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I libri che parlano di lui...

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2014 13:33
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PAPA: VATICANISTI DENUNCIANO, E' SOTTO ATTACCO PERCHE' VUOLE CAMBIAMENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 ago.

"Solo a scorrere le rassegne stampa internazionali, bisogna ammettere l'esistenza di un attacco contro Papa Ratzinger. Un attacco dimostrato dal pregiudizio negativo pronto a scattare su qualsiasi cosa il Pontefice dica o faccia. Pronto a enfatizzare certi particolari, pronto a creare dei 'casi' internazionali".
Lo scrivono i vaticanisti Andrea Tornielli e Paolo Rodari che hanno raccolto in un volume edito da Piemme "documenti e testimonianze inedite" che "svelano i retroscena delle crisi che hanno caratterizzato i primi cinque anni di questo Pontificato.
La tesi e' che ci sia "un attacco concentrico" che "ha origine fuori, ma spesso anche dentro la Chiesa.
Ed e' (inconsapevolmente) aiutato dalla reazione, a volte scarsa, di chi attorno al Papa potrebbe fare di piu' per prevenire le crisi o per gestirle in modo efficace". Un attacco, inoltre, "inconsapevolmente aiutato dalla mancanza di una regia e di una strategia comunicativa" da parte della Santa Sede.

Il libro contiene alcune rivelazioni, come la bozza di una riunione presieduta dal segretario di Stato Tarcisio Bertone, nella quale, nel gennaio del 2009, i capi dicastero della Curia Romana non seppero prevedere le reazioni negative alla revoca della scomunica ai lefebvriani, e la notizia che durante il viaggio in Africa del marzo dello stesso anno al Papa non fu detto delle polemiche innescate dai media occidentali riguardo alle sue parole sulla prevenzione dell'Aids.

E descrive anche il "clima" non favorevole al Pontefice che si respira in alcuni ambienti cattolici: quando fu eletto, riportano ad esempio i due vaticanisti, si riteneva potesse regnare solo per un paio d'anni e non cambiare nulla. Le cose sono andate diversamente e il libro documenta quanto invece sia determinato Papa Ratzinger nel guidare la Chiesa verso una "purificazione", sia sul piano dei comportamenti etici che su quello di una maggiore fedelta' alla sua Tradizione. Dalla ricostruzione dettagliata dei singoli "incidenti" emerge nel libro proprio l'esistenza di una sorta di sinergia tra gli oppositori "interni" ai cambiamenti che Papa Ratzinger intende imprimere (e al recupero sia della Fraternita' San Pio X fondata da mons. Marcel Lefebvre che di numerose comunita' anglicane che chiedono la piena comunione con Roma) e espressioni laiciste ostili alla dottrina cattolica.
Il libro dedica ampio spazio in particolare al motu proprio "Summorum pontificum" che ha liberalizzato l'uso del messale di San Pio V e riporta in proposito le parole - in questo caso ignorate - che il Pontefice pronuncio' nel volo verso Parigi, nel settembre 2008: "non c'e' alcuna opposizione tra la liturgia rinnovata del Concilio Vaticano II e questa liturgia.
Ogni giorno i padri conciliari hanno celebrato la messa secondo l'antico rito e, al contempo, hanno concepito uno sviluppo naturale per la liturgia, una realta' viva che si sviluppa e esclude una contraddizione, un'opposizione tra la liturgia rinnovata e la liturgia precedente".
Credo in ogni caso - aveva detto ancora Benedetto XVI durante il volo - che vi sia una possibilita' di arricchimento da ambedue le parti. Da un lato gli amici dell'antica liturgia possono e devono conoscere i nuovi santi, le nuove prefazioni della liturgia. Dall'altra, la liturgia nuova sottolinea maggiormente la partecipazione comune ma sempre non e' semplicemente un'assemblea di una certa comunita', ma sempre un atto della Chiesa universale, in comunione con tutti i credenti di tutti i tempi, e un atto di adorazione.
In tal senso mi sembra che vi sia un mutuo arricchimento, ed e' chiaro che la liturgia rinnovata e' la liturgia ordinaria del nostro tempo".
"Le critiche aspre al motu proprio - scrivono Tornielli e Rodari - arrivano dall'interno ma anche dall'esterno, perche' il motu proprio finisce per toccare diverse sensibilita'. Tra queste, quella ebraica.
Gia' prima che il testo papale venisse pubblicato, esponenti del mondo ebraico avevano reso note diverse riserve. Successivamente, diversi rabbini nel mondo si dicono scandalizzati dal fatto che il Papa torni ad approvare preghiere che il Vaticano II aveva abolito".
"Attacco a Ratzinger", comunque, "non intende presentare una tesi precostituita. Non intende accreditare in partenza l'ipotesi del complotto ideato da qualche cupola o spectre, neanche quella del 'complotto mediatico', divenuto spesso il comodo lasciapassare dietro al quale alcuni collaboratori del Pontefice si trincerano per giustificare ritardi e inefficienze".
Secondo i due vaticanisti, tuttavia, "di bufera in bufera, di polemica in polemica, l'effetto e' stato quello di 'anestetizzare' il messaggio di Benedetto XVI, schiacciandolo sul cliche' del Papa retrogrado, depotenziandone la portata.
E soprattutto dimenticando slanci e aperture dimostrati da Ratzinger in questi primi cinque anni di pontificato sui grandi temi" che ha saputo affrontare.

© Copyright (AGI)


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