Notizie dal B16F

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Paparatzifan
00venerdì 25 gennaio 2013 13:09
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PAPA: MONSIGNOR CELLI, FACEBOOK E' TROPPO PERSONALE PER LUI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 gen.

Con oltre due milioni e mezzo di follower, Benedetto XVI e' ormai una star su Twitter. Ma non sbarchera' su Facebook. "E' uno strumento troppo personale, abbiamo pensato che non e' adatto a una personalita' e a un ruolo cosi' importanti", ha spiegato monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali.
"Inoltre - ha aggiunto il segretario del dicastero, monsignor Paul Tighe - tutti i tweet che inviamo dell'account @Pontifex sono approvati personalmente del Papa, cio' sarebbe piu' arduo per un profilo su Facebook".
"Il nuovo account in latino, appena aperto, ha gia' superato i diecimila follower, ha informato Celli nella sua conferenza stampa, rivelando una diffusa incredulita' sulla riuscita di quest'ultimo account: "neanche noi pensavamo sarebbero stati tanti".
Ad oggi i follower di Benedetto XVI nelle attuali nove lingue "hanno oltrepassato abbondantemente i due milioni e mezzo", ma - ha ammesso Celli - sono ancora pochi i 'retweet', cioe' il rilancio dei messaggi del Papa da parte di quanti lo seguono.
"Invito a 'retwittare' i messaggi del Santo Padre", ha concluso Celli, sottolineando che "la meta non e' sapere a che quota siamo arrivati con i follower , ma vedere in che misura gli amici del Papa ne sanno rilanciare i messaggi e fare in modo che arrivino anche la' dove c'e' oscurita' su questi temi. E in questo clima di desertificazione spirituali, anche una goccia di rugiada fa bene al cuore".
"Mi augurerei - ha concluso infine il capodicastero - che piano piano questo aumentasse, perche la parola del Pontefice arrivi a piu' persone nel cammino della vita".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 26 gennaio 2013 03:48
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Papa/ Card.Piacenza: Con motu proprio innalziamo tono sacerdoti

Informazioni che già abbiamo 'tom tom' per scelte su formazione

Città del Vaticano, 25 gen. (TMNews)

Con il motu proprio 'Ministrorum institutio', pubblicato oggi, il Papa ha trasferito la competenza dei seminari dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica alla Congregazione per il Clero.
"E' certamente un importante segnale della grande attenzione del Papa per i suoi sacerdoti, per la loro formazione e per quella, che, da più parti auspicata, dovrà essere un'autentica e profonda riforma del Clero", afferma all''Osservatore romano' il prefetto della congregazione del Clero, card. Mauro Piacenza "Da più parti, appare urgente un innalzamento del tono spirituale, e perciò anche umano e culturale, dei sacerdoti". E "particolare attenzione dovrà essere posta, poi, nell'ambito della pastorale vocazionale, al discernimento delle vocazioni, favorendo massimamente le autentiche chiamate del Signore e prevenendo, ove necessario, ogni indebita strumentalizzazione del ministero".
In una distinta intervista a 'Radio vaticana' Piacenza ricorda "l'esperienza e il servizio che la Congregazione per il Clero quotidianamente compie a riguardo dei sacerdoti" e spiega: "Ci occupiamo, infatti, della loro vita, del loro ministero, della loro formazione permanente e anche di tutti i contenziosi che qualche volta nella vita possono accadere. Questa esperienza, certo, costituisce una miniera di conoscenze che a loro volta costituiscono una sorta di 'tom tom' per indicare le strade da percorrere nella formazione iniziale, alla luce di quello che avviene, delle esigenze che emergono lungo l'espletamento del ministero".
L''Osservatore romano' pubblica, inoltre, un intervento di mons. Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione, al quale un secondo motu proprio, 'Fides per doctrinam', trasferisce dalla congregazione del Clero la competenza sulla Catechesi. "Rendere più organico il rapporto tra la catechesi e la nuova evangelizzazione permette, anzitutto, di consolidare il cammino che il concilio Vaticano II ha voluto esprimere in modo innovativo per le diverse tappe della missione della Chiesa nel suo compito di evangelizzare", afferma Fisichella.
"Nello stesso tempo, offre al progetto della nuova evangelizzazione uno strumento quanto mai qualificato per delineare maggiormente il percorso che è chiamata a intraprendere".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00sabato 26 gennaio 2013 04:03
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PAPA: A BASILICA SAN PAOLO CON I RAPPRESENTANTI CHIESE CRISTIANE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

Accolto al suo arrivo dal neo arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura, il cardinale James Harvey, e dai Rappresentanti delle altre Chiese e Comunita' ecclesiali presenti a Roma, Benedetto XVI ha attraversato questo pomeriggio su una pedana mobile la navata centrale del grande tempio cristiano della via Ostiense, gremita di fedeli.
Dopo un saluto letta a nome di tutte le comunita' ecclesiali rappresentate dal cardinale Kurt Koch, presidente del dicastero per il dialogo ecumenico, il Papa ha poi dato avvio, dalla Cattedra che sovrasta la tomba dell'Apostolo delle Genti, alla celebrazione dei secondi vespri della solennita' della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della 46esima Settimana di Preghiera per l'Unita' dei Cristiani sul tema "Quel che il Signore esige da noi". Prendono parte alla celebrazione .

© Copyright (AGI)

PAPA: MESSAGGIO CRISTIANO INCIDE SEMPRE MENO NELLA SOCIETA'


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 25 gen.

"Nella societa' attuale sembra che il messaggio cristiano incida sempre meno nella vita personale e comunitaria".
Benedetto XVI ha parlato in questi termini della crisi attuale delle chiese nel mondo occidentale, che rappresenta, ha detto nell'omelia pronunciata questo pomeriggio nella Basilica di San Paolo fuori le Mura in occasione della conclusione della Settimana di preghiera per l'Unita' dei cristiani, "una sfida per tutte le Chiese e le Comunita' ecclesiali".
"L'unita' - ha affermato - e' in se stessa un mezzo privilegiato, quasi un presupposto per annunciare in modo sempre piu' credibile la fede a coloro che non conoscono ancora il Salvatore, o che, pur avendo ricevuto l'annuncio del Vangelo, hanno quasi dimenticato questo dono prezioso".
"Lo scandalo della divisione che intaccava l'attivita' missionaria fu l'impulso che diede inizio al movimento ecumenico quale oggi lo conosciamo", ha ricordato il Papa teologo, per il quale "l'ecumenismo spirituale, specialmente la preghiera, e' il cuore dell'impegno ecumenico".
"Senza la fede - infatti - tutto il movimento ecumenico si ridurrebbe a una forma di 'contratto' cui aderire per un interesse comune".
Dunque "le questioni dottrinali che ancora dividono chiese e comunita' cristiane non devono essere trascurate o minimizzate" ma "vanno piuttosto affrontate con coraggio, in uno spirito di fraternita' e di rispetto reciproco. Il dialogo, quando riflette la priorita' della fede, permette di aprirsi all'azione di Dio con la ferma fiducia che da soli non possiamo costruire l'unita', ma e' lo Spirito Santo che ci guida verso la piena comunione, e fa cogliere la ricchezza spirituale presente nelle diverse Chiese e Comunita' ecclesiali".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 26 gennaio 2013 04:05
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PAPA: CON MOTU PROPRIO CONFERMA NUOVE COMPETENZE DICASTERI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

Con due Lettere apostoliche in forma di Motu Proprio, Benedetto XVI ha confermato oggi il trasferimento della competenza sui Seminari alla Congregazione per il Clero, guidata dal cardinale Mauro Piacenza, e la competenza sulla Catechesi al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, guidato dall'arcivescovo Rino Fisichella. Il riordino era stato annunciato dal Papa stesso lo scorso 27 ottobre, a conclusione dei lavori del Sinodo sulla nuova evangelizzazione.
Con il Motu Proprio "Ministrorum institutio", Benedetto XVI - valutando la rilevanza della formazione sacerdotale e il fatto che essa include sia quella da impartire "ai futuri ministri del Signore" che quella permanente - affida alla Congregazione per il Clero "la promozione e il governo di tutto cio' che riguarda la formazione, la vita e il ministero dei presbiteri e dei diaconi: dalla pastorale vocazionale e la selezione dei candidati ai sacri Ordini, inclusa la loro formazione umana, spirituale, dottrinale e pastorale nei Seminari e negli appositi centri per i diaconi permanenti, fino alla loro formazione permanente, incluse le condizioni di vita e le modalita' di esercizio del ministero e la loro previdenza e assistenza sociale". Con questo Motu Proprio, la Congregazione per per i Seminari e gli Istituti di Studi torna alla precedente denominazione di Congregazione per l'Educazione Cattolica confermando la sua competenza per l'ordinamento degli studi accademici di filosofia e di teologia, "sentita la Congregazione per il Clero, per quanto di rispettiva competenza".
E quest'ultima assume "quelle materie che riguardano i presbiteri e i diaconi del clero secolare in ordine sia alle loro persone, sia al loro ministero pastorale, sia a cio' che e' loro necessario per l'esercizio di tale ministero, ed in tutte queste questioni offre ai vescovi l'aiuto opportuno" e "assiste i vescovi perche' nelle loro Chiese siano coltivate col massimo impegno le vocazioni ai ministeri sacri e nei seminari, da istituire e dirigere a norma del diritto, gli alunni siano adeguatamente educati con una solida formazione sia umana e spirituale, sia dottrinale e pastorale".
Il dicastero diretto dal cardinale Piacenza dovra' - scrive il Papa -vigilare attentamente perche' la convivenza ed il governo dei seminari rispondano pienamente alle esigenze dell'educazione sacerdotale ed i superiori e docenti contribuiscano, quanto piu' e' possibile, con l'esempio della vita e la retta dottrina alla formazione della personalita' dei ministri sacri. Ad essa spetta, inoltre, di erigere i seminari interdiocesani e di approvare i loro statuti". Anche la Pontificia Opera delle Vocazioni Sacerdotali e' trasferita presso la Congregazione per il Clero e la Commissione interdicasteriale "Per una distribuzione piu' equa dei sacerdoti nel mondo" e' soppressa.
Con il Motu Proprio "Fides per doctrinam", il Papa trasferisce poi la competenza sulla Catechesi dalla Congregazione per il Clero al nuovo Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Al dicastero di monsignor Fisichella spettera' dunque la cura e promozione della formazione religiosa dei fedeli; la facolta' di emanare norme opportune perche' l'insegnamento della Catechesi sia impartito in modo conveniente secondo la costante tradizione della Chiesa; il compito di vigilare perche' la formazione catechetica sia condotta correttamente secondo le indicazioni espresse dal Magistero; la facolta' di concedere la prescritta approvazione della Sede apostolica per i catechismi e gli altri scritti relativi all'istruzione catechetica, con il consenso della Congregazione per la Dottrina della Fede e, infine, il compito di assistere gli uffici catechistici delle Conferenze Episcopali seguendo e coordinando le loro attivita'.
Le nuove disposizioni completano quelle contenute nel Motu Proprio "Ubicumque et semper" con il quale Papa Ratzinger aveva creato nel 2010 il nuovo Dicastero per l'evangelizzazione assegnandogli anche il compito di promuovere l'uso del "Catechismo della Chiesa Cattolica" del 1992, "quale formulazione essenziale e completa del contenuto della fede per gli uomini del nostro tempo".
"La fede - spiega il Papa nel testo in latino - ha bisogno di essere sostenuta per mezzo di una dottrina capace di illuminare la mente e il cuore dei credenti" ed "e' compito particolare della Chiesa mantenere vivo ed efficace l'annuncio di Cristo anche attraverso l'esposizione della dottrina che deve nutrire la fede". Tutto cio', sottolinea Radio Vaticana, "in linea con gli insegnamenti conciliari e con il Magistero di Paolo VI e Giovanni Paolo sullo stretto nesso tra processo di evangelizzazione e insegnamento catechetico" affermato dall''Esortazione apostolica "Evangelii Nuntiandi" del 1976 e daI Sinodo dei vescovi sulla Catechesi del 1985.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00domenica 27 gennaio 2013 00:08
Dal blog di Lella...

Vaticaneide- la sorveglianza alla Congregazione per il clero

Papa Ratzinger si premunisce contro le sbandate ideologiche nei seminari

di Andrea Bevilacqua

Sono troppi i seminari dove si insegnano dottrine non del tutto conformi all'insegnamento della chiesa. Di qui la decisione del Papa di vigilare maggiormente e di pubblicare (ieri) due Motu Proprio significativi coi quali si trasferiscono la competenza sui seminari dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica alla Congregazione per il Clero e la competenza sulla catechesi dalla Congregazione per il Clero al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Con il primo dei due Motu Proprio, quello chiamato «Ministrorum institutio», Benedetto XVI (valutando la rilevanza della formazione sacerdotale e il fatto che essa include sia quella da impartire «ai futuri ministri del Signore» che quella permanente) affida alla Congregazione per il Clero «la promozione e il governo di tutto ciò che riguarda la formazione, la vita e il ministero dei presbiteri e dei diaconi: dalla pastorale vocazionale e la selezione dei candidati ai sacri ordini, inclusa la loro formazione umana, spirituale, dottrinale e pastorale nei Seminari e negli appositi centri per i diaconi permanenti, fino alla loro formazione permanente, incluse le condizioni di vita e le modalità di esercizio del ministero e la loro previdenza e assistenza sociale».
Con questo Motu Proprio, la Congregazione per l'Educazione Cattolica, (dei Seminari e degli Istituti di Studi) cambia il nome in Congregazione per l'Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi) ed è competente per l'ordinamento degli studi accademici di filosofia e di teologia, sentita la Congregazione per il Clero, per quanto di rispettiva competenza, mentre la Congregazione per il Clero assume «quelle materie che riguardano i presbiteri e i diaconi del clero secolare in ordine sia alle loro persone, sia al loro ministero pastorale, sia a ciò che è loro necessario per l'esercizio di tale ministero, ed in tutte queste questioni offre ai vescovi l'aiuto opportuno» e «assiste i vescovi perché nelle loro Chiese siano coltivate col massimo impegno le vocazioni ai ministeri sacri e nei seminari, da istituire e dirigere a norma del diritto, gli alunni siano adeguatamente educati con una solida formazione sia umana e spirituale, sia dottrinale e pastorale. Vigila attentamente perché la convivenza ed il governo dei seminari rispondano pienamente alle esigenze dell'educazione sacerdotale ed i superiori e docenti contribuiscano, quanto più è possibile, con l'esempio della vita e la retta dottrina alla formazione della personalità dei ministri sacri. Ad essa spetta, inoltre, di erigere i seminari interdiocesani e di approvare i loro statuti».
L'idea è una: tornare a formare sacerdoti che non prendano sbandate dottrinali, che insegnino la giusta dottrina senza confondere i fedeli. Il progetto era in cantiere da tempo, Papa Ratzinger l'aveva annunciato già al recente Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e ieri l'ha ufficializzato.

© Copyright Italia Oggi, 26 gennaio 2013


Paparatzifan
00domenica 27 gennaio 2013 00:12
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CRISTIANI: PAPA PREOCCUPATO, IN M.O. AFFRONTANO PROVE DOLOROSE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

I cristiani che in Medio Oriente "affrontano prove dolorose e difficolta', sono fonte di profonda preoccupazione per tutti noi".
Lo ha affermato Benedetto XVI rivolgendosi ai membri della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali, ricevuti in udienza nella Sala dei Papi.
I cristiani delle diverse confessioni - ha scandito il Pontefice - devono lavorare insieme, "con accettazione e con fiducia reciproche, per servire la causa della pace e della giustizia".
Riferendosi al lavoro compiuto dalla commissione, Benedetto XVI, riconoscendo i progressi fatti, ha voluto esprimere la sua "speranza che le relazioni tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Orientali ortodosse continuino a svilupparsi in spirito fraterno di cooperazione, in particolare attraverso l'approfondimento di un dialogo teologico capace di aiutare tutti i seguaci del Signore a crescere nella comunione e a dare testimonianza al mondo della verita' salvifica del Vangelo". Il Papa ha auspicato che proprio la coraggiosa testimonianza di Cristo possa "sostenerci e rafforzarci tutti, mentre affrontiamo le sfide del presente con fiducia e speranza".

© Copyright (AGI)

PAPA: LEADER POLITICI PROTEGGANO BAMBINI NON NATI


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

"Mi unisco a quanti marciano per la vita e prego affinche' i leader politici proteggano i bambini non nati e promuovano una cultura della vita". Con questo tweet, Benedetto XVI ha dato oggi il suo sostegno alla Marcia per la vita, in corso a Washington.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00domenica 27 gennaio 2013 00:17
Dal blog di Lella...

PAPA: OGGI SERVONO RICONCILIAZIONE E GIUSTIZIA MA NON MORALISMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

"Oggi c'e' grande bisogno di riconciliazione, di dialogo e di comprensione reciproca, in una prospettiva non moralistica, ma proprio in nome dell'autenticita' cristiana per una presenza piu' incisiva nella realta' del nostro tempo".
Lo ha affermato Benedetto XVI nell'omelia pronunciata questa sera nella Basilica di San Paolo, in occasione della celebrazione ecumenica che ha concluso la Settimana di preghiera per l'unita' dei cristiani.
La vera fede in Dio - ha ricordato il Pontefice - e' inseparabile dalla santita' personale, come anche dalla ricerca della giustizia".
Secondo il Papa, "come afferma san Paolo, i cristiani devono offrire per primi un luminoso esempio". "Il rinnovamento della vita interiore del nostro cuore e della nostra mente, che si riflette nella vita quotidiana, e' cruciale - ha scandito - in ogni dialogo e cammino di riconciliazione, facendo dell'ecumenismo un impegno reciproco di comprensione, rispetto e amore, 'affinche' il mondo creda".

© Copyright (AGI)

PAPA: UN PENSIERO AI CRISTIANI DELL'INDIA, SUPERARE BARRIERE ODIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

Dalla Basilica di san Paolo, dove si e' recato per la conclusione della Settimana di preghiera per l'unita' dei cristiani, Benedetto XVI ha rivolto oggi il suo pensiero "a tutti i cristiani dell'India, che a volte sono chiamati a rendere testimonianza della loro fede in condizioni difficili".
"Camminare umilmente con Dio - ha ricordato il Papa - significa anzitutto camminare nella radicalita' della fede, fidandosi di Dio, anzi riponendo in Lui ogni nostra speranza e aspirazione, ma significa anche camminare oltre le barriere, oltre l'odio, il razzismo e la discriminazione sociale e religiosa che dividono e danneggiano l'intera societa'".
Le meditazioni della Settimana quest'anno sono state proposte dalle comunita' ecclesiali dell'India e contengono un forte appello a superare la divisione in caste e l'emarginazione dei "dalit", i cosiddetti intoccabili, appartenenti alla casta piu' bassa.
L'auspicio del Pontefice e' che con l'impulso della fede si "superi ogni tipo di divisione". In proposito ha ricordato le parole di Paolo: "Tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesu', poiche' quando siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo e non c'e' Giudeo ne' Greco; non c'e' schiavo ne' libero; non c'e' maschio e femmina, perche' tutti voi siete uno in Cristo Gesu'".
"La nostra ricerca di unita' nella verita' e nell'amore, infine, non deve mai perdere di vista la percezione che l'unita' dei cristiani e' opera e dono dello Spirito Santo e va ben oltre i nostri sforzi".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00domenica 27 gennaio 2013 00:44
Dal blog di Lella...

PAPA: UNA MENTALITA' DIFFUSA OSTACOLA LEGAMI E ESPONE A SOFFERENZE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 gen.

Iniziata in Occidente, sembra estendersi oggi in altre aree del mondo "una crisi della societa' coniugale, con tutto il carico di sofferenza e di disagio che questo comporta anche per i figli".
Alla base di essa, ha osservato oggi Benedetto XVI nel discorso di apertura dell'anno giudiziario della Rota Romana, c'e' "la cultura contemporanea, contrassegnata da un accentuato soggettivismo e relativismo etico e religioso", che arriva a far dubitare "della capacita' stessa dell'essere umano di legarsi". I giovani, cioe', arrivano a chiedersi "se un legame che duri per tutta la vita sia veramente possibile e corrisponda alla natura dell'uomo, o, piuttosto, non sia, invece, in contrasto con la sua liberta' e con la sua autorealizzazione".
Per il Papa si tratta di "una mentalita' diffusa" che spinge a "pensare che la persona diventi se stessa rimanendo 'autonoma' ed entrando in contatto con l'altro solo mediante relazioni che si possono interrompere in ogni momento". E' questa, ha spiegato oggi il Pontefice, "un'errata comprensione della liberta' e dell'auto realizzazione, che, unita alla fuga davanti alla paziente sopportazione della sofferenza, condanna l'uomo a chiudersi nel suo egoismo ed egocentrismo".

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PAPA: MATRIMONIO UOMO-DONNA NON SI FONDA SU ATTO DI FEDE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 26 gen.

"Il patto indissolubile tra uomo e donna, non richiede la fede" ma solo "l'intenzione di fare cio' che fa la Chiesa". Lo ha ricordato oggi Benedetto XVI nel discorso con il quale ha aperto l'anno giudiziario della Rota Romana, supremo tribunale ecclesiastico competente sulle nullita' matrimoniali.
Per il Papa, ovviamente, la volonta' di contrarre un matrimonio indissolubile e aperto alla vita e' solo "una condizione minima necessaria". "Ma - ha aggiunto - e' importante non confondere il problema dell'intenzione con quello della fede personale dei contraenti", in quanto "un atteggiamento dei nubendi che non tenga conto della dimensione soprannaturale nel matrimonio puo' renderlo nullo solo se ne intacca la validita' sul piano naturale".
In proposito, nel suo discorso Papa Ratzinger ha fatto un esempio preciso: "l'ipotesi di rifiuto dell'unione duale che contraddistingue il vincolo matrimoniale, in rapporto con la possibile coesistente esclusione della fedelta'" e dei rapporti sessuali fra i coniugi.
Un caso evocato, ha tenuto a chiarire ai giudici rotali il Papa teologo, senza voler "suggerire alcun facile automatismo tra carenza di fede e invalidita' dell'unione matrimoniale".
L'aspetto della fede personale resta pero' centrale nella vita della coppia, cosi' come lo e' "il reciproco affidarsi", che per il Pontefice rappresenta "la base irrinunciabile di qualunque patto o alleanza". "Sul piano teologico - la relazione tra fede e matrimonio - ha concluso - assume un significato ancora piu' profondo: il vincolo sponsale, infatti, benche' realta' naturale, tra i battezzati e' stato elevato da Cristo alla dignita' di sacramento".

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Paparatzifan
00domenica 27 gennaio 2013 00:47
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PAPA: QUASI RISOLTI PROBLEMI TECNICI PER ACCOUNT TWITTER CINESE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 gen.

"Stiamo risolvendo i problemi tecnici dovuti alla differenza di tecnologia rispetto alla Cina, cosi' presto Benedetto XVI twittera' anche in cinese".
Lo annuncia a "Vatican Insider" l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali.
"Attraverso Twitter - sottolinea l'arcivescovo - il Papa raggiunge persone che mai avrebbero incontrato la sua parola".
"La Chiesa non guarda piu' alle nuove tecnologie solamente come nuovi strumenti ma come promotori, come ispiratori, come fattori, creatori di una nuova cultura", spiega nell'intervista il capo dicatero ricordando che "in Twitter oggi sono attive circa 140 milioni di persone.
Il 40 per cento di questi 140 milioni sono persone tra i 18 e i 34 anni. Saranno fatti passi ulteriori per poter essere presenti pastoralmente nella cultura digitale".
Ad esempio, conclude Celli, "l'episcopato brasiliano sta lavorando per consentire ai fedeli di seguire interamente sul loro smartphone la prossima Giornata Mondiale della Gioventu' di Rio de Janeiro". "La nuova evangelizzazione - infatti - chiede di essere attenti alla novita' del contesto culturale".

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Paparatzifan
00domenica 27 gennaio 2013 00:51
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PAPA: CONIUGE ABBANDONATO PUO' OFFRIRE TESTIMONIANZA SANTITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 gen.

Aprendo l'anno giudiziario della Rota Romana, Benedetto XVI ha definito oggi "prezioso il sacrificio offerto dal coniuge abbandonato o che abbia subito il divorzio, se riconoscendo l'indissolubilita' del vincolo matrimoniale valido – riesce a non lasciarsi coinvolgere in una nuova unione". In proposito, il Papa teologo ha ricordato un'affermazione del beato Giovanni Paolo II che aveva parlato per casi di questo genere di "un esempio di fedelta' e di coerenza cristiana che assume un particolare valore di testimonianza di fronte al mondo e alla Chiesa".
"I Santi che hanno vissuto l'unione matrimoniale e familiare nella prospettiva cristiana, sono riusciti - ha ricordato nel suo discorso Papa Ratzinger - a superare anche le situazioni piu' avverse, conseguendo talora la
santificazione del coniuge e dei figli con un amore sempre rafforzato da una solida fiducia in
Dio, da una sincera pieta' religiosa e da un'intensa vita sacramentale".
Esperienze, contrassegnate dalla fede, che fanno comprendere quanto essa "e' importante nella realizzazione dell'autentico bene coniugale, che consiste semplicemente nel volere sempre e comunque il bene dell'altro, in funzione di un vero e indissolubile 'consortium vitae'".
Per il Pontefice, nel proposito degli sposi cristiani di vivere questo impegno "vi e' un dinamismo proprio della fede" la cui testimonianza "non e' una cosa astratta", ma "caritas" cioe' "amore".
Una considerazione proposta "nel contesto dell' Anno della Fede", osservando come "l'attuale crisi di fede, che interessa varie parti del mondo, porti con se' una crisi della societa' coniugale, con tutto il carico di sofferenza" che comporta anche per i figli.

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Paparatzifan
00domenica 27 gennaio 2013 22:38
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PAPA: LIBERA COLOMBE PACE E SCHERZA CON RAGAZZI AZIONE CATTOLICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 gen.

Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha compiuto il gesto di liberare due colombe, in occasione della "Carovana della pace" dell'Azione Cattolica Ragazzi giunta oggi in piazza San Pietro.
Due giovanissimi di Ac erano saliti per questo alla terza loggia del Palazzo Apostolico e si sono affacciati dalla finestra dello studio privato accanto al Papa, al quale hanno chiesto - parlando con comprensibile emozione e con il microfono aperto davanti alla folla - "di pregare per noi ragazzi e per le nostre comunita', affinche' riusciamo a fare della nostra vita un meraviglioso spettacolo, guidati dall'unico, vero, grande autore e regista: Gesu'".
Aggiungendo poi: "ricordati, caro Papa: l'Acr di Roma non smette mai di volerti bene!".
Il Papa li ha rincuorati accennando un abbraccio che i fanciulli non hanno pero' assecondato rimanendo un po' impacciati. Cosi' Benedetto ha tagliato corto: "ora - ha detto - liberiamo le colombe simbolo della pace". Ma non succedeva nulla.
"Cerchiamo di liberare queste colombe", ha ripetuto, e esse finalmente hanno spiccato il volo dalla finestra, non tentando nemmeno di rientrare nello studio del Pontefice, come invece e' capitato talvolta in queste occasioni. "Era un successo", ha commentato l'anziano Papa Benedetto che a 86 anni era molto divertito dalla situazione.
Il cammino della Carovana della pace ha toccato diverse regioni italiane e si e' concluso con un corteo festoso e colorato che ha attraversato in mattinata le strade del centro di Roma, accompagnato dallo slogan: "Vediamo se sei capace".
La giornata ha rappresentato il culmine di un percorso svolto nei gruppi parrocchiali incentrato sull'importanza - per i ragazzi - di essere protagonisti della propria storia. E in piazza San Pietro c'erano alle 12 almeno duemila bambini dell'Acr guidati dal cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma. "Veniamo da tante parrocchie di Roma, insieme ai nostri genitori, educatori e sacerdoti per gridare di nuovo alla nostra Citta' - hanno detto i ragazzi nel messaggio letto da uno di loro al Papa e ai 40 mila fedeli presenti - il bisogno di pace che c'e' nel mondo". "Stiamo sperimentando - ha aggiunto il piccolo portavoce - se siamo veramente capaci di pace, ovvero di essere collaboratori della Pace che viene da Dio, analizzando tutte le situazioni di non pace che viviamo all'interno degli ambienti che frequentiamo, e ci siamo proposti di provare a impegnarci, con atteggiamenti nuovi, a diventare protagonisti di pace, nel rispetto, nella comprensione e nella giustizia verso gli altri".
Nell'occasione i ragazzi di Acr si sono impegnati a raccogliere le offerte, "frutto, hanno spiegato, "delle nostre piccole rinunce e della carita' delle nostre comunita', per donarli ad un gruppo di ragazzi egiziani che, con l'aiuto di fratel Atef e della sua Comunita' di gesuiti, per dare la possibilita' ai ragazzi di strada di diventare protagonisti di una nuova vita".

© Copyright (AGI)

PAPA: SONO VICINO AI MALATI DI LEBBRA E A CHI LOTTA PER LORO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 gen.

Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato oggi anche la Giornata mondiale dei malati di lebbra. "Esprimo la mia vicinanza - ha assicurato - alle persone che soffrono per questo male e incoraggio i ricercatori, gli operatori sanitari e i volontari, in particolare quanti fanno parte di organizzazioni cattoliche e dell'Associazione Amici di Raoul Follerau".
"Invoco per tutti - ha aggiunto - il sostegno spirituale di san Damiano de Veuster e di santa Marianna Cope, che hanno dato la vita per i malati di lebbra".
L'affermazione di una societa' piu' inclusiva e giusta che permetta il reinserimento di chi e' stato guarito" e' auspicata nel messaggio della Santa Sede per l'odierna Giornata mondiale della lotta alla lebbra. Secondo i dati piu' recenti dell'Oms, circa duecentoventimila fra uomini, donne e bambini hanno contratto la lebbra nel 2011 e molti dei nuovi casi sono stati diagnosticati quando la malattia era in uno stato avanzato. "Questi dati - afferma il Pontificio consiglio per la pastorale sanitaria - mostrano il permanere, nonostante la meritoria azione di realta' internazionali e nazionali, governative e non, come l'OMS e le Fondazioni Raoul Follereau e Sasakawa, di un'ancora insufficiente possibilita' di accesso alle strutture diagnostiche e della carenza nella formazione alla prevenzione delle comunita' a rischio di contagio, come pure il bisogno di azioni igienico-sanitarie mirate".
Tutto cio' - sottolinea il Messaggio - e' fondamentale per la lebbra, ormai senza esito mortale se adeguatamente curata, cosi' come lo e' in larga misura per le altre 'malattie neglette', che, nella loro totalita', continuano a provocare annualmente centinaia di migliaia fra decessi, gravi invalidita', o comunque compromissioni permanenti dello stato di salute, di adulti, adolescenti e bambini nei Paesi economicamente svantaggiati: patologie che costituiscono degli autentici flagelli in alcune parti del mondo, ma che non riscuotono la sufficiente attenzione da parte della comunita' internazionale; tra di esse ritroviamo la dengue, la malattia del sonno, la bilarziosi, l'oncocercosi, la leishmaniosi e il tracoma". Il dicastero vaticano per la pastorale sanitaria sottolinea con forza nel testo la necessita' che per primi siano i malati di lebbra ad essere protagonisti del loro riscatto, forti delle parole di San Paolo secondo le quali "nessuno di noi ha ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura". E ricorda agli hanseniani "la possibilita' di vivere la propria condizione in una prospettiva di fede trovandone il senso mediante l'unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore, pregando e offrendo la propria tribolazione per il bene della Chiesa e dell'umanita'".
Anche se, ammette il Messaggio, "certamente non e' facile e richiede carita' verso se stessi e verso il prossimo, speranza, coraggio, pazienza e determinazione". La Giornata Mondiale - osserva infine il dicastero - costituisce, per tutti i cristiani, gli enti benefici e le persone di buona volonta', una preziosa occasione per rilanciare l'impegno in favore di quanti sono colpiti direttamente dal Mycobacterium Leprae o ne sono indirettamente interessati, come i familiari, promuovendo un rinnovato slancio per il reinserimento sociale delle persone che ne portano i segni".
Per i cristiani, conclude, rappresenta inoltre "un'occasione propizia per intensificare la diaconia della carita' nelle nostre comunita' ecclesiali, per essere ciascuno buon samaritano verso l'altro" seguendo "l'esempio di Santi, Beati, e persone di buona volonta'", tra i quali il documento elenca san Damiano Veuster e santa Marianna Cope (che collaboro' con lui sull'isola lebbrosario di Molokai) il beato gesuita Jan Beyzym, e la beata Madre Teresa di Calcutta, fondatrice delle Missionarie della Carita', il servo di Dio Marcello Candia (industriale italiano che dono' se stesso e le sue ricchezze agli ultimi) e Raoul Follereau, di cui ricorre quest'anno anche il 110* anniversario della nascita.

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Paparatzifan
00martedì 29 gennaio 2013 15:09
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PAPA: INDULGENZA PLENARIA PER I MALATI E CHI LI ASSISTE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 gen.

In occasione della Giornata del Malato, che ricorre il prossimo 11 febbraio, Benedetto XVI ha concesso l'Indulgenza plenaria (cioe' la cancellazione del tempo da trascorrere in Purgatorio per i peccati che si sono confessati in vita) a favore di quanti "sull'esempio del Buon Samaritano, con spirito di fede e con animo misericordioso, pongano se stessi a servizio dei fratelli sofferenti e, se a loro volta malati, sopportino i dolori e le avversita' della vita, innalzando con umile fiducia l'anima a Dio e offrendo aperta testimonianza di fede attraverso la via del Vangelo della sofferenza".
Il decreto della Penitenzeria Apostolica stabilisce modalita' e condizioni per ottenere, dal 7 all'11 febbraio prossimo, nel Santuario Mariano di Altotting o in qualsiasi altro luogo stabilito dall'Autorita' ecclesiastica per le celebrazioni della Giornata del malato, l'Indulgenza plenaria: "confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre ed anche applicare in suffragio alle anime dei fedeli defunti". Inoltre, i fedeli che non possono partecipare alle funzioni per la Giornata del malato otterranno il medesimo dono dell'Indulgenza plenaria, "se in quei giorni presteranno generosamente almeno per qualche ora la loro caritatevole assistenza come se lo facessero allo stesso Cristo Signore e reciteranno il Padre Nostro, il Credo ed una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, avendo l'animo distaccato da ogni peccato e il proposito di adempiere, non appena possibile, alle condizioni richieste per l'ottenimento dell'Indulgenza plenaria".
Questa facolta' e' estesa anche ai fedeli che "per malattia, per eta' avanzata o per altra simile ragione, sono impediti" a recarsi in chiesa, purche' "partecipino spiritualmente alle sacre funzioni nei giorni determinati, particolarmente mentre le Celebrazioni liturgiche ed il Messaggio del Sommo Pontefice verranno trasmessi per televisione e per radio, preghino devotamente per tutti gli ammalati e offrano a Dio, attraverso la Vergine Maria, Salus infirmorum, le loro sofferenze fisiche e spirituali".
L'Indulgenza parziale e' stata concessa infine "a tutti i fedeli ogniqualvolta rivolgeranno a Dio misericordioso, con cuore contrito, nei giorni sopra segnati, devote preghiere in aiuto degli infermi nello spirito del corrente Anno della Fede".

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Paparatzifan
00martedì 29 gennaio 2013 15:12
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PAPA: SU TWITTER HA RICEVUTO 270 MILA RISPOSTE,5MILA OFFENSIVE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 gen.

Il numero dei follower (oltre due milioni e mezzo, dei quali un milione e mezzo di lingua inglese) non e' l'unico dato importante per una valutazione sulla presenza del Papa in Twitter: per la rivista "Popoli" dei gesuiti di Milano e' interessante anche il numero delle risposte ai tweet di Benedetto XVI che sono stati 270.456 nel primo mese di vita dell'account @Pontifex.
Tra questi "oltre 200mila avevano un contenuto neutro, 26.426 sono stati classificati come positivi e 22.542 negativi, tra i quali il 26 per cento si sono concentrati prevalentemente sulla questione dei preti pedofili e il 25 per cento (circa 5 mila) "consistevano in vere e proprie ingiurie". Nel caso dei messaggi positivi, la categoria piu' rappresentata e' quella della ripresa dei tweet (26,5 per cento), seguita da ringraziamenti e auguri (25 per cento).
La rivista ha anche analizzato gli account di un cardinale capo dicastero (Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura) 7 cardinali arcivescovi (Angelo Scola di Milano, Odilo Scherer di San Paolo, Wilfrid Fox Napier di Durban in Sudafrica, Timothy Dolan, di New York, Lluis Martinez Sistach di Barcellona, Ruben Salazar Gomez di Bogota', Sean Patrick O'Malley di Boston, e di un ecclesiastico non cardinale che si sta affermando come una voce sempre piu' autorevole nel rapporto tra fede e tecnologia: il gesuita Antonio Spadaro, direttore di Civilta' Cattolica.
Per loro i follower vanno dai 1.900 di Sistach ai 71.000 circa di Dolan; la media di tweet al giorno oscilla tra il singolo messaggio di O'Malley ai quasi 9 del prolifico Spadaro, con media generale 2,5. I retweet sono significativi: Scola si vede ritwittare "solo" il 40% dei messaggi, Dolan il 100%, mentre Ravasi, Scherer, Salazar e O'Malley sono tra l'82 e il 90 per cento.
Utilizzando un indicatore in voga negli ambienti social, Klout (klout.com), "Popoli" attribuisce a Ravasi ha un indice di influenza pari a 79 e a Spadaro 73: valori molto alti.
Un'indicazione di senso sul modo in cui Twitter viene usato e' offerta dall'analisi dei primi cinque tweet per numero di retweet di sempre.
La scelta di Ravasi e' di ispirare equilibrio e coraggio tramite citazioni illustri, da Swift a Calvino passando per De Souvre', Gandhi e Pasolini; Scola preferisce esortazioni, richiami e inviti a guardare verso Dio; Scherer appare uomo di campagne, specie contro l'aborto; Napier usa una certa ludica ironia nel richiamo ai principi della Chiesa, rivolgendosi ad esempio direttamente a Obama contro i matrimoni gay; Dolan e' per i richiami alla Via del Signore; Sistach cerca di esortare i follower e di sostenere campagne su pace ed economia; Salazar unisce chiamata a raccolta sui valori con notizie di taglio personale; O'Malley sembra propenso ai richiami e alle esortazioni, impegnandosi anche in campagne valoriali.

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Paparatzifan
00martedì 29 gennaio 2013 15:14
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Prossimi impegni del Papa: Concistoro per i nuovi Santi, Quaresima e celebrazioni pasquali

L’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche Pontificie ha reso note le cerimonie che vedranno coinvolto Benedetto XVI nei prossimi due mesi. In particolare, nell’agenda papale spiccano gli impegni per la Settimana Santa, che inizierà il 24 marzo e che vedrà il Papa presiedere in particolare gli appuntamenti del Triduo pasquale, fino alla Veglia della notte di Pasqua e alla Messa del giorno, conclusa dalla celebrazione Urbi et Orbi. Il servizio di Alessandro De Carolis:

La pietra e lo Spirito, i carismi religiosi uniti al Papa: è l’immagine che ogni anno restituisce in modo plastico la Messa presieduta e concelebrata dal Pontefice con i membri degli Istituti di Vita consacrata e delle Società di Vita Apostolica. Accadrà anche quest’anno, il 2 febbraio alle 17 in San Pietro, nella festa della Presentazione del Signore e 17.ma Giornata mondiale della Vita consacrata. A questo primo impegno dell’agenda di febbraio, seguirà per Benedetto XVI, lunedì 11, il Concistoro per alcune Cause di Canonizzazione. Due giorni dopo, Mercoledì delle ceneri, un’altra antica tradizione vedrà il Papa presiedere alle 16.30, nella Basilica romana di Sant’Anselmo, la Statio e la processione penitenziale fino alla Basilica di Santa Sabina, conclusa dalla benedizione e dall’imposizione delle Ceneri. L’inizio della Quaresima sarà caratterizzato dalla settimana di esercizi spirituali al Papa e alla Curia Romana – in programma da domenica 17 a sabato 23 febbraio – ospitati come di consueto nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano e predicati quest’anno dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente della dicastero della Cultura.

Con domenica 24 marzo si apre la Settimana Santa del 2013. Alle 9.30 Benedetto XVI presiederà la Messa, preceduta dalla benedizione delle Palme e dalla processione. Quindi, sarà la volta dei riti del Triduo pasquale, preceduti dalla Messa del Crisma – che Benedetto XVI presiederà alle 9.30 del Giovedì Santo nella Basilica Vaticana – e quindi inaugurati nel pomeriggio dello stesso giorno alle 17.30, in San Giovanni in Laterano, con la Messa in Coena Domini. Alle 17 del Venerdì Santo, Benedetto XVI sarà di nuovo in San Pietro per la celebrazione della Passione del Signore per poi spostarsi al Colosseo per presiedere al rito della Via Crucis, con inizio alle 21.15. Il giorno successivo, Sabato Santo, l’appuntamento è per la “Madre di tutte le Veglie”, alla quale il Papa darà inizio alle 20.30 nella Basilica Vaticana, per poi approdare alla mattina di Pasqua e alla celebrazione eucaristica solenne, che Benedetto XVI presiederà in Piazza San Pietro dalle 10.15 e che sarà da tradizione conclusa con la Benedizione Urbi et Orbi, impartita dalla Loggia centrale della Basilica.

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Paparatzifan
00giovedì 31 gennaio 2013 00:01
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PAPA: DIFFICILE PARLARE DI DIO IN SOCIETA' CHE NEGA RUOLO PADRI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 gen.

"Non e' sempre facile oggi parlare di paternita'" e diventa difficile "anche immaginare Dio come un padre, non avendo modelli adeguati di riferimento". Lo ha detto il Papa nella catechesi di oggi all'Udienza Generale dedicata al "Credo".
"Soprattutto nel mondo occidentale - ha rilevato - le famiglie disgregate, gli impegni di lavoro sempre piu' assorbenti, le preoccupazioni e spesso la fatica di far quadrare i bilanci familiari".
Inoltre, "l'invasione distraente dei mass media all'interno del vivere quotidiano sono alcuni tra i molti fattori che possono impedire un sereno e costruttivo rapporto tra padri e figli". Nelle famiglie di oggi, cosi', "la comunicazione - ha osservato il Pontefice - e' difficile,la fiducia viene meno e il rapporto con la figura paterna puo' diventare problematico".
Il Pontefice ha citato pero' anche l'esempio, opposto rispetto alla tendenza di oggi, di "chi ha fatto esperienza di un padre troppo autoritario ed inflessibile, o indifferente e poco affettuoso, o addirittura assente". Per lui, ha ammesso, "non e' facile pensare con serenita' a Dio come Padre e abbandonarsi a Lui con fiducia". "Ma - ha assicurato Benedetto XVI - la rivelazione biblica aiuta a superare queste difficolta' parlandoci di un Dio che ci mostra che cosa significhi veramente essere 'padre'; ed e' soprattutto il Vangelo che ci rivela questo volto di Dio come Padre che ama fino al dono del proprio Figlio per la salvezza dell'umanita'".
Secondo il Papa, dunque, "il riferimento alla figura paterna aiuta dunque a comprendere qualcosa dell'amore di Dio che pero' rimane infinitamente piu' grande, piu' fedele, piu' totale di quello di qualsiasi uomo". In proposito ha citato le parole di Gesu' ai discepoli: "chi al figlio che gli chiede un pane, dara' una pietra? E se gli chiede un pesce, gli dara' una serpe?".
Ed ha ricordato la risposta riportata nel Vangelo: "Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piu' il Padre vostro che e' nei cieli dara' cose buone a quelli che gliele chiedono". "Dio - ha poi concluso - ci e' Padre perche' ci ha benedetti e scelti prima della creazione del mondo, ci ha resi realmente suoi figli in Gesu'. E, come Padre, Dio accompagna con amore la nostra esistenza, donandoci la sua Parola, il suo insegnamento, la sua grazia, il suo Spirito".

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PAPA: CI SONO TEOLOGI CHE RAGIONANO SECONDO SCHEMI LIMITANTI


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 gen.

"L'onnipotenza di Dio va contro i nostri schemi".
Nella catechesi all'Udienza Generale, Benedetto XVI ha risposto cosi' alle tesi che in Italia sono divulgate da Vito Mancuso.
"Oggi diversi teologi - ha rilevato il Papa - dicono che Dio non puo' essere onnipotente". "Noi vorremmo - ha spiegato - un'onnipotenza divina secondo i nostri schemi mentali e i nostri desideri: un Dio onnipotente che risolva i problemi, che intervenga per evitarci ogni difficolta', che vinca tutte le potenze avverse, cambi il corso degli eventi e annulli il dolore".
Il Signore, invece, "non manifesta la propria onnipotenza con la 'violenza' ne' con la 'forza', ma con il suo amore compassionevole".
"Davanti al male e alla sofferenza, per molti - ha osservato il Papa - diventa problematico credere in un Dio Padre e crederlo onnipotente".
E mentre "alcuni cercano rifugio in idoli, cedendo alla tentazione di trovare risposta in una presunta onnipotenza magica e nelle sue illusorie promesse", un'autentica fede "ci spinge a percorrere sentieri ben differenti: le vie e i pensieri di Dio sono diversi dai nostri e anche la sua onnipotenza e' diversa: non si esprime come forza automatica o arbitraria, ma e' segnata da una liberta' amorosa e paterna". Per Papa Ratzinger, infatti, l'onnipotenza di Dio si esprime nella sua "paternita'" che "e' amore infinito, tenerezza che si china su di noi, figli deboli, bisognosi di tutto".
"E' proprio la nostra piccolezza, la nostra debole natura umana, la nostra fragilita' - ha spiegato ai fedeli che gremivano l'Aula Nervi - che diventa appello alla misericordia del Signore perche' manifesti la sua grandezza e tenerezza di Padre aiutandoci, perdonandoci e salvandoci".
"Dio - ha ricordato - risponde al nostro appello, inviando il suo Figlio, che muore e risorge per noi; entra nella nostra fragilita' e opera cio' che da solo l'uomo non avrebbe mai potuto operare: prende su di se' il peccato del mondo, come agnello innocente, e ci riapre la strada verso la comunione con Dio, ci rende veri figli di Dio".
Ed e' dunque proprio "sulla Croce gloriosa, che avviene la manifestazione piena della grandezza di Dio come Padre onnipotente".

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Paparatzifan
00giovedì 31 gennaio 2013 00:03
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PRETI PEDOFILI: PAPA INCORAGGIA INIZIATIVE DI LOTTA E PREVENZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 gen.

Benedetto XVI ha voluto manifestare personalmente il suo incoraggiamento e apprezzamento per le nuove iniziative di lotta agli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici e prevenzione della pedofilia scaturite dal simposio internazionale dell'anno scorso alla Gregoriana, del quale oggi sono stati consegnati al Papa gli atti al termine della Udienza Generale.
A rappresentare il gruppo di lavoro che sta seguendo ad esempio il settore dell'aggiornamento via internet, c'erano padre Hans Zollner, presidente del Comitato direttivo del Centro per la protezione dei minori ed anche il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
Nell'anniversario del Simposio, il prossimo 5 febbraio, verranno presentati alla Gregoriana sia gli Atti, che i risultati delle prime attivita' del Centro per la protezione dei minori e delle sue succursali nel mondo.

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Paparatzifan
00giovedì 31 gennaio 2013 00:08
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PAPA: RISPONDERE AGLI INSULTI CON IL PERDONO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 gen.

"Solo chi e' davvero potente puo' sopportare il male e mostrarsi compassionevole, amando tutto e tutti, rispondendo al male con il bene, agli insulti con il perdono".
Lo ha detto il Papa nella catechesi all'Udienza Generale di oggi, dedicata al "Credo" e in particolare all'affermazione sull'onnipotenza di Dio.
Il Signore, ha spiegato, "ha un atteggiamento apparentemente debole, chiude gli occhi sui peccati degli uomini, attende pazientemente la nostra conversione".

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PAPA: DA PRESIDENTE LAZIO LOTITO MAGLIA NUMERO 1 "RATZINGER"


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 gen.

Dopo la vittoria di ieri sulla Juventus, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha vissuto un'altra forte emozione.
Al termine dell'Udienza Generale ha potuto conversare per qualche momento con il Papa e donargli la maglietta numero uno della squadra, con la scritta "Ratzinger".

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Paparatzifan
00venerdì 1 febbraio 2013 00:43
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VATICANO-OLP: VERSO ACCORDO BILATERALE,CONFERMATI BUONI RAPPORTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 31 gen.

In "un'atmosfera aperta e cordiale, espressione dei buoni rapporti esistenti" la Santa Sede e lo Stato di Palestina hanno dato avvio nei giorni scorsi ad una nuova fase dei "negoziati bilaterali che si sono svolti negli anni passati con l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina".
L'incontro ufficiale si e' tenuto a Ramallah il 30 gennaio, presso il ministero degli Affari Esteri dello Stato di Palestina.
Le delegazioni erano guidate da Riad Al-Malki, ministro degli Affari Esteri dello Stato della Palestina, e da monsignor Ettore Balestrero, sotto-segretario vaticano per i rapporti con gli Stati.
Nei giorni scorsi una nota congiunta Israele-Santa Sede dava conto dei progressi registrati nel negoziato sulle questioni economiche e il comunicato di oggi sembra riequilibrare la posizione.
Nel corso dei colloqui di Ramallah, recita il comunicato, "e' stata espressa gratitudine per il contributo della Santa Sede di 100 mila euro per il restauro del tetto della Basilica della Nativita' a Betlemme".

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Paparatzifan
00venerdì 1 febbraio 2013 21:55
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PAPA: SEPE, CI HA INCORAGGIATI A FARCI VOCE DI UMILIATI DA CAMORRA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 31 gen.

Un forte incoraggiamento a continuare come Chiesa la loro lotta, alla criminalita' organizzata e ad impegnarsi per l’occupazione dei giovani e' stato rivolto oggi da Benedetto XVI ai vescovi della Campania ricevuti in visita ad limina.
Lo ha affermato il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, intervistato dalla Radio Vaticana dopo l'incontro. "Il Papa - ha ricordato il porporato - era gia' intervenuto altre volte, ma in questo caso ha chiesto di farci voce, noi come Chiesa, e nel nome di Cristo, dei piu' deboli, dei piu' umiliati, di coloro che vengono sopraffatti, soprattutto di quelli che non riescono a causa della mancanza di lavoro, specialmente i giovani, a realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni".
"Il Papa - ha riferito ancora il cardinale Sepe dopo la visita ad limina - ci ha seguiti uno per uno con molta lucidita' e con molta chiarezza e soprattutto ha individuato nella sua sintesi i problemi che avevamo esposto dicendoci di andare avanti".
Il Pontefice, ha aggiunto il porporato, "ci ha benedetti e ha detto che ci e' vicino in questa opera pastorale apostolica nella nostra regione".
Come vescovi torniamo a casa, ha poi confidato Sepe, "carichi di questa bonta'". "La visita ad limina e' sempre un segno di profonda comunione dei vescovi con il Papa e dei vescovi tra loro" e, ha concluso il cardinale Napoli, "gli altri confratelli vescovi che erano molto soddisfatti e soprattutto molto carichi per questo incoraggiamento ricevuto dal Papa".

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Paparatzifan
00sabato 2 febbraio 2013 09:06
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PAPA: CHIESA NON OPPONGA DIMENSIONE FEDE A IMPEGNO PER POVERI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 feb.

"Non possiamo mai separare o, addirittura, opporre fede e carita'".
Lo scrive Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Quaresima, nel quale definisce "limitante l’atteggiamento di chi mette in modo cosi’ forte l’accento sulla priorita’ e la decisivita’ della fede da sottovalutare e quasi disprezzare le concrete opere della carita’ e ridurre questa a generico umanitarismo".
"Dall’altro, pero’, e’ altrettanto limitante - ricorda Papa Ratzinger - sostenere un’esagerata supremazia della carita’ e della sua operosita’, pensando che le opere sostituiscano la fede. Per una sana vita spirituale infatti e’ necessario rifuggire sia dal fideismo che dall’attivismo moralista".
"Talvolta - osserva il Pontefice nel testo - si tende a circoscrivere il termine ’carita’ alla solidarieta’ o al semplice aiuto umanitario". E’ importante, invece, "ricordare che massima opera di carita’ e’ proprio
l’evangelizzazione, ossia il ’servizio della Parola’.
Non v’e’ azione piu’ benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo, introdurlo nel rapporto con Dio: l’evangelizzazione e’ la piu’ alta e integrale promozione della persona umana", continua Joseph Ratiznger citando l’Enciclica "Populorum progressio" di Paolo VI.
"La fede - spiega il Messaggio per la Quaresima - ci invita a guardare al futuro con la virtu’ della speranza, nell’attesa fiduciosa che la vittoria dell’amore di Cristo giunga alla sua pienezza. Da parte sua, la carita’ ci fa entrare nell’amore di Dio manifestato in Cristo, ci fa aderire in modo personale ed esistenziale al donarsi totale e senza riserve di Gesu’ al Padre e ai fratelli. Infondendo in noi la carita’, lo Spirito Santo ci rende partecipi della dedizione propria di Gesu’: filiale verso Dio e fraterna verso ogni uomo".
Per Benedetto XVI, dunque, "la fede precede la carita’, ma si rivela genuina solo se e’ coronata da essa" e il rapporto che esiste tra queste due virtu’ e’ analogo a quello tra due Sacramenti fondamentali della Chiesa: il Battesimo e l’Eucaristia. Il Battesimo (sacramentum fidei) precede l’Eucaristia (sacramentum caritatis), ma e’ orientato ad essa, che costituisce la pienezza del cammino cristiano".

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Paparatzifan
00sabato 2 febbraio 2013 09:08
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PRETI PEDOFILI: LOMBARDI, S.SEDE INFORMATA SU CARDINALE MAHONEY

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 feb.

"La Santa Sede ovviamente segue con attenzione le vicende della importante arcidiocesi di Los Angeles, ed e’ informata del passo compiuto dall’attuale arcivescovo Jose’ Gomez che ha sollevato il suo predecessore, cardinale Roger Mahoney, da tutti gli incarichi amministrativi e dalla possibilita’ di presiedere le celebrazioni pubbliche".
Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Mahoney e’ accusato di aver coperto numerosi casi di abusi sessuali compiuti da ecclesiastici. (AGI)


Paparatzifan
00domenica 3 febbraio 2013 21:47
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PAPA: I PROFETI DI SVENTURA PROCLAMANO LA FINE DELLA VITA RELIGIOSA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 feb.

Un'esortazione a "non unirsi ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni" e' stata rivolta da Benedetto XVI a religiose e religiosi che gremivano la Basilica di San Pietro.
Per il Papa con la loro testimonianza dei valori della poverta', castita' e obbedienza, suore e frati svolgono un servizio irrinunciabile al mondo di oggi. "Nelle societa' dell'efficienza e del successo, la vostra vita segnata dalla minorita' e dalla debolezza dei piccoli, dall'empatia con coloro che non hanno voce, diventa un evangelico segno di contraddizione".
E con le parole di San Cromazio di Aquileia, l'85enne Joseph Ratzinger ha messo in guardia dallo scoraggiamento i 5 mila consacrati presenti alla celebrazione della Giornata della Vita Consacrata: "allontani da noi il Signore tale pericolo affinche' mai ci lasciamo appesantire dal sonno dell'infedelta'; ma ci conceda la sua grazia e la sua misericordia, perche' possiamo vegliare sempre nella fedelta' a Lui".
"Cari fratelli e sorelle consacrati che nella luce di Cristo, con i molteplici carismi di vita contemplativa e apostolica, cooperate alla vita e alla missione della Chiesa nel mondo, vi invito in primo luogo - ha detto ancora il Papa facendo riferimento all'Anno della Fede nel cui calendario l'incontro di questa sera e' stato inserito - ad alimentare una fede in grado di illuminare la vostra vocazione. Vi esorto per questo a fare memoria, come in un pellegrinaggio interiore, del 'primo amore' con cui il Signore Gesu' Cristo ha riscaldato il vostro cuore, non per nostalgia, ma per alimentare quella fiamma".
"Per questo - ha spiegato Ratzinger - occorre stare con Lui, nel silenzio dell'adorazione; e cosi' risvegliare la volonta' e la gioia di condividerne la vita, le scelte, l'obbedienza di fede, la beatitudine dei poveri, la radicalità dell'amore: a partire sempre nuovamente da questo incontro d'amore voi lasciate ogni cosa per stare con Lui e mettervi come Lui al servizio di Dio e dei fratelli".
"In secondo luogo - ha continuato - vi invito a una fede che sappia riconoscere la sapienza della debolezza. Nelle gioie e nelle afflizioni del tempo presente, quando la durezza e il peso della croce si fanno sentire, non dubitate che quella di Cristo e' gia' vittoria pasquale".
Secondo il Pontefice teologo, "proprio nel limite e nella debolezza umana" i religiosi sono chiamati "a vivere la conformazione a Cristo, in una tensione totalizzante che anticipa, nella misura possibile nel tempo, la perfezione escatologica". "Per sua natura - infatti - la vita consacrata e' pellegrinaggio dello spirito, alla ricerca di un Volto che talora si manifesta e talora si vela". Tale ricerca, ha dunque concluso concretizzando il suo appello ai consacrati, "sia l'anelito costante del vostro cuore, il criterio fondamentale che orienta il vostro cammino, sia nei piccoli passi quotidiani che nelle decisioni piu' importanti".

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Paparatzifan
00domenica 3 febbraio 2013 21:48
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PAPA: LOMBARDI, CREDIBILITA' CHIESA SI MISURA SU CARITA' AI PICCOLI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 feb.

"Nella Chiesa della carita', i piccoli incontrano l'amore di Dio che viene concretamente verso di loro".
Lo sottolinea il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in una nota trasmessa dalla Radio Vaticana a commento di due Messaggi del Papa pubblicati in questi giorni, quello per la Quaresima e quello per la Giornata Mondiale del Malato.
"La bellezza, il fascino spirituale, la credibilita' della Chiesa che giunge fino al cuore e' riflesso - afferma padre Lombardi - dello splendore della carita', del calore dell'amore. Un amore che si impara da Dio nella Fede, guardando alla Croce".
"In quest'Anno della Fede bisogna vivere piu' intensamente il rapporto fra fede e carita'. Non c'e' l’una senza l’altra; se no si rischia uno spiritualismo disincarnato o una filantropia che si riduce ad attivismo moralista", ricorda il portavoce del Papa riassumendo il senso del Messaggio di Benedetto XVI presentato ieri.
"Bernadette, Teresa di Lisieux, Raoul Follerau, Padre Damiano, San Vincenzo de Paoli, Madre Teresa sono solo - osserva Lombardi - alcuni dei piu' famosi, ma quanti, quanti altri hanno creduto all’amore di Dio e percio' hanno amato senza misura, dall’abbondanza del cuore, a cominciare dai piu' piccoli e dai sofferenti nel corpo e nello spirito".
"Con la liberta' sovrana della legge dell'amore, dei primi due comandamenti che sono uno solo: 'Ama e fa’ quello che vuoi!'", spiega Lombardi citando l'invito di Sant'Agostino a chi si lascia guidare dallo Spirito di Gesu', e San Vincenzo de Paoli che aggiungeva: "La carita' e' superiore a tutte le regole e tutto deve riferirsi ad essa. E' una grande signora: bisogna fare cio' che comanda!". Per il direttore della Sala Stampa ascoltando "questi messaggi il mondo diventa davvero nuovo".

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Paparatzifan
00domenica 3 febbraio 2013 21:49
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PAPA: A VESCOVI EMILIA, IL BENE E' PIU' FORTE DEL MALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 feb.

Benedetto XVI ha chiesto ai vescovi dell'Emilia di "non spaventarsi di fronte alle difficolta'", anche se "a volte il male sembra piu' forte del bene, che e' Gesu'".
"In realta' - ha spiegato - non e' cosi'. E nella vita di tutti i giorni ognuno di noi puo' vedere come il bene, pur nel silenzio, opera ed agisce in maniera concreta". A riferire le parole del Papa e' stato monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, ricevuto oggi nel primo gruppo di presuli della Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna, in visita "ad Limina", guidato dal cardinale arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra.
"Il Papa - ha aggiunto monsignor Cavina ai microfoni della Radio Vaticana - ci ha raccomandato, come indicazione concreta, il mondo della cultura per fare fronte alla realta' drammatica del relativismo e dell'indifferentismo che dilagano sempre di piu' nella nostra societa'".
Secondo quanto riferito da Cavina. Il dialogo tra il Pontefice e i vescovi dell'Emilia ha toccato diversi temi: "i giovani, la famiglia, la cultura e l’attenzione al mondo del lavoro, offrendo consigli, sollecitazioni di riflessione, apprezzando anche il lavoro, le iniziative che si stanno operando nelle diverse diocesi per questi settori della vita pastorale", ha elencato . "In particolare - ha aggiunto il presule - il Santo Padre ci ha raccomandato la cura delle vocazioni e la preparazione dei futuri sacerdoti;
Secondo il vescovo di Carpi, quello ascoltato oggi dal Papa e' stato proprio "un messaggio di grande speranza e di grande consolazione". "Devo dire - ha quindi concluso monsignor Cavina - che come sempre, l'incontro con il Santo Padre e' un momento di grazia. Si respira sempre con lui un'aria di estrema familiarita', di grande attenzione".

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PAPA: INCORAGGIA VESCOVO CARPI A RICOSTRUZIONE DOPO SISMA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 2 feb.

"Ma lei e' il vescovo della diocesi piu' terremotata!". Con queste parole Benedetto XVI si e' rivolto oggi al vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, ricevuto in visita ad limina insieme agli altri presuli dell'Emilia che hanno compiuto la loro "visita ad limina".
E cio', ha rivelato Cavina ai microfoni di Radio Vaticana, "senza che io nemmeno mi presentassi: quindi, si ricordava molto bene". Il Papa, ha continuato il vescovo di Carpi, "ha chiesto come stiano andando le cose, e io lo ho informato".
La situazione della gente nelle zone terremotate e' migliore di qualche mese fa: "nessuno piu' - ha assicirato monsignor Cavina - vive nelle tende; laddove non sia stato ancora possibile sistemare le case sono stati costruiti dei moduli abitativi, assolutamente provvisori, perche' l'intenzione, appunto, e' quella di assicurare la ricostruzione dei nostri paesi e delle nostre realta'". Per il presule, tuttavia, "rimane un problema che e' il dato economico: molte aziende sono in difficoltà e questi sono sicuramente segni preoccupanti, tenendo conto anche della grave crisi economica che il mondo e la nostra Italia stanno vivendo". Per il vescovo, "Carpi, economicamente, era una zona molto ricca e - ora - corre il rischio di rimanere in ginocchio se non si interviene quanto prima con finanziamenti diretti proprio all’attivita' produttiva".
"La diocesi - ha riferito inoltre Cavina al Papa - e' messa in questi termini: per il 2013, sono stati approvati dalla Regione 13 progetti di ricostruzione dei danni del terremoto, quindi 13 chiese dovrebbero essere riaperte, e tra queste chiese quasi sicuramente dovrebbe esserci anche la Cattedrale". Poi, ha aggiunto il presule, "nelle zone piu' pesantemente segnate dal terremoto stiamo costruendo tre chiese prefabbricate, ma comunque molto belle" e cio' in quanto "sara' una provvisorieta' che andra' avanti nel tempo". Inoltre, ha continuato, "ad ogni comunita' parrocchiale e' stato assicurato un centro comunitario proprio per poter continuare a svolgere le attivita' pastorali indispensabili".
"Questo non vuol dire che tutto sia risolto, ci sono infatti tante questioni che rimangono aperte, e una delle piu' gravi e' il bisogno estremo di sacerdoti", ha spiegato Cavina lanciano in proposito un appello attraverso Radio Vaticana: "se ci fosse qualcuno disposto, con un'esperienza fidei donum, a venire a Carpi, sarebbe accolto veramente a braccia aperte, perche' il clero, anche se di una fedelta' e di uno zelo pastorale ammirevoli, e' anziano e noi abbiamo bisogno di forze giovani e le esigenze del terremoto hanno segnato in particolar modo la realta' giovanile. Ho bisogno proprio di sacerdoti ancora relativamente giovani che si impegnino in questo ambito, in questo contesto cosi' importante per il futuro della societa' e della stessa Chiesa".

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Paparatzifan
00domenica 3 febbraio 2013 21:54
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PAPA: VERO PROFETA OBBEDISCE A DIO E SI METTE A SERVIZIO VERITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

"Il vero profeta non obbedisce ad altri che a Dio e si mette al servizio della verita', pronto a pagare di persona". Lo ha affermato Benedetto XVI all'Angelus, ricordando il rifiuto nel quale incappo' Gesu' parlando nella Sinagoga di Nazaret (che era la sua citta'), un episodio, ha spiegato, che conferma il proverbio "nessun profeta e' bene accetto nella sua patria".
Alla gente di Nazaret, nella Sinagoga, Gesu' rivolse "parole che - ha osservato oggi il Pontefice - suonano come una provocazione" perche' "in favore di persone non israelite", dette "per dimostrare che a volte c'e' piu' fede al di fuori d'Israele". "A quel punto la reazione e' unanime: tutti - ha ricostruito Papa Ratzinger - si alzano e lo cacciano fuori, e cercano persino di buttarlo giu' da un precipizio, ma Egli, con calma sovrana, passa in mezzo alla gente inferocita e se ne va".
Viene da chiedersi come mai Gesu' abbia voluto provocare questa rottura, visto che "all'inizio la gente era ammirata di lui, e forse avrebbe potuto ottenere un certo consenso". Per Benedetto XVI proprio questo e' il punto: "Gesu' non e' venuto per cercare il consenso degli uomini ma per dare testimonianza alla verita'".
"E' vero - ha sottolineato in proposito il Papa teologo - che Gesu' e' il profeta dell'amore, ma anche l'amore ha la sua verita'. Anzi, amore e verita' sono due nomi della stessa realta': due nomi di Dio", come confermano, nella liturgia odierna, le parole di san Paolo sulla carita' che "non si vanta, non si gonfia d?orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verita'".
"Credere in Dio significa - dunque - rinunciare ai propri pregiudizi e accogliere il volto concreto in cui Lui si e' rivelato: l'uomo Gesu' di Nazaret. E questa via - ha concluso il Papa - conduce anche a riconoscerlo e a servirlo negli altri", seguendo l'eesmpio "illuminante" di Maria, che piu' di tutti "ebbe familiarita' con l'umanita' di Gesu', ma non ne fu mai scandalizzata come i compaesani di Nazaret. Ella custodiva nel suo cuore il mistero e seppe accoglierlo sempre di piu' e sempre di nuovo, nel cammino della fede, fino alla notte della Croce e alla piena luce della Risurrezione. Maria aiuti anche noi a percorrere con fedelta' e con gioia questo cammino".

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PAPA:CON VESCOVI ITALIANI CHIEDO PIU'FONDI PER FAMIGLIE E BIMBI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 3 feb.

Benedetto XVI ha voluto pubblicamente associarsi "ai vescovi italiani che nel loro messaggio la Giornata della Vita invitano ad investire sulla vita e sulla famiglia, anche come risposta efficace alla crisi attuale".
Lo ha fatto all'Angelus, auspicando "successo all'iniziativa - promossa dal Movimento per la Vita e appoggiata dalla stessa Cei - denominata 'Uno di noi', affinche' l'Europa sia sempre luogo dove ogni essere umano sia tutelato nella sua dignita'".
Il Pontefice ha poi salutato i circa 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro (molti dei quali in precedenza avevano partecipato alla celebrazione della Giornata della Vita presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini) ed ha citato oltre al Movimento per la Vita anche i rappresentanti delle Facolta' di Medicina e Chirurgia delle Universita' di Roma, specialmente i docenti di Ostetricia e Ginecologia, "li incoraggio - ha detto - a formare gli operatori sanitari alla cultura della vita".
Nel loro Messaggio, che il Papa ha voluto cosi' fortemente riproporre oggi, i vescovi italiani affermano coraggiosamente che "generare la vita vince la crisi"."Donare e generare la vita - infatti - significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un'Italia che si rinnova: e' questa una scelta impegnativa ma possibile, che richiede alla politica una gerarchia di interventi e la decisione chiara di investire risorse sulla persona e sulla famiglia, credendo ancora che la vita vince, anche la crisi". Per i vescovi, cioe', "non si esce da questa fase critica generando meno figli o peggio ancora soffocando la vita con l'aborto, bensi' facendo forza sulla verita' della persona umana, sulla logica della gratuita' e sul dono grande e unico del trasmettere la vita, proprio in un una situazione di crisi". Secondo i vescovi, "in questa, come in tante altre circostanze, si riconferma il valore della persona e della vita umana, intangibile fin dal concepimento; il primato della persona, infatti, non e' stato avvilito dalla crisi e dalla stretta economica.
Al contrario, la fattiva solidarieta' manifestata da tanti volontari ha mostrato una forza inimmaginabile". "Tutto questo - affermano i presuli, che nel testo esortano a non aumentare ancora le tasse ma a liberare risorse per la cura dei bambini e degli anziani nelle famiglie - ci sprona a promuovere una cultura della vita accogliente e solidale". In buona sostanza la Cei e' preoccupata per "il progressivo invecchiamento della popolazione" che "priva la societa' dell'insostituibile patrimonio che i figli rappresentano, crea difficolta' relative al mantenimento di attivita' lavorative e imprenditoriali importanti per il territorio e paralizza il sorgere di nuove iniziative". I vescovi sono convinti che crisi economica e crisi demografica si influenzano a vicenda e oggi, affermano, la mancanza di lavoro "aggrava la crisi della natalita' e accresce il preoccupante squilibrio demografico che sta toccando il nostro Paese".

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PAPA: APPOGGIA APPELLO UNO DI NOI IN DIFESA EMBRIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

All'Angelus il Papa ha espresso oggi il suo appoggio anche all'appello "Uno di Noi" in difesa dell'embrione, promosso dal Movimento per la Vita e altre associazioni pro-life che operano in Europa e difendono "la dignita' sempre egualmente grande di ogni essere umano" come "fondamento della giustizia, della liberta', della democrazia e della pace".
Lo scopo dell'iniziativa e' aiutare l'Unita' Europea "a ritrovare motivazione e slancio recuperando la sua anima che affonda le radici nell'umanesimo che, fecondato dal cristianesimo, ha gradualmente costruito una visione della società che pone al centro la persona umana: ogni persona nella sua incomparabile dignita'". L'appello e' rivolto "a tutti i cittadini dell'Unione Europea.

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IRAQ: PAPA INCORAGGIA IL NUOVO PATRIARCA CALDEO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 3 feb.

"Il suo ministero sia a conforto dei fedeli caldei in Iraq e nella diaspora, ma anche dell'intera comunita' cattolica e dei cristiani che vivono nella terra di Abramo, quale stimolo alla riconciliazione, alla vicendevole accoglienza e alla pace per tutta la popolazione irachena".
Lo scrive il Papa nella lettera con la quale ha concesso "l'ecclesiastica communio" al nuovo patriarca caldeo di Baghdad, monsignor Louis Rapahael Sako".
Un gesto accompagnato, tiene a sottolineare il Pontefice, "dalla mia fraterna carita' in Cristo".
"Mentre affido la sua persona alla santissima madre di Dio - conclude Benedetto XV I- imparto di gran cuore la benedizione apostolica su di lei, estendendola al suo venerato predecessore, il cardinale Emmanuel III Delly, ai vescovi, ai sacerdoti, ai consacrati e a tutti gli amati figli della Chiesa caldea".

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Paparatzifan
00domenica 3 febbraio 2013 21:54
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ITALIA-SANTA SEDE: DOMANI CELEBRAZIONE PATTI LATERANENSI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 feb.

L'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede offre domani un concerto in Vaticano in onore di Benedetto XVI e del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, per l'ottantaquattresimo anniversario della firma dei Patti Lateranensi. Nell'occasione Zubin Mehta e l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino si esibiranno nell'Aula Nervi e l'appuntamento sostituisce quest'anno il tradizionale ricevimento all'Ambasciata, dove si terra' solo un incontro istituzionale.
Il programma - pubblicato dall'Osservatore Romano - prevede l'esecuzione dell'ouverture tratta da "La forza del destino" di Giuseppe Verdi del quale ricorre nel 2013 il bicentenario della nascita, e la Terza Sinfonia "Eroica" di Ludwig van Beethoven. Per l'orchestra fiorentina e' la prima esibizione dinanzi a Benedetto XVI, che invece Zubin Mehta ebbe modo di conoscere durante il periodo trascorso a Monaco di Baviera, quando, dal 1998 al 2006, ricopri' la carica di Generalmusikdirektor della Bayerische Staatsoper.

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Paparatzifan
00martedì 5 febbraio 2013 13:16
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ITALIA-VATICANO: AMBASCIATA, NAPOLITANO SI CONGEDA DAL PAPA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 feb.

Quasi al termine del suo mandato settennale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a colloquio questo pomeriggio con Benedetto XVI prima del concerto celebrativo dei Patti Lateranensi, "si congeda, almeno formalmente, da questo suo 'compagno di viaggio', con il quale ha attraversato anni assai difficili per l'Italia, l'Europa e l'Occidente".
Lo afferma una nota dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede che ha promosso l'esecuzione nell'Aula Nervi in onore del Santo Padre "per celebrare l'84esimo anniversario dei Patti Lateranensi" e del presidente Napolitano, "in vista del termine del suo settennato, come un 'laico' ringraziamento da parte di noi cittadini per l'impegno da egli profuso al servizio del Paese".
"L'evento - sottolinea la rappresentanza diplomatica - mira in realta' a suggellare idealmente quella specialissima intesa e sintonia che ha legato negli anni queste due personalita', e che tanto ha contribuito alla stabilita' di un Paese troppo spesso afflitto da travagliate divisioni". Un'intesa, rileva l'Ambasciata, "che trovo' il suo momento piu' alto nella partecipazione attiva e convinta della Santa Sede e della Chiesa Italiana alle celebrazioni dei 150 anni dell'Unita' d'Italia".
La nota spiega inoltre che "in una congiuntura politicamente delicata, quale l'attuale fase pre- elettorale, l'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede ha compiuto uno sforzo particolare per riuscire a finanziare ed organizzare, senza alcun ricorso a risorse pubbliche e l'evento di oggi". Il concerto, infatti, "e' reso possibile grazie al contributo dei Soci Fondatori della Fondazione Flying Angels, incidentalmente presieduta dall'Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco". La scelta di affidarsi ai soci di una Charity, che si prende cura di bambini gravemente ammalati (si tratta di una ONLUS nata un anno fa con il mandato di procurare biglietti aerei gratuiti a bambini in stato di indigenza e bisognosi di cure mediche specialistiche) "ci e' sembrata - conclude la nota - eticamente e metaforicamente, la soluzione piu' idonea per un'iniziativa del genere".

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ITALIA-VATICANO:COLLOQUIO PAPA-NAPOLITANO SU CRISI ED ELEZIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 feb.

Colloquio "intenso e cordiale" tra Benedetto XVI e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Il Papa - sottolinea una nota vaticana - ha manifestato la sua attenzione e partecipazione per gli importanti appuntamenti che attendono prossimamente il popolo italiano".
E, si legge inoltre, "non sono mancati riferimenti ai principali temi della situazione internazionale, in particolare alle preoccupazioni per la pace nelle regioni piu' travagliate nel mondo, come il Medio Oriente e l'Africa".
Prima del Concerto celebrativo dei Patti Lateranensi, fa sapere il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, "il Santo Padre e il presidente Napolitano si sono incontrati per un colloquio in una delle Aulette attigue all'Aula Paolo VI per la durata di circa 20 minuti". "L'incontro - assicura la nota - e' stato particolarmente intenso, nel contesto dell'avvicinarsi al compimento del settennio presidenziale, caratterizzato, come e' noto, dalla grande stima reciproca e dai sempre cordialissimi incontri fra i due illustri interlocutori".

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Paparatzifan
00martedì 5 febbraio 2013 21:12
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PRETI PEDOFILI: PG S.SEDE, CONTINUITA' CON RATZINGER E SCICLUNA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 feb.

Ha preso da pochi giorni servizio come promotore di giustizia ma ha gia' chiara la linea da seguire, padre Robert W. Oliver, arrivato da Boston dove ha combattuto gli abusi in sintonia con il cardinale Sean O'Malley, che sta restituendo dignita' a una diocesi ferita dai crimini dei preti ma anche dall'incapacita' di reprimerli dimostrata dal precedente arcivescovo, Bernard Law.
"A Roma - ha spiegato il sacerdote giurista - intendo muovermi in continuita' con gli sforzi dei superiori della CDF e del mio predecessore, monsignor Scicluna, portando certamente pero' anche la mia esperienza maturata negli Stati Uniti". Ma, ha aggiunto, "una voce si distingue tra tutte nella Chiesa: e' quella di Papa Benedetto che ci dice come dobbiamo affrontare il dramma degli abusi".
"Benedetto XVI - ha spiegato padre Oliver - esorta a riconoscere con profondo dolore gli errori compiuti, accostandosi alle vittime con una volonta' reale di ascolto e un chiaro impegno per assisterle nel loro cammino di guarigione psicologica e spirituale".
"E' evidente - ha aggiunto il nuovo pg - che l'esempio personale del Santo Padre sta avendo risonanza: egli ascolta le storie delle vittime, capisce il senso di tradimento e violazione che avvertono".
"Il Papa, poi ci ammonisce: noi del popolo di Dio - ha continuato Oliver - abbiamo tragicamente fallito. Questo riconoscimento porta a un dolore sincero.
Dobbiamo riconoscere che i gravi errori compiuti e i difetti gravi nelle risposte, hanno contribuito a far perdere fiducia e rispetto per la Chiesa. Ecco - ha concluso il sacerdote - il mio lavoro e' stato plasmato da questo. Ascoltando le vittime ho potuto per comprendere l'ampiezza del danno e fare mai la volonta' di riparare espressa dal Papa".

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PRETI PEDOFILI: NUOVO PG S.SEDE, 600 DENUNCE ALL'ANNO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 5 feb.

Le denunce per abusi sessuali compiuti in tutto il mondo da ecclesiastici hanno raggiunto nel 2004 il numero di 800, e negli anni successivi si sono attestate sui 600 casi all'anno, ma molte riguardano episodi vecchi fino a 40 anni prima.
Lo ha reso noto il nuovo promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, padre Robert W. Oliver.
Incontrando i giornalisti, il successore di monsignor Charles Scicluna, ha ricordato che la Congregazione e' competente per i delitti piu' gravi e che nel 2011 aveva inviato una lettera con indicati i criteri per redigere le "linee guida" da seguire nella lotta agli abusi per aiutare le Conferenze Episcopali "nello spirito di servizio proprio della Curia Romana, secondo quanto stabilisce la "Pastor Bonus".
E questo, ha precisato, "seguendo la visione di Papa Benedetto che ci ha indicato le priorita' con una precisa indicazione riguardo alle urgenze: assistenza delle vittime, protezione dei minori, formazione nei seminari, supporto agli abusatori e collaborazione alle autorita' civili.

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PRETI PEDOFILI: PG S.SEDE, OBBLIGO MORALE COLLABORARE CON GIUDICI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 feb.

"Anche nei paesi dove questo aspetto non e' regolato da leggi specifiche, resta per la Chiesa un obbligo morale di collaborazione con le autorita' civili".
Lo ha affermato il nuovo promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, padre Robert W. Oliver, che ha incontrato i giornalisti a margine della presentazione del volume che raccoglie gli atti del Simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento", voluto espressamente da Benedetto XVI. "Le linee guida elaborate dalle Conferenze Episcopali - ha detto il sacerdote americano - manifestano in merito diversi approcci, questo spiega la necessita' di linee guida universali che facciano da guida alla comprensione delle procedure". "E' chiaro - ha scandito padre Oliver - che la legge civile deve essere sempre essere seguita, in particolare per quanto riguarda il deferimento alle autorita' civili di ogni notizia di reato, salvo ovviamente il foro sacramentale".
Questa fermezza e' un caposaldo della lotta agi abusi. "Dobbiamo essere fedeli alla nostra vocazione", ha spiegato padre Oliver manifestando soddisfazione per il fatto che come Chiesa "siamo in cammino verso la guarigione".
Secondo il nuovo pg, in tutti i paesi "i programmi di protezione dei minori dovrebbero aiutare a riconoscere i segni di abuso. E le risposte in questo campo mostrano straordinari esempi di impegno da parte delle chiese locali". Dobbiamo far si che si generalizzi, ha spiegato, lo "standard nella protezione dei giovani". E per questo servono "sforzi a lungo termine. E un impegno costante per raggiungere il ivello piu' profondo della prevenzione dei crimini contro i minori".
"Le linee guida - ha aggiunto - dovrebbero promuovere anche la presenza dei laici nel settore della prevenzione ma anche nei tribunali ecclesiastici".
Per padre Oliver, oggi serve alla Chiesa "un profondo discernimento", per distinguere il male dove c'e' ed estirparlo. "In merito - ha ricordato - il Papa ci ha invitato a un attento esame delle motivazioni che hanno dato origine alla crisi".
Tra queste il nuovo pg vaticano ha elencato anche "le procedure inadeguate per individuare i candidati al sacerdozio e l'insufficienza della formazione nei seminari".
In questo settore, ha osservato, serve uno sforzo formativo anche dopo l'ordinazione, cioe' bisogna essere attenti a vita spirituale sacerdoti".
Infine il giurista scelto da Papa Ratzinger al posto di Scicluna ha ricordato "come comortarsi con accusati, nel rispetto del diritto alla difesa, offrendo un supporto umano, ma anche con una chiara esigenza di giustizia e imponendo dei limiti all'esercizio del ministero sacerdotale. Salvo poi, se le accuse si rivelassero false, fare in modo che si possa essere riabiltati".

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Paparatzifan
00mercoledì 6 febbraio 2013 21:31
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PAPA: CRESIMERA' 40 RAGAZZI,FORSE VISITERA' MOSTRA CASTEL S.ANGELO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 feb

Quaranta giovani riceveranno il sacramento della Cresima da Benedetto XVI il prossimo 28 aprile in piazza San Pietro. "Sara' uno degli eventi piu' significativo dell'Anno della Fede", ha affermato monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, che oggi ha presentato ai giornalisti la mostra 'Il cammino di Pietro' che si aprira' in settimana a Castel Sant'Angelo, ipotizzando anche una possibile visita di Benedetto XVI alla fortezza papale che sorge sopra il mausoleo di Adriano, in occasione appunto dell'esposizione che raccoglie quaranta opere, da Oriente e Occidente, esemplificatrici della storia della cristianita' dal IV fino al XX secolo.
Ad inaugurarla sara' domani il cardinale segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, ma l'iniziativa "si rivolge a credenti e non credenti".
"E` proprio per sostenere questo desiderio e per dare voce alla nostalgia di Dio, che e' spesso latente in tante persone, che abbiamo pensato di organizzare questa Mostra come un percorso nei secoli per entrare nella conoscenza di uno dei personaggi che da sempre ha provocato la mente degli artisti per tentare di capire il mistero che portava con se' e darne voce", ha affermato Fisichella. "Il flusso di visitatori che avremo non necessariamente hanno il dono della fede o la cultura cristiana tale da saper decrittare il significato delle opere d'arte esposta", ha spiegato da parte sua il curatore don Alessio Geretti, precisando che l'apparato di spiegazioni che accompagnano la mostra sono finalizzate proprio a far si' che le opere "abbiano il risultato per cui sono nate". L'installazione e' realizzata in coproduzione dal friulano Comitato di San Floriano di Illegio, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Roma, e dal ministero dei Beni culturali di Lorenzo Ornaghi.
In esposizione dipinti e sculture di artisti d'eccezione quali Lorenzo Veneziano, Vitale da Bologna, Marco Basaiti, Garofalo, Jan Brueghel, Giorgio Vasari, Georges de La Tour, Guercino, Gerrit van Honthorst, Dirk Van Baburen, Luca Giordano, Mattia Preti, Guido Reni, Vasilij Dmitrievic Polenov, Eugene Burnand si intrecciano con proiezioni cinematografiche, apparizioni suggestive e alcuni squarci di musica, che completano il racconto in un gioco di sinestesie.
Con i giornalisti, Fisichella ha anche tracciato un primo bilancio dell'Anno della Fede. "Da una parte - ha detto - sembra verificarsi un generale senso di stanchezza e indifferenza che tocca anche la fede. Come se questa si limitasse a un gruppo minoritario di persone, spesso anziane, e come se non avesse piu' alcun 'appeal' per le nuove generazioni. Dall`altra, si nota un entusiasmo eccessivo nei confronti del progresso scientifico e di nuove forme di vita come fossero la soluzione dei gravi problemi odierni. In questo caso, non raramente si giunge a sostenere che e' bene ridurre lo spazio della fede dentro i confini privati e senza alcuna incidenza sociale e culturale".
Nonostante le difficolta', e' "in costante crescita il desiderio per godere sia della bellezza della natura sia delle opere che l'arte ha creato. Letteratura, musica classica, architettura, pittura e tanto altro attirano milioni di persone che in questo modo attestano di non voler cedere alle illusioni di nuove sirene che chiamano a trascorrere ore in ozio nei nuovi areopaghi dell'effimero dove, passeggiando svogliatamente tra centinaia di negozi, viene venduta a basso prezzo l'illusione della felicita'".

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Paparatzifan
00mercoledì 6 febbraio 2013 21:38
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PAPA: FEDE NON CONTRO PROGRESSO,BIBBIA NON LIBRO SCIENZE NATURALI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 feb.

"La Bibbia non vuole essere un manuale di scienze naturali; vuole invece far comprendere la verita' autentica e profonda delle cose".
Benedetto XVI lo ha ribadito oggi all'Udienza Generale rispondendo alla domanda se "ha senso, nell'epoca della scienza e della tecnica, parlare ancora di creazione".
"La verita' fondamentale che i racconti della Genesi ci svelano - ha spiegato ai 7 mila fedeli presenti nell'Aula Nervi - e' che il mondo non e' un insieme di forze tra loro contrastanti, ma ha la sua origine e la sua stabilita' nel Logos, nella Ragione eterna di Dio, che continua a sorreggere l'universo". "C'e' un disegno sul mondo - ha affermato il Papa - che nasce da questa Ragione, dallo Spirito creatore".

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PAPA: VITA UMANA E' INTOCCABILE, PERSONA HA DIGNITA' INVIOLABILE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 feb.

"Tutti portiamo in noi l'alito vitale di Dio e ogni vita umana, come ci dice la Bibbia, sta sotto la particolare protezione di Dio". Benedetto XVI ha voluto ricordarlo oggi all'Udienza Generale.
"Questa e' la ragione piu' profonda dell'inviolabilita' della dignita' umana contro ogni tentazione di valutare la persona secondo criteri utilitaristici e di potere", ha spiegato proponendo una straordinaria riflessione sul "Credo". "Dio - ha aggiunto - si manifesta come Padre nella creazione, in quanto origine della vita, e, nel creare, mostra la sua onnipotenza".
Per il Papa teologo, "questo significa che non siamo Dio, non ci siamo fatti da soli, siamo terra; ma significa anche che veniamo dalla terra buona, per opera del Creatore buono".
E se "tutti gli esseri umani sono polvere, al di la' delle distinzioni operate dalla cultura e dalla storia, al di la' di ogni differenza sociale", resta che "siamo un'unica umanita' plasmata con l'unica terra di Dio". E che "l'essere umano e' fatto a immagine e somiglianza di Dio". Ma, ha rilevato Joseph Ratzinger, ognuno puo' ribellarsi e rifiutare l'amore di Dio, anche se "andando contro il suo Creatore, in realta' l'uomo va contro se stesso, rinnega la sua origine e dunque la sua verita'; e il male entra nel mondo, con la sua penosa catena di dolore e di morte". Per questo, ha poi spiegato, dai racconti della Creazione, si deve "evidenziare un ultimo insegnamento: il peccato genera peccato e tutti i peccati della storia sono legati tra loro".
Quando si falsa il rapporto con Dio con una menzogna, mettendosi al suo posto, tutti gli altri rapporti vengono alterati", ha aggiunto il Pontefice ricordando la conclusione dell'episodio biblico della mela, che mostra come alla fine "l'altro diventa un rivale, una minaccia".
"Adamo, dopo aver ceduto alla tentazione - ha ricostruito Papa Benedetto - accusa immediatamente Eva; i due si nascondono dalla vista di quel Dio con cui conversavano con amicizia; il mondo non e' piu' il giardino in cui vivere con armonia, ma un luogo da sfruttare e nel quale si celano insidie; l'invidia e l'odio verso l'altro entrano nel cuore dell'uomo". Ed ecco, ha quindi concluso, che la Scrittura ci indica un esempio di dove si puo' arrivare, raccontandoci di "Caino che uccide il proprio fratello Abele".

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PAPA: INCORAGGIA PRETI DI CL E VESCOVI AMICI DI SANT'EGIDIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 feb.

Cordialissimo incontro, in una delle salette del complesso dell'Aula Nervi, tra Benedetto XVI e i missionari di San Carlo, ramo sacerdotale di Comunione e Liberazione, al termine dell'Udienza Generale.
Il Papa ha incoraggiato il nuovo superiore generale, don Paolo Sottopietra, che ha sostituito monsignor Massimo Camisasca, lo storico collaboratore di don Giussani chiamato all'episcopato come ordinario di Reggio Emilia.
Poco prima il Papa aveva salutato i capitolari del Ordine dei Frati Conventuali, con il rieletto ministro generale Marco Tasca (ha chiesto loro di "testimoniare agli uomini d'oggi la bellezza di seguire il Vangelo in semplicita' e fraternita'") e i vescovi amici della Comunita' di Sant'Egidio presenti con monsignor Vincenzo Paglia, capo del dicastero per la famiglia. Domani proprio Paglia celebrera' in Laterano il 45esimo di fondazione del movimento il cui leader Andrea Riccardi e' oggi ministro e promotore della lista Monti.

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