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Benedetto XVI Forum Luogo d'incontro di tutti quelli che amano il Santo Padre.

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    Edizione quotidiana 12 marzo 2011





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    00 12/03/2011 01:06
    Il Papa prega per le vittime dello tsunami abbattutosi sul Giappone
    Si parla di oltre 1.000 vittime dopo il terremoto nel Paese asiatico



    ROMA, venerdì, 11 marzo 2011 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha espresso cordoglio e vicinanza nella preghiera per tutti coloro rimasti coinvolti nel violento terremoto e nel successivo tsunami che questo venerdì ha devastato il Giappone, provocando per il momento oltre 1.000 morti.

    Un terremoto di magnitudo 7.9 (con una seconda scossa di 8.8) ed epicentro in mare, a circa 400 km a nord-est di Tokyo, ha infatti colpito intorno alle 15 ora locale il Paese - situato nel cosiddetto “Anello di fuoco”, un arco di zone vulcaniche lungo la costa del Pacifico, dove si produce il 90% dei terremoti del pianeta -, scuotendo per diversi minuti le costruzioni.

    Il sisma ha poi provocato uno tsunami con onde alte fino a 10 metri, che hanno investito terreni agricoli, case, raccolti, trascinando barche e auto e provocando incendi.

    In un telegramma a firma del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone indirizzato a mons. Leo Jun Ikenaga, Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Giappone, si legge: “Profondamente addolorato per gli improvvisi e tragici effetti del gigantesco terremoto e del successivo tsunami che hanno colpito le regioni costiere del nord-est del Giappone, Sua Santità il Papa Benedetto XVI assicura a tutte le vittime la sua vicinanza in questo momento di difficoltà”.

    “Prega per tutti coloro che sono morti – continua il telegramma –, e sulle loro famiglie e sui loro amici in lutto invoca benedizioni divine di forza e consolazione. Il Santo Padre esprime inoltre la sua solidarietà orante per tutti coloro impegnati nelle operazioni di salvataggio e che offrono sollievo e sostegno alle vittime di questo disastro”.


    Nel frattempo sono stati lanciati allarmi tsunami per l'intero bacino del Pacifico, a eccezione del territorio continentale di Usa e Canada.













    Il Papa: perché l'elemosina sia autentica serve l'amore per i fratelli
    Riceve in udienza i membri dell'Associazione “Pro Petri Sede”




    CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 11 marzo 2011 (ZENIT.org).- Ricevendo questo venerdì mattina in udienza i membri dell'Associazione belga “Pro Petri Sede”, che offre ogni anno un sostegno economico per le necessità della Santa Sede, Papa Benedetto XVI ha ribadito l'importanza dell'elemosina, già sottolineata nell'omelia del Mercoledì delle Ceneri.

    La Quaresima, ha spiegato il Pontefice accogliendo i suoi ospiti nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, “è il tempo del digiuno, della preghiera e della condivisione” e “privilegia il pellegrinaggio interiore verso Colui che è 'Luce del mondo'”.

    “Abbiamo bisogno di lasciarci illuminare da Cristo affinché, a nostra volta, sentendo l’urgenza della nostra responsabilità verso i poveri del tempo presente, volgiamo su di loro il nostro sguardo che ridà fiducia e schiude la prospettiva dell’eternità beata”, ha segnalato.

    “Contribuendo a lottare contro la povertà, la condivisione e l’elemosina ci avvicinano agli altri”, ha indicato il Papa.

    Il dono, però, “non è nulla senza l’amore che l’anima e i vincoli fraterni che intesse”. Agendo invece con carità, “esprimiamo la verità del nostro essere poiché c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

    Condividendo con il prossimo, infatti, “sperimentiamo, attraverso la gioia ricevuta, che la pienezza della vita viene dall’amore di Dio”.

    Per questo, “l’elemosina ci avvicina a Dio e ci invita alla conversione”.

    La “generosa offerta” che l'Associazione ha consegnato questo venerdì al Papa “gli consente di andare in aiuto delle popolazioni così tanto duramente provate in questi ultimi tempi, in particolare quelle di Haiti”, ha proseguito Benedetto XVI, ricordando che “il servizio della carità appartiene alla natura stessa della Chiesa” ed è “un’espressione viva della sollecitudine di Dio per tutti gli uomini”.

    “Apportando l’aiuto materiale indispensabile, la Chiesa può anche offrire l’attenzione del cuore e l’amore di cui le persone provate hanno tanto bisogno”, lottando “contro ciò che svilisce e degrada la dignità di ogni persona 'creata a immagine di Dio'”.

    Ognuno, ha concluso, “è chiamato alla salvezza offerta dalla vittoria di Cristo su ogni male che opprime l’uomo”.

    Nel suo saluto al Papa, come riporta “L'Osservatore Romano”, il responsabile della “Pro Petri Sede”, padre Dirk Van Kerchove, ha ricordato che i membri dell'Associazione “sentono forte il loro vincolo di comunione e di obbedienza al Papa, seguendo le orme di quei valorosi giovani belgi e olandesi che nell’Ottocento hanno voluto difendere la piena sovranità e indipendenza della Sede Apostolica a tutela della sua missione universale”.

    “Siamo qui per esprimere il nostro attaccamento alla Sede di Pietro e per affidare a Sua Santità il frutto dei nostri risparmi”, ha spiegato.

    “Come Lei ha scritto nella sua bella enciclica 'Deus Caritas est', l’amore del prossimo radicato nell’amore di Dio è un compito per l’intera comunità ecclesiale fino alla Chiesa universale nella sua globalità”.

    Visto che “all’interno della comunità dei credenti non deve esservi una forma di povertà tale che a qualcuno siano negati i beni necessari per una vita dignitosa”, padre Van Kerchove, direttore del collegio Santa Caterina a Geraardsbergen (Belgio), ha ribadito l’impegno dell’Associazione nell’“aiutare la Sede di Pietro affinché possa proseguire la sua azione spirituale e materiale a favore delle comunità cattoliche bisognose e affinché la premura della Chiesa verso ogni genere di bisognosi susciti di nuovo, come all’epoca di Tertulliano, la meraviglia degli uomini del nostro tempo”.



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    Edizione quotidiana 13 marzo 2011





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    PAPA: OPPORSI AL PECCATO MA SALVARE IL PECCATORE

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 13 mar.

    "Di fronte al male morale, l'atteggiamento di Dio e' quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore". Lo ha ricordato Benedetto XVI nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus di oggi. "Dio - ha detto - non tollera il male, perche' e' Amore, Giustizia, Fedelta'; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.
    Per salvare l'umanita', Dio interviene", come ha fatto per liberare il suo popolo che era schiavo in Egitto e soprattutto sacrificando suo Figlio per liberarci dalla "schiavitu' piu' grave e piu' profonda e' proprio quella del peccato".
    Per questo, infatti, "Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, origine e causa di ogni peccato".
    "Contro questo piano di salvezza definitivo e universale, il Diavolo - ha concluso il Papa teologo - si e' opposto con tutte le forze, come dimostra in particolare il Vangelo delle tentazioni di Gesu' nel deserto, che viene proclamato ogni anno nella Prima Domenica di Quaresima".

    © Copyright (AGI)

    PAPA: ALLE TENTAZIONI SI PUO' RESISTERE

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 13 mar.

    Raccontando l'episodio di Gesu' che resiste alle seduzioni del demonio, "la liturgia dell'odierna domenica ci rende consapevoli che ogni uomo e' esposto alla tentazione". Lo ha detto il Papa dopo l'Angelus, rivolgendosi ai pellegrini polacchi. "Tuttavia - ha aggiunto - la tentazione di Gesu' nel deserto dimostra che non sempre essa deve condurre alla caduta e al peccato, ma puo' essere l'inizio della vittoria e della rivelazione della gloria di Dio. E' cosi' quando, sull'esempio di Gesu', stiamo davanti alla tentazione con l'atteggiamento di obbedienza alla volonta' del Padre".
    "La Quaresima sia per tutti tempo di vittoria", ha auspicato quindi il Pontefice che nel breve discorso in italiano ha anche risposto al quesito "perche' la Quaresima? perche' la Croce?", che evoca in sostanza il problema del dolore dell'innocente. "La risposta - sono state le parole del Papa - in termini radicali, e' questa: perche' esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture e' la causa profonda di ogni male". Una affermazione che "non e' affatto scontata, e la stessa parola 'peccato' da molti non e' accettata, perche' presuppone una visione religiosa del mondo e dell'uomo".
    Secondo Benedetto XVI, infatti, "se si elimina Dio dall'orizzonte del mondo, non si puo' parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l'ombra appare solo se c'e' il sole; cosi' l'eclissi di Dio comporta necessariamente l'eclissi del peccato. Percio' il senso del peccato, che e' cosa diversa dal 'senso di colpa' come lo intende la psicologia, si acquista riscoprendo il senso di Dio".
    In proposito il Papa teologo ha citato il Salmo Miserere, attribuito al re Davide in occasione del suo duplice peccato di adulterio e di omicidio, che dice rivolto a Dio, "contro di te, contro te solo ho peccato".
    Dunque, ha spiegato, "entrare nel tempo liturgico della Quaresima significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare, sia come singoli, sia come Chiesa, il combattimento spirituale contro lo spirito del male. Invochiamo percio' - ha concluso - il materno aiuto di Maria Santissima per il cammino quaresimale da poco iniziato, perche' sia ricco di frutti di conversione".

    © Copyright (AGI)

    PAPA: PREGATE PER MIEI ESERCIZI SPIRITUALI; RINGRAZIA MOTOCICLISTI

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 13 mar. - "Uno speciale ricordo nella preghiera domando per me e per i miei collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo la settimana di esercizi spirituali", e' stato chiesto dal Pontefice ai circa 30 mila fedeli presenti in piazza San Pietro nonostante la pioggia. Un intero settore era occupato dai motociclisti che hanno salutato Benedetto XVI con il rombo dei loro mezzi. "Vi ringrazio - ha detto - per questo speciale saluto". (AGI)



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    W I MOTOCICLISTI!!!!!!


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    Ratzinger scommette su Vaticano 2.0 Dopo Pasqua il nuovo sito web

    di Pierre de Nolac

    Da piazza San Pietro si parlerà in cinese, grazie a internet. Papa Ratzinger scommette su Vaticano 2.0, il nuovo portale web della Santa Sede che sarà operativo dopo Pasqua: l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, ha anticipato all'Osservatore Romano, sul giornale oggi in edicola, la nuova frontiera dell'evangelizzazione grazie alla cultura digitale. Si comincerà parlando in italiano, inglese, e francese, per poi dare il via alle altre lingue: «La Chiesa deve certamente imparare ad annunciare Cristo secondo il linguaggio più facilmente e più direttamente comprensibile dall'uomo al quale si rivolge.
    Oggi si tratta dell'uomo dell'era digitale, della cultura digitale. E il Papa ha orientato la nostra riflessione in questo senso». Letteralmente, Papa Benedetto XVI aveva chiesto a «quanti hanno responsabilità nella Chiesa a essere in grado di capire, interpretare e parlare il nuovo linguaggio dei media in funzione pastorale».
    E Celli spiega la strategia vaticana: «Il punto fondamentale è cogliere le dimensioni più profonde dei processi comunicativi che via via emergono. La persona umana, come soggetto comunicativo, si esprime infatti attraverso un'attrezzatura tecnica che veicola un nuovo linguaggio, un modo nuovo di capire il mondo. È questo che va approfondito nei centri formativi della Chiesa, che già adesso vede tanti episcopati in prima linea».
    Tanto che, dopo l'incontro delle università cattoliche del mondo a Roma lo scorso anno, «abbiamo avviato noi stessi una serie di riunioni continentali proprio per incentivare questa attività formativa. Siamo già stati in Spagna, Thailandia e Stati Uniti. Prossime mete l'America latina e l'Africa». Avendo ben presente che «non si comunica per sé, perché l'autoreferenzialità è uno dei rischi maggiori di tutta la comunicazione. Da questo pericolo il Pontificio consiglio intende stare molto alla larga». Una regola che nella Chiesa vale da duemila anni.

    © Copyright Italia Oggi, 18 marzo 2011


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    Papa: Domenica inaugura chiesa in quartiere dell'Infernetto a Roma

    Citta' del Vaticano, 18 mar.

    (Adnkronos)

    Domenica prossima il Papa si rechera' alla parrocchia di San Corbiniano, nel quartiere dell'Infernetto, alla periferia sud-est di Roma per consacrare la nuova chiesa parrocchiale e la dedichera' proprio al santo vescovo di origini franche, che per volere di Gregorio II divenne evangelizzatore della Baviera.
    L'arrivo di Benedetto XVI e' previsto per le 8.30 circa e alle 9 presiedera' la messa; alle 11.15 salutera' e benedira' i fedeli sul sagrato della nuova chiesa. Qui e nel salone parrocchiale saranno installati maxischermi e sedie per consentire al maggior numero possibile di persone di seguire la celebrazione. Alle 19, poi, si terra' il concerto inaugurale del coro diocesano, diretto da monsignor Marco Frisina.
    Ad accogliere il Papa al suo arrivo saranno i cardinali Agostino Vallini, suo vicario generale per la diocesi di Roma, Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, del titolo di san Corbiniano, Friedrich Wetter, arcivescovo emerito di Monaco, i vescovi Paolino Schiavon ed Ernesto Mandara, ausiliari di Roma, Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, don Antonio Magnotta, parroco, e don Pier Luigi Stolfi, vice parroco.
    La parrocchia conta attualmente circa 10.000 abitanti per un totale di 4.000 famiglie. Il quartiere e' in continua espansione: ogni giorno, infatti, secondo i dati forniti dal Municipio, la popolazione cresce di una nuova famiglia.
    E' il quartiere di Roma con la piu' alta natalita', dove si conta il piu' elevato numero di bambini e giovanissimi. Nel 2010 sono stati battezzati 60 bambini e in questo anno pastorale frequentano la catechesi per la prima comunione 194 giovanissimi, alunni di quarta e quinta elementare.

    © Copyright Adnkronos


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    Edizione quotidiana 19 marzo 2011





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    PAPA: DOMENICA CONSACRA CHIESA DEDICATA AL SANTO CON L'ORSO

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 18 mar.

    Benedetto XVI si rechera' domenica prossima al quartiere dell'Infernetto, alla perfieria Sud di Roma, per consacrare la nuova chiesa parrocchiale che dedichera' al santo vescovo Corbiniano, fondatore della diocesi di Monaco-Frisinga della quale Ratzinger e' stato arcivescovo fino al 1981.
    Monaco di origini franche, l'evangelizzatore della Baviera e' tradizionalmente raffigurato con un orso perche' recandosi a Roma da Gregorio II fu accompagnato da un esemplare di questa non proprio docile specie animale, che infatti aveva ucciso il mulo col quale Corbiniano viaggiava. Ma che poi si lascio' ammansire fino al punto di accettare di sostituire il mulo trasportando i bagagli del religioso.
    E proprio cosi' e' riprodotto sullo stemma del Papa tedesco. Un immagine che rappresenta il simbolo del servizio alla Chiesa, come spiego' il Pontefice nel corso della sua visita in Baviera nel settembre 2006.
    L'orso che aiuta Corbiniano, confido' in quell'occasione, "mi incoraggia sempre di nuovo a compiere il mio servizio con gioia e fiducia, trent'anni fa cosi' come adesso nel mio nuovo incarico, quando ripeto, giorno per giorno, il mio 'si'' a Dio: 'sono divenuto per te come una bestia da soma, ma proprio cosi' io sono con te sempre'". Ma, scherzo' il neo eletto Benedetto XVI, "l'orso di san Corbiniano a Roma, fu lasciato libero. Nel mio caso, il 'Padrone' ha deciso diversamente".
    Ad accogliere il Papa al suo arrivo all'Infernetto saranno i cardinali Agostino Vallini, suo vicario generale per la diocesi di Roma e Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco-Frisinga, al quale e' stato assegnato il titolo della parrocchia romana di san Corbiniano, che e' di fatto gemellata con la diocesi bavarese e da esa ha ricevuto aiuti per completare l'edificio sacro. Fino al 1999 - ricorda oggi l'Osservatore Romano - la zona dell'Infernetto era servita da una sola parrocchia, quella di San Tommaso. Il crescente numero degli abitanti e l'espansione del quartiere hanno reso necessaria la costituzione di una seconda comunita' parrocchiale che fu dedicata inizialmente a san Guglielmo. Il 20 giugno 2008, pero', il cardinale vicario Camillo Ruini con un decreto stabili' che il patrono sarebbe stato san Corbiniano, al quale il Papa e' molto devoto- La parrocchia conta attualmente circa 10.000 abitanti per un totale di 4.000 famiglie. Il quartiere e' in continua espansione: ogni giorno, infatti, secondo i dati forniti dal Municipio, la popolazione cresce di una nuova famiglia. Un dato positivo: e' il quartiere di Roma con la piu' alta natalita' dove si conta il piu' elevato numero di bambini e giovanissimi. Nel 2010 sono stati battezzati 60 bambini e in questo anno pastorale frequentano la catechesi per la prima comunione 194 giovanissimi, alunni di quarta e quinta elementare. La nuova parrocchia e' situata in una posizione favorevole nel quartiere, vicino a una scuola. Le giovani coppie che abitano li' nei pressi la vedono come una grande opportunita' di incontro per i loro figli. La visita del Papa, dice il parroco "puo' essere un segno per il cammino di queste giovani famiglie e insieme un incoraggiamento a proseguire nell'impegno di custodia della vita".

    © Copyright (AGI)


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    LIBIA: PAPA, TUTELARE INCOLUMITA' DELLA POPOLAZIONE

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    "Un pressante appello" e' stato rivolto da Benedetto XVI "a quanti hanno responsabilita' politiche e militari, perche' abbiano a cuore, anzitutto, l'incolumita' e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l'accesso ai soccorsi umanitari". "Alla popolazione - ha detto ancora il Papa parlando dopo l'Angelus - desidero assicurare la mia
    commossa vicinanza, mentre chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al piu'
    presto sulla Libia e sull'intera regione nord africana".
    "Nei giorni scorsi - ha confidato inoltre Papa Ratzinger ai 50 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - le preoccupanti notizie che giungevano dalla Libia hanno suscitato anche in me viva trepidazione e timori.
    Ne avevo fatto particolare preghiera al Signore durante la settimana degli Esercizi Spirituali. Seguo ora - ha concluso - gli ultimi eventi con grande apprensione e prego per coloro che sono coinvolti nella drammatica situazione di quel Paese".

    © Copyright (AGI)

    PAPA: A VOLTE DOBBIAMO FERMARCI A RIFLETTERE

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    "Nel nostro cammino terreno abbiamo bisogno di fermarci di tanto in tanto per riposarci, per riprendere il vigore e per verificare la direzione del percorso".
    Lo ha detto il Papa salutando i pellegrini della Slovenia dopo la preghiera dell'Angelus e l'appello pressante perche' siano tutelate le popolazioni civili in Libia.
    "Il Tempo della Quaresima - ha poi aggiunto in lingua slovacca - ci invita alla conversione per mezzo della preghiera, dell'esercizio delle opere di misericordia e dell'ascolto della Parola di Dio".

    © Copyright (AGI)


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    PAPA: TRASFIGURAZIONE RIVELO' CHE GESU' E' FIGLIO DI DIO

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    "La Trasfigurazione non e' un cambiamento di Gesu', ma e' la rivelazione della sua divinita', “l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce".
    Lo ha spiegato Benedetto XVI commentando all'Angelus il miracolo del Monte Tabor, raccontato nel Vangelo letto nella liturgia di oggi. "Pietro, Giacomo e Giovanni, contemplando la divinita' del Signore, vengono preparati - ha ricordato il Papa teologo - ad affrontare lo scandalo della Croce", affinche, vedendo Cristo crocifisso, comprendessero che la sua passione "era volontaria" e lo "annunciassero al mondo".
    "Cari amici, partecipiamo anche noi di questa visione e di questo dono soprannaturale, dando
    spazio alla preghiera e all'ascolto della Parola di Dio", ha suggerito il Pontefice rivolto ai 50 mila fedeli presenti in piazza S. Pietro per l'appuntamento domenicale.
    "Inoltre - ha aggiunto - specie in questo tempo di Quaresima, esorto, come scrive il Servo di Dio Paolo VI, a rispondere al precetto divino della penitenza con qualche atto volontario, al di fuori delle rinunce imposte dal peso della vita".

    © Copyright (AGI)

    PAPA: INCORAGGIA LA CAMPAGNA "ADOTTA UN PAPA'"

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    "Ieri abbiamo festeggiato la Solennita' di San Giuseppe, Capo della Santa Famiglia, Custode della Chiesa e anche mio Patrono, interceda dal cielo per tutti noi e aiuti le vostre famiglie
    nell'impegno contro le avversita' della vita".
    Lo ha detto il Pontefice salutando i pellegrini polacchi dopo la preghiera dell'Angelus. In italiano, Benedetto XVI ha poi voluto incoraggiare "i promotori della campagna 'Adotta un papa' nel sud del mondo', rilanciata - ha concluso - in occasione della festa di san Giuseppe".

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    00 20/03/2011 23:04
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    PAPA: USA L'ELICOTTERO PER RAGGIUNGERE ZONA INFERNETTO

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    Benedetto XVI ha utilizzato questa mattina l'elicottero per recarsi alla zona residenziale dell'Infernetto, alla periferia Sud di Roma.
    E lo stesso mezzo utilizzera' per rientrare in Vaticano in tempo per l'appuntamento delle 12 con i fedeli per l'Angelus.
    Sul piazzale della nuova chiesa di San Corbiniano, il Papa ha trovato ad attenderlo ben tre cardinali: il vicario di Roma Agostino Vallini, l'arcivescovo di Monaco e titolare della chiesa romana Reinhard Marx, con il predecessore Friedrich Wetter. C'erano anche i vescovi ausiliari di Roma Paolino Schiavon e Ernesto Mandara, l'ex segretario del Papa Josef Clemens, attuale segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, e il parroco, don Antonio Magnotta, con il vice parroco, don Pier Luigi Stolfi.
    La diocesi tedesca di Monaco ha contribuito alla costruzione del nuovo complesso parrocchiale e il Papa nell'omelia ha voluto per questo ringraziare i due cardinali suoi successori nella sede di San Corbiniano retta da Joseph Ratzinger dal 1977 all'82.

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    PAPA: ALL'INFERNETTO PER CONSACRARE PARROCCHIA DEDICATA AL SANTO CON L'ORSO

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    Benedetto XVI e' giunto all'Infernetto, zona residenziale della periferia Sud di Roma, per consacrare la nuova chiesa dedicata a San Corbiniano, primo vescovo di Monaco-Frisinga e evangelizzatore della Baviera, una figura particolarmente cara al Papa tedesco che e' stato suo successore nella guida dell'importante diocesi tedesca e ha poi voluto riprodurre nello stemma pontificio l'orso che fu ammansito dal monaco tanto da accompagnarlo a Roma portandone i bagagli.
    L'orso che viene raffigurato mentre aiuta Corbiniano, ha spiegato in proposito il Pontefice, "mi incoraggia sempre di nuovo a compiere il mio servizio con gioia e fiducia, trent'anni fa cosi' come adesso, nel mio nuovo incarico, quando ripeto, giorno per giorno, il mio 'si'' a Dio. Ma l'orso di san Corbiniano a Roma, fu lasciato libero. Nel mio caso, il 'Padrone' ha deciso diversamente".

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    00 20/03/2011 23:06
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    PAPA: NON LASCIARE SOLE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA' O IRREGOLARI

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    Le parrocchie debbono avere "una particolare cura e attenzione per le famiglie in difficolta', o che si trovano in una condizione di precarieta' o di irregolarita'".
    Lo ha chiesto il Papa nell'omelia pronunciata oggi nel corso della sua visita pastorale alla nuova parrocchia del quartiere Infernetto, alla periferia sud di Roma.
    "Non lasciatele sole, ma state loro vicino con amore, aiutandole a comprendere l'autentico disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia", ha raccomandato Benedetto XVI, per il quale in una realta' come quella dell'Infernetto, caratterizzata dalla presenza di tante giovani coppie e' necessaria in particolare "una pastorale familiare caratterizzata dall'accoglienza aperta e cordiale dei nuovi nuclei familiari, che sappia favorire la conoscenza reciproca, cosi' che la comunita' parrocchiale sia sempre piu' una 'famiglia di famiglie', capace di condividere con loro, insieme alle gioie, le inevitabili difficolta' degli inizi".
    Il Pontefice ha voluto incoraggiare anche i volontari della Caritas parrocchiale che "cercano di andare incontro alle tante esigenze del territorio, specialmente rispondendo alle attese dei piu' poveri e bisognosi". "Mi rallegro - si e' rivolto poi ai catechisti - per quanto fate nella preparazione dei ragazzi e dei giovani ai Sacramenti della vita cristiana, e vi esorto ad interessarvi sempre di piu' anche dei loro genitori, specialmente di quelli che hanno bambini piccoli; la Parrocchia si sforzi di proporre anche a loro, in orari e modi convenienti, incontri di preghiera e di formazione, soprattutto per i genitori dei bambini che devono ricevere il Battesimo e gli altri Sacramenti dell'iniziazione cristiana".
    "Una speciale parola di affetto e di amicizia - ha poi concluso - il Papa vuole dirigerla anche a voi, cari ragazzi e giovani che mi ascoltate, ed ai vostri coetanei che vivono in questa parrocchia: l'oggi e il domani della comunita' ecclesiale e civile sono affidati in modo particolare a voi. La Chiesa si aspetta molto dal vostro entusiasmo, dalla vostra capacita' di guardare avanti e dal vostro desiderio di radicalita' nelle scelte di vita".

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    PAPA: IL MONDO HA TANTO BISOGNO DI AMICIZIA E FRATERNITA'

    Salvatore Izzo

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    "La Chiesa vuole essere presente in ogni quartiere dove la gente vive e lavora, con la testimonianza evangelica di cristiani coerenti e fedeli ma anche con edifici che permettono di radunarsi per la preghiera e i sacramenti, per la formazione cristiana e per stabilire rapporti di amicizia e fraternita', facendo crescere i fanciulli, i giovani, le famiglie e gli anziani in quello spirito di comunita' che Cristo ci ha insegnato e di cui il mondo ha tanto bisogno".
    Lo ha detto Benedetto XVI che questa mattina ha unto di olio crismale, con le sue mani, l'altare della nuova chiesa romana di San Corbiniano, parrocchia della zona residenziale dell'Infernetto, alla periferia Sud della Capitale. Questa nuova chiesa, ha poi concluso, "favorira' l'aggregarsi e il crescere della famiglia dei credenti in questo territorio".

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    00 20/03/2011 23:08
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    Ratzinger, auguri corali per l’onomastico

    Gianni Cardinale

    DA ROMA

    Tanti e sentiti gli auguri che hanno raggiunto Benedetto XVI nel giorno del suo ono­mastico. Ieri mattina, al termine de­gli esercizi spirituali, il Papa è stato fe­steggiato nella Sala Clementina dai membri della Curia Romana con un indirizzo di omaggio che gli è stato ri­volto dal cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio.
    Al Papa, che è primate d’Italia, sono arrivati gli auguri anche del presi­dente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, e del segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crocia­ta. «La sua vita continui a essere a ser­vizio della Chiesa di Cristo – scrivo­no nel messaggio d’auguri a nome dell’episcopato italiano –, il suo ma­gistero ad illuminare e orientare l’e­vangelizzazione delle genti, la sua te­stimonianza a suscitare rinnovata fi­ducia tra le Nazioni e tra i fedeli di o­gni credo religioso».
    Auguri a Benedetto XVI sono giunti anche dalle più alte cariche istitu­zionali dell’Italia. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha fatto con un messaggio diretto al pontefice col quale ha fatto perveni­re «i più sentiti voti augurali, miei per­sonali e del popolo italiano». «La pre­go – ha concluso il presidente – di ac­cogliere, Santità, l’augurio più since­ro di benessere e di serenità perso­nale ». Le altre autorità hanno inviato le lo­ro felicitazioni per il tramite del car­dinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. Il presidente del Se­nato Renato Schifani ne ha approfit­tato per ricordare come «la figura di san Giuseppe, tanto cara a molti ita­liani, è d’esempio per vivere il pro­prio impegno nella società con au­tentico spirito di servizio, nell’inte­resse generale della comunità e del­la persona». Quello di Montecitorio, Gianfranco Fini, esprimendo «le più liete manifestazioni augurali mie personali e di tutta la Camera dei de­putati », ha rinnovato «i sensi della mia profonda stima e considerazio­ne ». Il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ha invia­to, sempre al cardinale Bertone, il se­guente telegramma: «Signor cardi­nale, la prego di porgere al Santo Pa­dre gli auguri più fervidi a nome mio e del governo italiano per il suo ono­mastico ». A Benedetto XVI, che è vescovo di Ro­ma, hanno quindi fatto gli auguri an­che i responsabili delle amministra­zioni locali che hanno sede nell’Ur­be.
    Il sindaco di Roma Gianni Ale­manno ha formulato «i più devoti au­guri. La città di Roma, di cui mi ono­ro di essere il primo cittadino, vuole testimoniarle attraverso di me l’af­fetto e la riconoscenza per quanto El­la fa per la nostra città come pastore e vescovo». Analoghe felicitazioni so­no state inviate anche dal presiden­te dell’assemblea capitolina Marco Pomarici. Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha inviato «i più sinceri auguri, miei personali e di tutta la Regione». Mentre il presi­dente della Provincia di Roma, Nico­la Zingaretti, ha espresso «i più de­voti auguri, miei personali e dell’in­tera amministrazione provinciale».

    © Copyright Avvenire, 20 marzo 2011


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    00 21/03/2011 13:00
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    LIBIA: PAPA,FORTE APPELLO PER INCOLUMITA' POPOLAZIONE

    (AGI) - CdV, 20 mar.

    (di Salvatore Izzo)

    Parole molto accorate sulla crisi libica sono state pronunciate questa mattina da Benedetto XVI che, pur non entrando nelle valutazioni che hanno portato all'attacco aereo di ieri, si e' rivolto "a quanti hanno responsabilita' politiche e militari, perche' abbiano a cuore, anzitutto, l'incolumita' e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l'accesso ai soccorsi umanitari".
    "Alla popolazione - ha detto parlando dopo l'Angelus - desidero assicurare la mia commossa vicinanza, mentre chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al piu' presto sulla Libia e sull'intera regione nord africana".
    "Nei giorni scorsi - ha confidato inoltre Papa Ratzinger ai 50 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - le preoccupanti notizie che giungevano dalla Libia hanno suscitato anche in me viva trepidazione e timori. Ne avevo fatto particolare preghiera al Signore durante la settimana degli Esercizi Spirituali. Seguo ora - ha scandito - gli ultimi eventi con grande apprensione e prego per coloro che sono coinvolti nella drammatica situazione di quel Paese". Davanti alla quasi unanimita' delle posizioni emersa sia al livello internazionale che tra le forze politiche italiane, ed a cosi' poche ore dall'inizo dell'azione militare che ancora si puo' sperare sia di breve durata, il Pontefice non ha ritenuto opportuno aggiungere altre considerazioni all'appello a favore della popolazione civile, che ha comunque definito "pressante".
    C'e' da chiedersi - alla luce dei primi bilanci di morti e feriti - come in questa situazione in concreto si possano garantire "incolumita' e sicurezza dei cittadini" e mantenere in piedi l'operazione militare avviata. "Nel nostro cammino terreno abbiamo bisogno di fermarci di tanto in tanto per riposarci, per riprendere il vigore e per verificare la direzione del percorso", ha suggerito il Papa salutando i pellegrini della Slovenia dopo la preghiera dell'Angelus e l'appello. E in mattinata, celebrando la messa nella parrocchia romana di San Corbiniano, raggiunta in elicottero dal Vaticano perche' si trova nella zona dell'Infernetto, cioe' tra l'Eur e Ostia, Joseph Ratzinger ha auspicato l'instaurarsi di "rapporti di amicizia e fraternita'" sottolineando che oggi "il mondo ha tanto bisogno" sia "della testimonianza evangelica di cristiani coerenti e fedeli" che di "quello spirito di comunita' che Cristo ci ha insegnato".
    Di piu' Papa Ratzinger non ha voluto o potuto dire. Egli rispetta fino in fondo i collaboratori ai quali ha affidato la "politica estera" della Santa Sede: il cardinale italiano Tarciso Bertone, che ha nominato segretario di Stato, e il responsabile per i rapporti con gli Stati, l'arcivescovo francese di origine corsa Dominique Mamberti. Cosi' come rispetta le posizioni assunte dalle chiese locali, con il vicario di Tripoli, mons. Giovanni Innocenzo Martinelli ritiene la via imboccata pericolosa e negativa, e il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che pur rilevando che "non c'e' chiarezza" riguardo all'intervento in atto, poi non lo ha esplicitamente condannato preferendo auspicare che tutto si svolga "in modo giusto e equo". Piu' netta la posizione assunta dal quotidiano cattolico Avvenire che ha definito "nobili" le ragioni dell'azione militare di ieri, che avrebbe, secondo l'editoriale firmato da Luigi Geninazzi, le caratteristiche di una "ingerenza umanitaria". Un concetto ribadito poi anche dalla Radio Vaticana, che ha intervistato il prof. Antonio Papisca, docente di relazioni internazionali all'Universita' di Padova.
    "Nel caso specifico della Libia - ricorda l'esperto - c'e' un principio, sempre piu' affermato nel diritto della comunita' internazionale, e cioe' la responsabilita' di proteggere la popolazione civile, che viene massacrata". In proposito, aggiunge, "si deve sottolineare come l'Onu abbia funzionato da entita' legittimante e che il Consiglio di sicurezza, con la Risoluzione 1970 e con la Risoluzione 1973, ha istituito una sorta di 'cabina di regia' al plurale, dove troviamo insieme gli Stati, le organizzazioni regionali, ai quali si aggiunge l'Unione Europea". Insomma, "ci troviamo di fronte ad un caso nuovo". Per Papisca, insomma, "ha funzionato la lezione dell'Iraq e di altre vicende belliche avventurose.
    Il fatto di escludere l'occupazione territoriale deve sgombrare l'orizzonte da velleitarismi post-colonialisti. E l'atteggiamento da usare e' l''animus iustitiae' e non l''animus destruendi' che significa, prima di tutto, salvaguardia della vita delle popolazioni e significa poi perseguire i presunti criminali". Stavolta - ci si chiede pero' nei Sacri Palazzi - andra' davvero cosi', o non saranno ancora una volta popolazioni indifese a pagare il prezzo piu' alto? E che ne sara' della minoranza cattolica? La preoccupazione espressa da Benedetto XVI da' voce proprio a questi timori.
    Pur avendo condannato entrambi gli interventi militari in Iraq con le stesse parole di Pio XII, Pio XI e Benedetto XV, cioe' con il grido "mai piu' la guerra", Giovanni Paolo II ha piu' volte precisato in situazioni analoghe alla presente che la sua non era una posizione astratta, assunta per tenere fede a qualche slogan. "Non sono pacifista, non voglio la pace a tutti i costi", spiego' il 17 febbraio 1991 ai cronisti che lo avevano accompagnato nella visita alla parrocchia romana di Santa Dorotea. E il 6 agosto del 1992, quando si profilava la possibilita' di un intervento in Bosnia, il Papa polacco approvo' esplicitamente - attraverso una dichiarazione dell'allora segretario di Stato Angelo Sodano - la possibilita' di un'ingerenza umanitaria. Ma, in quel caso, si pensava a forze di interposizione, per dividere i contendenti e non a bombardamenti che chirurgici davvero non sono.

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    00 21/03/2011 20:15
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    Il Papa all'Infernetto

    Valeria Costantini

    Le colombe della pace si alzano nel cielo grigio dell'Infernetto salutate da Benedetto XVI, che accompagna il loro volo con lo sguardo e un ampio gesto delle mani.
    È uno dei momenti più toccanti della visita compiuta ieri mattina dal Papa, nel quartiere del XIII Municipio, per consacrare la nuova parrocchia di San Corbiniano.
    I fedeli si sono messi in fila su via Wolf Ferrari fin dalle 6.30 pur di salutarlo. Il clima, nonostante le temperature invernali, è caldissimo.
    Le bandierine bianche e gialle sono già pronte: a distribuirle c'è una vera e propria truppa. «Seguo i pontefici un po' in tutto il mondo, – racconta il pittoresco Gianni, 60enne di Mantova, che stringe tra le braccia decine di stendardi con l'effigie del discepolo di Pietro – faccio questo lavoro da 24 anni». «È un giorno storico per il nostro territorio, – esclama Serena, giovane mamma residente in zona in coda con marito e figli – non poteva esserci augurio migliore per il cammino che intraprenderà la nostra comunità». L'emozione sale quando intorno alle 9, sulla strada presidiata dalle forze dell'ordine, appare l'ombra dell'elicottero dell'Aeronautica Militare su cui viaggia il Pontefice.
    Calorosa l'accoglienza tra le pareti della nuova chiesa. Il parroco di San Corbiniano, Don Antonio, annuncia la simbolica consegna delle chiavi al Santo Padre, poi nell'omelia è Benedetto XVI a prendere la parola sull'altare accolto da scrosci di applausi. «Questa giornata corona gli sforzi compiuti e l'impegno di questi residenti di costituirsi come comunità cristiana e matura, capace di avere una chiesa ormai consacrata definitivamente a Dio. - dice il Pontefice - Qui ci sono tante giovani coppie, il compito della neo-comunità ecclesiastica sarà quello di sentirsi "famiglia di famiglie", capace di condividere con i nuovi nuclei, le gioie e le inevitabili difficoltà degli inizi».
    Almeno duemila i fedeli tra le navate della nuova chiesa e il sagrato esterno che seguono emozionati ogni secondo della funzione, compresa la consegna del dono di una reliquia di San Corbiniano alla comunità lidense.
    «Il Santo Padre si è informato sul nostro territorio, ha voluto sapere quanti abitanti ci sono; le cifre lo hanno meravigliato e mi ha pregato di salutare tutti i cittadini», ha commentato il presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani. Un territorio che il Papa ha imparato a conoscere bene dopo gli anni trascorsi come Decano del Collegio Cardinalizio assegnato alla chiesa di Sant'Aurea di Ostia Antica. Nessuna delusione per chi era rimasto fuori. Poi Benedetto XVI esce a salutare la folla. È un tripudio di mani che si allungano e volti commossi. Un bacio ai più piccoli, i più entusiasti sbandieratori, e ai tanti cittadini anziani che hanno salutato il Papa fino quando il suo elicottero non è scomparso tra le nuvole del litorale.

    © Copyright Il Tempo, 21 marzo 2011


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