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I lefebvriani

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2013 22:40
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07/02/2009 19:20
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Dal Blog di Andrea Tornielli...


Physikelly Scrive: February 6th, 2009 at 10:59 pm

Galeazzi non sembra aver notato che la revoca della scomunica porta solo e semplicemente allo ’status quo ante’, sino alla primavera ‘88. Di ordinazioni illecite ve ne sono state almeno dal 1975, se è per questo.
-Inoltre (cito da un articolo online del Messaggero di oggi) : “La Fraternità San Pio X non fermerà l’ordinazione di sacerdoti, perché «il decreto di remissione della scomunica non ci chiede l’interruzione della nostra attività ordinaria».Lo ha detto l’abate Gregoire Celier, responsabile delle comunicazioni della comunità lefebvriana in Francia. Celier ha confermato il desiderio della Fraternità di giungere alla piena comunione con Roma, ma che per questo occorrerà avviare una «discussione dottrinale» che «prenderà il suo tempo» e che difficilmente potrà essere avviata «finché non si placa questa tempesta mediatica».”

Ora: senza tirare in ballo gli Ortodossi, prendiamo un caso in parte più semplice. A quanto pare, dovrebbe essere alle porte (l’ha riportato bene in evidenza lo stesso Galeazzi giorni fa -in realtà pescando a piene mani verbatim da un settimanale cattolico australiano- ) la ammissione nella Chiesa cattolica, forse come prelatura personale, di circa mezzo milione di tradizionalisti anglicani. Quelli della TAC, la “Comunione Anglicana Tradizionale”, scismatica da vent’anni dalla Comunità Anglicana (quindi da non confondere con gli anglo-cattolici interni a quest’ultima).

Bene: vi è qualcuno, fra i giornalisti non dico italiani, ma di tutto il mondo, che vada a spulciare se quelli della TAC effettuano ancora ordinazioni al momento, o le hanno sospese?

Eppure: “L’arcivescovo John Hepworth, primate di questo gruppo, ha detto di voler portare a Roma tutti i suoi vescovi in occasione della beatificazione (la cui data non è ancora stata fissata) di John Henry Newman, il grande convertito dall’anglicanesimo. Nell’aprile del 2007 Hepworth ha scritto a Benedetto XVI, annunciandogli che i vescovi della Comunione tradizionale avrebbero sottoscritto il Catechismo della Chiesa Cattolica, e un documento in cui chiedevano l’unione con Roma. L’incontro , e la firma, è avvenuta nel santuario mariano più famoso del Regno Unito, a Walsingham, Norfolk. Nell’ottobre del 2007 Hepworth accompagnato da due vescovi, Robert Mercer e Peter Wilkinson hanno consegnato il Catechismo e il documento a padre Augustine Di Noia, OP, un alto funzionario statunitense della Congregazione per la Dottrina della Fede. Secondo The Record un annuncio in questo senso potrebbe venire presto, subito dopo Pasqua.”

(parole del collega di Galeazzi, Marco Tosatti, nel suo articolo del 30 gennaio scorso:
www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=196&ID_articolo=268&ID_sezione=396&... )

Aggiungo due dettagli interessanti: si sa che i leader della TAC *non hanno posto condizioni* per la loro riammissione nella Chiesa. Quindi non hanno nulla contro Roma. Fedelissimi. Ora tutto è nelle mani del Papa, da cui aspettano solo un cenno d’invito ufficiale. Inoltre, molto importante: non avendo gli anglicani in genere Ordini validi (a differenza per esempio dei lefebvriani, che hanno ordini validi ma conseguiti illecitamente), tutti i sacerdoti della TAC che accettano questo accordo con Roma, dovranno essere ri-ordinati (almeno almeno sub-conditione) .
Ma non basta: probabilmente, la futura TAC riconciliata, pur mantenendo molti riti e tradizioni tipici dell’anglicanesimo (quello ‘high church’, però) non avranno più la possibilità di tenere, oltre ai presbiteri, anche i vescovi sposati. Cioè: sì a preti sposati, ma non a vescovi, che dovranno quindi eventualmente rinunciare a tale dignità, e ‘tornare’ semplici sacerdoti. Comunque, tutte le ordinazioni sono da (ri)fare ancora, per cui, la cosa sarà non semplicissima, come redistribuzione di ministeri, etc…

Bene, ho mostrato tutto questo per dire: come mai non c’è alcuno che va a sfrugugliare se questi qua della TAC non solo continuano a ordinare ‘illecitamente’, ma anche ‘invalidamente’? Per dirla in modo crudo, a continuare a fregiarsi di titoli come ‘vescovo’ pur essendo meramente dei laici, a rigore, e per di più sposati che dovranno limitarsi al presbiterato, una volta riconciliati definitivamente?

Dopo tutto, è da decenni (e prima del loro scisma, da secoli) che ’simulano’ un sacramento che non possono validamente conferire…

Naturalmente, non amo moltissimo tali durezze teoretiche , pur vere, sbattute in faccia ai fratelli separati e le loro Chiese/Comunità ecclesiali.. Ma noto che , come per il concetto di scomunica, tale durezza è ‘ecclesially correct’ solo nei riguardi dei “Lefebvriani”.

Avete capito il mio punto? Voglio dire: non si può vedere tutto alla luce della informativa ma dopotutto limitata nota della Segreteria di Stato. Non tutto si esaurisce lì, era solo un modo per placare in prima approssimazione un bisogno di chiarezza da parte dell’opinione pubblica.

Notate: se si ragionasse in punta di diritto canonico, allora non solo i vescovi della Fraternità dovrebbero rinunciare a ordinare nuovi sacerdoti, ma loro, e tutti i cinquecento sacerdoti, dovrebbero rinuciare a celebrare tutti i Sacramenti tout-court…
(Peraltro, matrimoni e confessioni sono addirittura invalidi, non solo illeciti, poichè non c’è giurisdizione, anche se la SSPX ha sempre sostenuto che lo’ stato d’emergenza’ giustificava il tutto, e lo giustificherebbe ancora.)

Noto solo che adesso, andando scemando (molto) lentamente l’argomento ‘antisemitismo’, si cerca di premere l’acceleratore e dare forza all’argomento “ordinazioni sacerdorali-nonostante-la-sospensione”, che è fallacissimo, perchè allora, a rigor di logica, Benedetto l’altro giorno avrebbe dovuto mandare a Kirill di Mosca non un telegramma di congratulazioni, ma una nota in cui gli ricordava di ‘non avere una funzione canonica nella Chiesa e non esercitare lecitamente un ministero in essa’, dal 1054, e intimandogli di non celebrare i sacramenti, men che meno ordinazioni che alimenterebbero ulteriormente lo scisma orientale (non superato dalla mera remissione della scomunica, nel ‘65) …

In sintesi: qui qualcuno soffia sul fuoco [e stasera ho visto il tono delle news della redazione tedesca di Radio Vaticana, diretta dal polemico e ribelle gesuita E. von Gemmingen -quello che due anni fa propose donne-cardinale (sic!) - che ha la faccia di descrivere la questione delle possibili nuove ordinazioni a giugno, come ‘la scelta dello scontro aperto con Roma’ !!] , soffia sul fuoco o in buona fede per ignoranza, o in mala fede, e sapendo di mentire, poichè qui ci sono molti che vogliono montare il “caso mediatico ordinazioni”, come se nuove ordinazioni sacerdotali a giugno potessero attrarre sulla Fraternità nuove scomuniche, pur non avendone mai attratte per quasi tre lustri, Giovanni Paolo II regnante. Insomma: i media cattolici anti-ricnciliazione stanno preparando l’ennesima trappola. Prego chi di dovere -Roma, Econe, Giornalisti realmente cattolici- di disinnescarla per tempo..

Gigi Scrive: February 6th, 2009 at 11:34 pm

Chi ha scritto queste cose fa una gran confusione tra le ordinazioni di vescovi, che necessitano del placet vaticano, e le ordinazioni di sacerdoti che sono di appannaggio dei vescovi. Ora, i vescovi della Fraternità sacerdotale san Pio X, ordinati dall’arcivescovo Lefebvre validamente ma illecitamente (mancava l’assenso del Papa sui nomi) sono sempre stati vescovi a tutti gli effetti poichè posseggono la successione apostolica, trasmessa loro da mons. Lefebvre. Hanno ordinato centinaia di sacerdoti, perchè i seminari tradizionalisti a digfferneza dei conciliari sono pieni, che sono sacerdoti validissimi a tutti gli effetti. Lo dimostra il fatto che quando alcuni di costoro sono passati con Roma lasciando la Fraternità, non sono stati nuovamente ordinati, poichè l’ordinazione ricevuta dai vescovi della Fraternità (così come tutti gli altri sacramenti sia dei vescovi che di questi sacerdoti) è valida. I preti tradizionalisti, peraltro, sono ottimi sacerdoti: vivono poveramente (la Chiesa non gli passa l’8 per mille) e mai si è registrato tra loro qualche caso vergognoso (tipo pedofilia o immoralità che affliggono la Chiesa conciliare). Da notare che i sacerdoti della Fraternità non sono mai stati scomunicati, come più volte dichiarato dalla santa Sede, poichè questo provvedimento riguardava solo i vescovi ordinati validamente ma non lecitamente. Ora per la santa Sede si tratta solo di sistemare una questione di diritto canonico. Quanto agli anglicani, il paragone è sbagliato. Non sono stati ordinati da vescovi cattolici, ma nominati dal parlamento inglese che li mantiene: quindi hanno perso la successione apostolica.


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