disabili, la cura dei malati, la valorizzazione degli anziani e del loro patrimonio di esperienze".
"Nel vostro ambiente - ha continuato il Papa rivolto ai circensi, che poco prima si erano esibiti per lui nell'Aula Nervi e continueranno oggi a farlo in piazza San Pietro sotto ad un tendone montato per l'inedita occasione accanto a una giostra e ad un teatrino di marionette - si conserva vivo il dialogo tra le generazioni, il senso dell'amicizia, il gusto del lavoro di squadra. Accoglienza e ospitalita' vi sono proprie, cosi' come l'attenzione a dare risposta ai desideri piu' autentici, soprattutto delle giovani generazioni".
Ai circensi Benedetto XVI ha ricordato pero' che "la dignita' di ogni uomo si esprime anche nell'esercizio onesto delle professionalita' acquisite e nel praticare quella gratuita' che permette di non lasciarsi determinare da tornaconti economici". E ha raccomandato quindi ai responsabili dei circhi di porre "attenzione alla qualita' delle realizzazioni e degli spettacoli", non mancando "di vigilare affinche', con i valori del Vangelo, possiate continuare ad offrire alle giovani generazioni la speranza e l'incoraggiamento di cui necessitano, soprattutto rispetto alle difficolta' della vita, alle tentazioni della sfiducia, della chiusura in se stessi e del pessimismo, che impediscono di cogliere la bellezza dell'esistenza".
Papa Ratzinger, che e' sembrato felice quando gli hanno portato un leoncino perche' fosse fotografato con lui, ha pero' ricordato anche nel suo discorso "i numerosi problemi legati alla condizione itinerante, quali l'istruzione dei figli, la ricerca di luoghi adatti per gli spettacoli, le autorizzazioni per le rappresentazioni e i permessi di soggiorno per gli stranieri".
E tuttavia dopo aver auspicato che "le Amministrazioni pubbliche, riconoscendo la funzione sociale e culturale dello spettacolo viaggiante, si impegnino per la tutela della categoria", e incoraggiato sia i circensi sia la societa' civile "a superare ogni pregiudizio e ricercare sempre un buon inserimento nelle realta' locali", ha vinto oggi nel cuore del Papa quel sentimento di gioia che sempre il Circo comunica.
"L'allegria degli spettacoli, la gioia ricreativa del gioco, la grazia delle coreografie, il ritmo della musica costituiscono - ha sottolineato infatti l'85enne Pontefice tedesco, allontanandosi ancora una volta dal cliche' che lo vorrebbe solo un freddo custode dell'ortodossia - proprio una via immediata di comunicazione per mettersi in dialogo con piccoli e grandi, suscitando sentimenti di serenita', di gioia, di concordia.
Con la varieta' delle vostre professioni e l'originalita' delle esibizioni, voi sapete stupire e suscitare meraviglia, offrire occasioni di festa e di sano divertimento".
"Cari fratelli e sorelle - ha concluso - la Chiesa si rallegra per l'impegno che dimostrate ed apprezza la fedelta' alle tradizioni, di cui a ragione andate fieri. Essa stessa che e' pellegrina, come voi, in questo mondo, vi invita a partecipare alla sua missione divina attraverso il vostro lavoro quotidiano".

© Copyright (AGI)

PAPA: VEGLIO', TESTIMONIA AFFETTO CHIESA PER CIRCENSI IN CRISI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Benedetto XVI ha testimoniato oggi l'affetto della Chiesa per il mondo del Circo messo a dura prova dalla crisi economica che, sottolinea il cardinale Antonio Maria Veglio' capo del dicastero per le migrazioni cui comopete l'assitenza religiosa anche a circensi, fieranti e artisti di strada, "fa sentire il suo peso e ha portato un calo dei visitatori, degli spettatori, un aumento dei costi delle attrezzature, di gestione e di affitto delle aree di sosta". Inoltre, "gli spostamenti da una nazione all'altra sono resi piu' difficili dalle nuove norme di sicurezza piu' restrittive". "A questi nuovi problemi - elenca il cardinale - si aggiungono quelli propri al loro stile di vita, caratterizzato da costanti spostamenti da una citta' all'altra, che genera provvisorieta', non consente di legarsi ad alcun luogo e crea difficolta' anche alla scolarizzazione dei figli. Il circo, per esempio, in media cambia luogo ogni settimana.
Non di rado, nelle aree in cui sostano, sorgono difficolta' con la popolazione residente, e a volte anche con le autorita', per occupazione di suolo pubblico e disturbo alla quiete".
"La Chiesa - assicura Veglio' sulla falsariga del commovente discorso del Papa - e' vicina alla famiglia dello spettacolo viaggiante per sostenerla e incoraggiarla nel suo cammino". Intanto, mentre si svuota l'Aula Nervi che era gremita di artisiti del Circo, i romani affluiscono in piazza San Pietro dove un tendone, una giostra e un teatrino dei burattini ingentiliscono per una volta la solennita' del luogo.
L'iniziativa vede impegnata anche Migrantes, la fondazione della Cei, la diocesi di Roma e associazioni di categoria da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Stati Uniti.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:45
Da "Vatican Insider"...

1/12/2012

Ferrara, arriva Negri

Come anticipato da VI il vescovo di San Marino e Montefeltro è stato nominato pastore della diocesi della città estense al posto di Rabitti

Andrea Tornielli
Città del Vaticano

Luigi Negri, 71 anni, dal 2005 vescovo di San Marino e Montefeltro, è stato nominato arcivescovo di Ferrara-Comacchio, quale successore di monsignor Paolo Rabitti, che lo scorso 28 ottobre ha compiuto 76 anni. La decisione di Benedetto XVI, che nel 2011 visitò San Marino e che ha incluso il nome di Negri tra i vescovi del recente Sinodo sulla nuova evangelizzazione.

Negri è nato a Milano nel 1941, ha frequentato il classico G. Berchet, dove ha conosciuto don Luigi Giussani e ha aderito al movimento di Gioventù Studentesca, divenendone dal 1965 al 1967 il primo presidente diocesano. Si è laureato all’Università Cattolica di Milano ed è diventato assistente del professor Gustavo Bontadini. Entrato nel seminario di Venegono è stato ordinato sacerdote nel giugno 1972 dal cardinale Giovanni Colombo. Nell’ambito di Comunione e Liberazione ha si è occupato in particolare del settore scuola ed educazione, impegnandosi anche nella costituzione di una scuola permanente sulla dottrina sociale della Chiesa. Ha insegnato storia, filosofia e introduzione alla teologia alla Cattolica di Milano. È autore di molti saggi e volumi, in particolare sul magistero di Papa Wojtyla.

Nel 2005 Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di San Marino e Montefeltro, e il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, l’ha consacrato vescovo. Ora potrebbe succedere per la seconda volta a monsignor Rabitti, il quale dal 1995 al 2004 è stato vescovo di San Marino e Montefeltro, per essere poi trasferito a Ferrara.

Il pastore della diocesi di Ferrara ha il titolo di arcivescovo ma la sede non è metropolitana, non ha cioè diocesi «suffraganee». Il titolo arcivescovile è dovuto al fatto che ai tempi dello stato pontificio, Ferrara era sede di una Legazione.


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:56
Dal blog di Lella...

PAPA: IL CIRCO INSEGNA VALORI ALLA CHIESA E ALLA SOCIETA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Il circo puo' insegnare molto alla Chiesa e alla societa'.
Benedetto XVI ne e' convinto e ha voluto oggi riconoscere pubblicamente questa verita' piuttosto scomoda per chi guarda con sufficienza agli umili lavoratori di questo settore abituati a "rinuncia e sacrificio, responsabilita' e perseveranza, coraggio e generosita': virtu' che la societa' odierna non sempre apprezza".
"Siete chiamati - ha detto infatti ai 7mila partecipanti al Pellegrinaggio dei circensi e fieranti e artisti di strada che si e' concluso oggi in Vaticano - a testimoniare quei valori che fanno parte della vostra tradizione: l'amore per la famiglia, la premura per i piccoli, l'attenzione ai disabili, la cura dei malati, la valorizzazione degli anziani e del loro patrimonio di esperienze".
"Nel vostro ambiente - ha continuato il Papa rivolto ai circensi, che poco prima si erano esibiti per lui nell'Aula Nervi e continueranno oggi a farlo in piazza San Pietro sotto ad un tendone montato per l'inedita occasione accanto a una giostra e ad un teatrino di marionette - si conserva vivo il dialogo tra le generazioni, il senso dell'amicizia, il gusto del lavoro di squadra. Accoglienza e ospitalita' vi sono proprie, cosi' come l'attenzione a dare risposta ai desideri piu' autentici, soprattutto delle giovani generazioni".
Ai circensi Benedetto XVI ha ricordato pero' che "la dignita' di ogni uomo si esprime anche nell'esercizio onesto delle professionalita' acquisite e nel praticare quella gratuita' che permette di non lasciarsi determinare da tornaconti economici". E ha raccomandato quindi ai responsabili dei circhi di porre "attenzione alla qualita' delle realizzazioni e degli spettacoli", non mancando "di vigilare affinche', con i valori del Vangelo, possiate continuare ad offrire alle giovani generazioni la speranza e l'incoraggiamento di cui necessitano, soprattutto rispetto alle difficolta' della vita, alle tentazioni della sfiducia, della chiusura in se stessi e del pessimismo, che impediscono di cogliere la bellezza dell'esistenza".
Papa Ratzinger, che e' sembrato felice quando gli hanno portato un leoncino perche' fosse fotografato con lui, ha pero' ricordato anche nel suo discorso "i numerosi problemi legati alla condizione itinerante, quali l'istruzione dei figli, la ricerca di luoghi adatti per gli spettacoli, le autorizzazioni per le rappresentazioni e i permessi di soggiorno per gli stranieri".
E tuttavia dopo aver auspicato che "le Amministrazioni pubbliche, riconoscendo la funzione sociale e culturale dello spettacolo viaggiante, si impegnino per la tutela della categoria", e incoraggiato sia i circensi sia la societa' civile "a superare ogni pregiudizio e ricercare sempre un buon inserimento nelle realta' locali", ha vinto oggi nel cuore del Papa quel sentimento di gioia che sempre il Circo comunica.
"L'allegria degli spettacoli, la gioia ricreativa del gioco, la grazia delle coreografie, il ritmo della musica costituiscono - ha sottolineato infatti l'85enne Pontefice tedesco, allontanandosi ancora una volta dal cliche' che lo vorrebbe solo un freddo custode dell'ortodossia - proprio una via immediata di comunicazione per mettersi in dialogo con piccoli e grandi, suscitando sentimenti di serenita', di gioia, di concordia.
Con la varieta' delle vostre professioni e l'originalita' delle esibizioni, voi sapete stupire e suscitare meraviglia, offrire occasioni di festa e di sano divertimento".
"Cari fratelli e sorelle - ha concluso - la Chiesa si rallegra per l'impegno che dimostrate ed apprezza la fedelta' alle tradizioni, di cui a ragione andate fieri. Essa stessa che e' pellegrina, come voi, in questo mondo, vi invita a partecipare alla sua missione divina attraverso il vostro lavoro quotidiano".

© Copyright (AGI)

PAPA: VEGLIO', TESTIMONIA AFFETTO CHIESA PER CIRCENSI IN CRISI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Benedetto XVI ha testimoniato oggi l'affetto della Chiesa per il mondo del Circo messo a dura prova dalla crisi economica che, sottolinea il cardinale Antonio Maria Veglio' capo del dicastero per le migrazioni cui comopete l'assitenza religiosa anche a circensi, fieranti e artisti di strada, "fa sentire il suo peso e ha portato un calo dei visitatori, degli spettatori, un aumento dei costi delle attrezzature, di gestione e di affitto delle aree di sosta". Inoltre, "gli spostamenti da una nazione all'altra sono resi piu' difficili dalle nuove norme di sicurezza piu' restrittive". "A questi nuovi problemi - elenca il cardinale - si aggiungono quelli propri al loro stile di vita, caratterizzato da costanti spostamenti da una citta' all'altra, che genera provvisorieta', non consente di legarsi ad alcun luogo e crea difficolta' anche alla scolarizzazione dei figli. Il circo, per esempio, in media cambia luogo ogni settimana.
Non di rado, nelle aree in cui sostano, sorgono difficolta' con la popolazione residente, e a volte anche con le autorita', per occupazione di suolo pubblico e disturbo alla quiete".
"La Chiesa - assicura Veglio' sulla falsariga del commovente discorso del Papa - e' vicina alla famiglia dello spettacolo viaggiante per sostenerla e incoraggiarla nel suo cammino". Intanto, mentre si svuota l'Aula Nervi che era gremita di artisiti del Circo, i romani affluiscono in piazza San Pietro dove un tendone, una giostra e un teatrino dei burattini ingentiliscono per una volta la solennita' del luogo.
L'iniziativa vede impegnata anche Migrantes, la fondazione della Cei, la diocesi di Roma e associazioni di categoria da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Stati Uniti.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 18:58
Dal blog di Lella...

PAPA: MOTU PROPRIO SU CARITAS E VESCOVI ATTUA PROMESSA ENCICLICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Il documento "De Caritas ministranda" pubblicato oggi attua quanto promesso nel 2006 da Papa Ratzinger con l'Enciclica "Deus caritas est" che sottolineava la necessita' di una maggiore vigilanza su questo settore centrale della vita della Chiesa. Benedetto XVI, ad esempio, difende nel motu proprio il diritto dei singoli vescovi a dare o meno il proprio assenso "alle iniziative di organismi cattolici da svolgere nell'ambito della sua competenza, nel rispetto della normativa canonica e dell'identita' propria dei singoli organismi, ed e' suo dovere di Pastore vigilare perche' le attivita' realizzate nella propria diocesi si svolgano conformemente alla disciplina ecclesiastica, proibendole o adottando eventualmente i provvedimenti necessari se non la rispettassero". II documento affida poi al Pontificio Consiglio Cor Unum "il compito di promuovere l'applicazione di questa normativa e di vigilare affinche' sia applicata a tutti i livelli, ferma restando la competenza del Pontificio Consiglio per i Laici sulle associazioni di fedeli e quella propria della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e fatte salve le competenze generali degli altri Dicasteri e Organismi della Curia Romana".
"In particolare - si legge - il Pontificio Consiglio Cor Unum curi che il servizio della carita' delle istituzioni cattoliche in ambito internazionale si svolga sempre in comunione con le rispettive Chiese particolari". Al Pontificio Consiglio "Cor Unum" compete parimenti "l'erezione canonica di organismi di servizio di carita' a livello internazionale, assumendo successivamente i compiti disciplinari e di promozione che corrispondano in diritto".
"Tutto cio' che ho deliberato con questa Lettera apostolica in forma di Motu Proprio, ordino - scrive il Papa - che sia osservato in tutte le sue parti, nonostante qualsiasi cosa contraria". "Col presente Motu Proprio - spiega inoltre Papa Ratzinger che nel testo definisce 'apprezzabile' la varietý di istituzioni di ispirazione cattolica - intendo fornire un quadro normativo organico che serva meglio ad ordinare, nei loro tratti generali, le diverse forme ecclesiali organizzate del servizio della carita', che e' strettamente collegata alla natura diaconale della Chiesa e del ministero episcopale. E' importante, comunque, tenere presente che 'l'azione pratica resta insufficiente se in essa non si rende percepibile l'amore per l'uomo, un amore che si nutre dell'incontro con Cristo'". Pertanto, afferma il Papa, "nell'attivita' caritativa, le tante organizzazioni cattoliche non devono limitarsi ad una mera raccolta o distribuzione di fondi, ma devono sempre avere una speciale attenzione per la persona che e' nel bisogno e svolgere, altresi', una preziosa funzione pedagogica nella comunita' cristiana, favorendo l'educazione alla condivisione, al rispetto e all'amore secondo la logica del Vangelo di Cristo.
L'attivita' caritativa della Chiesa, infatti, a tutti i livelli, deve evitare il rischio di dissolversi nella comune organizzazione assistenziale, divenendone una semplice variante". Nel testo, Beendetto XVI riconisce che "le iniziative organizzate che, nel settore della carita', vengono promosse dai fedeli nei vari luoghi sono molto differenti tra di loro e richiedono un'appropriata gestione". "In modo particolare - osserva - si e' sviluppata a livello parrocchiale, diocesano, nazionale ed internazionale l'attivita' della Caritas, istituzione promossa dalla Gerarchia ecclesiastica, che si e' giustamente guadagnata l'apprezzamento e la fiducia dei fedeli e di tante altre persone in tutto il mondo per la generosa e coerente testimonianza di fede, come pure per la concretezza nel venire incontro alle richieste dei bisognosi". "Accanto a quest'ampia iniziativa, sostenuta ufficialmente dall'autorita' della Chiesa, nei vari luoghi - rileva il Pontefice - sono sorte molteplici altre iniziative, scaturite dal libero impegno di fedeli che, in forme differenti, vogliono contribuire col proprio sforzo a testimoniare concretamente la carita' verso i bisognosi. Le une e le altre sono iniziative diverse per origine e per regime giuridico, pur esprimendo egualmente sensibilita' e desiderio di rispondere ad un medesimo richiamo". E se "la Chiesa in quanto istituzione non puo' dirsi estranea alle iniziative promosse in modo organizzato, libera espressione della sollecitudine dei battezzati per le persone ed i popoli bisognosi", ai pastori e' richiesto di "accoglierle sempre come manifestazione della partecipazione di tutti alla missione della Chiesa, rispettando le caratteristiche e l'autonomia di governo che, secondo la loro natura, competono a ciascuna di esse quali manifestazione della liberta' dei battezzati. Accanto ad esse, l'autorita' ecclesiastica ha promosso, di propria iniziativa, opere specifiche, attraverso le quali provvede istituzionalmente ad incanalare le elargizioni dei fedeli, secondo forme giuridiche e operative adeguate che consentano di arrivare piu' efficacemente a risolvere i concreti bisogni". Tuttavia, "nella misura in cui dette attivita' siano promosse dalla Gerarchia stessa, oppure siano esplicitamente sostenute dall'autorita' dei pastori, occorre garantire - conclude il Papa - che la loro gestione sia realizzata in accordo con le esigenze dell'insegnamento della Chiesa e con le intenzioni dei fedeli, e che rispettino anche le legittime norme date dall'autorita' civile".

© Copyright (AGI)

PAPA: VESCOVI VIGILINO DI PIU' SU ATTIVITA' CARITATIVE E FONDI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Benedetto XVI richiama all'ordine le attivita' caritative della Chiesa affidando ai vescovi diocesani compiti di indirizzo e vigilanza, che arrivano fino al poter togliere il titolo di "cattolico" a un organismo che "non risponda piu' alle esigenze dell'insegnamento della Chiesa".
Particolare attenzione - nel motu proprio "De Caritas ministranda" pubblicato oggi - il Papa raccomanda sulle questioni economiche: provenienza e gestione dei fondi, che devono essere trasparenti, sobrieta' negli apparati che non devono essere elefantiaci e troppo costosi, come evidentemente in alcune realta' avviene. "Al vescovo - secondo quanto stabilito dal Papa nel nuovo documento - spetta la vigilanza sui beni ecclesiastici degli organismi caritativi soggetti alla sua autorita'" ed e' suo "dovere" quello di "assicurarsi che i proventi delle collette vengano destinati alle finalita' per cui siano stati raccolti". "In particolare - inoltre - il vescovo diocesano deve evitare che gli organismi di carita' che gli sono soggetti siano finanziati da enti o istituzioni che perseguono fini in contrasto con la dottrina della Chiesa". Parimenti, "per non dare scandalo ai fedeli, il vescovo diocesano deve evitare che organismi caritativi accettino contributi per iniziative che, nella finalita' o nei mezzi per raggiungerle, non corrispondano alla dottrina della Chiesa". Al vescovo poi il Papa chiede di "curare che la gestione delle iniziative da lui dipendenti sia testimonianza di sobrieta' cristiana". "A tale scopo - si legge nel testo - vigilera' affinche' stipendi e spese di gestione, pur rispondendo alle esigenze della giustizia e ai necessari profili professionali, siano debitamente proporzionate ad analoghe spese della propria Curia diocesana". Il tema di fondo e' quello della trasparenza.
Per consentire che il vescovo possa esercitare questo suo "dovere di vigilanza", il Papa stabilisce infatti che le Caritas e gli altri organismi assistenziali della Chiesa debbono "presentare all'Ordinario competente il rendiconto annuale". E dichiara che "il vescovo diocesano e' tenuto, se necessario, a rendere pubblico ai propri fedeli il fatto che l'attivita' d'un determinato organismo di carita' non risponda piu' alle esigenze dell'insegnamento della Chiesa, proibendo allora l'uso del nome 'cattolico' ed adottando i provvedimenti pertinenti ove si profilassero responsabilita' personali". Per il Pontefice, "e' opportuno, inoltre, che, per iniziative di carita' a livello nazionale, sia consultato da parte del vescovo l'ufficio relativo della Conferenza Episcopale". Mentre, a livello locale, "al vescovo ed al parroco rispettivo spetta assicurare che, nell'ambito della parrocchia, insieme alla Caritas possano coesistere e svilupparsi altre iniziative di carita', sotto il coordinamento generale del parroco".
"E' dovere del vescovo diocesano e dei rispettivi parroci - si legge - evitare che in questa materia i fedeli possano essere indotti in errore o in malintesi, sicche' dovranno impedire che attraverso le strutture parrocchiali o diocesane vengano pubblicizzate iniziative che, pur presentandosi con finalita' di carita', proponessero scelte o metodi contrari all'insegnamento della Chiesa".
Benedetto XVI chiede anche che "il vescovo diocesano favorisca l'azione nazionale ed internazionale degli organismi di servizio della carita' sottoposti alla sua cura, in particolare la cooperazione con le circoscrizioni ecclesiastiche piu' povere".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 19:10
Dal blog di Lella...

PAPA: NOMINA SCICLUNA MEMBRO DELLA DOTTRINA DELLA FEDE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic. - Monsignor Charles Scicluna, per 17 anni promotore di giustizia della Congregazione della Dottrina della Fede, e in questa veste campione della lotta agli abusi sessuali e di potere nella Chiesa, da poche settimane rientrato in patria a Malta come vescovo ausiliare, e' stato nominato oggi da Benedetto XVI - con una decisione senza precedenti - membro della Congregazione per la Dottrina della Fede. Questo ruolo gli consentira' di vigilare anche sull'ufficio che ha lasciato da poco, affinche' le severe indicazioni del Pontefice siano seguite con la stessa serieta' che ha contraddistinto la gestione Ratzinger-Scicluna delle inchieste sulla pedofilia e sugli altri "delicta graviora". (AGI)


Paparatzifan
00sabato 1 dicembre 2012 19:23
Dal blog di Lella...

VATICANO: SCIARPELLETTI HA RINUNCIATO ALL'APPELLO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Ha rinunciato all'appello Claudio Sciarpelletti, l'imformatico della Segreteria di Stato, condannato per favoreggiamento nell'inchiesta Vatileaks a due mesi di reclusione con la pena pero' sospesa. Aveva presentato richiesta il giorno 13 novembre, il 27 ha presentato la rinuncia.
La stessa decisione di rinunciare all'appello l'ha presa anche il promotore di giustizia di secondo grado, professor Giovanni Giacobbe.
La pena - le cui motivazioni sono state pubblicate oggi - diventa cosi' definitiva.Come e' noto, nel corso del processo a carico di Sciarpelletti, il maggiordomo infedele del Papa, Paolo Gabriele, si era assunto personalmente ogni responsabilita' per la busta incriminante trovata nella scrivania di Sciarpelletti il cui stato d'animo, come affermato dal teste Gauzzi Broccoletti, funzionario della Gendarmeria Vaticana, " era di grande agitazione durante la perquisizione e dopo trovata la busta".
Di fatto con la sua testimonianza, il collaboratore del Papa, oggi detenuto, aveva "salvato" l'onorabilita' di monsignor Carlo Maria Polvani (responsabile dell'ufficio informazioen della Segreteria di Stato e nipote di monsignor Carlo Maria Vigano', il nunzio a Washington le cui proteste per il trasferimento sono in qualche modo all'origine della vicenda), tirato in ballo da Sciarpelletti in un'interrogatorio come il datore di quei documenti. A determinare la colpevolezza di Sciarpelletti, secondo il tribunale vaticano presideuto dal professor Giuseppe Dalla Torre, e' stato il fatto che "l'imputato abbia fornito differenti versioni in ordine alla consegna della busta o dei documenti: prima, la consegna da parte di Paolo Gabriele (al momento della perquisizione), poi, la consegna da parte di monsignor Polvani (il giorno seguente), successivamente, ancora la consegna da parte dello stesso monnsignor Polvani (fase istruttoria), infine, l'esclusione che la consegna sia avvenuta da parte di monsignor Polvani (fase dibattimentale)". "Va precisato - si legge nella sentenza - che tutte queste versioni sono state fornite dall'imputato con la specificazione di non essere certo dei propri ricordi". Nonostante ai giornalisti appaia piuttosto illogico che i documenti provenienti da Gabriele, Sciarpelletti li abbia messi in una busta timbrata dall'ufficio e indirizzata allo stesso magiordomo, La versione che il Collegio "ritiene piu' attendibile" e' dunque che "l'autore della consegna sia stato Paolo Gabriele". A favore di questa tesi secondo i giudici "militano, in particolare, i seguenti argomenti: questa circostanza e' stata confermata in dibattimento dal teste Paolo Gabriele, il quale ha anche affermato che la motivazione di tale consegna era quella di avere un parere dall'imputato sulla documentazione; conferma indiretta della prima versione si ottiene dalla testimonianza di monsignor Polvani, il quale non solo ha escluso categoricamente ogni suo coinvolgimento in questa vicenda, ma ha anche riferito quel colloquio confidenziale intercorso tra lui stesso e l'imputato (Sciarpelletti gli aveva cheisto di perdonarlo e di aver agito per proteggere i propri figli, ndr) che puo' essere ragionevolmente interpretato come un tentativo di giustificazione per aver coinvolto l'interlocutore in una vicenda a cui quest'ultimo era del tutto estraneo".
"A tale proposito - per i giudici Giuseppe Dalla Torre, Paolo Pallanti Peletier e Venerando Marano - e' importante sottolineate che tale colloquio non e' stato minimamente contestato in dibattimento da parte dell'imputato o del suo difensore". Piu' in generale, l'intera testimonianza di monsignor Polvani pare al Collegio altamente attendibile". "In terzo luogo - si legeg ancora nelle motivazioni depositate oggi - il Collegio ritiene non credibile la tesi che l'imputato possa essersi dimenticato di una busta contenente documenti da consegnare a terzi, proveniente dal suo diretto superiore gerarchico, tanto piu' considerando che - come ha riferito il teste Gauzzi Broccoletti - "durante la perquisizione e dopo trovata la busta lo stato d'animo del signor Sciarpelletti era di grande agitazione".
"Ci si puo' allora domandare - affermano i giudici - quale sia stata la ragione del coinvolgimento di monsignor Polvani. La risposta piu' probabile e' che - spiegano - tale seconda versione sia stata fornita per aiutare Paolo Gabriele, che era gia' indagato". "Del resto - argomenta ancora la sentenza - Sciarpelletti, proprio in ragione di questo suo comportamento 'variabile ed altalenante' (cosi' definito nella Sentenza istruttoria, redatta dal giudice istruttore Piero Bonnet sull abase di una prima requisitoria del pm Nicola Picardi ndr) era stato indagato, anche se poi assolto, nella stessa sentenza, per concorso con Paolo Gabriele nel reato di furto aggravato, di cui era accusato lo stesso Gabriele".
"Dall'analisi delle risultanze probatorie ritiene inoltre il Tribunale di poter desumere che Paolo Gabriele abbia consegnato all'imputato non la busta chiusa e sigillata, ma la documentazione, tutta insieme o separatamente, poi rinvenuta nella busta medesima, e, di conseguenza, che l'imputato ne abbia preso visione, o, quanto meno, sia stato posto in grado di prenderne visione". "Per quanto riguarda l'autore della scritta 'Personale P. Gabriele'", i giudici ricordano che "vi e' l'ammissione dell'imputato di averla apposto lui stesso. Tale ammissione e' peraltro compatibile con la versione fornita da Paolo Gabriele".
"Per cio' che attiene al timbro - che peraltro e' risultato essere ad inchiostro e non a secco - nonostante l'affermazione dell'imputato di non sapere chi l'avesse apposto, ma di presumere che cio' fosse stato fatto da Paolo Gabriele", il Collegio "ritiene attendibile la testimonianza di quest'ultimo, il quale ha escluso di avere apposto il timbro, dato che egli non era addetto all'Ufficio che lo utilizzava".
"Appare allora altamente probabile - argomentano i giudici Dalla Torre, Papanti Peletier e Marano - che esso sia stato apposto dallo stesso imputato, unico ad avere la disponibilita' della busta nonche' soggetto che aveva facile accesso a tale timbro, posto a disposizione di tutto il personale del suo Ufficio". "La motivazione di tale comportamento, consistente della chiusura della busta e nell'apposizione del timbro sul lembo di chiusura, puo' con tutta probabilita' - secondo i giudici - rinvenirsi nel tentativo di impedire che altre persone potessero prendere visione dei documenti riservati ivi contenuti, dei quali egli era a conoscenza". "Dalle prove acquisite e' infatti risultata la particolare cura che Sciarpelletti ha usato nel nascondere la busta, collocata in un cassetto quasi inaccessibile e all'interno di una cartella". "Il che - concludono i giudici - avvalora ulteriormente la tesi della sua conoscenza dei documenti e del loro carattere riservato, che lo avrebbe indotto ad adottate simili cautele". Nel briefing con il quale il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha presentato oggi la sentenza, e' stato sottolineato che la rinuncia all'appello da parte del promotore di giustizia Giovanni Giacobbe "appare come una decisione naturale essendo stata accolta dai giudici integralmente la richiesta del pm Picardi". Lombardi, inoltre, ha detto che non ci sono novita' per Paolo Gabriele, e che resta ovviamente la piena liberta' del Pap di graziarlo in qualunque momento, se riterra' di farlo. La odierna pubblicazione della sentenza e la rinunci aall'appello segnano tuttavia un giro di boa nell'inchiesta Vtileaks, che continua almeno formalmente su tutti gli altri piu' gravi reati emersi nelle indagini, che vanno dall'attentato alla sicurezza dello Stato all'associazioen per delinquere. "Nessuno mi ha detto - ha spiegato padre Lombardi - che l'inchiesta sio astata archiviata o conclusa, dunque e' aperta". Tuttavia, ha ammesso infine il portavoce, "su cosa gli inquirenti stiano facendo, indagini particolari o meno, non ho elementi da riferire".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00lunedì 3 dicembre 2012 00:27
Dal blog di Lella...

PAPA: DIO NON SI E' CHIUSO NEL SUO CIELO MA SI E' CHINATO SU NOI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

"Dio non si e' chiuso nel suo Cielo, ma si e' chinato sulle vicende dell'uomo: un mistero grande che giunge a superare ogni possibile attesa".
Lo ha ricordato Benedetto XVI agli studenti universitari di Roma che gremivano questa sera la Basilica di San Pietro per i primi vespri dell'Avvento.
"Dio - ha osservato - entra nel tempo dell’uomo nel modo piu' impensato: facendosi bambino e percorrendo le tappe della vita umana, affinche' tutta la nostra esistenza, spirito, anima e corpo possa conservarsi
irreprensibile ed essere elevata alle altezze di Dio. E tutto questo lo fa per il suo amore fedele verso l'umanita'".
"L'amore quando e' vero - ha voluto rilevare il Pontefice offrendo ai ragazzi una bella sintesi del volume 'L'infanzia di Gesu'' che completa la sua trilogia su 'Gesu' di Nazaret' e figura in cima alle classifiche delle vendite librarie - tende per sua natura al bene dell’altro, al maggior bene possibile, e non si limita a rispettare semplicemente gli impegni di amicizia assunti, ma va oltre, senza calcolo, ne' misura.
"Dio in Gesu' di Nazaret - ha spiegato Ratzinger - assume in se' l'intera umanita', l'intera storia dell'umanita', e le da' una svolta nuova, decisiva, verso un nuovo essere persona umana, caratterizzato dall'essere generato da Dio e dal tendere verso di Lui".

© Copyright (AGI)

PAPA: GMG RIO SARA' GRANDE OCCASIONE PER GLI UNIVERSITARI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 1 dic.

Nel prossimo luglio, "la Giornata Mondiale della Gioventa a Rio de Janeiro sara' per i giovani universitari una grande occasione per manifestare la fecondita' storica della fedelta' di Dio, offrendo la vostra testimonianza e il vostro impegno per il rinnovamento morale e sociale del mondo".
Lo ha detto il Papa agli studenti degli atenei romani che gremivano questa sera la Basilica di San Pietro in occasione dei primi vespri di Avvento. Durante la cerimonia c'e' stata la tradizionale consegna dell'Icona di Maria Sedes Sapientiae alla delegazione universitaria brasiliana da parte della Cappellania universitaria di Roma Tre, che quest'anno celebra il suo ventennale. "E' questo - ha commentato Benedetto XVI - un segno del comune impegno dei giovani universitari di Roma".
Il Pontefice ha anche voluto rivolgere il suo incoraggiamento all’Ufficio di pastorale universitaria del Vicariato di Roma per il programma di pastorale universitaria dal titolo: "Il Padre lo vide da lontano. L'oggi dell'uomo, l'oggi di Dio".
"A voi - ha concluso salutando in particolare i giovani che si sentono lontani dalla Chiesa - il compito di testimoniare nelle aule universitarie il Dio vicino, che si manifesta anche nella ricerca della verita', anima di ogni impegno intellettuale".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00lunedì 3 dicembre 2012 19:46
Dal blog di Lella...

VATICANO: BERTONE COMPIE 78 ANNI, NELLA CHIESA CON VIGILANZA E UMILTA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 dic.

Riconfermato dal Papa lo scorso luglio - cioe' dopo i feroci attacchi sferratigli con lo scandalo Vatileaks - il segretario di Stato Tarcisio Bertone compie domani 78 anni.
In vista dell'anniversario, il cardinale salesiano ha celebrato una messa a Castelgandolfo e nell'omelia - pubblicata della'Osservatore - con molta delicatezza ha fatto riferimento indirettamente alla vicenda accennando alle virtu' della vigilanza e dell'umilta'. Infatti, ha spiegato il porporato, "nel ritmo frenetico e coinvolgente della vita moderna, quale speranza ci puo' essere di non lasciarci addormentare dal canto di tante sirene? Come si puo' rimanere svegli e in guardia, come si puo' rimanere in un atteggiamento di preghiera costante?". Certo, ha affermato, "non si puo' pensare di chiuderci in difesa contro tutto e contro tutti; non e' questa la strada per essere vigilanti e in preghiera come vuole il Signore. La strada e' un'altra e la troviamo nell'insieme di tutto il Vangelo: vigila bene chi ama". "E' dell'amore - ha scandito - vigilare".
Proprio alla luce di questa meditazione il cardinale Bertone ha concluso la sua omelia invitando i suoi collaboratori presenti al rito a chiedere "la grazia di essere fedeli e costanti nel condurre una vita specchiata nella fede e nella carita'", e cio' avendo come orientamento la testimonianza di Maria, "l'Ausiliatrice di ogni cristiano, che ci insegna a guardare e servire Cristo presente in ogni prossimo, senza confonderci dall'apparenza umana di cui ognuno e' rivestito".


© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00lunedì 3 dicembre 2012 19:48
Dal blog di Lella...

PAPA: GOVERNI TUTELINO LE PERSONE DISABILI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 dic.

"Esorto i legislatori e i governanti a tutelare le persone con disabilita' e a promuovere la loro piena partecipazione alla vita della societa'".
Con questo appello Benedetto XVI ha concluso oggi la preghiera dell'Angelus.
"Domani - ha ricordato - si celebra la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilita'. Ogni persona, pur con i suoi limiti fisici e psichici, anche gravi, e' sempre un valore inestimabile, e come tale va considerata". "Incoraggio - ha concluso - le comunita' ecclesiali ad essere attente e accoglienti verso questi fratelli e sorelle".

© Copyright (AGI)

PAPA: NUOVO MARTIRE SOSTENGA FEDE CRISTIANI IN INDIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 dic.

"Ci uniamo alla gioia della Chiesa in India e preghiamo che il nuovo Beato sostenga la fede dei cristiani di quel grande e nobile Paese". Lo ha detto Papa Ratzinger dopo l'Angelus ricordando il sacrificio di Devasahayam Pillai, un fedele laico vissuto nel 18esimo secolo e morto martire, proclamato beato oggi, a Kottar, in India.
"Per la Chiesa indiana oggi - ha commentato la Radio Vaticana - e' un grande giorno: il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, proclama Beato Devasahayam (Lazzaro) Pillai, ucciso nel 1752 per essersi convertito dall'induismo al cattolicesimo".
Il porporato salesiano presiede il rito di Beatificazione a Kottar, nello Stato indiano del Tamil Nadu, in rappresentanza del Santo Padre. Quella del nuovo beato e' stata una vita breve ma intensa: Devasahayam nasce nel 1712 nel Tamil Nadu, nell'India meridionale, suo padre era un bramino, la madre era di una casta guerriera. Laico, padre di famiglia e ufficiale al palazzo reale, conosce il Vangelo e, affascinato da Gesu', lascia l’induismo per diventare cattolico. Devasahayam inizia una vera e propria evangelizzazione, invitando alla conversione e al battesimo. Arrestato, viene sottoposto per tre anni a varie torture. Infine, viene fucilato il 14 gennaio del 1752: aveva appena 40 anni. I suoi resti mortali sono inumati nella chiesa che e' l'odierna cattedrale della diocesi di Kottar.

© Copyright (AGI)

PAPA: SALUTA IL MONDO DEL CIRCO CHE HA INCONTRATO IERI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 dic.

"Rinnovo il mio saluto ai vari esponenti del mondo dello spettacolo viaggiante, che ieri ho avuto la gioia di incontrare.
A tutti auguro una serena domenica e un buon cammino di Avvento".
Molto colpito dal pellegrinaggio dei circensi, fieranti, giostrai e artisti di strada che ieri hanno gremito l'Aula Nervi e ingentilito per una volta l'austerita' di piazza San Pietro con i loro simboli, Benedetto XVI ha pronunciato queste parole dopo l'Angelus.
E' stato davvero commovente ieri l'incontro del Papa con i lavoratori del Circo e dei Luna Park, una realta', ha detto ringraziandoli per il tendone e la giostra portati in piazza San Pietro, che puo' insegnare molto su aspetti come "rinuncia e sacrificio, responsabilita' e perseveranza, coraggio e generosita': virtu' che la societa' odierna non sempre apprezza". Ricordando "i numerosi problemi legati alla condizione itinerante", il Papa ha chiesto che "le Amministrazioni pubbliche, riconoscano la funzione sociale e culturale dello spettacolo viaggiante".

© Copyright (AGI)

PAPA: ALL'ANGELUS I LAVORATORI DELL'IDI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 dic

I lavoratori degli ospedali cattolici Idi e San Carlo di Nancy hanno partecipato questa mattina all'Angelus in piazza San Pietro con uno striscione molto significativo: "Santita' ci salvi". I due centri sanitari considerati di eccellenza (l'Idi e' un IRCCS) fanno capo ai padri concezionisti e piu' di altri enti sanitari religiosi sono oggi in gravi difficolta' finanziarie fino a non poter erogare gli stipendi.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00martedì 4 dicembre 2012 00:27
Da "Vatican Insider"...

2/12/2012

Il “Grande fratello” entra in Vaticano


Vatileaks, ogni dipendente sarà fornito di un badge con microchip per essere sempre rintracciabile

Andrea Tornielli
Città del Vaticano

Il monsignore con il clergyman impeccabile e il passo veloce, dopo aver salutato la guardia svizzera in grand’uniforme, lancia uno sguardo sconsolato alle due macchinette per strisciare i badge che si trovano oltre la porta incorniciata di marmo: dal 1 gennaio chi entra o esce dovrà far passare il nuovo tesserino magnetico identificativo dotato di un chip in grado di localizzare in ogni momento il suo proprietario.

Città del Vaticano, palazzo apostolico, corridoio affrescato della terza loggia: aumentano i controlli nella cabina di regia della Santa Sede, la Segreteria di Stato. E non soltanto sugli orari. Da Raffaello al Grande Fratello. È soltanto uno degli effetti di vatileaks, la fuga di documenti riservati dall’appartamento papale che ha modificato forse per sempre il lavoro quotidiano nei sacri palazzi. Archivi blindati, maggiori controlli per chi di visionare i dossier, obbligo di dichiarare che cosa si fotocopia. Nuove e più severe regole anche nella piccola comunità familiare di Benedetto XVI, con la stanza dei segretari particolari divenuta off limits per evitare il ripetersi di «fughe».


Accanto alla stanza del Papa

I segretari del Pontefice, Georg Gänswein e Alfred Xuereb, condividono una stanza collegata con lo studio di Benedetto XVI. Lì, oltre alla fotocopiatrice, fin dai tempi di Giovanni Paolo II, si trovava anche una postazione con il computer destinata all’aiutante di camera. Angelo Gugel, storico - e ora pensionato - maggiordomo di tre Papi, la usava per qualche piccolo lavoro di segreteria affidatogli da don Stanislao Dziwisz. È qui che «Paoletto» in orario d’ufficio riproduceva carte riservate che passavano sul tavolo di don Georg dopo essere state viste dal Pontefice. Per effetto dei vatileaks al successore di Gabriele, il nuovo aiutante di camera Sandro Mariotti, detto «Sandrone», non solo non vengono più affidate mansioni di segreteria, ma è stato anche proibito di sostare nell’ufficio dei segretari. Decisamente rafforzato il controllo sulla trafila compiuta dai documenti che arrivano sulla scrivania papale provenienti dalla Segreteria di Stato, dove poi ritornano con le indicazioni del caso e l’inconfondibile «B16», la sigla che Ratzinger aggiunge a mano alle carte che legge personalmente.


Cartellino da timbrare

Il badge per segnalare orari d’entrata e di uscita per chi lavora nel palazzo apostolico e in Segreteria di Stato non è di per sé legato ai vatileaks. Si tratta infatti di un modo per accertare che gli orari stabiliti vengano rispettati da tutti, anche se sono ormai lontani i tempi in cui Giovanni XXIII poteva rispondere ironicamente alla domanda di un diplomatico interessato a conoscere quante persone lavorassero in Vaticano: «Circa la metà…». Ma la decisione di dotare i nuovo tesserino di un microchip grazie al quale, in caso di necessità, il suo proprietario potrà essere localizzato all’interno del palazzo apostolico, è un segno inequivocabile della volontà di un maggiore controllo che va al di là degli orari di lavoro. «Solo i superiori avranno accesso alle informazioni nel caso sorgano problemi – assicura a La Stampa un alto prelato – e non ci sarà dunque un monitoraggio costante».


Un «guardiano» per cifrati e fotocopie

È il responsabile dell’Ufficio cifra della Segreteria di Stato, il monsignore sloveno Mitja Leskovar, l’incaricato a vigilare sull’applicazione delle nuove regole di sicurezza. Occupandosi della trasmissione delle comunicazioni riservate tra la Santa Sede e i nunzi, il prelato, nato nella Yugoslavia ai tempi del comunismo, è diventato un esperto di anti-spionaggio. Per chi lavora in Segreteria di Stato, dopo vatileaks, è diventato un po’ più complicato anche far fotocopie: bisogna segnare su un apposito registro il nome del richiedente e quali documenti vengono copiati. I registri sono supervisionati da Leskovar.
Maggiore attenzione e rispetto delle regole anche per l’accesso ai due archivi, quello della prima e quello della seconda sezione della Segreteria di Stato. Si trovano entrambi nella terza loggia del palazzo apostolico ma hanno due diversi responsabili. Nel primo si conservano i documenti che riguardano il servizio quotidiano del Papa in rapporto alla Chiesa universale e alla Curia romana, la redazione dei documenti papali, le relazioni dei nunzi apostolici sulle Chiese locali. Nel secondo sono custodite le carte che riguardano le relazioni della Santa Sede con gli Stati. Le richieste di consultazione dei documenti da parte degli officiali della Segreteria di Stato devono essere sempre compilate per iscritto e debitamente autorizzate: una regola già esistente ma prima non applicata in modo inflessibile. E chi lavora dentro l’archivio non può più tenere con sé il telefono cellulare che va lasciato in un apposito armadio. Regole più ferree, controlli più accurati, procedure meno elastiche con qualche possibile rallentamento nell’attività degli uffici. Anche se le gerarchie vaticane sono convinte che dietro «Paoletto» non vi sia stata una rete di complici, le conseguenze di vatileaks sono destinate a pesare sul lavoro di tutti.


Paparatzifan
00martedì 4 dicembre 2012 00:33
Dal blog di Lella...

PAPA: CARDINALE SARAH, SU CARITAS COLMA LACUNE DIRITTO CANONICO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 nov.

Con il motu proprio pubblicato sabato riguardo alle responsabilita' dei vescovi sulle attivita' caritative della Chiesa, Benedetto XVI ha colmato una lacuna del Codice di Diritto Canonico.
Lo scrive sull'Osservatore Romano il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, che vede incrementate le sue competenze sul settore.
"Le origini ideali del documento - spiega il cardinale guineiano - si devono cercare nella prima enciclica di Benedetto XVI, nella quale egli osservava che il Codex iuris canonici non enuclea in dettaglio la responsabilita' del vescovo nell'esercizio del servizio della carita'. Tale lacuna viene oggi colmata con la presente legislazione, che contempla tre grandi soggetti dell'attivita' caritativa e ne esplicita diritti e doveri: il vescovo, i fedeli e gli organismi di carita', che sono espressione di quell' organizzazione che e' presupposto per un servizio comunitario ordinato"
"Rafforzamento del ruolo dei vescovi nell'organizzare le attività caritative e trasparenza nell'utilizzo del denaro raccolto: sono - riassume da parte sua l'Osservatore - alcune delle linee operative contenute nel motu proprio sul servizio della carita'.
Dopo aver riaffermato che "il servizio della carita' e' una dimensione costitutiva della Chiesa ed e' espressione irrinunciabile della sua stessa essenza, il documento - sottolinea il quotidiano vaticano - ribadisce che i vescovi, come successori degli apostoli, hanno 'la prima responsabilità della realizzazione del servizio della carita''. E in quanto tali, devono manifestare un impegno concreto e un'attenzione particolare alla promozione di tale servizio a livello diocesano e parrocchiale, garantendo la comunione e il dialogo tra i diversi organismi caritativi ma anche vigilando per 'impedire che vengano pubblicizzate iniziative che, pur presentandosi con finalita' di carita', proponessero scelte o metodi contrari all'insegnamento della Chiesa'".
Secondo l'Osservatore, con il motu proprio, ai presuli viene affidato dal Papa "anche il compito di formare quanti lavorano nell'ambito della carità della Chiesa, con l'obiettivo di educare tutti i membri della comunita' al valore della testimonianza di sobrieta' cristiana".

© Copyright (AGI)


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:19.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com