11/02/2009 23:19 |
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Notizie interne dalla Fraternità San Pio X
Da attendibili informazioni apprendiamo che mons. Fellay ha indirizzato una lettera interna ai membri della Fraternità, ove egli afferma, tra l'altro, che:
- Il Concilio Vaticano II è sì un Concilio Ecumenico della Chiesa Cattolica ma, per aver espressamente affermato che non intendeva dichiarare nulla di nuovo su fede e morale, si pone come un "unicum" fra i Concili i quali in passato avevano sempre proclamato qualche verità di fede o morale.
- Per questo fatto, sempre secondo mons. Fellay, esso assumerebbe un livello in un certo senso "minore" di autorevolezza. Non sarebbe dunque uno scandalo contestarne alcuni punti limitati.
- Nella lettera dei quattro vescovi del 15 dicembre 2008, quella che ha sbloccato definitivamente la situazione, i presuli avrebbero spiegato che essi accettano pienamente l'autorità del Papa nella misura in cui egli trasmette fedelmente il "depositum fidei". Le perplessità sul Magistero degli ultimi decenni si fonderebbe proprio sulla piena adesione alla dottrina insegnata dai Pontefici e dai Concili dogmatici precedenti.
Se una tale lettera è stata ritenuta sufficiente da Benedetto XVI significa evidentemente che nelle future discussioni dottrinali sarà concesso un margine di critica nei confronti di taluni documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo.
Apprendiamo inoltre che mons. Fellay si è recato a Roma il 17 gennaio ed è ritornato il medesimo giorno in Svizzera portando con sè il documento già firmato, anche se datato 21 gennaio. Nella Fraternità si attribuisce una notevole importanza al fatto che la revoca della scomunica sia avvenuta con un documento della Congregazione dei Vescovi e non della Ecclesia Dei. Ciò denota l'importanza dell'atto e, implicitamente, l'abbattimento di una sorta di "recinto" o "ghetto" posto in essere allo scopo di tenere separati i tradizionalisti dal resto del corpo ecclesiale.
La FSSPX avrebbe preferito una dichiarazione di nullità delle scomuniche piuttosto che una revoca. Si fa comunque notare come in un passaggio del documento, pur senza nominarlo, si potrebbe evincere anche il venir meno della sanzione per i Vescovi ordinanti (mons. Lefebvre e De Castro Mayer).
da "Messainlatino"
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