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Le vacanze

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2012 17:01
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28/07/2009 17:23
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Sotto due tende tecnologia Nato utilizzata per il G8

La sicurezza coordinata via satellite

STEFANO SERGI

LES COMBES

Tecnologia satellitare di derivazione Nato, identica a quella usata al G8; computer e maxi-schermi dove ad ogni puntino rosso in movimento corrisponde un soccorritore in azione; telecamere ad alta definizione che rimandano immagini dai parcheggi, dalle curve tortuose, dai sentieri. Les Combes è Valle d’Aosta, Italia. Ma a buttar l’occhio nelle sale operative allestite sotto due tendoni dalla Protezione civile regionale, emerge un’efficienza di stile svizzero.
Per la prima volta, in occasione dell’Angelus è stato attuato il piano d’emergenza che coinvolge le unità sparse su tutto il territorio valdostano.
Erano previste 5 mila persone a Les Combes, ne sono arrivate mille in più, con 20 pullman e 1200 auto. Una cosa da nulla se fosse uno stadio in città, oppure piazza San Pietro. Ma per raggiungere la radura a 1300 metri c’è una sola strada, stretta e tortuosa. E garantire la sicurezza a tutti non è semplice.
Sotto il coordinamento del direttore Pio Porretta, la Protezione civile valdostana ha richiamato 250 uomini. Uno schieramento imponente e diretto con sistemi hi-tech. Due tendoni di fronte alla colonia dei salesiani rappresentano il cuore pulsante del «Mototrbo», il sistema di trasmissione radio con localizzazione digitale e satellitare. In sostanza, la posizione di ogni addetto dotato di radio è visibile dagli schermi. Una tensostruttura è stata adibita a sala ricezione per le chiamate di emergenza, l’altra a Centro operativo misto con polizia, vigili del fuoco, 118, Soccorso alpino, volontari pronti a gestire ogni richiesta in tempo reale. Un esempio: l’ingorgo a un posto di controllo è visibile in diretta grazie a una telecamera digitale, il personale della sala non ha bisogno neppure di ricevere richieste di aiuto, può già agire solo in base alle immagini.
Le tende sono state montate venerdì, l’intera giornata di sabato è trascorsa per verificare i cablaggi. Alle 5 di ieri, tutti operativi: via libera ai fedeli. A fianco delle sale operative, c’è il Centro medico avanzato dell’Usl. Dieci persone soccorse, in gran parte per svenimenti. «Nulla di preoccupante, è andato tutto bene» commenta Enrico Visetti, primario della Rianimazione. Alla fine dell’Angelus, nelle tende arriva il presidente della Regione, Augusto Rollandin, per ringraziare tutti. Ma la giornata è ancora lunga: «Smantelleremo quando se ne sarà andata l’ultima persona».

© Copyright La Stampa (Aosta), 27 luglio 2009


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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
28/07/2009 17:26
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VALLE D’AOSTA.L’ANGELUS DI BENEDETTO XVI: PAROLE DI CONFORTO PER ANZIANI E STRANIERI. UNA FRASE IN DIALETTO

Al Papa il saluto di seimila fedeli

CRISTIAN PELLISSIER

LES COMBES

Una splendida giornata di sole ha accompagnato l’Angelus di ieri a Les Combes d’Introd.
Il Papa è salito sul palco a mezzogiorno, ma i primi fedeli sono arrivati nel prato antistante già alle 9,30.
Oltre 6 mila le persone presenti, arrivate da tutta Italia e dall’estero.
In molti sono saliti a piedi, usando i sentieri ripuliti per l’occasione, ma sono state contate anche 1200 auto e 20 pullman. Il vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi, ha accolto il pontefice: «Oggi a nome di tutti le auguro buona salute. Un augurio - ha detto Anfossi - ancora più forte dopo il piccolo infortunio». Benedetto XVI ci ha scherzato sopra: «Sono grato a Dio – ha detto – di avermi concesso la gioia di queste giornate segnate da vera distensione malgrado il piccolo infortunio a voi ben noto e anche visibile. Oggi è una splendida domenica in cui il Signore ci mostra la bellezza della creazione».
Nell’Angelus il Papa ha rivolto un pensiero agli anziani, poi ha salutato i fedeli che sono arrivati dalla Spagna, dalla Francia, dalla Polonia, dalla Svizzera e gli italiani. Ha quindi chiuso con un saluto in patois, il dialetto locale: «Cari valdostani, sono proprio contento d’essere qui con voi. Auguro a tutti una buona estate». Le celebrazioni sono state accompagnate dai canti dei bambini del coro Les enfants du Grand Paradis e dai walser della cantoria della chiesa di Gressoney-Saint-Jean.
Tra la folla dei fedeli, c’è anche chi organizza le sue vacanze estive in base ai soggiorni del pontefice, come Cinzia Dardano, arrivata da Verona.
«A noi piace molto la montagna – ha raccontato - quindi ormai da anni uniamo le due cose. Individuiamo il luogo in base alla scelta del Papa. L’anno scorso siamo andati a Bressanone, quest’anno siamo in Valle, a Villeneuve. Non potevamo mancare».
[SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] In mezzo alla gente spicca un gruppo di scout. Sono 15 ragazzi e arrivano da Molfetta, in provincia di Bari. «Stiamo facendo la “Route” – spiega Ilaria Caradonna -: un cammino di preghiera e riflessione su diverse tematiche. Quando abbiamo saputo che c’era Benedetto XVI in Valle abbiamo deciso di approfittarne». Il Papa ha salutato anche «i numerosi africani residenti a Torino», tra questi c’è Marina, originaria della Costa d’Avorio: «Sono salita apposta per vedere il pontefice – dice – per me è la prima volta». Le vacanze valdostane del Papa sono alle battute finali, mercoledì pomeriggio ripartirà per Roma.

© Copyright La Stampa (Aosta), 27 luglio 2009


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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
29/07/2009 01:29
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Benedetto XVI si prepara a congedarsi da Les Combes
Il Comune di Introd conferirà la cittadinanza onoraria al Papa



ROMA, martedì, 28 luglio 2009 (ZENIT.org).- Si avvia ormai alla conclusione il periodo di riposo di Benedetto XVI a Les Combes. Mercoledì mattina, infatti, sul prato antistante lo chalet dove ha soggiornato in questi giorni, saluterà un gruppo di giovani salesiani, così come le Forze dell’ordine e le autorità locali, per trasferirsi a Castel Gandolfo.

Nel frattempo, il Papa, secondo quanto riferito alla “Radio Vaticana” da padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sta trascorrendo queste ultime ore “con grande serenità, continuando le sue occupazioni di lettura, di riflessioni, di preghiera, le consuete passeggiate serali, oltre a quelle più brevi dopo i pasti”.

Anche lunedì, ha fatto sapere padre Lombardi in una nota, Benedetto XVI ha compiuto la sua consueta passeggiata pomeridiana nei boschi attorno allo chalet.

La sera, si legge nella nota, “ha avuto luogo presso la colonia salesiana la tradizionale cena conclusiva con la partecipazione del Vescovo, del parroco di Introd, delle autorità civili e militari e dei medici dell’ospedale di Aosta che hanno assistito il Santo Padre”.

Per l'occasione il Papa ha incaricato il suo Segretario particolare, monsignor Georg Gänswein, di portare il saluto ai partecipanti alla cena.

Il Santo Padre, ha aggiunto padre Lombardi all'emittente pontificia, si è riservato tuttavia “di ringraziare personalmente domani tutte queste persone, perché - non sembra - ma anche un periodo di tranquillità per il Papa comporta un’organizzazione logistica e di sicurezza che tutti svolgono con grande buona volontà e con grande gioia, e che tuttavia ha una sua complessità”.

“Il clima che si è stabilito negli anni tra il personale vaticano, incaricato di seguire più da vicino il Santo Padre, il personale della Colonia salesiana, le Forze dell’ordine e le autorità che si occupano della permanenza del Papa è veramente un clima di grandissima collaborazione e cordialità”, ha spiegato il portavoce vaticano.

“Ieri sera – ha raccontato –, lo si poteva sperimentare negli interventi del presidente della Regione, Augusto Rollandin, del presidente del Consiglio regionale, Albert Cerise, e in particolare del sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, il quale viene chiamato con una battuta anche dal Papa 'il sindaco eterno', perché sono 30 anni che è sindaco di questa cittadina”.

Inoltre, ha continuato padre Lombardi, “il comune di Introd ha deliberato nei giorni scorsi di offrire al Santo Padre la cittadinanza onoraria”.

“Alla deliberazione – ha aggiunto – dovrà seguire la risposta ufficiale di accettazione da parte del Santo Padre e nei prossimi mesi si può prevedere che una delegazione si rechi a Roma per il conferimento ufficiale”.

Il portavoce vaticano ha garantito che il Papa accoglierà la cittadinanza onoraria “con molta cordialità e gratitudine per l’accoglienza così calorosa che riceve”.

Nel pomeriggio di mercoledì 29 luglio, alle 16.30, prima di congedarsi, Benedetto XVI riceverà quindi il saluto del Vescovo di Aosta, mons. Giuseppe Anfossi, le autorità della regione e del comune di Introd. Recandosi verso l’elicottero saluterà poi anche i bambini e le persone residenti nella frazione di Les Combes.

29/07/2009 16:11
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IL RIENTRO DEL SANTO PADRE DALLA VALLE D’AOSTA

Nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 17, il Santo Padre Benedetto XVI lascia la residenza estiva di Les Combes (Introd) in Valle d’Aosta e si trasferisce in elicottero all’aeroporto di Torino-Caselle da dove prosegue in aereo per Roma-Ciampino. Quindi si trasferisce in auto alla residenza estiva di Castel Gandolfo.




Il saluto di Benedetto XVI alle Forze dell'ordine a Les Combes: "Grazie, siete stati angeli custodi discreti ed efficienti". In serata l'arrivo a Castel Gandolfo


Siete stati come degli “angeli custodi, discreti ed efficienti”. Con queste parole, Benedetto XVI ha ringraziato oggi i membri delle varie Forze dell’ordine e di altri corpi, che in questi 17 giorni hanno garantito la sicurezza del suo soggiorno a Les Combes, in Valle d’Aosta. Durante l’incontro, organizzato verso mezzogiorno nel prato antistante la residenza salesiana che lo ha ospitato, il Papa si è soffermato anche sull’infortunio al polso, che ha rivelato di aver vissuto come un invito da parte di Dio all’“umiltà”. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Un breve saluto, grato e venato di umorismo, con parole che partono dal cuore anche quando fanno sorridere. Si è voluto congedare così Benedetto XVI da chi - e sono state alcune centinaia di persone - ha eretto attorno a lui in queste due settimane una rete di protezione umana praticamente invisibile, se considerata la sua consistenza e l’area relativamente ridotta sulla quale era dislocata. Polizia, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, gli uomini dell’Ispettorato di Polizia presso il Vaticano, quelli della Gendarmeria e dei Servizi Sanitari del Vaticano. Tutti accomunati in questo ideale abbraccio del Papa:

“Cari amici, alla fine di queste due settimane di vacanze, posso soltanto di tutto cuore dire ‘grazie’ a voi per il vostro servizio così competente, discreto ed efficiente. Siete stati come gli angeli: gli angeli sono invisibili, ma nello stesso tempo efficienti. Così avete fatto anche voi. Eravate invisibili per me, ma sempre efficienti”.


Benedetto XVI ha detto di aver trascorso giorni di riposo immerso in una “pace celeste”, un silenzio interrotto - ha detto - dai “suoni del Creatore”, come quello degli uccelli. Parole di apprezzamento per la bellezza naturale di Les Combes che l’infortunio al polso non ha turbato. Il Papa ne ha parlato tornando al concetto dell’Angelo custode, con simpatia e profondità spirituale:

“Purtroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, seguendo certamente ‘ordini superiori’… Forse il Signore voleva insegnarmi maggiore pazienza ed umiltà, darmi più tempo per la preghiera e la meditazione”.


Nel pomeriggio, verso le 16.30, Benedetto XVI riceverà il saluto del vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, delle autorità regionali e dei responsabili comunali di Introd. Quindi, la partenza in elicottero verso l’aeroporto di Torino-Caselle e di lì il volo verso lo scalo di Roma-Ciampino, da dove il Papa raggiungerà in auto la sua residenza estiva di Castel Gandolfo.

Per un resoconto sulla breve cerimonia di questa mattina, Sergio Centofanti ha raggiunto telefonicamente a Les Combes il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi:

R. – Questo è un rito, evidentemente, necessario e bello alla conclusione di ogni permanenza del Papa nelle sue residenze estive. Il Papa, lungo il vialetto, mentre arrivava dalla sua residenza, ha incontrato un gruppo di giovani salesiani – circa 35 – che sono i giovani salesiani dell’Ispettoria del Piemonte, che stanno facendo un incontro formativo proprio qui, in Valle d’Aosta; il Papa li ha salutati insieme al loro ispettore, con molto calore. Poi, si è recato nel posto da cui recita l’Angelus nel giorno della domenica, e davanti a lui, nel grande prato dove stanno normalmente i fedeli, si erano schierati, in modo molto ordinato, tutti i vari Corpi che hanno svolto servizio per la sicurezza e per il buon andamento della permanenza del Papa. Il Papa ha dato un saluto molto spiritoso, molto carino, con riferimento alla custodia degli Angeli nei suoi confronti, e poi si è spostato lungo il prato e ha fatto le foto di gruppo con tutti i singoli Corpi che erano presenti: le forze di polizia, i vigili del fuoco, la protezione civile, l’esercito, i carabinieri … ecco, quindi: c’erano tanti gruppi e ognuno ha avuto la sua foto con il Papa. Anche i giornalisti che erano presenti hanno avuto una loro foto con il Papa e hanno potuto rivolgergli alcune domande, parlare un attimo con lui in forma molto affabile e simpatica. Il Papa è apparso direi veramente in ottima forma: quindi nonostante il suo piccolo incidente, il periodo di vacanza qui in Val d’Aosta ha raggiunto proprio bene il suo risultato.


D. – Che bilancio si può fare di questo soggiorno in Val d’Aosta?


R. – E’ un bilancio positivo. Come tutti sappiamo è stato un po’ diverso da quello che era stato previsto, quindi non tanto di scrittura degli ulteriori capitoli del libro su Gesù, quanto piuttosto di riflessione, di lettura e di preghiera anche in conseguenza dell'incidente. Ma, come ha detto il Papa molto spiritosamente, c’è sempre qualche cosa da imparare e anche l'incidente ha avuto i suoi frutti spirituali per il Pontefice.


La decisione di conferire a Benedetto XVI la cittadinanza onoraria di Introd è solo l’ultimo atto con il quale la comunità valligiana ha deciso di suggellare il proprio affettuoso attaccamento al Papa. Il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, si fa interprete dei sentimenti dei suoi concittadini al microfono di Alessandro De Carolis:

R. – L’esperienza mia personale e quella di tutta la popolazione in questo periodo è stata molto importante e toccante. E’ per questo che noi vogliamo custodire - anche gelosamente - tutti i ricordi di Benedetto XVI. La nostra popolazione sa rispettare i motivi per cui un Papa sceglie di venire da noi: la riservatezza, la tranquillità, l’ambiente, la natura che lo circonda. A parte Castel Gandolfo, non è da tutti i Comuni avere la fortuna di ospitare due Papi. Per noi è stato un grande onore e una grande esperienza, anche morale, poterlo fare.


R. - Come è nata la decisione di conferire la cittadinanza onoraria al Papa da parte del vostro Comune?


R. - E’ grande l’entusiasmo per questo documento, che il Consiglio comunale l’altra settimana ha votato all’unanimità. Con ciò, abbiamo voluto far sentire al Santo Padre la vicinanza di tutta la comunità di Introd - che è di profonda tradizione cattolica - per la guida importante che il Papa rappresenta per l’umanità. Sarà una nostra delegazione a scendere a Roma - a suo tempo ci metteremo d’accordo a livello di cerimoniale - per consegnargli questa onorificenza da parte del Consiglio comunale.


Da Les Combes a Castel Gandolfo, è ora la cittadina dei Castelli Romani a prepararsi come ogni anno a ricevere il Papa. Per diverse settimane, Benedetto XVI si tratterrà nel Palazzo apostolico che sorge nel complesso delle Ville Pontificie, dove presiederà gli Angelus domenicali e dove riprenderà le udienze generali del mercoledì, a partire dal prossimo 5 agosto. Sull’imminente arrivo di Benedetto XVI, Luca Collodi ha sentito mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano nel cui territorio si trova la città di Castel Gandolfo:

R. - E’ una presenza occasionale eppure in qualche maniera stabile, e questo per noi è motivo di orgoglio e al tempo stesso anche di responsabilità e d’impegno. Sentire il Papa vicino, anche fisicamente, è per noi un incoraggiamento a sentire “con” la Chiesa, essere vicini al Papa e aderenti in pieno al suo magistero.


D. - Ci saranno delle iniziative che caratterizzeranno questa presenza del Papa ai Castelli romani?


R. - L’unica cosa che al momento è prevista è la celebrazione, ormai tradizionale, della Santa Messa nel giorno dell’Assunta, all’interno della chiesa parrocchiale. Ci sono poi altri appuntamenti che sono stabiliti di volta in volta: so già, per esempio, che domenica 2 agosto, nel pomeriggio, si terrà nel Palazzo apostolico un concerto in onore del Santo Padre. Poi, verranno comunicati anche altri appuntamenti, tenendo presente che il periodo che il Santo Padre trascorre qui è un periodo di riposo ed allora non si dà molta ufficialità.


Radio Vaticana

29/07/2009 23:11
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Arrivederci Les Combes

GIACOMO GALEAZZI

AOSTA

«L’infortunio ha un po’ mutato il programma della villeggiatura, rallentando la stesura del libro su Gesù di Nazareth perché il Papa è abituato a scrivere tutto di suo pugno. Benedetto XVI, però, ha comunque apprezzato il clima di tranquillità e riposo di questi sedici giorni», spiega alla Stampa il portavoce papale, padre Federico Lombardi.
Oggi a mezzogiorno è prevista la cerimonia dei saluti da parte del Pontefice nel prato antistante la colonia salesiana. Il Papa saluterà un gruppo di giovani salesiani e le forze di polizia, militari, Protezione civile, vigili del fuoco, ispettorato di pubblica sicurezza, gendarmeria e servizi sanitari vaticani. Nel pomeriggio, alle 16,30, riceverà il saluto del vescovo, Giuseppe Anfossi, delle autorità della regione e del Comune di Introd. Andando verso l’elicottero incontrerà anche i bambini e le persone residenti a Les Combes.
Alle 17 la partenza per Caselle.
Un congedo «semplice ma sentito», in linea con l’atmosfera dell’intera vacanza. «Qui il Papa si è trovato in condizioni particolarmente favorevoli per il raccoglimento, lo studio e il lavoro personale - aggiunge padre Lombardi -. Oltre alla bellezza del paesaggio, questo clima rilassato è uno dei principali motivi per cui Benedetto XVI ha scelto di tornare a Les Combes.
Qui, a differenza del suo predecessore Giovanni Paolo II, Benedetto XVI non cerca tanto l’occasione per fare gite o escursioni, bensì il raccoglimento, la serenità». Karol Wojtyla, evidenzia padre Lombardi, «finalizzava la villeggiatura a Les Combes anche ad arricchire il suo tempo con spostamenti mirati a vedere bei luoghi di montagna, mentre Benedetto XVI ha impiegato questo periodo lontano da Roma più per la riflessione personale e la tranquillità, com’è caratteristico della sua personalità». Durante le giornate a Les Combes papa Ratzinger «riesce a concentrarsi sul lavoro personale, da uomo di profonda riflessione qual è». Favorito «dall’interruzione estiva delle udienze pressoché quotidiane della sua ordinaria vita in Vaticano». E le vacanze in montagna, sottolinea padre Lombardi, sono «il momento più propizio alla riflessione, alla preghiera, alla meditazione e Benedetto XVI riesce a trarne grande vantaggio».
Insomma, una permanenza «serena e sicura» quella del Papa a Les Combes, grazie anche all’«ottimo clima di collaborazione fra le istituzioni, il personale della Valle e il personale vaticano e salesiano».
Un periodo di villeggiatura «che non ha tradito le aspettative di serenità del Pontefice dopo mesi di intensa attività», per quanto segnato anche da un ricovero per una frattura del polso. Ogni pomeriggio, per due settimane, il Papa (come fa anche in Vaticano e durante i viaggi apostolici) ha compiuto la quotidiana passeggiata fino al piccolo chalet allestito per lui nei boschi sovrastanti la sua residenza. Lunedì sera, alla colonia salesiana, si è svolta la tradizionale cena conclusiva con la partecipazione del vescovo, del parroco di Introd, delle autorità civili e militari e dei medici dell’ospedale di Aosta che hanno assistito il Pontefice. Hanno parlato nell’ordine Domenico Giani, ispettore capo della gendarmeria vaticana, il presidente della Regione Augusto Rollandin, il presidente del Consiglio regionale Albert Cerise e il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin. Il segretario del Papa, monsignor Georg Gaenswein ha portato il saluto di Benedetto XVI, il quale si appunto è riservato di presentare oggi i suoi ringraziamenti di persona a tutti coloro che hanno collaborato per la sua serena permanenza. Ha concluso il vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi. «Il Comune di Introd - ricorda padre Lombardi - ha deliberato nei giorni scorsi di offrire al Santo Padre la cittadinanza onoraria». Alla deliberazione dovrà seguire la risposta ufficiale di accettazione da parte Papa e nei prossimi mesi si può prevedere che una delegazione di Introd vada a Roma per il conferimento ufficiale.


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Papa: Mio angelo custode non ha impedito infortunio

Forse Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà

"Putroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordine superiore": il Papa scherza ancora una volta sull'incidente che gli ha provocato una frattura al polso destro. Salutando questa mattina le Forze dell'ordine e tutti i volontari che hanno garantito la sicurezza durante la sua permanenza a Les Combes in Val d'Aosta, Benedetto XVI - braccio ingessato con la fascia blu al collo - ha voluto ringraziare tutti: "Alla fine di queste due settimane di vacanze, con tutto il cuore vi dico grazie a voi per il vostro servizio così competente, discreto ed efficiente.
Siete stati come gli angeli, gli angeli sono allo stesso tempo invisibili ed efficienti. Così avete fatto anche voi", ha aggiunto il Pontefice, ricordando il suo infortunio. "Forse il Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà, per darmi più tempo per la preghiera e la meditazione".
Questa mattina, davanti allo chalet che lo ha ospitato per 17 giorni, Benedetto XVI ha voluto salutare uno ad uno tutti gli uomini delle Forze dell'ordine che in questi giorni hanno garantito la sicurezza del Pontefice. Erano schierati i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di finanza, l'Ispettorato Vaticano, la Gendarmeria del Vaticano in divisa estiva, la Stradale del nucleo Vaticano, il gruppo cinofili della Polizia, i Vigili urbani, i volontari della Protezione civile, la Polizia penitenziaria, la Forestale, gli Alpini, gli elicotteristi dell'Aeronautica. Appena arrivato, il Papa è stato salutato da un gruppo di novizi dei Salesiani che gli hanno regalato un canto. Poi il baciamano da alcune autorità, tra le quali il questore di Aosta, il direttore generale della Usl di Aosta, il comandante degli Alpini, dei Carabinieri e della Guardia di finanza. Uno schieramento di circa 500 persone. Benedetto XVI ha salutato anche i giornalisti rivolgendo alcune parole cordiali e scherzose. Nel pomeriggio, alle 17 circa, Ratzinger farà rientro a Castel Gandolfo.

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PAPA: SCHERZA CON CRONISTI; POCO DA SCRIVERE, SOLO MIO GESSO

RICORDA PRECEDENTE VACANZA; C'ERA NODO LIBANO,SPERO PACE STABILE

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 29 LUG

Al termine dei saluti alle forze dell'ordine e ai "custodi" del suo soggiorno montano in Val d'Aosta, Benedetto XVI ha scambiato alcune battute con i giornalisti, ricordando che tre anni fa, nel suo precedente soggiorno a Les Combes, c'era la guerra in Libano e auspicando che la pace raggiunta "sia consistente, che cresca e sia trovata, finalmente".
"Quest'anno avete scritto poco", ha detto il Pontefice rivolgendosi a giornalisti e fotografi.
"Questo - ha poi aggiunto mostrando il braccio ingessato sorretto dal tutore - era un avvenimento sufficiente, non avevamo bisogno di altro".
Riferendosi ancora all'infortunio, il Papa ha poi affermato. "Ho sentito che vi siete preoccupati. Il Signore ci aiuterà".
Ad un giornalista che gli chiedeva se avesse fatto buone vacanze, Papa Ratzinger ha poi risposto: "Certamente, con questa bellezza della natura...".
Il Pontefice ha poi accettato di farsi fotografare con alcuni bambini, definendoli scherzosamente "giornalisti in erba", tra i quali la figlia di un vaticanista di Avvenire.
"Leggo sempre Avvenire - ha detto il Pontefice - lo leggo ogni giorno".

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PAPA: ANGELO CUSTODE NON HA IMPEDITO CADUTA,ORDINI SUPERIORI

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 29 LUG

Benedetto XVI ha salutato questa mattina le forze dell'ordine e il personale locale che lo ha assistito durante la sua vacanza a Les Combes (Aosta), definendoli suoi "angeli custodi". Riferendosi poi alla caduta dei giorni scorsi, ha detto che "purtroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordine superiore. Forse - ha detto - il Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà per darmi più tempo per la preghiera e per la meditazione".
Il Pontefice, che lascerà questo pomeriggio Les Combes per trasferirsi a Castel Gandolfo, ha voluto salutare questa mattina forze dell'ordine, volontari della Protezione Civile e il personale che lo ha assistito in questi sedici giorni passati nella colonia salesiana, in tutto circa 500 persone che hanno ascoltato il suo saluto dalla spianata del campo sportivo, la stessa dove domenica scorsa il Papa ha recitato l'Angelus.
"Cari amici - ha detto il Papa - alla fine di queste due settimane di vacanza, con tutto il cuore vi dico grazie per il vostro servizio così competente, discreto, efficiente. Siete stati come gli angeli custodi. Gli angeli sono invisibili - ha proseguito - e nello stesso tempo efficienti. Così avete fatto anche voi: eravate invisibili per me ma nel contempo efficienti. Ho vissuto qui in una pace celeste - ha aggiunto Papa Ratzinger - nessun disturbo poteva entrare.
Invece potevano entrare tante cose buone, materiali e immateriali. Tante torte, formaggi, vini".
"Ero circondato da un silenzio incredibile - ha sottolineato il Pontefice - dal canto degli uccelli: la musica del Creatore era comunque presente. Grazie per tutto questo. Vi auguro buone vacanze e grazie per il vostro impegno".
Il Papa ha quindi fatto riferimento all'incidente che gli è costato la frattura del polso.
"Purtroppo - ha detto - il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordini superiori.
Forse il Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà e darmi più tempo per la preghiera e la meditazione. In ogni caso - ha concluso - sono gratissimo per il vostro impegno e siate sicuri che la mia preghiera vi accompagna".
Benedetto XVI, che aveva pronunciato il breve discorso di saluto a braccio dalla struttura in legno fatta costruire da Giovanni Paolo II, è poi sceso nel prato salutando le autorità, tra le quali il questore e il direttore generale della Asl di Aosta, i comandanti delle forze dell'ordine e il capo dell'Ispettorato vaticano, Salvatore Festa. Si è poi avvicinato ai vari gruppi di polizia, carabinieri, protezione civile, gendarmeria e ispettorato vaticano, guardia di finanza, vigili urbani, unità cinofile, forestale, alpini ed elicotteristi, fotografi e giornalisti posando con ciascun gruppo per una foto ricordo.

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PAPA: LASCIA V. AOSTA E DICE ''NOTIZIE SI POSSONO INVENTARE...''

(AGI) - CdV, 29 lug.

''Quest'anno c'e' stato poco da scrivere'' anche se ''si puo' sempre inventare''.
Lo ha detto il Papa salutando a Les Combes i giornalisti che lo hanno seguito in Valle d'Aosta, dove ha concluso oggi la sua vacanza.
Una battuta pronunciata sorridendo e con tono cordiale, alla quale il Pontefice ha poi fatto seguire un apprezzamento per il quotidiano cattolico: "leggo ogni giorno Avvenire", dichiarazione fatta salutando i familiari del cronista di questa testata, che nei giorni scorsi aveva smascherato alcune ''bufale'' riguardo a preti e suore al volante e non solo, aprendo poi un dibattito sul tema, rilanciato e ripreso da siti come il ''paparatzinger blog''.
''La disinvoltura di troppa stampa nello spacciare bufale per notizie rischia di minare ulteriormente, nella considerazione dell'opinione pubblica, un sistema dell'informazione che gia' naviga di suo tra mille difficolta'.
Dal punto di vista professionale, siamo di fronte a una forma di vero e proprio autolesionismo, oltre che a una mancanza di deontologia'', era stato domenica scorsa il commento del direttore di Avvenire, Dino Boffo, per il quale ''risulta palese che il filtro critico e la volonta' di verifica, prerogative essenziali del cronista, si stanno indebolendo in molte redazioni''.
Sul soggiorno del Pontefice in Valle d'Aosta, il portavoce vaticano Federico Lombardi ha affidato un commento alla Radio Vaticana: ''E' un bilancio positivo - ha detto - come tutti sappiamo e' stato un po' diverso da quello che era stato previsto, quindi non tanto di scrittura degli ulteriori
capitoli del libro su Gesu', quanto piuttosto di riflessione, di lettura e di preghiera anche in conseguenza dell'incidente. Ma, come ha detto il Papa molto spiritosamente, c'e' sempre qualche cosa da imparare e anche l'incidente ha avuto i suoi frutti spirituali per il Pontefice''.
Il riferimento di Lombardi era ad un'altra battuta del Pontefice prima di partire da Les Combes: ''Purtroppo il mio proprio angelo custode - ecco le parole di Ratzinger - non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordini superiori. Forse il Signore voleva insegnarmi piu' pazienza e piu' umilta' per darmi piu' tempo per la preghiera e la meditazione''.
E ringraziando con i salesiani che lo hanno ospitato anche le forze di polizia, militari, protezione civile, vigili del fuoco, ispettorato di pubblica sicurezza presso il vaticano, gendarmeria vaticana e servizi sanitari per il servizio ''competente, discreto ed efficiente'', il Papa ha aggiunto: ''siete stati come gli angeli che sono invisibili e allo stesso tempo efficienti.
Cosi' avete fatto anche voi eravate invisibili per me ma sempre efficienti. Ho vissuto in una pace celeste, nessun disturbo poteva entrare, tante cose buone invece potevano entrare, materiali e immateriali, tante torte, formaggi, vini.
Ero circondato da un silenzio incredibile, il canto degli uccelli la musica del creatore era presente creatore, grazie per tutto questo, vi auguro buone vacanze e grazie per il vostro impegno. Siate sicuri che la mia preghiera vi accompagna, siete sempre nelle mie preghiere''.
Radio Vaticana ha intervistato anche il sindaco di Introd Osvaldo Naudin, il comune - del quale Les Combes e' una frazione - che ha deciso di conferire a Benedetto XVI la cittadinanza onoraria di per ''suggellare il proprio affettuoso attaccamento al Papa''.
''L'esperienza mia personale e quella di tutta la popolazione in questo periodo - ha rivelato Naudin - e' stata molto importante e toccante.
E' per questo che noi vogliamo custodire, anche gelosamente, tutti i ricordi di Benedetto XVI. La nostra popolazione sa rispettare i motivi per cui un Papa sceglie di venire da noi: la riservatezza, la tranquillita', l'ambiente, la natura che lo circonda. A parte Castel Gandolfo, non e' da tutti i Comuni avere la fortuna di ospitare due Papi. Per noi e' stato un grande onore e una grande esperienza, anche morale, poterlo fare''.
Il Papa arrivera' per ora di cena nella cittadina dei Castelli Romani dove sara' accolto da mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano per il quale la presenza abituale del Pontefice d'estate ''e' motivo di orgoglio e al tempo stesso anche di responsabilita' e d'impegno.
Sentire il Papa vicino, anche fisicamente, e' per noi - ha dichiarato - un incoraggiamento a sentire 'con' la Chiesa, essere vicini al Papa e aderenti in pieno al suo magistero''. Quanto ai prossimi impegni di Papa Ratzinger, oltre all'incontro di sabato prossimo con piu' di mille atleti partecipanti ai mondiali di nuoto il concerto che domenica 2 agosto pomeriggio, si terra' nel Palazzo Apostolico in onore del Santo Padre e l'udienza generale del 5 agosto (vigilia del 31 anniversario della morte di Paolo VI, che sara' ricordato da un'iniziativa comune delle diocesi di Albano e Palestrina) e' prevista la celebrazione, ormai tradizionale, della messa nel giorno dell'Assunta, presieduta dal Papa all'interno della chiesa parrocchiale. ''Ci sono poi altri appuntamenti - ha ricordato il presule ai microfoni dell'emittente della Santa Sede - che sono stabiliti di volta in volta e verranno comunicati tenendo presente che il periodo che il Santo Padre trascorre qui e' un periodo di riposo ed allora non si da' molta ufficialita'''.

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PAPA: LASCIA VALLE D'AOSTA, SPERO DI RITORNARE

DA BIMBI INTROD UNA STELLA ALPINA E UN ALBUM DISEGNI IN RICORDO

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 29 LUG

Benedetto XVI ha lasciato Les Combes (Aosta) in elicottero dopo un ultimo, breve saluto alla colonia ed alla popolazione dei villaggi vicini.
"Buon rientro", "Santità, ritorni", le frasi pronunciate dalle persone giunte a salutarlo alle quali il pontefice ha risposto: "Lo spero se dio vorrà. Speriamo di sì".
Il papa si era prima congedato con le autorità. Dal presidente della Regione Val d'Aosta, Augusto Rollandin, ha ricevuto in dono una statua in legno di noce raffigurante Sant'Anselmo. Dal sindaco di Introd un'altra statua ispirata a San Lorenzo, patrono di Les Combes.
Il pontefice prima di salire in elicottero, ha anche voluto salutare conoscenti e gente del paese, solo per questa occasione, nella colonia salesiana dove il papa ha trascorso gli ultimi sedici giorni.
Tra la folla anche dodici bambini della scuola dell'infanzia di Introd, accompagnati dalle loro maestre in abito tradizionale. I bambini hanno rivolto al pontefice alcune parole di saluti in italiano, francese e patois, il dialetto valdostano. Poi gli hanno consegnato in dono una stella alpina ed un album con i disegni dei bambini.

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Papa/ Lascia Les Combes, terminate le vacanze in Val d'Aosta

Da stasera Benedetto XVI a Castel Candolfo

Il Papa ha lasciato Les Combes, in Val d'Aosta, a bordo dell'elicottero dell'aeronautica militare. Sono così terminate le sue vacanze estive nello chalet che lo ha ospitato per 17 giorni, alle pendici del Monte Bianco.
Benedetto XVI ha salutato gli abitanti del piccolo paese in provincia di Aosta; un gruppo di 12 bambini di quattro e cinque anni della scuola materna di Introd gli ha regalato un canto in italiano, francese e patois.
"Ci dispiace che devi ripartire, la tua presenza qui ha Les Combes ha colmato i nostri cuori di gioia. Ti aspettiamo l'anno prossimo". "Speriamo di sì", ha risposto sorridendo il pontefice.

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Incontro a Les Combes

Bocchio al Papa: "venga ad Alessandria"

Il Consigliere Comunale di Alessandria Mario Bocchio, insieme alla propria famiglia, ha incontrato il Papa in occasione del periodo di riposo a Les Combes di Introd, in Valle d’Aosta.
“E’ stata un’ emozione molto forte, straordinaria, parlare con il Santo Padre - racconta Bocchio - La serberò per sempre.
La mitezza di Papa Ratzinger ed il calore che sprigionavano le sue mani mi hanno trasmesso un brivido unico, accresciuto dal fatto che di fronte a noi c’era la maestosità del Monte Bianco.
Ho percepito la consapevolezza della fragilità umana, ma la presenza del Papa ha esaltato la grandezza dell’uomo sotto l’aspetto religioso e filosofico”.
“Papa Ratzinger ha avuto un sussulto emotivo - continua Bocchio - quando ho avuto modo di ricordare un suo grande amico e nostro conterraneo, Sua Eminenza il Cardinale Alberto Bovone, di Frugarolo, scomparso nel 1998, dimostrando di ricordarsi del cardinale.
“Il Cardinale Bovone", avrebbe detto papa Ratzinger, "ha saputo custodire il buon deposito della fede ed ha costantemente ravvivato in se stesso il dono di Dio” “.
Bocchio ha poi invitato il Santo Padre ad Alessandria, ricordando come il Consiglio Comunale abbia approvato la mozione che contiene proprio la volontà di ospitare in città il Successore di Pietro.
Il Papa, infine, gli ha rivolto una esortazione: “Ogni amministratore pubblico non si scoraggi e aiuti chi è in difficoltà, non si scordi mai che davanti a lui ha sempre una creatura di Dio”.


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Il Papa: “Spero di tornare”

Les Combes favorita per il prossimo anno. E la villetta sarà ampliata

STEFANO SERGI

LES COMBES

«Spero di tornare se Dio vorrà.
Speriamo di sì». Benedetto XVI ha dato così il suo «arrivederci» alla Valle d’Aosta, salutando fin dal mattino di ieri la popolazione di Les Combes, le autorità regionali e comunali e i duecento agenti e militari impegnati a garantire la sicurezza del Papa, «i miei angeli custodi» come li ha definiti durante il commiato.
Alle 16,58 il grande elicottero A912 dell’Aeronautica militare si è alzato dal prato di Les Combes per dirigersi verso Caselle, dove un aereo avrebbe poi trasferito il Papa a Roma e da lì a Castelgandolfo.
Decollo con un piccolo brivido, perché l’elicottero si è alzato di un metro poi dopo qualche attimo si è posato di nuovo per poi decollare verso Torino. A scortarlo, un elicottero dei carabinieri.
Benedetto XVI, infortunio a parte, ha apprezzato molto questa terza vacanza in terra valdostana e lo ha detto a più riprese, così come lo ha sottolineato anche il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. E nella sua ultima giornata di soggiorno a Les Combes, lo ha ribadito durante i saluti alle forze dell’ordine: «Ero circondato da un silenzio incredibile, dal canto degli uccelli. E la musica del Creatore era presente. Grazie per tutto questo».
Parole che lasciano intendere come Introd e quella villetta incastonata a 1300 metri di quota siano già la scelta privilegiata per il prossimo anno, e c’è chi parla addirittura per i prossimi quattro anni. Si vedrà. Di sicuro, oltre alle preferenze del Papa, a giocare un ruolo fondamentale nella scelta delle località di vacanza c’è il profilo della sicurezza. E la villetta di Les Combes è quanto di meglio si possa avere, perché è su un promontorio isolato e con un’unica strada, oltretutto in un’area, quella valdostana, che permette un’efficace operazione di filtro e controllo anche a molti chilometri dalla residenza del Papa. A rafforzare la tesi di un prossimo ritorno di Benedetto XVI ci sono anche altri fattori, come la decisione, già presa, di allargare la villetta per ricavare nuove stanze da adibire al personale che segue da vicino il pontefice.
E’ allo studio anche una ristrutturazione della colonia dei salesiani, dove soggiorna una parte del personale della sicurezza. Se Benedetto XVI dovesse tornare a Les Combes, sarebbe la 14ª volta che un Papa sceglie la Valle d’Aosta per trascorrere le sue vacanze estive. Un segno di apprezzamento, ma anche un indiscutibile prestigio per l’intera regione, considerando che ogni Angelus del Papa è trasmessso in mondovisione nei quattro angoli del pianeta.

© Copyright La Stampa (Aosta), 30 luglio 2009


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01/08/2009 18:52
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LES COMBES. LAVORI IN VISTA

Introd pensa già al ritorno del Papa

CRISTIAN PELLISSIER

INTROD

Papa Benedetto XVI ha appena lasciato la Valle. «Ci vediamo il prossimo anno», gli hanno detto salutandolo gli abitanti di Les Combes. Ipotesi piuttosto fondata: sembra che il Papa tornerà in Valle. Si parla di ulteriori interventi nella colonia dei Salesiani per sistemare le camere con bagni nuovi e altro. Il sindaco Osvaldo Naudin non si sbilancia, «posso però dire che vogliamo allargare la casa del Papa, cosicché chi lo segue da vicino possa dormire lì invece che nella vicina colonia».
La prima volta che un Papa venne in vacanza a Les Combes era l’estate del 1989. Augusto Rollandin era il presidente della Regione e Osvaldo Naudin era sindaco di Introd già da 9 anni. Le cose nel tempo sono cambiate, ma un punto fisso è rimasto, Naudin appunto. «Il sindaco dei Papi» è sempre stato lui. La Regione, dal 1989 a oggi, ha conosciuto vari presidenti: Rollandin, Dino Viérin, Roberto Louvin, Carlo Perrin, Luciano Caveri e di nuovo Rollandin. Sono cambiati anche i vescovi, Ovidio Lari prima, Giuseppe Anfossi adesso. E’ cambiato pure il Papa, con Benedetto XVI dopo Giovanni Paolo II. Osvaldo Naudin, invece è ancora sindaco: ha accolto due Papi per 13 volte. Questo, però, potrebbe essere il suo ultimo anno da primo cittadino. Nel 2010 si rinnoveranno i Consigli comunali, e pare ormai certo che Naudin non si presenterà più per la carica di sindaco, «anche se non escludo di candidarmi a un’altra carica», confida. Forse non è un caso che il Consiglio comunale abbia deciso proprio quest’anno di conferire la cittadinanza onoraria al Papa.
Le visite papali sono state una vera e propria benedizione per il piccolo comune, e in modo particolare per Les Combes. Nel 1989 Wojtyla soggiornò nella villetta in pietra di Irma Chevrère, a circa 200 metri dalla casa, inaugurata nel 2000, che ha poi ospitato Wojtyla e Ratzinger.
La colonia dei Salesiani è stata tutta restaurata, e a pochi passi è stata costruita la nuova casa del Papa. L’abitazione svolge in parte anche la funzione di Foyer du fond in inverno. «Usiamo solo il piano interrato della casa del Papa come deposito e ricovero del gatto delle nevi – spiega Naudin -. Sopra non entra nessuno. Ora ci siamo messi d’accordo con i Salesiani, nella loro colonia c’è un bar che vorremmo aprire anche d’inverno». Les Combes, grazie agli Angelus, è diventata una località conosciuta dai fedeli di tutto il mondo. «Negli anni – dice ancora il sindaco – l’amministrazione comunale ha investito parecchio su questa frazione: abbiamo realizzato un acquedotto nuovo, portato un impianto a gas, aperto il museo dedicato a Giovanni Paolo II, con una piazzetta nuova lì davanti e altro ancora». I due illustri ospiti sono un forte richiamo per il turismo religioso. «Il Comune ha fatto la sua parte – prosegue Naudin –. Adesso aspettiamo che siano i privati a fare qualcosa».

© Copyright La Stampa (Aosta), 31 luglio 2009


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VACANZE A BRESSANONE

Papa Benedetto XVI si prepara a tornare in vacanza in Alto Adige

I priori del santuario di Pietralba e del monastero di Burgusio sarebbero già stati contattati dal Vaticano per ospitare l'Angelus. Sede del soggiorno sarà ancora Bressanone

di Ezio Danieli

BOLZANO.
Papa Benedetto XVI potrebbe tornare in ferie, quest’estate, a Bressanone. Ancora al Seminario Maggiore. Stavolta per una ventina di giorni. I tre Angelus che dovrebbe recitare sono previsti in Piazza Duomo, al santuario mariano di Pietralba e al monastero di Santa Maria in Venosta.
Il condizionale resta comunque d’obbligo: la comunicazione ufficiale del Vaticano è attesa per la fine di marzo ma alcune voci di corridoio stanno già girando.
E proprio dal Vaticano, in merito a queste voci ricorrenti sul ritorno del Pontefice in Alto Adige, non arrivano né conferme né smentite.
Si sottolinea soltanto che Papa Benedetto XVI è intenzionato a non far torti a nessuno. Quindi potrebbe concretizzarsi quell’a lternanza fra le località delle vacanze estive che era stata sottolineata un anno fa quando il Papa scelse la valle d’Aosta dove era già stato nel 2007.
Poi toccò a Bressanone e quindi, l’anno scorso, ancora una volta a Lacombe in val d’Aosta.
Dalla fine di luglio di quest’anno alla metà di agosto, toccherebbe dunque di nuovo alla città vescovile in Val d’Isarco che l’aveva accolto con affetto straordinario dove il soggiorno del Pontefice dovrebbe essere leggermente più lungo - qualche giorno in più - rispetto a quello del 2008. Potrebbero dunque essere tre gli Angelus pubblici che il Papa reciterà durante le sue vacanze in Alto Adige: uno sicuramente in piazza Duomo a Bressanone, gli altri due “in trasferta”, al santuario della Madonna di Pietralba e al monastero dei Benedettini di Burgusio.
«Le voci in tal senso - conferma padre Lino Pacchin, priore dei Servi di Maria di Pietralba - girano da tempo e si sono fatte intense nell’ultimo periodo. Ma bisognerà attendere la comunicazione ufficiale da parte del Vaticano.
Già due anni fa avevano invitato ufficialmente Benedetto XVI al santuario di Pietralba dove è salito a pregare negli anni precedenti la sua nomina a Pontefice. Ma era reduce dalle giornate della gioventù in Australia ed era molto stanco: «Aveva bisogno soprattutto di riposare».
Infatti l’unica uscita pubblica fu alla casa natale di San Giuseppe Freinademetz, ad Oies in Alta Badia.
Quest’anno - se il Papa davvero scegliesse Bressanone per le sue vacanze estive - avrà qualche giorno in più per riposare e quindi il pellegrinaggio a Pietralba si potrebbe concretizzare.
Dello stesso tenore - caratterizzato ovviamente dalla massima prudenza - anche il parere dell’abate monsignor Bruno Trauner del monastero benedettino di Monte Maria che domina l’abitato di Burgusio: «Aspettiamo la decisione del Vaticano, sperando che sia quella che tutti ci aspettiamo, ovvero il ritorno del Santo Padre di Alto Adige per le sue vacanze estive».
Anche l’abate Trauner è a conoscenza delle voci relative alla recita di un Angelus proprio a Monte Maria.
Ma non entra nel merito: «Scusate ma è davvero troppo presto per parlarne. E’ ovvio che sarebbe uno splendido regalo per noi se davvero il Papa salisse al monastero che conosce molto bene».
L’allora cardinale Ratzinger al monastero è già salito in un paio di occasioni. E lo conosce davvero molto bene.
Come lo conoscono il suo segretario Georg Genswein ed il capo della polizia vaticana che a Monte Maria erano saliti nel 2008 proprio alla vigilia delle ferie estive del Papa a Bressanone: avevano verificato la situazione dal punto di vista logistico proprio perché il monastero sembrava una delle mete di pellegrinaggio di Benedetto XVI che invece, come detto, si spostò dalla città vescovile soltanto per pregare nella casa natale (e nell’adiacente chiesa) del santo ladino.
Il santuario della Madonna di Pietralba - con annesso convento dei frati Servi di Maria - si trova sul territorio comunale di Nova Ponente.
E’ raggiungibile sia da questa località che percorrendo la strada provinciale che si diparte dalla statale 48 delle Dolomiti attraversando poi gli abitati di Aldino e Monte San Pietro.
L’eventuale recita dell’Angelus da parte del Ponticefice non rischierebbe, tra il resto, particolari problemi dal punto di vista logistico.
Proprio davanti al santuario c’è - infatti - un ampio spazio in grado di ospitare diverse migliaia di fedeli, come avvenne nel corso della visita di Papa Giovanni Paolo II.
Spazio che il Papa potrebbe tranquillamente raggiungere direttamente in elicottero da Bressanone.

© Copyright Alto Adige, 2 febbraio 2010


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Papa: sindaco Introd, sede vacanze si sapra' solo a Pasqua

Per stampa Alto Adige pontefice avrebbe scelto Bressanone

(ANSA) - AOSTA, 2 FEB

''La sede delle vacanze 2010 di Papa Benedetto XVI?
Si conoscera', come sempre, solo a Pasqua. Noi siamo molto tranquilli e stiamo procedendo regolarmente con i lavori a Les Combes per realizzare le migliorie che ci sono state richieste''.
Cosi' il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, commenta le notizie di stampa secondo cui il pontefice avrebbe scelto Bressanone per le prossime vacanze estive. ''Finora non ci e' stato comunicato nulla - ha aggiunto Naudin - ma non credo che gli accordi presi saranno disattesi''. Benedetto XVI, che a dicembre e' stato nominato cittadino onorario di Introd, e' gia' stato in vacanza a Les Combes nel 2005, nel 2006 e nel 2009, quando e' stato vittima di un incidente domestico con la frattura di un polso.

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Il Santo Padre non verrà in Valle d'Aosta per le vacanze estive, declinato l'invito per quest'anno

Aosta - La notizia arriva dalla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina. Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato l'invito del Vescovo Anfossi a trascorrere alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi.

di Moreno Vignolini

“Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato il Suo invito a trascorrere anche nella prossima estate alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi a Les Combes di Introd. Nella medesima circostanza, il Santo Padre ha espresso gratitudine ed apprezzamento per il Suo soggiorno nell’estate del 2009 e ha chiesto a Mons. Vescovo di estendere i Suoi sentimenti al Clero, alle Autorità regionali, al Sindaco di Introd e a tutti i valdostani unitamente alla sua Benedizione”.
E’ quanto si legge sulla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina.
Voci sulla possibile meta estiva del Papa erano già uscite nei giorni scorsi sulle pagine del quotidiano Alto Adige che anticipava come l’eletta estiva avrebbe potuto essere Bressanone e non Les Combes.
Sembra così confermato che la linea seguita nella scelta delle località estive sia l’alternanza tra Introd e Bressanone: nel 2005, 2006 e nel 2009 è toccato alla Valle d’Aosta, nel 2007 a Lorenzago di Cadore, in provincia di Belluno, e nel 2008 fu Bressanone. Se dunque la regola per non far torti a nessuno è questa, Bressanone sembrerebbe essere l’eletta 2010.
Mons. Giuseppe Anfossi, saputa la notizia, ha ringraziato Sua Santità ed espresso la speranza che la Valle possa averlo ancora in futuro come gradito Ospite assicurando la preghiera di tutti i fedeli valdostani per la Sua Persona e il Suo ministero.

© Copyright AostaSera, 18 febbraio 2010


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Il Santo Padre non verrà in Valle d'Aosta per le vacanze estive, declinato l'invito per quest'anno

Aosta - La notizia arriva dalla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina. Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato l'invito del Vescovo Anfossi a trascorrere alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi.

di Moreno Vignolini

“Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato il Suo invito a trascorrere anche nella prossima estate alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi a Les Combes di Introd. Nella medesima circostanza, il Santo Padre ha espresso gratitudine ed apprezzamento per il Suo soggiorno nell’estate del 2009 e ha chiesto a Mons. Vescovo di estendere i Suoi sentimenti al Clero, alle Autorità regionali, al Sindaco di Introd e a tutti i valdostani unitamente alla sua Benedizione”.
E’ quanto si legge sulla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina.
Voci sulla possibile meta estiva del Papa erano già uscite nei giorni scorsi sulle pagine del quotidiano Alto Adige che anticipava come l’eletta estiva avrebbe potuto essere Bressanone e non Les Combes.
Sembra così confermato che la linea seguita nella scelta delle località estive sia l’alternanza tra Introd e Bressanone: nel 2005, 2006 e nel 2009 è toccato alla Valle d’Aosta, nel 2007 a Lorenzago di Cadore, in provincia di Belluno, e nel 2008 fu Bressanone. Se dunque la regola per non far torti a nessuno è questa, Bressanone sembrerebbe essere l’eletta 2010.
Mons. Giuseppe Anfossi, saputa la notizia, ha ringraziato Sua Santità ed espresso la speranza che la Valle possa averlo ancora in futuro come gradito Ospite assicurando la preghiera di tutti i fedeli valdostani per la Sua Persona e il Suo ministero.

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Da Petrus


Vacanze estive: il Pontefice non andrà in Valle d’Aosta, più probabile che preferisca Bressanone

CITTA’ DEL VATICANO - Tanti ringraziamenti, ma Benedetto XVI ha deciso di non tornare questa estate in vacanza in Valle d'Aosta. L'attesa risposta all'invito del vescovo Giuseppe Anfossi e' stata ufficializzata in queste ore. "Il Santo Padre - ha informato la Curia di Aosta - ha espresso gratitudine ed apprezzamento per il Suo soggiorno nell'estate del 2009 e ha chiesto al vescovo di estendere i Suoi sentimenti al Clero, alle Autorita' regionali, al Sindaco di Introd e a tutti i Valdostani unitamente alla Sua Benedizione". La vacanza dello scorso luglio, nella villetta assolutamente comoda e sicura a Les Combes di Introd, e' stata per il Papa piu' movimentata del solito, nonostante avesse stilato un programma personale e riservato, senza uscite ufficiali a parte l'Angelus. La frattura al polso destro a tre giorni dall'arrivo, il 16 luglio, per una caduta notturna in bagno, nonostante le cure immediate e professionali aveva limitato le attività del pontefice. A dicembre, Benedetto XVI ha anche ricevuto dal comune di Introd la cittadinanza onoraria. E’ probabile che quest’estate il Pontefice si rechi a Bressanone.

09/03/2010 20:21
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Il Santo Padre non arriverà a Bressanone

Presa di posizione del vescovo Karl Golser

Il Vaticano ha comunicato che quest’anno il Santo Padre non trascorrerà le vacanze estive nella Diocesi di Bolzano-Bressanone.
Per noi quello che conta è che il Santo Padre possa trascorrere un periodo di riposo, indipendentemente dal luogo. Naturalmente ci avrebbe fatto molto piacere se avesse scelto nuovamente Bressanone come meta per le sue vacanze estive. Rimane comunque la speranza di poter dare il benvenuto a Papa Benedetto XVI il prossimo anno nella nostra Diocesi.


Allora, dove andrai, Papino?
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