20/02/2009 18:15 |
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EST - Williamson, ambasciata Argentina: Nessun cambiamento col Vaticano
Roma, 20 feb (Velino)
L’invito del governo argentino al vescovo lefebvriano Richard Williamson non ha portato “nessun cambiamento” nelle relazioni tra Buenos Aires e la Santa Sede.
Relazioni che rimangono “cordiali e aperte”.
Lo ha detto al VELINO l’ambasciatore argentino presso la Santa Sede Juan Pablo Cafiero, il giorno dopo la decisione del paese latinoamericano di espellere il vescovo negazionista.
Buenos Aires, ha ricordato l’ambasciatore, ha semplicemente applicato due norme: “La legge sulla migrazione secondo la quale se una persona ha falsificato i dati presentati per il permesso di residenza”, ha dieci giorni di tempo per abbandonare il paese o esservi costretto con la forza.
Sulla decisione del governo hanno poi pesato “le denunce penali depositate in vari tribunali della nazione per apologia di reato”, dal momento che si ritiene che “la posizione negazionista del genocidio porta in sé una apologia” degli eventi incriminati. Le indagini sulla posizione di Williamson hanno portato alla verifica dei diversi rinnovi del permesso di residenza.
Il vescovo aveva presentato un contratto secondo il quale si impegnava a realizzare corsi, seminari e letture legate alla sua condizione di professore di letteratura di Oxford.
Mansioni oggetto di un contratto con l’Associazione “La Tradición” (“La Tradizione”), e che sarebbero state la ragione della sua permanenza in Argentina. Williamson esercitava però le funzioni sacerdotali ed era direttore del seminario “Nuestra señora corredentora”, appartenente alla fraternità lefebvriana di San Pio X.
(Raffaele Bertini)
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