Documenti emanati dai dicasteri e da altri organismi della Curia Romana e della Santa Sede durante il pontificato di Benedetto XVI

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Paparatzifan
00sabato 14 aprile 2012 13:38
Dal blog di Lella...

NOTA DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA, PADRE F. LOMBARDI, A PROPOSITO DI RECENTI AFFERMAZIONI NELLA STAMPA ITALIANA SUL VATICANO E IL SEQUESTRO ORLANDI, 14.04.2012

La vicenda del tragico sequestro della giovane Emanuela Orlandi è stata nuovamente richiamata all’attenzione pubblica nel corso degli ultimi mesi da alcune iniziative e interventi che hanno avuto eco sulla stampa, e in cui è stato avanzato il dubbio se da parte di istituzioni o personalità vaticane si sia fatto veramente tutto il possibile per contribuire alla ricerca della verità su quanto avvenuto.

Poiché è passato ormai un tempo considerevole dai fatti in questione (il sequestro avvenne il 22 giugno 1983, quasi trent’anni fa) e buona parte delle persone allora in posizioni di responsabilità sono scomparse, non è naturalmente possibile pensare a un riesame dettagliato degli eventi. Ciononostante è possibile – grazie ad alcune testimonianze particolarmente attendibili e ad una rilettura della documentazione disponibile - verificare nella sostanza con quali criteri e atteggiamenti i responsabili vaticani procedettero ad affrontare quella situazione.

Le domande principali a cui rispondere sono le seguenti:

Le Autorità vaticane del tempo si impegnarono veramente per affrontare la situazione e collaborarono con le autorità italiane in tal senso?

Ci sono ancora elementi nuovi, non rivelati ma conosciuti da qualcuno in Vaticano, che potrebbero essere utili per conoscere la verità?

È giusto ricordare anzitutto che il Papa Giovanni Paolo II in persona si dimostrò particolarmente coinvolto dal tragico sequestro, tanto che intervenne diverse volte (ben otto in meno di un anno!) pubblicamente con appelli per la liberazione di Emanuela, si recò personalmente a visitare la famiglia, si interessò perché fosse garantito un posto di lavoro per il fratello Pietro. A questo impegno personale del Papa è naturale che corrispondesse l’impegno dei suoi collaboratori.

Il Cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato e quindi primo collaboratore del Papa, seguì personalmente la vicenda, tanto che, com’è noto, si mise a disposizione per i contatti con i rapitori con una linea telefonica particolare.

Come ha attestato già in passato e attesta tuttora il cardinale Giovanni Battista Re - allora Assessore della Segreteria di Stato e oggi principale e più autorevole testimone di quel tempo -, non solo la Segreteria di Stato stessa, ma anche il Governatorato furono impegnati nel fare tutto il possibile per contribuire ad affrontare la dolorosa situazione con la necessaria collaborazione con le Autorità italiane inquirenti, a cui spettava evidentemente la competenza e la responsabilità delle indagini, essendo il sequestro avvenuto in Italia.

La piena disponibilità alla collaborazione da parte delle personalità vaticane che a quel tempo occupavano posizioni di responsabilità, risulta da fatti e circostanze. Solo per fare un esempio, gli inquirenti (e soprattutto il SISDE) avevano avuto accesso al centralino vaticano per possibile ascolto di chiamate dei rapitori, e anche in seguito in alcune occasioni Autorità vaticane ricorsero alla collaborazione con Autorità italiane per smascherare ignobili forme di truffa da parte di presunti informatori.

Risponde perciò a pura verità quanto affermato con Nota Verbale della Segreteria di Stato N. 187.168, del 4 marzo 1987, in risposta vaticana alla prima richiesta formale di informazioni presentata dalla magistratura italiana inquirente in data 13 novembre 1986, quando dice che "le notizie relative al caso…erano state trasmesse a suo tempo al PM dottor Sica". Atteso che tutte le lettere e le segnalazioni pervenute in Vaticano furono prontamente girate al Dott. Domenico Sica e all’Ispettorato di P.S. presso il Vaticano, si presume che siano custodite presso i competenti uffici giudiziari italiani.

Anche nella seconda fase dell’inchiesta - anni dopo - le tre rogatorie indirizzate alle Autorità vaticane dagli inquirenti italiani (una nel 1994 e due nel 1995) trovarono risposta (Note Verbali della Segreteria di Stato N. 346.491, del 3 maggio 1994; N. 369.354, del 27 aprile 1995; N. 372.117, del 21 giugno 1995). Come domandato dagli inquirenti, il Sig. Ercole Orlandi (papà di Emanuela), il Comm. Camillo Cibin (allora Comandante della Vigilanza vaticana), il Card. Agostino Casaroli (già Segretario di Stato), S.E. Mons. Eduardo Martinez Somalo (già Sostituto della Segreteria di Stato), Mons. Giovanni Battista Re (allora Assessore della Segreteria di Stato), S.E. Mons. Dino Monduzzi (allora Prefetto della Casa Pontificia), Mons. Claudio Maria Celli (già Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato), resero ai giudici del Tribunale Vaticano le loro deposizioni sulle questioni poste dagli inquirenti e la documentazione venne inviata, per il tramite dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, alle Autorità richiedenti. I relativi fascicoli esistono tuttora e continuano a essere a disposizione degli inquirenti. È anche da rilevare che all’epoca del sequestro di Emanuela, le Autorità vaticane, in spirito di vera collaborazione, concessero agli inquirenti italiani ed al SISDE l’autorizzazione a tenere sotto controllo il telefono vaticano della famiglia Orlandi e ad accedere liberamente in Vaticano per recarsi presso l’abitazione degli stessi Orlandi, senza alcuna mediazione di funzionari vaticani.

Non è quindi fondato accusare il Vaticano di aver ricusato la collaborazione alle Autorità italiane preposte alle indagini.

Ciò dà occasione di ribadire che è prassi costante della Santa Sede di rispondere alle rogatorie internazionali, ed è ingiusto affermare il contrario (come si è fatto ancora recentemente a proposito di una rogatoria sullo IOR, che in realtà non è mai stata trasmessa alla Segreteria di Stato, come confermato ufficialmente dalle competenti Autorità diplomatiche italiane).

Il fatto che alle deposizioni in questione non fosse presente un magistrato italiano, ma che si fosse richiesto alla parte italiana di formulare con precisione le questioni da porre, fa parte della prassi ordinaria internazionale nella cooperazione giudiziaria e non deve quindi stupire, né tantomeno insospettire (si veda anche l’Art. 4 della Convenzione Europea di assistenza giudiziaria in materia penale, del 20 aprile 1959).

La sostanza della questione è che purtroppo non si ebbe in Vaticano alcun elemento concreto utile per la soluzione del caso da fornire agli inquirenti. A quel tempo le Autorità vaticane, in base ai messaggi ricevuti che facevano riferimento ad Ali Agca – che, come periodo, coincisero praticamente con l’istruttoria sull’attentato al Papa – condivisero l’opinione prevalente che il sequestro fosse utilizzato da una oscura organizzazione criminale per inviare messaggi od operare pressioni in rapporto alla carcerazione e agli interrogatori dell’attentatore del Papa.

Non si ebbe alcun motivo per pensare ad altri possibili moventi del sequestro. L’attribuzione di conoscenza di segreti attinenti al sequestro stesso da parte di persone appartenenti alle istituzioni vaticane, senza indicare alcun nominativo, non corrisponde quindi ad alcuna informazione attendibile o fondata; a volte sembra quasi un alibi di fronte allo sconforto e alla frustrazione per il non riuscire a trovare la verità.

In conclusione, alla luce delle testimonianze e degli elementi raccolti, desidero affermare con decisione i punti seguenti:

Tutte le Autorità vaticane hanno collaborato con impegno e trasparenza con le Autorità italiane per affrontare la situazione del sequestro nella prima fase e, poi, anche nelle indagini successive.

Non risulta che sia stato nascosto nulla, né che vi siano in Vaticano "segreti" da rivelare sul tema. Continuare ad affermarlo è del tutto ingiustificato, anche perché, lo si ribadisce ancora una volta, tutto il materiale pervenuto in Vaticano è stato consegnato, a suo tempo, al P.M. inquirente e alle Autorità di Polizia; inoltre, il SISDE, la Questura di Roma ed i Carabinieri ebbero accesso diretto alla famiglia Orlandi e alla documentazione utile alle indagini.

Se le Autorità inquirenti italiane – nel quadro dell’inchiesta tuttora in corso – crederanno utile o necessario presentare nuove rogatorie alle Autorità vaticane, possono farlo, in qualunque momento, secondo la prassi abituale e troveranno, come sempre, la collaborazione appropriata.

Infine, poiché la collocazione della tomba di Enrico De Pedis presso la Basilica dell’Apollinare ha continuato e continua ad essere motivo di interrogativi e discussioni – anche a prescindere dal suo eventuale rapporto con la vicenda del sequestro Orlandi - si ribadisce che da parte ecclesiastica non si frappone nessun ostacolo a che la tomba sia ispezionata e che la salma sia tumulata altrove, perché si ristabilisca la giusta serenità, rispondente alla natura di un ambiente sacro.

Per terminare, vorremmo riprendere spunto e ispirazione dall’intensa partecipazione personale di Giovanni Paolo II alla tragica vicenda della giovane e alla sofferenza della sua famiglia, rimasta finora nell’oscurità sulla sorte di Emanuela. Ancor più perché questa sofferenza purtroppo si ravviva al sorgere di ogni nuova pista di spiegazione, finora senza esito. Se le persone che scompaiono ogni anno in Italia e di cui non si sa più nulla nonostante le inchieste e le ricerche sono purtroppo numerose, la vicenda di questa giovane cittadina vaticana innocente scomparsa continua a tornare sotto i riflettori. Non sia questo un motivo per scaricare sul Vaticano colpe che non ha, ma sia piuttosto occasione per rendersi conto della realtà terribile e spesso dimenticata che è costituita dalla scomparsa delle persone – in particolare di quelle più giovani - e opporsi, da parte di tutti e con tutte le forze, ad ogni attività criminosa che ne sia causa.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00mercoledì 18 aprile 2012 14:37
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COMUNICATO DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE "ECCLESIA DEI" , 18.04.2012

In data 17 aprile 2012 è pervenuto, come richiesto nell’incontro del 16 marzo 2012, svoltosi presso la sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il testo della risposta di S.E. Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Il suddetto testo sarà esaminato dal Dicastero e successivamente sottoposto al giudizio del Santo Padre.

TESTO IN LINGUA FRANCESE

Le texte de la réponse de Son Excellence Monseigneur Bernard Fellay, Supérieur général de la Fraternité sacerdotale saint Pie X, requise au cours de la rencontre du 16 mars 2012 au siège de la Congrégation pour la Doctrine de la Foi, est parvenu le 17 avril 2012. Ce texte sera examiné par le Dicastère et soumis ensuite au jugement du Saint-Père.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00sabato 21 aprile 2012 19:53
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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE: RIUNIONE SULLA CHIESA CATTOLICA IN CINA, 21.04.2012

Dal 23 al 25 aprile corrente si riunirà, in Vaticano, la Commissione che il Papa Benedetto XVI ha istituito nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, relative alla vita della Chiesa cattolica in Cina. Fanno parte di detta Commissione i Superiori dei Dicasteri della Curia Romana, che sono competenti in materia, e alcuni rappresentanti dell’Episcopato cinese e di congregazioni religiose.

Nelle precedenti riunioni si è trattato il tema della formazione dei seminaristi, delle persone consacrate e dei sacerdoti. Quest’anno, invece, sarà presa in esame la formazione dei fedeli laici alla luce della situazione della comunità cattolica in Cina e nel quadro dell’«Anno della Fede», che sarà celebrato in tutta la Chiesa dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Si dedicherà attenzione anche ai progressi realizzati nei percorsi di formazione dei sacerdoti, delle persone consacrate e dei seminaristi, e a quanto resta da fare per una loro preparazione adeguata ai compiti di servizio, che sono chiamati ad assolvere nell’ambito ecclesiale e per il bene della società.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00mercoledì 25 aprile 2012 14:13
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NOTIFICAZIONE DELLA SEGRETERIA DI STATO, 25.04.2012

TESTO IN LINGUA ITALIANA

A seguito della recente divulgazione in televisione, sui giornali ed in altri mezzi di comunicazione di documenti coperti dal segreto d’ufficio, il Santo Padre ha disposto la costituzione di una Commissione Cardinalizia, per un’indagine autorevole che faccia piena luce su tali episodi.

Sua Santità ha chiamato a far parte della suddetta Commissione Cardinalizia, che agirà in forza del mandato pontificio a tutti i livelli, gli Eminentissimi Signori Cardinali Julián Herranz, il quale è stato designato a presiederla, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi.

La Commissione Cardinalizia si è insediata il 24 aprile corrente per stabilire metodo e calendario dei lavori.

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

In the wake of recent leaks of reserved and confidential documents on television, in newspapers and in other communications media, the Holy Father has ordered the creation of a Commission of Cardinals to undertake an authoritative investigation and throw light on these episodes.

His Holiness has determined that the said Commission of Cardinals, which will act at all levels on the strength of its pontifical mandate, shall be presided by Cardinal Julián Herranz, and shall have as its members Cardinal Jozef Tomko and Cardinal Salvatore De Giorgi.

The Commission of Cardinals celebrated its first sitting on 24 April to establish the method and timetable for its activities.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00giovedì 26 aprile 2012 19:35
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COMUNICATO: RIUNIONE PLENARIA DELLA COMMISSIONE PER LA CHIESA CATTOLICA IN CINA , 26.04.2012

Dal 23 al 25 aprile corrente si è riunita in Vaticano, per la quinta volta, la Commissione che il Papa Benedetto XVI ha istituito nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, riguardanti la vita della Chiesa cattolica in Cina.

In una profonda vicinanza spirituale con tutti i fratelli e le sorelle nella fede che vivono in Cina, la Commissione ha riconosciuto i doni di fedeltà e di dedizione che, nel corso di un anno, il Signore ha donato alla Sua Chiesa.

I Partecipanti hanno approfondito il tema della formazione dei fedeli laici, in vista anche dell’«Anno della Fede», che è stato indetto dal Santo Padre dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Le parole del Vangelo: "E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini" (Lc 2, 52) illustrano il compito cui sono chiamati i fedeli laici cattolici in Cina. In primo luogo, essi devono entrare sempre più profondamente nella vita della Chiesa nutriti dalla dottrina, consapevoli della loro appartenenza ecclesiale e coerenti con le esigenze della vita in Cristo, che postula l’ascolto della Parola di Dio nella fede. In questa prospettiva sarà per loro di particolare aiuto la conoscenza approfondita del Catechismo della Chiesa cattolica. In secondo luogo, essi sono chiamati a entrare nella vita civile e nel mondo del lavoro, offrendo con piena responsabilità il proprio contributo: amare la vita e rispettarla dal suo concepimento sino alla sua fine naturale; amare la famiglia, promuovendo i valori che sono propri anche della cultura cinese tradizionale; amare la Patria, come cittadini onesti e solleciti del bene comune. Come dice pure un Saggio cinese, "la via del grande studio consiste nel manifestare le virtù luminose, nel rinnovare e avvicinare le persone, e nel raggiungere il bene supremo". In terzo luogo, i laici cinesi devono crescere in grazia davanti a Dio e agli uomini, nutrendo e perfezionando la propria vita spirituale come membri attivi della comunità parrocchiale, e aprendosi all’apostolato anche con il sostegno di associazioni e di movimenti ecclesiali, che favoriscono la loro formazione permanente.

Al riguardo, la Commissione ha riscontrato con gioia che l’annuncio del Vangelo, offerto da comunità cattoliche a volte umili e senza risorse materiali, incoraggia ogni anno molti adulti a domandare il Battesimo. Si è sottolineata, così, la necessità che le Diocesi in Cina promuovano un serio catecumenato, adottino il Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti e curino la loro formazione anche dopo il Battesimo. I Pastori debbono fare ogni sforzo per consolidare nei fedeli laici la conoscenza degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, in particolare dell’ecclesiologia e della dottrina sociale della Chiesa. Sarà altresì utile dedicare una cura particolare alla preparazione di operatori pastorali per l’evangelizzazione, per la catechesi e per le opere di carità. La formazione integrale dei laici cattolici, soprattutto laddove sono in atto una rapida evoluzione sociale e un significativo sviluppo economico, è parte dell’impegno per rendere vibrante e vitale la Chiesa locale. Si auspica, inoltre, una speciale attenzione ai fenomeni delle migrazioni interne e dell’urbanizzazione.

Le indicazioni pratiche, che la Santa Sede ha proposto e proporrà alla Chiesa universale per una fruttuosa celebrazione dell’«Anno della Fede», saranno certamente accolte con entusiasmo e con spirito creativo anche in Cina. Dette indicazioni stimoleranno la comunità cattolica a trovare iniziative adeguate per realizzare quanto il Papa Benedetto XVI ha scritto a riguardo dei fedeli laici e della famiglia nella Lettera del 27 maggio 2007 alla Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese (cfr nn. 15-16).

I laici, dunque, sono chiamati a partecipare con zelo apostolico all’evangelizzazione del Popolo cinese. In virtù del loro Battesimo e della Confermazione ricevono da Cristo la grazia e l’incarico di edificare la Chiesa (cfr Ef 4, 1-16).

Nel corso della riunione, lo sguardo si è poi rivolto ai Pastori e, in particolare, ai vescovi e ai sacerdoti che sono detenuti o soffrono ingiuste limitazioni nel compimento della loro missione. Si è espressa ammirazione per la fermezza della loro fede e per la loro unione con il Santo Padre. Essi, in modo speciale, necessitano della preghiera della Chiesa, per affrontare le loro difficoltà con serenità e nella fedeltà a Cristo.

La Chiesa ha bisogno di buoni vescovi. Essi sono un dono di Dio per il Suo Popolo, a favore del quale esercitano l’ufficio di insegnare, santificare e governare. Sono inoltre chiamati a donare ragioni di vita e di speranza a tutti coloro che incontrano. Essi ricevono da Cristo, attraverso la Chiesa, il loro compito e la loro autorità, che esercitano in unione con il Romano Pontefice e con tutti i vescovi sparsi nel mondo.

A proposito della situazione specifica della Chiesa in Cina, si è notato che persiste la pretesa degli organismi, chiamati "Un’Associazione e Una Conferenza", di porsi al di sopra dei vescovi e di guidare la vita della comunità ecclesiale. Al riguardo, restano attuali e di orientamento le indicazioni, offerte nella succitata Lettera del Papa Benedetto XVI (cfr n.7), e ad esse è importante attenersi, perché il volto della Chiesa risplenda con chiarezza in mezzo al nobile Popolo cinese.

Tale chiarezza è stata offuscata dagli ecclesiastici che hanno ricevuto illegittimamente l’ordinazione episcopale e dai vescovi illegittimi che hanno posto atti di giurisdizione o sacramentali, usurpando un potere che la Chiesa non ha loro conferito. Nei giorni scorsi, alcuni di loro hanno partecipato a consacrazioni episcopali autorizzate dalla Chiesa. I comportamenti di questi vescovi, oltre ad aggravare la loro posizione canonica, hanno turbato i fedeli e spesso hanno forzato la coscienza dei sacerdoti e dei fedeli che vi sono stati coinvolti.

Inoltre detta chiarezza è stata offuscata dai vescovi legittimi, che hanno partecipato a ordinazioni episcopali illegittime. Molti di loro hanno chiarito la propria posizione e hanno chiesto scusa, e il Santo Padre li ha benevolmente perdonati; altri invece, che pure vi hanno preso parte, non hanno ancora fatto tale chiarificazione e sono quindi incoraggiati ad agire quanto prima in tal senso.

I Partecipanti alla Riunione Plenaria seguono con attenzione e con spirito di carità questi penosi avvenimenti e, pur consapevoli delle particolari difficoltà della situazione presente, ricordano che l’evangelizzazione non può avvenire sacrificando elementi essenziali della fede e della disciplina cattolica. L’obbedienza a Cristo e al Successore di Pietro è il presupposto di ogni vero rinnovamento, e ciò vale per tutte le componenti del Popolo di Dio. Gli stessi laici sono sensibili alla chiara fedeltà ecclesiale dei propri Pastori.

Per quanto concerne i sacerdoti, le persone consacrate e i seminaristi, la Commissione ha nuovamente riflettuto sull’importanza della loro formazione, rallegrandosi per il sincero e lodevole impegno nel realizzare non soltanto adeguati percorsi di educazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale per i seminaristi, ma anche momenti di formazione permanente per i presbiteri. Inoltre, si è manifestato apprezzamento per le iniziative, che sono messe in atto da vari Istituti religiosi femminili per coordinare attività di formazione per le persone consacrate.

Si è riscontrato, d’altra parte, che il numero delle vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa negli ultimi anni registra un sensibile calo. Le sfide della situazione spingono ad invocare il Padrone della messe e a rafforzare la consapevolezza che ogni sacerdote e ogni religiosa, fedeli e luminosi nella loro testimonianza evangelica, sono il primo segno capace di incoraggiare ancora i giovani e le giovani di oggi a seguire Cristo con il cuore indiviso.

La Commissione infine ricorda che il 24 maggio prossimo, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani e Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, sarà un’occasione particolarmente propizia per tutta la Chiesa per invocare energia e consolazione, misericordia e coraggio, per la comunità cattolica in Cina.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00mercoledì 2 maggio 2012 19:50
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ARTICOLO ESPLICATIVO DEL DECRETO RELATIVO AL RINNOVATO QUADRO GIURIDICO DI CARITAS INTERNATIONALIS (DI MONS. OSVALDO NEVES DE ALMEIDA)

Nei suoi 61 anni di vita, Caritas Internationalis è sempre stata uno strumento privilegiato della carità della Chiesa. La Santa Sede, raccogliendo la lunga esperienza di questa benemerita istituzione, e in modo speciale gli sviluppi degli ultimi anni, ha voluto aggiornare lo status giuridico di Caritas Internationalis per sostenerne meglio l’attività nel contesto odierno.


Storia e caratteristiche di Caritas Internationalis


Ricevendo in Udienza i partecipanti alla 19.ma Assemblea Generale di Caritas Internationalis, il 27 maggio 2011, Papa Benedetto XVI ha tracciato il profilo storico e la natura ecclesiale di questa istituzione, che costituisce un ambito privilegiato per la partecipazione dei fedeli all’apostolato della Gerarchia (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Costituzione dogmatica Lumen Gentium, 27).


In quella circostanza, il Santo Padre ha ricordato come Caritas Internationalis non sia assimilabile alle grandi Organizzazioni non governative, pur svolgendo con esemplare professionalità e competenza dei ruoli assolti anche da esse; in particolare la lotta contro la povertà, il coordinamento degli aiuti umanitari e l’azione politica presso le istanze internazionali (advocacy).


Caritas Internationalis fu ideata da Pio XII dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, per manifestare la solidarietà della Chiesa intera di fronte alle tante situazioni di conflitto e di emergenza nel mondo. Nel 2004 il Beato Giovanni Paolo II le conferì personalità giuridica canonica pubblica con il Chirografo Durante l'ultima Cena.


Caritas Internationalis possiede un profilo universale ed esercita il suo compito specifico a nome della Chiesa; è chiamata a favorire la comunione tra la Chiesa universale e le Chiese particolari, come pure la comunione tra tutti i fedeli, e deve portare il messaggio della Chiesa anche nella vita politica e sociale sul piano internazionale. (cfr. Udienza ai partecipanti all’Assemblea generale di Caritas Internationalis, 27 maggio 2011). La Santa Sede, da parte sua, ha il compito di seguirne l’attività e di vigilare affinché, tanto la sua azione umanitaria e di carità, come il contenuto dei documenti che essa diffonde, siano in sintonia con la Sede Apostolica e con il Magistero della Chiesa, e affinché essa sia amministrata con competenza ed in modo trasparente.


Questa persona giuridica pubblica è retta anzitutto, anche se non esclusivamente, dalla normativa propria e dalle disposizioni pertinenti del Codice di Diritto Canonico. Il Chirografo Durante l’Ultima Cena, nel riconoscere lo speciale legame di Caritas Internationalis con la Sede Apostolica, ha stabilito implicitamente che il suo governo e il suo operare facciano riferimento alla Prima Sezione della Segreteria di Stato (cfr Giovanni Paolo II, Cost. ap. Pastor Bonus, art. 41). In pari tempo il Chirografo ha affidato al Pontificio Consiglio Cor Unum il compito di seguire ed accompagnare l’attività di Caritas Internationalis. Anche se non sono state menzionate esplicitamente dal Chirografo, sono rimaste ovviamente vigenti rispetto ad essa le competenze generali di tutela dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede (cfr ibid., art. 48), nonché quelle della Prefettura per gli Affari Economici, di vigilanza e di controllo delle amministrazioni che dipendono dalla Santa Sede o che ad essa fanno capo, quale che sia l’autonomia di cui possano godere (cfr ibid., art. 176). Più in generale, attesa la portata tendenzialmente universale dell’azione di Caritas Internationalis, sono state fatte salve le competenze della Santa Sede per l’ordinamento dei beni ecclesiastici, e specialmente la retta amministrazione dei medesimi beni (cfr ibid., art. 98). Inoltre, l’attività di Caritas Internationalis presso Governi e Organismi internazionali, considerato che si svolge a nome della Chiesa e coinvolge il munus pastorale del Santo Padre, chiama in causa la Seconda Sezione della Segreteria di Stato.


Il processo di aggiornamento del quadro giuridico di Caritas Internationalis


L’esperienza maturata nei quasi otto anni di applicazione del Chirografo Durante l’Ultima Cena ha permesso di comprendere con maggiore precisione come promuovere un aggiornamento giuridico che non solo rispetti, ma esprima ancora meglio la natura dell’organizzazione e chiarisca la distribuzione delle competenze dei Dicasteri e degli organismi interessati ad essa.


Inoltre, in questi anni ed in particolare negli ultimi mesi, numerosi Pastori e fedeli hanno voluto condividere con la Santa Sede le loro considerazioni e hanno offerto preziosi suggerimenti, manifestando sincero interesse per Caritas Internationalis.


Lo stesso Santo Padre, rivolgendosi ai partecipanti alla predetta Assemblea Generale dell’organismo in parola, nel maggio 2011, ha offerto i principi fondamentali da sviluppare nella nuova normativa.


Intanto, tra il gennaio e il maggio dell’anno scorso, un gruppo di lavoro di rappresentanti di Caritas Internationalis e della Santa Sede aveva studiato una nuova versione degli Statuti di Caritas Internationalis, cercando di mettere a fuoco le connesse problematiche dottrinali, giuridiche ed economiche. Il progetto degli Statuti è stato poi approvato dall’Assemblea Generale e consegnato alla Santa Sede nell’autunno 2011.


Nei menzionati incontri del gruppo di lavoro, tra l’altro, è emersa la necessità di una legislazione complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena, come riferimento normativo per l’applicazione dei nuovi Statuti. Ricevuto il progetto di questi ultimi, il Santo Padre ha dato precise istruzioni al Cardinale Segretario di Stato sui contenuti del summenzionato testo complementare del Chirografo. In ottemperanza a tali indicazioni è stato quindi preparato il Decreto Generale e sono stati rivisti e adeguati i nuovi Statuti e il Regolamento Interno.


Alcune caratteristiche del nuovo Decreto Generale


In ossequio alle indicazioni del Santo Padre, gli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Generale chiariscono le competenze dei principali Dicasteri di riferimento. Al riguardo, si rafforza anzitutto il ruolo del Pontifico Consiglio Cor Unum (art. 1), che segue l’attività istituzionale di Caritas Internationalis ed è responsabile dell’approvazione dei suoi testi di contenuto dottrinale o morale. Come si è già accennato, la natura pubblica di Caritas Internationalis e la sua partecipazione al munus pastorale del Santo Padre postulano che essa esprima sempre in modo trasparente, anche nei suoi documenti, la carità e la sollecitudine della Chiesa.


L’art 2 riguarda la Prima Sezione e l’art. 3 la Seconda Sezione della Segreteria di Stato. Gli articoli 4 e 5 stabiliscono le linee guide per la futura redazione di una normativa di lavoro specifica per il personale e per la preparazione di un apposito regime previdenziale. Infatti, i dipendenti di Caritas Internationalis, pur non essendo dipendenti vaticani, sono parte della comunità di lavoro della Sede Apostolica (cfr Cost. ap. Pastor Bonus, Adnexum II) e hanno bisogno di una normativa lavorativa specifica. Gli articoli 4 e 5 attribuiscono poi all’ULSA competenza nelle vertenze lavorative e previdenziali e chiariscono il ruolo del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano e della Rota Romana in relazione a Caritas Internationalis.


L’articolo 6, per sottolineare lo stretto vincolo che unisce l’organismo in parola con il Successore di Pietro e la particolare attenzione del Papa verso questa istituzione, stabilisce la nomina pontificia di almeno tre membri nel Consiglio Esecutivo. Ciò consente al Sommo Pontefice di designare persone di provata competenza specifica, particolarmente quelle provenienti da Regioni povere o meritevoli di un’attenzione privilegiata. Fino alla prossima Assemblea Generale esse saranno: S.E. Mons. Paul Yembuado Ouédraogo, Arcivescovo di Bobo-Dioulasso in Burkina Faso; S.E. Mons Youssef Antoine Soueif, Arcivescovo di Cipro dei Maroniti; S.E. Mons. Bernard Hebda, Vescovo di Gaylord negli Stati Uniti. Resta però fermo che la maggioranza dei membri sarà indicata dalle Caritas nazionali, alle quali resta pertanto la responsabilità per il governo di tale importante organismo della Confederazione.


È inoltre prevista la presenza di un Assistente Ecclesiastico e di una Commissione di Assistenza. La figura dell’Assistente Ecclesiastico era accennata nel Chirografo Durante l’Ultima Cena, ma non ne erano stati precisati i compiti e la collocazione all’interno delle strutture di Caritas Internationalis. La Commissione di Assistenza, invece, è nuova. Essa sarà composta da tre esperti aventi un mero compito consultivo per quanto concerne il funzionamento di Caritas Internationalis, ossia di aiuto affinché esso sia in linea con la nuova normativa e con gli obblighi connessi davanti alla comunità internazionale, specie in ambito previdenziale, lavorativo e finanziario.


Oltre al nulla osta della Santa Sede per le candidature a Presidente e Segretario Generale, già previsto nel Chirografo Durante l'Ultima Cena e negli Statuti precedenti, il Decreto Generale e i nuovi Statuti prevedono il nulla osta per la candidatura del Tesoriere, giacché tale carica ha un ruolo fondamentale nella preservazione dei diritti delle Organizzazioni membro e, pure, in qualche misura, quelli della Santa Sede.


L’Art. 7 riafferma il principio generale di vigenza della normativa canonica e vaticana di rilievo, nei confronti di quanti sono impegnati in enti situati nella Città del Vaticano e connessi istituzionalmente con la Santa Sede.


Conclusione


Nel dialogo permanente tra il Pontificio Consiglio Cor Unum, la Segreteria di Stato e i Responsabili di Caritas Internationalis, è stata affrontata, di fatto, la maggior parte del contenuto del Decreto Generale e, specialmente, ciò che attiene agli aspetti amministrativi e di disciplina del lavoro, oltre che ai profili finanziari.


La Santa Sede pensa che la nuova normativa complementare del Chirografo Durante l’Ultima Cena costituisca un rilevante aiuto per l’istituzione, all'altezza della qualità umana e spirituale dei suoi dirigenti e della loro professionalità. Soprattutto, la normativa odierna mette in piena luce l’identità distintiva di Caritas Internationalis, che è nel contempo la sua forza e ciò che può rendere la sua opera particolarmente efficace.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00giovedì 3 maggio 2012 20:47
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COMUNICATO DELLA PREFETTURA DELLA CASA PONTIFICIA

Il Santo Padre Benedetto XVI, accogliendo l’invito di S.E. Mons. Raffaello Martinelli, Vescovo di Frascati, domenica 15 luglio 2012, alle ore 9.30 celebrerà la Santa Messa in Piazza San Pietro a Frascati, davanti alla Cattedrale.
Al termine, il Santo Padre farà ritorno a Castel Gandolfo per la recita dell’Angelus.
L’annuncio è stato dato dal Vescovo di Frascati questa mattina, nel corso della solenne Celebrazione in Cattedrale per la festa degli Apostoli Filippo e Giacomo, Patroni della diocesi suburbicaria.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00sabato 5 maggio 2012 20:44
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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE: UDIENZA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI ALBANIA

Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Presidente della Repubblica di Albania, S.E. il Sig. Bamir Topi, che successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nei cordiali colloqui si sono rilevati i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica d’Albania e sono stati passati in rassegna temi di interesse comune attinenti alle relazioni tra la comunità ecclesiale e quella civile, tra i quali il dialogo interreligioso ed il contributo della Chiesa in campo educativo e sociale. Ci si è anche soffermati sul cammino dell’Albania verso la piena integrazione nell’Unione europea.
Infine, c’è stato uno scambio di vedute sull’attuale congiuntura internazionale e regionale, con particolare attenzione alla crisi economica.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00venerdì 11 maggio 2012 17:37
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DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, P. FEDERICO LOMBARDI, A RIGUARDO DEGLI ATTENTATI DI IERI IN SIRIA, 11.05.2012


TESTO IN LINGUA ITALIANA


Davanti ai tragici attentati che ieri hanno insanguinato le strade di Damasco non si può che esprimere una ferma condanna e la commossa vicinanza del Santo Padre e della comunità cattolica alle famiglie delle vittime. Questi attentati dovrebbero spingere tutti ad operare una svolta per un rafforzato impegno nel dare attuazione al Piano Annan, che è stato accettato dalle parti in conflitto. Gli attentati di ieri attestano inoltre che la situazione in Siria richiede un impegno congiunto e deciso da parte di tutta la comunità internazionale perché si ponga in atto quel Piano e al più presto siano inviati altri Osservatori. È sempre più attuale l’appello formulato dal Santo Padre il giorno di Pasqua: Occorre intraprendere senza indugio la via del rispetto, del dialogo e della riconciliazione.


TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE


Having witnessed yesterday's attacks which brought carnage to the streets of Damascus, we cannot but express our strong condemnation and the heartfelt closeness of the Holy Father and the Catholic community to the families of the victims. These attacks should encourage all sides to boost and strengthen their commitment to implementing the Annan Peace Plan, which has been accepted by all sides in the conflict. Yesterday' attacks also show that the situation in Syria requires a firm and joint commitment on the part of the entire international community to implement that plan and, as soon as possible, to send further observers. The appeal made by the Holy Father on Easter Day is now more pressing than ever: it is necessary without delay to make an immediate commitment to the path of respect, dialogue and reconciliation.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00mercoledì 16 maggio 2012 17:45
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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, 16.05.2012


Come anticipato da agenzie di stampa, oggi, 16 maggio 2012, si è riunita la Sessione Ordinaria della Congregazione per la Dottrina della Fede ed è stata discussa anche la questione della Fraternità San Pio X.
In particolare è stato esaminato il testo della risposta di S.E. Mons. Bernard Fellay, pervenuta il 17 aprile 2012, e sono state formulate alcune osservazioni che saranno tenute presenti nelle ulteriori discussioni tra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X.
In considerazione delle posizioni prese dagli altri tre Vescovi della Fraternità San Pio X, la loro situazione dovrà essere trattata separatamente e singolarmente.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00sabato 19 maggio 2012 17:41
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SOLLEVAMENTO DEL VESCOVO DI TRAPANI (ITALIA) E NOMINA DELL’AMMINISTRATORE APOSTOLICO AD NUTUM SANCTAE SEDIS DELLA MEDESIMA DIOCESI

Il Santo Padre Benedetto XVI ha sollevato dalla cura pastorale della diocesi di Trapani (Italia) S.E. Mons. Francesco Miccichè ed ha nominato Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi S.E. Mons. Alessandro Plotti, Arcivescovo emerito di Pisa.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00sabato 19 maggio 2012 17:57
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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA A PROPOSITO DELLA NUOVA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI RISERVATI , 19.05.2012

La nuova pubblicazione di documenti della Santa Sede e di documenti privati del Santo Padre non si presenta più come una discutibile – e obiettivamente diffamatoria – iniziativa giornalistica, ma assume chiaramente i caratteri di un atto criminoso.
Il Santo Padre, ma anche diversi dei suoi Collaboratori e dei mittenti di messaggi a Lui diretti, hanno visto violati i loro diritti personali di riservatezza e di libertà di corrispondenza.
La Santa Sede continuerà ad approfondire i diversi risvolti di questi atti di violazione della privacy e della dignità del Santo Padre – come persona e come suprema Autorità della Chiesa e dello Stato della Città del Vaticano – e compirà i passi opportuni, affinché gli attori del furto, della ricettazione e della divulgazione di notizie segrete, nonché dell’uso anche commerciale di documenti privati, illegittimamente appresi e detenuti, rispondano dei loro atti davanti alla giustizia. Se necessario chiederà a tal fine la collaborazione internazionale.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00lunedì 21 maggio 2012 13:33
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INCONTRO CONVIVIALE CON I MEMBRI DEL COLLEGIO CARDINALIZIO


Alle ore 13, nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI pranza con i Membri del Collegio Cardinalizio, in segno di ringraziamento per i voti augurali da Loro espressi nella duplice ricorrenza del Suo 85° Genetliaco e del settimo anniversario della Sua elezione alla Cattedra di Pietro.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00venerdì 25 maggio 2012 20:06
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MILANO

D E C R E T O

Si concede il dono delle Indulgenze ai fedeli, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, da celebrarsi a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012.

Il consorzio familiare sarà celebrato nell’imminente Incontro Mondiale di Milano sotto il tema "La famiglia, il lavoro e la festa", con l’intento di indicare come conciliare al meglio le esigenze della famiglia con quelle del lavoro e dei giorni di festa, in special modo della domenica, Pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia e della comunità.

Affinché i fedeli si preparino spiritualmente a partecipare nel miglior modo all'avvenimento, Sua Santità Benedetto XVI volentieri concede loro il dono delle Indulgenze a tenore del seguente dispositivo, così che, veramente pentiti e stimolati dalla carità, si dedichino alla santificazione della famiglia, seguendo l’esempio della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.

Si concede l'Indulgenza plenaria alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l'animo distaccato da qualsiasi peccato, devotamente parteciperanno a qualche funzione durante il suddetto Incontro Mondiale delle Famiglie, nonché alla sua solenne conclusione.

I fedeli, impossibilitati a partecipare a tale evento, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria, alle medesime condizioni, se, uniti spiritualmente ai fedeli presenti a Milano, reciteranno in famiglia il "Padre Nostro", il "Credo" e altre devote orazioni per invocare dalla Divina Misericordia le finalità sopra indicate, particolarmente quando le parole del Pontefice verranno trasmesse per televisione e per radio.

Si concede, inoltre, l'Indulgenza parziale ai fedeli ogniqualvolta, con cuore contrito, nel tempo indicato pregheranno per il bene delle famiglie.

Il presente Decreto ha validità per questa occasione. Nonostante qualunque disposizione contraria.

Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 17 maggio 2012, nella solennità dell’Ascensione del Signore.



Manuel Card. Monteiro de Castro

Penitenziere Maggiore

+ Gianfranco Girotti, O. F. M. Conv.

Vesc. Tit. di Meta, Reggente


Paparatzifan
00sabato 26 maggio 2012 21:17
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DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA, P. FEDERICO LOMBARDI, S.I., SULLE INDAGINI CIRCA LA DIVULGAZIONE DI DOCUMENTI RISERVATI , 26.05.2012

Confermo che la persona arrestata mercoledì sera per possesso illecito di documenti riservati, rinvenuti nella sua abitazione in territorio vaticano, è il Sig. Paolo Gabriele, che rimane tuttora in stato di detenzione.
Si è conclusa la prima fase di "istruttoria sommaria" sotto la direzione del Promotore di Giustizia, prof. Nicola Picardi, e si è avviata la fase di "istruttoria formale" condotta dal Giudice istruttore, prof. Piero Antonio Bonnet.
L’imputato ha nominato due avvocati di sua fiducia, abilitati ad agire presso il Tribunale vaticano, e ha avuto la possibilità di incontrarli. Essi potranno assisterlo nelle successive fasi del procedimento. Egli gode di tutte le garanzie giuridiche previste dai codici penale e di procedura penale in vigore nello Stato della Città del Vaticano.
La fase istruttoria proseguirà fino a che non sia acquisito un quadro adeguato della situazione oggetto di indagine, dopodiché il Giudice istruttore procederà al proscioglimento o al rinvio a giudizio.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00sabato 9 giugno 2012 11:00
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COMUNICATO: UDIENZA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA SOCIALISTA DELLO SRI LANKA, 08.06.2012


Oggi, 8 giugno 2012, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica Socialista Democratica dello Sri Lanka, S.E. il Sig. Mahinda Rajapaksa, il quale, successivamente, ha incontrato S.E. Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Durante i cordiali colloqui sono stati illustrati i passi compiuti per favorire lo sviluppo economico-sociale e la riconciliazione tra le comunità colpite dal lungo conflitto interno che ha dilaniato il Paese. Si è poi formulato l’auspicio che si possa giungere rapidamente ad una soluzione globale e condivisa, corrispondente alle legittime attese di tutte le parti interessate.
Inoltre, è stato sottolineato come la Chiesa cattolica, che offre un contributo rilevante alla vita del Paese attraverso la sua testimonianza religiosa e le attività educative, sanitarie ed assistenziali, continuerà ad impegnarsi per il bene comune, la reciproca comprensione e lo sviluppo integrale di tutti i cittadini.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00giovedì 14 giugno 2012 20:01
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COMUNICATO: INCONTRO TRA IL PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE E IL SUPERIORE GENERALE DELLA FRATERNITÀ SACERDOTALE SAN PIO X, 14.06.2012


TESTO IN LINGUA ITALIANA


Nel pomeriggio di mercoledì 13 giugno 2012 si sono incontrati Sua Eminenza il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, e Sua Eccellenza Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, insieme ad un suo Assistente. Erano presenti anche Sua Eccellenza Mons. Luis Ladaria, Segretario della medesima Congregazione e Mons. Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
L’oggetto dell’incontro era quello di presentare la valutazione della Santa Sede circa il testo consegnato dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mese di aprile, in risposta al Preambolo dottrinale, sottoposto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 14 settembre 2011 a detta Fraternità. Nella discussione successiva si è avuta anche la possibilità di offrire le opportune spiegazioni e precisazioni. S.E. Mons. Fellay da parte sua ha illustrato la situazione attuale della Fraternità Sacerdotale San Pio X e ha promesso di far conoscere la sua risposta in tempi ragionevoli.
Durante il medesimo incontro si è anche consegnata una bozza di documento con il quale viene proposta una Prelatura Personale come strumento più adatto ad un eventuale riconoscimento canonico della Fraternità.
Come già detto nel comunicato stampa del 16 maggio 2012, si conferma che la situazione degli altri tre Vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X sarà trattata separatamente e singolarmente.
A conclusione della riunione si è auspicato che anche attraverso questo momento ulteriore di riflessione si possa giungere alla piena comunione della Fraternità Sacerdotale San Pio X con la Sede Apostolica.


TESTO IN LINGUA FRANCESE


Au cours de l’après-midi du mercredi 13 juin 2012, Son Éminence le Cardinal William Levada, Préfet de la Congrégation pour la Doctrine de la Foi et Président de la Commission pontificale
Ecclesia Dei, a rencontré Son Excellence Monseigneur Bernard Fellay, Supérieur général de la Fraternité sacerdotale saint Pie X, accompagné d’un Assistant. Étaient également présents Son Excellence Mgr Luis Ladaria, Secrétaire de cette même Congrégation ainsi que Mgr Guido Pozzo, Secrétaire de la Commission pontificale Ecclesia Dei.
L’objet de la rencontre était de présenter l’évaluation du Saint-Siège à propos du texte remis par la Fraternité sacerdotale saint Pie X au cours du mois d’avril, en réponse au Préambule doctrinal soumis le 14 septembre 2011 par la Congrégation pour la Doctrine de la Foi à ladite Fraternité. La discussion qui a suivi a aussi donné la possibilité d’offrir les explications et les précisions opportunes. S.E. Mgr Fellay a, pour sa part, exposé la situation actuelle de la Fraternité sacerdotale saint Pie X et il a promis de faire connaître sa réponse dans un délai raisonnable.
Durant la même rencontre a été également remis un projet de document proposant une Prélature personnelle, comme instrument le plus adapté à une éventuelle reconnaissance canonique de la Fraternité.
Comme il a déjà été dit dans le communiqué de presse du 16 mai 2012, on confirme que la situation des trois autres évêques de la Fraternité sacerdotale saint Pie X sera traitée séparément et individuellement.
Au terme de la réunion, on a souhaité que, grâce à ce moment supplémentaire de réflexion, on puisse parvenir à la pleine communion de la Fraternité sacerdotale saint Pie X avec le Siège Apostolique.


TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE


On the afternoon of Wednesday 13 June, Cardinal William Levada, prefect of the Congregation for the Doctrine of the Faith and president of the Pontifical Commission 'Ecclesia Dei', met with Bishop Bernard Fellay, superior general of the Society of St. Pius X who was accompanied by an assistant. Also present at the encounter were Archbishop Luis Ladaria S.J., secretary of the Congregation for the Doctrine of the Faith, and Msgr. Guido Pozzo, secretary of the Pontifical Commission 'Ecclesia Dei'.
The purpose of the meeting was to present the Holy See's evaluation of the text submitted in April by the Society of St. Pius X in response to the Doctrinal Preamble which the Congregation of the Doctrine of the Faith had presented to the Society on 14 September 2011. The subsequent discussion offered an opportunity the provide the appropriate explanations and clarifications. For his part, Bishop Fellay illustrated the current situation of the Society of St. Pius X and promised to make his response known within a reasonable lapse of time.
Also during the meeting, a draft document was submitted proposing a Personal Prelature as the most appropriate instrument for any future canonical recognition of the Society.
As was stated in the communique released on 16 May 2012, the situation of the other three bishops of the Society of St. Pius X will be dealt with separately and singularly.
At the end of the meeting the hope was expressed that this additional opportunity for reflection would also contribute to reaching full communion between the Society of St. Pius X and the Apostolic See.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00venerdì 15 giugno 2012 18:27
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EREZIONE DELL’ORDINARIATO PERSONALE DI OUR LADY OF THE SOUTHERN CROSS E NOMINA DEL PRIMO ORDINARIO


La Congregazione per la Dottrina della Fede, a norma della Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus, ha eretto l’Ordinariato Personale di Our Lady of the Southern Cross nel territorio della Conferenza Episcopale Australiana
Nel contempo il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato primo Ordinario di Our Lady of the Southern Cross il Rev.do Harry Entwistle.


Rev.do Harry Entwistle


Il Rev.do Harry Entwistle è nato il 31 maggio 1940 a Chorley, in Inghilterra ed è stato battezzato come anglicano. Dopo gli studi presso il "St. Chad's College" nell'Università di Durham, è stato ordinato prete anglicano il 20 settembre 1964 per la diocesi di Blackburn. Dopo avere esercitato il ministero a Fleetwood, Hardwick, Weedon, Aston Abbots e Cubligton, è stato cappellano nelle carceri dal 1974 al 1981 e dal 1981 al 1988 "Senior Chaplain" presso il carcere di Wansworth.


Emigrato in Australia nel 1988, è stato "Senior Chaplain" per il "Department of Corrective Services" nella diocesi di Perth.


Dal 1992 al 1999 è stato Arcidiacono e Parroco di Northam, dal 1999 al 2006 Parroco a Mt Lawley. Nel 2006 è entrato a far parte della "Traditional Anglican Communion" ed è stato nominato vescovo per la regione occidentale e Parroco a Maylands a Perth.


Dopo essere stato accolto nella piena comunione con la Chiesa Cattolica ed essere stato ordinato diacono, riceve l'ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Perth oggi, 15 giugno 2012.


* * *


Reverend Harry Entwistle was born on May 31, 1940 at Chorley, Lancashire, England and baptised an Anglican in the Parish Church on July 7, 1940. After studies at St. Chad's Theological College in the University of Durham, he was ordained priest on September 20, 1964 for the Anglican Diocese of Blackburn, Lancashire. After priestly service in Fleetwood, Hardwick, Weedon, Aston Abbotts and Cubligton, he was Chaplain in Her Majesty's Prison Service from 1974 to 1981 and from 1981 to 1988, Senior Chaplain at HM Prison Wansworth.


He migrated to Australia in 1988 where he was the Senior Chaplain for the Department of Corrective Services in the Anglican Diocese of Perth, Western Australia.


From 1992 to 1999 he was Archdeacon and Parish Priest of Northam; from 1999 to 2006 Parish Priest of Mt Lawley. In 2006 he joined the Traditional Anglican Communion and was appointed Western Regional Bishop and Parish Priest of Maylands in Perth.


After reception into the Church and ordination as a deacon, he was ordained to the priesthood in St. Mary's Cathedral, Perth on June 15, 2012.

Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00giovedì 21 giugno 2012 16:42
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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’ANNO DELLA FEDE (11 OTTOBRE 2012 - 24 NOVEMBRE 2013), 21.06.2012


Alle ore 11.30 di oggi, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene la conferenza stampa di presentazione dell’Anno della Fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013).
Nel corso dell’incontro viene illustrato il calendario dei grandi eventi che si terranno a Roma nell’ambito dell’Anno della Fede e si procede anche alla presentazione del sito Internet e del logo che segnerà tutto gli avvenimenti dell’anno.
Intervengono alla conferenza stampa: S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e Mons. Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
Riportiamo di seguito l’intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella e il logo dell’Anno della Fede:


INTERVENTO DI S.E. MONS. RINO FISICHELLA


Benedetto XVI nella sua Lettera Apostolica Porta fidei ha scritto che "Fin dall’inizio del mio ministero come Successore di Pietro ho ricordato l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo" (n. 2). Alla luce di questo pensiero, ha indetto un Anno della fede che avrà inizio nella felice coincidenza di due anniversari: il cinquantesimo dell’apertura del Concilio Vaticano II (1962) e il ventesimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992).
Dall’intera Chiesa proviene un pensiero di sincero ringraziamento al Santo Padre per avere voluto questo Anno. L’attesa è grande come pure il desiderio di voler corrispondere in modo pieno e coerente. Il ringraziamento a Papa Benedetto XVI si estende anche per aver voluto accompagnare quest’Anno con la sua presenza e il suo insegnamento. Siamo grati fin da ora, infatti, per avere deciso di dedicare le catechesi del mercoledì al tema della fede. Sarà un ulteriore strumento prezioso per poter dare ragione della fede sostenuti dalla sua parola e dal suo esempio.
L’Anno della fede, anzitutto, intende sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù. La loro preziosa testimonianza, che non fa notizia davanti agli uomini, ma è preziosa agli occhi dell’Altissimo, è ciò che permette alla Chiesa di presentarsi nel mondo di oggi, come lo fu nel passato, con la forza della fede e con l’entusiasmo dei semplici. Questo Anno, comunque, si inserisce all’interno di un contesto più ampio segnato da una crisi generalizzata che investe anche la fede. Sottoposto da decenni alle scorribande di un secolarismo che in nome dell’autonomia individuale richiedeva l’indipendenza da ogni autorità rivelata e faceva del proprio programma quello di "vivere nel mondo come se Dio non esistesse", il nostro contemporaneo si ritrova spesso a non sapersi più collocare. La crisi di fede è espressione drammatica di una crisi antropologica che ha lasciato l’uomo a se stesso; per questo si ritrova oggi confuso, solo, in balia di forze di cui non conosce neppure il volto, e senza una meta verso cui destinare la sua esistenza. È necessario poter andare oltre la povertà spirituale in cui si ritrovano molti dei nostri contemporanei, i quali non percepiscono più l’assenza di Dio dalla loro vita, come una assenza che dovrebbe essere colmata. L’Anno della fede, quindi, intende essere un percorso che la comunità cristiana offre a tanti che vivono con la nostalgia di Dio e il desiderio di incontrarlo di nuovo. È necessario, pertanto, che i credenti sentano la responsabilità di offrire la compagnia della fede, per farsi prossimo con quanti chiedono ragione del nostro credere.
Il Papa ha indicato in Porta fidei gli obiettivi verso cui indirizzare l’impegno della Chiesa. Ha scritto: "Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia… Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità. Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio" (Pf 9). Un programma arduo che si immette, anzitutto, all’interno della vita quotidiana di ogni credente, e nella pastorale ordinaria della comunità cristiana, perché si ritrovi il genuino spirito missionario necessario per dare vita alla nuova evangelizzazione. A questo riguardo sono contento di poter dare notizia che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha approvato il formulario di una s. Messa speciale "Per la Nuova Evangelizzazione". Un chiaro segno perché in questo Anno e alla vigilia del Sinodo dedicato alla nuova evangelizzazione e trasmissione della fede si dia il primato alla preghiera e specialmente alla s. Eucaristia fonte e culmine di tutta la vita cristiana.
Insieme a questo percorso quotidiano, la Nota di carattere pastorale che la Congregazione per la Dottrina della fede ha pubblicato lo scorso 6 gennaio propone diverse iniziative concrete che possono trovare riscontro a livello di Conferenze Episcopali, diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti. Come si sa, al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione è stato affidato il compito di proporre, animare, coordinare eventi a carattere universale. Di seguito, illustro alcune iniziative che sono state approvate e saranno momenti caratterizzanti lo svolgimento dell’Anno della fede.


1. È stato preparato, anzitutto, il logo che segnerà tutti gli avvenimenti di quest’Anno. Esso rappresenta una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti. L’albero maestro è una croce che issa le vele le quali, con segni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo (IHS). Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che associato al trigramma, rimanda all’Eucaristia.


2. A partire da questo momento entrerà in funzione il sito che sarà disponibile in versione multilingua e direttamente consultabile all’indirizzo www.annusfidei.va.
Il sito è stato progettato in maniera innovativa ed è consultabile da tutti i dispositivi mobili e tablet attraverso la scelta di componenti e tecnologie di nuova concezione. Offre, quindi, l’opportunità di conoscere tutti gli appuntamenti previsti con il Santo Padre e gli eventi di maggior rilievo delle Conferenze Episcopali, delle Diocesi, dei Movimenti e delle Associazioni. Da oggi è fornito in italiano e inglese mentre dai prossimi giorni verrà aggiunta l’edizione in lingua spagnola, francese, tedesca e polacca.


3. È pronto anche l’inno ufficiale dell’Anno della Fede. Credo, Domine, adauge nobis fidem è il ritornello che permane come invocazione al Signore perché abbia ad aumentare in tutti noi la fede, sempre così debole e bisognosa della sua grazia.


4. Nei primi giorni di settembre uscirà nelle diverse lingue il Sussidio pastorale, Vivere l’Anno della Fede, preparato per accompagnare, in primo luogo, la comunità parrocchiale, e quanti vorranno inserirsi nell’intelligenza dei contenuti del Credo.


5. Una piccola immagine del Cristo del Duomo di Cefalù accompagnerà tutti i pellegrini e i credenti nelle varie parti del mondo. Nel retro si trova scritta la Professione di fede. Uno degli obiettivi dell’Anno della fede, infatti, è fare del credo la preghiera quotidiana imparata a memoria, come era consuetudine nei primi secoli del cristianesimo. Secondo le parole di S. Agostino: "Ricevete la formula della fede che è detta Simbolo. E quando l’avete ricevuta imprimetela nel cuore e ripetetevela ogni giorno interiormente. Prima di dormire, prima di uscire, munitevi del vostro Simbolo. Nessuno scrive il Simbolo al solo scopo che sia letto, ma perché sia meditato".


6. Per quanto riguarda il Calendario degli eventi, in questa sede facciamo riferimento solo a quelli di carattere universale che vedranno la presenza del Santo Padre e saranno celebrati a Roma.


* La Solenne Apertura dell’Anno della fede avverrà in Piazza san Pietro il prossimo giovedì 11 ottobre, ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II. Vi sarà una solenne celebrazione eucaristica concelebrata da tutti i Padri Sinodali, dai Presidenti delle Conferenze Episcopali del mondo e dai Padri conciliari ancora viventi che potranno raggiungerci.


* Il primo avvenimento dell’Anno, domenica 21 ottobre, sarà la Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede. Il segno è eloquente in se stesso. Sulla scia di quanto è scritto in Porta fidei: "Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita, hanno confessato la bellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani" (Pf 13). Saranno canonizzati: Jacques Barthieu sacerdote gesuita, martire missionario in Madagascar (1896); Pietro Calungsod laico catechista, martire nelle Filippine (1672); Giovanni Battista Piamarta, sacerdote testimone della fede nell’educazione alla gioventù (1913); Madre Marianne (Barbara Cope) testimone della fede nel lebbrosario di Molokai (1918); Maria del Monte Carmelo, religiosa in Spagna (1911), Caterina Tekakwitha, laica indiana convertita alla fede cattolica (1680), e Anna Schäffer, laica bavarese, testimone dell’amore di Cristo dal letto di sofferenza (1925). Avremo modo, quindi, per riflettere e pregare su questi testimoni che con l’eroismo della loro vita vengono posti dalla Chiesa come esempi di fede vissuta.


* Il 25 gennaio2013 la tradizionale celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura avrà un carattere ecumenico più solenne e pregheremo insieme perché attraverso la comune professione del Simbolo i cristiani che hanno ricevuto lo stesso battesimo non dimentichino la via dell’unità come segno visibile da offrire al mondo.


* Sabato 2 febbraio la celebrazione per tutte le persone che hanno consacrato la loro vita al Signore con la professione religiosa potranno ritrovarsi nella Basilica di San Pietro per una preghiera comune a testimonianza che la fede richiede anche segni concreti che orientano a mantenere viva l’attesa del Signore che ritorna.


* La Domenica delle Palme, il 24 marzo sarà come sempre dedicata ai giovani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù.


* Domenica 28 aprile sarà dedicata a tutti i ragazzi e ragazze che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. Il Santo Padre conferirà la Cresima a un piccolo gruppo di giovani come testimonianza della professione pubblica della fede a conferma di quella battesimale.


* Domenica 5 maggio sarà dedicata alla celebrazione della fede che trova nella pietà popolare una sua espressione iniziale e che nel corso dei secoli si è trasmessa come forma peculiare di fede di popolo attraverso la vita delle Confraternite.


* La vigilia di Pentecoste, il 18 maggio, sarà dedicata a tutti i movimenti, antichi e nuovi, con il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, testimone della fede che nel giorno di Pentecoste aprì le porte della casa per andare nelle piazze e nelle strade ad annunciare la risurrezione di Cristo. In piazza san Pietro chiederemo al Signore di inviare ancora con tanta abbondanza il suo Spirito perché si rinnovino i prodigi come ai primi tempi della Chiesa nascente.


* La festa del Corpus Domini, domenica 2 giugno, avremo una Solenne Adorazione Eucaristica che sarà contemporanea in tutto il mondo. Nella cattedrale di ogni diocesi e in ogni chiesa dove sarà possibile alla stessa ora si realizzerà il silenzio della contemplazione a testimonianza della fede che contempla il mistero del Dio vivo e presente in mezzo a noi con il suo Corpo e il suo Sangue.


* Domenica 16 giugno sarà dedicata alla testimonianza del Vangelo della vita che da sempre ha visto la Chiesa come promotrice della vita umana e a difesa della dignità della persona dal primo istante fino al suo ultimo momento naturale.


* Domenica 7 luglio vedrà la conclusione a san Pietro del pellegrinaggio che i seminaristi, le novizie, i novizi e quanti sono in cammino vocazionale compiranno per rendere pubblica la gioia della loro scelta di seguire il Signore nel servizio alla sua Chiesa.


* Dal 23 al 28 luglio la Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro sarà come sempre il momento culminante di un cammino che vedrà giovani da tutto il mondo in gioioso incontro per dire a tutti l’importanza della fede.


* Il 29 settembre sarà dedicato in particolare ai Catechisti per rendere più evidente l’importanza della catechesi nella crescita della fede e l’intelligenza intelligente e sistematica della fede in rapporto alla vita personale e della crescita comunitaria. Sarà un’occasione per ricordare anche il ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica.


* Domenica 13 ottobre vedrà la presenza di tutte le realtà mariane per indicare come la Vergine Maria, Madre di Dio, sia icona della fede di ogni credente che nel suo affidarsi obbedienziale alla volontà del Padre può compiere autentiche meraviglie.


* Domenica 24 novembre, infine, sarà celebrata la giornata conclusiva dell’Anno della fede.


7. Il Calendario dell’Anno è molto più ampio di questi grandi eventi. Diversi Dicasteri hanno già messo in programma iniziative che sono pubblicate nel calendario. A secondo delle proprie competenze, i Dicasteri celebreranno il cinquantesimo anniversario del Vaticano II con appositi Congressi e iniziative culturali. Un particolare percorso catechistico, ad esempio, sarà proposto nelle catacombe dal Pontificio Consiglio per la Cultura. Dal sito si potranno seguire le iniziative che giorno dopo giorno giungeranno a conoscenza della Segreteria Generale anche da parte delle diverse realtà ecclesiali.


8. Non mancheranno alcuni grandi eventi di carattere culturale per mostrare come la fede ha suscitato tanti uomini e donne che nell’arte, nella letteratura e nella musica hanno espresso la loro genialità e la loro fede. In particolare penso alla Mostra che sarà collocata a Castel sant’Angelo dal 7 febbraio al 1° maggio con opere di assoluta rarità, incentrata sulla figura dell’apostolo Pietro, testimone di Cristo da Cesarea di Filippo fino a Roma. È stata affidata alla cura di don Alessio Geretti e realizzata anche grazie alla disponibilità del Ministro per i beni e le attività culturali e della Soprintendenza per il Polo Museale Romano. Un grande Concerto, inoltre, si terrà in Piazza san Pietro sabato 22 giugno.


Come ha ben scritto Benedetto XVI: "Solo credendo la fede cresce e si rafforza" (Pf 7). Questi eventi a carattere universale intendono essere solo un segno per ripercorrere insieme un tratto di storia che ci accomuna e rende responsabili per il momento che siamo chiamati a vivere. D’altronde, non si crede mai da soli. Il cammino da percorrere è sempre frutto di una vita di relazioni e di esperienza di comunità che permette di cogliere la Chiesa come primo soggetto che crede e che trasmette la fede di sempre. È una tappa di quella storia bimillenaria che "per fede" anche noi siamo chiamati a percorrere.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


http://www.annusfidei.va/content/novaevangelizatio/it.html



Paparatzifan
00giovedì 21 giugno 2012 16:45
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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE: UDIENZA AL PRESIDENTE DEL MONTENEGRO, 21.06.2012

Questa mattina, 21 giugno 2012, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Presidente del Montenegro, S.E. il Sig. Filip Vujanović, che successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Scopo principale della Visita era lo scambio degli Strumenti di Ratifica dell’Accordo di Base fra la Santa Sede e il Montenegro, a cui hanno proceduto l’Em.mo Cardinale Segretario di Stato e il Presidente del Montenegro al termine del loro incontro. Con tale atto l’Accordo è entrato in vigore, in base all’Art. 21.
L’Accordo, che era stato firmato nel 2011 è frutto degli ottimi rapporti fra la Santa Sede e il Montenegro, stabilitisi fin dall’indipendenza del Paese. Il documento riconosce, nell’ambito civile, la personalità giuridica pubblica della Chiesa cattolica e delle sue principali istituzioni, la libertà e l’indipendenza nell’attività apostolica e nella regolamentazione delle materie di competenza specifica della Chiesa, nonché la libertà di culto e di azione in ambito culturale, educativo, pastorale e caritativo.
Nel corso delle cordiali conversazioni è stato anche rilevato come l’Accordo rappresenti uno sviluppo positivo nel consolidamento dello Stato di diritto e dei principi democratici sui quali il Montenegro vuole fondare il proprio avvenire. Inoltre, c’è stato un fruttuoso scambio di vedute su temi di attualità internazionale e sulla situazione regionale. In particolare è stato confermato l’apprezzamento con cui la Santa Sede segue il cammino del Montenegro verso l’integrazione europea. Infine, è emersa la volontà di mantenere vivo lo spirito di collaborazione con un dialogo costruttivo su temi di interesse comune per la Chiesa e per lo Stato.

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

This morning 21 June 2012 the Holy Father Benedict XVI received in audience Filip Vujanovic, president of Montenegro. The president subsequently went on to meet with Cardinal Secretary of State Tarcisio Bertone S.D.B. who was accompanied by Archbishop Dominique Mamberti, secretary for Relations with States.
The principal reason for the visit was to exchange the instruments of ratification of the Basic Agreement between the Holy See and Montenegro, something the cardinal secretary of State and the president of Montenegro duly did at the end of their meeting. With that exchange the Agreement comes into force, pursuant to article 21.
The Agreement was signed in 2011 and is the result of the excellent relations between the Holy See and Montenegro, which have been established ever since the country gained its independence. The document recognises the juridical status of the Catholic Church and her principal institutions in civil society, her liberty and independence in apostolic activity and in regulating matters that specifically concern the Church, as well as freedom of worship, and freedom of action in the fields of culture, education, pastoral care and charity.
During the cordial discussions it was noted that the Agreement represents a positive development in the consolidation of the rule of law and democratic principles, upon which Montenegro wishes to base its future. Moreover, a fruitful exchange of opinions took place on current international issues and the regional situation, with particular appreciation being expressed for the way in which the Holy See is following Montenegro's journey towards full European integration. Finally the parties stated their desire to keep the spirit of collaboration alive through constructive dialogue on areas of mutual interest for the Church and State.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00sabato 23 giugno 2012 22:36
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RIUNIONE DEI CAPI-DICASTERO DELLA CURIA ROMANA, 23.06.2012


Alle ore 10 di questa mattina, nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto una riunione dei Capi-Dicastero della Curia Romana.


Bollettino Ufficiale Santa Sede



LE UDIENZE, 23.06.2012


Il Santo Padre Benedetto XVI riceve questo pomeriggio in Udienza gli Em.mi Cardinali:


George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia)


Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi


Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso


Camillo Ruini, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma


Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00giovedì 28 giugno 2012 12:52
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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE IN MERITO A RIUNIONI DELLO IOR, 27.06.2012


Questa mattina si è riunito il Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione, attualmente composto – com’è noto - dal Vice Presidente, Dr Ronaldo Hermann Schmitz, dal prof. Carl Albert Anderson, dal Dr Antonio Maria Marocco e dal Dr Manuel Soto Serrano.
Successivamente, il Consiglio ha riferito alla Commissione cardinalizia di vigilanza, presieduta dal Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato.
Si è trattato di due incontri molto utili per condividere informazioni e proposte sia per la gestione ordinaria, sia per l’individuazione dei criteri di professionalità ed esperienza universalmente riconosciuti in vista della scelta del nuovo Presidente del Consiglio di Sovrintendenza.
Il Santo Padre Benedetto XVI segue da vicino l’attuale situazione dell’Istituto per le Opere di Religione e viene costantemente informato dal Cardinale Segretario di Stato.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00mercoledì 4 luglio 2012 20:53
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NOTA della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli

Amministrazione Apostolica di Harbin (Cina Continentale)

Giunge notizia che nell'Amministrazione Apostolica di Harbin (provincia di Heilongjiang) si sta preparando l'ordinazione episcopale del Rev. Giuseppe Yue Fusheng, Al riguardo si precisa quanto segue.

1) Un'ordinazione episcopale, come la presente, senza mandato pontificio si oppone direttamente all'Ufficio, concesso dal Signore a Pietro e ai suoi Successori in quanto Capi del Collegio dei Vescovi, Vicari di Cristo e Pastori della Chiesa universale, e danneggia l'unità della Chiesa e tutta l'opera di evangelizzazione. Come ha scritto il Santo Padre Benedetto XVI nella Lettera ai Vescovi, ai Presbiteri, alle Persone consacrate e ai Fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese (27 maggio 2007, n. 9), "si può comprendere che le Autorità governative siano attente alla scelta di coloro che svolgeranno l'importante ruolo di guide e di pastori delle comunità cattoliche locali, attesi i risvolti sociali che - in Cina come nel resto del mondo - tale funzione ha anche nel campo civile". Ma bisogna tener presente che " la nomina dei Vescovi tocca il cuore stesso della vita della Chiesa in quanto la nomina dei Vescovi da parte del Papa è garanzia dell'unità della Chiesa e della comunione gerarchica. Per questo motivo il Codice di Diritto Canonico (cfr can. 1382) stabilisce gravi sanzioni sia per il Vescovo che conferisce liberamente l'ordinazione episcopale senza mandato apostolico sia per colui che la riceve: tale ordinazione rappresenta infatti una dolorosa ferita alla comunione ecclesiale e una grave violazione della disciplina canonica".

"Il Papa - prosegue la Lettera - quando concede il mandato apostolico per l'ordinazione di un Vescovo, esercita la sua suprema autorità spirituale: autorità ed intervento, che rimangono nell'ambito strettamente religioso. Non si tratta quindi di un'autorità politica, che si intromette indebitamente negli affari interni di uno Stato e ne lede la sovranità". Del resto, aggiunge il Santo Padre, "la nomina di Pastori per una determinata comunità religiosa è intesa, anche in documenti internazionali, come un elemento costitutivo del pieno esercizio del diritto alla libertà religiosa".

La nomina dei Vescovi è una questione non politica, ma religiosa.

2) L'ordinazione episcopale di Harbin è stata programmata in modo unilaterale e produrrà divisioni, lacerazioni e tensioni nella comunità cattolica in Cina. La comunità cattolica di Harbin non vuole un'ordinazione episcopale illegittima. La sopravvivenza e lo sviluppo della Chiesa possono avvenire soltanto nell'unione al Romano Pontefice al Quale, per primo, è affidata la Chiesa stessa, e non senza il Suo consenso, come invece avviene con le ordinazioni che, come questa, sono prive del mandato pontificio. Se si vuole che la Chiesa in Cina sia cattolica, non si deve procedere a ordinazioni episcopali che non abbiano la previa approvazione del Santo Padre.

3) Il Rev. Yue Fusheng è stato informato da tempo che non ha l'approvazione pontificia: la sua ordinazione sarà illegittima; egli sarà privo dell'autorità di governare la comunità cattolica diocesana, e la Santa Sede non lo riconoscerà come il Vescovo di Harbin. Per la sua eventuale ordinazione illegittima restano fermi, pertanto, anche per lui gli effetti della sanzione in cui si incorre per la violazione della norma del canone 1382 del Codice di Diritto Canonico (cfr Dichiarazione del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi del 6 giugno 2011).

4) I Vescovi consacranti si espongono anch'essi alle gravi sanzioni canoniche, previste dalla legge della Chiesa (in particolare dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico).

5) Le Autorità governative sono state informate che l'ordinazione episcopale del Rev. Yue Fusheng è priva dell'approvazione del Santo Padre. Essa contraddirebbe quei segni di dialogo, auspicato dalla Parte Cinese e dalla Santa Sede, che si sta cercando di porre.

Dal Vaticano, 3 luglio 2012

© Copyright AsiaNews

Nota di Propaganda Fide sull'ordinazione episcopale in Cina, senza mandato del Papa

La Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli interviene sull’ordinazione episcopale del Rev. Giuseppe Yue Fusheng, nell’Amministrazione Apostolica di Harbin, in Cina e precisa che un’ordinazione episcopale, come la presente, senza mandato pontificio si oppone direttamente all’Ufficio, concesso dal Signore a Pietro e ai suoi Successori in quanto Capi del Collegio dei Vescovi, Vicari di Cristo e Pastori della Chiesa universale, e danneggia l’unità della Chiesa e tutta l’opera di evangelizzazione. Come ha scritto il Santo Padre Benedetto XVI nella Lettera ai Vescovi, ai Presbiteri, alle Persone consacrate e ai Fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese (27 maggio 2007, n. 9), “si può comprendere che le Autorità governative siano attente alla scelta di coloro che svolgeranno l’importante ruolo di guide e di pastori delle comunità cattoliche locali, attesi i risvolti sociali che - in Cina come nel resto del mondo - tale funzione ha anche nel campo civile”. Ma bisogna tener presente che “ la nomina dei Vescovi tocca il cuore stesso della vita della Chiesa in quanto la nomina dei Vescovi da parte del Papa è garanzia dell’unità della Chiesa e della comunione gerarchica. Per questo motivo il Codice di Diritto Canonico (cfr can. 1382) stabilisce gravi sanzioni sia per il Vescovo che conferisce liberamente l’ordinazione episcopale senza mandato apostolico sia per colui che la riceve: tale ordinazione rappresenta infatti una dolorosa ferita alla comunione ecclesiale e una grave violazione della disciplina canonica”.
“Il Papa - prosegue la Lettera - quando concede il mandato apostolico per l’ordinazione di un Vescovo, esercita la sua suprema autorità spirituale: autorità ed intervento, che rimangono nell’ambito strettamente religioso. Non si tratta quindi di un’autorità politica, che si intromette indebitamente negli affari interni di uno Stato e ne lede la sovranità”. Del resto, aggiunge il Santo Padre, “la nomina di Pastori per una determinata comunità religiosa è intesa, anche in documenti internazionali, come un elemento costitutivo del pieno esercizio del diritto alla libertà religiosa”.
La nomina dei Vescovi è una questione non politica, ma religiosa.
L’ordinazione episcopale di Harbin è stata programmata in modo unilaterale e produrrà divisioni, lacerazioni e tensioni nella comunità cattolica in Cina. La comunità cattolica di Harbin non vuole un’ordinazione episcopale illegittima. La sopravvivenza e lo sviluppo della Chiesa possono avvenire soltanto nell’unione al Romano Pontefice al Quale, per primo, è affidata la Chiesa stessa, e non senza il Suo consenso, come invece avviene con le ordinazioni che, come questa, sono prive del mandato pontificio. Se si vuole che la Chiesa in Cina sia cattolica, non si deve procedere a ordinazioni episcopali che non abbiano la previa approvazione del Santo Padre.
Il Rev. Yue Fusheng è stato informato da tempo che non ha l’approvazione pontificia: la sua ordinazione sarà illegittima; egli sarà privo dell’autorità di governare la comunità cattolica diocesana, e la Santa Sede non lo riconoscerà come il Vescovo di Harbin. Per la sua eventuale ordinazione illegittima restano fermi, pertanto, anche per lui gli effetti della sanzione in cui si incorre per la violazione della norma del canone 1382 del Codice di Diritto Canonico (cfr Dichiarazione del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi del 6 giugno 2011).
I Vescovi consacranti si espongono anch’essi alle gravi sanzioni canoniche, previste dalla legge della Chiesa (in particolare dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico).
Le Autorità governative sono state informate che l’ordinazione episcopale del Rev. Yue Fusheng è priva dell’approvazione del Santo Padre. Essa contraddirebbe quei segni di dialogo, auspicato dalla Parte Cinese e dalla Santa Sede, che si sta cercando di porre.

© Copyright Radio Vaticana


Paparatzifan
00mercoledì 4 luglio 2012 21:54
Dal blog di Lella...

Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sulla Plenaria di Moneyval

Nei giorni 2-6 luglio 2012 si svolge, a Strasburgo, la Plenaria di Moneyval (la divisione del Consiglio d’Europa competente per la valutazione dei sistemi antiriciclaggio dei Paesi membri), a cui la Santa Sede partecipa con una Delegazione, guidata da Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.
In data odierna è stato adottato il Rapporto relativo alla Santa Sede e allo Stato della Città del Vaticano. Come previsto dalle procedure Moneyval, la versione emendata del Rapporto, esito della riunione odierna, sarà inviata alla Santa Sede, perché entro un mese ne controlli l’accuratezza ed eventualmente vi apporti ulteriori commenti. Il Rapporto sarà pubblicato nel sito web di Moneyval.

© Copyright Radio Vaticana


Paparatzifan
00mercoledì 11 luglio 2012 21:22
da "Vatica.va"...

DICHIARAZIONE DELLA SANTA SEDE SULLE ORDINAZIONI EPISCOPALI AD HARBIN E A SHANGHAI (CINA CONTINENTALE) , 10.07.2012

DICHIARAZIONE DELLA SANTA SEDE SULLE ORDINAZIONI EPISCOPALI AD HARBIN E A SHANGHAI (CINA CONTINENTALE)

Riguardo all’ordinazione episcopale del Rev. Giuseppe Yue Fusheng, avvenuta ad Harbin (provincia di Heilongjiang) venerdì 6 luglio corrente, si precisa quanto segue:

l) Il Rev. Giuseppe Yue Fusheng, ordinato senza mandato pontificio e quindi illegittimamente, è incorso automaticamente nelle sanzioni previste dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico. Di conseguenza, la Santa Sede non lo riconosce come Vescovo dell’amministrazione apostolica di Harbin, ed egli è privo dell’autorità di governare i sacerdoti e la comunità cattolica nella provincia di Heilongjiang.

Il Rev. Yue Fusheng era stato informato da tempo che non poteva essere approvato dalla Santa Sede come candidato episcopale, e più volte gli era stato richiesto di non accettare l’ordinazione episcopale senza il mandato pontificio.

2) I Vescovi, che hanno preso parte all’ordinazione episcopale illegittima e si sono esposti alle sanzioni, previste dalla legge della Chiesa, devono riferire alla Santa Sede circa la loro partecipazione alla cerimonia religiosa.

3) Un apprezzamento va a quei sacerdoti, a quelle persone consacrate e a quei fedeli laici che hanno pregato e digiunato per il ravvedimento del Rev. Yue Fusheng, per la santità dei Vescovi e per l’unità della Chiesa in Cina, in particolare nell’amministrazione apostolica di Harbin.

4) Tutti i cattolici in Cina, Pastori, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici, sono chiamati a difendere e a salvaguardare ciò che appartiene alla dottrina e alla tradizione della Chiesa. Anche nelle presenti difficoltà essi guardano con fiducia al futuro, confortati dalla certezza che la Chiesa è fondata sulla roccia di Pietro e dei suoi Successori.

5) Confidando nell’effettivo desiderio delle Autorità governative cinesi di dialogare con la Santa Sede, la medesima Sede Apostolica auspica che dette Autorità non favoriscano gesti contrari a tale dialogo. Anche i Cattolici cinesi attendono passi concreti nello stesso senso, primo fra tutti quello di evitare le celebrazioni illegittime e le ordinazioni episcopali senza mandato pontificio, che creano divisione e recano sofferenza alle comunità cattoliche in Cina e alla Chiesa universale.

È motivo di apprezzamento e di incoraggiamento l’ordinazione del Rev. Taddeo Ma Daqin a Vescovo Ausiliare della diocesi di Shanghai, avvenuta sabato 7 luglio corrente. La presenza da parte di un Vescovo, che non è in comunione con il Santo Padre, era inopportuna e mostra mancanza di sensibilità verso un’ordinazione episcopale legittima.

[00969-01.01] [Testo originale: Italiano]


Paparatzifan
00lunedì 16 luglio 2012 20:57
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TEMA DELLA 46a GIORNATA MONDIALE DELLA PACE (1° GENNAIO 2013), 16.07.2012

Italiano: Beati gli operatori di pace

Inglese: Blessed are the peacemakers

Francese: Heureux les artisans de paix

Spagnolo: Bienaventurados los que buscan la paz

Bollettino Ufficiale Santa Sede

COMUNICATO: TEMA DELLA 46a GIORNATA MONDIALE DELLA PACE (1° GENNAIO 2013), 16.07.2012

Per la celebrazione della 46° Giornata Mondiale della Pace del prossimo 1° gennaio 2013, il Santo Padre Benedetto XVI ha scelto questo tema: "Beati gli operatori di pace".
L’annuale Messaggio del Pontefice, nel complesso contesto attuale intende incoraggiare tutti a sentirsi responsabili riguardo alla costruzione della pace.
Il Messaggio abbraccerà, pertanto, la pienezza e molteplicità del concetto di pace, a partire dall’essere umano: pace interiore e pace esteriore, per poi porre in evidenza l’emergenza antropologica, la natura e incidenza del nichilismo e, a un tempo, i diritti fondamentali, in primo luogo la libertà di coscienza, la libertà di espressione, la libertà religiosa.
Il Messaggio, inoltre, offrirà una riflessione etica su alcune misure che nel mondo si stanno adottando per contenere la crisi economica e finanziaria, l’emergenza educativa, la crisi delle istituzioni e della politica, che è anche – in molti casi – preoccupante crisi della democrazia.
Il Messaggio guarderà anche al 50° anniversario del Concilio Vaticano II e dell’enciclica di Papa Giovanni XXIII, Pacem in terris, secondo la quale il primato spetta sempre alla dignità umana e alla sua libertà, per l’edificazione di una città al servizio di ogni uomo, senza discriminazioni alcune, e volta al bene comune sul quale si fonda la giustizia e la vera pace.
"Beati gli operatori di pace" sarà l’ottavo Messaggio di Papa Benedetto XVI per la Celebrazione della Giornata Mondiale della Pace.
Di seguito, i titoli dei precedenti Messaggi: "Nella verità la pace" (2006); "Persona umana, cuore della pace" (2007); "Famiglia umana, comunità di pace" (2008); "Combattere la povertà, costruire la pace" (2009); "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato" (2010); "Libertà religiosa, via per la pace" (2011); "Educare i giovani alla giustizia e alla pace" (2012).


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00mercoledì 18 luglio 2012 20:56
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Vaticano/ Moneyval: Ok norme riciclaggio ma servono altri passi


Pubblicato sul sito il rapporto su Vaticano e Santa Sede

Roma, 18 lug. (TMNews)


Le autorità vaticane "hanno compiuto un percorso molto lungo in un brevissimo lasso di tempo" e molte delle misure antiriciclaggio richieste "sono state adottate formalmente". Ma ci sono "ulteriori importanti questioni da affrontare" per "dimostrare l'efficacia operativa del sistema".
Sono queste in sintesi le conclusioni cui è giunto Moneyval, l'organismo del Consiglio d'Europa responsabile dell'anti-riciclaggio e del contrasto al finanziamento del terrorismo, che oggi ha pubblicato sul suo sito il rapporto di valutazione della Santa Sede e della Città del Vaticano, giudicando "largamente conforme" il sistema anti-riciclaggio.
La plenaria di Moneyval, durante la quale è stato esaminato il rapporto sul Vaticano, si era svolta nella prima settimana di luglio.


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Paparatzifan
00mercoledì 18 luglio 2012 21:15
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BRIEFING DI MONS. ETTORE BALESTRERO IN OCCASIONE DELLA PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO MONEYVAL DI VALUTAZIONE SULLE MISURE DI PREVENZIONE DEL RICICLAGGIO DI DENARO E DEL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO ADOTTATE DALLA SANTA SEDE/ STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO, 18.07.2012


Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, il Rev.mo Mons. Ettore Balestrero, Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, tiene un briefing sul rapporto Moneyval di valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio del denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano in attuazione delle 40 + IX raccomandazioni GAFI. Pubblichiamo di seguito l’intervento di Mons. Ettore Balestrero:


INTERVENTO DI MONS. ETTORE BALESTRERO

In qualità di Capo Delegazione della Santa Sede nella Sessione Plenaria di MONEYVAL, nella quale, il 4 luglio scorso, è stato discusso ed approvato il Primo Rapporto di Valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano ("Rapporto MONEYVAL"), sono lieto di darvi il benvenuto a questo incontro, il cui scopo è quello di illustrare le osservazioni principali incluse nel Rapporto MONEYVAL e di condividere con voi alcune osservazioni sul punto di partenza, il percorso compiuto e quello da compiere dalla Santa Sede.


Obiettivo: rendere concreto l’impegno morale


Per la Santa Sede, questo percorso rappresenta, anzitutto, un impegno morale e non strettamente tecnico. Come afferma Papa Benedetto XVI nel Motu Proprio del 30 dicembre 2010, "molto opportunamente la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo". E’ pertanto giusto che la Santa Sede condivida tali sforzi, adottando e "facendo proprie" tali regole, utili anche "allo svolgimento della propria missione".
Come chiarito nella richiesta di valutazione da parte di MONEYVAL, effettuata dalla Segretaria di Stato, la Santa Sede è convinta che il proprio impegno sul piano morale debba essere accompagnato dalla conformità e dall’effettiva attuazione degli standard internazionali per la lotta del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La conformità e l’attuazione effettiva degli standard internazionali sono del resto ciò che rende concreto l’impegno morale.


La nostra giurisdizione – piccola per dimensioni, grande per importanza


Lo Stato della Città del Vaticano dispone di un piccolo territorio, con una popolazione esigua ed un livello molto basso di criminalità interna, ed è privo di una economia di mercato. Non è un centro finanziario e le sue attività finanziarie sono svolte a supporto delle opere di carità e di religione.
Al tempo stesso, la Santa Sede gode di una riconosciuta autorevolezza morale ed è in profonda connessione con i paesi più prossimi e con quelli più lontani nel mondo.
La Santa Sede, avendo primaria responsabilità per la missione della Chiesa universale, ha il compito – se non il dovere – di guidare e orientare le organizzazioni cattoliche presenti in tutto il mondo. Benché tali organizzazioni abbiano sede legale nelle rispettive giurisdizioni di appartenenza - e siano, pertanto, tenute al rispetto della normativa in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo in vigore nelle medesime giurisdizioni - è importante notare che la Santa Sede si avvale della propria autorità morale per sollecitare la massima consapevolezza rispetto ai troppo frequenti crimini transnazionali di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.


Percorso compiuto e primi risultati


Dunque, riflettiamo sul punto di partenza da cui la Santa Sede ha iniziato il suo percorso. Gli ultimi diciannove mesi sono stati un periodo di intenso lavoro e apprendimento.
Prima di iniziare questo cammino, vi era già un buon numero di misure in vigore. Anzitutto, è sempre stata ferma la determinazione nella lotta contro il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo. Inoltre, nell’ordinamento giuridico erano già presenti numerosi elementi necessari per far fronte a tali fenomeni criminosi.
Al termine del 2010 è stata adottata la Legge n. CXXVII in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, entrata in vigore il 1° aprile del 2011. Nel mese di giugno dello stesso anno è divenuta operativa l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF).
Sempre nel febbraio 2011, è stata richiesta a MONEYVAL la valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede/Stato della Città del Vaticano. Nel novembre successivo ha avuto luogo la prima visita dei valutatori MONEYVAL.
I valutatori designati da MONEYVAL sono stati, da subito, reputati come il più solido team di valutatori che MONEYVAL abbia mai riunito. Ne faceva parte, infatti, il Presidente, il Segretario e un Amministratore di MONEYVAL; il Presidente del Gruppo Egmont (il gruppo di unità di informazione finanziaria accreditato a livello internazionale e avente come scopo quello di favorire lo scambio rapido e reciproco di informazioni tra unità di informazione finanziaria); due esperti analisti finanziari ed un docente di diritto internazionale.
Alla luce di ciò, sono ora prese in debita considerazione le note positive, nonché i rilievi critici contenuti nel Rapporto.


La revisione del testo originario della Legge n. CXXVII


Sulla base delle prime osservazioni formulate dai valutatori nel novembre 2011, fu subito chiaro che la prima versione della Legge n. CXXVII, benché rappresentasse un importante passo verso una normativa interna efficace, conteneva una serie di lacune e limiti che necessitavano di essere colmati.
Tutte le giurisdizioni che ricevono la visita dei valutatori dispongono di un periodo pari a sessanta giorni (a decorrere dalla medesima visita) per introdurre le opportune modifiche alla normativa interna, per la loro valutazione ai fini dell’elaborazione del Rapporto. Nel rispetto di tale limite temporale, il 25 gennaio 2012 la Santa Sede ha modificato la Legge n. CXXVII per rendere, fra l’altro, più effettiva la cooperazione tra le autorità interne competenti nella prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Il nuovo testo legislativo rimarca, in particolare, l’importanza dell’interconnessione tra le suddette autorità e la necessità di un’equilibrata distribuzione delle rispettive competenze, al fine di stabilire un sistema interno solido e sostenibile.


L’attuale sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo


Desidero ora sottoporre alla vostra attenzione alcuni fra i principali elementi del sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo attualmente in vigore:


- è stato introdotto il criterio del risk based approach (ossia "approccio basato sul rischio") ai fini dell’adeguata verifica della clientela, nonché dell’identificazione delle transazioni sospette;


- sono state poste le basi per una rafforzata cooperazione internazionale, incluso lo scambio di informazioni con controparti estere (a tal riguardo, sembra utile sottolineare che ciò concerne anche lo scambio di informazioni relative a dati precedenti al 1° aprile 2011);


- è stata resa esplicita e conforme agli standard internazionali la normativa interna sul segreto in materia finanziaria;


- in materia penale è stata, fra l’altro, introdotta un’ampia definizione dei reati di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, nonché precisata la gamma di reati-presupposto, in conformità agli standard internazionali;


- sono stati rafforzati i poteri dei Tribunali vaticani per la lotta ai reati di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, come pure i reati-presupposto, nonché in materia di sequestro e confisca dei proventi di attività illecite;


- in caso di mancato rispetto delle norme sulla prevenzione ed il contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, sono state aggravate le sanzioni, rendendole per giunta applicabili anche alle persone giuridiche;


- sono stati previsti Protocolli d’Intesa obbligatori, ai fini dello scambio di informazioni tra l’AIF e le Unità di Informazione Finanziaria di Stati esteri. Ciò nella convinzione che tali Protocolli costituiscano uno strumento efficace ed affidabile per lo scambio di informazioni, nonché coerente con il principio di reciprocità tra giurisdizioni impegnate nella lotta contro il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo;


- è stato reso esplicito il potere dell’AIF di svolgere ispezioni in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Il testo emendato della Legge n. CXXVII prevede l’adozione di uno specifico e dettagliato Regolamento Generale sulla base del quale le ispezioni saranno concretamente effettuate.


Inoltre, la Santa Sede, agendo anche per conto dello Stato della Città del Vaticano, il 25 gennaio 2012 ha ratificato le seguenti Convenzioni:


- Convenzione di Vienna contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope del 1988;


- Convenzione di New York per la repressione del finanziamento del terrorismo del 1999;


- Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000.


Le suddette Convenzioni sono direttamente applicabili nell’ordinamento giuridico interno, senza necessità di ulteriori atti di recepimento, incluse le norme in materia di estradizione e cooperazione internazionale.


Inoltre, l’area della cooperazione internazionale è stata attentamente verificata. I rilievi dei valutatori sono stati che l’attuale sistema della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano è largely compliant ("largamente conforme") rispetto agli standard internazionali.


Aree nelle quali i valutatori hanno notato la necessità di miglioramenti


Al pari delle altre giurisdizioni, siamo ben consapevoli che la normativa interna in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo possa ancora essere migliorata. A seguito delle modifiche legislative dello scorso gennaio molte questioni sono già state affrontate, anche grazie al continuo dialogo con i valutatori. Altre questioni saranno affrontate speditamente nel prossimo futuro e dando prova di effettività.


In merito a ciò a cui ho appena accennato, desidero menzionare, a titolo esemplificativo:


- nel rapporto è espresso qualche rilievo, con riferimento all’utilizzo dei Protocolli d’Intesa quale base per la cooperazione internazionale tra unità di informazioni finanziaria.


A tale riguardo, crediamo che l’adozione di tale strumento, coerente con gli standard internazionali, rappresenti l’approccio più adeguato per la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano. Si tratta di una piccola giurisdizione, che desidera interagire con gli altri Paesi in maniera corretta e coerente con il principio di reciprocità. Del resto, tale scelta è condivisa da altre giurisdizioni, comprese, fra le altre, la Nuova Zelanda, il Canada e l’Australia; né tale scelta è sgradita ad importanti membri GAFI, quali gli Stati Uniti d’America;


- la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è stata dotata, dalla versione emendata dalla Legge n. CXXVII, del potere di adottare un Regolamento Generale sui poteri ispettivi dell’AIF. I valutatori hanno notato che, fino a quando tale regolamento entrerà in vigore, i poteri ispettivi non saranno esplicitamente definiti. In merito non si può che essere d’accordo. Tale Regolamento, il cui testo è già stato elaborato, rifletterà la serietà dei nostri obiettivi;


- nel Rapporto si osserva che la struttura dell’AIF, combinando le funzioni normalmente svolte dalle unità di informazione finanziaria con quelle svolte dagli organismi di vigilanza, sembra essere causa di difficoltà nell’effettiva attuazione degli standard internazionali. Tale struttura dell’AIF proviene dalla prima versione della Legge n. CXXVII. Essa è stata mantenuta nella versione emendata della medesima Legge, ma i valutatori hanno espresso scetticismo sul suo "concreto funzionamento". Siamo grati per questa osservazione, che accogliamo seriamente;


- Nel Rapporto si rileva che potrebbe sorgere un conflitto di interessi per il fatto che la medesima persona svolga la propria attività allo stesso tempo in un ente vigilato e nell’ente vigilante.


Passi successivi alla modifica della Legge n. CXXVII


Dopo la modifica della Legge n. CXXVII, la Santa Sede ha proseguito nell’attività di rafforzamento del sistema interno di prevenzione e contrasto del riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Anzitutto, le autorità competenti della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano sono passate da soluzioni di breve periodo a soluzioni di lungo periodo, sostenibili ed effettive. E si intende proseguire in questa direzione.


A titolo esemplificativo, dopo il 25 gennaio scorso (vale a dire dopo il suddetto periodo di due mesi successivi alla visita dei valutatori):


- la Santa Sede ha introdotto una lista interna di soggetti individuati come terroristi, in linea con le misure richieste dalle rilevanti Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;


- è stata ufficialmente inviata una lettera di adesione al Gruppo Egmont;


- mediante la stipula di Protocolli d’Intesa, l’AIF è stata collocata rapidamente nella rete internazionale delle unità di informazione finanziaria;


- la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano ha avviato, come già osservato, l’iter di adozione del Regolamento Generale sui poteri ispettivi dell’AIF;


- è stata avviata un’ulteriore revisione dell’ordinamento penale, in vista di un suo ammodernamento alla luce degli standard internazionali;


- sarà ultimato a breve la valutazione dei fattori di rischio;


- è in fase di valutazione la ratifica di ulteriori convenzioni per la lotta contro la criminalità e l’introduzione di una nuova normativa in materia di organizzazioni senza scopo di lucro.


Conclusioni


Con riferimento agli esiti della valutazione, in sintesi intendiamo rafforzare il sistema nel suo complesso; in particolare, tra le 16 Raccomandazioni GAFI essenziali per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, vi sono 7 aree alle quali la Santa Sede deve e vuole prestare particolare attenzione.
Il Rapporto pubblicato oggi rappresenta quindi non la fine, bensì una pietra miliare nel nostro costante impegno di coniugare l’impegno morale con l’eccellenza tecnica.
Abbiamo, pertanto, compiuto un passo definitivo, ponendo le fondamenta di una "casa", ossia di un sistema di lotta al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile. Ora vogliamo costruire compiutamente un "edificio" che dimostri la volontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano di essere un "partner" affidabile nella comunità internazionale.
Con soddisfazione per i risultati raggiunti, temperata dalla consapevolezza di ciò che si deve ancora compiere, sono ora lieto di accogliere le vostre domande.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00giovedì 19 luglio 2012 17:47
Dal blog di Lella...

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA SULLA DICHIARAZIONE DEL CAPITOLO GENERALE DELLA FRATERNITÀ SAN PIO X , 19.07.2012


Il Capitolo Generale della Fraternità sacerdotale San Pio X, concluso nei giorni scorsi, ha pubblicato una Dichiarazione a proposito della possibile normalizzazione canonica della relazione fra la Fraternità e la Santa Sede. Pur essendo stata resa pubblica, tale Dichiarazione rimane anzitutto un documento interno, per lo studio e la discussione fra i membri della Fraternità.
La Santa Sede ha preso atto di questa Dichiarazione, ma resta in attesa della annunciata Comunicazione ufficiale da parte della Fraternità Sacerdotale, per la continuazione del dialogo fra la Fraternità e la Commissione "Ecclesia Dei".


TESTO IN LINGUA INGLESE


The recently concluded General Chapter of the Priestly Fraternity of Saint Pius X has addressed a Declaration regarding the possibility of a canonical normalization in the relationship of the Fraternity and the Holy See. While it has been made public, the Declaration remains primarily an internal document for study and discussion among the members of the Fraternity.
The Holy See has taken note of this Declaration, but awaits the forthcoming official Communication of the Priestly Fraternity as their dialogue with the Pontifical Commission "Ecclesia Dei" continues.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


Paparatzifan
00sabato 21 luglio 2012 22:38
Dal blog di Lella...

Pontifica Università Cattolica del Perù: la Santa Sede toglie i titoli "Pontificia" e "Cattolica"


La Santa Sede, con Decreto del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in base a specifico mandato Pontificio, ha deciso di togliere alla Pontificia Università Cattolica del Perù il diritto all’uso nella propria denominazione dei titoli di “Pontificia” e di “Cattolica”, conformemente alla legislazione canonica. Lo rende noto in un comunicato la Sala Stampa vaticana.


Questa Università, “fondata nel 1917 ed eretta canonicamente con Decreto della Santa Sede nel 1942, dal 1967 ha più volte modificato unilateralmente gli Statuti con grave pregiudizio dell’interesse della Chiesa. Dal 1990 in poi l’Università, più volte sollecitata dalla Santa Sede ad adeguare i suoi Statuti alla Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae (15 agosto 1990), non ha corrisposto a tale dovere legale”. In seguito alla visita canonica del dicembre 2011 e all’incontro del rettore con il cardinale Bertone nel febbraio scorso, “ha avuto inizio un ulteriore tentativo di dialogo in vista dell’adeguamento degli Statuti alla legge della Chiesa. Ultimamente – prosegue il comunicato - il rettore con due lettere indirizzate al cardinale segretario di Stato “ha manifestato l’impossibilità di attuare quanto richiesto, condizionando la modifica degli Statuti alla rinuncia da parte dell’Arcidiocesi di Lima al controllo della gestione dei beni dell’Università”.


Ma la partecipazione dell’Arcidiocesi di Lima al controllo della gestione patrimoniale dell’Ente è stata più volte confermata con sentenze dei Tribunali civili del Perù. Dinanzi a tale atteggiamento dell’Università, confermato da altri fatti, la Santa Sede si è vista costretta ad adottare il suddetto provvedimento, pur ribadendo il dovere dell’Università di sottostare alla legislazione canonica. La Santa Sede continuerà a seguire l’evoluzione della situazione dell’Università, auspicando che in un prossimo futuro le Autorità accademiche competenti riconsiderino la loro posizione, al fine di poter rivedere il presente provvedimento. Il rinnovamento richiesto dalla Santa Sede – conclude il comunicato della Sala Stampa vaticana - renderà l’Università più capace di rispondere al compito di portare il messaggio di Cristo all’uomo, alla società e alle culture, secondo la missione della Chiesa nel mondo”.


© Copyright Radio Vaticana



COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, 21.07.2012


TESTO IN LINGUA ITALIANA


La Santa Sede, con Decreto dell’Em.mo Segretario di Stato, in base a specifico mandato Pontificio, ha deciso di togliere alla Pontificia Università Cattolica del Perù il diritto all’uso nella propria denominazione dei titoli di "Pontificia" e di "Cattolica", conformemente alla legislazione canonica.
La suddetta Università, fondata nel 1917 ed eretta canonicamente con Decreto della Santa Sede nel 1942, dal 1967 ha più volte modificato unilateralmente gli Statuti con grave pregiudizio dell’interesse della Chiesa.
Dal 1990 in poi l’Università, più volte sollecitata dalla Santa Sede ad adeguare i suoi Statuti alla Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae (15 agosto 1990), non ha corrisposto a tale dovere legale.
In seguito alla Visita Canonica, svoltasi nel mese di dicembre 2011, e all’incontro del Rettore con l’Em.mo Card. Segretario di Stato, nel mese di febbraio 2012, ha avuto inizio un ulteriore tentativo di dialogo in vista dell’adeguamento degli Statuti alla legge della Chiesa.
Ultimamente il Rettore con due lettere indirizzate all’Em.mo Segretario di Stato ha manifestato l’impossibilità di attuare quanto richiesto, condizionando la modifica degli Statuti alla rinuncia da parte dell’Arcidiocesi di Lima al controllo della gestione dei beni dell’Università.
La partecipazione dell’Arcidiocesi di Lima al controllo della gestione patrimoniale dell’Ente è stata più volte confermata con sentenze dei Tribunali civili del Perù.
Dinanzi a tale atteggiamento dell’Università, confermato da altri fatti, la Santa Sede si è vista costretta ad adottare il suddetto provvedimento, pur ribadendo il dovere dell’Università di sottostare alla legislazione canonica.
La Santa Sede continuerà a seguire l’evoluzione della situazione dell’Università, auspicando che in un prossimo futuro le Autorità accademiche competenti riconsiderino la loro posizione, al fine di poter rivedere il presente provvedimento. Il rinnovamento richiesto dalla Santa Sede renderà l’Università più capace di rispondere al compito di portare il messaggio di Cristo all’uomo, alla società e alle culture, secondo la missione della Chiesa nel mondo.


TESTO IN LINGUA SPAGNOLA


La Santa Sede, con Decreto del Emmo. Secretario de Estado, en base a específico mandato Pontificio, ha decidido conforme a la legislación canónica retirar a la Pontificia Universidad Católica del Perú el derecho a usar en su denominación los títulos de "Pontificia" y de "Católica".
La mencionada Universidad, fundada en 1917 y erigida canónicamente con Decreto de la Santa Sede en 1942, a partir de 1967 ha modificado unilateralmente sus Estatutos en diversas ocasiones perjudicando gravemente los intereses de la Iglesia.
A partir de 1990, la Universidad ha sido requerida por la Santa Sede en múltiples ocasiones a adecuar sus Estatutos a la Constitución Apostólica Ex Corde Ecclesiae (15 de agosto de 1990), sin que haya respondido a esta exigencia legal.
Tras la Visita Canónica realizada en diciembre de 2011 y la entrevista del Rector con el Emmo. Cardenal Secretario de Estado en febrero de 2012, tuvo lugar un ulterior intento de diálogo en vista de adecuar los Estatutos a la ley de la Iglesia.
Recientemente, mediante dos cartas dirigidas al Emmo. Secretario de Estado, el Rector ha manifestado la imposibilidad de realizar cuanto se le requería, condicionando la modificación de los Estatutos a la renuncia por parte de la Archidiócesis de Lima al control de la gestión de los bienes de la Universidad.
La participación de la Archidiócesis de Lima en el control de la gestión patrimonial de esta entidad ha sido confirmada en varias ocasiones con sentencias de los Tribunales civiles del Perú.
Ante esta actitud por parte de la Universidad, confirmada además por otras iniciativas, la Santa Sede se ha visto obligada a adoptar las mencionadas medidas, ratificando en cualquier caso el deber que sigue teniendo dicha Universidad de observar la legislación canónica.
La Santa Sede seguirá atentamente la evolución de la situación de esta Universidad, deseando que en un futuro próximo las Autoridades académicas competentes reconsideren su posición con el fin de poder revisar las presentes medidas. La renovación requerida por la Santa Sede hará que la Universidad responda con más eficacia al cometido de llevar el mensaje de Cristo al hombre, a la sociedad y a las culturas, según la misión de la Iglesia en el mundo.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


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