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Ultimo Aggiornamento: 19/10/2015 04:06
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Il Papa ricorda il cardinale Stepinac, martire del comunismo


“Dopo il crollo del comunismo la Chiesa affronta nuove sfide” ma “il comandamento resta sempre uguale: ‘Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura’”: è quanto ha scritto Benedetto XVI al cardinale Josip Bozanić, arcivescovo di Zagabria e vicepresidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), in occasione del terzo Incontro dei cardinali e dei presidenti delle Conferenze episcopali dei Paesi dell’Europa centro-orientale su “Missione della Chiesa nell’Europa Centro-Orientale a vent’anni dal crollo del sistema comunista (1989-2009)”, che si è svolto nella capitale croata per ricordare anche il decimo anniversario della beatificazione del’arcivescovo di Zagabria, Alojzije Stepinac (1898-1960), martire del regime comunista, nel giorno della sua memoria liturgica, il 10 febbraio. “Dalla natura della Chiesa - ha affermato il Papa - deriva la sua missione, che è sempre la stessa”, e il martirio e la testimonianza del beato “ci stimolano e incoraggiano”. “La mutua cooperazione tra i pastori e le Conferenze episcopali è di grande importanza per lo svolgimento di questa missione” e “questo incontro, espressione della vitalità della Chiesa - ha concluso Benedetto XVI – dà nuova speranza per l’efficacia della sua missione in Europa e nel mondo”.

Da parte sua il cardinale Bozanić ha sottolineato che “il comunismo ha lasciato in eredità delle ferite profonde nella vita delle persone e della società, dalle quali emerge una richiesta di aiuto e il bisogno di Dio e della Chiesa per guarire l'uomo”. Infatti “nonostante la caduta del comunismo “la sua struttura è rimasta presente nella legislazione e nel potere giudiziario, nell’economia e nella cultura” e soprattutto nel velo di silenzio che è stato gettato sugli avvenimenti del recente passato. “Come spiegare altrimenti – ha detto il porporato - che a venti anni da questi avvenimenti la verità non riesce a mettere radice nelle terre che si vantano della libertà e dell’amore per la verità?”. Così in Croazia – ha spiegato - si evita di parlare di Stepinac. La verità – ha aggiunto - “è che il sistema si è frantumato, ma le schegge sono abbastanza resistenti e si manifestano nelle forme di promozione delle stesse falsità non solo attraverso la politica e nel rapporto con il passato, ma anche nel rapporto con l’educazione, la scienza, l’istruzione”. Il cardinale Bozanić ha poi affermato che è il momento di “una nuova e coraggiosa evangelizzazione per riscoprire le proprie radici cristiane” e di “rispondere alle sfide poste da una visione riduzionista dell'uomo”, soprattutto alla “dittatura del relativismo”. In tal senso, i presuli hanno avuto l'opportunità di approfondire le sfide rappresentate da globalizzazione, bioetica, neuroscienze, migrazioni e costruzione di un nuovo ordine mondiale, tutela della libertà di coscienza e nuove ideologie, specialmente riguardo alla vita e alla famiglia.


www.radiovaticana.org

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