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Viaggi pastorali in Italia

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2012 20:47
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Da "Vatican Insider"...

2/06/2012

Un incontro speciale tra il Papa teologo e il cardinale biblista e pastore


In arcivescovado il colloquio privato tra il padre nobile dell'episcopato più aperto al confronto con la modernità e Benedetto XVI

GIACOMO GALEAZZI
MILANO


Lo aveva richiesto da settimane ed è stato accontentato. Il cardinale gesuita Carlo Maria Martini, malgrado la malattia che rende difficile i suoi spostamenti e gli impedisce da tempo di partecipare a incontri pubblici, ha voluto ugualmente portare il suo saluto a Benedetto XVI, che in più occasioni lo aveva ricordato nei discorsi della sua trasferta ambrosiana.

Una prova di considerazione da parte del Papa poiché in genere si limitano i saluti all'ultimo arcivescovo emerito della diocesi visitata e non anche al suo predecessore. Ad annunciare l'incontro è stato il suo confratello gesuita padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede. La visita dell'arcivescovo emerito di Milano, nel mezzo della bufera "Vatileaks", appare particolarmente significativa. Prima da cardinali, poi da papabili e anche negli ultimi sette anni, Ratzinger e Martini si sono spesso trovati su posizioni divergenti.

Dalla liberalizzazione della messa in latino alle modalità di reintegro dei lefebvriani nella Chiesa."Sono due grandi personaggi, completamente diversi tra loro- commenta a "Vatican Insider" lo scrittore cattolico, Antonio Socci-. Ancora una volta Benedetto XVI smentisce così la ridicola etichetta di panzercardinal e nella semplicità il suo modo di fare colpisce per la mitezza e l'apertura di cuore". Aggiunge Socci: "Il fatto che il Pontefice metta prima di tutto la stima per la persona per la persona, aveva avuto una palese dimostrazione con l'udienza concessa a castelgandolfo al teologo del dissenso Hans Kung".

Parimenti, precisa Socci,"Ratzinger apprezza Martini come biblista e più volte ha pubblicamente richiamato il suo ministero nella Chiesa ambrosiana. E' una stima reciproca, molto sentita, per nulla formale. Il "faccia a faccia" tra il Papa e Martini fa piazza pulita di pregiudizi, schieramenti, schemi di correnti. E' l'incontro tra due veri uomini di Chiesa". Il "vis-à-vis", in forma privata, si svolgerà nella curia ambrosiana. il cardinale Martini aveva espresso il desiderio di incontrare il Papa nonostante le precarie condizioni di salute. "Sta bene - spiega monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiare di Milano - ma ha qualche difficoltà di parola e fa un po' fatica a camminare".


Un'altra chiave di lettura dell'incontro la offre lo storico del cristianesimo Alberto Melloni. "Pur nella differenza più profonda di posizioni tra i due c'è una vicinanza intellettuale che va ben oltre le rappresentazioni stereotipate del conservatore e del progressista- osserva a "Vatican Insider" il professor Melloni-. Sono stati i grandi intellettuali del collegio cardinalizio di Karol Wojtyla. Il fatto che, con tutto il peso della malattia, Martini abbia voluto esprimere vicinanza e affetto al Pontefice è un gesto coerente con la statura dei due personaggi". Eppure le loro "candidature" nel 2005 erano contrapposte."E' vero che all'inizio dell'ultimo conclave Ratzinger e Martini erano in competizione- sottolinea Melloni-.Ma poi è stato Martini a portare a Ratzinger gli ultimi voti necessari, quindi ne è stato un grande elettore".


L'incontro in arcivescovado è un segno importante, concorda il vaticanista dell'Agi, Salvatore Izzo. "Benedetto XVI ha sempre mostrato stima e considerazione per il cardinale Martini che apprezza come biblista e come pastore- evidenzia Izzo a "Vatican Insider"-. E' una stima espressa tante volte anche in discorsi a braccio, come in quello per esempio ai seminaristi di Roma. Martini e Ratzinger sono coetanei, sono colleghi come professori universitari e condividono una lettura del Gesù storico identificato con il Gesù della fede. Trovo marginali le divergenze che comunque tra uomini di questa levatura possono esserci. E poi Joseph Ratzinger è una persona buona e non mai stato sentire pronunciare giudizi negativi su nessuno".


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