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Viaggio apostolico in Giordania e Israele

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2009 21:40
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10/05/2009 20:37
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Discorso del Papa sul luogo del Battesimo di Gesù al Giordano
"La prima pietra di una chiesa è simbolo di Cristo"



AMMAN, domenica, 10 maggio 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il discorso che Benedetto XVI ha pronunciato questa domenica pomeriggio a Betania oltre il Giordano, nella zona in cui predicò Giovanni il Battista e che fu testimone della vita pubblica di Gesù, dopo aver benedetto le prime pietre di due chiese cattoliche, una latina e l'altra greco-melchita.

* * *

Altezze Reali,

Cari Fratelli Vescovi,

Cari Amici,
è con grande gioia spirituale che vengo a benedire le prime pietre delle due Chiese Cattoliche che saranno costruite al di là del fiume Giordano, un posto segnato da molti avvenimenti memorabili nella storia biblica. Il profeta Elia, il Tisbita, proveniva da questa area non lontano dal nord di Galaad. Qui vicino, di fronte a Gerico, le acque del Giordano si aprirono davanti ad Elia che fu portato via dal Signore in un carro di fuoco (cfr 2 Re 2,9-12). Qui lo Spirito del Signore chiamò Giovanni, figlio di Zaccaria, a predicare la conversione dei cuori. Giovanni l'Evangelista pose in questa area anche l'incontro tra il Battista e Gesù, che in occasione del battesimo venne "unto" dallo Spirito di Dio disceso come colomba, e fu proclamato amato Figlio del Padre (cfr Gv 1,28; Mc 1,9-11).

Saluto con gioia Sua Beatitudine Gregorio III Laham, Patriarca di Antiochia per la Chiesa Greco-Melchita. Saluto con affetto anche Sua Beatitudine l'Arcivescovo Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme. Estendo con calore i miei migliori saluti a Sua Beatitudine Michel Sabbah, ai Vescovi Ausiliari presenti, particolarmente all'Arcivescovo Joseph Jules Zerey e al Molto Reverendo Salim Sayegh, che ringrazio per le sue gentili parole di benvenuto. Sono lieto di salutare tutti i Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici che ci accompagnano oggi. Rallegriamoci nel riconoscere che i due edifici, uno Latino, l'altro Greco-Melchita, serviranno ad edificare, ognuno secondo le tradizioni della propria comunità, l'unica famiglia di Dio.

La prima pietra di una chiesa è simbolo di Cristo. La Chiesa poggia su Cristo, è sostenuta da Lui e non può essere da Lui separata. Egli è l'unico fondamento di ogni comunità cristiana, la pietra viva, rigettata dai costruttori ma preziosa agli occhi di Dio e da Lui scelta come pietra angolare (cfr 1 Pt 2,4-5.7). Con Lui anche noi siamo pietre vive costruite come edificio spirituale, luogo di dimora per Dio (cfr Ef 2,20-22; 1 Pt 2,5). Sant'Agostino amava riferirsi al mistero della Chiesa come al Christus totus, il Cristo intero, il pieno e completo Corpo di Cristo, Capo e membra. Questa è la realtà della Chiesa; essa è Cristo e noi, Cristo con noi. Egli è con noi come la vite è con i suoi tralci (cfr Gv 15,1-8). La Chiesa è in Cristo una comunità di vita nuova, una dinamica realtà di grazia che promana da Lui. Attraverso la Chiesa Cristo purifica i nostri cuori, illumina le nostre menti, ci unisce con il Padre e, nell'unico Spirito, ci conduce ad un quotidiano esercizio di amore cristiano. Confessiamo questa gioiosa realtà come l'Una, Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa.

Entriamo nella Chiesa mediante il Battesimo. La memoria del battesimo stesso di Cristo è vivamente presente davanti a noi in questo luogo. Gesù si mise in fila con i peccatori ed accettò il battesimo di penitenza di Giovanni come un segno profetico della sua stessa passione, morte e resurrezione per il perdono dei peccati. Nel corso dei secoli, molti pellegrini sono venuti al Giordano per cercare la purificazione, rinnovare la loro fede e stare più vicini al Signore. Così fece la pellegrina Egeria che ha lasciato uno scritto sulla sua visita alla fine del quarto secolo. Il Sacramento del Battesimo, che trae il suo potere dalla morte e resurrezione di Cristo, sarà particolarmente tenuto in considerazione dalle comunità cristiane che si raccoglieranno nelle nuove chiese. Possa il Giordano ricordarvi sempre che siete stati lavati nelle acque del Battesimo e siete divenuti membri della famiglia di Gesù. Le vostre vite, in obbedienza alla sua parola, sono trasformate nella sua immagine e somiglianza. Sforzandovi di essere fedeli al vostro impegno battesimale di conversione, testimonianza e missione, sappiate che siete fortificati dal dono dello Spirito Santo.

Cari Fratelli e Sorelle, possa la contemplazione di questi misteri arricchirvi di gioia spirituale e coraggio morale. Con l'Apostolo Paolo, vi esorto a crescere nella intera serie di nobili atteggiamenti che vanno sotto il nome benedetto di agape, amore Cristiano ( cfr 1 Cor 13,1-13). Promuovete il dialogo e la comprensione nella società civile, specialmente quando rivendicate i vostri legittimi diritti. In Medio Oriente, segnato da tragica sofferenza, da anni di violenza e di questioni irrisolte, i Cristiani sono chiamati a offrire il loro contributo, ispirato dall'esempio di Gesù, di riconciliazione e pace con il perdono e la generosità. Continuate ad essere grati a coloro che vi guidano e vi servono fedelmente come ministri di Cristo. Fate bene ad accettare la loro guida nella fede sapendo che nel ricevere l'insegnamento apostolico che essi trasmettono, accogliete Cristo e accogliete l'Unico che l'ha inviato ( cfr Mt 10,40).

Miei cari Fratelli e Sorelle, procediamo ora a benedire queste due pietre, l'inizio di due nuovi edifici sacri. Voglia il Signore sostenere, rafforzare ed incrementare le comunità che in essi eserciteranno il loro culto. E benedica tutti voi con il suo dono di pace. Amen!

[© Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana]




La visita al Sito del Battesimo. Il Papa: promuovete il dialogo anche quando rivendicate diritti legittimi

Nel pomeriggio il Papa si è trasferito nella regione di Betania al di là del Giordano, per una visita al “Sito del Battesimo” dove operava San Giovanni Battista. Qui ha presieduto il rito di Benedizione delle prime pietre delle chiese dei Latini e dei Greco-Melkiti. “La prima pietra di una chiesa – ha detto il Pontefice - è simbolo di Cristo. La Chiesa poggia su Cristo, è sostenuta da Lui e non può essere da Lui separata. Egli è l’unico fondamento di ogni comunità cristiana”. Poi si è rivolto ai fedeli con questo invito: “Promuovete il dialogo e la comprensione nella società civile, specialmente quando rivendicate i vostri legittimi diritti. In Medio Oriente, segnato da tragica sofferenza, da anni di violenza e di questioni irrisolte, i Cristiani sono chiamati a offrire il loro contributo, ispirato dall’esempio di Gesù, di riconciliazione e pace con il perdono e la generosità”.




Una domenica di grande festa per Il Santo Padre in Giordania


E’ stata una festa grande oggi ad Amman per la messa celebrata da Papa Benedetto nello Stadio della città. Trentamila le persone che hanno trovato posto all’interno della struttura sportiva e hanno potuto pregare con il Papa di domenica, nel ‘Giorno del Signore’. E’ stata l’occasione anche per esprimergli tutta la gioia e la riconoscenza per la sua presenza e il suo incoraggiamento.‘Ho pregato, ha detto infatti il Papa, perché la Chiesa in queste terre possa essere confermata nella speranza e fortificata nella sua testimonianza al Cristo Risorto, il Salvatore dell'umanità.”

E grande è stata anche la festa che ha accolto il Papa nel pomeriggio durante la sua visita al sito del battesimo, a Betania dell’oltre Giordano.

Il servizio di Pietro Cocco



L’immagine è di quelle che rimangono a futura memoria. In modo del tutto inaspettato, ad attendere il Papa al sito del battesimo, oltre a una folla numerosa, c’erano il Re Abdullah, la regina Rania e il Principe Ghazi che lo hanno accompagnato lungo tutto il percorso archeologico. Benedetto XVI è salito su una delle macchine elettriche preparate per l’occasione, insieme ai suoi ospiti, ed al Patriarca di Gerusalemme, Fouad Twal; mentre uno dei responsabili del sito, alla guida, illustrava loro alcune delle più significative scoperte di archeologia biblica avvenute in quell’area, dove l’evangelista Giovanni pose l’incontro tra il Battista e Gesù. Il convoglio di dodici macchine elettriche si è snodato per una decina di minuti lungo il percorso che corre di fianco al Giordano, che segna il confine tra la Giordania e Israele, mostrando un’immagine di grande familiarità e cordialità.

Ed una grande gioia e festa ha poi accompagnato il momento della benedizione delle prime pietre delle due nuove chiese, una latina e l’altra greco-melkita, che sorgeranno nell’area del sito del batteimo. C’era infatti una folla numerosa insieme ai Patriarchi di Antiochia e di Gerusalemme, Gregorio III Laham e Fouad Twal, i loro ausiliari e gli ordinari di Terra Santa.
E gioia e coraggio sono stati i due sentimenti a cui si è riferito il Papa, più volte, per invitare i cristiani della Terra Santa ad essere pietre vive della Chiesa e costruttori di ponti tra le persone di diverse fedi e culture, e così arricchire il tessuto della società.

La prima pietra di una chiesa, ha detto, è simbolo di Cristo. Egli è l’unico fondamento di ogni comunità cristiana, la pietra viva, che fa della Chiesa una comunità di vita nuova, una dinamica realtà di grazia, luogo di dimora per Dio. E’ questa realtà che può donare la gioia e il coraggio per crescere in quei nobili atteggiamenti, ha detto ancora Papa Benedetto, che vanno sotto il nome di agape, amore cristiano:

"Promuovete il dialogo e la comprensione nella società civile, specialmente quando rivendicate i vostri legittimi diritti. In Medio Oriente, segnato da tragica sofferenza, da anni di violenza e di questioni irrisolte, i Cristiani sono chiamati a offrire il loro contributo di riconciliazione e pace con il perdono e la generosità."

Ed al tema dell’amore, Benedetto XVI aveva dedicato l’omelia del mattino, alla Messa celebrata nello stadio di Amman, parlando della vocazione della famiglia e della dignità e della missione delle donne nel piano di Dio.
In particolare il Papa ha ricordato che la Chiesa in Terra Santa deve molto alla testimonianza di fede e di amore di tante donne, che in diverse maniere hanno dedicato la loro vita a costruire la pace e a promuovere l'amore:

"Sfortunatamente, questa dignità e missione donate da Dio alle donne non sono state sempre sufficientemente comprese e stimate. La Chiesa, e la società nel suo insieme, sono arrivate a rendersi conto quanto urgentemente abbiamo bisogno di ciò che il mio predecessore Papa Giovanni Paolo II chiamava "il carisma profetico" delle donne (cfr Mulieris dignitatem, 29). "

Nel dare una pubblica testimonianza di rispetto per le donne e nella difesa dell'innata dignità di ogni persona umana, ha concluso, la Chiesa in Terra Santa porta un importante contributo allo sviluppo di una cultura di vera umanità e alla costruzione della civiltà dell'amore.



Da Amman, Pietro Cocco, RV

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