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Le vacanze

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2012 17:01
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18/07/2009 19:34
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Dal blog di Lella...

Caduta, frattura, intervento. Già a casa

In ospedale la telefonata al Papa di Bagnasco. «Tutto bene»

Benedetto XVI l’altra notte è inciampato nella sua stanza a Les Combes, rompendosi il polso destro. Ieri mattina i controlli medici ad Aosta

DAL NOSTRO INVIATO AD AOSTA

SALVATORE MAZZA

Un semplice, piccolo «inci dente».
Che un po’ guasta, ma non interrompe, il pe riodo di riposo che il Papa sta tra scorrendo in Valle d’Aosta. Ma che, inutile negarlo, per qualche minuto a fatto trattenere il fiato a tutti. La caduta nella tarda serata di giovedì, il dolore al polso destro, e il control lo il mattino successivo in ospeda le, raggiunto dopo aver celebrato la Messa e fatto colazione.
Diagnosi: frattura scomposta del radio, ridot ta qualche ora più tardi senza biso gno di intervento chirurgico.
E il po meriggio, alle 15.53, la dimissione e il rientro a Les Combes, dove ha po tuto anche fare una breve passeg giata nel parco. Benedetto XVI sorridente, che salu ta con la mano sinistra, mentre sa le sull’auto, è l’immagine che tutti volevano vedere.
E hanno visto. La piccola folla che dalle dieci del mat tino aspettava fuori dell’ospedale 'Umberto Parini' di Aosta ha ap plaudito, sollevata, mentre dal grup po dei giornalisti qualcuno lancia va una domanda: «Fa male?». «Un po’», ha risposto il Papa, entrando nella vettura nera che l’avrebbe di lì a un minuto riaccompagnato a Les Combes.
Mentre dall’inter no, il pollice in alto nel gesto internazionale di 'tutto be ne', il suo segretario don Georg rassicurava ulterior mente i presenti.
Tutto era cominciato la mat tina, verso le 9.30, quando è arrivata improvvisamente la notizia che il Papa era stato ricoverato all’ospedale re gionale. Qualche minuto di – comprensibile – timore che si è diffuso dai giornalisti al seguito del soggiorno valdo stano del Pontefice a tutti co loro che sono stati raggiunti dalle prime notizie; poi, nel giro di pochi minuti, il particolare che Be nedetto XVI era entrato a piedi nei locali del pronto soccorso (rifiutan do la sedia a rotelle che gli era stata offerta), e la conferma da Roma del portavoce vaticano padre Federico Lombardi: una «leggera frattura» al polso destro in seguito a una cadu ta, avvenuta la notte precedente, e il ricovero per gli interventi del ca so.
Nelle ore successive, mentre papa Ratzinger, per sua espressa richie sta, aspettava il suo turno in una stanza riservatagli all’interno del pronto soccorso, è stato possibile ri costruire con discreta precisione che cosa fosse successo.
Benedetto XVI è inciampato accidentalmente quando già s’era ritirato nella sua stanza per la notte, e cercando di at tutire la caduta ha gravato con tut to il peso sulla mano destra poggia ta per terra.
Una tipica frattura da compressione, piuttosto comune (tecnicamente: frattura scomposta metaepifisaria distale del radio de stro, secondo quanto annotato sul la cartella clinica del 'paziente i gnoto 917', come per ragioni di pri vacy il Papa è stato registrato nel no­socomio), e anche piuttosto dolo rosa. I primi soccorsi sono stati pre stati a Benedetto XVI dal suo medi co personale, Patrizio Polisca, che gli ha somministrato antiinfiam- matori e antidolorifici.
Al mattino il Papa ha celebrato re golarmente la Messa nella cappelli na dello chalet dove risiede in que sti giorni e, dopo colazione, s’è fi­nalmente recato in ospedale.
«S’è mostrato una persona gentilissima e disponibilissima – ha raccontato ad Avvenire una persona dello staff del pronto soccorso in servizio in quel momento –, ha rifiutato la se dia a rotelle che era pronta, dicen do che non ne aveva bisogno, e ha salutato a uno a uno tutto il perso nale sanitario, scusandosi per il di sturbo che ci portava.
Per tutto il tempo è stato un paziente esem plare, ha chiesto soltanto di essere trattato come tutti gli altri e di non godere di particolari 'favoritismi'».
E così, in effetti, è stato: il primario di ortopedia Amedeo Manuel Man cini, che in quel momento si trova va in sala operatoria, è uscito appe na ha potuto per il tempo necessa rio a un primo esame obiettivo e per disporre una serie di controlli ra diografici al fine di verificare l’entità della frattura e decidere le cure ne cessarie.
Durante l’attesa, proprio pochi minuti prima dell’intervento, sul cellulare di don Georg è arrivata la telefonata del cardinale presi dente della Conferenza episcopale i taliana, Angelo Bagnasco, che chie deva notizie del Pontefice. Il segre tario gli ha passato la telefonata, e così Bagnasco ha potuto parlare di rettamente con il Papa, trovandolo tranquillo e quasi ironico riguardo a quanto gli era successo.
Benedetto XVI ha anche scherzato su quanto sarebbe avvenuto di lì a pochi mi nuti, e la telefonata s’è conclusa col cardinale che gli assicurava la soli darietà e la vicinanza di tutti i fede li e della Chiesa italiana. Arrivato il suo turno, papa Ratzin ger è stato portato in sala operato ria per essere «sottoposto a inter vento di riduzione e osteosintesi in anestesia locale regionale», come a intervento concluso avrebbe spie gato il dottor Polisca, leggendo nel cortile dell’ospedale il bollettino me dico ufficiale. «Le condizioni gene rali del Santo Padre – ha aggiunto Polisca – sono buone. Il Santo Padre in breve può tornare alla sua resi denza » di Les Combes. Il Pa pa, come ha poi spiegato Mancini, coadiuvato nell’at to operatorio dalla dottores sa Laura Mus e dal primario anestesista Marco Fondi, è stato sottoposto «a quello che tecnicamente si chiama 'intervento a cielo coper to' », cioè «senza uso di bi sturi».
In pratica, ha aggiunto, «ab biamo sottoposto a trazione il polso per riallineare la frat tura e, subito dopo, con un trapano, abbiamo inserito due fili d’acciaio secondo u na tecnica piuttosto comune, per te nere le ossa in posizione.
Quindi, è stato applicato un apparecchio di immobilizzazione in vetroresina, che ha le stesse funzioni di un ges so, e che Benedetto XVI dovrà tene re per circa trenta giorni». Mancini s’è detto certo che il Pontefice «non avrà nessun problema per il pieno recupero della funzionalità dell’ar to », e che «con un’opportuna tera pia riabilitativa, normale in questi casi, potrà molto presto tornare a suonare anche il pianoforte».
Terminato l’intervento, il Papa è sta to tenuto in osservazione per il tem po strettamente necessario, e di messo, come detto, poco prima del le 16.
Trovando ad accoglierlo all’e stero la piccola folla che anche sot to una leggera pioggia aveva voluto attendere fino a quel momento per esprimergli il proprio affetto, e che Benedetto XVI ha salutato con la mano sinistra.
Sulla quale erano ben visibili le 'farfalle' lasciate in posi zione dai sanitari per consentire la somministrazione degli antiinfiam matori necessari in questi casi.

© Copyright Avvenire, 18 luglio 2009


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