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Ultimo Aggiornamento: 18/01/2013 01:18
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31/10/2009 11:44
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Da "Messainlatino.it"...

Intervista al card. Cañizares sulla riforma della riforma

Il blog New Liturgical Movement pubblica la parte "liturgica" di una recente intervista rilasciata dal cardinal prefetto della Congregazione per il Culto Divino, Antonio Cañizares Llovera:


- A breve sarà trascorso un anno dalla Sua nomina a prefetto della Congregazione per il Culto Divino ... Come valuta il suo debutto nella Curia romana?

Non spetta a me valutare il mio operato. Tutto ciò che ho da dire è che è un periodo molto importante per tutti, c’è un lavoro intenso ed ha avuto luogo una plenaria della Congregazione, sono state avanzate delle proposte che il Santo Padre ha approvato e costituiscono la nostra base di lavoro [NLM: questo sembra riferirsi alle “proposte di riforma della riforma” menzionate da Andrea Tornielli in agosto, cfr. qui]. Il grande obiettivo è ravvivare lo spirito della liturgia nel mondo

- Quali sono state le prove più urgenti che ha dovuto affrontare?

Qui c’è ogni mattina un affare urgente, relativamente agli eccessi ed errori che vengono compiuti in campo liturgico, ma al di sopra di tutti, la sfida più urgente ovunque è il recupero del senso della liturgia. Non si tratta di cambiare le rubriche o introdurre cose nuove, si tratta semplicemente di vivere la liturgia e metterla al centro della vita della Chiesa. La Chiesa non può esistere senza la liturgia, poiché la Chiesa è qui per la liturgia, per lodare, ringraziare, offrire il sacrificio del Signore, per glorificare... Questo è fondamentale, senza tutto ciò non ci sarebbe la Chiesa. Anzi, non ci sarebbe l’umanità. Pertanto questo è un compito estremamente urgente e pressante.

- Come si può recuperare il senso della liturgia?

Al presente lavoriamo con calma su diverse questioni relative a progetti educativi. Questa è la prima necessità: una buona e genuina formazione liturgica. Il soggetto della formazione liturgica è critico perché in realtà non c’è sufficiente educazione [al momento]. La gente crede che la liturgia sia una questione di forme e realtà esteriori, e noi crediamo sia necessario recuperare il senso del culto, ad esempio il senso di Dio in quanto Dio. Questo senso di Dio può essere riscoperto solo attraverso la liturgia. Di conseguenza il Papa è molto impegnato a sottolineare la priorità della liturgia nella vita della Chiesa. Quando uno vive lo spirito della liturgia, entra nello spirito del culto, nella riconoscenza verso Dio e in comunione con Lui, ed è questo che trasforma l’uomo in una persona nuova. La liturgia è sempre rivolta a Dio, non alla comunità; non è la comunità che fa la liturgia, ma Dio. È Lui che viene ad incontrarci e a offrirci di partecipare alla Sua vita, alla Sua grazia e al Suo perdono... Quando si vive davvero la liturgia e Dio è davvero al centro di essa, tutto cambia.

- Siamo così lontani oggi dal vero senso del mistero?

Sì, attualmentec’è una grande secolarizzazione, il senso del mistero e del sacro è andato perduto, non si vive più secondo lo spirito di rendere culto a Dio e di lasciarLo essere Dio. Allora crediamo necessario fare continui cambiamenti in liturgia, innovare e rendere creativa ogni cosa. Non è necessario questo nella liturgia, bensì rendere vero culto, cioè riconoscere Colui che ci trascende e che si offre per salvarci. Il mistero di Dio che è l’incredibile mistero del Suo amore, non è qualcosa di vago, ma è Qualcuno che viene ad incontrarci. Dobbiamo riscoprire l’uomo che adora. Dobbiamo riscoprire il senso del mistero. Dobbiamo recuperare ciò che non si sarebbe mai dovuto perdere. Il più grande male che può essere fatto all’uomo è tentare di eliminare dalla sua vita la trascendenza e la dimensione del mistero. Oggi ne sperimentiamo conseguenze in tutti gli ambiti della vita. Sono la tendenza a rimpiazzare la verità con l’opinione, la confidenza col disagio, il fine con i mezzi… Per questo è così importante difendere l’uomo contro tutte le ideologie che ne intaccano la triplice relazione col mondo, con Dio, con gli altri e con Dio. Mai prima si era tanto parlato di libertà e mai c’erano state così tante schiavitù.

- Dopo molti anni vissuti tra l’insegnamento e il ministero episcopale, come ha vissuto la chiamata a servire nella Curia Romana come “ministro del Papa”?

L’ho accettata con grande gioia, perché significa compiere la volontà di Dio. Quando uno fa la volontà di Dio è felicissimo, benché devo ammettere che non mi aspettavo qualcosa del genere. Allo stesso tempo il fatto di lavorare insieme al Papa mi permette di vivere intensamente il mistero della comunione. Mi sento davvero unito a lui, lieto di aiutarlo a realizzare le sue richieste e come è noto, uno dei suoi obiettivi principali riguarda la liturgia.




Cañizares non scende nei dettagli ma, dell'intervista si è occupato anche il giornalista Marco Tosatti (La Stampa, 29 ottobre 2009) il quale ripete che "Secondo indiscrezioni pubblicate da “Il Giornale” ad agosto, la Plenaria avrebbe deciso in favore di una maggiore sacralità del rito, di un recupero del senso dell’adorazione eucaristica, di un recupero della lingua latina nella celebrazione e del rifacimento delle parti introduttive del messale per porre un freno ad abusi, sperimentazioni selvagge e inopportune creatività. Si sarebbero anche detti favorevoli a ribadire che il modo usuale di ricevere la comunione secondo le norme non è sulla mano, ma in bocca. C’è, è vero, un indulto che permette, su richiesta degli episcopati, di distribuire l’ostia anche sul palmo della mano, ma questo dovrebbe in futuro rimanere un fatto straordinario. Il «ministro della liturgia» di Papa Ratzinger, Cañizares, starebbe anche facendo studiare la possibilità di recuperare l’orientamento verso Oriente del celebrante almeno al momento della consacrazione eucaristica, come accadeva di prassi prima della riforma, quando sia i fedeli che il prete guardavano verso la Croce e il sacerdote dava dunque le spalle all’assemblea."


Papa Ratzi Superstar









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