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Le vacanze

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2012 17:01
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20/07/2009 20:31
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Papa/ Niente escursioni, tutto annullato causa polso bloccato

Confermati visita Aosta e Angelus domenica, ma no gite fuori porta

Niente escursioni per Papa Benedetto XVI. Ratzinger, con il polso bloccato dal gesso che dovrà tenere per un mese, dovrà rinunciare a fare 'gite fuori' porta.
"Le escursioni che avevamo proposto al Pontefice - dice il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin - erano una visita al Forte di Bard e una visita all'impianto idroelettrico di Champagne di Introd.
Ma, forse consigliato dai medici, il Papa non farà escursioni".
A meno di cambiamenti dell'ultimo minuto, dunque, Benedetto XVI - che resterà in Val d'Aosta fino al 29 luglio - potrà godersi la montagna dal suo chalet a Les Combes, alle pendici del Monte Bianco.
Potrà farsi qualche passeggiata nei dintorni della sua residenza estiva, tra i boschi e il verde della zona, senza tuttavia allontanarsi.
Non ci sarà nemmeno il concerto di musica proposto dalla Regione Val d'Aosta, e organizzato per un ascoltatore raffinato come Ratzinger, amante della musica. Il Forte di Bard, imponente fortezza sabauda, ospita un moderno Museo delle Alpi, mentre gli impianti idroelettrici sono stati recentemente rinnovati e gli organizzatori desideravano mostrarlo al Papa.
Confermati invece i due appuntamenti già annunciati: i vespri di venerdì ad Aosta, alle 17.30, nella Cattedrale. C'è anche l'ipotesi - al momento solo un'ipotesi - che il Pontefice possa attraversare la città in auto scoperta, passando per la Collegiata di Sant'Orso. Confermato anche l'Angelus di domenica prossima, da Les Combes.

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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
21/07/2009 02:03
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Fiducia del Papa nei medici che lo hanno operato al polso
Il Pontefice parteciperà a un incontro di preghiera questo venerdì ad Aosta



LES COMBES, lunedì, 20 luglio 2009 (ZENIT.org).- Il portavoce della Santa Sede ha confermato la fiducia di Benedetto XVI e dei suoi collaboratori nei medici che hanno deciso l'operazione al polso venerdì scorso.

Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa vaticana, ha risposto così alle polemiche che hanno cercato di suscitare alcune interviste pubblicate da certi media che sollevavano dubbi sul modo in cui ha avuto luogo l'operazione.

"Direi che il tipo d’intervento attuato e le sue modalità sono state decise dopo una riflessione attenta di persone competenti, tenuto conto – com’è naturale e giusto – della conoscenza diretta del paziente e delle circostanze concrete", ha spiegato il portavoce.

"Bisogna osservare che le diverse opinioni, manifestate dai medici, sono di carattere un po’ teorico, nel senso che non possono tener conto degli elementi determinanti della conoscenza diretta del paziente, della sua situazione e delle circostanze in cui si trova, che sono elementi decisivi in caso d’intervento come quello che si è realizzato".

"Credo che si può avere pienamente fiducia che, nella situazione concreta, è la soluzione più ragionevole e la migliore che si poteva prendere e non vi è nessun motivo di coltivare preoccupazioni", ha detto padre Lombardi ai microfoni della “Radio Vaticana”.

Circa lo stato di salute del Pontefice, il portavoce, da Les Combes, ha spiegato ai giornalisti che il Papa è in buone condizioni e che questo lunedì ha trascorso la giornata nella casa di pietra e legno in cui alloggia. E' possibile che esca per fare una passeggiata nei pressi della casa.

P. Lombardi ha confermato che al momento il Papa non ha usato il computer che gli era stato regalato da una compagnia italiana per aiutarlo a scrivere ora che ha il polso immobilizzato.

"Non è abituato a scrivere al pc, non è così tecnologico", ha commentato. "Specialmente nel lavoro di creazione preferisce usare la penna".

Il sacerdote ha confermato che venerdì prossimo il Papa ha previsto di partecipare alla celebrazione dei Vespri nella Cattedrale di Aosta, alle 17.30, insieme ai sacerdoti della Diocesi e ai rappresentanti delle diverse parrocchie.

"Sono previste circa 400 persone e sarà un momento di preghiera molto bello - ha aggiunto -. Poi, domenica, c’è l’appuntamento per l’Angelus proprio qui, vicino al luogo della residenza del Papa".

21/07/2009 16:46
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DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, REV.DO P. FEDERICO LOMBARDI. S.I. SUL SALUTO DEL SANTO PADRE IN OCCASIONE DEL PASSAGGIO DEL TOUR DE FRANCE IN VALLE D’AOSTA

Oggi la corsa ciclistica del Tour de France transita nella Valle d’Aosta vicino ad Introd, dove il Santo Padre si trova per un periodo di riposo. In tale occasione il Papa indirizza ai partecipanti e a tutti gli sportivi un messaggio di saluto e di auguri.


SALUTO DEL SANTO PADRE

In occasione del passaggio del Tour de France, nella Valle d’Aosta, il Santo Padre - che si trova in questi giorni a Les Combes di Introd - indirizza il suo cordiale saluto a tutti gli atleti e agli organizzatori della corsa e allarga allo stesso tempo il suo pensiero a tutti gli sportivi impegnati in questo periodo in varie attività e competizioni, augurando che l’impegno nello sport contribuisca alla crescita integrale della persona, non sia mai separato dal rispetto dei valori morali e sia attento ai valori educativi.

A l’occasion du passage du Tour de France dans la Vallée d’Aoste, le Saint-Père – qui séjourne aux Combes d’Introd au Val d’Aoste – adresse ses chalereuses salutations à tous les coureurs et aux organisateurs de cette compétition. Par la même occasion, le Pape tourne ses pensées vers tous les sportifs actuellement engagés dans diverses activités et compétitions, en souhaitant que l’engagement sportif contribue à la croissance intégrale de la personne et aille toujours de pair avec le respect des valeurs morales et de l’effort éducatif.



Benedetto XVI al Tour de France che transita vicino a Les Combes: lo sport rispetti i valori educativi e morali. Intervista con padre Lombardi

Sarà un primo pomeriggio piuttosto particolare quello che oggi avrà per teatro la località valdostana di Introd, nella cui frazione di Les Combes Benedetto XVI ha iniziato ieri la sua seconda settimana di soggiorno montano. In questa zona, a pochi metri dallo chalet che ospita il Papa, transiterà la carovana ciclistica del Tour de France. Per l’occasione, Benedetto XVI rivolge un messaggio alla corsa affinché, in questo periodo estivo di competizioni, lo sport “contribuisca - scrive - alla crescita integrale della persona” e “non sia mai separato dal rispetto dei valori morali e sia attento ai valori educativi”. Alessandro De Carolis ne ha parlato con il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente a Les Combes:

R. - Ho visto che, qui, questo evento è considerato molto importante, anche per alcune circostanze: sono circa 60 anni che il Tour non passa in Val d’Aosta, e quindi è considerato un avvenimento eccezionale. Inoltre, mi hanno detto che il primo vincitore del Tour de France era un valdostano. Quindi, loro avvertono questo passaggio come un qualcosa di molto speciale. Naturalmente, è anche un momento di richiamo e di attenzione sulla Valle, e quindi per motivi turistici si tratta di un’occasione che le autorità, i responsabili del turismo della Valle cercano di utilizzare al meglio. Ma, effettivamente, c’è anche la circostanza simpatica di un itinerario che passa proprio sotto, nella Valle, ma molto vicino ad Introd e quindi anche alla residenza del Santo Padre, che si trova più elevata ma comunque vicinissima al passaggio. Per questo motivo, è stato suggerito questo messaggio e ben volentieri il Papa è stato disponibile per un saluto che, naturalmente, è molto semplice ma significativo. Tra l’altro, mi sembra che questa sia una stagione, un periodo in cui ci sono tanti eventi, tante manifestazioni sportive - pensiamo anche solo ai Mondiali di nuoto in corso a Roma - e quindi il fatto di salutare una manifestazione sportiva, incoraggiare ai valori positivi che ci sono nell’attività sportiva per la crescita della persona, è una cosa che certamente rientra nello spirito dell’amicizia, dell’incoraggiamento per tutto ciò che di buon c’è nell’attività umana e che, in particolare, in questo tempo estivo trova un suo spazio particolarmente favorevole. C’è da dire che oggi pomeriggio si prevede che, quando il Tour passerà proprio qui in Valle d’Aosta, l’elicottero che accompagna sempre la corsa per le riprese aeree sorvoli la residenza del Papa e ne riprenda delle immagini. C’è, quindi, tutta un’attesa, una simpatica atmosfera di eccitazione intorno a questo evento sportivo.


D. - Questo evento, in qualche modo, riporta in un binario più di riposo, di svago, un soggiorno che per il Papa è iniziato con una intensità imprevista a causa dell’infortunio. Come ha ripreso, il Santo Padre, il suo soggiorno?


R. - Mi sembra che l’infortunio sia stato assorbito in tempi molto brevi e che non abbia inciso tantissimo, perché l’appuntamento importante di Romano Canavese è stato rispettato pienamente e anche l’altro appuntamento importante, previsto con il clero di Aosta venerdì sera, non subisce nessun condizionamento come pure l’Angelus di domenica prossima. Naturalmente, il condizionamento maggiore è quello nell’uso della mano che modifica il tipo di attività personale del Santo Padre nel suo lavoro di scrittura. Questo, certamente, ha qualche conseguenza sul programma di lavoro personale del Papa. Ma sono le evenienze con cui bisogna fare i conti e mi pare che si portino con grande serenità e pazienza.



Radio Vaticana

21/07/2009 20:40
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voci e volti

La gioia di Romano Canavese «Quasi non ci sembra vero»

Gli abitanti del paese si sono moltiplicati per dieci. Tanti ragazzi ma anche anziani e famiglie intere. Una gerbera da Andrea e Giorgia sposi da meno di un giorno

DAL NOSTRO INVIATO A ROMANO CANAVESE (TORINO)

NELLO SCAVO

«Non si vedeva tanta gente dai tempi dei soldati dell’impe ro».
Il signor Osvaldo scherza gio cando sulle origini di Romano Ca navese: tremila anime che dome nica si sono moltiplicate per die ci. « Me ne andrò in pace » , sospira l’anziano. « Posso dire di aver visto il Papa » , ripete in una allegra can tilena.
L’Italia che non ti aspetti è tra i vi coli di questo antico borgo. A mi gliaia, di domenica, per stare accanto a Benedetto XVI.
Niente lustrini, niente eccessi. Fa miglie allegramen te insieme, anziani tenuti per mano dai nipoti, pellegri ni che all’alba sbar cano dai bus parti ti da tutta la dioce si di Ivrea, dal Pie monte, dalla Liguria come dalla Lombardia e dalla vicina Val d’Ao sta.
In paese c’è posto per poche mi gliaia di fedeli. Per tutti gli altri so no stati allestiti maxischermi ed a ree assistite dalla Protezione civi le. Di pass per varcare le transen ne che consentono l’ingresso nel le vie adiacenti alla magnifica chie sa dei Santi Pietro e Solutore ne so no stati emessi tremila. Due li a spettavano anche Andrea e Gior gia, sposi da meno di un giorno. Andrea Montrucchio, geologo trentunenne di Romano Canavese e Giorgia Riva, 28 anni, commer cialista praticante di Collegno, non si sono neanche cambiati d’abito. Lui di scuro, lei nell’inconfondibi le bianco nuziale. Raccontano che in Comune avevano ricevuto la promessa dei due lasciapassare per accedere al sagrato della chie sa da dove Benedetto XVI avrebbe recitato l’Angelus. «Quei due ticket però non sono mai arrivati » , han no spiegato domenica.
Sarà perché, come ricordava il vec chio Osvaldo, i romani fondarono Romano Canavese nel 25 avanti Cristo istallandovi un accampa mento militare (per secoli il centro abitato sarà una fortezza inespu gnabile in cui fece base perfino u na guarnigione di Carlo Magno), insomma qualcosa di quell’antica pugnacità si tramanda ancora, se Andrea e Giorgia non hanno fatto un solo passo indietro. « Dobbia mo andare dal Papa, dobbiamo fa re benedire le nostre nozze» .
Una trattativa andata avanti a lungo, con le forze dell’ordine che alla fi ne hanno scortato i due sposi a po chi passi dal Pontefice. Andrea e Giorgia hanno incontrato il Papa sotto il porticato d’ingresso della famiglia Bertone, gli hanno con segnato una gerbera rossa a cui e ra arrotolato un bi gliettino con i loro nomi. « È stata una splendida occasio ne, di più non ci potevamo aspetta re, è stato tutto molto bello » .
I più entusiasti so no però i ragazzi del paese. Da setti mane aspettavano l’incontro con il Santo Padre. « Quasi non sembra vero – esclama Matteo Piras, 17 an ni –. Il Papa che viene da noi, in un piccolo centro. Il Papa che ci par la con parole semplici ad essere al legri e coerenti. Tra di noi certa mente ne parleremo a lungo » . Matteo l’anno scorso era Sydney per la Giornata mondiale della Gioventù. Chi non riuscì a partire per l’Australia adesso prende in gi ro chi c’è stato: « Avete fatto tutto quel viaggio quando poi il Papa è venuto direttamente a casa no stra».
La maggioranza però è sor presa: «In televisione Benedetto X VI – osserva Federica, arrivata da Torino con marito e due bambini che ingurgitano una focaccina do po l’altra –, sembra sempre serio, mette quasi soggezione, invece vi sto da vicino mi sembra quasi ti mido, si comporta come se avesse bisogno di noi » .
Anche il vecchio Osvaldo è con tento. Prima di riportare in casa i suoi novant’anni si stropiccia gli occhi per leggere una targa appe na scoperta. Si ricorda « con im mensa gioia e profonda gratitudi ne » l’Angelus recitato dal Papa. « Me ne andrò in pace – ripete –, posso dire di aver visto il Papa » .

© Copyright Avvenire, 21 luglio 2009


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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
21/07/2009 20:45
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l’abbraccio

«Le pietre delle nostre vie non sono più le stesse»

DAL NOSTRO INVIATO A ROMANO CANAVESE ( TORINO)

NELLO SCAVO

«Le nostre mani per te» .
Lo striscione è ancora lì, messo apposta dai ragazzi di Romano Canavese per ché Benedetto XVI, reduce dal l’infortunio alla mano destra, sa pesse di «non essere da solo – per dirla con il 17enne Edoardo Pesce – nel raccogliere il gregge che a vol te appare smarrito».
Se non fosse che è luglio, si direb be che a Romano Canavese è lunedì di Pasquetta. E non solo per l’at mosfera di giubilo che si respira tra i vicoli. I festoni penzolano ancora dai palazzotti che trasudano storia. I bambini corrono tra le strade di pietra antica come a cercare ancora Benedetto XVI. Il giorno dopo re stano le immagini del Papa che non si cura della fasciatura rigida e del dolore per abbracciare idealmente con tutte e due le mani i fedeli ve nuti a pregare con lui. « Un mes saggio concreto, di grande speran za e di alto profilo spirituale», os serva don Roberto Farinella, diret tore del settimanale diocesano di I vrea Il Risveglio Popolare.
«Speriamo che adesso si riesca a riallacciare i fili della collaborazio ne e della solidarietà, sia all’inter no della comunità sia verso i co­siddetti 'cristiani della soglia' che aspettano un invito, una chiamata, per rientrare nel gregge», auspica Paolo De Stalis, presidente del Con siglio pastorale parrocchiale.
«La Provvidenza – ha detto il Papa – aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta quanti non pensano solo a sé, ma anche a chi sta peggio di loro». Pa role «ancora una volta arrivate pun tuali e concrete», osserva don Fari nella.
Sale e lievito di cui la comunità a veva bisogno.
«È strano – ammette Edoardo – passare oggi nei luoghi che viviamo e frequentiamo da sempre e scoprire che ci sembrano diversi » . La piazza, la strada che porta al bar, alla bottega di alimen tari e poi verso la campagna. « In questi luoghi c’è stato il Papa – si ri pete il ragazzo – e non sono più gli stessi, la città non è la stessa, e in fondo anche noi non possiamo re stare quelli di sempre».
Sentimenti abbracciati da molti. «La presenza di Papa Benedetto è stata il segno di un legame profon do che lo unisce al Canavese e al Piemonte – ha detto il presidente del Consiglio regionale del Pie monte, Davide Gariglio –, terre ric che di grandi esperienze di fede, luoghi che videro nascere e cresce re la magnifica opera di don Gio vanni Bosco, fondatore dei Salesia ni ». Ci sono doni che si ricevono e ba sta. Altri bisogna guadagnarseli. «La grazia che ha fatto il Pontefice ai fe deli di Romano – annota ancora De Stalis – non dovrà andare persa; è un regalo che sicuramente molte comunità vicine e più lontane ci in vidiano e per questo dovremo di mostrare di meritarlo, rinnovando il nostro impegno a servire il Van gelo ». La migliore risposta, questa, ai maligni che invano hanno ten tato di rovinare la festa sostenendo «che i soldi spesi per questo even to – racconta il presidente del Con siglio pastorale – potevano essere risparmiati: anche questa è un’opi­nione che il cittadino ha il diritto di esprimere».
Il parroco, il polacco don Jacek Pe leszyk, ci ride su e guarda avanti. A desso sa di poter contare su molte forze. « Il gregge – dice – deve di mostrarsi accogliente: è un percor so difficile ma possibile, ora che ab biamo toccato da vicino la forza del successore di Pietro».

© Copyright Avvenire, 21 luglio 2009


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Benedetto XVI ha rivelato la statura eccezionale nel suo essere uno di noi

Se un Papa dimostra la sua grandezza impersonando l'umiltà nei piccoli gesti

Franco Piccinelli

Tanto più si amano le persone quanto più i loro comportamenti si umanizzano pur se simbolicamente eccelsa ne è la figura. Perciò Papa Benedetto nel recente fine settimana ci è parso di statura eccezionale nel suo essere uno di noi. Non, prestandosi all'umiltà: ma spontaneamente impersonandola nel trascorrere della quotidianità, in parte imprevedibile, in parte rigidamente programmata.
Del resto non si ricordano Papi che abbiano scelto località marine per riposarsi, stanti le opposte immagini suscitate dai contrapposti luoghi. Le vette richiamano alla spiritualità, alla contemplazione pur se ugualmente vasti sono gli orizzonti acquatici. Sembrano persino dilatare il tempo prefissato per la scrittura avendo in mente un progetto ambizioso qual è la vita di Gesù. E nella vacanza i piccoli ma puntuali preparativi con la Comunità di Romano Canavese, per un giorno elevata a centro della cattolicità.
Romano Canavese grazie alla vicinanza con la sede della villeggiatura valdostana, ma anche, soprattutto anzi, perché è il paese natale di Tarcisio Bertone il cardinale che qui nacque predestinato a meritarsi la fiducia di Ratzinger, Prefetto dell'ex Sant'Uffizio: l'uomo illuminato e sempre sorretto dall'insegnamento di Don Bosco. Quindi salesiano d'animo, di nutrimento, d'aspetto. Volto radioso di chi non nasconde i propri sentimenti, contrariamente a quanto fanno di solito i preti fuorviati sui propri stati d'animo dalle confidenze degli animi altrui.
Il percorso che ora farete con me non si discostad'un passo dal vero.
Detto in sintesi: «Santità, se veniste per l'Angelus a Romano che è due passi da Les Combes? Una breve deviazione, e il mio animo proverebbe l'emozione più grande, dopo quella della prima Messa nella medesima chiesa».
«Perché no? Stando così le cose, si può fare. Se è un onore, ve lo siete meritato in lunghi anni di comune lavoro, e in questi ultimi come Segretario di Stato. Va bene così?».
E per Bertone ebbe principio l'effervescenza d'un cuore rimasto, dopo sessant'anni, quello dello studente di terza media nell'Oratorio Salesiano di Torino, a fianco della Basilica di Maria Ausiliatrice, nei palazzi in porfido che ospitarono per un secolo la Casa Madre della Congregazione.
Il cuore infantile che scruta, discerne, intuisce e agisce: costretto alla diplomazia di cui tuttavia farebbe a meno volentieri. E dopo il sì di Ratzinger, il pensiero a dove il Beatissimo ospite avrebbe pranzato, perché comunque i ritmi biologici hanno le loro esigenze, e scandiscono ore non soltanto canoniche in senso stretto.
Il Cardinale viene da una famiglia numerosa, otto tra fratelli e sorelle inizialmente, ancora ci sono parecchie donne abilissime nel dare corso alle antiche ricette rurali. E c'è uno stuolo di nipoti d'ogni età, di pronipoti che anelano a imparare la poesiola, due poesiole, anche tre se bisogna contetarli proprio tutti e se Sua santità avrà pazienza. Un pranzo di mezzogiorno in una casa privata, in un piccolo paese, le due più alte autorità della Chiesa...
Poi, d'improvviso, tutto il sogno sembra spezzarsi, assieme al polso destro fratturato nella caduta. Ma i miracoli sono possibili, quando di Lassù approvano. Così i frammenti dell'osso ricomposti, l'arrivo in paese, l'entusiasmo canavesano, il dialogo quasi a confidenze tra gli infiniti che vogliono toccare la mano del Papa, senza nemmeno particolari riverenze: come avviene fra amici, con il più importante ma pur sempre fragile al pari di ciascuno d'essi, con quel tutore all'avambraccio.
E ancora più umanizzante la dichiarata attesa che si liberasse la sala operatoria, il riconoscimento di bravura a ortopedici e infermieri d'un eccellente ospedale pur sempre di provincia. Come avrebbe fatto un patriarca contadino, perciò amatissimo, nel giorno della dimissione.
Davvero. Un Papa come Benedetto è una benedizione. Da volergli un mondo di bene.

© Copyright Gazzetta del sud, 21 luglio 2009


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Precedenti Giovanni Paolo II in Cile benedì tra i lacrimogeni

Wojtyla «sperimentò» la sinistra Di Pio XII l’esecuzione perfetta

Luigi Accattoli

Da quando i Papi sono scrutati dalle telecamere e da quando vanno in giro per il mondo anche la loro benedizione — atto rituale quant’altri mai — è diventato un gesto a rischio: nell’autunno del 1993 vedemmo per quasi un mese Giovanni Paolo II benedire con la sinistra, avendo la spalla e il braccio destro immobilizzati. Lo stesso Papa fu protagonista di benedizioni in contesti drammatici, come a Managua nel marzo del 1982 a conclusione di una messa rumorosamente contestata dalle formazioni sandiniste e come a Santiago del Cile nell’aprile del 1986 quando benedì la folla di una celebrazione in mezzo al fumo dei lacrimogeni lanciati dai carabineros per disperdere una manifestazione anti-Pinochet ai margini della folla papale.
Gli esperti di liturgia spiegano che non esiste nessuna proibizione canonica all’uso della sinistra per la benedizione con il segno di croce durante le celebrazioni. Ma sta il fatto che le «rubriche» tradizionali prevedevano l’uso della mano destra — essendo considerata la destra come appartenente alla «parte nobile» del corpo — e nei seminari si chiedeva ai mancini di esercitarsi in vista di quell’uso.
Nonostante il precedente di Papa Wojtyla, costretto a benedire con la sinistra dai postumi di una caduta nell’Aula delle Benedizioni, si direbbe che papa Ratzinger si sia posto — l’altroieri — il problema del gesto insolito che sarebbe risultato dall’uso della sinistra, stante la battuta con cui il cardinale Bertone riferì il primo colloquio subito dopo l'intervento del chirurgo: «Ciò che gli dispiaceva di più era di non poter benedire con la destra e di non poter stringere tante mani».
Vedendo che riusciva a sollevare il braccio, ha preferito evitare il gesto insolito che dicevamo. Si sono così schivati «problemi liturgici e teologici» ha poi detto scherzando il cardinale Bertone.
Che non vada bene benedire con la sinistra lo potrebbe pensare solo una persona superstiziosa: gli amanti dell’occulto sanno che il segno di croce con la sinistra si fa nelle «messe nere».
L’Enciclopedia cattolica alla voce «benedizione » annota: «I Papi impartiscono la loro benedizione con le prime tre dita della mano destra distese (simbolo delle tre persone della Trinità) e le altre due ripiegate ». Pio XII era maestro in questo ripiegamento delle dita. Ma il rotondo Roncalli, l’assorto Montini, l’apprendista Luciani e il creativo Wojtyla avevano smarrito quella perfezione, che neanche il teologo Ratzinger ha mai cercato.
La croce di ieri era fatta con tutta la mano e si direbbe con tutto il braccio.
Indimenticate sono restate le ultime quattro o cinque benedizioni senza parole tracciate da Papa Wojtyla dalla finestra del Gemelli e da quella del Palazzo vaticano. Il gesto lo compiva con la destra, sul polso della quale si scorgeva il cerotto che teneva ferma la cannula della flebo.

© Copyright Corriere della sera, 20 luglio 2009


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Per la generazione cui appartiene Benedetto XVI il lavoro di creazione avviene «scrivendo con la penna»

Niente computer: il Papa non è tecnologico

Dovrà aspettare il completo recupero per finire il suo nuovo libro «Gesù di Nazareth»

Elisa Pinna

LES COMBES (VAL D'AOSTA)

Doveva aiutarlo a scrivere la seconda parte del suo libro «Gesù di Nazareth». Ma il computer che gli è stato regalato domenica dal presidente di Telecom, Franco Bernabè, durante l'Angelus domenicale a Romano Canavese in Piemonte, è lì su un tavolo, nello chalet di Les Combes, 1300 metri in quota in Val D'Aosta.
Un dono apprezzato, certo: tuttavia vi è un problema. Il papa «non è abituato a scrivere al pc; non mi sembra così tecnologico», ha riferito ieri ai giornalisti padre Federico Lombardi. Per «Gesù di Nazareth» bisogna dunque aspettare il completo recupero della mano destra.
È una questione di abitudini, di cultura. Per la generazione cui appartiene Benedetto XVI, che ha 82 anni compiuti, il lavoro di creazione avviene «scrivendo con la penna, a mano», osserva il portavoce vaticano. «Solo in un secondo momento, quando si dà una forma più organica alle idee, si passa al computer».
Non che il Papa o il Vaticano sottovalutino la potenza dei nuovi strumenti tecnologici o della rete. Tutt'altro: sin dal 1997 la Santa Sede comunica con il mondo attraverso un sito organizzato con maestria (vatican.va), che partì con tre computer, a cui venne dato il nome degli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele: Michele (colui che sconfisse Satana) per difendere il web pontificio da virus e haker, Gabriele (quello dell'Annunciazione) per portare i messaggi e Raffaele per contenere le informazioni.
«Il computer ha un po' cambiato il mondo e certamente ha cambiato la mia vita», ammise papa Wojtyla nel 1998, incontrando gli studenti della Luiss a Roma. In realtà anche lui usava il pc solo per le email: i testi li componeva a mano. Ma ne comprendeva tutte le potenzialità, tanto che ormai malato e impossibilitato a recarsi di persona in Oceania, nel novembre 2001, per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica, inviò via computer un documento post-sinodale.
Tornando alle giornate valdostane di Benedetto XVI e tolta per il momento la possibilità di scrivere, esse sono cadenzate dalla lettura, dalla meditazione, dalla preghiera e dal relax, con piccole passeggiate pomeridiane, sul sentiero che porta dallo chalet all'abitato di Les Combes.
Il Papa, che ha confermato gli impegni pubblici già annunciati (ovvero i Vespri ad Aosta e il prossimo Angelus domenicale a Les Combes), ha invece rinunciato a ulteriori gite in Val D'Aosta, come ha riferito ai giornalisti il sindaco di Les Combes-Introd, Osvaldo Naudin. Intanto padre Lombardi, in una dichiarazione alla Radio Vaticana, ha rintuzzato alcune polemiche sull'efficacia dell'intervento chirurgico praticato dai medici di Aosta a Benedetto XVI.
È stata «la soluzione più ragionevole e la migliore che si poteva prendere», ha detto il portavoce vaticano.
In serata infine, il medico personale di Ratzinger, Patrizio Polisca, ha invitato a cena a Les Combes l'équipe medica che ha operato il Papa in ringraziamento di quanto fatto per il pontefice. L'incontro è avvenuto nella Colonia salesiana, vicino allo chalet pontificio e vi ha partecipato, ha precisato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, il seguito del Papa ma non Benedetto XVI.

© Copyright Gazzetta del sud, 21 luglio 2009


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Il Papa rivendica i valori dello sport al passaggio del Tour de France
In un messaggio alla tappa che è passata vicino a dove è in vacanza



LES COMBES, martedì, 21 luglio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha rivendicato i valori morali ed educativi che devono caratterizzare lo sport in un messaggio inviato questo martedì al Tour de France, che passava molto vicino alla casa in cui sta trascorrendo le vacanze.

Il Papa ha indirizzato “il suo cordiale saluto a tutti gli atleti e agli organizzatori della corsa”, che nella sua 16ma tappa ha lasciato la frontiera francese per attraversare la Svizzera e l'Italia, a circa tre chilometri da Les Combes di Introd.

Il Santo Padre ha esteso il suo messaggio “a tutti gli sportivi impegnati in questo periodo in varie attività e competizioni, augurando che l’impegno nello sport contribuisca alla crescita integrale della persona, non sia mai separato dal rispetto dei valori morali e sia attento ai valori educativi”.

Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che ha diffuso il messaggio del Pontefice, ha voluto unirsi anche alla gioia della popolazione della Valle d'Aosta, che ha seguito la corsa con grande entusiasmo.

"Sono circa 60 anni che il Tour non passa in Val d’Aosta, e quindi è considerato un avvenimento eccezionale. Inoltre, mi hanno detto che il primo vincitore del Tour de France era un valdostano", ha spiegato il portavoce in alcune dichiarazioni riportate dalla “Radio Vaticana”.

Per questo, ha rivelato, "è stato suggerito questo messaggio e ben volentieri il Papa è stato disponibile per un saluto che, naturalmente, è molto semplice ma significativo".

P. Lombardi osserva che in queste settimane si svolgono molte manifestazioni sportive. “Pensiamo anche solo ai Mondiali di nuoto in corso a Roma - e quindi il fatto di salutare una manifestazione sportiva, incoraggiare ai valori positivi che ci sono nell’attività sportiva per la crescita della persona, è una cosa che certamente rientra nello spirito dell’amicizia, dell’incoraggiamento per tutto ciò che di buon c’è nell’attività umana".

Il Papa si trova dal 13 luglio nella residenza di Les Combes, nella località di Introd, dove rimarrà fino al 29 luglio.

Trascorrerà il resto dell'estate nella residenza pontificia di Castel Gandolfo, a circa 30 chilometri da Roma.


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Frattura del Papa: p. Lombardi sottolinea la sua serenità e pazienza
“Il Santo Padre sta bene, è di buon umore”



CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 22 luglio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI “sta bene, è di buon umore, continua ad imparare come si vive con un polso ingessato”, ha affermato questo mercoledì il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in un breve comunicato.

Queste informazioni corroborano le dichiarazioni rilasciate da Lombardi questo martedì alla “Radio Vaticana”, in cui sosteneva che il Papa è in buone condizioni di salute e che non è prevista alcuna modifica degli atti programmati durante il suo soggiorno in Valle d'Aosta.

Dopo l'incidente, ha osservato martedì il portavoce vaticano, il Pontefice sopporta “con grande serenità e pazienza” le conseguenze della frattura al polso, che ha avuto certamente “qualche conseguenza sul programma di lavoro personale del Papa”.

Nel comunicato odierno, p. Lombardi precisa che Benedetto XVI “si è attrezzato con un registratore per poter dettare le sue riflessioni non potendo usare con facilità la penna”.

La frattura non ha tuttavia modificato la sua abitudine di fare “brevi passeggiate dopo il pranzo e nel tardo pomeriggio”.

Il Papa, inoltre, “ha regolari comunicazioni telefoniche con il fratello, che fra pochi giorni sarà a Castel Gandolfo per trascorrere 4 settimane con lui come gli anni scorsi”.

“Oggi è venuto a visitarlo il Card. Bertone, arrivato alle 10.30 in elicottero da Romano Canavese. Ha un colloquio con il Papa e pranza con lui”, per poi rientrare a Romano, da dove questo giovedì mattina partirà per Roma.

Il Cardinal Bertone è stato invitato dal presidente del Senato Renato Schifani a pronunciare una conferenza sulla nuova Enciclica del Papa, Caritas in Veritate, il 28 luglio prossimo.

Il Papa è stato ricoverato il 17 luglio dopo essere caduto nella sua stanza durante la notte. Ha subito una frattura e ha dovuto sottoporsi a un breve intervento chirurgico prima di tornare nella casa di Les Combes dove prosegue le sue vacanze.

Secondo quanto ha spiegato questo martedì p. Lombardi, l'infortunio è stato “assorbito in tempi molto brevi” e non ha avuto grandi ripercussioni, visto che l'incontro a Romano Canavese di domenica “è stato rispettato pienamente”, così come l'appuntamento venerdì 24 luglio con il clero di Aosta e l'Angelus di domenica 26, a Les Combes di Introd.

Attività previste

In questo senso, è stato reso noto questo mercoledì il programma ufficiale della visita del Papa ad Aosta venerdì prossimo, per recitare i Vespri nella Cattedrale.

Alle 17.30 il Pontefice arriverà in città su una macchina coperta; nella piazza dell’arco di Augusto sarà accolto dalle autorità, percorrendo poi in auto scoperta il centro cittadino passando da porta Pretoria fino alla cattedrale.

Ai Vespri è prevista la partecipazione di circa quattrocento persone: sacerdoti, religiosi e religiose, due rappresentanti laici di ogni parrocchia e rappresentanti degli uffici diocesani delle organizzazioni ecclesiali.

I Vespri saranno quelli della liturgia del giorno in italiano e in francese, e il Papa terrà l’omelia. Sulla via del ritorno, passando per Introd, il Pontefice saluterà gli ospiti della casa di riposo locale.

P. Lombardi si è riferito anche al passaggio del Tour de France a pochi chilometri dal luogo in cui Benedetto XVI sta trascorrendo le vacanze.

“Ho visto che, qui, questo evento è considerato molto importante”, ha spiegato. Si è trattato di una “circostanza simpatica”, per cui è stato suggerito al Papa di scrivere un messaggio per l'occasione.

Il Papa si è rivolto a tutti i corridori e agli organizzatori dell'evento ed “è stato disponibile per un saluto che, naturalmente, è molto semplice ma significativo”.










Il cardinale Bertone in visita al Papa a Les Combes. Ad Aosta si intesificano i preparativi per la celebrazione dei Vespri di venerdì


Da dieci giorni, Benedetto XVI sta vivendo nella quiete di Les Combes, in Valle d’Aosta, un periodo di riposo in alta montagna. Una quiete che l’infortunio al polso destro, subito venerdì scorso, ha in parte modificato, costringendo il Papa a un qualche mutamento di abitudini e di programmi personali. Tuttavia, il Pontefice sta godendo delle bellezze naturali che offre il panorama attorno al suo chalet, mentre nel capoluogo di Aosta si definiscono intanto i preparativi per dopodomani, quando Benedetto XVI presiederà la preghiera dei Vespri nella cattedrale della città. Su questi ultimi aspetti del soggiorno del Papa, Alessandro De Carolis ha sentito telefonicamente da Les Combes il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi:

R. - Il Papa sta bene, è di buon umore. Continua a imparare come si vive con un polso ingessato e si è attrezzato anche con un piccolo registratore per poter dettare le sue riflessioni, non potendo usare in questi giorni con facilità la penna. Ha anche delle comunicazioni regolari per telefono con il fratello, sappiamo come siano molto affezionati. Fra pochi giorni, il fratello sarà a Castelgandolfo per trascorrere le settimane di agosto insieme con il Papa, come del resto è stata abitudine anche negli anni passati. Il Santo Padre continua a fare le sue brevi passeggiate dopo pranzo e nel tardo pomeriggio, con molta serenità e tranquillità. Oggi, è venuto a visitarlo il cardinale Bertone che si trovava ancora a Romano Canavese e che nel pomeriggio rientrerà ancora nella sua città natale prima di trasferirsi a Roma, domattina. E’ un incontro abituale: anche negli altri anni durante l’estate, quando il Papa era in vacanza in montagna, c’era sempre una visita del cardinale Bertone per aggiornamento, per riflessioni comuni sui problemi riguardanti il governo corrente della Chiesa. Si tratta quindi di un momento fraterno, piacevole, che si conclude con il pranzo del cardinale Bertone assieme al Papa.


D. - Si avvicina intanto anche l’appuntamento di dopodomani quando, come è noto, il Papa presiederà con il clero locale la preghiera dei Vespri nella cattedrale di Aosta...


R. - Sì, proprio questa mattina c’è stata una riunione organizzativa per stabilire gli ultimi particolari dello svolgimento. Il Papa raggiunge Aosta in macchina coperta, però se il tempo è buono, come speriamo, nella piazza dell’arco di Augusto viene accolto dalle autorità e da lì poi sale sulla macchina scoperta e percorre il centro della città, passando attraverso l’antica Porta pretoria e raggiungendo la cattedrale. I Vespri nella cattedrale sono per la diocesi, quindi ci saranno tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i rappresentanti laici di ogni parrocchia e delle organizzazioni ecclesiali per un totale di circa 400 persone, che trovano posto bene nella cattedrale. Il Papa farà la sua omelia, i Vespri saranno in italiano e in francese - qui si usano le due lingue - e poi terminata la celebrazione, il Papa esce sul sagrato dove è preparato un piccolo palco dal quale saluterà - a braccio, evidentemente - i fedeli presenti che non hanno potuto trovare spazio nella cattedrale. Infine, passando per Introd al rientro, saluterà anche gli ospiti della locale casa di riposo.


Radio Vaticana

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PAPA: MANO STA MEGLIO,VACANZA DI LAVORO CON REGISTRATORE

MEDICI,OTTIMO DECORSO. OGGI LAVORA CON BERTONE,VENERDI' AD AOSTA

(Dell'inviata Domitilla Conte)

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 22 LUG

La mano del papa sta recuperando velocemente funzionalità, secondo quanto riferito dai medici, e il pontefice muove le dita: non abbastanza però da riprendere la penna per terminare il suo Gesù di Nazareth.
E così, affida i suoi pensieri ad un registratore, tutto sommato più pratico del pc a comandi vocali suggerito da qualcuno nei giorni scorsi, specie per un papa "non così tecnologico", come lo aveva definito il portavoce, padre Federico Lombardi.
Il "lavoro" del papa, comunque, non si ferma, neanche durante il riposo nel silente e inaccessibile eremo di Les Combes, dal quale negli ultimi giorni non è giunto molto di più di qualche fotografia scattata durante le passeggiate abituali e il messaggio di ieri al Tour de France di passaggio a poca distanza.
Oggi, come ogni settimana, il pontefice ha avuto un incontro con il segretario di Stato, card.Tarcisio Bertone.
Una foto in prima pagina dell'Osservatore romano lo ritrae seduto ad un tavolo da giardino sotto un ombrellone davanti allo chalet insieme a papa Ratzinger. In mezzo a loro una valigetta nera presumibilmente piena di dossier di affari di Stato, destinati a rimanere top secret.
E l'ormai immancabile caraffa di aranciata.
Nessuna pubblicità, in queste vacanze all'insegna della riservatezza, con tutta probabilità volute a Les Combes, che Giovanni Paolo II tanto amava per la bellezza delle sue montagne, perché un po' fuori dal mondo, luogo ideale per pensare, scrivere e pregare. Bertone è andato e tornato in elicottero direttamente allo chalet dalla casa di famiglia di Romano Canavese (Torino).
A parte la difficoltà di scrittura, il papa sembra non crucciarsi troppo dell'ingessatura.
Padre Lombardi riferisce che si sta abituando e conferma l'impressione dei medici di Aosta, secondo i quali l'intervento è perfettamente riuscito e il decorso si prospetta rapido. Un comunicato della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot) giunge oggi a fugare anche i dubbi insinuati su qualche giornale sul tipo di operazione praticata al pontefice.
Confermati, perciò i prossimi impegni, che lo vedranno venerdì in viaggio per Aosta, dove celebrerà i vespri con il clero locale, in italiano e in francese.
Al termine della celebrazione, nel corso della quale Benedetto XVI terrà una omelia, ancora una sosta a Introd, davanti alla locale casa di riposo. Qui, il papa con il braccio ingessato saluterà gli anziani ospiti, e in particolare quelli malati, prima di far rientro allo chalet di Les Combes.
Il prossimo controllo medico è previsto per sabato mattina: i medici di Aosta andranno a Les Combes con una apparecchiatura radiografica e faranno una lastra al polso destro del pontefice. Seguirà una visita medica, alla quale dovrebbe presenziare un ortopedico giunto da Roma, incaricano di seguire l'ulteriore decorso della frattura dopo il rientro.
Fervono intanto i preparativi per l'Angelus di domenica al campo sportivo della colonia salesiana di Les Combes, praticamente di fronte allo chalet. Almeno per un giorno si allenterà lo stretto cordone di sicurezza stretto intorno a Benedetto XVI. A Les Combes potrà salire chiunque, con le navette o fino a parcheggi esauriti, con qualche raccomandazione: bagaglio ridotto al minimo, niente picnic né oggetti metallici.

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Il Papa riceve a Les Combes il suo segretario di Stato

Vacanze di lavoro

Benedetto XVI ha ricevuto nella mattina di mercoledì 22 luglio il suo segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone. Secondo quanto reso noto da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il porporato è giunto alle 10.30 in elicottero a Les Combes proveniente da Romano Canavese, dove il Papa si era recato domenica scorsa per la preghiera dell'Angelus e per incontrare i familiari del cardinale, originario del luogo.
Il segretario di Stato, che si è poi trattenuto a pranzo, durante i colloqui ha informato il Pontefice che è stato invitato dal presidente del Senato italiano, Renato Schifani, a tenere una conferenza sull'enciclica Caritas in veritate, il prossimo 28 luglio, a Palazzo Madama. Subito dopo il porporato è rientrato a Romano Canavese, da dove giovedì mattina partirà alla volta di Roma.
Intanto Benedetto XVI prosegue il suo soggiorno in Valle d'Aosta, durante il quale "continua a imparare - secondo quanto ha dichiarato il direttore della Sala Stampa - come si vive con un polso ingessato e si è attrezzato con un registratore per poter dettare le sue riflessioni, non potendo usare con facilità la penna".
In proposito, riferendosi ai dubbi rilanciati da alcuni media, i presidenti della Società italiana di ortopedia e traumatologia, Pietro Bartolozzi, e dell'Associazione sindacale chirurghi e ortopedici italiani, Michele Saccomanno, hanno dichiarato che i colleghi dell'ospedale di Aosta sono "intervenuti con appropriate valutazioni clinico-scientifiche, realizzando le migliori possibilità di guarigione della frattura" del Papa.
Infine padre Lombardi ha reso noto che Benedetto XVI ha regolari comunicazioni telefoniche con il fratello, che fra pochi giorni sarà al palazzo pontificio di Castel Gandolfo per trascorrere quattro settimane insieme a lui.
Nel frattempo è stato definito il programma per i vespri presieduti da Benedetto XVI nella cattedrale di Aosta, venerdì prossimo. Il Pontefice raggiungerà il capoluogo in automobile e nella piazza dell'Arco di Augusto sarà accolto dalle autorità. Poi salirà sulla papamobile per attraversare il centro cittadino, passando da Porta Pretoria. Alla celebrazione in cattedrale sono attese circa quattrocento persone, tra sacerdoti, religiosi e religiose, oltre a due laici per ogni parrocchia e rappresentanti degli uffici diocesani e delle organizzazioni ecclesiali.
Dopo i vespri della liturgia del giorno in italiano e in francese, Benedetto XVI pronuncerà l'omelia. Al termine del rito uscirà sul sagrato per benedire gli altri fedeli presenti. Nel percorso di ritorno, passando per Introd, il Papa saluterà gli ospiti della locale casa di riposo.

(©L'Osservatore Romano - 23 luglio 2009)


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PAPA: VENERDI' RADIOGRAFIA, SABATO VISITA CONTROLLO A POLSO

(ANSA) - AOSTA, 22 LUG

I chirurghi Manuel Mancini, primario ortopedico dell'Ospedale Parini di Aosta e Laura Mus, specialista in chirurgia della mano, visiteranno nella mattinata di sabato prossimo, a Les Combes, papa Benedetto XVI.
Si tratterà - secondo quanto riferito dallo stesso Mancini - di una visita di controllo al polso destro operato dai due medici venerdì scorso.
Sarà anche presente un terzo specialista di ortopedia che arriverà da Roma il giorno prima e che è stato incaricato di seguire il decorso di papa Ratzinger al suo rientro in Vaticano.
"Da quanto mi è stato riferito dal medico personale del papa - ha detto Manuel Mancini - Benedetto XVI sta bene, muove tranquillamente le dita, non avverte dolore e la sua mano è sgonfia".
Prima della visita, probabilmente venerdì mattina, sarà effettuata sempre a Les Combes, una radiografia, utilizzando una speciale attrezzatura mobile che sarà trasportata da Aosta.

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Benedetto XVI presenta un "nuovo umanesimo sportivo"
La Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport commenta il messaggio al Tour de France



CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 22 luglio 2009 (ZENIT.org).- Il messaggio di Benedetto XVI deve aprire una nuova riflessione sui valori dello sport, in particolare di fronte alla diffusione del doping, sostiene Edio Costantini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport.


"Le parole del Pontefice all'indirizzo dei ciclisti del Tour de France incoraggiano a ricercare un nuovo umanesimo sportivo", afferma in un comunicato inviato a ZENIT.

"Esse dovrebbero indurre tutto il mondo dello sport a riflettere e ripensare, oggi e non domani, sul modo in cui si può promuovere una pratica sportiva educativa che non sia effimera, neutra, fine a se stessa", aggiunge.

Il Papa ha salutato questo martedì il passaggio del Tour de France in Valle d'Aosta, dove è in vacanza, con un messaggio in cui chiede che "l'impegno nello sport contribuisca alla crescita integrale della persona, non sia mai separato dal rispetto dei valori morali e sia attento ai valori
educativi".

Il presidente della Fondazione, riferendosi ai continui casi di doping che si verificano non solo nello sport professionale, ma anche in quello amatoriale, non esita a parlare di crisi sportiva dei valori.

"Ora la crisi etica e morale di gran parte dello sport professionistico rischia di condizionare tutto il movimento sportivo, soprattutto i comportamenti delle nuove generazioni", constata.

"È stata sconcertante la scoperta di una ragazzina 16enne che veniva accompagnata dal padre in uno studio medico dove le venivano somministrate flebo di sostanze dopanti".

Costantini auspica che il monito del Papa non stimoli solo gli sportivi credenti, ma possa essere accolto da tutta la società civile per gettare le basi dello sport del futuro.

"Crediamo urgente riproporre a tutti i dirigenti, allenatori, genitori, medici, giornalisti, educatori, un serio esame di coscienza sul rapporto tra la pratica sportiva e la formazione etica e morale dei nostri ragazzi e soprattutto sul ruolo delle società sportive come luoghi educativi".

"Intere generazioni che si sono succedute nei campi di calcio delle nostre parrocchie e dei nostri paesi hanno imparato 'giocando' i valori della pace, della condivisione e della giustizia, del rispetto dell'altro e delle regole", ricorda.

"I nostri padri hanno costruito e promosso un sistema sportivo italiano unico nel mondo, avendo ben chiaro il modello di persona alla quale si rivolgevano e quale società civile volevano costruire".

"Oggi - conclude -, con la stessa forza progettuale, siamo chiamati a lanciare una nuova proposta sportiva ed educativa, capace di indicare le linee del sistema sportivo del XXI secolo".


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Il riposo del Papa in montagna tra riflessioni e incontri con gli abitanti di Les Combes. Domani i Vespri ad Aosta, sabato controllo radiologico al polso

Ad Aosta, c’è fermento e clima di vigilia per la visita che nel pomeriggio di domani Benedetto XVI farà alla città, per la recita dei Vespri in programma nella cattedrale. Intanto, nello chalet di Les Combes e nei dintorni il Papa vive ore di distensione, di tanto in tanto caratterizzate - come accaduto ieri - da qualche occasionale incontro con alcuni degli abitanti della piccola frazione di Introd. E si profila anche un nuovo controllo al polso fratturato del Pontefice, da parte dei sanitari dell’Ospedale Parini e dello staff medico vaticano. Alessandro De Carolis ne ha parlato con il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente a Les Combes:

R. - Ieri sera, nel corso della sua passeggiata abituale, il Papa - giunto praticamente fino all'abitato di Les Combes - ha incontrato un gruppetto di bambini, accompagnati dalle mamme, e si è intrattenuto con loro. E' stato un momento simpatico e anche curioso, perché uno dei bimbi ha raccontato che nella vicina Val di Rem, dove lui si trova d’inverno, ci sono sei metri di neve e il Papa ha reagito con un’evidente e naturale stupore: come si fa a vivere con sei metri di neve? E’ stato un piacevole momento di incontro. Oggi, poi, il Papa ha avuto una mattinata normale, mentre ieri il cardinale Bertone gli ha portato diversi dossier ruguardanti attuali problemi nel governo della Chiesa, che il Papa sta studiando, leggendo e sui quali sta riflettendo in questo periodo.


D. – Come è stato detto più volte, il Papa sta imparando a modificare qualcuna delle sue abitudini a causa dell’infortunio, infortunio che viene tenuto costantemente sotto controllo dai sanitari di Aosta. E’ previsto un nuovo controllo a breve?


R. - Sì, oggi viene portato dall’ospedale di Aosta alla residenza del Papa un apparato radiologico portatile, leggero, che permetterà di compiere, sabato mattina, un esame radiologico di controllo, che è normale in queste situazioni. Oltre ai medici vaticani - il dott. Polisca e il dott. Berti - che sono qui, normalmente, durante le vacanze del Papa, parteciperà a questo esame il dott. Manuel Mancini, il primario che ha operato il Santo Padre. Inoltre, giungerà qui anche il prof. Vincenzo Sessa, che è il primario ortopedico del Fatebenefratelli di Roma: è un collaboratore abituale, specialistico, dei Servizi sanitari vaticani e sarà colui che, dal punto di vista ortopedico, seguirà il Santo Padre dopo il suo ritorno a Castel Gandolfo e a Roma. In questo modo, si garantisce la continuità dell’assistenza medica.


D. - Ad Aosta, intanto, è clima di vigilia per l’arrivo di Benedetto XVI, domani…


R. - Sì, i preparativi sono in corso: sono state montate le telecamere, sono stati approntati gli ambienti in modo tale che tutto si possa svolgere nel modo migliore. E’ molto bello il fatto che il Papa potrà attraversare - speriamo che il tempo sia buono - le vie storiche centrali della città con grande presenza di popolo. In questo modo la città potrà accogliere Benedetto XVI, anche se solo 400 persone potranno essere presenti direttamente alla celebrazione dei Vespri. Ma la trasmissione sia radiofonica sia televisiva permetterà a molti, che desiderano farsi vicini e pregare per il Papa in questa circostanza, di essere anch’essi presenti.


Radio Vaticana

23/07/2009 18:02
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Tutto è pronto ad Aosta per accogliere Benedetto XVI

Aosta - Ultimi preparativi per l’arrivo del papa in città. Domani, venerdì 24 luglio, il Santo Padre reciterà i Vespri in Cattedrale. I fedeli potranno accoglierlo nel percorso fra l’Arco d’Augusto e piazza Giovanni XXIII.

di Domenico Albiero

La città si prepara ad accogliere Benedetto XVI che domani, venerdì 24 luglio, presiederà alle 17,30 la preghiera dei Vespri in Cattedrale. Si stanno ultimando le misure di sicurezza lungo il percorso che il Santo Padre seguirà a partire dall’Arco d’Augusto per giungere in piazza Giovanni XXIII: in particolare, in queste ore si stanno saldando tutti i tombini.
Il papa verrà accolto dal vescovo, mons. Giuseppe Anfossi, e dalle autorità in piazza dell’Arco per proseguire su un’auto scoperta su via Sant’Anselmo, via Porta Pretoria, piazza Chanoux, via Hotel des Etats, via Mgr De Sales per arrivare, infine, in piazza della Cattedrale. “Invitiamo abitanti e turisti - dice don Aldo Armellin - ad esprimere un’acoglienza calorosa al Santo Padre attendendo il suo passaggio pungo il percorso indicato”. In chiesa, però, l’incontro sarà riservato ai sacerdoti ai religiosi, ai rappresentanti dei consigli parrocchiali e ai responsabili degli uffici diocesani. Tutti gli interessati potranno comunque seguire l’evento in diretta sulle frequenze della radio diocesana Radio Proposta In Blu o in tv sul canale satellitare Sat 2000.
“In questa occasione - ha dichiarato mons. Giuseppe Anfossi - gli dirò che è molto importante che se lui viene per riposarsi possa farlo nel migliore dei modi, ma allo stesso tempo siamo molto felici che lui si affacci alla nostra vita e che lo possiamo incontrare”.
“La Città di Aosta - ha detto il sindaco del capoluogo, Guido Grimod - è onorata della visita che il Santo Padre effettuerà venerdì prossimo, avendo scelto, a motivo di gioia per noi tutti, di trasformare un momento privato di preghiera in un’occasione unica per l’intera comunità aostana ed i numerosi turisti presenti nel capoluogo che avranno l’opportunità di accogliere il Pontefice e di manifestare il proprio affetto”.

© Copyright AostaSera, 23 luglio 2009


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Papa/ Domani radiografia, auguri da Merkel, re Spagna, Ciampi

Ci sarà primario di Fatebenfratelli che lo seguirà a C.Gandolfo

Il Papa si sottoporrà domani ad una radiografia di controllo dopo essersi fratturato il polso destro in una caduta avvenuta la scorsa settimana. L'ospedale di Aosta dove è stato ricoverato in 'day hospital' manda oggi alla residenza papale di Les Combes un apparato radiologico portatile per l'esame. "Oggi - riferisce il portavoce di Benedetto XVI, padre Federico Lombardi - viene portato dall'ospedale di Aosta alla residenza del Papa un apparato radiologico portatile che permetterà di compiere, sabato mattina, un esame radiologico di controllo.
Oltre ai medici vaticani - il dott. Polisca e il dott. Berti - sarà presente naturalmente il Dott. Manuel Mancini, che ha operato il Santo Padre e il Prof. Vincenzo Sessa, primario ortopedico del Fatebenefratelli di Roma e abituale collaboratore specialista dei Servizi Sanitari Vaticani, che seguirà dal punto di vista ortopedico il Santo Padre dopo il rientro a Castel Gandolfo; in tal modo si garantisce la continuità dell'assistenza medica". Diversi, intanto, i messaggi augurali che il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, ha portato ieri al Papa.
"Il cardinale - rende noto padre Lombardi - gli ha portato anche numerosi messaggi di auguri che si aggiungono a quelli già giunti nei giorni scorsi. Ricordo fra gli altri quelli giunti dai reali di Spagna, dal cancelliere tedesco Angela Merkel e oggi quello del senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi, ex presidente della Repubblica Italiana".

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PAPA SCHERZA SU POLSO ROTTO, "CI VUOLE PAZIENZA"

(AGI) - Introd (Aosta), 23 lug.

"C'e' bisogno di tempo, ci vuole pazienza". Cosi' Benedetto XVI scherza con una mamma di Les Combes che si informa su 'come va il braccio?', nelle immagini diffuse oggi dal Centro televisivo vaticano.
Nella sequenza si vede il Papa intrattenersi con alcuni bambini della piccola frazione vicina al suo chalet, e informarsi su quanta neve sia caduta lo scorso inverno.
Alla risposta (sei metri) Benedetto XVI risponde "non riesco a immaginare sei metri di neve, insieme sono piu' alti di una casa". Poi chiede ai bambini i loro nomi e se siano tutti di Les Combes. In un'altra sequenza si vede Benedetto XVI col cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che ieri e' stato in visita a Les Combes.
Si vedono i due conversare scherzosamente fino a quando il porporato non presenta al Pontefice alcuni dossier portati per sottoporli alla sua valutazione.

© Copyright Agi


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PAPA: POLSO ROTTO, C'E' BISOGNO DI TEMPO E CI VUOLE PAZIENZA

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 23 LUG

"C'é bisogno di tempo, ci vuole pazienza": così Benedetto XVI risponde a chi gli chiede come va il braccio, dopo la frattura al polso subita venerdì scorso.
Il centro televisivo Vaticano ha diffuso questa mattina alcune immagini del Papa nel suo inaccessibile rifugio di Les Combes (Aosta), riferiti alla giornata di ieri. Vi si documenta l'arrivo, ieri mattina, del segretario di Stato Vaticano, card. Tarcisio Bertone, in elicottero.
"E' andato bene il volo", gli chiede il Pontefice. "Sì, abbiamo visto anche il Cervino", risponde Bertone, che aggiunge: "Ho qua una valigia di pratiche" e l'appoggia sul tavolo del giardino già visto nelle fotografie diffuse ieri.
Le immagini documentano poi l'incontro avuto con alcuni bambini di Les Combes al termine di una passeggiata fatta ieri sera.
Il Papa si rivolge a una mamma: "Qui ha nevicato molto?". "Sì, nella valle vicina ha fatto sei metri di neve", risponde la donna. E il Papa: "Non posso immaginare sei metri di neve. Tutti insieme sono più alti di una casa".
Infine, una mamma chiede al pontefice come va il braccio. "C'é bisogno di tempo - risponde Papa Ratzinger - ci vuole pazienza". Poi si rivolge ai bambini: "Allora, siete in vacanza...", ma i piccoli sono troppo emozionati per rispondere.
Il soggiorno del Papa a Les Combes non prevede per oggi alcun impegno particolare, una giornata di relax prima della trasferta di domani ad Aosta, dove celebrerà i vespri con il clero locale.

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Dal blog di Lella...

Papa/ Passeggiata a Les Combes, saluta bambini

In dono per loro un rosario

Una passeggiata nei dintorni della residenza a Les Combes, fino al paesino, a conclusione della giornata; Papa Benedetto XVI ha compiuto la quotidiana passeggiata e nell'occasione ha salutato qualche bambino, chiedendo i nomi e benedicendoli, donandogli un rosario ciascuno.

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PAPA: SALUTA BAMBINI DI LES COMBES DURANTE PASSEGGIATA

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 22 LUG

Benedetto XVI si è lasciato avvicinare, a sorpresa, da alcuni bambini durante la sua solita passeggiata nei dintorni dello chalet di Les Combes (Aosta) dove sta trascorrendo un periodo di riposo.
Il pontefice ha percorso, come ha fatto quasi ogni sera dall'inizio del suo soggiorno, la strada che collega lo chalet dove alloggia all'abitato. Giunto quindi in prossimità delle prime case ha chiesto agli uomini della sicurezza di chiedere in paese, una minuscola frazione del comune di Introd, se vi fossero bambini che volessero salutarlo.
All'appello hanno risposto cinque piccoli che, con le loro mamme hanno attraversato la strada che separa l'abitato dalla colonia salesiana per salutare il pontefice, che ha avuto per ognuno un gesto e una parola. Tra loro anche una bimba di pochi mesi, in braccio alla mamma.

© Copyright (ANSA)


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