Le vacanze

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Paparatzifan
00martedì 28 luglio 2009 17:23
Dal blog di Lella...

Sotto due tende tecnologia Nato utilizzata per il G8

La sicurezza coordinata via satellite

STEFANO SERGI

LES COMBES

Tecnologia satellitare di derivazione Nato, identica a quella usata al G8; computer e maxi-schermi dove ad ogni puntino rosso in movimento corrisponde un soccorritore in azione; telecamere ad alta definizione che rimandano immagini dai parcheggi, dalle curve tortuose, dai sentieri. Les Combes è Valle d’Aosta, Italia. Ma a buttar l’occhio nelle sale operative allestite sotto due tendoni dalla Protezione civile regionale, emerge un’efficienza di stile svizzero.
Per la prima volta, in occasione dell’Angelus è stato attuato il piano d’emergenza che coinvolge le unità sparse su tutto il territorio valdostano.
Erano previste 5 mila persone a Les Combes, ne sono arrivate mille in più, con 20 pullman e 1200 auto. Una cosa da nulla se fosse uno stadio in città, oppure piazza San Pietro. Ma per raggiungere la radura a 1300 metri c’è una sola strada, stretta e tortuosa. E garantire la sicurezza a tutti non è semplice.
Sotto il coordinamento del direttore Pio Porretta, la Protezione civile valdostana ha richiamato 250 uomini. Uno schieramento imponente e diretto con sistemi hi-tech. Due tendoni di fronte alla colonia dei salesiani rappresentano il cuore pulsante del «Mototrbo», il sistema di trasmissione radio con localizzazione digitale e satellitare. In sostanza, la posizione di ogni addetto dotato di radio è visibile dagli schermi. Una tensostruttura è stata adibita a sala ricezione per le chiamate di emergenza, l’altra a Centro operativo misto con polizia, vigili del fuoco, 118, Soccorso alpino, volontari pronti a gestire ogni richiesta in tempo reale. Un esempio: l’ingorgo a un posto di controllo è visibile in diretta grazie a una telecamera digitale, il personale della sala non ha bisogno neppure di ricevere richieste di aiuto, può già agire solo in base alle immagini.
Le tende sono state montate venerdì, l’intera giornata di sabato è trascorsa per verificare i cablaggi. Alle 5 di ieri, tutti operativi: via libera ai fedeli. A fianco delle sale operative, c’è il Centro medico avanzato dell’Usl. Dieci persone soccorse, in gran parte per svenimenti. «Nulla di preoccupante, è andato tutto bene» commenta Enrico Visetti, primario della Rianimazione. Alla fine dell’Angelus, nelle tende arriva il presidente della Regione, Augusto Rollandin, per ringraziare tutti. Ma la giornata è ancora lunga: «Smantelleremo quando se ne sarà andata l’ultima persona».

© Copyright La Stampa (Aosta), 27 luglio 2009


Paparatzifan
00martedì 28 luglio 2009 17:26
Dal blog di Lella...

VALLE D’AOSTA.L’ANGELUS DI BENEDETTO XVI: PAROLE DI CONFORTO PER ANZIANI E STRANIERI. UNA FRASE IN DIALETTO

Al Papa il saluto di seimila fedeli

CRISTIAN PELLISSIER

LES COMBES

Una splendida giornata di sole ha accompagnato l’Angelus di ieri a Les Combes d’Introd.
Il Papa è salito sul palco a mezzogiorno, ma i primi fedeli sono arrivati nel prato antistante già alle 9,30.
Oltre 6 mila le persone presenti, arrivate da tutta Italia e dall’estero.
In molti sono saliti a piedi, usando i sentieri ripuliti per l’occasione, ma sono state contate anche 1200 auto e 20 pullman. Il vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi, ha accolto il pontefice: «Oggi a nome di tutti le auguro buona salute. Un augurio - ha detto Anfossi - ancora più forte dopo il piccolo infortunio». Benedetto XVI ci ha scherzato sopra: «Sono grato a Dio – ha detto – di avermi concesso la gioia di queste giornate segnate da vera distensione malgrado il piccolo infortunio a voi ben noto e anche visibile. Oggi è una splendida domenica in cui il Signore ci mostra la bellezza della creazione».
Nell’Angelus il Papa ha rivolto un pensiero agli anziani, poi ha salutato i fedeli che sono arrivati dalla Spagna, dalla Francia, dalla Polonia, dalla Svizzera e gli italiani. Ha quindi chiuso con un saluto in patois, il dialetto locale: «Cari valdostani, sono proprio contento d’essere qui con voi. Auguro a tutti una buona estate». Le celebrazioni sono state accompagnate dai canti dei bambini del coro Les enfants du Grand Paradis e dai walser della cantoria della chiesa di Gressoney-Saint-Jean.
Tra la folla dei fedeli, c’è anche chi organizza le sue vacanze estive in base ai soggiorni del pontefice, come Cinzia Dardano, arrivata da Verona.
«A noi piace molto la montagna – ha raccontato - quindi ormai da anni uniamo le due cose. Individuiamo il luogo in base alla scelta del Papa. L’anno scorso siamo andati a Bressanone, quest’anno siamo in Valle, a Villeneuve. Non potevamo mancare».
[SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8431] In mezzo alla gente spicca un gruppo di scout. Sono 15 ragazzi e arrivano da Molfetta, in provincia di Bari. «Stiamo facendo la “Route” – spiega Ilaria Caradonna -: un cammino di preghiera e riflessione su diverse tematiche. Quando abbiamo saputo che c’era Benedetto XVI in Valle abbiamo deciso di approfittarne». Il Papa ha salutato anche «i numerosi africani residenti a Torino», tra questi c’è Marina, originaria della Costa d’Avorio: «Sono salita apposta per vedere il pontefice – dice – per me è la prima volta». Le vacanze valdostane del Papa sono alle battute finali, mercoledì pomeriggio ripartirà per Roma.

© Copyright La Stampa (Aosta), 27 luglio 2009


+PetaloNero+
00mercoledì 29 luglio 2009 01:29
Benedetto XVI si prepara a congedarsi da Les Combes
Il Comune di Introd conferirà la cittadinanza onoraria al Papa



ROMA, martedì, 28 luglio 2009 (ZENIT.org).- Si avvia ormai alla conclusione il periodo di riposo di Benedetto XVI a Les Combes. Mercoledì mattina, infatti, sul prato antistante lo chalet dove ha soggiornato in questi giorni, saluterà un gruppo di giovani salesiani, così come le Forze dell’ordine e le autorità locali, per trasferirsi a Castel Gandolfo.

Nel frattempo, il Papa, secondo quanto riferito alla “Radio Vaticana” da padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sta trascorrendo queste ultime ore “con grande serenità, continuando le sue occupazioni di lettura, di riflessioni, di preghiera, le consuete passeggiate serali, oltre a quelle più brevi dopo i pasti”.

Anche lunedì, ha fatto sapere padre Lombardi in una nota, Benedetto XVI ha compiuto la sua consueta passeggiata pomeridiana nei boschi attorno allo chalet.

La sera, si legge nella nota, “ha avuto luogo presso la colonia salesiana la tradizionale cena conclusiva con la partecipazione del Vescovo, del parroco di Introd, delle autorità civili e militari e dei medici dell’ospedale di Aosta che hanno assistito il Santo Padre”.

Per l'occasione il Papa ha incaricato il suo Segretario particolare, monsignor Georg Gänswein, di portare il saluto ai partecipanti alla cena.

Il Santo Padre, ha aggiunto padre Lombardi all'emittente pontificia, si è riservato tuttavia “di ringraziare personalmente domani tutte queste persone, perché - non sembra - ma anche un periodo di tranquillità per il Papa comporta un’organizzazione logistica e di sicurezza che tutti svolgono con grande buona volontà e con grande gioia, e che tuttavia ha una sua complessità”.

“Il clima che si è stabilito negli anni tra il personale vaticano, incaricato di seguire più da vicino il Santo Padre, il personale della Colonia salesiana, le Forze dell’ordine e le autorità che si occupano della permanenza del Papa è veramente un clima di grandissima collaborazione e cordialità”, ha spiegato il portavoce vaticano.

“Ieri sera – ha raccontato –, lo si poteva sperimentare negli interventi del presidente della Regione, Augusto Rollandin, del presidente del Consiglio regionale, Albert Cerise, e in particolare del sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, il quale viene chiamato con una battuta anche dal Papa 'il sindaco eterno', perché sono 30 anni che è sindaco di questa cittadina”.

Inoltre, ha continuato padre Lombardi, “il comune di Introd ha deliberato nei giorni scorsi di offrire al Santo Padre la cittadinanza onoraria”.

“Alla deliberazione – ha aggiunto – dovrà seguire la risposta ufficiale di accettazione da parte del Santo Padre e nei prossimi mesi si può prevedere che una delegazione si rechi a Roma per il conferimento ufficiale”.

Il portavoce vaticano ha garantito che il Papa accoglierà la cittadinanza onoraria “con molta cordialità e gratitudine per l’accoglienza così calorosa che riceve”.

Nel pomeriggio di mercoledì 29 luglio, alle 16.30, prima di congedarsi, Benedetto XVI riceverà quindi il saluto del Vescovo di Aosta, mons. Giuseppe Anfossi, le autorità della regione e del comune di Introd. Recandosi verso l’elicottero saluterà poi anche i bambini e le persone residenti nella frazione di Les Combes.
+PetaloNero+
00mercoledì 29 luglio 2009 16:11
IL RIENTRO DEL SANTO PADRE DALLA VALLE D’AOSTA

Nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 17, il Santo Padre Benedetto XVI lascia la residenza estiva di Les Combes (Introd) in Valle d’Aosta e si trasferisce in elicottero all’aeroporto di Torino-Caselle da dove prosegue in aereo per Roma-Ciampino. Quindi si trasferisce in auto alla residenza estiva di Castel Gandolfo.




Il saluto di Benedetto XVI alle Forze dell'ordine a Les Combes: "Grazie, siete stati angeli custodi discreti ed efficienti". In serata l'arrivo a Castel Gandolfo


Siete stati come degli “angeli custodi, discreti ed efficienti”. Con queste parole, Benedetto XVI ha ringraziato oggi i membri delle varie Forze dell’ordine e di altri corpi, che in questi 17 giorni hanno garantito la sicurezza del suo soggiorno a Les Combes, in Valle d’Aosta. Durante l’incontro, organizzato verso mezzogiorno nel prato antistante la residenza salesiana che lo ha ospitato, il Papa si è soffermato anche sull’infortunio al polso, che ha rivelato di aver vissuto come un invito da parte di Dio all’“umiltà”. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Un breve saluto, grato e venato di umorismo, con parole che partono dal cuore anche quando fanno sorridere. Si è voluto congedare così Benedetto XVI da chi - e sono state alcune centinaia di persone - ha eretto attorno a lui in queste due settimane una rete di protezione umana praticamente invisibile, se considerata la sua consistenza e l’area relativamente ridotta sulla quale era dislocata. Polizia, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, gli uomini dell’Ispettorato di Polizia presso il Vaticano, quelli della Gendarmeria e dei Servizi Sanitari del Vaticano. Tutti accomunati in questo ideale abbraccio del Papa:

“Cari amici, alla fine di queste due settimane di vacanze, posso soltanto di tutto cuore dire ‘grazie’ a voi per il vostro servizio così competente, discreto ed efficiente. Siete stati come gli angeli: gli angeli sono invisibili, ma nello stesso tempo efficienti. Così avete fatto anche voi. Eravate invisibili per me, ma sempre efficienti”.


Benedetto XVI ha detto di aver trascorso giorni di riposo immerso in una “pace celeste”, un silenzio interrotto - ha detto - dai “suoni del Creatore”, come quello degli uccelli. Parole di apprezzamento per la bellezza naturale di Les Combes che l’infortunio al polso non ha turbato. Il Papa ne ha parlato tornando al concetto dell’Angelo custode, con simpatia e profondità spirituale:

“Purtroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, seguendo certamente ‘ordini superiori’… Forse il Signore voleva insegnarmi maggiore pazienza ed umiltà, darmi più tempo per la preghiera e la meditazione”.


Nel pomeriggio, verso le 16.30, Benedetto XVI riceverà il saluto del vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, delle autorità regionali e dei responsabili comunali di Introd. Quindi, la partenza in elicottero verso l’aeroporto di Torino-Caselle e di lì il volo verso lo scalo di Roma-Ciampino, da dove il Papa raggiungerà in auto la sua residenza estiva di Castel Gandolfo.

Per un resoconto sulla breve cerimonia di questa mattina, Sergio Centofanti ha raggiunto telefonicamente a Les Combes il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi:

R. – Questo è un rito, evidentemente, necessario e bello alla conclusione di ogni permanenza del Papa nelle sue residenze estive. Il Papa, lungo il vialetto, mentre arrivava dalla sua residenza, ha incontrato un gruppo di giovani salesiani – circa 35 – che sono i giovani salesiani dell’Ispettoria del Piemonte, che stanno facendo un incontro formativo proprio qui, in Valle d’Aosta; il Papa li ha salutati insieme al loro ispettore, con molto calore. Poi, si è recato nel posto da cui recita l’Angelus nel giorno della domenica, e davanti a lui, nel grande prato dove stanno normalmente i fedeli, si erano schierati, in modo molto ordinato, tutti i vari Corpi che hanno svolto servizio per la sicurezza e per il buon andamento della permanenza del Papa. Il Papa ha dato un saluto molto spiritoso, molto carino, con riferimento alla custodia degli Angeli nei suoi confronti, e poi si è spostato lungo il prato e ha fatto le foto di gruppo con tutti i singoli Corpi che erano presenti: le forze di polizia, i vigili del fuoco, la protezione civile, l’esercito, i carabinieri … ecco, quindi: c’erano tanti gruppi e ognuno ha avuto la sua foto con il Papa. Anche i giornalisti che erano presenti hanno avuto una loro foto con il Papa e hanno potuto rivolgergli alcune domande, parlare un attimo con lui in forma molto affabile e simpatica. Il Papa è apparso direi veramente in ottima forma: quindi nonostante il suo piccolo incidente, il periodo di vacanza qui in Val d’Aosta ha raggiunto proprio bene il suo risultato.


D. – Che bilancio si può fare di questo soggiorno in Val d’Aosta?


R. – E’ un bilancio positivo. Come tutti sappiamo è stato un po’ diverso da quello che era stato previsto, quindi non tanto di scrittura degli ulteriori capitoli del libro su Gesù, quanto piuttosto di riflessione, di lettura e di preghiera anche in conseguenza dell'incidente. Ma, come ha detto il Papa molto spiritosamente, c’è sempre qualche cosa da imparare e anche l'incidente ha avuto i suoi frutti spirituali per il Pontefice.


La decisione di conferire a Benedetto XVI la cittadinanza onoraria di Introd è solo l’ultimo atto con il quale la comunità valligiana ha deciso di suggellare il proprio affettuoso attaccamento al Papa. Il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, si fa interprete dei sentimenti dei suoi concittadini al microfono di Alessandro De Carolis:

R. – L’esperienza mia personale e quella di tutta la popolazione in questo periodo è stata molto importante e toccante. E’ per questo che noi vogliamo custodire - anche gelosamente - tutti i ricordi di Benedetto XVI. La nostra popolazione sa rispettare i motivi per cui un Papa sceglie di venire da noi: la riservatezza, la tranquillità, l’ambiente, la natura che lo circonda. A parte Castel Gandolfo, non è da tutti i Comuni avere la fortuna di ospitare due Papi. Per noi è stato un grande onore e una grande esperienza, anche morale, poterlo fare.


R. - Come è nata la decisione di conferire la cittadinanza onoraria al Papa da parte del vostro Comune?


R. - E’ grande l’entusiasmo per questo documento, che il Consiglio comunale l’altra settimana ha votato all’unanimità. Con ciò, abbiamo voluto far sentire al Santo Padre la vicinanza di tutta la comunità di Introd - che è di profonda tradizione cattolica - per la guida importante che il Papa rappresenta per l’umanità. Sarà una nostra delegazione a scendere a Roma - a suo tempo ci metteremo d’accordo a livello di cerimoniale - per consegnargli questa onorificenza da parte del Consiglio comunale.


Da Les Combes a Castel Gandolfo, è ora la cittadina dei Castelli Romani a prepararsi come ogni anno a ricevere il Papa. Per diverse settimane, Benedetto XVI si tratterrà nel Palazzo apostolico che sorge nel complesso delle Ville Pontificie, dove presiederà gli Angelus domenicali e dove riprenderà le udienze generali del mercoledì, a partire dal prossimo 5 agosto. Sull’imminente arrivo di Benedetto XVI, Luca Collodi ha sentito mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano nel cui territorio si trova la città di Castel Gandolfo:

R. - E’ una presenza occasionale eppure in qualche maniera stabile, e questo per noi è motivo di orgoglio e al tempo stesso anche di responsabilità e d’impegno. Sentire il Papa vicino, anche fisicamente, è per noi un incoraggiamento a sentire “con” la Chiesa, essere vicini al Papa e aderenti in pieno al suo magistero.


D. - Ci saranno delle iniziative che caratterizzeranno questa presenza del Papa ai Castelli romani?


R. - L’unica cosa che al momento è prevista è la celebrazione, ormai tradizionale, della Santa Messa nel giorno dell’Assunta, all’interno della chiesa parrocchiale. Ci sono poi altri appuntamenti che sono stabiliti di volta in volta: so già, per esempio, che domenica 2 agosto, nel pomeriggio, si terrà nel Palazzo apostolico un concerto in onore del Santo Padre. Poi, verranno comunicati anche altri appuntamenti, tenendo presente che il periodo che il Santo Padre trascorre qui è un periodo di riposo ed allora non si dà molta ufficialità.


Radio Vaticana
Paparatzifan
00mercoledì 29 luglio 2009 23:11
Dal blog di Lella...

Arrivederci Les Combes

GIACOMO GALEAZZI

AOSTA

«L’infortunio ha un po’ mutato il programma della villeggiatura, rallentando la stesura del libro su Gesù di Nazareth perché il Papa è abituato a scrivere tutto di suo pugno. Benedetto XVI, però, ha comunque apprezzato il clima di tranquillità e riposo di questi sedici giorni», spiega alla Stampa il portavoce papale, padre Federico Lombardi.
Oggi a mezzogiorno è prevista la cerimonia dei saluti da parte del Pontefice nel prato antistante la colonia salesiana. Il Papa saluterà un gruppo di giovani salesiani e le forze di polizia, militari, Protezione civile, vigili del fuoco, ispettorato di pubblica sicurezza, gendarmeria e servizi sanitari vaticani. Nel pomeriggio, alle 16,30, riceverà il saluto del vescovo, Giuseppe Anfossi, delle autorità della regione e del Comune di Introd. Andando verso l’elicottero incontrerà anche i bambini e le persone residenti a Les Combes.
Alle 17 la partenza per Caselle.
Un congedo «semplice ma sentito», in linea con l’atmosfera dell’intera vacanza. «Qui il Papa si è trovato in condizioni particolarmente favorevoli per il raccoglimento, lo studio e il lavoro personale - aggiunge padre Lombardi -. Oltre alla bellezza del paesaggio, questo clima rilassato è uno dei principali motivi per cui Benedetto XVI ha scelto di tornare a Les Combes.
Qui, a differenza del suo predecessore Giovanni Paolo II, Benedetto XVI non cerca tanto l’occasione per fare gite o escursioni, bensì il raccoglimento, la serenità». Karol Wojtyla, evidenzia padre Lombardi, «finalizzava la villeggiatura a Les Combes anche ad arricchire il suo tempo con spostamenti mirati a vedere bei luoghi di montagna, mentre Benedetto XVI ha impiegato questo periodo lontano da Roma più per la riflessione personale e la tranquillità, com’è caratteristico della sua personalità». Durante le giornate a Les Combes papa Ratzinger «riesce a concentrarsi sul lavoro personale, da uomo di profonda riflessione qual è». Favorito «dall’interruzione estiva delle udienze pressoché quotidiane della sua ordinaria vita in Vaticano». E le vacanze in montagna, sottolinea padre Lombardi, sono «il momento più propizio alla riflessione, alla preghiera, alla meditazione e Benedetto XVI riesce a trarne grande vantaggio».
Insomma, una permanenza «serena e sicura» quella del Papa a Les Combes, grazie anche all’«ottimo clima di collaborazione fra le istituzioni, il personale della Valle e il personale vaticano e salesiano».
Un periodo di villeggiatura «che non ha tradito le aspettative di serenità del Pontefice dopo mesi di intensa attività», per quanto segnato anche da un ricovero per una frattura del polso. Ogni pomeriggio, per due settimane, il Papa (come fa anche in Vaticano e durante i viaggi apostolici) ha compiuto la quotidiana passeggiata fino al piccolo chalet allestito per lui nei boschi sovrastanti la sua residenza. Lunedì sera, alla colonia salesiana, si è svolta la tradizionale cena conclusiva con la partecipazione del vescovo, del parroco di Introd, delle autorità civili e militari e dei medici dell’ospedale di Aosta che hanno assistito il Pontefice. Hanno parlato nell’ordine Domenico Giani, ispettore capo della gendarmeria vaticana, il presidente della Regione Augusto Rollandin, il presidente del Consiglio regionale Albert Cerise e il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin. Il segretario del Papa, monsignor Georg Gaenswein ha portato il saluto di Benedetto XVI, il quale si appunto è riservato di presentare oggi i suoi ringraziamenti di persona a tutti coloro che hanno collaborato per la sua serena permanenza. Ha concluso il vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi. «Il Comune di Introd - ricorda padre Lombardi - ha deliberato nei giorni scorsi di offrire al Santo Padre la cittadinanza onoraria». Alla deliberazione dovrà seguire la risposta ufficiale di accettazione da parte Papa e nei prossimi mesi si può prevedere che una delegazione di Introd vada a Roma per il conferimento ufficiale.


Paparatzifan
00mercoledì 29 luglio 2009 23:19
Dal blog di Lella...

Papa: Mio angelo custode non ha impedito infortunio

Forse Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà

"Putroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordine superiore": il Papa scherza ancora una volta sull'incidente che gli ha provocato una frattura al polso destro. Salutando questa mattina le Forze dell'ordine e tutti i volontari che hanno garantito la sicurezza durante la sua permanenza a Les Combes in Val d'Aosta, Benedetto XVI - braccio ingessato con la fascia blu al collo - ha voluto ringraziare tutti: "Alla fine di queste due settimane di vacanze, con tutto il cuore vi dico grazie a voi per il vostro servizio così competente, discreto ed efficiente.
Siete stati come gli angeli, gli angeli sono allo stesso tempo invisibili ed efficienti. Così avete fatto anche voi", ha aggiunto il Pontefice, ricordando il suo infortunio. "Forse il Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà, per darmi più tempo per la preghiera e la meditazione".
Questa mattina, davanti allo chalet che lo ha ospitato per 17 giorni, Benedetto XVI ha voluto salutare uno ad uno tutti gli uomini delle Forze dell'ordine che in questi giorni hanno garantito la sicurezza del Pontefice. Erano schierati i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di finanza, l'Ispettorato Vaticano, la Gendarmeria del Vaticano in divisa estiva, la Stradale del nucleo Vaticano, il gruppo cinofili della Polizia, i Vigili urbani, i volontari della Protezione civile, la Polizia penitenziaria, la Forestale, gli Alpini, gli elicotteristi dell'Aeronautica. Appena arrivato, il Papa è stato salutato da un gruppo di novizi dei Salesiani che gli hanno regalato un canto. Poi il baciamano da alcune autorità, tra le quali il questore di Aosta, il direttore generale della Usl di Aosta, il comandante degli Alpini, dei Carabinieri e della Guardia di finanza. Uno schieramento di circa 500 persone. Benedetto XVI ha salutato anche i giornalisti rivolgendo alcune parole cordiali e scherzose. Nel pomeriggio, alle 17 circa, Ratzinger farà rientro a Castel Gandolfo.

© Copyright Apcom


Paparatzifan
00mercoledì 29 luglio 2009 23:27
Dal blog di Lella...

PAPA: SCHERZA CON CRONISTI; POCO DA SCRIVERE, SOLO MIO GESSO

RICORDA PRECEDENTE VACANZA; C'ERA NODO LIBANO,SPERO PACE STABILE

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 29 LUG

Al termine dei saluti alle forze dell'ordine e ai "custodi" del suo soggiorno montano in Val d'Aosta, Benedetto XVI ha scambiato alcune battute con i giornalisti, ricordando che tre anni fa, nel suo precedente soggiorno a Les Combes, c'era la guerra in Libano e auspicando che la pace raggiunta "sia consistente, che cresca e sia trovata, finalmente".
"Quest'anno avete scritto poco", ha detto il Pontefice rivolgendosi a giornalisti e fotografi.
"Questo - ha poi aggiunto mostrando il braccio ingessato sorretto dal tutore - era un avvenimento sufficiente, non avevamo bisogno di altro".
Riferendosi ancora all'infortunio, il Papa ha poi affermato. "Ho sentito che vi siete preoccupati. Il Signore ci aiuterà".
Ad un giornalista che gli chiedeva se avesse fatto buone vacanze, Papa Ratzinger ha poi risposto: "Certamente, con questa bellezza della natura...".
Il Pontefice ha poi accettato di farsi fotografare con alcuni bambini, definendoli scherzosamente "giornalisti in erba", tra i quali la figlia di un vaticanista di Avvenire.
"Leggo sempre Avvenire - ha detto il Pontefice - lo leggo ogni giorno".

© Copyright (ANSA)


Paparatzifan
00mercoledì 29 luglio 2009 23:30
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PAPA: ANGELO CUSTODE NON HA IMPEDITO CADUTA,ORDINI SUPERIORI

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 29 LUG

Benedetto XVI ha salutato questa mattina le forze dell'ordine e il personale locale che lo ha assistito durante la sua vacanza a Les Combes (Aosta), definendoli suoi "angeli custodi". Riferendosi poi alla caduta dei giorni scorsi, ha detto che "purtroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordine superiore. Forse - ha detto - il Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà per darmi più tempo per la preghiera e per la meditazione".
Il Pontefice, che lascerà questo pomeriggio Les Combes per trasferirsi a Castel Gandolfo, ha voluto salutare questa mattina forze dell'ordine, volontari della Protezione Civile e il personale che lo ha assistito in questi sedici giorni passati nella colonia salesiana, in tutto circa 500 persone che hanno ascoltato il suo saluto dalla spianata del campo sportivo, la stessa dove domenica scorsa il Papa ha recitato l'Angelus.
"Cari amici - ha detto il Papa - alla fine di queste due settimane di vacanza, con tutto il cuore vi dico grazie per il vostro servizio così competente, discreto, efficiente. Siete stati come gli angeli custodi. Gli angeli sono invisibili - ha proseguito - e nello stesso tempo efficienti. Così avete fatto anche voi: eravate invisibili per me ma nel contempo efficienti. Ho vissuto qui in una pace celeste - ha aggiunto Papa Ratzinger - nessun disturbo poteva entrare.
Invece potevano entrare tante cose buone, materiali e immateriali. Tante torte, formaggi, vini".
"Ero circondato da un silenzio incredibile - ha sottolineato il Pontefice - dal canto degli uccelli: la musica del Creatore era comunque presente. Grazie per tutto questo. Vi auguro buone vacanze e grazie per il vostro impegno".
Il Papa ha quindi fatto riferimento all'incidente che gli è costato la frattura del polso.
"Purtroppo - ha detto - il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordini superiori.
Forse il Signore voleva insegnarmi più pazienza e più umiltà e darmi più tempo per la preghiera e la meditazione. In ogni caso - ha concluso - sono gratissimo per il vostro impegno e siate sicuri che la mia preghiera vi accompagna".
Benedetto XVI, che aveva pronunciato il breve discorso di saluto a braccio dalla struttura in legno fatta costruire da Giovanni Paolo II, è poi sceso nel prato salutando le autorità, tra le quali il questore e il direttore generale della Asl di Aosta, i comandanti delle forze dell'ordine e il capo dell'Ispettorato vaticano, Salvatore Festa. Si è poi avvicinato ai vari gruppi di polizia, carabinieri, protezione civile, gendarmeria e ispettorato vaticano, guardia di finanza, vigili urbani, unità cinofile, forestale, alpini ed elicotteristi, fotografi e giornalisti posando con ciascun gruppo per una foto ricordo.

© Copyright (ANSA)


Paparatzifan
00mercoledì 29 luglio 2009 23:40
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PAPA: LASCIA V. AOSTA E DICE ''NOTIZIE SI POSSONO INVENTARE...''

(AGI) - CdV, 29 lug.

''Quest'anno c'e' stato poco da scrivere'' anche se ''si puo' sempre inventare''.
Lo ha detto il Papa salutando a Les Combes i giornalisti che lo hanno seguito in Valle d'Aosta, dove ha concluso oggi la sua vacanza.
Una battuta pronunciata sorridendo e con tono cordiale, alla quale il Pontefice ha poi fatto seguire un apprezzamento per il quotidiano cattolico: "leggo ogni giorno Avvenire", dichiarazione fatta salutando i familiari del cronista di questa testata, che nei giorni scorsi aveva smascherato alcune ''bufale'' riguardo a preti e suore al volante e non solo, aprendo poi un dibattito sul tema, rilanciato e ripreso da siti come il ''paparatzinger blog''.
''La disinvoltura di troppa stampa nello spacciare bufale per notizie rischia di minare ulteriormente, nella considerazione dell'opinione pubblica, un sistema dell'informazione che gia' naviga di suo tra mille difficolta'.
Dal punto di vista professionale, siamo di fronte a una forma di vero e proprio autolesionismo, oltre che a una mancanza di deontologia'', era stato domenica scorsa il commento del direttore di Avvenire, Dino Boffo, per il quale ''risulta palese che il filtro critico e la volonta' di verifica, prerogative essenziali del cronista, si stanno indebolendo in molte redazioni''.
Sul soggiorno del Pontefice in Valle d'Aosta, il portavoce vaticano Federico Lombardi ha affidato un commento alla Radio Vaticana: ''E' un bilancio positivo - ha detto - come tutti sappiamo e' stato un po' diverso da quello che era stato previsto, quindi non tanto di scrittura degli ulteriori
capitoli del libro su Gesu', quanto piuttosto di riflessione, di lettura e di preghiera anche in conseguenza dell'incidente. Ma, come ha detto il Papa molto spiritosamente, c'e' sempre qualche cosa da imparare e anche l'incidente ha avuto i suoi frutti spirituali per il Pontefice''.
Il riferimento di Lombardi era ad un'altra battuta del Pontefice prima di partire da Les Combes: ''Purtroppo il mio proprio angelo custode - ecco le parole di Ratzinger - non ha impedito il mio infortunio, certamente per ordini superiori. Forse il Signore voleva insegnarmi piu' pazienza e piu' umilta' per darmi piu' tempo per la preghiera e la meditazione''.
E ringraziando con i salesiani che lo hanno ospitato anche le forze di polizia, militari, protezione civile, vigili del fuoco, ispettorato di pubblica sicurezza presso il vaticano, gendarmeria vaticana e servizi sanitari per il servizio ''competente, discreto ed efficiente'', il Papa ha aggiunto: ''siete stati come gli angeli che sono invisibili e allo stesso tempo efficienti.
Cosi' avete fatto anche voi eravate invisibili per me ma sempre efficienti. Ho vissuto in una pace celeste, nessun disturbo poteva entrare, tante cose buone invece potevano entrare, materiali e immateriali, tante torte, formaggi, vini.
Ero circondato da un silenzio incredibile, il canto degli uccelli la musica del creatore era presente creatore, grazie per tutto questo, vi auguro buone vacanze e grazie per il vostro impegno. Siate sicuri che la mia preghiera vi accompagna, siete sempre nelle mie preghiere''.
Radio Vaticana ha intervistato anche il sindaco di Introd Osvaldo Naudin, il comune - del quale Les Combes e' una frazione - che ha deciso di conferire a Benedetto XVI la cittadinanza onoraria di per ''suggellare il proprio affettuoso attaccamento al Papa''.
''L'esperienza mia personale e quella di tutta la popolazione in questo periodo - ha rivelato Naudin - e' stata molto importante e toccante.
E' per questo che noi vogliamo custodire, anche gelosamente, tutti i ricordi di Benedetto XVI. La nostra popolazione sa rispettare i motivi per cui un Papa sceglie di venire da noi: la riservatezza, la tranquillita', l'ambiente, la natura che lo circonda. A parte Castel Gandolfo, non e' da tutti i Comuni avere la fortuna di ospitare due Papi. Per noi e' stato un grande onore e una grande esperienza, anche morale, poterlo fare''.
Il Papa arrivera' per ora di cena nella cittadina dei Castelli Romani dove sara' accolto da mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano per il quale la presenza abituale del Pontefice d'estate ''e' motivo di orgoglio e al tempo stesso anche di responsabilita' e d'impegno.
Sentire il Papa vicino, anche fisicamente, e' per noi - ha dichiarato - un incoraggiamento a sentire 'con' la Chiesa, essere vicini al Papa e aderenti in pieno al suo magistero''. Quanto ai prossimi impegni di Papa Ratzinger, oltre all'incontro di sabato prossimo con piu' di mille atleti partecipanti ai mondiali di nuoto il concerto che domenica 2 agosto pomeriggio, si terra' nel Palazzo Apostolico in onore del Santo Padre e l'udienza generale del 5 agosto (vigilia del 31 anniversario della morte di Paolo VI, che sara' ricordato da un'iniziativa comune delle diocesi di Albano e Palestrina) e' prevista la celebrazione, ormai tradizionale, della messa nel giorno dell'Assunta, presieduta dal Papa all'interno della chiesa parrocchiale. ''Ci sono poi altri appuntamenti - ha ricordato il presule ai microfoni dell'emittente della Santa Sede - che sono stabiliti di volta in volta e verranno comunicati tenendo presente che il periodo che il Santo Padre trascorre qui e' un periodo di riposo ed allora non si da' molta ufficialita'''.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00mercoledì 29 luglio 2009 23:41
Dal blog di Lella...

PAPA: LASCIA VALLE D'AOSTA, SPERO DI RITORNARE

DA BIMBI INTROD UNA STELLA ALPINA E UN ALBUM DISEGNI IN RICORDO

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 29 LUG

Benedetto XVI ha lasciato Les Combes (Aosta) in elicottero dopo un ultimo, breve saluto alla colonia ed alla popolazione dei villaggi vicini.
"Buon rientro", "Santità, ritorni", le frasi pronunciate dalle persone giunte a salutarlo alle quali il pontefice ha risposto: "Lo spero se dio vorrà. Speriamo di sì".
Il papa si era prima congedato con le autorità. Dal presidente della Regione Val d'Aosta, Augusto Rollandin, ha ricevuto in dono una statua in legno di noce raffigurante Sant'Anselmo. Dal sindaco di Introd un'altra statua ispirata a San Lorenzo, patrono di Les Combes.
Il pontefice prima di salire in elicottero, ha anche voluto salutare conoscenti e gente del paese, solo per questa occasione, nella colonia salesiana dove il papa ha trascorso gli ultimi sedici giorni.
Tra la folla anche dodici bambini della scuola dell'infanzia di Introd, accompagnati dalle loro maestre in abito tradizionale. I bambini hanno rivolto al pontefice alcune parole di saluti in italiano, francese e patois, il dialetto valdostano. Poi gli hanno consegnato in dono una stella alpina ed un album con i disegni dei bambini.

© Copyright (ANSA)


Paparatzifan
00mercoledì 29 luglio 2009 23:42
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Papa/ Lascia Les Combes, terminate le vacanze in Val d'Aosta

Da stasera Benedetto XVI a Castel Candolfo

Il Papa ha lasciato Les Combes, in Val d'Aosta, a bordo dell'elicottero dell'aeronautica militare. Sono così terminate le sue vacanze estive nello chalet che lo ha ospitato per 17 giorni, alle pendici del Monte Bianco.
Benedetto XVI ha salutato gli abitanti del piccolo paese in provincia di Aosta; un gruppo di 12 bambini di quattro e cinque anni della scuola materna di Introd gli ha regalato un canto in italiano, francese e patois.
"Ci dispiace che devi ripartire, la tua presenza qui ha Les Combes ha colmato i nostri cuori di gioia. Ti aspettiamo l'anno prossimo". "Speriamo di sì", ha risposto sorridendo il pontefice.

© Copyright Apcom


Paparatzifan
00giovedì 30 luglio 2009 21:52
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Incontro a Les Combes

Bocchio al Papa: "venga ad Alessandria"

Il Consigliere Comunale di Alessandria Mario Bocchio, insieme alla propria famiglia, ha incontrato il Papa in occasione del periodo di riposo a Les Combes di Introd, in Valle d’Aosta.
“E’ stata un’ emozione molto forte, straordinaria, parlare con il Santo Padre - racconta Bocchio - La serberò per sempre.
La mitezza di Papa Ratzinger ed il calore che sprigionavano le sue mani mi hanno trasmesso un brivido unico, accresciuto dal fatto che di fronte a noi c’era la maestosità del Monte Bianco.
Ho percepito la consapevolezza della fragilità umana, ma la presenza del Papa ha esaltato la grandezza dell’uomo sotto l’aspetto religioso e filosofico”.
“Papa Ratzinger ha avuto un sussulto emotivo - continua Bocchio - quando ho avuto modo di ricordare un suo grande amico e nostro conterraneo, Sua Eminenza il Cardinale Alberto Bovone, di Frugarolo, scomparso nel 1998, dimostrando di ricordarsi del cardinale.
“Il Cardinale Bovone", avrebbe detto papa Ratzinger, "ha saputo custodire il buon deposito della fede ed ha costantemente ravvivato in se stesso il dono di Dio” “.
Bocchio ha poi invitato il Santo Padre ad Alessandria, ricordando come il Consiglio Comunale abbia approvato la mozione che contiene proprio la volontà di ospitare in città il Successore di Pietro.
Il Papa, infine, gli ha rivolto una esortazione: “Ogni amministratore pubblico non si scoraggi e aiuti chi è in difficoltà, non si scordi mai che davanti a lui ha sempre una creatura di Dio”.


Paparatzifan
00venerdì 31 luglio 2009 18:15
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Il Papa: “Spero di tornare”

Les Combes favorita per il prossimo anno. E la villetta sarà ampliata

STEFANO SERGI

LES COMBES

«Spero di tornare se Dio vorrà.
Speriamo di sì». Benedetto XVI ha dato così il suo «arrivederci» alla Valle d’Aosta, salutando fin dal mattino di ieri la popolazione di Les Combes, le autorità regionali e comunali e i duecento agenti e militari impegnati a garantire la sicurezza del Papa, «i miei angeli custodi» come li ha definiti durante il commiato.
Alle 16,58 il grande elicottero A912 dell’Aeronautica militare si è alzato dal prato di Les Combes per dirigersi verso Caselle, dove un aereo avrebbe poi trasferito il Papa a Roma e da lì a Castelgandolfo.
Decollo con un piccolo brivido, perché l’elicottero si è alzato di un metro poi dopo qualche attimo si è posato di nuovo per poi decollare verso Torino. A scortarlo, un elicottero dei carabinieri.
Benedetto XVI, infortunio a parte, ha apprezzato molto questa terza vacanza in terra valdostana e lo ha detto a più riprese, così come lo ha sottolineato anche il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. E nella sua ultima giornata di soggiorno a Les Combes, lo ha ribadito durante i saluti alle forze dell’ordine: «Ero circondato da un silenzio incredibile, dal canto degli uccelli. E la musica del Creatore era presente. Grazie per tutto questo».
Parole che lasciano intendere come Introd e quella villetta incastonata a 1300 metri di quota siano già la scelta privilegiata per il prossimo anno, e c’è chi parla addirittura per i prossimi quattro anni. Si vedrà. Di sicuro, oltre alle preferenze del Papa, a giocare un ruolo fondamentale nella scelta delle località di vacanza c’è il profilo della sicurezza. E la villetta di Les Combes è quanto di meglio si possa avere, perché è su un promontorio isolato e con un’unica strada, oltretutto in un’area, quella valdostana, che permette un’efficace operazione di filtro e controllo anche a molti chilometri dalla residenza del Papa. A rafforzare la tesi di un prossimo ritorno di Benedetto XVI ci sono anche altri fattori, come la decisione, già presa, di allargare la villetta per ricavare nuove stanze da adibire al personale che segue da vicino il pontefice.
E’ allo studio anche una ristrutturazione della colonia dei salesiani, dove soggiorna una parte del personale della sicurezza. Se Benedetto XVI dovesse tornare a Les Combes, sarebbe la 14ª volta che un Papa sceglie la Valle d’Aosta per trascorrere le sue vacanze estive. Un segno di apprezzamento, ma anche un indiscutibile prestigio per l’intera regione, considerando che ogni Angelus del Papa è trasmessso in mondovisione nei quattro angoli del pianeta.

© Copyright La Stampa (Aosta), 30 luglio 2009


Paparatzifan
00sabato 1 agosto 2009 18:52
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LES COMBES. LAVORI IN VISTA

Introd pensa già al ritorno del Papa

CRISTIAN PELLISSIER

INTROD

Papa Benedetto XVI ha appena lasciato la Valle. «Ci vediamo il prossimo anno», gli hanno detto salutandolo gli abitanti di Les Combes. Ipotesi piuttosto fondata: sembra che il Papa tornerà in Valle. Si parla di ulteriori interventi nella colonia dei Salesiani per sistemare le camere con bagni nuovi e altro. Il sindaco Osvaldo Naudin non si sbilancia, «posso però dire che vogliamo allargare la casa del Papa, cosicché chi lo segue da vicino possa dormire lì invece che nella vicina colonia».
La prima volta che un Papa venne in vacanza a Les Combes era l’estate del 1989. Augusto Rollandin era il presidente della Regione e Osvaldo Naudin era sindaco di Introd già da 9 anni. Le cose nel tempo sono cambiate, ma un punto fisso è rimasto, Naudin appunto. «Il sindaco dei Papi» è sempre stato lui. La Regione, dal 1989 a oggi, ha conosciuto vari presidenti: Rollandin, Dino Viérin, Roberto Louvin, Carlo Perrin, Luciano Caveri e di nuovo Rollandin. Sono cambiati anche i vescovi, Ovidio Lari prima, Giuseppe Anfossi adesso. E’ cambiato pure il Papa, con Benedetto XVI dopo Giovanni Paolo II. Osvaldo Naudin, invece è ancora sindaco: ha accolto due Papi per 13 volte. Questo, però, potrebbe essere il suo ultimo anno da primo cittadino. Nel 2010 si rinnoveranno i Consigli comunali, e pare ormai certo che Naudin non si presenterà più per la carica di sindaco, «anche se non escludo di candidarmi a un’altra carica», confida. Forse non è un caso che il Consiglio comunale abbia deciso proprio quest’anno di conferire la cittadinanza onoraria al Papa.
Le visite papali sono state una vera e propria benedizione per il piccolo comune, e in modo particolare per Les Combes. Nel 1989 Wojtyla soggiornò nella villetta in pietra di Irma Chevrère, a circa 200 metri dalla casa, inaugurata nel 2000, che ha poi ospitato Wojtyla e Ratzinger.
La colonia dei Salesiani è stata tutta restaurata, e a pochi passi è stata costruita la nuova casa del Papa. L’abitazione svolge in parte anche la funzione di Foyer du fond in inverno. «Usiamo solo il piano interrato della casa del Papa come deposito e ricovero del gatto delle nevi – spiega Naudin -. Sopra non entra nessuno. Ora ci siamo messi d’accordo con i Salesiani, nella loro colonia c’è un bar che vorremmo aprire anche d’inverno». Les Combes, grazie agli Angelus, è diventata una località conosciuta dai fedeli di tutto il mondo. «Negli anni – dice ancora il sindaco – l’amministrazione comunale ha investito parecchio su questa frazione: abbiamo realizzato un acquedotto nuovo, portato un impianto a gas, aperto il museo dedicato a Giovanni Paolo II, con una piazzetta nuova lì davanti e altro ancora». I due illustri ospiti sono un forte richiamo per il turismo religioso. «Il Comune ha fatto la sua parte – prosegue Naudin –. Adesso aspettiamo che siano i privati a fare qualcosa».

© Copyright La Stampa (Aosta), 31 luglio 2009


Paparatzifan
00martedì 2 febbraio 2010 11:32
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VACANZE A BRESSANONE

Papa Benedetto XVI si prepara a tornare in vacanza in Alto Adige

I priori del santuario di Pietralba e del monastero di Burgusio sarebbero già stati contattati dal Vaticano per ospitare l'Angelus. Sede del soggiorno sarà ancora Bressanone

di Ezio Danieli

BOLZANO.
Papa Benedetto XVI potrebbe tornare in ferie, quest’estate, a Bressanone. Ancora al Seminario Maggiore. Stavolta per una ventina di giorni. I tre Angelus che dovrebbe recitare sono previsti in Piazza Duomo, al santuario mariano di Pietralba e al monastero di Santa Maria in Venosta.
Il condizionale resta comunque d’obbligo: la comunicazione ufficiale del Vaticano è attesa per la fine di marzo ma alcune voci di corridoio stanno già girando.
E proprio dal Vaticano, in merito a queste voci ricorrenti sul ritorno del Pontefice in Alto Adige, non arrivano né conferme né smentite.
Si sottolinea soltanto che Papa Benedetto XVI è intenzionato a non far torti a nessuno. Quindi potrebbe concretizzarsi quell’a lternanza fra le località delle vacanze estive che era stata sottolineata un anno fa quando il Papa scelse la valle d’Aosta dove era già stato nel 2007.
Poi toccò a Bressanone e quindi, l’anno scorso, ancora una volta a Lacombe in val d’Aosta.
Dalla fine di luglio di quest’anno alla metà di agosto, toccherebbe dunque di nuovo alla città vescovile in Val d’Isarco che l’aveva accolto con affetto straordinario dove il soggiorno del Pontefice dovrebbe essere leggermente più lungo - qualche giorno in più - rispetto a quello del 2008. Potrebbero dunque essere tre gli Angelus pubblici che il Papa reciterà durante le sue vacanze in Alto Adige: uno sicuramente in piazza Duomo a Bressanone, gli altri due “in trasferta”, al santuario della Madonna di Pietralba e al monastero dei Benedettini di Burgusio.
«Le voci in tal senso - conferma padre Lino Pacchin, priore dei Servi di Maria di Pietralba - girano da tempo e si sono fatte intense nell’ultimo periodo. Ma bisognerà attendere la comunicazione ufficiale da parte del Vaticano.
Già due anni fa avevano invitato ufficialmente Benedetto XVI al santuario di Pietralba dove è salito a pregare negli anni precedenti la sua nomina a Pontefice. Ma era reduce dalle giornate della gioventù in Australia ed era molto stanco: «Aveva bisogno soprattutto di riposare».
Infatti l’unica uscita pubblica fu alla casa natale di San Giuseppe Freinademetz, ad Oies in Alta Badia.
Quest’anno - se il Papa davvero scegliesse Bressanone per le sue vacanze estive - avrà qualche giorno in più per riposare e quindi il pellegrinaggio a Pietralba si potrebbe concretizzare.
Dello stesso tenore - caratterizzato ovviamente dalla massima prudenza - anche il parere dell’abate monsignor Bruno Trauner del monastero benedettino di Monte Maria che domina l’abitato di Burgusio: «Aspettiamo la decisione del Vaticano, sperando che sia quella che tutti ci aspettiamo, ovvero il ritorno del Santo Padre di Alto Adige per le sue vacanze estive».
Anche l’abate Trauner è a conoscenza delle voci relative alla recita di un Angelus proprio a Monte Maria.
Ma non entra nel merito: «Scusate ma è davvero troppo presto per parlarne. E’ ovvio che sarebbe uno splendido regalo per noi se davvero il Papa salisse al monastero che conosce molto bene».
L’allora cardinale Ratzinger al monastero è già salito in un paio di occasioni. E lo conosce davvero molto bene.
Come lo conoscono il suo segretario Georg Genswein ed il capo della polizia vaticana che a Monte Maria erano saliti nel 2008 proprio alla vigilia delle ferie estive del Papa a Bressanone: avevano verificato la situazione dal punto di vista logistico proprio perché il monastero sembrava una delle mete di pellegrinaggio di Benedetto XVI che invece, come detto, si spostò dalla città vescovile soltanto per pregare nella casa natale (e nell’adiacente chiesa) del santo ladino.
Il santuario della Madonna di Pietralba - con annesso convento dei frati Servi di Maria - si trova sul territorio comunale di Nova Ponente.
E’ raggiungibile sia da questa località che percorrendo la strada provinciale che si diparte dalla statale 48 delle Dolomiti attraversando poi gli abitati di Aldino e Monte San Pietro.
L’eventuale recita dell’Angelus da parte del Ponticefice non rischierebbe, tra il resto, particolari problemi dal punto di vista logistico.
Proprio davanti al santuario c’è - infatti - un ampio spazio in grado di ospitare diverse migliaia di fedeli, come avvenne nel corso della visita di Papa Giovanni Paolo II.
Spazio che il Papa potrebbe tranquillamente raggiungere direttamente in elicottero da Bressanone.

© Copyright Alto Adige, 2 febbraio 2010


Paparatzifan
00mercoledì 3 febbraio 2010 13:03
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Papa: sindaco Introd, sede vacanze si sapra' solo a Pasqua

Per stampa Alto Adige pontefice avrebbe scelto Bressanone

(ANSA) - AOSTA, 2 FEB

''La sede delle vacanze 2010 di Papa Benedetto XVI?
Si conoscera', come sempre, solo a Pasqua. Noi siamo molto tranquilli e stiamo procedendo regolarmente con i lavori a Les Combes per realizzare le migliorie che ci sono state richieste''.
Cosi' il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, commenta le notizie di stampa secondo cui il pontefice avrebbe scelto Bressanone per le prossime vacanze estive. ''Finora non ci e' stato comunicato nulla - ha aggiunto Naudin - ma non credo che gli accordi presi saranno disattesi''. Benedetto XVI, che a dicembre e' stato nominato cittadino onorario di Introd, e' gia' stato in vacanza a Les Combes nel 2005, nel 2006 e nel 2009, quando e' stato vittima di un incidente domestico con la frattura di un polso.

© Copyright (ANSA)


Paparatzifan
00giovedì 18 febbraio 2010 13:22
Dal blog di Lella...

Il Santo Padre non verrà in Valle d'Aosta per le vacanze estive, declinato l'invito per quest'anno

Aosta - La notizia arriva dalla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina. Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato l'invito del Vescovo Anfossi a trascorrere alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi.

di Moreno Vignolini

“Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato il Suo invito a trascorrere anche nella prossima estate alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi a Les Combes di Introd. Nella medesima circostanza, il Santo Padre ha espresso gratitudine ed apprezzamento per il Suo soggiorno nell’estate del 2009 e ha chiesto a Mons. Vescovo di estendere i Suoi sentimenti al Clero, alle Autorità regionali, al Sindaco di Introd e a tutti i valdostani unitamente alla sua Benedizione”.
E’ quanto si legge sulla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina.
Voci sulla possibile meta estiva del Papa erano già uscite nei giorni scorsi sulle pagine del quotidiano Alto Adige che anticipava come l’eletta estiva avrebbe potuto essere Bressanone e non Les Combes.
Sembra così confermato che la linea seguita nella scelta delle località estive sia l’alternanza tra Introd e Bressanone: nel 2005, 2006 e nel 2009 è toccato alla Valle d’Aosta, nel 2007 a Lorenzago di Cadore, in provincia di Belluno, e nel 2008 fu Bressanone. Se dunque la regola per non far torti a nessuno è questa, Bressanone sembrerebbe essere l’eletta 2010.
Mons. Giuseppe Anfossi, saputa la notizia, ha ringraziato Sua Santità ed espresso la speranza che la Valle possa averlo ancora in futuro come gradito Ospite assicurando la preghiera di tutti i fedeli valdostani per la Sua Persona e il Suo ministero.

© Copyright AostaSera, 18 febbraio 2010


Paparatzifan
00giovedì 18 febbraio 2010 13:24
Dal blog di Lella...

Il Santo Padre non verrà in Valle d'Aosta per le vacanze estive, declinato l'invito per quest'anno

Aosta - La notizia arriva dalla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina. Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato l'invito del Vescovo Anfossi a trascorrere alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi.

di Moreno Vignolini

“Il Santo Padre, Benedetto XVI, ha declinato il Suo invito a trascorrere anche nella prossima estate alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi a Les Combes di Introd. Nella medesima circostanza, il Santo Padre ha espresso gratitudine ed apprezzamento per il Suo soggiorno nell’estate del 2009 e ha chiesto a Mons. Vescovo di estendere i Suoi sentimenti al Clero, alle Autorità regionali, al Sindaco di Introd e a tutti i valdostani unitamente alla sua Benedizione”.
E’ quanto si legge sulla prima pagina del settimanale diocesano il Corriere della Valle in edicola questa mattina.
Voci sulla possibile meta estiva del Papa erano già uscite nei giorni scorsi sulle pagine del quotidiano Alto Adige che anticipava come l’eletta estiva avrebbe potuto essere Bressanone e non Les Combes.
Sembra così confermato che la linea seguita nella scelta delle località estive sia l’alternanza tra Introd e Bressanone: nel 2005, 2006 e nel 2009 è toccato alla Valle d’Aosta, nel 2007 a Lorenzago di Cadore, in provincia di Belluno, e nel 2008 fu Bressanone. Se dunque la regola per non far torti a nessuno è questa, Bressanone sembrerebbe essere l’eletta 2010.
Mons. Giuseppe Anfossi, saputa la notizia, ha ringraziato Sua Santità ed espresso la speranza che la Valle possa averlo ancora in futuro come gradito Ospite assicurando la preghiera di tutti i fedeli valdostani per la Sua Persona e il Suo ministero.

© Copyright AostaSera, 18 febbraio 2010


+PetaloNero+
00giovedì 18 febbraio 2010 16:03
Da Petrus


Vacanze estive: il Pontefice non andrà in Valle d’Aosta, più probabile che preferisca Bressanone

CITTA’ DEL VATICANO - Tanti ringraziamenti, ma Benedetto XVI ha deciso di non tornare questa estate in vacanza in Valle d'Aosta. L'attesa risposta all'invito del vescovo Giuseppe Anfossi e' stata ufficializzata in queste ore. "Il Santo Padre - ha informato la Curia di Aosta - ha espresso gratitudine ed apprezzamento per il Suo soggiorno nell'estate del 2009 e ha chiesto al vescovo di estendere i Suoi sentimenti al Clero, alle Autorita' regionali, al Sindaco di Introd e a tutti i Valdostani unitamente alla Sua Benedizione". La vacanza dello scorso luglio, nella villetta assolutamente comoda e sicura a Les Combes di Introd, e' stata per il Papa piu' movimentata del solito, nonostante avesse stilato un programma personale e riservato, senza uscite ufficiali a parte l'Angelus. La frattura al polso destro a tre giorni dall'arrivo, il 16 luglio, per una caduta notturna in bagno, nonostante le cure immediate e professionali aveva limitato le attività del pontefice. A dicembre, Benedetto XVI ha anche ricevuto dal comune di Introd la cittadinanza onoraria. E’ probabile che quest’estate il Pontefice si rechi a Bressanone.
Paparatzifan
00martedì 9 marzo 2010 20:21
Dal blog di Lella...

Il Santo Padre non arriverà a Bressanone

Presa di posizione del vescovo Karl Golser

Il Vaticano ha comunicato che quest’anno il Santo Padre non trascorrerà le vacanze estive nella Diocesi di Bolzano-Bressanone.
Per noi quello che conta è che il Santo Padre possa trascorrere un periodo di riposo, indipendentemente dal luogo. Naturalmente ci avrebbe fatto molto piacere se avesse scelto nuovamente Bressanone come meta per le sue vacanze estive. Rimane comunque la speranza di poter dare il benvenuto a Papa Benedetto XVI il prossimo anno nella nostra Diocesi.


Allora, dove andrai, Papino?
[SM=j7798]

+PetaloNero+
00mercoledì 10 marzo 2010 00:21
Da Petrus


Il Papa non trascorrerà le vacanze estive né in Valle d’Aosta né in Alto Adige. Probabile che la meta sia Lorenzago di Cadore

CITTA’ DEL VATICANO - Benedetto XVI ha fatto sapere al vescovo di Aosta, Monsignor Giuseppe Anfossi, e a quello di Bolzano, Monsignor Karl Golser, che quest'estate non trascorrera' le sue vacanze a Les Combes, dove e' gia' stato tre volte, ne' a Bressanone, dove e' stato una volta da Papa e molte volte da Cardinale. Se non ci saranno sorprese, dunque, la scelta del Pontefice dovrebbe cadere, per la seconda volta dall'inizio del Pontificato, su Lorenzago di Cadore, localita' montana della quale e' originario il ministro Giulio Tremonti e dove amava andare anche il Venerabile Giovanni Paolo II.


Paparatzifan
00mercoledì 10 marzo 2010 09:13
Re:

+PetaloNero+, 10/03/2010 0.21:

Da Petrus

Il Papa non trascorrerà le vacanze estive né in Valle d’Aosta né in Alto Adige. Probabile che la meta sia Lorenzago di Cadore

CITTA’ DEL VATICANO - Benedetto XVI ha fatto sapere al vescovo di Aosta, Monsignor Giuseppe Anfossi, e a quello di Bolzano, Monsignor Karl Golser, che quest'estate non trascorrera' le sue vacanze a Les Combes, dove e' gia' stato tre volte, ne' a Bressanone, dove e' stato una volta da Papa e molte volte da Cardinale. Se non ci saranno sorprese, dunque, la scelta del Pontefice dovrebbe cadere, per la seconda volta dall'inizio del Pontificato, su Lorenzago di Cadore, localita' montana della quale e' originario il ministro Giulio Tremonti e dove amava andare anche il Venerabile Giovanni Paolo II.




Strano che Papino non abbia ancora preso una decisione... [SM=g7564] Ma non era che Lorenzago non aveva un clima adatto per lui?

Paparatzifan
00giovedì 11 marzo 2010 21:06
Dal blog di Lella...

La crisi taglia anche le vacanze del Papa: prossima estate ipotesi Castel Gandolfo

di Franca Giansoldati

CITTA’ DEL VATICANO (11 marzo)

In Vaticano si sono aperte le scommesse per indovinare dove andrà quest’anno in ferie Benedetto XVI. Perché ormai è certo che non si dirigerà a Les Combes, in Val d’Aosta, dove è stato anche l’anno scorso, né tanto meno a Bressanone. La meta altoatesina è stata scartata in questi giorni, con grande sorpresa di tutti, stando a quanto ha affermato il vescovo della zona, monsignor Karl Golser il quale ha preso la brutta notizia con filosofia.
«Per noi l’importante è che il Santo Padre possa trascorrere un periodo di riposo indipendentemente dal luogo». Naturalmente, ha aggiunto «ci avrebbe fatto molto piacere se avesse scelto nuovamente Bressanone come meta per le sue vacanze estive. Pazienza. Rimane comunque la speranza di poter dare il benvenuto a Benedetto XVI il prossimo anno nella nostra diocesi».
Il vescovo aveva sperato fino all’ultimo di poterlo accogliere e ospitare nuovamente nel seminario settecentesco della cittadina dove ha già soggiornato in passato da cardinale, assieme al fratello don Georg e alla sorella Maria (scomparsa agli inizi degli anni Novanta) e poi anche nel luglio del 2008. Si è sempre trovato più che bene, come ha confidato ai preti della diocesi incontrandoli per un colloquio nella cattedrale tre anni fa. Nonostante questo le montagne dell’Alto Adige sono state scartate.
Quanto alla soluzione cadorina, individuata come buen retiro nel luglio del 2007, stavolta non è nemmeno stata presa in esame. E così non resta che un interrogativo: quale altra località montana potrebbe essere rifugio sicuro dall’afa di Roma? Nei Sacri Palazzi qualcuno azzarda la Baviera, le verdi valli attorno a Ratisbona, dove è nato e cresciuto, qualcun altro, invece, ipotizza una terza via: Castel Gandolfo dove ha sede la residenza estiva utilizzata durante il periodo agostano. Probabilmente una scelta meditata in linea con il periodo di crisi economica che costringe tantissimi anziani a non spostarsi dalla città. Le vacanze per molte famiglie stanno diventando effettivamente un lusso. Se così fosse quello di Papa Ratzinger sarebbe un modo per far sentire loro la propria vicinanza. Un gesto di solidarietà. Nel giallo vacanze una cosa è certa, che dietro questa scelta non sembrano esserci ragioni di salute. Castel Gandolfo non sembrerebbe un ripiego.

© Copyright Il Messaggero, 11 marzo 2010


+PetaloNero+
00venerdì 12 marzo 2010 16:20
Benedetto XVI trascorrerà i mesi estivi interamente a Castel Gandolfo senza soggiornare in alta montagna


Saranno gli scorci naturali delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo e non quelli montani del nord Italia a fare da sfondo, quest’anno, ai mesi estivi di Benedetto XVI. In una nota diffusa oggi, la Sala Stampa Vaticana comunica che “nel corso della prossima estate, il Santo Padre si recherà direttamente da Roma a Castel Gandolfo, per trascorrevi tutto il periodo estivo”. Il Papa, si legge, “ha molto apprezzato gli inviti ricevuti anche quest’anno a recarsi per alcune settimane in località alpine e ha ringraziato sinceramente i vescovi che li avevano presentati, ma per quest’anno – conclude il comunicato – preferisce iniziare subito il periodo estivo di riposo e di studio senza l’impegno di ulteriori trasferimenti”.

Paparatzifan
00mercoledì 7 luglio 2010 10:42
Dal blog di Lella...


Per il Papa estate a Castel Gandolfo, quest'anno niente montagna

Udienza in piazza San Pietro mattina. A settembre in Inghilterra

Inizia domani l'estate tutta studio e relax di Benedetto XVI. Dopo l'udienza generale in Vaticano, il Papa, alle 18, si trasferirà in elicottero nella residenza di Castel Gandolfo, e lì rimarrà per tutto il periodo estivo. Quest'anno, per la prima volta, Benedetto XVI non trascorrerà un periodo di villeggiatura in montagna. Interrompendo una tradizione introdotta da Giovanni Paolo II - e tornando, dunque, alla consuetudine di Paolo VI - Papa Ratzinger, infatti, ha deciso di trascorrere le sue vacanze al fresco del palazzo apostolico che sorge sulle pendici del lago albano. Un po' per l'alta pressione, un po' per la poca dimistichezza con le escursioni in alta quota, Benedetto XVI, 83 anni ad aprile, dunque, non tornerà in Valle d'Aosta, Lorenzago di Cadore o Bressanone, le tre località montane dove si è recato negli anni scorsi.
"Egli ha molto apprezzato gli inviti ricevuti anche quest'anno a recarsi per alcune settimane in località alpine e ha ringraziato sinceramente i Vescovi che li avevano presentati - spiegava un comunicato della Santa Sede a marzo - ma per quest'anno preferisce iniziare subito il periodo estivo di riposo e di studio senza l'impegno di ulteriori trasferimenti".
Pubblicate, nei giorni scorsi, alcune nomine di peso nella Curia romana, risolto alcuni 'dossier' ancora aperti (in particolare con l'udienza al cardinale Schoenborn e al vescovo tedesco Mixa), il Papa si dedicherà ad un periodo di riposo. L'anno, del resto, è stato molto intenso. Non tanto per i viaggi o gli impegni pastorali, quanto per gli scandali della pedofilia e delle indagini sui grandi eventi che hanno coinvolto Propaganda fide.
Amante della musica classica, discreto pianista, Benedetto XVI si dedicherà anche allo studio e alle letture teologiche. Senza l'impegno degli anni scorsi al completamento del suo secondo libro su Gesù ormai in via di traduzione e revisione. Nel mese di luglio, in particolare, il Papa non terrà neppure le udienze del mercoledì e si limiterà a recitare l'Angelus domenicale. La Segreteria di Stato, guidata dal cardinale Tarcisio Bertone, nel frattempo lo terrà aggiornato sui 'dossier' più delicati. Ma fino ad agosto non sono previsti impegni pubblici e il primo appuntamento significativo nella ripresa è il viaggio in Inghilterra e Scozia dal 16 al 19 settembre.

© Copyright Apcom


Paparatzifan
00mercoledì 7 luglio 2010 11:01
Dal blog di Lella...

Il Papa senza montagne
vacanze a suonare Mozart


Quest'anno Benedetto XVI non lascerà il Lazio, interrotta la tradizione di vacanze alpine. In vacanza anche un libro sui Vangeli dell'infanzia. L'estate di Ratzinger chiuso a Castel Gandolfo preparerà l'Enciclica

di MARCO ANSALDO

CASTEL GANDOLFO - Libri santi, buona musica, cibi biologici e passeggiate nel verde. Queste sono le vacanze del Papa. Oggi, dopo l'Udienza generale in Vaticano tradizionalmente riservata al mercoledì, per Benedetto XVI è l'ultimo giorno di lavoro prima della sosta estiva. Nel pomeriggio, il Pontefice partirà per Castel Gandolfo, dove comincerà finalmente le ferie papali.

Non tutto il periodo, però, sarà dedicato al riposo. Da uomo metodico e caparbio, Joseph Ratzinger ha programmato anche un certo periodo di lavoro e di scrittura. Con un obiettivo duplice e ambizioso: iniziare un nuovo libro sui Vangeli dell'infanzia di Gesù, e dare forma alla prima stesura della sua nuova Enciclica, la quarta del suo pontificato.

Contravvenendo alla tradizione degli ultimi anni, Benedetto non lascerà il Lazio. Per la prima volta dalla sua elezione non andrà infatti né in Val d'Aosta né in Alto Adige. Per cinque anni Ratzinger ha voluto rendere omaggio al suo predecessore, accettando tutti gli inviti arrivati a Karol Wojtyla. Ma una volta rispettati gli impegni, quest'anno il Papa tedesco preferisce raccogliersi in una semisolitudine tesa a ridargli le forze dopo un anno difficile e stressante. Nelle località lontane, il pontefice avrebbe dovuto comunque concedere un'attività di ricevimento, indubbiamente impegnativa, a vescovi e prelati. A Castel Gandolfo invece Benedetto si rinchiuderà per tutto il tempo nell'Appartamento estivo, tornando così all'uso di Paolo VI, e dedicandosi al riposo ma anche alla scrittura.

Il segnale è giunto domenica scorsa, a Sulmona. A pranzo con i vescovi abruzzesi, il Papa ha infatti risposto alla domanda di un prelato, dando una breve anticipazione, rivelatrice sull'intento di dedicarsi a un nuovo testo con al centro i Vangeli dell'infanzia. Il pontefice ha ormai consegnato a Pasqua, proprio durante la sua ultima sosta, il suo testo su Gesù di Nazareth. Quello sui Vangeli sarà dunque il prossimo libro del Papa. Un'opera che si prospetta come impegnativa e affascinante. Ai Vangeli dell'infanzia di Gesù, Matteo e Luca hanno dedicato grande varietà di racconti, Marco e Giovanni invece nessuno.

Lo sforzo di Benedetto sarà però doppio. Dalla sua cerchia ristretta emerge infatti che Ratzinger, nello stesso periodo, comincerà a buttare giù anche gli appunti per la sua nuova Enciclica. Un lavoro che dopo la Deus caritas est, la Spe salvi e la Caritas in veritate, sarà presumibilmente un testo sulla virtù teologale finora mancante, cioè la Fede.

Le ore di lavoro del Papa verranno in ogni caso scandite dai ritmi lenti della vacanza e dalla meditazione. Benedetto è uomo metodico. Tuttavia, nella Villa Pontificia, il Santo Padre si alzerà con un po' più di comodo e dirà messa alle 7,30 invece che alle 7,00 puntuali, quando è solito aprire la funzione del mattino. Fondamentali saranno anche le ore dedicate alla lettura. I quotidiani, soprattutto quelli tedeschi, la Frankfurter Allgemeine Zeitung, la Sueddeutsche Zeitung e Die Welt, saranno come al solito sul suo tavolo. Ma i Libri sacri saranno ovviamente al centro della sua attenzione estiva, e il Papa seguirà soprattutto la bibliografia teologica. Se qualche testo mancherà, spiegano i suoi collaboratori, nessuna difficoltà a farlo arrivare in un lampo dal Vaticano.

La musica, poi, occuperà una parte fondamentale della giornata del Papa. In Villa il pianoforte a coda c'è, e alla tastiera Ratzinger si alternerà con il fratello, padre Georg, che lo raggiungerà dalla Baviera. Con lui, e con i segretari personali, il tedesco monsignor Georg Gaenswein e il maltese monsignor Alfred Xuereb, farà lunghe passeggiate rilassanti nel verde, recitando il rosario. Soste obbligate: l'orto biologico, la fabbrica delle ceramiche, l'allevamento di polli.

Benedetto mangia sempre di buon appetito, ma è molto attento alla qualità del cibo. Sulla sua tavola ci saranno preferibilmente i prodotti biologici di provenienza della Villa Pontificia, uova, latte, olio, che i dipendenti vaticani possono solitamente trovare nello spaccio interno alla Santa Sede. A prendersi cura della confezione dei pasti e del disbrigo delle altre faccende saranno quattro donne laiche che appartengono all'associazione delle Memores Domini e fanno vita consacrata.

A visitare il Papa saranno pochi amici. Tra questi, sicuramente il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, che trascorrerà anch'egli un periodo di vacanze in Piemonte e poi in montagna. Il collaboratore principale, al quale Benedetto XVI ha da poco scritto una lettera di gratitudine e stima per il lavoro svolto e per i suoi cinquant'anni di sacerdozio, lo aggiornerà sulle attività future. A settembre - il pontefice tornerà a viaggiare il giorno 5 con una visita a Carpineto Romano - lo aspetta l'impegnativa e delicata visita in Gran Bretagna. Una tappa importante da preparare con molta cura. Il Papa, ora, ha solo bisogno di riposo e di riflessione.

© Copyright Repubblica, 7 luglio 2010


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Paparatzifan
00mercoledì 7 luglio 2010 23:53
Dal blog di Lella...

LE VACANZE DEL PAPA

Benedetto XVI a Castel Gandolfo

Stasera l’arrivo. Il vescovo Semeraro: tempo di grazia per tutti

Quest’anno il Pontefice trascorrerà il periodo di riposo nella residenza estiva. La grande gioia della Chiesa locale: qui un clima di famiglia

DA ROMA MIMMO MUOLO

Il Papa torna a Castel Gandolfo, per trascorrervi il periodo esti vo. Una notizia che rientra, se condo molti, nella consuetudine. Ma non per gli abitanti della citta dina laziale e per quelli dalla diocesi di Albano, nel cui territorio si tro vano le Ville Pontificie. «L’arrivo del Santo Padre – dice monsignor Mar cello Semeraro – è sempre per la nostra Chiesa locale fonte di gran de gioia e anche di un certo legitti mo orgoglio per la vicinanza anche fisica al Papa. Ma è nello stesso tem po una responsabilità, perché la presenza di Pietro è stimolo a rav vivare il senso cristiano della nostra esistenza e impegnarci sempre più per una testimonianza esemplare». Così il vescovo di Albano parla del periodo che Benedetto XVI si ac cinge a vivere nella tradizionale re sidenza estiva. Quest’anno, inoltre, papa Ratzinger, per la prima volta da quando è stato eletto, rimarrà sempre a Castel Gandolfo, avendo rinunciato al breve periodo in montagna che era diventato abi tuale fin dai tempi di Giovanni Pao lo II.

Come si esprime questa vicinan za di affetto nel periodo in cui il Papa soggiorna a Castel Gandolfo?

Innanzitutto con la preghiera. O gni giorno, alle 8,30, nella parroc chia Pontificia che si trova proprio a pochi metri dal Palazzo Apostoli co viene celebrata una Messa (tra l’altro trasmessa in diretta da Tv2000), in cui si prega espressa mente per il Papa. Questa Messa che viene celebrata a turno dai par roci della nostra diocesi – e che spesso pre siedo an ch’io – vede la parteci pazione e l’animazio ne da parte delle comu nità di reli giosi e reli giose che sono in diocesi (compresi i novi ziati dei giovani salesiani), da par te delle comunità parrocchiali e an che da parte dei Movimenti come Cl o i Focolarini. Poi c’è l’appunta mento domenicale con l’Angelus e quello molto atteso del 15 agosto, quando è il Papa a celebrare la Mes sa dell’Assunta nella parrocchia di Castel Gandolfo.

E il Papa come si rapporta alla co munità diocesana?

Il periodo che egli trascorre tra di noi è davvero un tempo di grazia per tutti. Sono quotidianamente te­stimone dell’affettuoso rispetto con cui gli abitanti di Castel Gandolfo si stringono intorno al Santo Padre, quasi proteggendo il suo riposo. Ma quando ci sono i momenti di con tatto diretto, si crea davvero un cli ma di famiglia. Come ad esempio in occasione della festa delle pe sche, con i bambini che offrono questi frutti al Pontefice e lui che si intrattiene a conversare con questi suoi piccoli amici. Spesso, poi, du rante l’Angelus l’ho visto sorridere compiaciuto quando ascolta i com menti, magari in romanesco, della gente nel cortile. E sempre mi chie de come procede la vita della co munità diocesana, segno di un in teressamento sincero e costante.

Quest’anno il Papa non andrà in montagna. Qualcuno ha ipotizza to che dietro questa scelta possa esserci la volontà di uno stile più sobrio anche in vacanza, specie in un tempo di crisi economica co me il nostro.

In effetti il Papa ha sempre fatto del la sobrietà il suo stile di vita. E dun que non mi stupirei se fosse dav vero così. C’è in questa scelta un ri torno all’ordinarietà. Fino a Gio vanni Paolo II, che per il suo amo­re verso la montagna, ha introdot to l’abitudine di un breve soggior no estivo in Valle d’Aosta o in Ve neto, era normale che i Papi tra scorressero l’estate a Castel Gan dolfo. Benedetto XVI recupera ora questa consuetudine, riservandosi in qualche modo il mese di luglio e, in parte, anche quello di agosto, per ritemprarsi e recuperare le e nergie che poi gli serviranno alla ri presa. Io direi che anche in questa scelta il Papa ci è di esempio. In al tri termini ci mostra un modo di impiegare il tempo della vacanza che è davvero a misura d’uomo e non diventa, invece, alienante, an che se per motivi diversi dai ritmi della vita feriale.

Quali sono gli elementi fonda mentali di questo modo di inten dere e di vivere la vacanza?

Ricor do che fu lui stesso, in uno dei pri mi contatti con la nostra comunità diocesana, a spiegarci questi ele menti. Innanzitutto una preghiera più raccolta e profonda, perché non pressata da altri impegni. Poi il de dicarsi allo studio, alla lettura o an che all’ascolto della musica, quin di, soprattutto, un maggior tempo per gli affetti familiari. Non è un mi stero che quello estivo è anche il periodo in cui il Santo Padre tra­scorre gran parte delle sue giorna te in compagnia del fratello, mon signor Georg, al quale è legatissi mo fin da quando erano piccoli. In sieme con lui compie passeggiate nel parco delle Ville Pontificie, par la di musica e teologia, e in sostan za ci dona un clima di famiglia che chiede di essere senz’altro imitato.

Quindi quando il Papa augura 'buone vacanze', auspica che que sti elementi vengano valorizzati un po’ da tutti.

Sicuramente. Soprattutto noi sa cerdoti dovremmo dare l’esempio. Ricordo che qualche anno fa, par lando ai sacerdoti della nostra dio cesi, Benedetto XVI raccomandò vivamente a ognuno di ritagliarsi un periodo di recupero e riposo proprio nel senso che abbiamo det to. Preghiera, lettura, studio, recu pero dei rapporti di famiglia. Que sto tempo apparentemente sot tratto alla pastorale diretta, disse, è un tempo «pastorale» esso stesso, perché se ben impiegato può con sentirci – una volta tornati al no stro ministero – di compierlo con maggiore impegno ed efficacia.

© Copyright Avvenire, 7 luglio 2010

LA STORIA

Il Palazzo pontificio voluto da Urbano VIII

Come meta del consueto riposo estivo Benedetto XVI ha scelto di trascorrere alcune settimane a Castel Gandolfo, dove si recherà oggi. Nei giorni scorsi la Prefettura della casa pontificia ha fatto sapere che in questo periodo saranno sospese tutte le udienze private e speciali e non si terranno le udienze generali dei prossimi tre mercoledì (14, 21 e 28 luglio). Situato a una ventina di chilometri a sud di Roma, Castel Gandolfo è un Comune di circa novemila abitanti. Nel suo territorio si trova il Palazzo pontificio realizzato tra il 1623 e il 1629 come residenza estiva da Urbano VIII. Primo Papa a trascorrere la bella stagione nell’edificio, però, fu Alessandro VII.
Nel Settecento Benedetto XIV lo ristrutturò e nel 1773 Clemente XIV acquistò la vicina Villa Cybo. Con la fine dello Stato pontificio, nel 1870 la residenza non fu più frequentata dai Pontefici, che vi tornarono solo nel 1929 con la nascita dello Stato della Città del Vaticano. I Patti lateranensi dichiararono le ville pontificie di Castel Gandolfo (il Palazzo, villa Barberini e villa Cybo) dominio extraterritoriale pontificio. Con Pio XI, quindi, il Palazzo apostolico di Castel Gandolfo ritornò a essere la residenza estiva dei Papi. Pio XI fece anche unire le tre proprietà divise dalle strade pubbliche. Nel 1934 venne allestita all’ultimo piano del Palazzo la sede dell’Osservatorio astronomico vaticano, noto come la Specola vaticana. Con l’acquisto di alcuni terreni verso Albano Laziale si è potuto installare anche una piccola azienda agricola: oggi l’insieme delle proprietà, collegate fra di loro, costituisce un unico parco, la cui estensione di circa 55 ettari è superiore a quella dello stesso Stato vaticano che è di 44 ettari.

© Copyright Avvenire, 7 luglio 2010



Paparatzifan
00giovedì 8 luglio 2010 23:02
Dal blog di Lella...

Benedetto XVI al balcone: «Ci vedremo tante volte»

Papa Benedetto XVI, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, è arrivato a Castel Gandolfo in perfetto orario, alle 18,20 di ieri. A portare il saluto di benvenuto nel piccolo eliporto in cui è atterrato il Papa c’erano Maurizio Colacchi, sindaco di Castel Gandolfo, Saverio Petrillo, direttore delle ville pontificie, monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e don Valdemar, il prete polacco che dirige la cappella pontificia.
Con grande cordialità Benedetto XVI ha salutato gli ospiti e poi rapidamente ha preso la strada degli appartamenti vaticani, situati nel palazzo apostolico. Prima di entrare nelle sue stanze però il Pontefice ha voluto fare un saluto ai circa quattrocento pellegrini che si erano radunati in piazza della Libertà.
«Vi ringrazio - ha detto il Papa - dell’amicizia e dell’affetto che ogni volta mi dimostrate. Resterò a Castel Gandolfo per un lungo periodo di riposo ed avremo modo di incontrarci in occasione delle celebrazioni liturgiche». Poi ha impartito la benedizione ed ha augurato ai presenti “un buon prosieguo di settimana”.
Una ora prima dell’arrivo di Papa Ratzinger (nella foto Sciurba-Zaccagnini) le guardie svizzere hanno aperto il portone del palazzo apostolico ed hanno cominciato il presidio che durerà per più di tre mesi. Già al lavoro, comunque, la gendarmeria vaticana e il seguito che accompagna il Papa. Domenica a mezzogiorno ci sarà la prima celebrazione dell’Angelus del periodo estivo che normalmente richiama una gran folla di cittadini del territorio dei Castelli Romani e di turisti stranieri provenienti da ogni parte del mondo.
Per tutto il periodo di luglio sono state annullate le udienze settimanali che Benedetto XVI è solito tenere a Roma. Il Papa ha deciso di rinunciare anche alle vacanze estive che di solito trascorreva in località montane del Nord Italia per concedersi un periodo di riposo, di studio e di riflessione. A Castel Gandolfo il papa tedesco sarà raggiunto, come è consuetudine, dal fratello monsignore Georg.
L.Jo.

© Copyright Il Messaggero, 8 luglio 2010


Paparatzifan
00giovedì 8 luglio 2010 23:03
Dal blog di Lella...

Il primo saluto di Benedetto XVI all'arrivo a Castel Gandolfo

«Felice di essere con voi circondato dalla bellezza del creato»

"Cari amici, con questa sera cominciano le mie vacanze e sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza della creazione e della storia, e dalla vostra simpatia e amicizia. Grazie di tutto cuore, vi benedico tutti. Buona serata e buona settimana. Grazie per la vostra presenza e per la vostra amicizia".

Sono le parole con le quali il Papa si è rivolto, nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 7 luglio, ai fedeli di Castel Gandolfo appena giunto nella cittadina laziale, dove trascorrerà il periodo estivo.
Da quattro secoli i Papi, durante l'estate, si trasferiscono nelle Ville Pontificie sui Colli Albani per trascorrervi un periodo di riposo. Il primo fu Urbano viii. Anzi fu proprio lui a stabilire la sede estiva del papato nelle Ville Pontificie ai Castelli Romani "affinché il Pontefice - scrisse tra le motivazioni - non avesse bisogno di recarsi nelle dimore altrui per trascorrere le sue vacanze".
Una tradizione collaudata, dunque, quella che Benedetto XVI riprese già il 5 maggio 2005 - come ha ricordato il direttore delle Ville Pontificie Saverio Petrillo in un'intervista rilasciata martedì alla Radio Vaticana - recandosi nella cittadina laziale dopo pochi giorni dalla sua elevazione al soglio pontificio. "Ricordo quel pomeriggio - ha detto Petrillo rispondendo a una domanda - con grande piacere e con grande gioia, veramente. Devo dire che il Papa ha trovato subito congeniale alla sua natura questa residenza".
Sarà forse anche per questo che - onorati tutti i precedenti inviti - questa estate Papa Ratzinger ha rinunciato a trascorrere altrove il suo periodo di vacanze e si è trasferito direttamente nelle Ville di Castel Gandolfo.
"Quest'anno poi - ci ha detto Petrillo - sono stati eseguiti alcuni lavori per rendere il soggiorno del Papa ancora più confortevole". Nulla di eccezionale, ha specificato, "solo aggiustamenti e piccole modifiche strutturali. Del resto la caratteristica di questo luogo è quella di essere proprio come una vera e propria residenza di campagna".
Gli stessi palazzi, nella loro maestosa semplicità - non custodiscono opere d'arte tali da attirare l'interesse dei cultori - "suggeriscono piuttosto - ha confermato Petrillo - l'idea della quiete. Il discorso è diverso se ci si riferisce all'arte trascendente, al miracolo della natura. Per l'ambiente naturalistico gli aggettivi passano al superlativo. Gli spazi verdi dominano in lungo e in largo, il panorama è incantevole da qualsiasi prospettiva: dalla parte del Mar Tirreno, visibile sulla linea dell'orizzonte; dalla parte del lago di Castel Gandolfo, sempre vissuto e movimentato; dalla parte delle pendici che circondano le Ville, e persino dall'affaccio sul borgo di Albano, con la sua caratteristica piazzetta ornata dalle antiche botteghe che, seppur ammodernate, nulla hanno perso del fascino antico".
E poi c'è la gente di "Castello" che, nonostante la consuetudine, quasi una familiarità acquisita nel tempo, manifestano sempre una rinnovata gioia nell'incontro con il Papa.
Ce lo ha confermato padre Waldemar, il parroco di san Tommaso. "Quando si avvicina la stagione estiva - ci ha detto - tanta gente mi chiede quando arriverà il Papa. E non si tratta solo dei nostri parrocchiani. Molte persone infatti mi fermano per strada e mi chiedono notizie in questo senso. Volti per lo più a me sconosciuti perché si tratta di gente che abita nei paesi vicini. Si informano perché per loro è certamente più comodo raggiungere Castel Gandolfo per vedere il Papa, per pregare con lui e per ricevere la sua benedizione piuttosto che andare a Roma". La presenza del Papa resta un evento importante per la stessa vita parrocchiale perché "in un certo senso - ci dice ancora il parroco - cambiano i ritmi della vita comunitaria. La domenica, tanto per fare un esempio, spostiamo l'orario delle messe per consentire a tutti di partecipare alla preghiera mariana delle dodici con il Papa. Quindi una celebrazione è anticipata: dalle 11.30 alle 11; poi se ne aggiunge una alle 12.30, cioè subito dopo la preghiera mariana. Diamo modo a chi viene da fuori, soprattutto da Roma, di poter comunque ascoltare anche la messa domenicale, senza cioè correre il rischio di perderla. Da qualche tempo poi la presenza del Papa tra di noi è divenuta anche un motivo trainante per quanti ascoltano la messa in collegamento con Sat 2000. Infatti dalla prima domenica dopo l'arrivo del Pontefice la televisione della Cei trasmette in diretta la messa che celebriamo in parrocchia alle 8.30. E per noi è un motivo di gioia in più sapere che ci sono tante persone che pregano con noi".
Un gusto particolare assumono anche alcuni appuntamenti celebrativi ai quali i castellani sono particolarmente legati. "La sagra della pesca - ci ha spiegato padre Waldemar - che si svolge il 25 luglio, richiama da sempre tanta gente. Il Papa viene coinvolto nel senso che il cestino con le primizie più belle gli viene presentato e offerto da una delegazione di coltivatori che ogni anno si rinnova. C'è poi la celebrazione della solennità dell'Assunta. I parrocchiani la considerano un appuntamento fisso con il Papa. Anche quest'anno sarà tra noi in parrocchia. Me lo ha confermato proprio ieri quando sono andato ad accoglierlo al suo arrivo". Altro momento atteso è quello legato al culto del Patrono san Sebastiano. "Il primo settembre - ci ha detto ancora il parroco - celebriamo la festa patronale. Momento culmine della festa è proprio la benedizione che il Papa imparte a una delegazione degli organizzatori: è come se la impartisse personalmente a tutti".
Dunque sono tanti i motivi che determinano l'affetto degli abitanti della cittadina laziale per il Papa. E lo hanno dimostrato anche ieri. La notizia dell'arrivo di Benedetto XVI circolava da tempo, anche grazie a uno spontaneo passaparola, nato non a caso all'interno delle Ville Pontificie stesse, dove lavorano diversi residenti a Castel Gandolfo. Nulla da tener segreto e dunque nulla di male a confidare l'ultimarsi dei preparativi per accogliere il Papa. Così in tanti si sono radunati nella piazza antistante il Palazzo Pontificio per dargli il benvenuto. Le loro attese non sono andate deluse. Benedetto XVI, poco dopo il suo arrivo, si è affacciato alla finestra esterna per ringraziare della calorosa accoglienza e per impartire ai castellani la prima benedizione di questa lunga estate che essi trascorreranno accanto al Papa.
Il nuovo appuntamento è fissato alle ore 12 di domenica prossima, 11 luglio, per pregare insieme. La recita domenicale dell'Angelus con i fedeli è infatti l'unico appuntamento rimasto nel calendario delle attività pubbliche del Papa nelle prossime settimane di luglio. Come è noto infatti sino alla fine del mese restano sospese tutte le udienze. Anche quelle generali del mercoledì, che riprenderanno il 4 agosto.

(©L'Osservatore Romano - 9 luglio 2010)


+PetaloNero+
00venerdì 9 luglio 2010 00:30
Le vacanze del Papa a Castel Gandolfo: preghiera, passeggiate e libri
Potrebbe cominciare a scrivere due nuove opere




ROMA, giovedì, 8 luglio 2010 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha trascorso il suo primo giorno di vacanze estive nella residenza pontificia di Castel Gandolfo, a circa 30 km da Roma, dove è giunto questo mercoledì.

La sera del suo arrivo in questo luogo di tranquillità per i Papi sin dai tempi di Urbano VIII, che è stato Vescovo di Roma dal 1623 al 1644, in un breve discorso ai fedeli riuniti ha detto: “Cari amici, con questa sera cominciano le mie vacanze e sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza della creazione e della storia, e dalla vostra simpatia e amicizia. Grazie di tutto cuore, vi benedico tutti. Buona serata e buona settimana. Grazie per la vostra presenza e per la vostra amicizia”.

Il Papa rimarrà nel Palazzo apostolico fino alla fine di settembre, invece di recarsi sulle montagne del nord d'Italia come aveva fatto negli anni precedenti, interrompendo il suo soggiorno con due visite apostoliche: il 5 settembre a Carpineto Romano e dal 16 al 19 settembre nel Regno Unito.

In compagnia di suo fratello, monsignor Georg, venuto dalla Baviera, il Pontefice sfrutterà le due prossime settimane per passeggiare in giardino, pregando il Rosario, insieme ai suoi segretari, monsignor Georg Gaenswein, della Germania, e monsignor Alfred Xuereb, di Malta.

Il soggiorno a Castel Gandolfo gli permetterà di dedicare molto tempo alla lettura e di cominciare a scrivere nuove opere.

Nel suo viaggio a Sulmona, la scorsa domenica, pranzando con i Vescovi dell'Abruzzo, il Papa ha anticipato di voler scrivere un nuovo libro sull'infanzia di Gesù. Nel frattempo ha finito il suo secondo volume su "Gesù di Nazaret" che attualmente si trova in fase di traduzione.

I giornalisti che accompagnavano il Papa hanno discusso in questi giorni sulla possibilità che possa mettere mano a una quarta enciclica sulla fede, dopo le altre due legate alle virtù teologali: la carità ("Deus visi est"), e la speranza ("Spe salvi").

Nella Villa pontificia è stato portato un pianoforte a coda affinché il Papa possa esercitarsi sui brani di musica classica che sia lui che suo fratello apprezzano particolarmente, a partire da Mozart.

Il Papa riceverà anche la visita dei suoi amici tra cui il Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone, che lo terrà sempre informato sulle questioni più importanti riguardanti la vita della Chiesa.

Il prossimo appuntamento pubblico del Papa avrà luogo domenica prossima, 11 luglio, a mezzogiorno, quando i fedeli e i pellegrini da tutto il mondo si riuniranno nel cortile della residenza pontificia per la recita dell'Angelus. Il resto delle udienze pubbliche saranno sospese. La prossima Udienza generale del Papa avrà luogo mercoledì 4 agosto.
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