Google+
È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

Viaggio apostolico in Giordania e Israele

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2009 21:40
Autore
Stampa | Notifica email    
15/05/2009 09:41
OFFLINE
Post: 12.366
Post: 1.613
Registrato il: 17/06/2005
Registrato il: 18/01/2009
Administratore Unico
Utente Veteran
Dal blog di Lella...

«I muri non durano per sempre»

Per lui non ci sono figli e figliastri

Elio Maraone

«Il Papa è con voi. Oggi sono qui in persona, ma ogni giorno accompa gno spiritualmente ciascuno di voi nei miei pensieri e nelle mie preghiere». Così Be nedetto XVI si rivolge ai piccoli ospiti del Baby Hospital, il centro per l’infanzia di Be tlemme sostenuto dalle Conferenze epi scopali tedesca e svizzera, e le parole del pellegrino vestito di bianco, che si com muove accarezzando un bimbo nato pre maturo, possono valere per un’intera gior nata tramata di uno speciale affetto per «i più vulnerabili».
Ma l’affetto, anzi, l’amore del Papa non è fazioso, anche ieri ha fatto chiaramente ca pire che per lui non ci sono figli e figliastri, e che, in altre parole, questo suo è un pel legrinaggio di pace che tiene ugualmente presenti le legittime aspirazioni dei popo li israeliano e palestinese, per i quali la San ta Sede propugna la nascita di due Stati in dipendenti, sovrani, con confini interna­zionalmente riconosciuti. Il Papa ieri non si è dunque scostato da questa linea, ma illuminando idealmente l’intera giornata con la luce di quel «faro di speranza» (il Baby Hospital) «circa la pos sibilità che l’amore ha di prevalere sull’o dio », ha tenuto specialmente, e diremmo teneramente nella Piazza della Mangiatoia a ricordare la storia dolorosa dei palesti nesi. «Il mio cuore – esordisce – si volge in maniera speciale ai pellegrini provenienti dalla martoriata Gaza (...) vi chiedo di por tare alle vostre famiglie il mio caloroso ab braccio (...) siate sicuri della mia solidarietà nell’immensa opera di ricostruzione che vi sta davanti e delle mie preghiere che l’embargo sia presto tolto».
Ma dopo tan te sofferenze, «al di sopra di tutto – aggiunge il Papa – siate testimoni della potenza del la vita, della nuova vita donataci dal Cristo risorto (...) La vostra terra non ha bisogno soltanto di nuove strutture economiche e politiche, ma in modo più importante di u na nuova infrastruttura 'spirituale'». Con tono appassionato, il Papa aggiunge: «sia te un ponte di dialogo e di collaborazione nell’edificare una cultura di pace che superi l’attuale stallo della paura, dell’aggressio ne e della frustrazione». Ma, per duro e do­loroso che sia il momento, la fiducia del Papa nell’uomo non vacilla. «Voi – dice – a vete le risorse umane per edificare la cul tura della pace», e insomma, conclude e cheggiando le parole dell’angelo ai pasto ri di Betlemme, e quelle memorabili di Gio vanni Paolo II, «non abbiate paura».
L’esortazione che ha concluso l’omelia in piazza accompagna un ragionamento che si rivolge al mondo politico. Per esempio, durante la cerimonia mattutina di benve nuto a Betlemme, Benedetto XVI si era fat to nuovamente supplice, come il giorno del suo arrivo in Israele. «Supplico tutte le parti coinvolte in questo conflitto – aveva detto– ad accantonare qualsiasi rancore e contrasto che ancora si frapponga sulla via della riconciliazione (...) Una coesistenza giusta e pacifica (...) può essere realizzata solamente con uno spirito di cooperazio ne e mutuo rispetto», tra l’altro puntando ad alleggerire «i gravi problemi riguardan ti la sicurezza», «così da permettere una maggiore libertà di movimento, con spe ciale riguardo per i contatti tra familiari e per l’accesso ai luoghi santi». I palestinesi, e il Papa lo sa e lo dice, sono le vittime mag giori della situazione attuale, ma questo non li assolve di tutto. «Non permettete – dice loro Benedetto XVI – che le perdite di vite e le distruzioni (...) suscitino amarez ze e risentimento nei vostri cuori. Abbiate il coraggio di resistere ad ogni tentazione di ricorrere ad atti di violenza o di terrori smo ».
A sera, concludendo la «memorabile gior nata, il Papa posa pensoso lo sguardo sul muro che separa i due popoli, sui profughi del campo di Aida. È colpito profonda mente, al presidente palestinese Mahmud Abbas dice: «Con angoscia ho visto la si tuazione dei rifugiati, ho visto il muro che si introduce nei vostri territori, separando i vicini e dividendo le famiglie», e la sua memoria corre al muro di Berlino. Sospi ra, il Papa tedesco, ma subito lancia paro le che sono riassunto e sigillo di un giorno, e non soltanto di un giorno: «I muri non du rano per sempre».

© Copyright Avvenire, 14 maggio 2009


Papa Ratzi Superstar









"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:37. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com