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Le vacanze

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2012 17:01
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Il Papa a Castel Gandolfo: intervista con padre Lombardi

Il Papa lascia il Vaticano, oggi pomeriggio alle 17.30, per trasferirsi in elicottero nella sua residenza estiva di Castel Gandolfo, dove trascorrerà un periodo di riposo. Per il secondo anno consecutivo Benedetto XVI sceglie di trascorrere le sue vacanze nella cittadina laziale. Ascoltiamo in proposito il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di Sergio Centofanti:

R. – Sì, certamente. Diciamo che Castel Gandolfo è la residenza estiva del Papi da molto tempo, quindi in qualche modo l’eccezione era stata quella inserita da Papa Giovanni Paolo II con dei periodi di soggiorno in montagna. Ora, come sappiamo, Benedetto XVI ha accolto volentieri anche l’invito a recarsi in montagna per alcune volte, però sappiamo anche che a Castel Gandolfo si trova molto bene e che il riposo che è ciò di cui egli ha bisogno e che desidera, è forse garantito più andando direttamente a Castel Gandolfo che trasferendosi per un breve periodo in un luogo non abituale, in cui bisogna anche cambiare le abitudini dal punto di vista degli ambienti e dell’ordine della giornata. Quindi, Castel Gandolfo ha certamente il vantaggio del luogo conosciuto, del luogo già preparato e attrezzato per una normale presenza del Santo Padre, del luogo certamente tranquillo, anche all’altitudine adatta perché certamente più fresco che Roma, ma non particolarmente alto; ha i giardini dove si può camminare, passeggiare; ha gli ambienti in cui il Papa può svolgere quel lavoro intellettuale e culturale, oltre che il tempo di preghiera, che gli è particolarmente caro. Noi, infatti, sappiamo molto bene che il Papa non è per nulla una persona che perde tempo: è una persona che usa il suo tempo intensamente, anche quando si riposa, facendo le cose che gli sono più gustose e abituali, secondo la sua personalità, che sono appunto leggere, studiare, scrivere. Ero stato colpito anche in passato, parlando con il segretario personale del Papa, che mi diceva molto spontaneamente: “Il modo migliore del Papa per riposare è quello di studiare e scrivere di teologia, di Sacra Scrittura, perché sono gli argomenti che lo appassionano”. E tutti noi, quando facciamo delle cose che facciamo con grande gusto e gioia, riposiamo. Una piccola osservazione che vorrei fare, ancora, è che se stare a Castel Gandolfo dà anche al Papa un senso di normalità, di ordinarietà rispetto ad un viaggio che lo porti in un ambiente differente, io penso che il Papa faccia anche attenzione al fatto che dal punto di vista dell’organizzazione, della logistica, della sicurezza il suo andare a Castel Gandolfo è la soluzione più semplice anche per tante altre persone. Infatti, organizzare un servizio di sicurezza e di buon funzionamento di un periodo di presenza del Papa fuori di Castel Gandolfo è una cosa piuttosto impegnativa. Lo si è sempre fatto molto volentieri, quando era veramente desiderato dal Santo Padre, ma comunque mobilitava molte persone e molti aspetti di carattere organizzativo. Credo che il Papa, nella sua discrezione e gentilezza, tenga anche conto che andare a Castel Gandolfo rende più semplici le cose anche per molte altre persone.

D. – Quindi, un periodo di riposo ma anche di preparazione per alcuni importanti avvenimenti …

R. – Certamente. Il Papa ha davanti a sé anche il viaggio in Spagna per la Giornata mondiale della gioventù, e questo interrompe la normale permanenza a Castel Gandolfo: quindi, un motivo in più per andare adesso a Castel Gandolfo, dato che ci sarà comunque uno spostamento nel mese di agosto. Poi, il Papa certamente sta già pensando anche al viaggio in Germania, che è un viaggio importante, impegnativo, molto atteso nella sua Patria e questo sarà uno degli argomenti su cui rifletterà. Possiamo anche dire che il Papa ha già in cantiere un lavoro che ben conosciamo: il completamento della sua grande opera su Gesù di Nazareth. Egli ci ha detto che desiderava completarlo con un terzo volume, anche se di dimensioni più piccole, che è quello sull’infanzia, sui Vangeli dell’infanzia. Ha già cominciato a lavorarvi nei periodi liberi dei mesi passati, però probabilmente questo sarà il tempo adatto per portare l’opera in porto o comunque per portarla decisamente avanti.

D. – Quali sono gli appuntamenti che restano?

R. – Gli appuntamenti importanti che rimangono, anche nel tempo del maggior riposo del Santo Padre, sono sempre gli Angelus domenicali: questi rimangono sempre. Avverranno a Castel Gandolfo, in quel quadro che conosciamo – bellissimo! – del Cortile del Palazzo Apostolico, un quadro diverso da quello della grande piazza, un quadro più raccolto in cui la gente si sente anche più vicina al Santo Padre che è a poche decine di metri di distanza. Anche il suono dell’ambiente, che è così raccolto, è molto vivace, si sentono tutte le grida, tutte le diverse espressioni delle persone presenti … Quindi, l’Angelus a Castello ha una sua caratteristica molto particolare, molto bella e familiare. Poi, le udienze normali nel tempo di luglio sono abolite, compresa l’udienza generale; le udienze generali riprenderanno con il mese di agosto e normalmente – dipende un po’ dal numero delle persone presenti – anche queste hanno luogo a Castel Gandolfo, se non c’è una grande folla che richieda di venire a Roma. Con il mese di settembre, invece, l’attività del Papa torna ad essere decisamente più intensa. Ricordiamo che nel mese di settembre sono in programma anche il viaggio ad Ancona, per la conclusione del Congresso eucaristico nazionale italiano e poi, verso la fine del mese, l’importantissimo viaggio in Germania. Anche le udienze a visitatori importanti riprendono nel mese di settembre con maggiore intensità. Quindi, anche se il Papa generalmente rimane a Castel Gandolfo nel mese di settembre, è un mese di attività già praticamente “normale”.

D. – A quando il rientro in Vaticano?

R. – Il rientro in Vaticano normalmente è alla fine di settembre: questo è lo schema. I mesi di permanenza del Papa a Castel Gandolfo sono luglio, agosto e settembre. (gf)

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IL PAPA A CASTEL GANDOLFO: MONS. SEMERARO (ALBANO), “GRATITUDINE” E “GIOIA”

“Gratitudine” a Benedetto XVI e “gioia” per “la sua presenza a Castel Gandolfo”. Con questi sentimenti mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, si prepara ad accogliere il Papa a Castel Gandolfo (città situata nella diocesi di Albano, ndr), dove si trasferirà oggi pomeriggio per trascorrere un periodo di riposo. In un messaggio “al clero, ai religiosi e a tutti i fedeli della Chiesa di Albano”, il vescovo ricorda che “lo scorso 29 giugno, solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, abbiamo pregato per il Santo Padre, aggiungendo quest’anno anche una speciale intenzione nella ricorrenza del 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale”. Ora, afferma mons. Semeraro, “continuiamo a pregare per lui, perché il Signore lo ricolmi delle sue benedizioni e lo conforti nel ministero apostolico a favore dell’intera Chiesa. In questa gioia di famiglia, accogliamo il Papa che giungerà nella sua residenza estiva del Palazzo Apostolico in Castel Gandolfo”. Salutando “personalmente il Papa”, anticipa il vescovo al SIR, “gli dirò che la Chiesa di Albano, la quale ha coralmente pregato perché il Signore lo accompagni sempre col suo aiuto, continuerà ad essergli molto vicino nelle settimane del suo soggiorno estivo. A nome di tutti voi gli augurerò un periodo sereno di riposo”. (segue)
09:01 - IL PAPA A CASTEL GANDOLFO: MONS. SEMERARO (ALBANO), “GRATITUDINE” E “GIOIA” (2)
Nel soggiorno del Papa a Castel Gandolfo, afferma mons. Semeraro, “non mancherà l’appuntamento domenicale per la preghiera mariana dell’Angelus. Anche quest’anno, poi, nella solennità dell’Assunzione della B.V. Maria del 15 agosto, Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova. Sono sicuro d’incontrare per questi appuntamenti molti nostri fedeli, che giungendo dalle diverse comunità parrocchiali, vorranno unirsi ai pellegrini che convengono da tanti paesi d’Italia e del mondo”. Ogni mattina, alle ore 8.30, ricorda infine il vescovo, “l’emittente Tv2000 trasmetterà la Santa Messa celebrata secondo le intenzioni del Santo Padre”. Durante il soggiorno del Papa nella cittadina lacustre – informa la Prefettura della Casa Pontificia – sono sospese tutte le udienze private e speciali. Per quanto riguarda invece le udienze generali, esse non avranno luogo nei mercoledì di luglio, mentre riprenderanno regolarmente dal 3 agosto.

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Il Papa a Castel Gandolfo per le sue vacanze: "sono felice di essere qui"

Benedetto XVI ha lasciato ieri pomeriggio il Vaticano per trasferirsi in elicottero nella residenza estiva di Castel Gandolfo, dove è giunto verso le 18.00: qui trascorrerà un periodo di riposo. Il Papa si è affacciato dal balcone che dà sulla piazzetta di Castel Gandolfo per salutare i fedeli radunatisi per dargli il benvenuto:

Grazie. Cari amici, auguro a tutti voi una buona sera. Sono arrivato in questo momento per cominciare le mie vacanze e qui trovo tutto: montagna, lago, mare, una chiesa bella con una facciata rinnovata e gente buona. E così sono felice di essere qui. Speriamo che il Signore ci dia buone vacanze. Imparto a tutti voi con tutto il cuore la mia benedizione. Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Buona sera. Grazie.

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Benedetto XVI a Castel Gandolfo: felice di essere qui, tra gente buona e una bella natura

Per il secondo anno consecutivo, Benedetto XVI trascorrerà il periodo di riposo estivo nella sua residenza di Castel Gandolfo. Il Papa l’ha raggiunta ieri pomeriggio in elicottero verso le 18, quindi si è affacciato poco dopo dal balcone del Palazzo Apostolico per salutare la piccola folla radunatasi per porgergli il benvenuto. Il servizio di Alessandro De Carolis:

La vista del Lago di Albano è incantevole, e i Papi – e prima di loro gli imperatori e la nobiltà romana – lo sapevano da secoli. Quando il cielo ha i colori puliti dell’estate, l’azzurro si fonde con il verde cupo della boscaglia che riveste fittamente la conca e con il grigio ghiaccio dell’acqua, regalando scorci che attirano ogni anno migliaia di turisti e di scatti fotografici. Qui è tornato come sempre Benedetto XVI, ma anche con un piacere evidente e rinnovato, come testimonia il breve saluto rivolto ieri alla popolazione castellana, poco dopo il suo arrivo:

“Sono arrivato in questo momento per cominciare le mie vacanze e qui trovo tutto: montagna, lago, mare, una chiesa bella con una facciata rinnovata e gente buona. E così sono felice di essere qui. Speriamo che il Signore ci dia buone vacanze”.

“Buone vacanze”: un concetto dalle infinite sfaccettature. Il turismo di massa di matrice occidentale ha da decenni modellato l’idea dell’estate sui canoni del divertimento – quando porzioni del villaggio globale si travestono da spensierato villaggio vacanze – o della cultura, per cui il tempo libero è un tempo di scoperta e di formazione. Tuttavia, i più raffinati pacchetti “total relax” o i più suggestivi programmi “super tour” quasi mai sono studiati per riposare quell’elemento che sfugge alla pur fertile creatività merceologica: lo spirito. Così, senza un ambiente che aiuti davvero a rallentare il ritmo, anche i cristiani rischiano di smarrire il senso profondo della vacanza, cioè del vacare Deo, del “dare tempo a Dio”. Che invece è ciò che Benedetto XVI ha sempre associato a una sana pausa ritemprante, come ripeté nel luglio 2005, all’inizio del suo Pontificato, attorniato dalle cime della Valle d’Aosta e da una folla in festa:

“Nel mondo in cui viviamo, diventa quasi una necessità potersi ritemprare nel corpo e nello spirito, specialmente per chi abita in città, dove le condizioni di vita, spesso frenetiche, lasciano poco spazio al silenzio, alla riflessione e al distensivo contatto con la natura. Le vacanze sono, inoltre, giorni nei quali ci si può dedicare più a lungo alla preghiera, alla lettura e alla meditazione sui significati profondi della vita, nel contesto sereno della propria famiglia e dei propri cari”.

Soprattutto lo spettacolo della natura, soggiunse Benedetto XVI in quell’Angelus, “offre opportunità uniche” per godere di un “meraviglioso ‘libro’ alla portata di tutti”, grandi e piccoli. Esattamente come per il Papa accade a Castel Gandolfo:

“A contatto con la natura, la persona ritrova la sua giusta dimensione, si riscopre creatura, piccola ma al tempo stesso unica, ‘capace di Dio’ perché interiormente aperta all'Infinito. Sospinta dalla domanda di senso che le urge nel cuore, essa percepisce nel mondo circostante l'impronta della bontà, della bellezza e della provvidenza divina e quasi naturalmente si apre alla lode e alla preghiera”. (Angelus, 17 luglio 2005)

Molto affettuose, dunque, le parole pronunciate dal Papa ieri pomeriggio, al suo arrivo a Castel Gandolfo. In particolare, nel suo saluto ai fedeli, Benedetto XVI ha espresso apprezzamento per il restauro della facciata della Chiesa locale. Isabella Piro ne ha parlato con mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano:

R. - La facciata della Parrocchia pontificia è stata restituita al colore originario e sarà ufficialmente poi inaugurata nel giorno di Ferragosto. Questo è un omaggio che si è voluto preparare al Papa per il suo 60.mo anniversario di ordinazione sacerdotale. C’erano dei fedeli ad attendere l’arrivo del Papa e sono stati tutti felicemente sorpresi dal saluto che ha rivolto loro inizialmente, quando ha detto che, venendo qui a Castel Gandolfo, egli trova l’ambiente ideale per potersi riposare.

D. – Benedetto XVI in modo molto affettuoso ha nominato i fedeli di Castel Gandolfo chiamandoli “gente buona” ….

R. – Questo ci ha fatto piacere. Questa espressione ci ha commosso, ci ha fatto quasi toccare ancora con mano l’affetto che ci riserva, anche per la familiarità con la quale egli si sente accolto. Questo è un contesto adatto per permettergli quel riposo di cui egli ha bisogno e che certamente, e soprattutto in questo mese di luglio, gli sarà assicurato.

D. – Castel Gandolfo è da sempre la residenza estiva dei Papi. Come diocesi, sentite un po’ la gioia, ma anche la responsabilità di questo ruolo?

R. – Io questo lo sottolineo spesso, perché non è una vicinanza occasionale, è un privilegio che noi condividiamo con la città di Roma. La presenza personale, fisica del Papa per noi è un impegno di preghiera innanzitutto, e come piccolo segnale ho dato indicazioni che la Messa che si celebra al mattino, alle 8.30, sia la Messa di preghiera per il Papa, con intenzioni particolari. Questo, ho avuto modo di ricordarlo anche accogliendolo ieri. E’, dunque, un impegno di preghiera innanzitutto, che condividiamo con tutta la Chiesa, ma che vogliamo con un tono speciale rivolgere al Signore, e poi di impegno a seguirne le indicazioni, le linee di magistero, che egli dà a tutta la Chiesa, e che per noi è anche un impegno di testimonianza, quello di essere fedeli esecutori, di dare una piena adesione alle indicazioni del Papa.

D. – Benedetto XVI ricorda spesso che il periodo di riposo estivo deve servire anche a meditare sulla Parola di Dio e consiglia di mettere in valigia anche il Vangelo. Le vacanze, insomma, sono anche un momento di preghiera e di rafforzamento della fede?

R. – Credo che egli su questo ce ne dia l’esempio, perché anche notificando esternamente che il mese di luglio è il mese in cui si interrompono le udienze speciali, quelle pubbliche, io credo che egli si riservi per questo. Vorrei notare che questo credo che sia lo stile dei Papi quando giungono a Castel Gandolfo. Mi consta con certezza, ad esempio, che la prima settimana di permanenza a Castel Gandolfo di Paolo VI fosse dedicata agli esercizi spirituali personali, e di fatti anche alcuni testi significativi hanno delle date che rimandano alla permanenza a Castel Gandolfo. Anche la riservatezza di cui noi lo circondiamo viene dalla consapevolezza e in questo egli ci dà l’esempio. Suppongo che lo dirà anche in occasione degli Angelus, incoraggiando a dare al soggiorno estivo, questo volto completo di riposo non soltanto del corpo, ma anche di recupero di forze ed energie nel cuore e nella mente.

D. – Mons. Semeraro, c’è un augurio speciale che vuole fare al Papa per quest’estate 2011?

R. – L’augurio è che egli si ritempri nelle forze, che sia un’occasione in più perché possa dare tutta la ricchezza della sua vita spirituale per la sua sapienza, per la crescita della Chiesa. (ma)

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L'arrivo nel tardo pomeriggio di giovedì 7

La comunità di Castel Gandolfo accoglie Benedetto XVI

"Cari amici, auguro a tutti voi una buona sera. Sono arrivato in questo momento per cominciare le mie vacanze e qui trovo tutto: montagna, lago e vedo persino il mare, una bella chiesa con la facciata rinnovata, e gente buona. Per questo sono felice di essere qui. Speriamo che il Signore ci conceda buone vacanze. Imparto a tutti voi di tutto cuore la mia benedizione. Buona sera e grazie".
È il primo saluto di Benedetto XVI alla comunità di Castel Gandolfo, che lo ha accolto, come sempre con una grande manifestazione di affetto, nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 7 luglio, quando si è affacciato dalla finestra esterna del Palazzo Pontificio dove trascorrerà il periodo estivo.
A dar voce alla risposta dei castellani al saluto del Papa è stata quest'anno la nuova campana della parrocchia di San Tommaso da Villanova. Il Pontefice stesso l'aveva benedetta durante l'udienza del 15 giugno scorso in piazza San Pietro. Essa fa parte di un più ampio progetto realizzato su iniziativa dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), che ha riguardato non solo il ripristino dell'antico campanile in ferro, da tempo sprovvisto dell'unica campana, ma ha anche interessato il restauro della facciata, restituita all'antico splendore cromatico della maestria del Bernini.
Un particolare che il Papa ha notato appena affacciatosi alla finestra e non ha mancato di sottolineare. Del resto il restauro è stato volutamente portato a termine in occasione del sessantesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI, il cui nome e il cui stemma sono stati incisi nella campana. Da quest'anno, e per tutti quelli a venire, proprio i rintocchi di questa annunceranno l'arrivo del Papa a Castel Gandolfo.
"Un evento che si ripete da secoli - ci ha detto il direttore delle Ville Pontificie, Saverio Petrillo - che io personalmente, ma sono certo anche tutta la comunità castellana, vivo con sempre nuova emozione".
In effetti da quattro secoli i pontefici, durante l'estate, si trasferiscono sui Colli Albani per trascorrere un periodo di riposo estivo. Il primo a farlo fu Urbano VIII. Era il 10 maggio del 1626. Nelle cronache del tempo - raccolte da Emilio Bonomelli, quando era cronista de "Il cittadino", il quotidiano cattolico di Brescia fondato da Giorgio Montini, papà di Paolo VI - si racconta quale fosse anche allora l'attesa di questo evento: "Di buonissima ora, in carrozza a sei cavalli, il Papa parte dal palazzo Quirinale. Indossa, come d'abitudine in questi viaggi, la mozzetta e la stola, ed ha al suo fianco il fratello cardinale di sant'Onofrio. Lo precede il crocifero a cavallo e lo segue la sua nobile corte; sono tutti in abito corto da viaggio: chi a cavallo, chi in lettiga". E segue tutto un elenco di persone con funzioni particolari, dal maestro di casa al confessore, dal "segretario degli Stati" a quelli "dei memoriali e delle Cifre"; e poi ancora il medico segreto, l'elemosiniere, il caudatario, l'aiutante di camera, il coppiere, lo scalco, il maestro delle poste, i chierici segreti, i cappellani, i furieri con la famiglia bassa dei palafrenieri, i lettighieri, gli officiali segreti e quelli comuni. Tutti "scortati dagli svizzeri impennacchiati". E il corteo sollevava un tale polverone che "dalla torre della rocca quelli che erano in vedetta per spiare l'arrivo del pontefice lo notavano già quando giungeva in località Frattocchie e davano il segnale. A quel momento le campane cominciavano a suonare e il borgo rintrona dello scoppio dei mortaretti". Dunque il suono a distesa della nuova campana di San Tommaso da Villanova ad annunciare l'arrivo del Papa rinnova l'originaria tradizione dell'antico borgo dei Castelli. Quella volta il Papa si fermò solo dieci giorni, ma si dovette trovare veramente bene se, rientrato in Vaticano, con documento ufficiale stabilì la sede estiva del Papato nelle Ville ai castelli romani "affinché il Pontefice - scrisse tra le motivazioni - non abbia bisogno di recarsi nelle dimore altrui per trascorrere le sue vacanze".
Per la verità la preoccupazione di Urbano VIII, indiscusso fondatore delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, di costruire una dimora per le vacanze estive non era un'esigenza solo da lui avvertita. Molti pontefici infatti stabilirono di costruire "in luogo salubre - si legge ancora nel testo di Bonomelli - un apposito palazzo onde assicurare a sé e ai suoi successori una residenza estiva lontana dall'aria inclemente di Roma". E erano assai numerosi i casi dei Pontefici che periodicamente si allontanavano da Roma per rifugiarsi in campagna.
Una tradizione ben collaudata dunque quella che Benedetto XVI riprese già il 5 maggio 2005, recandosi nella cittadina laziale solo pochi giorni dopo la sua elezione. "Ricordo quel pomeriggio con tanta gioia - ci ha detto il direttore Petrillo - poiché dopo l'apprensione per il primo impatto tra il nuovo pontefice e la nostra realtà capii immediatamente come egli trovasse subito congeniale alla sua natura questa residenza". E tanto è vera questa intuizione del direttore che anche quest'anno, per la seconda volta consecutiva, il Papa ha declinato ogni invito e ha deciso di trascorrere interamente a Castel Gandolfo le sue vacanze. Benedetto XVI anche ha motivato questa scelta proprio al suo arrivo salutando i castellani: "Qui c'è tutto le montagne, il lago, il mare...". Anche il mare. Per descrivere la natura che circonda il luogo gli aggettivi passano al superlativo. Gli spazi verdi dominano in lungo e in largo, il panorama è incantevole da qualsiasi prospettiva, dalla parte del Mar Tirreno, visibile sulla linea d'orizzonte, dalla parte del lago di Castel Gandolfo, sempre vissuto e movimentato; dalla parte delle pendici che circondano le Ville e persino dall'affaccio sul borgo di Albano, con la sua caratteristica piazzetta ornata dalle antiche botteghe che, seppure ammodernate, non hanno perso l'impronta e il fascino antico.
E c'è poi la gente di Castello, che con l'arrivo del Papa sembra riprender vita. "È l'apertura stessa del Palazzo - dicono gli anziani del posto - la comparsa delle Guardie Svizzere sull'uscio che cambiano il volto di Castello. E poi comincia il grande movimento della gente che sale sin qui per vedere il Papa. Per un periodo di tempo ci sembra di essere al centro dell'attenzione del mondo intero. È una bella sensazione".
A Benedetto XVI lo hanno raccontato ieri sera, con la loro presenza, un centinaio di fedeli che lo hanno salutato calorosamente. Sul balcone del Municipio, proprio di fronte al Palazzo, era schierata l'intera giunta comunale. Il sindaco Maurizio Colacchi, lo aveva appena accolto all'eliporto delle Ville, insieme al cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, al vescovo di Albano Marcello Semeraro, al nuovo parroco di san Tommaso, il salesiano don Pietro Diletti, al direttore delle Ville e al direttore della Specola vaticana padre José Gabriel Funes. Benedetto XVI era accompagnato dal prefetto della Casa Pontificia, arcivescovo Harvey, dal reggente della Prefettura, vescovo De Nicolò, e da monsignor Xuereb della sua segreteria particolare.

(©L'Osservatore Romano 9 luglio 2011)


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Tra le carte portate in vacanza dal Papa spunta l’idea di una nuova enciclica

di Paolo Rodari

12 luglio 2011 -

Anche quest’anno Benedetto XVI è partito per le vacanze estive coi compiti da casa.
Nel buen retiro di Castel Gandolfo, infatti, per il secondo anno consecutivo meta preferita alle montagne della Valle d’Aosta o del Trentino, Papa Ratzinger si dedica non soltanto a lavorare a quella che doveva essere una semplice appendice ai due tomi già pubblicati del libro su Gesù di Nazaret e che con ogni probabilità diventerà una sorta di terzo volume (il tema sono i vangeli dell’infanzia di Cristo), ma anche all’idea di un’enciclica dedicata alla fede.
Dopo la prima enciclica, la Deus caritas est, le cui bozze egli ereditò dal suo predecessore, Giovanni Paolo II, che aveva incaricato il Pontificio consiglio Cor Unum di mettere per iscritto un impianto generale della prima parte del lavoro, dopo l’enciclica sulla speranza (Spe salvi) e quella sulla carità (Caritas in veritate), potrebbe prendere presto forma lo scheletro dell’enciclica sulla virtù teologale “mancante”, la fede appunto.
Il 2012, del resto, ha una scadenza che molto sembra adatta per la pubblicazione di un lavoro siffatto, l’anniversario dei venti anni della pubblicazione in prima stesura da parte di Giovanni Paolo II del nuovo catechismo della chiesa cattolica sancito dalla costituzione apostolica Fidei depositum dell’11 ottobre 1992. In Vaticano in molti ritengono possa essere questa la data giusta per l’uscita dell’atteso testo papale, nel caso venga presto ultimato.
Il tema della fede ha attraversato in modo particolare gli anni di Ratzinger sacerdote fino a quelli precedenti l’elezione al soglio di Pietro, i ventitré anni e mezzo della conduzione dell’ex Sant’Uffizio, gli anni del Ratzinger “custode della fede” a fianco di Giovanni Paolo II. Già nel 1968 l’attuale Pontefice pubblicava “Introduzione al cristianesimo”, una raccolta di lezioni universitarie sulla professione di fede apostolica. E poi tante pubblicazioni fino all’uscita dei volumi “Rapporto sulla fede” (1985), “Il sale della terra” (1996) e il libro “Alla scuola della verità”, dato alle stampe in occasione del suo settantesimo compleanno.
Ratzinger parla della fede e del suo rapporto con la modernità e in particolare con le sfide più attuali che la modernità pone all’uomo e alla chiesa.
Il ritiro del Papa a Castel Gandolfo andrà avanti fino a tutto il mese di settembre. Sarà interrotto solo dai giorni in cui parteciperà alla giornata mondiale della gioventù di Madrid (dal 18 al 21 agosto) e in quelli del viaggio in Germania che, dal 22 al 25 settembre, avrà come tappe Berlino, Erfurt e Friburgo in Brisgovia.
A castello è prevista una sola visita ufficiale, quella del primo ministro della Malesia, Najib Razak, il 18 luglio, in vista dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e questo paese. E’ in queste prime settimane di luglio che il Papa si dedicherà agli studi, alla lettura e alla scrittura. Soltanto dal 3 agosto, infatti, riprenderanno le udienze private e quelle generali del mercoledì, e dunque la villa estiva del Papa uscirà in qualche modo dal suo isolamento.
Tra i lavori più di routine c’è la pubblicazione dell’esortazione apostolica post sinodale sulla riconciliazione in Africa. A fine agosto, poi, i lavori con gli ex allievi della “Ratzinger Schülerkreis”. Questi rifletteranno sulla nuova evangelizzazione assieme alla teologa Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, e a un membro della Comunità dell’Emmanuele, Otto Neubauer.

Pubblicato sul Foglio martedì 12 luglio 2011

© Copyright Il Foglio, 12 luglio 2011


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15/07/2011

Castel Gandolfo, un’estate da Papa

Nella residenza estiva il pontefice-professore torna alla sua prima passione: la lettura e la scrittura. Dice il Segretario: “E’ il suo modo di riposarsi”

ALESSANDRO SPECIALE
ROMA

Dal 7 luglio, papa Benedetto XVI si è trasferito nella residenza estiva dei papi a Castel Gandolfo, sui colli dei Castelli Romani. Già da qualche anno, malgrado i numerosi inviti ricevuti, il pontefice ha preferito infatti non allontanarsi troppo da Roma e dal Vaticano e preferisce sfuggire al caldo della Capitale nella spaziosa villa vicino al lago di Albano.

Il motivo, come ha spiegato recentemente il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, è semplice: “Il riposo, che è ciò di cui egli ha bisogno e che desidera, è forse garantito più andando direttamente a Castel Gandolfo che trasferendosi per un breve periodo in un luogo non abituale, in cui bisogna anche cambiare le abitudini dal punto di vista degli ambienti e dell’ordine della giornata... Castel Gandolfo ha certamente il vantaggio del luogo conosciuto, del luogo già preparato e attrezzato per una normale presenza del Santo Padre”.

Il pontefice, quindi, mantiene sostanzialmente immutati le abitudini della sua giornata abituale in Vaticano con la differenza – naturalmente – che nella residenza sui Colli, sorpattutto nei mesi di luglio e agosto, non ci sono la maggior parte delle udienze e degli impegni pubblici che normalmente occupano la seconda parte della sua mattinata.

La sveglia, rispetto alle sei abituali, è ritardata più o meno di mezz'ora, così come la messa un'ora più tardi. Nella sua casa di vacanza, il pontefice occupa il tempo, oltre che con la preghiera, dedicandosi in modo particolare a quel lavoro intellettuale e culturale che, con un po' dispiacere, durante il resto dell'anno deve trascurare per gli impegni connessi con il suo incarico.

A Castel Gandolfo, quindi, il papa-professorre torna alla sua prima passione, quella della lettura e della scrittura: quest'anno, a parte gli ultimi ritocchi ai discorsi che pronuncerà durante il suo viaggio a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù, a fine agosto, sulla scrivania di papa Ratzinger ci sono anche il viaggio di fine settembre nella sua patria, la Germania, e una terza parte del suo libro su Gesù, più piccola, dedicata ai 'vangeli dell'infanzia', e forse, chissà, anche una nuova enciclica dedicata alla virtù teologale della fede dopo quelle dedicate alla speranza (Spe salvi) e alla carità (Caritas in veritate).

D'altra parte, come ha raccontato il suo primo segretario personale, Georg Gänswein, “il modo migliore del Papa per riposare è quello di studiare e scrivere di teologia, di Sacra Scrittura, perché sono gli argomenti che lo appassionano”.

A Castel Gandolfo il papa si sente a casa, anche dal punto di vista della logistica e delle abitudini e i suoi ritmi, soprattutto a settembre quando – pur rimanendo ancora nella residenza estiva – gli impegni e la mole di lavoro sono praticamente quelli 'normali', sono praticamente gli stessi. Non a caso, il segretario di Stato vaticano, si trasferisce anche lui a Colli, nella vicina Villa Barberini, e anche tutto lo staff papale si trasferisce con il pontefice.

Nel pomeriggio, e a volte anche dopo cena prima di ritirarsi, il pontefice può passeggiare nell'ampio giardino della villa, costruita su un antico palazzo dell'imperatore Domiziano.

I ritmi più distesi dell'estate permettono al pontefice anche di ricevere alcuni ospiti in maniera più distesa, lontano dalle formalità delle udienze ufficiali, come è successo l'anno scorso con il giornalista tedesco Peter Seewald per i colloqui che hanno dato origine al libro-intervista 'Luce nel mondo'.

Forse accadrà anche quest'anno. Di certo, finora, c'è l'unico impegno ufficiale confermato dell'estate: l'udienza il 18 luglio con il primo ministro malese Najib Razak, in vista dello stabilimento delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede.

A fine mese, poi, come ogni anno, a Castel Gandolfo si riunirà il gruppo dei suoi ex-studenti per l'annuale incontro dello del Ratzinger Schülerkreis.

Il ritorno a Roma è previsto a fine settembre.


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PAPA/ A Castel Gandolfo le vacanze secondo Benedetto XVI
Alessandra Buzzetti


lunedì 18 luglio 2011

"Qui trovo tutto: montagna, mare, lago e tanta gente buona. Sono davvero contento di essere a Castel Gandolfo". Con queste parole il Papa ha iniziato le sue vacanze a Castel Gandolfo, salutando i nuovi “vicini” di casa dal balcone del Palazzo apostolico, da cui davvero, si gode un panorama mozzafiato, che dai castelli romani arriva fino al mare.
Per il secondo anno consecutivo, Benedetto XVI ha deciso di non trascorrere il suo mese di vacanza in montagna, ma nella quiete delle splendide ville pontificie di Castel Gandolfo, la residenza estiva dei Papi dal 1626, l’anno in cui Urbano VIII vi trascorse la sua prima villeggiatura dopo aver riadattato terreni e palazzo alle esigenze pontificie.

Cinquantacinque ettari di giardini, orti, fontane e addirittura una fattoria costruiti sui ruderi di una delle più famose ville dell’antichità, l’Albanum Domiziani, la residenza di campagna dell’imperatore Domiziano. Ne resta oggi solo il criptoportico, in cui Pio XI ha issato una grande croce, per ricordare il trionfo del cristianesimo sui suoi persecutori, come Domiziano.
Papa Ratti è stato il primo pontefice a tornare a “Castello” per l’estate dopo l’assenza forzata seguita alla fine dello Stato pontificio e a lui si deve anche la costruzione della fattoria, come segno dell’attenzione della Chiesa al mondo rurale e all’agricoltura.

Un’attenzione, tramandata fino ad oggi, alla natura e alla bellezza visibile anche oggi nella cura di ogni particolare: dalle maioliche che adornano i pollai pontifici – dove le galline sono tutte ruspanti e gli animali allevati a terra – all’antico frantoio – che produce 1.400 litri di olio extravergine all’anno, lavorato a freddo – fino all’allevamento di mucche, dove viene prodotto latte di alta qualità.
E così, ogni giorno, sulla tavola del Papa arrivano prodotti freschi di giornata e rigorosamente biologici prodotti dalla sua azienda agricola. Dalle serre provengono fiori e piante, che adornano il palazzo pontificio, ma anche l’intero Vaticano.

Cinquantasei i dipendenti delle ville pontificie, di cui la metà abitano all’interno di questo piccolo paradiso. Ogni pomeriggio possono “incontrare” il padrone di casa, che passeggia, recitando il rosario: terminata la preghiera, Benedetto XVI si diverte spesso a dare da mangiare ai pesci rossi, che sguazzano nella vasca ai piedi della grotta della Madonna di Lourdes.
Gli unici impegni pubblici per il Papa, durante le vacanze, sono gli angelus domenicali e la messa dell’Assunta nella piccola chiesa parrocchiale di Castel Gandolfo, una tradizione istituita da Giovanni XXIII, che amava, ogni tanto, farsi una passeggiata in paese tra la gente.

Nel cuore degli abitanti di Castel Gandolfo, rimane anche una gratitudine speciale per Pio XII, il Papa che, durante la Seconda Guerra mondiale, aprì le porte delle ville pontificie alla popolazione in fuga: dopo lo sbarco di Anzio, nel gennaio del 1944, più di 12.000 sfollati si accamparono ovunque, nei giardini, nel criptoportico - dove ci sono ancora le tracce dei fuochi accesi per scaldarsi - nel palazzo pontificio. La camera da letto del Papa fu destinata alle partorienti: vi sono nati più di 40 bambini, di cui molti chiamati, per gratitudine, Eugenio o Pio.


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Benedetto XVI a Castel Gandolfo prepare anniversario Concilio

Studio e riposo, scrive ultimo libro su Gesù relativo a infanzia

Città del Vaticano, 21 lug. (TMNews)

Come l'anno scorso, queste giornate di luglio a Castel Gandolfo sono per Benedetto XVI un "tempo di lavoro più intenso e più raccolto, con uno spazio maggiore per la meditazione, la lettura personale, l'attenzione alla natura, la distensione". Lo sottolinea l''Osservatore romano'.
"Non sono mancati alcuni impegni abituali come gli incontri di lavoro con il cardinale segretario di Stato e altri prelati, o l'udienza al primo ministro della Malaysia, nella mattina di lunedì 18", è il racconto sulla prima pagine del quotidiano vaticano. "I giorni trascorrono ordinati, secondo un orario leggermente anticipato rispetto a quello abituale, con passeggiate nel verde, solitamente pomeridiane, scandite dalla preghiera mariana del rosario recitato con il segretario particolare e i collaboratori più stretti, di norma concluso davanti all'immagine della Madonna cara a Pio XI. Molte le carte e i libri portati dal Vaticano, in vista tra l'altro dei prossimi viaggi in Spagna e in Germania. L'impegno prioritario è rivolto alla preparazione e alla scrittura della conclusione dell'opera su Gesù di Nazaret, dedicata a un'analisi dei Vangeli dell'infanzia. Un altro tema centrale - sottolinea l''Osservatore romano' - sta a cuore a Benedetto XVI: la riflessione sulla fede, mentre si avvicina il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Vaticano II (11 ottobre 1962), al quale Joseph Ratzinger ha partecipato sin dall'inizio".
Il quotidiano diretto da Giovanni Maria Vian conclude: "'Se il Concilio non tratta espressamente della fede, ne parla ad ogni pagina': a esprimersi così, l'8 marzo 1967, era Paolo VI, che il 29 giugno successivo, nel diciannovesimo centenario del martirio di Pietro e Paolo, inaugurò un 'anno della fede' concluso il 30 giugno 1968 con il 'Credo del popolo di Dio'".

© Copyright TMNews


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INSIEME A PIETRO

Nel Castello di Benedetto

Gianni Cardinale

Il terzo volume su Gesù, i discorsi per la Gmg di Madrid e il viaggio in Germania, la «riflessione sulla fede» in vista degli importanti anniversari del 2012. Le vacanze di Benedetto XVI a Castel Gandolfo non sono solo occasione di riposo per il corpo, l’anima e la mente. Ma, come al solito e forse più del solito, anche momento in cui lavorare alla fattura di libri a cui il Pontefice tiene moltissimo e preparare con cura particolare alcuni appuntamenti prossimi. Senza mai distogliere lo sguardo paterno dalle grandi e piccole crisi che colpiscono il mondo, come dimostrano le parole su Siria e Libia pronunciate domenica all’Angelus.
Quest’anno Benedetto XVI ha di nuovo scelto di trascorrere l’intero periodo estivo a Castel Gandolfo, rinunciando per il secondo luglio consecutivo a un puntata alpina. Nessuno può dire se si tratta di una opzione ormai definitiva – in fondo fino a Giovanni Paolo II le Ville Pontificie avevano l’esclusiva delle vacanze papali – o se invece in futuro ci potranno essere dei ripensamenti. Sta di fatto comunque che papa Ratzinger a Castello mostra di trovarsi benissimo. Lo ha spiegato lui stesso quando lo scorso 7 luglio, appena arrivato, si è affacciato dal balcone del Palazzo Apostolico e ha detto: «Qui trovo tutto: montagna, lago e vedo persino il mare, una bella chiesa con la facciata rinnovata, e gente buona. Per questo sono felice di essere qui».
Non è un segreto che il Papa, fin da quando era professore, è molto metodico nei ritmi della vita quotidiana. Ritmi che durante il periodo di vacanze a Castel Gandolfo assumono un carattere solo un po’ più disteso e flessibile. Ritmi segnati dalla preghiera, dalle ore di lavoro, dalle lunghe passeggiate pomeridiane lungo i bellissimi giardini vaticani con la recita del Rosario. E da alcuni momenti di svago, come l’ascolto di un buon cd di musica classica o, specialmente quando a Castello c’è anche il fratello Georg, una rilassante suonata al pianoforte. A fare compagnia al Papa ci sono i volti noti del cosiddetto appartamento pontificio, anche se a ranghi un po’ ridotti. Così il segretario particolare monsignor Georg Gänswein e l’altro segretario monsignor Alfred Xuereb si alternano ritagliandosi anche loro un po’ di vacanza, così come si alternano a due a due anche le quattro Memores Domini che così possono partecipare agli esercizi spirituali.
Anche il "cameriere" Paolo Gabriele può godere di un po’ di ferie con la famiglia e al suo posto torna in servizio il sempre fidato e discreto Angelo Gugel, predecessore di Gabriele dal 1978 al 2005. Con agosto è poi arrivato dalla Baviera il fratello Georg. Mentre sono sempre possibili delle gite fuori Castello, che però vengono programmate e organizzate nella massima riservatezza (lo scorso anno venne confermata quella che portò il Pontefice a Rocca di Mezzo dal decano del Sacro Collegio Angelo Sodano e a Poggio Cinolfo, vicino Carsoli, dal cardinale Fiorenzo Angelini). Bisogna poi ricordare che dai tempi del cardinale Jean Villot con Paolo VI, anche il segretario di Stato vaticano risiede abbastanza stabilmente a Castel Gandolfo in un appartamento di Palazzo Barberini, poco distante dal Palazzo apostolico, all’interno del complesso delle Ville Pontificie. E anche quest’anno l’attuale più stretto collaboratore del Papa nel governo della Chiesa universale, il cardinale Tarcisio Bertone, non ha fatto mancare la sua presenza.
Prima di partire per il cosiddetto «Vaticano numero due» il Papa ha personalmente raccolto in un ampio borsone i libri da portare a Castello. Facile pensare che sono compresi tutti gli studi più autorevoli e recenti sull’infanzia di Gesù. Ma anche qualche opera non teologica e più rilassante. Immancabili poi i cd degli autori preferiti: Mozart, Schubert, Bruckner e Haydn. Quest’anno, come ha confermato anche il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, l’intenzione è quella di finire il terzo volume del Gesù di Nazaret. L’opera, molto attesa, potrebbe arrivare in libreria per Natale.
Ma non c’è solo la parte finale della trilogia su Gesù nei programmi di papa Ratzinger a Castello. Quelle del Papa infatti sono sempre anche vacanze di lavoro. Così ogni mattina puntualmente arriva la valigia dalla Segreteria di Stato con i documenti che debbono essere visionati, o approvati. Si tratta – è vero – di una mole di pratiche più "umana" perché con la stagione estiva la Curia romana lavora inevitabilmente a ritmi ridotti. Anche il «laboratorio delle nomine curiali» non viene sospeso del tutto, ma procede, per così dire, a scartamento ridotto. E così alcune decisioni riguardanti gli organigrammi vaticani, anche importanti, potrebbero essere annunciate in questo periodo.
Ma quest’anno in più c’è l’impegno per la preparazione di una serie di viaggi e appuntamenti di grande importanza. C’è da limare i discorsi per la Gmg di Madrid in programma subito dopo l’Assunta e per il viaggio in Germania di settembre. Senza contare quelli previsti a settembre ad Ancona per l’incontro con la Chiesa italiana raccolta nel Congresso eucaristico nazionale e agli inizi di ottobre in Calabria, per la visita a Lamezia Terme e alla Certosa di san Bruno. Come sempre gli uffici competenti della Segreteria di Stato hanno preparato progetti di testi, che poi vengono più o meno rielaborati fino ad arrivare alla stesura definitiva fissata dal Papa.
È ovvio che specialmente sul viaggio in patria, quando per la prima volta visiterà la capitale Berlino, il tocco personale del Pontefice bavarese si farà sentire in modo particolare. L’Osservatore Romano poi in un breve ma denso articolo dedicato al Papa a Castel Gandolfo «tra lavoro e riposo», ha rivelato che in questo periodo «un altro tema centrale sta a cuore a Benedetto XVI: la riflessione sulla fede, mentre si avvicina il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Vaticano II (11 ottobre 1962)». Anniversario che si incrocerà col 20° del Catechismo della Chiesa cattolica emanato da Giovanni Paolo II con la Costituzione apostolica Fidei depositum dell’11 ottobre 1992. Al momento non risulta che la riflessione del Papa si stia condensando nella stesura di una terza enciclica. Più facile invece che possa trovare corpo in un documento solenne, motu proprio o lettera apostolica, con cui potrebbe essere indetto quell’Anno della fede su cui stanno lavorando da tempo alcuni dicasteri della Curia Romana.
Come di consueto a luglio il Papa ha sospeso le udienze. Con alcune, limitate e improrogabili, eccezioni. Così il 18 luglio ha accolto il premier malese in una importante visita che ha occasionato l’annuncio delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Paese asiatico. E ha ricevuto, oltre al segretario di Stato, col quale si vede con una certa frequenza, anche un cardinale e un segretario di due importanti dicasteri romani per questioni che non era opportuno rinviare post aquas, come si dice in gergo curiale per intendere «a dopo le ferie». Queste udienze "vaticane" non sono state annunciate pubblicamente come invece è successo per quella concessa il 30 luglio a una delegazione della cittadina bavarese di Traunstein, dove il giovane don Joseph Ratzinger celebrò la sua prima Messa l’8 luglio di 60 anni fa, che ha voluto onorare il Papa con una apprezzata onorificenza e un graditissimo concerto.
Ad agosto gli appuntamenti previsti, oltre alla recita dell’Angelus domenicale che non si interrompe mai, sono le udienze generali, che sono riprese mercoledì 3, e la Messa in parrocchia per la solennità dell’Assunta. Ieri un altro concerto ha allietato il Palazzo Apostolico con musiche di Bach e Vivaldi (ne diamo conto in questa stessa pagina). Poi ci saranno i viaggi a Madrid e in Germania. A fine agosto è anche previsto il tradizionale incontro con gli ex allievi, che quest’anno avrà come tema la nuova evangelizzazione. Per quanto riguarda infine il rientro a Roma, come ogni anno la data non viene fissata da subito. Agli inizi di settembre, dopo una consultazione tra Prefettura della Casa pontificia e appartamento papale, si decide se stabilire il ritorno a fine settembre oppure nei primi giorni di ottobre.

© Copyright Avvenire, 10 agosto 2011


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ROSCIOLO: VISITA A SORPRESA,
PAPA BENEDETTO XVI IN CHIESA


MAGLIANO DE' MARSI - Visita a sorpresa di Papa Benedetto XVI, ieri, nella chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta, nella frazione di Rosciolo di Magliano de' Marsi (L'Aquila), situata ai piedi del massiccio del Velino e risalente all’XI secolo.

Il Papa era accompagnato dal fratello padre Georg Ratzinger e dal personale della Casa Pontificia e ha raggiunto Rosciolo per visitare, in forma del tutto privata, la nota chiesa.

Accolto in un pomeriggio di sole da don Vincenzo Angeloni ha visitato l'edificio religioso e dopo una breve sosta per ammirare il tempio nel suo complesso, ha recitato la preghiera del Vespro di Santa Chiara con la partecipazione di tutti i presenti.

Dopo il momento di preghiera, un’esperta di storia dell’arte ha illustrato al Santo Padre non solo gli aspetti storici ma ancor più quelli artistici che rendono prezioso questo antico tempio, incastonato alle falde del Velino.

Il parroco don Vincenzo ha illustrato a Benedetto XVI i particolari eventi e devozioni del posto, e si è intrattenuto volentieri in una conversazione familiare.

Papa Ratzinger, si è prestato con paterna benevolenza per le foto ricordo e dopo essersi trattenuto per alcuni minuti sul sagrato della Chiesa è ripartito alla volta di Castelgandolfo (Roma).


12 Agosto 2011


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Papa: parroco Magliano De' Marsi, che emozione la visita di Benedetto XVI

Roma, 12 ago. (Adnkronos)

Per alcuni giorni ha dovuto convivere con l'attesa per l'annunciata visita del Papa e con la necessita' di non rivelare la cosa a nessuno per ragioni di sicurezza.
Poi, ieri pomeriggio, don Vincenzo Angeloni, parroco di Magliano dei Marsi (L'Aquila), ha finalmente potuto accogliere il Papa per la visita fuori programma che Benedetto XVI ha voluto effettuare alla chiesetta di Santa Maria in Valle Porclaneta.
''E' stata una grandissima emozione -dice all'Adnkronos don Vincenzo- un evento straordinario. Con me c'era soltanto la perpetua, alla quale non avevo potuto preannunciare la visita e che pensava che la chiesa dovesse ospitare una cerimonia di nozze d'argento''.
''Quando ha visto il Santo Padre che usciva dalla macchina era incredula e si e' commossa.
Il Papa -testimonia don Vincenzo- ha visitato la Chiesa e si e' soffermato in preghiera, guidando la recita dei vespri di Santa Chiara.
Ci siamo poi intrattenuti per un breve colloquio, abbiamo parlato dei nostri anni di sacerdozio: 64 per me, lui ne ha compiuti 60. Io mi sono definito 'quasi un prete d'anteguerra', ma il Papa mi ha detto che devo ancora lavorare a lungo.
Lo prendo come un augurio''. Benedetto XVI era accompagnato dal fratello, monsignor Georg Ratzinger e da monsignor Alfred Xuereb, della segreteria particolare.A ricordo della visita, don Vincenzo ha voluto donare al Papa alcuni libri che illustrano la storia e i beni artistici dei principali luoghi sacri della zona.

© Copyright Adnkronos


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A sorpresa il Papa nella Marsica. Benedetto XVI scatta numerose foto ricordo

Lascia in gran segreto Castel Gandolfo e si regala una gita sui monti della Marsica.

Una visita culturale alla chiesetta di Santa Maria in Valle Porclaneta, a Rosciolo di Magliano dei Marsi (L'Aquila) e un momento di preghiera.
Ma a sorpresa subito dopo esce sul sagrato e scatta di suo pugno delle foto ricordo. A raccontarlo il parroco don Vincenzo Angeloni.
Bilancio positivo, dunque, per la gita 'fuoriporta' di Benedetto XVI, che ieri ha lasciato per qualche ora la sua residenza estiva.
Non è la prima volta che Papa Ratzinger si concede un fuori programma sui monti dell'Abruzzo. Già l'anno scorso, sulle orme del suo predecessore Giovanni Paolo II (solito a queste gite), si era recato al santuario della 'Madonna dei Bisognosi' al confine col Lazio per poi fare visita a una comunità religiosa di Carsoli (L'Aquila). Nella piccola frazione di Magliano dei Marsi, "che conta 300-400 abitanti in inverno, un po' di più in estate", Benedetto XVI, accompagnato dal fratello monsignor Georg e monsignor Alfred Xuereb, ha incontrato il parroco del posto, don Vincenzo Angeloni, 89 anni, e don Claide Berardi.
La delegazione pontificia viaggiava su due macchine, racconta all'ANSA emozionato don Vincenzo, ed è arrivata alle 17: "Il Papa ha visitato la chiesa", tempio di origine benedettina, risalente all'XI secolo. "Prima ha dato uno sguardo sommario, poi un'esperta d'arte gli ha illustrato le opere e gli affreschi.
Si è mostrato molto interessato". Prima di ripartire, alle 18.30, Benedetto XVI ha guidato la recita dei Vespri di Santa Chiara, dopo, riferisce il prete, "tra noi c'é stata una conversazione familiare". Durante la gita ha percorso anche alcuni brevi sentieri che si inerpicano alle pendici del monte Velino.
"Ho vissuto dei giorni di angoscia ed emozione, perché sapevo della visita del Santo Padre, ma non potevo dirlo a nessuno", ricorda don Vincenzo. Martedì aveva avuto la "conferma" che Benedetto XVI sarebbe arrivato fino alla "sua" chiesetta, ma per motivi di sicurezza non poteva dirlo a nessuno.
Sembra un po' preoccupato di non aver fatto bella figura, perché proprio per mantenere la segretezza non ha potuto "preparare la chiesa come avrebbe voluto o confezionare un presente per il Santo Padre". Senza motivo, pare.
Perché alla fine, don Vincenzo non si è perso d'animo: "Sono entrato nel mio studio - racconta - ho preso alcuni libri sulla storia della nostra chiesa e li ho regalati al Papa".
L'unica abitante ammessa alla "straordinaria visita" è stata la "perpetua", "ignara anche lei fino all'ultimo momento su chi avrebbe incontrato".
Una nonnina non nuova ai grandi incontri, visto che l'anno scorso aveva già conosciuto monsignor Georg.
Don Vincenzo, infine, aggiunge: "Il Papa mi ha guardato e mi ha chiesto l'età, quando gli ho detto che ho 89 anni lui ha risposto che, vista la mia forma, ho ancora molto da lavorare".

www.abruzzo24ore.tv/news/A-sorpresa-il-Papa-nella-Marsica-Benedetto-XVI-scatta-numerose-foto-ricordo/4...


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COMUNICATO DELLA PREFETTURA DELLA CASA PONTIFICIA


Dal pomeriggio di martedì 3 luglio il Santo Padre Benedetto XVI si trasferisce nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.
Nel periodo estivo sono sospese tutte le Udienze private.
Le Udienze generali del mercoledì - sospese nel mese di luglio - riprenderanno da mercoledì 1° agosto a Castel Gandolfo.
Nelle domeniche e nelle solennità durante il periodo estivo la preghiera mariana dell’Angelus avrà luogo nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.


Bollettino Ufficiale Santa Sede


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PAPA:PREGO PER NUOVI ARCIVESCOVI PERCHE' ABBIANO GIOIA E FEDELTA'


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 giu.


"Vi assicuro la mia costante preghiera, affinche' possiate svolgere con gioia e fedelta' il vostro ministero episcopale, per edificare nella carita' le vostre Comunita' diocesane, sostenendole nella testimonianza della fede e aiutandole ad evidenziare sempre piu' il rinnovato entusiasmo dell'incontro con la persona del Cristo".
Lo ha detto il Papa ai 41 nuovi arcivescovi dei 5 continenti ai quali ha imposto ieri il 'pallio' nella Basilica di San Pietro. "La vostra presenza a Roma presso la tomba degli Apostoli, con i fedeli che vi fanno corona, manifesta in modo visibile - ha spiegato - l'universalita' della Chiesa".
"Cari fratelli e sorelle - ha esortato il Pontefice rivolgendosi poi direttamente ai fedeli che gremivano l'Aula Nervi - portate nelle vostre comunita' l'esperienza di intensa spiritualita' e di autentica unita' evangelica di queste giornate, affinche' essa tocchi il cuore dei credenti e si riverberi nell'intera societa', lasciando tracce di bene". "L'intercessione della celeste Madre di Dio e degli Apostoli Pietro e Paolo, ottengano al popolo cristiano la capacita' di far risplendere nel mondo, attraverso la tenace e limpida testimonianza dei singoli, la parola di verita' che il Signore Gesu' ci ha lasciato in dono", ha quindi auspicato Ratzinger ricordando che la comunita' ecclesiale e' "chiamata a far conoscere Cristo e annunciare il Vangelo in tutti i continenti e nelle varie lingue".
Il Papa tedesco ha poi rivolto il suo pensiero "in primo luogo" ai "cari Pastori della Chiesa che e' in Italia! Saluto Lei, monsignor Francesco Moraglia, patriarca di Venezia; saluto Lei, monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto; e Lei, monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari". "Saluto con affetto - ha infine concluso dopo aver elencato anche gli altri presuli, paese per paese - ciascuno di voi, venerati e stimati fratelli metropoliti, e con voi saluto i familiari, gli amici e i fedeli affidati alle vostre cure pastorali, che vi fanno corona in queste giornate cosi' significative".


© Copyright (AGI)


PAPA: MARTEDI' SI SPOSTA A CASTELGANDOLFO, UDIENZE RIPRENDONO 1/8


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 giu.


Dal pomeriggio di martedi' Benedetto XVI si trasferisce nel Palazzo Apostolico di Castelgandolfo.
Lo ha reso noto la prefettura della Casa Pontificia precisando che "nel periodo estivo sono sospese tutte le udienze private.
E che le udienze generali del mercoledi' - sospese nel mese di luglio - riprenderanno da mercoledi' primo agosto a Castelgandolfo". "Nelle domeniche e nelle solennita' durante il periodo estivo la preghiera mariana dell'Angelus avra' luogo - come e' consuetudine - nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo".


© Copyright (AGI)


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Papa/ In settimana Castel Gandolfo, a Strasburgo esame Moneyval


'Pausa' estiva densa di impegni, da Ior a Vatileaks a lefebvriani


Città del Vaticano, 30 giu. (TMNews)


Arriva la pausa estiva per il Papa, ma sarà solo parzialmente un periodo di riposo. Da martedì Joseph Ratzinger si trasferisce a Castel Gandolfo.
Ormai da tre anni Benedetto XVI, 85 anni, evita l'alta quota della montagna, poco salubre per la pressione circolatoria, e si ritira nel palazzo apostolico sulle pendici del lago albano. Il luogo è più fresco della città eterna e concilia meglio, tanto più con le temperature alte di questi giorni, il riposo.
"Nel periodo estivo sono sospese tutte le udienze private", ha reso noto un comunicato della prefettura della casa pontificia pubblicato oggi. "Le udienze generali del mercoledì - sospese nel mese di luglio - riprenderanno da mercoledì primo agosto a Castel Gandolfo Nelle domeniche e nelle solennità durante il periodo estivo la preghiera mariana dell'Angelus avrà luogo nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo".
Tradizionalmente il Papa usa i tre mesi estivi (l'anno scorso tornò in Vaticano a inizio ottobre) per allentare i ritmi di lavoro e concedere maggiore tempo ed energie alle attività più amate: la lettura, il pianoforte e la scrittura. Dopo i primi due libri su 'Gesù di Nazaret' ora dovrebbe comporre l'ultimo volume dedicato all'infanzia del Salvatore. Non è escluso che metta mano ad una quarta enciclica (il teologo e liturgista Nicola Bux ha espresso la speranza che sia dedicata alla liturgia a partire dalla fede). Preparerà poi i discorsi per il rientro, e in particolare quelli per l'impegnativo viaggio che lo attende in Libano dal 14 al 16 settembre, una trasferta che sarà fortemente influenzata dall'evoluzione della guerra civile in corso in Siria.
Gli impegni pubblici, per il resto, sono pochi e confinati nella zona dei Castelli romani. Lunedì 9 luglio dovrebbe visitare i verbiti di Nemi il mercoledì successivo assistere ad un concerto offerto dal maestro Daniel Baremboim nel Palazzo apostolico, domenica 15 luglio messa a Frascati (sede suburbicana del 'cardinale vescovo' Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano), il giorno di Ferragosto, come ogni anno, celebrazione mattutina dell'Assunta nella chiesetta centrale di Castel Gandolfo.
Il Papa, ovviamente, seguirà dai Colli albani il governo della Chiesa cattolica mondiale. Se solitamente gli impegni si diradano in estate, però, quest'anno è diverso. Il frangente è agitato. Innanzitutto il Papa non sarà accompagnato nel 'buen retiro' affacciato sul lago di Castel Gandolfo dal suo maggiordomo. Paolo Gabriele è stato arrestato il 23 maggio per furto aggravato di documenti riservati della Santa Sede - il cosiddetto caso Vatileaks - e da allora è rinchiuso in una cella di sicurezza nella caserma della gendarmeria vaticana. Gli arresti domiciliari gli sono stati sinora negati e non si prevede attualmente una data di inizio del processo a suo carico. Gabriele viene interrogato dai magistrati vaticani con una qualche sporadicità e le sue informazioni vengono utilizzate dagli inquirenti e dai gendarmi per ulteriori perquisizioni e interrogatori finalizzati a individuare eventuali complici e mandanti - vaticani o italiani - dell'assistente di camera del Papa. Intanto, discretamente e senza limiti di mandato, tre cardinali nominati dal Papa - Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi - procedono in "audizioni" di funzionari e maggiorenti, laici e chierici, nel quadro di un'inchiesta parallela di cui riferiscono esclusivamente a Benedetto XVI.
Il caso Vatileaks, intanto, ha innescato una sorta di 'crisi di Governo' in Vaticano. Sabato scorso, dopo una riunione con i capi-dicastero, il Papa ha ricevuto nel suo appartamento cinque cardinali di peso - Pell, Ouellet, Tauran, Ruini, e Tomko - che, "in forza della loro grande e varia esperienza di servizio della Chiesa, non solo nell'ambito romano ma anche internazionale, - ha spiegato nell'occasione il portavoce vaticano Federico Lombardi - possono utilmente scambiare con lui considerazioni e suggerimenti per contribuire a ristabilire il desiderato clima di serenità e di fiducia nei confronti del servizio della Curia Romana".
Il portavoce Lombardi ha successivamente smentito - come ricostruito dalla stampa - che sia in vista un cambio di guardia in segreteria di Stato, sebbene l'affaire delle fughe di notizie abbia spinto personalità del calibro del card. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, a denunciare un mal funzionamento della Curia romana e prevedere un prossimo pensionamento di Bertone, che a dicembre prossimo compirà 78 anni. Nel toto-nomine fioccano i nomi più disparati, dai cardinali Mauro Piacenza e Leonardo Sandri, ai maggiorenti della segreteria di Stato - il ministro degli Esteri Dominique Mamberti, il 'sostituto' Angelo Becciu - ai nunzi apostolici in Canada (Pedro Lopez Quintana), Venezuela (Piero Parolin) o Francia (Luigi Ventura). Difficilmente Bertone andrà in pensione prima dell'età a cui si ritirò il suo predecessore Angelo Sodano, 78 anni e sei mesi, ma il Papa intenderebbe comunque mettere mano, nei prossimi mesi, a qualche modifica nell'organigramma e nello stile di governo. La festa dei Santi Pietro e Paolo di ieri è stata occasione per altri colloqui riservati di Benedetto XVI con arcivescovi giunti a Roma da tutto il mondo per la consegna del 'pallio' nella basilica vaticana. E la quiete di Castel Gandolfo potrebbe essere proprizia per ulteriori incontri.
Dal palazzo apostolico estivo, intanto, il Papa osserverà quanto accade la prossima settimana a Strasburgo. Da lunedì a venerdì si riunisce l'assemblea plenaria di Moneyval, l'organismo responsabile dell'anti-riciclaggio per il Consiglio d'Europa. E mercoledì dovrebbe affrontare il rapporto relativo al Vaticano, che da pochi anni sta tentando - con polemiche tra cardinali, una prima legge poi emendata, le indagini della Procura di Roma sullo Ior - di entrare nella 'white list' dei paesi trasparenti, conformando così la propria normativa agli standard internazionali divenuti vincolanti con la circolazione nella Città Leonina dell'euro con l'effige papale. Da alcune anticipazioni filtrate sulla stampa italiana, il Vaticano potrebbe essere parzialmente bocciato (sarebbero negativi otto su sedici previsioni-chiave) ma dovrebbe comunque incassare un primo, condizionato via libera. Una partita che si intreccia, ancorché a distanza, con la scelta del nuovo presidente dello Ior (le consultazioni sono iniziate questa settimana) dopo la abrasiava sfiducia che il 'board' ha votato a fine maggio a Ettore Gotti Tedeschi.
C'è infine un ultimo dossier che sta a cuore al Papa e potrebbe impegnarlo durante l'estate: il rientro dei lefebvriani nella Chiesa cattolica. Nel corso del pontificato Benedetto XVI ha fatto diverse mosse per chiudere lo scisma che questa fraternità sacerdotale ha aperto negli anni Ottanta - ha liberalizzato la 'messa in latino', ha tolto la scomunica ai vescovi lefebvriani, ha aperto con loro un negoziato dottrinale - e la questione sembrava vicina a una conclusione. Senonché, dopo molte polemiche all'interno dei tradizionalisti tra falchi e colombe, ieri il superiore, mons. Beranrd Fellay, ha dichiarato che le trattative con la Santa Sede sono ad un "punto morto" perché la discussione dottrinale "è tornata al punto di partenza" e nella Chiesa "alcuni tirano, vogliono andare ancora più in là verso il progressismo e verso le sue conseguenze, altri che cercano di fare correzioni, e siamo in mezzo come una pallina di ping pong che tutti colpiscono". Salvo sconvocazione, un 'capitolo generale' dei lefebvriani dovrebbe svolgersi appunto nei prossimi giorni. Mentre il Papa inizia una pausa estiva che tutto sembra fuorché una vacanza.


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PAPA: TORNA A LORETO 5 ANNI DOPO AGORA' E 50 DOPO GIOVANNI XXIII


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 giu.


Cinque anni dopo l'Agora' dei giovani che porto' sulla spianata di Montorso oltre mezzo milione di ragazzi di tutta Italia, Benedetto XVI torna a Loreto il prossimo 4 ottobre. La data e' stata scelta perche' ricorreranno quel giorno 50 anni esatti dallo storico pellegrinaggio di Giovanni XXIII che lascio' il Vaticano in treno per recarsi in Umbria ad Assisi e nella citta' mariana delle Marche. La notizia era attesa e ieri e' stato l'arcivescovo di Loreto, Giovanni Tonucci, a comunicarla ai fedeli nel corso della celebrazione vespertina nel Santuario.
L'annuncio della visita con relativo programma e' stato reso noto ieri nel corso di una messa espressamente dedicata al Pontefice nella festa dei santi Pietro e Paolo e presieduta dallo stesso arcivescovo nella Basilica lauretana.
"Questa decisione di Benedetto XVI ci riempia di gioia e di orgoglio - ha detto l'arcivescovo Tonucci durante l'omelia di ieri - faremo di tutto perche' il Papa possa sentire il calore della nostra accoglienza, in questa citta'-santuario che e' a Lui particolarmente cara. Questa predilezione del Papa ci impegna a vivere questa visita come un'occasione di approfondimento e di rinnovamento spirituale, a cui fin da ora esorto tutti i carissimi fratelli e sorelle della prelatura di Loreto. Il programma dettagliato previsto per il 4 ottobre verra' reso noto tra qualche tempo, nel frattempo si sa che il Papa ha espresso l'intenzione di celebrare una messa in Basilica".
"Cosi' come papa Roncalli venne per affidare alla Madonna il Concilio che si sarebbe aperto da li' a poco - ha spiegato su Avvenire l'arcivescovo Tonucci - cosi' papa Benedetto XVI verra' per affidare all'intercessione della Vergine Maria i lavori del Sinodo dei vescovi e l'Anno della fede".
Il quotidiano della Cei riporta oggi in proposito le parole di Giovanni XXIII pronunciate a Loreto: "O Maria, o Maria, Madre di Gesu' e Madre nostra! Qui siamo venuti stamane per invocarvi come prima stella del Concilio, che sta per avviarsi; come luce propizia del nostro cammino, che si volge fiducioso verso la grande assise ecumenica che e' universale aspettazione". Nel discorso ufficiale di apertura del Concilio Vaticano II poi il Papa ricordo' cosi' il suo pellegrinaggio lauretano: "O Maria, Auxilium Christianorum, Auxilium Episcoporum, della cui predilezione abbiamo avuto nuova prova nel tuo tempio di Loreto, ove rimeditammo il mistero dell'Incarnazione, volgi ogni cosa a esito felice e propizio".


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Papa: parte oggi pomeriggio per Castel Gandolfo


Citta' del Vaticano, 3 lug. (Adnkronos)


Questo pomeriggio Benedetto XVI partira' per CasteGandolfo dove si tratterra' nel corso dei mesi estivi. A luglio le udienze generali del mercoledi' sono sospese, restano gli angelus che verranno celebrati nel cortile del Palazzo apostolico della piccola cittadina alle porte di Roma. Il 9 luglio il Pontefice si rechera' poi in visita alla casa dei Verbiti a Nemi, un luogo che ha un significato particolare. Infatti nel 1964, Ratzinger insieme ad altri - ha spiegato stamane il direttore della Sala stampa delal Santa Sede padre Federico Lombardi - fu ospitato li' durante il Concilio Vaticano II e in quella casa lavoro' durante l'assise conciliare. (Adnkronos)


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Nel pomeriggio, il Papa si trasferisce a Castel Gandolfo. Intervista con mons. Semeraro


Con l’inizio di luglio, come di consueto per Benedetto XVI matura il momento di un periodo di riposo. Oggi pomeriggio, alle 17.30, il Papa si trasferirà in elicottero alla residenza estiva di Castel Gandolfo, dove per tutto il mese non presiederà udienze private e pubbliche, ad eccezione dell’Angelus domenicale. L’agenda pontificia prevede tuttavia qualche impegno nei prossimi giorni, come ricorda – al microfono di Emanuela Campanile – il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, nella cui diocesi è situata la cittadina castellana:


R. – Quest’anno, ci sarà l’appuntamento della Santa Messa a Frascati alla metà di luglio e anche qualche momento culturale. La Prefettura della Casa Pontificia ha anche diffuso la notizia di qualche concerto e ci sarà anche qualche "rimpatriata": dalla sua Baviera verranno a salutarlo persone e gruppi di pellegrini.


D. – Ricordiamo che nel periodo estivo, tra l’altro, sono sospese tutte le udienze private che poi riprenderanno…


R. – ...riprenderanno da Castel Gandolfo con il mese di agosto e questo è anche un piccolo segnale per noi. Il Papa, spesso, soprattutto nei periodi estivi, ha l’occasione per ricordare quanto opportuno sia il tempo estivo per diverse ragioni. Anzitutto, per un più prolungato dialogo con il Signore, per una preghiera più distesa, più serena. Vorrei ricordare la lettera che il Santo Padre ha scritto in occasione della Giornata mondiale per le comunicazioni sociali, quando ha abbinato il silenzio e la parola: il tempo dell’estate è anche occasione per ritrovarci nel silenzio, nello studio, nelle buone letture e anche per cercare relazioni sane. Penso al rapporto dei genitori con i figli, con gli amici, e anche alla solidarietà verso qualcuno che è più bisognoso. L’altra cosa che il Papa spesso sottolinea negli Angelus durante l’estate è il sapere gustare la bellezza della natura. Anzi, proprio l’anno scorso, per questa stessa occasione, salutando il gruppo di pellegrini che era giunto nella piazza per accoglierlo dall’alto della finestra, egli ha detto: io da qui vedo tutto, vedo il mare, ho la collina, il verde della natura. L’amministrazione comunale ha voluto incidere questa frase, che si riferiva al panorama di Castel Gandolfo, ponendola sul palazzo comunale. Questo è stato bello per noi. Però, credo che il Santo Padre – che soprattutto nel mese di luglio riserva tempo allo studio e direi anche alle relazioni familiari, perché in genere il fratello lo raggiunge nel mese di agosto – ci dia soprattutto un esempio su come saperci rapportare con Dio, con noi stessi, con gli altri e con la natura.


D. – Ricordiamo che il giorno di Ferragosto come ogni anno ci sarà la celebrazione mattutina dell’Assunta nella chiesetta centrale di Castel Gandolfo…


R. – E’ una tradizione avviata da Giovanni XXIII. Quest’anno, avremo la gioia di potergli presentare restaurata, rinnovata e ripulita la chiesa parrocchiale dove egli celebrerà come di consueto la Santa Messa nel giorno dell’Assunzione della Vergine Maria. E’ un momento molto bello, dedicato soprattutto ai parrocchiani di Castel Gandolfo. Sarà una bella introduzione per tutti noi, avendo il Papa fisicamente vicino, per l’Anno della Fede.


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PAPA: SONO FELICE DI ESSERE A CASTELGANDOLFO

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 3 lug. - "Cari amici, sono felice di essere arrivato qui nelle mie ferie e vi auguro a tutti buon riposo, buon rinfresco, speriamo che spiritualmente e fisicamente possiamo rinnovarci in questa bella piccola citta' circondata dalla bellezza della creazione". Lo ha detto il Papa salutando i fedeli che attendevano il suo arrivo davanti alla residenza estiva di Castelgandolfo. "Grazie per la vostra presenza. Auguri, buone vacanze a tutti voi", ha concluso Benedetto XVI. (AGI)


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