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I lefebvriani

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2013 22:40
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30/04/2009 17:59
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LEFEBVRIANI: FELLAY, PAPA ACCETTI NOSTRA SITUAZIONE COME PROVVISORIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 29 apr.

La Fraternita' di San Pio X chiede al Papa di proteggere le trattative per il rientro definitivo dei seguaci di mons. Marcel Lefebvre nella piena comunione concedendo "una situazione intermedia, necessariamente incompleta e imperfetta dal punto di vista canonico".
Questo passo e' ritenuto necessario per tutelare le trattative stesse da tensioni che continuamente vengono innescate.
"Approfittando della nuova situazione - rileva il superiore generale Bernard Fellay in una lettera indirizzata nei giorni scorsi a fedeli e benefattori per chiedere sostegno attraverso al preghiera del Rosario - dopo il decreto sulle scomuniche, che non ha cambiato nulla nello statuto canonico della Fraternita', molti vescovi tentano di imporci la quadratura del cerchio esigendo da noi l'obbedienza alla lettera del diritto canonico, in ogni punto, come se noi fossimo perfettamente in ordine, allorche' al tempo stesso ci dichiarano canonicamente inesistenti".
Per questo, spiega, sarebbe necessario che l'esistenza della Fraternita' "venga accettata in quanto tale, senza rinfacciarci sempre l'accusa di disobbedienza o ribellione, senza continuare a lanciare nei nostri confronti divieti insostenibili".
La Lettera cita la dichiarazione di "un vescovo tedesco" per il quale "prima della fine dell'anno, la Fraternita' sara' ancora una volta al di fuori della Chiesa".
"Bella prospettiva", commenta mons. Fellay che aggiunge: "come andra' a finire? Non lo sappiamo. Noi manteniamo la nostra proposta e cioe' che venga accettata la nostra attuale situazione imperfetta come provvisoria, affrontando le discussioni dottrinali finalmente annunciate, con la speranza che si raggiungano buoni frutti. Ma in questo percorso cosi' difficile, di fronte a cosi' violente opposizioni, chiediamo a voi, cari fedeli, ancora una volta, di ricorrere alla preghiera: ci sembra che sia giunto il momento di lanciare una vasta offensiva, profondamente radicata nel messaggio della Madonna a Fatima, che ha promesso una felice soluzione, come ha annunciato che alla fine il suo Cuore Immacolato trionfera'".
"E' questo trionfo - afferma il successore di mons. Lefebvre esortando i seguaci della Fraternita' a rinnovate preghiere alla Vergine - che Le chiediamo, nel modo che Ella stessa ha chiesto, e cioe' la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato fatta dal Sommo Pontefice e da tutti i Vescovi dell'orbe cattolico, con la diffusione della devozione al Suo Cuore Immacolato e addolorato.
Ecco perche' vogliamo offrire al Papa, a tal fine, entro il 25 marzo 2010, ancora un bouquet di 12 milioni di rosari, come una corona di stelle attorno alla Sua persona, accompagnata da una altrettanto notevole quantita' di sacrifici e fioretti quotidiani che avremo cura di attingere ogni giorno nel fedele compimento del nostro dovere di stato, e con la promessa di diffondere la devozione al suo Cuore Immacolato.
E' chiaro che non intendiamo forzare la Divina Provvidenza, ma abbiamo imparato dagli esempi dei santi e dalla Sacra Scrittura, che i grandi desideri possono affrettare in modo impressionante i disegni di Dio".
"Al momento di lanciare una nuova crociata del Rosario, durante il nostro pellegrinaggio a Lourdes lo scorso ottobre, non pensavamo - scrive mons. Fellay nella sua lettera a fedeli e benefattori della Fraternita' San Pio X - in una risposta cosi' veloce dal cielo alla nostra richiesta ed e' stato nella visita a Roma nel mese di gennaio, dove abbiamo donato un bouquet di 1.703.000 rosari al Papa, che ho ricevuto dalle mani del card. Castrillon Hoyos il decreto sulla rimessione delle scomuniche".
"Noi tutti - confessa il vescovo lefebvriano - siamo stati tanto sorpresi dalla pubblicazione del decreto del 21 gennaio, quanto lo siamo stati per la violenza della reazione dei progressisti e della sinistra, in generale, nei nostri confronti. E' vero che hanno trovato un'occasione d'oro nelle malaugurate parole del Vescovo Williamson, che hanno permesso loro di attribuirle a tutta la Fraternita' maltrattandola e considerandola il capro espiatorio".
"In realta', siamo stati strumentalizzati in una lotta molto piu' importante: quella della Chiesa, che porta bene il suo titolo di Chiesa militante contro gli spiriti maligni che vagano in aria, come dice San. Paolo", commenta Fellay che spiega: "non esitiamo ad inserire la nostra piccola storia nella grande storia della Chiesa, in questa lotta titanica per la salvezza delle anime, come e' gia' annunciato nella Genesi, e descritta in modo sorprendente nell'Apocalisse di San Giovanni. Spesso questa lotta spirituale, rimane a livello spirituale; di tanto in tanto dal livello delle menti e delle anime scende a livello del corpo e diventa visibile, come nelle aperte persecuzioni.
Dobbiamo riconoscere, vedendo quanto e' accaduto negli ultimi mesi, un aumento di intensita' in questa lotta. Ed e' chiaro che l'unico a cui in ultima analisi e' mirata, e' il Vicario di Cristo, nel suo sforzo di avviare una qualche restaurazione della Chiesa. Si teme un riavvicinamento tra il capo della Chiesa e il nostro movimento, la paura della perdita dei risultati del Concilio Vaticano II, e viene fatto ogni sforzo per neutralizzarlo.
Progressisti ed ebrei gli intimano di scegliere tra il Concilio Vaticano II e noi al punto che per rassicurarli la Segretaria di Stato non ha trovato di meglio che porre come condizione necessaria per la nostra esistenza canonica la piena accettazione di cio' che noi vediamo come la principale fonte di problemi attuali e alla quale ci siamo sempre opposti. Tuttavia loro, come noi, sono vincolati dal giuramento anti-modernista e da tutte le altre condanne della Chiesa. E' per questa ragione che non possiamo accostarci al Concilio Vaticano II se non alla luce di queste dichiarazioni solenni (professione di fede e giuramento antimodernista) fatte davanti a Dio e alla Chiesa. E se questo sembra incompatibile, vuol dire che sono le novita' ad essere sbagliate.
Facciamo affidamento - conclude - sulle discussioni dottrinali annunciate al fine di chiarire il piu' profondamente possibile questi punti".

Il sito del distretto tedesco della Fraternita' San Pio X ha intanto pubblicato anche una lettera del superiore locale, mons. Franz Schmidberger, che chiede al presidente dei vescovi tedeschi, mons. Robert Zollitsch, di correggere le dichiarazioni rilasciate a una tv tedesca, che negano il valore di sacrificio redentivo alla Crocifissione e dunque "danneggiano il Magistero della Chiesa".

© Copyright (AGI)


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