I libri scritti da lui...

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Paparatzifan
00giovedì 3 marzo 2011 11:56
Dal blog di Lella...

Il Papa assolve gli ebrei
"Non uccisero Gesù"


Nella seconda parte del suo "Gesù di Nazaret", in uscita il 10 marzo, Ratzinger rilegge la Passione

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

«Satana entrò in Giuda che non riuscì a liberarsi».
La seconda parte del Gesù di Nazaret, il nuovo libro di Joseph Ratzinger che uscirà il 10 marzo per la Libreria Editrice Vaticana, copre l’arco temporale della vita di Cristo dall’ingresso in Gerusalemme fino alla Resurrezione.
Per il Papa, non fu tutto il popolo di Israele a chiedere la condanna a morte di Gesù.
Non furono gli ebrei a condannare Gesù, il Vangelo non esprime una concezione razzista e la decisione di Pilato di giudicare pragmaticamente e senza prendere in considerazione il criterio della giustizia prefigura le grandi dittature della storia. «Domandiamoci anzitutto: chi erano precisamente gli accusatori? Chi ha insistito per la condanna a morte di Gesù? Nelle risposte dei Vangeli vi sono differenze su cui dobbiamo riflettere. Secondo Giovanni si tratta semplicemente dei “Giudei”», ma l’espressione, in questo evangelista, «non indica il popolo d’Israele come tale, ancor meno ha un carattere “razzista”». Nel Vangelo di Marco, poi, si parla di «una quantità di gente, la “massa”», da identificare con i sostenitori di Barabba. «In ogni caso - spiega il Papa - con ciò non è indicato “il popolo” degli Ebrei come tale».
Quando Matteo fa riferimento a «tutto il popolo», «sicuramente non esprime un fatto storico», mentre «il vero gruppo degli accusatori sono i circoli contemporanei del tempio». In questo modo il Papa tedesco, alla vigilia della visita alle Fosse Ardeatine, tende la mano all’ebraismo con cui i rapporti restano tesi. Ma il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, lamenta che «da Benedetto XVI non c’è stata alcuna risposta decisiva sulla vicenda dei bambini scampati alla Shoah, nascosti in conventi, battezzati e mai restituiti a quello che rimaneva delle loro famiglie o comunità originarie, spesso lasciati ignari delle loro origini».
Con grande cura, il Papa teologo presenta anche il dramma dell’apostolo traditore, ricordando come Giovanni, che pure fu testimone diretto, si limiti ad accennare «al fatto che Giuda, come tesoriere del gruppo dei discepoli, avrebbe sottratto il loro denaro» e ad annotare «laconicamente» che dopo le parole di Gesù sul fatto che sarebbe stato tradito da chi era seduto alla sua stessa mensa, Giuda si servì e «dopo quel boccone, Satana entrò in lui».
Riaffermate le certezze di base, il libro è pieno di domande. Nel racconto evangelico, ricorda il Pontefice, «il pragmatico Pilato» chiede a Gesù: «Che cos’è la verità?». È la stessa domanda «che pone anche la moderna dottrina dello Stato: può la politica assumere la verità come categoria per la sua struttura? O deve lasciare la verità, come dimensione inaccessibile, alla soggettività e cercare di stabilire la pace e la giustizia con gli strumenti disponibili nell’ambito del potere? Vista l’impossibilità di un consenso sulla verità, la politica puntando su di essa non si rende forse strumento di certe tradizioni che, in realtà, non sono che forme di conservazione del potere?».
Il Papa si sofferma anche sulla data dell’Ultima Cena, scrivendo che ha ragione il Vangelo di Giovanni e hanno torto i sinottici: «Al momento del processo di Gesù davanti a Pilato, le autorità giudaiche non avevano ancora mangiato la Pasqua e per questo dovevano mantenersi ancora pure». E dunque «la crocifissione non è avvenuta nel giorno della festa, ma nella sua vigilia». Joseph Ratzinger «corregge» soprattutto Matteo quando nel raccontare la condanna di Cristo parla di «tutto il popolo», attribuendo a esso la richiesta della crocifissione. Un brano «fatale nelle sue conseguenze», ma che «sicuramente non esprime un fatto storico: come avrebbe potuto essere presente in tale momento tutto il popolo e chiedere la morte di Gesù?».

© Copyright La Stampa, 3 marzo 2011


Paparatzifan
00mercoledì 9 marzo 2011 13:21
Dal blog di Lella...

LIBRO PAPA: GIA' PRENOTATE UN MILIONE 200MILA COPIE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 mar.

La seconda parte di "Gesu' di Nazaret", il secondo libro firmato da Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, in libreria da domani, sembra destinato a polverizzare ogni record editoriale. Sono gia' state prenotate infatti un milione e duecentomila copie nelle sette edizioni linguistiche che usciranno contemporaneamente all'italiano.
Nella nostra lingua, edita direttamente dalla Libreria Editrice Vaticana, la prima tiratura supera le 400mila copie, e questo spiega il prezzo davvero molto contenuto per un'opera di circa 350 pagine, fissato in 20 euro.
Nelle librerie, contemporanemente al ponderoso volume che ripercorre la vita di Cristo "Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla Risurrezione". arriva anche un utile sussiodo per oreintarsi nei 9 capitoli di questa seconda parte del "Gesu' di Nazaret" e un po' in tutte i libri dell'attuale Pontefice: si tratta di "Joseph Ratzinger-Bendetto XVI.
Una guida alla lettura" a cura di Giuliano Vigini, giovane saggista cattolico che si e' gia' cimentato nella cura dei volumi Lev che raccolgono le catechesi del Papa teologo. In 140 pagine Vigini riesce a colmare le lacune di quei lettori che non si sentono preparati sulla teologia ratzingeriana. La "guida" e' in vendita ad appena 10 euro.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00mercoledì 9 marzo 2011 23:31
Dal blog di Lella...

A colloquio con l'editore di Benedetto XVI

Dalla matita all'e-book

di GIULIA GALEOTTI

Sette edizioni iniziali per un totale di un milione e duecentomila copie e contratti firmati con ventidue case editrici di tutto il mondo. Sono questi i primi numeri del libro di Benedetto XVI Gesù di Nazaret. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione. Il volume viene presentato nel pomeriggio del 10 marzo nella Sala Stampa della Santa Sede. Della sua genesi, dei retroscena che hanno accompagnato la realizzazione e soprattutto della complessa operazione editoriale che sta alla sua base, parliamo con don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana (Lev).

Nel colloquio dello scorso 20 gennaio con il nostro giornale, lei prevedeva l'uscita del volume per marzo: perfettamente nei tempi per merito di chi?

Il merito è un po' di tutti, ma innanzitutto dell'autore, che lo ha consegnato molto per tempo. Poi c'è stato il lungo lavoro di traduzione nelle diverse lingue, e da febbraio la stampa e un'organizzazione che ha richiesto davvero molto impegno.

Qual è stata la storia editoriale del libro?

Quasi un anno e mezzo fa, monsignor Georg Gänswein mi ha consegnato la pennetta e il cartaceo: il Papa aveva concluso il testo a matita, con la sua inconfondibile grafia minuta, che poi, come sempre, Birgit Wansing ha trascritto al computer.

In Italia, il primo volume fu pubblicato dalla Rizzoli, mentre l'attuale esce con la Lev: un cambiamento non da poco.

Direi proprio di sì. Il libro, stampato dalla Tipografia vaticana, è distribuito dalla Rcs, che con la sua eccellente organizzazione ci ha garantito la distribuzione di trecentomila copie in tre giorni. Un aspetto non facile deve essere quello delle traduzioni.
In italiano soprattutto non è stato semplice, perché in questi decenni i libri di Joseph Ratzinger sono stati tradotti da diverse mani: la sfida è stata quella di trovare una certa omogeneità di linguaggio. Occorre anche evitare il rischio che la traduzione nelle varie lingue possa non conservare o addirittura tradire il pensiero dell'autore. La fedeltà all'originale è stata assicurata con attenzione e impegno dai traduttori della Segreteria di Stato.

Per il primo volume, vi erano stati problemi di traduzione?

Sì: ad esempio, quella cinese non era impeccabile, e altre non rispondevano al linguaggio teologico.

Vi sono giunte più richieste di traduzioni rispetto al primo volume?

Sì, l'interesse è superiore, e di conseguenza il numero di editori è cresciuto. E siamo solo agli inizi: abbiamo firmato contratti con ventidue editrici in tutto il mondo, ma siamo in trattative con altre.

Come avviene la scelta degli editori?

Quando si sa che il Papa sta lavorando a un libro, da più Paesi arrivano svariate richieste, cosicché gli editori alla fine sono soltanto una parte di quanti si erano fatti avanti. Negli Stati Uniti, a esempio, Ignatius Press ci è sembrato il più adeguato, anche se avevano fatto richiesta editori importanti come Doubleday e Our Sunday Visitor. Per l'edizione in francese, abbiamo scelto Parole et Silence, una casa editrice in crescita, molto impegnata nella diffusione del magistero papale, e in Spagna Encuentro.

Il cambiamento è stato completo...

Quasi completo: non tutti gli editori del primo volume hanno stampato anche il secondo. La scelta è stata dettata da più criteri. Di serietà editoriale e organizzativa, certo, ma anche di affidabilità: abbiamo deciso per editori capaci di promuovere non semplicemente il libro, ma anche il suo contenuto.

Quali sono i numeri previsti?

Il 10 marzo escono sette edizioni - in tedesco, italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese e polacco - per un totale di un milione e duecentomila copie. L'edizione tedesca è partita con centocinquantamila copie, ma Herder ne ha già aggiunte cinquantamila ed è pronta ad altre tirature. L'edizione italiana è già distribuita in trecentomila copie, e ne stiamo ristampando altre centomila. E mentre in Francia sono pronte centomila copie, il Portogallo ha iniziato con ventimila. A fine marzo, poi, arriva l'edizione croata.

È previsto anche l'e-book?

Sì, certo, e in alcune lingue è disponibile anche per il primo volume.

E per il futuro?

Nella prefazione a questo libro il Papa stesso annuncia una terza parte dedicata ai Vangeli dell'infanzia. E vi è l'idea di realizzare per la Lev un'edizione unica dei tre volumi. Siamo convinti che questo nuovo libro di Benedetto XVI sarà un long seller. Come tale andrà adeguatamente promosso attraverso presentazioni, incontri e altre iniziative.

Il volume è dedicato agli ultimi giorni della vita di Gesù. L'uscita in prossimità della Pasqua è un caso?

No, questo è senz'altro il periodo migliore. Lo si poteva anche pubblicare prima, ma vi è stata in novembre l'uscita del libro intervista.

Benedetto XVI è sicuramente una firma che fa risparmiare in pubblicità...

Non solo, ma da editore debbo dire che il Papa ha fatto crescere la Lev perché abbiamo dovuto adeguare strutture e organizzazione, dimostrando capacità che prima non avevamo. Ovviamente il Papa ci sollecita anche sul versante culturale, perché proponiamo saggi a commento delle sue opere e libri che divulgano per il grande pubblico il suo magistero.

Non esiste autore, se non vi è lettore: anche nel caso di Benedetto XVI?

Il Papa si fa leggere sempre, anche nei punti più complessi. Benedetto XVI è un raffinato teologo, e talvolta si addentra anche in aspetti che riguardano il metodo di ricerca, ma chi ha interesse per il racconto della fede, la dimensione spirituale o anche solo la comunicazione umana, trova sempre le sue pagine molto comprensibili. E coinvolgenti.

(©L'Osservatore Romano 10 marzo 2011)


Paparatzifan
00venerdì 11 marzo 2011 12:12
Dal blog di Lella...

Dalla matita all'e-book, tutti vogliono il libro del Papa

La seconda parte del Gesù di Nazaret, "Dall'ingresso a Gerusalemme alla risurrezione" è già best-seller: esaurite le 400 mila copie dell'edizione italiana

CITTA' DEL VATICANO.
Ratzinger scrittore lavora a matita, ma i suoi testi finiscono anche su l'e-book.
La seconda parte del Gesù di Nazaret, "Dall'ingresso a Gerusalemme alla risurrezione" è già best-seller: esaurite le 400 mila copie della edizione italiana.
A quattro anni dal primo volume la ricerca del Gesù reale dei Vangeli è ancora una volta non un'opera di magistero, bensì una analisi storico-teologica che Joseph Ratziger non sottrae alla critica e su cui non pretende alcuna infallibilità.
Altri testi del pontificato innovativi della comunicazione pontificia sono inoltre la lettera ai vescovi sul caso Williamson (2009) e quella agli irlandesi sullo scandalo degli abusi sessuali dei membri del clero (2010). Nella prima, oltre ad ammettere "errori" nella gestione della revoca della scomunica al vescovo lefebvriano poi risultato negazionista, Benedetto XVI manifesta dolore e esprime sentimenti in modo del tutto inconsueto per un papa. Lo stesso fa nella seconda, in cui riconosce la gravità degli abusi e le inadempienze della chiesa nel perseguirli: vi siete troppo preoccupati per il buon nome della Chiesa, dice ai vescovi, tanto da non applicare le pene previste dal diritto canonico.
Oltre alle encicliche, tra gli altri testi del pontificato più nel solco della tradizione vanno segnalati il motu proprio 'Summorum pontificum' che liberalizza la messa in latino (2007) e, nello stesso anno, la lettera ai cattolici cinesi. La produzione di Joseph Ratzinger prima di essere eletto al soglio di Pietro è vastissima e ne fa uno dei più grandi teologici contemporanei, apprezzato in tutto il mondo cristiano. Nello stile della comunicazione più immediata si colloca l'intervista "Rapporto sulla fede", concessa 25 anni fa all'italiano Vittorio Messori e le due interviste a Seewald, 'Sale della terra' nel '96 e 'Dio e il mondò nel 2000.

© Copyright Il Giornale di Brescia, 11 marzo 2011


Paparatzifan
00venerdì 11 marzo 2011 12:13
Dal blog di Lella...

LIBRO PAPA: LE QUATTRO SFIDE DI JOSEPH RATZINGER

(AGI) - CdV, 10 mar.

(di Salvatore Izzo)

Nel secondo, piu' ancora che nel primo volume del "Gesu' di Nazaret", Benedetto XVI "ha un atteggiamento da fratello maggiore, molto simpatico". Parola di Claudio Magris, scrittore e germanista, laico ma rispettoso della fede. Incaricato dal Vaticano di presentare alla stampa il nuovo libro del Papa, e' rimasto colpito dalla definizione che l'autorevolissimo autore ha dato della propria ricerca sulla figura di Gesu': "una Cristologia dal basso".
Per Ratzinger che nella sua ricerca si confronta con le ricerche e le opinioni di tanti altri studiosi, ha semplificato un po' arditamente Magris, "c'e' un relativismo buono, correttivo del fondamentalismo, diverso da quello infame per cui anche l'opinione di chi ammette la violenza e' sullo stesso piano". "Questo secondo volume - ha aggiunto - e' ancora piu' vigoroso e incalzante del primo. C'e' un di piu' di forza. Un punto interessantissimo, ad esempio, e' come con vigore tratta quegli stralci di tradizione che nel tempo si sono stratificati sulla figura di Gesu'".
Osservazioni, quelle del grande intellettuale triestino, che segnano un punto a favore di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI che con i due volumi su "Gesu' di Nazaret" ha sfidato prima di tutto i pregiudizi di chi lo ha descritto per anni come un severo censore, custode di una dottrina cristallizzata.
Ed invece non e' cosi': nel suo libro il Papa dimostra di non aver paura della scienza e del rischio che le sue acquisizioni possano smentire i dogmi del cattolicesimo.
"La fede cristiana sta o cade con la verita' della testimonianza secondo cui Cristo e' risorto dai morti", scrive defininendo storicamente credibili le testimonianze sulla Risurrezione, che non fu - secondo quanto emerge da testimonianze dirette e per il Papa certamente sincere, raccolte da fonti la cui affidabilita' e' verificabile - il semplice risveglio da una morte apparente, come sostengono i positivisti. "Se la storicita' delle parole e degli avvenimenti essenziali potesse essere dimostrata impossibile in modo veramente scientifico, la fede - ragiona il Pontefice - avrebbe perso il suo fondamento".
La seconda sfida vinta dal Papa e' quella pero', di segno opposto, con chi ritiene non possa esservi oggi una vera cultura ne' vera ricerca della verita' fuori dagli angusti steccati della verificabilita' scientifica. "A motivo della natura stessa della conoscenza storica - spiega in merito alla fondatezza del racconto evangelico - non ci si possono aspettare prove di certezza assoluta su ogni particolare.
E' pertanto importante per noi appurare se le convinzioni di fondo della fede siano storicamente credibili anche di fronte alla serieta' delle attuali conoscenze evangeliche". Per Ratzinger nel caso della Risurrezione lo sono e cio' e' dimostrato dal permanere di una tale certezza per 2000 anni. Invece, "il miracolo di un cadavere rianimato significherebbe che la Risurrezione di Gesu' era la stessa cosa che la risurrezione del giovane di Nain, della figlia del Giairo o di Lazzaro". Di questi risvegli chi se ne ricorda?
La terza sfida, vinta anch'essa alla grande da Joseph Ratzinger, e' quella che si era dato egli stesso nella prefazione del primo libro: scrivere da Capo della Chiesa Cattolica e accettare di essere giudicato dai lettori. In questo nuovo lavoro commuove l'umilta' del Papa-autore che confida di essersi sentito sostenuto dall'apprezzamento ricevuto per il primo volume del "Gesu' di Nazaret". "Considerata la molteplicita' delle reazioni alla prima parte, cosa certamente non sorprendente, costituiva per me - confida nella premessa - un prezioso incoraggiamento il fatto che grandi maestri dell'esegesi mi abbiano esplicitamente confermato nel progetto di procedere nel mio lavoro e di portare a termine l'opera incominciata. Senza identificarsi con tutti i dettagli del mio libro, essi lo ritenevano dal punto di vista sia contenutistico che metodologico un contributo importante che doveva raggiungere la sua forma completa". Benedetto XVI cita poi il "Jesus" del luterano Joachim Ringleben definendo il volume "un fratello ecumenico" della sua opera. Si nota, osserva, "la diversa provenienza confessionale dei due autori", ma "al tempo stesso si manifesta la profonda unita' nell'essenziale comprensione della persona di Gesu' e del suo messaggio. Pur con approcci teologici differenti e' la stessa fede che agisce, avviene un incontro con lo stesso Signore Gesu'. Spero che ambedue i libri, nella loro diversita' e nella loro essenziale sintonia, possano costituire uan testimonianza ecumenica che in quest'ora, a modo suo, puo' servire alla comune missione fondamentale dei cristiani".
Il Papa teologo pero' non si astiene dal chiarire che, secondo lui, l'esegesi classica mostra ormai la corda e finisce con l'allontanare molti studiosi dalla fede. "Una cosa - scrive - mi sembra ovvia: in 200 anni di lavoro esegetico, l'interpretazione storico critica ha ormai dato cio' che di essenziale aveva da dare.
Se la esegesi biblica scientifica non vuole esaurirsi in sempre nuove ipotesi diventando teologicamente insignificante, deve fare un passo metodologicamente nuovo e riconoscersi nuovamente come disciplina teologica, senza rinunciare al suo carattere storico". Per il Papa "l'ermeneutica positivistica" deve dunque lasciare il passo ad "una specie di ragionevolezza storicamente condizionata, capace di correzioni e integrazioni e bisognosa di esse", e riconoscere che "un'ermeneutica della fede sviluppata in modo giusto e conforme al testo" puo' congiungersi con un'ermeneutica storica, consapevole dei propri limiti per formare un'interezza metodologica". In ultima analisi, sostiene, "si tratta di riprendere finalmente i principi metodologici per l'esegesi formulati dal Concilio Vaticano II nella Dei Verbum, un compito - denuncia - finora purtroppo quasi per nulla affrontato".
In proposito, se da una parte va sottolineato il coraggio con il quale il Papa applica il Concilio al tema spinoso della responsabilita' del popolo ebraico nel processo a Gesu', arrivando a negarla una volta per tutte, il card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi e teologo ratzingeriano, ha tenuto a ricordare che nel libro c'e' anche l'esortazione a non sacrificare i misteri della fede "a nessun razionalismo saccente". "E' evidente - ha commentato - come mediante quest'opera il successore di Pietro si dedichi al suo ministero specifico che e' di confermare i suoi fratelli nella fede. Cio' che qui colpisce in sommo grado, e' il modo con cui lo fa, in dialogo con gli esperti in campo esegetico, e in vista di alimentare e fortificare la relazione personale dei discepoli con il loro Maestro e Amico, oggi". Nel libro, inoltre, Benedetto XVI prende ruvidamente le distanze da alcune Cristologie di autori che non cita, del che essi gli saranno certamente grati: "mi sembra presuntuoso e insieme sciocco - spiega - voler scrutare la coscienza di Gesu' e volerla spiegare in base a cio' che egli, secondo la nostra conoscenza di quei tempi e delle loro concezioni teologiche, puo' aver pensato e non pensato".
Ma tra quelle che ha vinto con quest'opera che lo sta impegnando fin dall'inizio in tutti i momenti liberi del suo Pontificato, e che a 83 anni compiuti intende completare con un terzo volume sull'infanzia di Gesu' ("se ne avro' la forza", dice promettendo che sara' piu' agile dei precedenti tomi) la sfida piu' dramamtica e' forse la quarta: l'opera testimonia infatti una personale e sofferta "conversione" dell'autore, quella stessa che in ogni occasione sollecita ai fedeli. Il libro "e' il risultato di un lungo cammino interiore", assicura Giovanni Maria Vian, direttore dell'Osservatore Romano, che parla di "una maturazione del cuore". Divenuto Papa, infatti, anche il teologo tedesco, come scrive di Gesu' nel bellissimo capitolo sul Getsemani, oggi "vede con estrema chiarezza l'intera marea sporca del male, tutto il potere della menzogna e della superbia, tutta l'astuzia e l'atrocita' del male, che si mette la maschera della vita e serve continuamente la distruzione dell'essere, la deturpazione e l'annientamento della vita". Ma ugualmente riesce a non perdere la fede e scrivendo invoca: "Marana tha! - Vieni, Signore Gesu'!". "In momenti di tribolazione personale - confessa - lo preghiamo: Vieni, Signore Gesu', e accogli la mia vita nella presenza del tuo potere benigno".
"E' la preghiera - ammette il Pontefice - della persona innamorata, che nella citta' assediata e' oppressa da tutte le minacce e dagli orrori della distruzione e non puo' che aspettare l'arrivo dell'Amato. E' il grido pieno di speranza che anela la vicinanza di Gesu' in una situazione di pericolo in cui solo Lui puo' aiutare".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00mercoledì 23 marzo 2011 23:10
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PAPA: LIBRO SU GESU' IN CIMA ALLE CLASSIFICHE IN TUTTO IL MONDO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 mar.

Bruciate in poche settimane le prime tirature (un milione duecentomila copie) e mentre in molte delle 23 lingue in cui e' stato pubblicato sono in ristampa, "Gesu' di Nazaret, dall'ingresso a Gerusalemme alla Risurrezione" e' in cima alle classifiche dei libri piu' venduti in diversi paesi del mondo. A cominciare dall'Italia, dove e' al terzo posto nella top-ten dei piu' venduti, come riportava il 'Corriere della Sera' di domenica scorsa.
In proposito l'Osservatore Romano cita oggi "la presenza nelle classifiche dei best seller citate dal 'New York Times', dal 'Wall Street Journal', e da 'The Huffington Post' e lo dimostrano i tanti incontri organizzati per presentarlo".
"Tra questi ultimi - scrive - ricordiamo quello che si e' svolto lunedi' 21 marzo al Colle'ge des Bernardins a Parigi, che ha visto la partecipazione del cardinale Andre' Vingt-Trois e di Alain Besancon, e la conferenza - inserita nel ciclo 'Dialoghi in cattedrale' che si svolgera' il 24 marzo nella basilica romana di San Giovanni in Laterano: tra i relatori, Gerhard Ludwig Muller, vescovo di Ratisbona, e Marcello Pera, senatore della Repubblica italiana".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00giovedì 17 novembre 2011 02:12
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PAPA: ORA UNIVERSITA' SPALANCANO LE PORTE AL SUO "GESU' DI NAZARET"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 nov.

"Quanto ci sembra lontana la reazione negativa per la visita del Papa all'universita' La Sapienza di Roma", che si dovette annullare nel 2008 per timore delle contestazioni. Don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana (Lev), commenta cosi' sull'Osservatore Romano il ciclo di incontri "Gesu' di Nazaret all'universita'" che impegna quattro atenei: le universita' di Urbino, Messina, Parma e Sassari, le quali hanno accettato con entusiasmo di ospitare incontri di studio sul best seller firmato da Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. "Appena si e' sparsa la notizia, altre universita' ci hanno chiesto di fare altrettanto", confida don Costa al giornale vaticano.
Il primo appuntamento sara' mercoledi' 16 novembre, all'universita' Carlo Bo di Urbino, dove nell'aula magna a presentare il libro ci sara' addisittura il piu' stretto collaboratore del Pontefice, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, mentre interverranno Stefano Pivato, rettore dell'ateneo, Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado, Giuseppe Costa, direttore della Lev e Marco Cangiotti, preside della Facolta' di Scienze politiche. Seconda tappa sara' all'Universita' di Messina, lunedi' 28 novembre dove interverra' monsignor Enrico Dal Covolo, rettore magnifico della Pontificia Universita' Lateranense, con Francesco Tomasello Magnifico rettore, Calogero La Piana arcivescovo metropolita di Messina e Angelo Sindoni prorettore e ordinario di Storia moderna. Terzo appuntamento sara' all'Universita' di Parma, govedi 1 dicembre con monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza e presidente della Commissione Cei per l'Educazione cattolica, la scuola e l'universita, Gino Ferretti magnifico rettore, Enrico Solmi arcivescovo di Parma, Mario Micheletti ordinario di Filosofia morale e Giorgio Campanini docente di Storia delle dottrine politiche della Universita' di Parma e firma prestigiosa di Avvenire. Infine il quarto incontro si terra' all'universita' di Sassari venerdì 9 dicembre con monsignor Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano e grande teologo, Attilio Mastino magnifico rettore, Paolo Atzei arcivescovo di Sassari, Antonio Delogu ordinario di Filosofia morale della Università di Sassari e don Marco Angioni responsabile della Cappellania universitaria.

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Paparatzifan
00giovedì 17 novembre 2011 19:01
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PAPA: BERTONE, LIBRI SU GESU' HANNO SUPERATO 5 MILIONI DI COPIE

Salvatore Izzo

(AGI) - Urbino, 16 nov.

Hanno superato i cinque milioni le copie del "Gesu' di Nazaret" vendute complessivamente nel mondo. Entrambi i volumi infatti "si sono rivelati un successo editoriale al di la' delle aspettative".
Lo ha affermato il segretario di Stato Tarcisio Bertone in occasione della lectio magistralis da lui tenuta oggi pomeriggio all'Universita' per gli stranieri di Urbinio, dedicata proprio ai due volumi firmati da Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. "In soli quattro anni - ha sottolineato il cardinale - del primo volume sono stati diffusi piu' di tre milioni di copie, in quarantasette Paesi; e, del secondo, sono gia' oltre due milioni le copie stampate e diffuse in trentatre' Paesi".
"I numeri - ha rilevato Bertone - naturalmente non dicono il valore di un libro" ma danno la misura dell'interesse che ha suscitato e questo "dice qualcosa circa il desiderio e l'attesa dell'uomo contemporaneo di conoscere Gesu' e, forse, di giungere ad un rapporto vivo e vitale con Lui".
Secondo il principale collaboratore di Papa Ratzinger, "le due parti del Gesu' di Nazaret rappresentano un tutt'uno e, proprio per questo, insieme vanno letti, commentati ed, eventualmente, criticati", come aveva anticipato lo stesso Joseph Ratzinger - Benedetto XVI nelle premesse ai due volumi.

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00martedì 22 novembre 2011 19:44
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Benedetto XVI in un libro spiega ai bambini la Vergine Maria

In cielo abbiamo una Madre

La vita e le principali festività liturgiche legate alla Vergine Maria spiegate dal Papa ai bambini. È quanto contiene un libro, uscito da pochi giorni, che raccoglie, corredati dalle illustrazioni di Franco Vignazia, un'antologia dei testi di Benedetto XVI (Maria. La mamma di Gesù. Brani tratti da interventi del Santo Padre sulla figura della Vergine Maria, San Giuliano Milanese, Piccola Casa Editrice, 2011, pagine 48, euro 10). Pubblichiamo l'introduzione del cardinale arcivescovo di Milano.

di Angelo Scola

Il primo volto che tutti voi avete visto, appena nati, è stato quello della vostra mamma. Pian piano avete imparato a riconoscerlo e a rispondere al suo sorriso, aprendovi fiduciosi a tutti gli altri volti e alla vita. È stato così anche per Gesù. Il Papa in un bellissimo passaggio di questo prezioso libretto scrive che, tra le tante rappresentazioni della Vergine Maria nella tradizione bizantina, «vi è quella detta “della tenerezza” che raffigura Gesù bambino con il viso appoggiato -- guancia a guancia -- a quello della Madre. Il Bambino guarda la Madre, e questa guarda noi, quasi a riflettere verso chi osserva, e prega, la tenerezza di Dio, discesa in Lei dal cielo e incarnata nel Figlio che porta in braccio».
Benedetto XVI si sofferma su tutte le tappe della vita di Maria che la Chiesa festeggia lungo l'anno liturgico e ci accompagna a conoscerne i segreti. Seguendo il racconto del Papa vi accorgerete che la mamma di Gesù concepita senza peccato è davvero una come noi: ha vissuto le stesse nostre gioie e gli stessi dolori, i momenti felici e i momenti difficili, le nostre stesse fatiche e lo stesso entusiasmo... ma sempre fidandosi e affidandosi a Dio. È questo che fa la differenza e rende la vita bella e degna, come dice in un altro punto di questo libro Papa Benedetto: «Solo se Dio è grande, anche l'uomo è grande. Con Maria dobbiamo cominciare a capire che è così».
Invece, non appena noi ci dimentichiamo di Dio, il nostro cuore incomincia a restringersi. «Per gioire -- scrive il Papa -- abbiamo bisogno non solo di cose, ma di un Dio vicino, che riscalda il nostro cuore». Pensate, per esempio, a quando riceviamo un regalo che abbiamo aspettato tanto: Maria, con il suo Magnificat, ci insegna a ringraziare, anzitutto, Chi ce l'ha dato.
Quando poi arrivano i momenti bui, Ella ci insegna a non scoraggiarci di fronte alle cose che non vanno o che fanno male; neanche davanti ai nostri sbagli se abbiamo l'umiltà di riconoscerli e di domandare perdono; neanche davanti al mistero terribile della morte: «Per Maria, piangente ai piedi della croce, dev'essere stato difficile mantenere viva la speranza... Ma anche nella desolazione del Sabato Santo... ha custodito nel suo cuore la “buona notizia” della risurrezione, fonte e segreto della vera gioia».
Vi auguro che, come è successo a me, anche grazie alla lettura di queste pagine scopriate che vale la pena vivere così e vi affidiate a Lei. Vi suggerisco un modo semplice: dire, magari in ginocchio ai piedi del letto, un'Ave Maria tutte le sere. Io faccio così e ne sono molto aiutato.

(©L'Osservatore Romano 21-22 novembre 2011)


Paparatzifan
00lunedì 5 dicembre 2011 18:31
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Papa: in arabo il suo 'Luce del mondo'

E' la 28/a lingua per il libro-intervista di Benedetto XVI

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 5 DIC -Edizione anche in arabo per ''Luce del mondo'', il libro intervista che Benedetto XVI ha rilasciato al giornalista tedesco Peter Seewald,pubblicato poco piu' di un anno fa. Il volume sara' presentato a Beirut venerdi' 9 dicembre alle 17,alla Fiera del libro arabo,dal direttore della Libreria editrice vaticana (Lev) don Giuseppe Costa; da padre Edmondo Caruale, responsabile editoriale e da Fouad Turc, ambasciatore cattolico e direttore emerito del Ministro degli esteri del Libano. (Ansa)


Paparatzifan
00giovedì 15 marzo 2012 12:00
Dal blog di Lella...

Il primo volume delle opere di Joseph Ratzinger presentato all'ambasciata di Germania presso la Santa Sede

Quel continuo dialogo con il maestro Agostino

Nel pomeriggio del 14 marzo a Roma, all'Ambasciata di Germania presso la Santa Sede, viene presentato il primo volume delle opere di Joseph Ratzinger, Volk und Haus Gottes in Augustins Lehre von der Kirche. Die Dissertation und weitere Studien zu Augustinus und zur Theologie der Kirchenväter (Friburgo, Herder). Dopo un saluto dell'ambasciatore Schweppe Reinhard, è previsto l'intervento -- che qui anticipiamo -- del vescovo di Ratisbona. All'incontro partecipano anche i cardinali Paul Josef Cordes, presidente emerito del Pontificio Consiglio «Cor Unum», Walter Brandmüller, diacono di San Giuliano dei Fiamminghi, e l'arcivescovo di Friburgo, monsignor Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca.

di Gerhard Ludwig Müller

Nel lungo percorso dalla fine dell'antichità fino al XXI secolo, nessun vescovo e teologo ha lasciato sulla fede, la teologia e la questione dell'essenza della Chiesa, un'impronta altrettanto durevole di quella impressa dal vescovo di origine nordafricana Agostino d'Ippona. Egli si dedica ai problemi della fede con l'atteggiamento fervido e fiducioso dell'uomo che è consapevole di Dio e della salvezza che, in Gesù Cristo, gli viene dispensata. La grazia divina permette all'uomo di comprendere la fede non come mero costrutto teorico, bensì come un incontro con il Dio vivente, che ha luogo nel cuore di ogni uomo.
Papa Benedetto XVI era ancora studente a Monaco, quando, nel 1950, si vide confrontato con una questione dibattuta dal suo docente, il professor Gottlieb Söhngen. Quest'ultimo, basandosi sull'ecclesiologia del periodo interbellico, ipotizzava che il concetto di “popolo di Dio” fosse il tema conduttore della dottrina agostiniana della Chiesa. In tal senso egli si richiamava al passo frequentemente citato del Catechismo Tridentino: «La Chiesa è il popolo dei credenti diffuso su tutta la terra».
Il concorso indetto da Söhngen intendeva premiare un lavoro che corroborasse appunto tale asserto. Joseph Ratzinger, appena ventitreenne ma già profondo conoscitore di Agostino, iniziò la sua tesi di dottorato, elaborata e conclusa tra il luglio del 1950 e il marzo del 1951, giungendo peraltro a un risultato diverso.
In Agostino, il concetto di “popolo di Dio” sta a indicare, in attinenza con le Sacre Scritture, Israele in quanto popolo eletto. Agostino stesso descrive la Chiesa come il popolo chiamato da Cristo a essere il Suo corpo, il quale è convocato tra i tanti che nel proprio cuore cercano e accolgono il Dio vivente. In 1 Corinzi, 10, 14-20 possiamo individuare il testo chiave -- elaborato da Joseph Ratzinger -- dell'ecclesiologia agostiniana, in particolare nel verso 17: «Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane».
Con ciò, andando oltre il semplice riallacciamento della molteplicità e diversità in un unico corpo, che è la Chiesa (1 Corinzi, 11, 12-31 e Romani, 12, 4-5), Agostino riunisce la comunione dei credenti in Cristo nella grazia, in un solo corpo eucaristico, nel quale Cristo ci modella. Egli ne è il capo, e noi le membra. Egli ci dona l'unità nel Suo corpo, che è la Chiesa.
È questa l'ecclesiologia eucaristica: La Chiesa vive dell'eucarestia e nell'eucarestia diviene essa stessa il corpo di Cristo.
Il concilio Vaticano II, nella Costituzione Dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, ha evidenziato nel capitolo 2 (n. 9) sul Popolo di Dio la dimensione cristologica: «Come già l'Israele secondo la carne peregrinante nel deserto viene chiamato Chiesa di Dio (Deuteronomio, 23, 1 ss.), così il nuovo Israele dell'era presente, che cammina alla ricerca della città futura e permanente (cfr. Ebrei, 13, 14), si chiama pure Chiesa di Cristo (cfr. Matteo, 16, 18); è il Cristo infatti che l'ha acquistata col suo sangue (cfr. Atti, 20, 28), riempita del suo Spirito e fornita di mezzi adatti per l'unione visibile e sociale.
Dio ha convocato tutti coloro che guardano con fede a Gesù, autore della salvezza e principio di unità e di pace, e ne ha costituito la Chiesa, perché sia agli occhi di tutti e di ciascuno, il sacramento visibile di questa unità salvifica».
Con le parole del nostro Santo Padre: «La Chiesa è il popolo di Dio emanato dal corpo di Cristo» -- una frase che, formulata nel 1963, dodici anni dopo la redazione della tesi di dottorato, rappresenta un richiamo in forma compressa e programmatica ai risultati della sua complessa ricerca.
In quanto popolo eletto da Cristo, la Chiesa, popolo di Dio, non è individuabile come entità a livello politico e sociologico; essa è invece il corpo di Cristo da Lui stesso convocato, modellato e chiamato in vita per essere in tal modo eletto a comunione di salvezza.
Nella lode di ringraziamento, la Chiesa si manifesta come Chiesa universale, Chiesa locale e adunanza religiosa. La Chiesa è «la comunità di coloro che celebrano insieme la mensa eucaristica», come spiega Joseph Ratzinger - Papa Benedetto XVI.
Nella sua intensa disanima della teologia di sant'Agostino, il Papa ha colto la complessa dimensione dell'approccio eucaristico dell'ecclesiologia agostiniana riguardo alla Chiesa come istituto visibile: «Non c'è una dottrina dell'eucarestia e una dottrina della Chiesa, ma esse sono entrambe la medesima cosa. La Chiesa nasce e perdura, in grazia del fatto che il Signore si comunica agli uomini, entra in comunione con loro e in tal modo li mette in comunione reciproca. La Chiesa è il comunicare di Dio con noi, che al contempo crea la vera comunicazione fra gli uomini. Perciò la Chiesa si costituisce sempre intorno a un altare».
Nel settembre dell'anno scorso, il Papa ha visitato per la terza volta il suo Paese d'origine, la Germania. Per molti, le prediche e i discorsi da lui tenuti in tale occasione si sono rivelati illuminanti e stimolanti. Una particolare attenzione ha riscosso il cosiddetto Discorso di Friburgo con la focalizzazione sul concetto di «demondanizzazione». Da allora, numerose interpretazioni sono fallite nel tentativo di formulare un'opinione al riguardo.
Come mai? Perché i commentatori non erano a conoscenza dell'intenzione del Papa -- malgrado essa fosse già fondamentalmente presente nel suo scritto L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa.
Non si tratta né di auspicare una chiusura nei confronti del mondo, né di condannare una proficua collaborazione tra la Chiesa e il mondo (lo Stato), e neppure del legato di proprietà della Chiesa, indispensabile per la gestione delle istituzioni sociali e caritative, nonché formative, bensì, per dirla con le parole dell'allora professore di Ratisbona Joseph Ratzinger, di far sì che «all'interno degli ordinamenti di questo mondo, che restano e devono restare ordinamenti mondani, sia presente la nuova forza della fede nell'unità degli uomini nel corpo di Cristo, come un elemento di trasformazione che Dio stesso porterà a compimento quando questa storia sarà ormai giunta al suo traguardo».
È questo il compito del popolo di Dio nel mondo. Come corpo convocato da Cristo, testimoniare nel mondo la fede quale promessa di salvazione per l'umanità. L'enciclica Deus caritas est presenta, ad esempio, l'attività caritativa della Chiesa come un elemento dell'annuncio evangelico, che è parte essenziale della sostanza stessa della Chiesa (no. 29), e rimanda alle multiformi strutture di servizio a favore del prossimo nella società contemporanea. Il contributo della Chiesa alla demondanizzazione consiste fra l'altro proprio nel lenire ed eliminare il dolore, il bisogno e il disagio degli uomini -- come un «elemento di trasformazione».
Il presente primo tomo, da me pubblicato in collaborazione con l'Istituto Papa Benedetto XVI di Ratisbona, è il quinto dei sedici volumi che documentano complessivamente l'opera teologica di Joseph Ratzinger fino alla sua elezione al soglio pontificio nell'aprile del 2005, rendendola disponibile per il dibattito scientifico grazie a una sistematizzazione elaborata e strettamente concordata con l'autore stesso. Sant'Agostino resta una figura di pensatore, vescovo e santo che tuttora accompagna spiritualmente il nostro Santo Padre. Con lui egli continua a intrattenere il dialogo familiare dello spirito indagatore, di cui ben testimoniano le catechesi del mercoledì. Vorrei concludere con un invito che il Santo Padre, dopo uno sguardo retrospettivo alla propria tesi di dottorato, lanciò nel 1980, e che ancor oggi è più che mai attuale. Riprendendo il motivo di 1 Corinzi, 10, 17, egli scriveva: «Unus panis unum corpus sumus multi -- poiché c'è un solo pane, noi, i molti, siamo un corpo solo. A mio parere, quanto più si riflette su questa frase, tanto più essa si rivela un motto intramontabile, dal quale è sempre possibile imparare di nuovo che cosa significhi essere cristiani, che cosa significhi la comunità, la Chiesa, l'Eucarestia».

(©L'Osservatore Romano 15 marzo 2012)


Paparatzifan
00mercoledì 11 aprile 2012 00:16
Da "La Stampa.it"...

Papa su e-book

Giacomo Galeazzi
VATICANISTA DE LA STAMPA

Prossima sfida per l'editrice del Papa sarà a breve lo sbarco su e-book delle catechesi del mercoledì, tenute da Benedetto XVI alle udienze generali. Benedetto XVI scrive a penna ma i suoi scritti viaggiano con le tecnologie più innovative. Sarà da domani nelle librerie il primo audio libro del Gesù di Nazaret. Dall'ingresso a Gerusalemme fino alla risurrezione«, mentre, con buona probabilità entro aprile, la Lev trasformerà in e-book tutte le catechesi delle udienze generali, tenute da papa Ratzinger dall'elezione, nel 2005, ad oggi. Il primo audiolibro da un testo di Joseph Ratzinger è affidato alla voce di Ugo Pagliai, uno dei più noti interpreti del teatro italiano, e coprodotto da Emons:audiolibri e Libreria editrice vaticana. In nove ore e 53 minuti la voce di Pagliai rende fruibile a tutti una delle fatiche più riuscite di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: la seconda parte del racconto della vita di Gesù, spiegato grazie alle fonti storiche e alla fede della Chiesa, in dialogo con l'esegesi e le scienze bibliche. Non è un testo facile, e l'impresa non è completamente assimilabile alle letture pubbliche della Bibbia che si praticano in Italia da anni, anche in contesti ecumenici. L'attore - noto al grande pubblico anche grazie alle sue interpretazioni in diversi sceneggiati televisivi degli anni Settanta, tra cui »Il segno del comando« e »L'amaro caso della Baronessa di Carini« - ha spiegato all'Osservatore romano di aver scelto lo stile »Less is more«: ha applicato alla lettura del libro di papa Ratzinger lo stesso criterio consigliato per il canto degli inni nella liturgia delle ore: si deve pensare al significato di quello che si sta dicendo, senza dare un'intenzione particolare alla voce ed evitando di calcare in modo artefatto sulle sillabe perchè, come sa chi ha consuetudine con la preghiera comune, dall'attenzione partecipe al sentimentalismo stucchevole il passo è breve. »La lettura risulta scorrevole - commenta il direttore della Lev, don Giuseppe Costa, - e devo dire che quando ho ascoltato la lettura della Passione mi è venuta la pelle d'oca per la capacità di Pagliai di far rivivere il racconto«. Grazie a quest'iniziativa, si potrà quindi ascoltare il libro del Papa inserendo un cd nello stereo o indossando un paio di cuffie in auto, nel traffico, in metropolitana, o magari cucinando e mettendo in ordine la casa. Il cd mp3 sarà da domani in libreria a 19,90 euro; fino a domani invece il file è anche scaricabile dal sito www.emonsaudiolibri.it al costo di 10,90 euro. L'audiolibro dovrebbe essere presentato a Roma nei primi giorni della prossima settimana, quando Benedetto XVI festeggerà l'85.mo compleanno (16 aprile) e il settimo di pontificato (19 aprile). Una data possibile per l'evento è il 17.


Paparatzifan
00giovedì 12 luglio 2012 19:42
Dal blog di Lella...

Papa: a Castel Gandolfo lavora a terza parte libro su Gesù


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 12 lug


Papa Benedetto XVI, nei suoi primi giorni di riposo a Castel Gandolfo dove e' arrivato matredi' scorso, 3 luglio, per un periodo di riposo, ''ha ripreso a lavorare per concludere il suo libro su Gesu'''.
Lo ha detto in un briefing il portavoce vaticano, p. Federico Lombardi. Papa Ratzinger ha gia' pubblicato due volumi su ''Gesu' di Nazareth'' e adesso sta preparando un terzo tomo, dedicato al periodo dell'infanzia di Gesu'.
La conclusione del libro su Gesu' ''e' un primo obiettivo che si pone'', secondo Lombardi. Ma il pontefice nelle prossime settimane di 'ferie' intende lavorare sull'''l'esortazione apostolica post-sinodale sul Medio Oriente'' e sta ''preparando i discorsi del suo prossimo viaggio in Libano'', oltre a riflettere sull'Anno della Fede, che avra' inizio a ottobre, e sull'anniversario del Concilio Vaticano II di cui, sempre a ottobre, ricorreranno i 50 anni dall'apertura.


© Copyright ASCA



Papa/ A Castel Gandolfo scrive libro su Gesù, esortazione M.O.


E inoltre i discorsi che pronuncerà durante viaggio in Libano


Città del Vaticano, 12 lug. (TMNews)


Il Papa sta scrivendo il terzo libro su 'Gesù di Nazaret', nel corso del suo soggiorno estivo nel palazzo apostolico di Castel Gandolfo Lo ha riferito il portavoce vaticano Federico Lombardi. Benedetto XVI, inoltre, si sta dedicando alla composizione dell'esortazione apostolico del sinodo sul Medio Oriente, che consegnerà durante il suo viaggio in Libano di settembre, così come ai discorsi che pronuncerà nel 'paese dei cedri'. In corso, inoltre, riflessioni su testi relativi al prossimo anno della fede, che inizierà con la commemorazione dell'apertura del Concilio vaticano II.



© Copyright TMNews


Paparatzifan
00sabato 4 agosto 2012 22:56
Dal blog di Lella...

Papa/ Vaticano: Per pubblicazione libro su Gesù ci vuole tempo


Il terzo volume, concluso da Benedetto XVI, è su infanzia Cristo


Città del Vaticano, 2 ago. (TMNews)


Il Papa "ha concluso, in questi giorni, la stesura del terzo volume dell'opera Gesù di Nazaret, dedicato ai racconti dell'Infanzia di Gesù (Die Kindheitsgeschichten)".
Lo conferma la sala stampa vaticana, aggiungendo che "tale volume costituisce il completamento dei due precedenti. Si sta procedendo ora alle traduzioni nelle varie lingue, che saranno condotte direttamente sull'originale tedesco.
Si auspica che la pubblicazione del libro avvenga in modo contemporaneo nelle lingue di maggiore diffusione; essa - conclude la sala stampa vaticana - richiederà un congruo spazio di tempo per una traduzione accurata di un testo importante e atteso".


© Copyright TMNews

Paparatzifan
00venerdì 24 agosto 2012 22:21
Da "Famiglia cristiana"...

Il Papa sull' Ipad

Accordo tra la Libreria editrice vaticana e Apple: i testi di Benedetto XVI saranno digitalizzati sul tablet della casa fondata da Steve Jobs.

23/08/2012

Sono già consultabili su Ipad le catechesi illustrate di Benedetto XVI. L'accordo tra la Libreria editrice vaticana (Lev), proprietaria esclusiva di tutti i diritti sui testi del Papa e il colosso americano Apple ha portato nello store di iTunes i primi 13 titoli che vanno da San Paolo ai padri della Chiesa, dai Salmi alla vita degli apostoli. «Una scelta deliberata e strategica, prima o poi sarebbe diventato necessario impegnarsi anche nel formato elettronico; lo abbiamo fatto alleandoci con Apple che ci ha aiutato nella produzione delle catechesi illustrate del Santo Padre», ha dichiarato don Giuseppe Costa, direttore della Lev. I prezzi variano tra i 10.99 e i 17.99 euro). L'accordo prevede anche lo sviluppo di nuovi progetti compresi gli ebook. Per questi primi titoli don Costa spiega che, essendo tutti illustrati con capolavori della storia dell'arte «l'effetto iconografico è molto forte».

Non è da adesso che il Vaticano si è avicinato al mondo del multimediale. Qualche mese fa, infatti, lo stesso Benedetto XVI aveva sperimentato twitter aprendo un proprio profilo dove twittare gli Angelus e i discorsi più importanti.

Annachiara Valle


Paparatzifan
00venerdì 21 settembre 2012 20:35
Dal blog di Lella...

Entro Natale, la pubblicazione del libro del Papa sull’infanzia di Gesù


Oggi in Vaticano, la Libreria Editrice Vaticana (Lev) e la Casa editrice Rizzoli hanno firmato l'accordo per la pubblicazione del libro di Benedetto XVI sull'infanzia di Gesù nei Vangeli. La Lev, informa una nota della Sala Stampa vaticana, “affida a Rizzoli il mandato di vendere in tutto il mondo i diritti dell'opera”. In Italia, il volume, “la cui uscita in tutte le librerie è prevista entro Natale, si presenta come una coedizione Lev-Rizzoli”.

Assieme all'edizione italiana è già prevista quella in lingua tedesca, pubblicata da Herder, editore storico di Joseph Ratzinger, mentre si sta operando attivamente per la pubblicazione in contemporanea con le lingue di maggiore diffusione. “Il titolo definitivo del libro - informa la nota - è ancora riservato”. Joseph Ratzinger ha orientato la sua ricerca scientifica e la sua opera a far conoscere "la figura e il messaggio di Gesù". “Questo nuovo e atteso libro sulla figura di Gesù nei racconti evangelici dell'infanzia, che costituisce il completamento dei due precedenti - conclude la nota - si rivela quindi di grande importanza dal punto di vista teologico e scientifico”. I precedenti volumi della trilogia di Benedetto XVI sono "Gesù di Nazaret" (Rizzoli 2007) e "Gesù di Nazaret. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla Resurrezione" (Lev 2011).

© Copyright Radio Vaticana


Paparatzifan
00martedì 9 ottobre 2012 21:05
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Roventi polemiche nel mondo cattolico su questa scelta

Affidata alla Rizzoli la gestione mondiale dei diritti del libro del Papa

di Francesca Scaringella *

A Natale sarà pubblicato il nuovo libro di Papa Benedetto XVI sulla vita di Gesù.
Il terzo volume uscirà con una coedizione tra la Libreria editrice vaticana (Lev) e la Rizzoli in Italia, mentre la gestione mondiale dei diritti è stata ceduta interamente alla Rizzoli.
L´atmosfera nel mondo cattolico, proprio per questa scelta, è piuttosto rovente. Si è aperto un dibattito tra chi ha caldeggiato la decisione presa e chi ritiene sia un rischio per la valorizzazione della parola del Papa affidarsi a un gruppo privato.
La Lev ha nel suo statuto l 'obiettivo di diffondere la parola del Pontefice. E da quando, nel 2007, la sua direzione è stata presa da don Giuseppe Costa, questo è avvenuto in modo più incisivo rispetto al passato, si dice in ambienti ecclesiali. Infatti, mentre il primo volume sulla vita di Gesù fu edito proprio da Rizzoli, il secondo uscito nella Pasqua del 2011 fu curato dalla Lev. Ma la domanda che il mondo cattolico, e non, si sta ponendo, è quale ragione di fondo abbia mosso il Vaticano a scegliere un editore laico. Innanzitutto, la Rizzoli sembra abbia offerto un´ingente somma di denaro per ottenere i diritti del libro. Si tratta di un testo del Pontefice, pertanto gradito a un mercato molto vasto, soprattutto se si pensa alla distribuzione nel mondo. È proprio su questo nodo che c´è stata la diatriba più aspra.
Le case editrici cattoliche, infatti, non possono competere con la capillarità che garantisce un grande editore, tanto più se parliamo di mercato internazionale. «La sfida è invece continuare a diffonderlo anche oltre l´effetto curiosità», spiega Andrea Gagliarducci, vaticanista, tra gli autori del portale di informazione religiosa www.korazym.org. L´editoria cattolica può, secondo Gagliarducci, curare la parola del Santo Padre, non come un best-seller da scaffale, ma come un long-seller da libreria personale.
Ora però le scelte sono state fatte e il Vaticano ha deciso di seguire le logiche di mercato. Mentre questo può essere visto come un´apertura della Chiesa a un mondo editoriale che possa arrivare a un potenziale lettore laico che non frequenta librerie religiose, viene vissuto invece come un forte rischio di riduzione di valore del testo del Papa. Secondo Gagliarducci, la domanda da porsi è se una distribuzione maggiore, in termini di valorizzazione, abbia la stessa efficacia, «e siamo sicuri che vedere il libro del Papa anche negli autogrill è una valorizzazione e non uno svilimento del suo messaggio?».
I ben informati sostengono che la decisione finale sia stata presa proprio da Ratzinger in persona, una volta sentite tutte le parti, che si sono scontrate sulla vendita dei diritti internazionali. Molti tra cardinali e vescovi sembrano preoccupati che i diritti ceduti a un editore laico possano non rappresentare la Chiesa in quanto non in linea con i principi etici adeguati. È altresì vero che in Italia l´uscita del libro del Pontefice è un´ottima notizia per tutte le librerie religiose che hanno sofferto soprattutto nell´ultimo anno di un calo di vendite, che ha comunque interessato tutto il settore.

* da www.formiche.net

© Copyright Italia Oggi, 9 ottobre 2012


Paparatzifan
00martedì 9 ottobre 2012 21:34
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Papa/ Nuovo libro su Gesù a Buchmesse, traduzione in 32 lingue

Il volume sull'infanzia conclude la trilogia

Città del Vaticano, 9 ott. (TMNews)

"Rizzoli è lieta di presentare alla Buchmesse il nuovo libro di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI sui racconti evangelici dell'infanzia di Gesù, di cui sta vendendo i diritti in tutto il mondo". Lo si legge in un comunicato della casa editoriale. "In apertura della Fiera Internazionale del Libro, sono già in corso di definizione trattative con editori di 32 Paesi per le traduzioni - dall'originale tedesco - in 20 lingue, tra le quali francese, inglese, spagnolo, polacco e portoghese. In Italia il volume uscirà prima di Natale, in coedizione con la Libreria Editrice Vaticana".
I primi due volumi del Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, dedicati alla vita pubblica di Cristo - Dal Battesimo alla Trasfigurazione (Rizzoli) e Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione (Libreria Editrice Vaticana) - sono stati pubblicati nel 2007 e nel 2011 e sono presenti nel catalogo Bur. L'infanzia di Gesù (Rizzoli-Libreria Editrice Vaticana), che sarà nelle librerie italiane entro Natale 2012, completa la trilogia.
Nel terzo volume su Gesù, "l'Autore - si legge nella nota di Rizzoli - analizza i testi dei Vangeli e invita il lettore a porsi domande cruciali: 'È vero ciò che è stato detto? Riguarda proprio me? E, se mi riguarda, in che modo?'. Sono le domande con le quali si apre il libro, che rimandano a quella di Pilato: 'Tu, da dove vieni?'. La domanda che accompagna la storia dell'uomo di ogni generazione, la stessa che si fecero i sapienti d'oriente, i Magi filosofi e scrutatori di stelle, che tanta parte hanno nel rappresentare l'inquietudine del cuore umano in cerca di quella verità che sola conduce alla gioia profonda".
"Nei Vangeli dell'infanzia, Joseph Ratzinger-Benedetto XVI individua, descrivendola mirabilmente, la radice teologica della gioia e ci porta a scoprire come il Vangelo non è una storia del passato, ma appartiene al presente e all'uomo contemporaneo. E mentre l'Autore introduce il lettore alle pagine evangeliche dell'Annuncio a Maria, della Nascita o della visita dei Magi che contemplano il Bambino e sua madre, ecco che si arriva al presente: l'esegesi di quelle pagine porta all'oggi. Oggi ci troviamo con i Magi davanti al Bambino e a sua madre, oggi ci interroghiamo sul senso di quell'incontro e ci chiediamo come una donna possa dire di sì a Dio fidandosi totalmente di Lui. Nell'imminenza del Natale, questo libro è il racconto della gioia che, con la Natività, si rivela nella povertà di una grotta. È, per chi crede, uno stimolo a conoscere in profondità le ragioni della fede. Nello stesso tempo, Joseph Ratzinger-Benedetto XVI parla con amicizia a tutti coloro che, come i Magi, sono nell'inquietudine della ricerca e si domandano: 'Gesù da dove viene?'".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00mercoledì 10 ottobre 2012 19:03
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LIBRO PAPA: NON CI SONO DUBBI SU EPOCA DI GESU'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 ott.

"Gesu' e' nato in un'epoca determinabile con precisione".
Lo scrive Jospeph Ratzinger-Benedetto XVI nel terzo libro dell'opera "Gesu' di Nazareth" del quale sono state anticipate oggi alcune pagine in occasione della Buchmesse di Francoforte. "Gesu' - spiega - non e' nato e comparso in pubblico nell'imprecisato 'una volta' del mito. Egli appartiene ad un tempo esattamente databile e ad un ambiente geografico esattamente indicato".
"All'inizio dell'attivita' pubblica di Gesu' - si legge in uno dei capitoli anticipati oggi - Luca offre ancora una volta una datazione dettagliata ed accurata di quel momento storico: e' il quindicesimo anno dell'Impero di Tiberio Cesare; vengono inoltre menzionati il governatore romano di quell'anno e i tetrarchi della Galilea, dell'Iturea e della Traconitide, come anche dell'Abilene, e poi i capi dei sacerdoti". Secondo Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, "la fede e' legata a questa realta' concreta, anche se poi, in virtu' della Risurrezione, lo spazio temporale e geografico viene superato e il 'precedere in Galilea' da parte del Signore introduce nella vastita' aperta dell'intera umanita'". Il libro sottolinea dunque che in Gesu' "l'universale e il concreto si toccano a vicenda. In Lui - infatti - il Logos, la Ragione creatrice di tutte le cose, e' entrato nel mondo. Il Logos eterno si e' fatto uomo, e di questo fa parte il contesto di luogo e tempo".

© Copyright (AGI)

LIBRO PAPA: GESTI DI MARIA TESTIMONIANO AMORE NON SENTIMENTALISMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 ott.

"Maria avvolse il bimbo in fasce". Joseph Ratzinger-Benedetto XVI si sofferma a lungo su questa espressione del Vangelo nel terzo volume dell'opera "Gesu' di Nazareth", di prossima uscita come coedizione Libreria Editrice Vaticana-Rizzoli.
"Senza alcun sentimentalismo - scrive in una delle pagine del libro anticipate oggi in occasione della Buchmesse di Francoforte - possiamo immaginare con quale amore Maria sara' andata incontro alla sua ora, avra' preparato la nascita del suo Figlio".
- Nel suo libro, il Pontefice ricorda che "la tradizione delle icone, in base alla teologia dei Padri, ha interpretato mangiatoia e fasce anche teologicamente. Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all'ora della sua morte: Egli e' fin dall'inizio l'Immolato. Cosi' "la mangiatoia veniva raffigurata come una sorta di altare". In merito il testo anticipato oggi cita Sant'Agostino che "ha interpretato il significato della mangiatoia con un pensiero che, in un primo momento, appare quasi sconveniente, ma, esaminato piu' attentamente, contiene invece una profonda verita'". "La mangiatoia - ricorda il terzo volume dell'opera 'Gesu' di Nazareth - il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. Ora, pero', giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane disceso dal cielo - come il vero nutrimento di cui l'uomo ha bisogno per il suo essere persona umana. E' il nutrimento che dona all'uomo la vita vera, quella eterna. In questo modo, la mangiatoia diventa un rimando alla mensa di Dio a cui l'uomo e' invitato, per ricevere il pane di Dio".
"Nella poverta' della nascita di Gesu' si delinea - conclude il Papa teologo - la grande realta', in cui si attua in modo misterioso la redenzione degli uomini".

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Paparatzifan
00mercoledì 10 ottobre 2012 19:04
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LIBRO PAPA: INFANZIA DI GESU' INDAGATA IN DIALOGO CON GLI ESEGETI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 ott.

"Ho cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, cio' che Matteo e Luca raccontano all'inizio dei loro Vangeli sull'infanzia di Gesu'". Benedetto XVI-Joseph Ratzinger, che e' anche uno dei piu' grandi teologi viventi ma non un esegeta (come lo era ad esempio il cardinale Carlo Maria Martini) spiega cosi', nella premessa, i contenuti del terzo libro della sua opera su "Gesu' di Nazareth", i cui primi due tomi hanno scalato le classifiche di vendite in tutto il mondo, raggiungendo i 2 milioni di copie. "Finalmente posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell'infanzia di Gesu'. Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola 'sala d'ingresso' ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesu' di Nazareth", scrive il Pontefice nella premessa, anticipata oggi in occasione della Buchmesse di Francoforte.
Nel testo diffuso dagli editori (Rizzoli che stampo' anche il primo, e Libreria Editrice Vaticana che ha curato in esclusiva il secondo, hanno coalizzato le forze per il terzo volume), il Papa teologo spiega i criteri seguiti nella sua ricerca su Gesu'.
"Un'interpretazione giusta - confida - secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico - e' la componente storica dell'esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo cosi' tra le cose accadute tempo fa". Secondo Ratzinger, dunque, "La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: E' vero cio' che e' stato detto? Riguarda me?
E se mi riguarda, in che modo lo fa?".
"Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e piu' profondo autore, secondo la nostra fede, e' Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato col presente fa immancabilmente parte - osserva Papa Benedetto - della nostra interpretazione. Con cio' - pero' - la serieta' della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata". "Mi sono dato premura - assicura - di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con cio' sono ben consapevole che questo colloquio nell'intreccio tra passato, presente e futuro non potra' mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico". "Spero che il piccolo libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso e con Gesu'", conclude la premessa firmata, come l'intera opera, da Joseph Ratzinger-Benedetto XVI a Castel Gandolfo, lo scorso 15 agosto, solennita' dell'Assunzione di Maria in Cielo".

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Paparatzifan
00mercoledì 7 novembre 2012 18:44
Dal blog di Lella...

Esce il libro su Gesù di Papa Ratzinger. Trecentomila copie, edito da Rizzoli. La Tipografia vaticana non ha voluto stamparlo

E’ di 300 mila copie la prima tiratura prevista per il nuovo libro di Benedetto XVI, ”L’infanzia di Gesu”’, terzo volume della trilogia di Joseph Ratzinger su Gesu’ di Nazareth, in uscita in Italia in una coedizione Rizzoli-Lev.
Per l’atteso volume, annunciato come un bestseller per il prossimo Natale, sono gia’ in corso le operazioni di stampa dopo che la Tipografia Vaticana – apprende l’ANSA – ha rifiutato di stamparlo per conto della Rizzoli giudicando il prezzo proposto, 0,77 euro a copia, troppo esiguo.
Il libro uscira’ il 20 novembre e sara’ nelle librerie il 21, dopo che lo scorso 9 ottobre, alla vigilia della Fiera del Libro di Francoforte, la Rizzoli – che se ne e’ aggiudicata la vendita dei diritti in tutto il mondo, a parte la Germania dove lo pubblichera’ la Herder – ne ha diffuso alcune anticipazioni. Le trattative del gruppo milanese hanno riguardato editori di 32 Paesi, per traduzioni in 20 lingue dall’originale tedesco. Con la pubblicazione in Italia e la gestione dei diritti del volume, la Rizzoli ha messo a segno sicuramente un grosso colpo nel mercato editoriale, di assoluto prestigio, grazie al quale la casa milanese si appresta anche a scalare le classifiche natalizie, quelle che fanno piu’ gola ai maggiori ‘competitor’ del settore. La gestazione del volume, comunque, non e’ stata del tutto liscia, segnata da un braccio di ferro in Vaticano proprio sull’affidamento della gestione dei diritti alla Rizzoli, sbloccato da una decisione diretta del Papa. Ulteriori polemiche, poi, ha suscitato in Vaticano la proposta sempre della Rizzoli alla Tipografia Vaticana di stampare il volume ad un prezzo di 0,77 euro a copia. Fatti i suoi conti, la Tipografia Vaticana ha rifiutato l’offerta, visto che la media dei preventivi per opere analoghe (il volume sara’ di circa 120-130 pagine) e’ di circa 1,20-1,30 euro a copia. La struttura d’Oltretevere ha dato la sua risposta negativa con una lettera che ha voluto inoltrare anche al segretario di Stato card. Tarcisio Bertone, al segretario del Papa mons. Gaenswein, al sostituto mons. Becciu e al decano del Sacro Collegio card. Angelo Sodano. E in Vaticano si e’ parlato persino di tentata ”speculazione commerciale”, prevedendo un prezzo di copertina pressoche’ analogo a quello dei precedenti due volumi della trilogia (usciti nel 2007 e nel 2011) ma che avevano un numero di pagine piu’ che triplo rispetto a questa nuova opera. In precedenza, lo scontro in Vaticano aveva visto tra gli sponsor della cessione alla Rizzoli dei diritti mondiali che fanno capo alla Lev (Libreria Editrice Vaticana), lo stesso segretario particolare di Benedetto XVI, mons. Georg Gaenswein, e il presidente della Fondazione Ratzinger, oltre che della Lev, mons. Giuseppe Antonio Scotti. Contrari vari cardinali, soprattutto spagnoli e americani, che temevano quanto gia’ successo in passato, cioe’ che la pubblicazione dell’opera del Papa finisse a editori con in catalogo volumi di stampo anche anticlericale o che potessero ledere l’immagine della Chiesa. A decidere, lo scorso settembre, e’ stata una lettera a firma di mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, al direttore generale della Lev don Giuseppe Costa, che annunciava che ”per volere del Santo Padre” la Rizzoli assumeva il mandato di vendere in tutto il mondo i diritti dell’opera. Una volonta’ a cui don Costa, naturalmente, si e’ subito adeguato, “strappando” comunque nel contratto la clausola della coedizione Rizzoli-Lev. L’offerta della Rizzoli, d’altra parte, si faceva forza di un’offerta di un anticipo alla Lev di due milioni di euro sulle future vendite, cifra che per ora e’ stata versata solo in parte. In piu’, il gruppo milanese non avrebbe mancato di elargire una generosa offerta alla Fondazione Ratzinger.

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Paparatzifan
00mercoledì 14 novembre 2012 22:39
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Papa: 20/11 presentazione libro su infanzia Gesu' con Ravasi e Mieli

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 14 nov

Sara' presentato martedi' 20 novembre a Roma il terzo volume su Gesu' di Nazaret, ''L'infanzia di Gesu''', scritto da Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. A darne notizia e' oggi la Sala stampa della Santa Sede. A presentare il testo, edito da Libreria editrice vaticana e Rizzoli, alla stampa internazionale saranno il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, Maria Clara Bingemer, docente di teologia alla Pontificia Universita' Cattolica di Rio de Janeiro, don Giuseppe Costa, direttore della Libreria editrice vaticana, e Paolo Mieli, presidente di Rcs Libri.
Introduce e modera p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana. Il volume del papa sara' in libreria a partire dal 21 novembre. (Asca)


Paparatzifan
00lunedì 19 novembre 2012 23:16
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PAPA: NEL NUOVO LIBRO SU GESU' AFFRONTA TEMI AMORE E UMILTA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 19 nov.

Riconferma la fondatezza storica del racconto evangelico Benedetto XVI nel terzo volume della sua opera "Gesu' di Nazaret", che riflette ampiamente sui temi dell'Amore e dell'Umilta'. Il libro (130 pagine nella versione inglese) sara' presentato domani e si compone di quattro brevi capitoli e un epilogo. Comincia con una riflessione sull'origine del Salvatore, dalla domanda inaspettata che fa Pilato a Gesu' mentre lo interroga: "Da dove vieni?". E nelle ultime righe, secondo quanto anticipa il sito cattolico "Korazym.org", con l'episodio che chiude i Vangeli dell'infanzia, Gesu' dodicenne che insegna nel Tempio di Gerusalemme, apre una porta sulla intera figura di Gesu'.
Il Papa, segnala Korazym.org, "rilegge i due racconti di Luca e Matteo seguendo l'esegesi patristica e studi classici come quelli di Joachim Gnilka e Gerhard Delling, ma dimostra, come gia' nei due libri precedenti, di seguire gli studi piu' aggiornati e usa Rudolf Pesch e Klaus Berger. Ma tra tutti sposa a pieno le idee di Jean Danielou e Rene' Laurentin". E cita esplicitamente anche "I Vangeli di Natale", del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e biblista insigne, che domani presentera' il libro di Benedetto XVI-Joseph Ratzinger insieme agli editori: per RCS lo storico e giornalista Paolo Mieli, per la Libreria Editrice Vaticana, il direttore don Giuseppe Costa. Nel secondo volume aveva invece citato un altro cardinale di Curia, Walter Kasper, lodandone la Cristologia come "inarrivabile". Tra le fonti di Luca, il Papa teologo segnala anche Maria e proprio la Vergine e' coprotagonista del volume, sintetizzato da Korazym come un trattato sull'Amore e l'Umilta'. L'Amore di Dio per gli uomini che si dimostra accettando la decisione di Maria davanti all'annuncio dell'Angelo (al quale la giovane vergine che risponde con una domanda cui la esegesi non ha ancora trovato spiegazione). Quello di Giuseppe, uomo giusto, fedele alla legge di Israele, che pero' sceglie l'amore quando deve decidere come affrontare la gravidanza di Maria. Quell'amore che Dio offre per primo ai pastori che corrono verso la grotta dove e' nato Gesu'.
Amore, quello dei magi, che con la saggezza purificano il messaggio della scienza, quasi successori di Abramo che come lui si mettono in viaggio per rispondere alla chiamata di Dio. Amore quello delle madri disperate che vedono i figli uccisi da Erode nella strage degli innocenti, e oggi, davanti alla stessa violenza continuano a gridare verso Dio. L'altro tema e' quello dell'Umilta': quella di Maria che nel Magnificat si descrive come "serva", quella di Giuseppe che ascolta Dio in sogno perche' ha la capacita' di di percepire il divino, di discernere, perche' vive la legge come il Vangelo. Giuseppe che sa farsi da parte nel momento in cui i magi e i pastori adorano il Figlio di Dio, per poi riprendere in mano la situazione e portare la famiglia in Egitto. Umilta' di Elisabetta che corre verso Maria. E dei pastori che corrono verso Gesu', certo in parte per curiosita', ma anche per la gioia di sapere che e' nato il Salvatore. E il Papa riflette: quanti sono i cristiani che oggi corrono verso le cose di Dio? Eppure le cose che contano sono quelle di Dio, suggerisce l'evangelista. "Le cose di Dio meritano fretta, anzi le uniche cose del mondo che meritano fretta sono proprio quelle di Dio, che hanno la vera urgenza per la nostra vita" aveva detto il Papa nella omelia del 15 agosto del 2011. Umilta' poi dei genitori di Gesu' che non capiscono cio' che il dodicenne risponde loro quando lo ritrovano tra i dottori del tempio, dopo tre giorni di affanno e di angoscia. "Umilta' - sottolinea Korazym anticipando il libro del Papa - che dovrebbero avere la teologia di tutti i tempi che si esaurisce in dispute accademiche e, come gli esperti di Erode, non vedono quello che nella Scritture hanno letto i magi: che e' nato il Salvatore. Lo hanno letto nelle stelle forse, hanno letto la creazione, linguaggio di Dio. E anche oggi, riflette il Papa, la creazione interpretata dalle Scritture parla all'umanita'". "Umilta' - conclude l'articolo - della buona esegesi che deve lasciare intatta la elevatezza della parola di Gesu' che ci sovrasta e non ridurre i suoi detti chiedendo in che misura possiamo prenderlo alla lettera".

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Paparatzifan
00martedì 20 novembre 2012 21:33
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LIBRO PAPA: "GIUSEPPE FU UN UOMO GIUSTO"



Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 nov.

Sposo di Maria, turbato dalla gravidanza inattesa e della quale non sapeva l'origine, San Giuseppe era "un uomo giusto". Lo scrive Joseph Ratzinger-Benedetto XVI nel libro "L'infanzia di Gesu'" sottolineando che il Vangelo fa riferimento ad una categoria che connota la Nuova Alleanza, come quella di "fedele" aveva connotato l'Antica. Da qui il "carattere personale della giustizia", cioe' della "fiducia in Dio che da' speranza all'uomo". Giuseppe, in sostanza, "ha facolta' di percepire e desiderio e capacita' di discernimento", e mostra una "sensibilita' per Dio" tanto che il messaggio puo' essergli rivelato grazie alle "domande" che si pone (e pone a Dio).
"Il messaggio che viene trasmesso a Giuseppe - rileva Joseph Ratzinger - e' sconvolgente e richiede una fede eccezionalmente coraggiosa. E' possibile che Dio gli abbia veramente parlato? Che Giuseppe, in sogno, abbia ricevuto la verita', una verita' che va al di la' di tutto cio' che ci si puo' aspettare? E' possibile che Dio abbia agito in questo modo di fronte ad un essere umano? E' possibile che Dio abbia realizzato cosi' l'inizio di una nuova storia con gli uomini?".
Per il Papa, "la qualificazione di Giuseppe come uomo giusto - dunque - va ben al di la' della decisione di quel momento: offre un quadro completo di san Giuseppe e al contempo lo inserisce tra le grandi figure della Antica Alleanza, a cominciare da Abramo, il giusto". Eppure Giuseppe non si ferma alla legge" che dopo la scoperta fatta lo spingerebbe a ripudiare Maria. Cioe' applica la legge "con amore: non vuole esporre Maria pubblicamente alla ignominia, le vuole bene, anche nel momento della grande delusione".
Quindi "vive la legge come Vangelo, cerca la via dell'unita' tra diritto e amore. E cosi' e' interiormente preparato al messaggio nuovo, inatteso e umanamente incredibile, che gli verra' da Dio". Nel suo nuovo libro, Joseph Ratzinger-Benedetto XVI ricorda che il Vangelo di Matteo ci dice che Giuseppe non era il padre di Gesu' e che egli intendeva ripudiare Maria in segreto a causa del presunto adulterio. E allora gli viene detto: "Cio' che in lei e' stato concepito e' opera dello Spirito Santo". "Cosi' - spiega il Papa - l'ultima frase da' una nuova impostazione dell'intera genealogia.
Maria e' un nuovo inizio. Il suo bambino non proviene da alcun uomo, ma e' una nuova creazione, e' stato concepito per opera dello Spirito Santo". Dunque, se "la genealogia rimane importante, Giuseppe e' giuridicamente il padre di Gesu'. Mediante lui, Egli appartiene secondo la Legge, 'legalmente', alla tribu' di Davide. E tuttavia viene da altrove, 'dall'alto' - da Dio stesso. Il mistero del 'di dove', della duplice origine, ci viene incontro in modo molto concreto: la sua origine e' determinabile e, tuttavia, e' un mistero. Solo Dio e' nel senso proprio il 'Padre' suo".

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LIBRO PAPA: HO CERCATO DIALOGO CON ESEGETI DI IERI E DI OGGI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 nov.

Nel libro "L'infanzia di Gesu'", Joseph Ratzinger-Benedetto XVI ha "cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, cio' che Matteo e Luca raccontano all'inizio dei loro Vangeli sull'infanzia di Gesu'".
Lo confida lo stesso Papa teologo nella premessa al volume.
"Un'interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede - spiega - due passi: da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico: e' la componente storica dell'esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo cosi' tra le cose accadute tempo fa.
La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: e' vero cio' che e' stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo lo fa?"."Finalmente - continua il Pontefice - posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell'infanzia di Gesu'.
Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola 'sala d'ingresso' ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesu' di Nazaret". Secondo Benedetto XVI, "di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e piu' profondo autore, secondo la nostra fede, e' Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato col presente fa immancabilmente parte della nostra interpretazione".
"Con cio' - assicura - la serieta' della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata". "Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con cio' sono ben consapevole che questo colloquio nell'intreccio tra passato, presente e futuro non potra' mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico".
"Spero - conclude - che il piccolo libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso e con Gesu'".

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Paparatzifan
00martedì 20 novembre 2012 21:34
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Papa/ Conclude trilogia su Gesù contro mito e scetticismo

La verginità di Maria, il bue e l'asinello, la cometa 'supernova'

Città del Vaticano, 20 nov. (TMNews)

Il Papa torna professore. Per la terza volta il Pontefice indossa i panni del saggista e conclude una trilogia su Gesù di Nazaret.
Nel 2007 Benedetto XVI ha dato alle stampe il primo volume su Gesù di Nazaret (dal battesimo alla trasfigurazione), nel 2011 quello che copre gli eventi dall'ingresso a Gerusalemme alla risurrezione e da domani arriva in libreria - un milione di copie in nove lingua destinate a cinquanta paesi diversi - il terzo e ultimo libro.
'L'infanzia di Gesù' - "quasi una sala d'ingresso ai due precedenti volumi" - sviscera i racconti contenuti nei Vangeli di Matteo e Luca sull'infanzia del Nazareno e passa in rassegna senza timore questioni fondamentali come la virginità della Madonna, i magi e la stella cometa, il bue e l'asinello. Problematico, coltissimo, il Papa insiste sul fatto che il Vangelo è "storia, storia reale, avvenuta, certamente storia interpretata e compresa in base alla Parola di Dio". Non è né mito né biografia, ma va letto con gli occhi della fede.
L''Osservatore romano' chiosa - in un articolo del direttore Gian Maria Vian intitolato 'La protesta dei magi' - ricordando che "all'inizio degli anni Sessanta del Novecento in alcuni ambienti esegetici anche cattolici cominciò a rafforzarsi un'ondata di scetticismo, se non addirittura di sufficienza, nei confronti dei racconti evangelici canonici dell'infanzia. A farne le spese era in particolare l'episodio dei magi, dei quali si arrivava a proclamare senza esitazioni che non fossero mai esistiti". In quegli anni Joseph Ratzinger iniziava la sua carriera accademica nelle facoltà teologiche di teologia, oggi torna sull'argomento con l'autorità del Pontefice romano.
Ratzinger sottolinea che nella genealogia di Gesù vi sono quattro donne - Tamar, Rahab, Rut e la moglie di Uria - sono tutte peccatrici ("la loro menzione implicherebbe l'indicazione che Gesù avrebbe preso su di sé i peccati e, con questi, il peccato del mondo") e non ebree: "Per loro tramite entra quindi nella genealogia di Gesù il mondo delle genti - si rende visibile la sua missione verso ebrei e pagani". Grande rilievo hanno nel libro del Papa le figure di Maria e Giuseppe. Quest'ultimo è "una persona intimamente attenta al divino, dotata di una peculiare sensibilità per Dio e per le sue vie". La Madonna "appare una donna coraggiosa, che anche di fronte all'inaudito, mantiene l'autocontrollo". Ratzinger si sofferma poi su un tema 'scomodo'. "Il parto verginale - mito o verità storica?", è la domanda. "E' una realtà storica, un reale evento storico, oppure è una pia leggenda che, a modo suo, vuole esprimere ed interpretare il mistero di Gesù?". Il Papa giunge alla conclusione che Gesù è nato da "Maria Vergine", non senza aver prima parlato degli interrogativi che da secoli pongono fedeli, teologi e uomini di Chiesa e dopo aver preso le distanze, sul tema, anche dal suo amato Sant'Agostino. "Se Dio non ha anche potere sulla materia, allora Egli non è Dio", è la conclusione. "Ma Egli possiede questo potere, e con il concepimento e la risurrezione di Gesù Cristo ha inaugurato una nuova creazione".
Stesso approccio sulla cometa. Con il sorgere dell'astronomia moderna, sviluppata pure da cristiani credenti, è stata posta nuovamente nche la questione circa questo astro", avverte Ratzinger. Il Papa sottolinea che l'anno 7 o 6 avanti Cristo è "l'anno verosimile della nascita di Gesù". Ammette la teoria di Giovanni Keplero, secondo il quale la cometa era una supernova, "stella debole o molto lontana in cui avviene un'enorme esplosione, così che essa per settimane e mesi sviluppa un'intensa luminosità". COncede anche che "la grande congiunzione di Giove e Saturno nel segno zodiacale dei Pesci negli anni 7-6 a.C. Sembra essere un fatto accertato". Ma la scienza non basta a spiegare perché i re Magi si sono messi in marcia verso il Paese di Giuda: "Non è la stella a determinare il destino del Bambino, ma il bambino guida la stella".
Non ha timore, Ratzinger, di demitizzare anche alcuni capisaldi della devozione popolare. Alla nascita di Gesù nella grotta, "nel Vangelo non si parla di animali", scrive Ratzinger. "Ma la meditazione guidata dalla fede, leggendo l'Antico e il Nuovo Testamento collegati tra loro, ha ben presto colmato questa lacuna". E, con una contaminazione tra il Vangelo e i libri biblici di Isaia, Esodo e Abacuc, sono spuntati, come figure simboliche, il bue e l'asinello. "L'iconografia cristiana - rassicura il Papa - già ben presto ha colto questo motivo. Nessuna raffigurazione del presepe rinuncerà al bue e all'asino". Quanto al "canto degli angeli" raccontato dal Vangelo, "si può ben comprendere che il semplice popolo dei credenti abbia poi sentito cantare anche i pastori, e, fino a oggi, nella Notte Santa, si unisca alle loro melodie, esprimendo col canto la grande gioia che da allora sino alla fine dei tempi a tutti è donata".
Il libro, edito insieme da Rizzoli e Libreria editrice vaticana (Lev), è stato presentato stamane dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, dalla teologa brasiliana Maria Clara Bingemer, dal direttore della Lev don Giuseppe Costa e da Paolo Mieli, presidente di Rcs libri. Il portavoce vaticano Federico Lombardi ha moderato la tavola rotonda. I partecipanti sono stati poi ricevuti in udienza dal Papa. L'edizione italiana è stata curata da Ingrid Stampa, ex assistente di Ratzinger il cui nome è stato citato nella vicenda Vatileaks. "Solo un grande coraggio e una grande passione potevano permettere di arrivare in porto in anni in cui gli impegni del governo della Chiesa universale sono così grandi", ha commentato padre Lombardi. "Per molti di noi, che il Papa vi sia riuscito ha dell'incredibile e suscita grande ammirazione e grandissima gratitudine. Il piccolo libro, oggi, è nelle nostre mani: forse è piccolo fisicamente, ma non così piccolo come significato". Dal cardinale Ravasi un intervento colto che non ha mancato di fare riferimento all'attualità: "Io penso al grido delle madri nella strage degli innocenti, che è un grido perenne, perpetuo. E' un grido universale, che risuona ancora ai nostri giorni. Muoiono i bambini a Gaza e il grido delle madri è il continuo grido...".

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Paparatzifan
00martedì 20 novembre 2012 21:36
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Il nuovo libro di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI dedicato ai racconti evangelici dell’infanzia

Di dove sei tu?

Completato il trittico con il quale il Papa presenta la figura di Gesù

Il nuovo libro di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, L’infanzia di Gesù, è stato presentato in Vaticano martedì 20 novembre. Edito da Rizzoli e dalla Libreria Editrice Vaticana, il libro esce in contemporanea in nove lingue (italiano, tedesco, brasiliano, croato, francese, inglese, polacco, portoghese e spagnolo) e in cinquanta Paesi, per una tiratura globale della prima edizione che supera il milione di copie. Nei prossimi mesi, il libro — l’ultimo della trilogia su Gesù di Nazaret — sarà tradotto in altre venti lingue per la pubblicazione in settantadue Paesi. Il volume è stato presentato a Benedetto XVI dagli editori ricevuti in udienza.
Introducendo «la terza e ultima tavola del trittico», il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha presentato la tecnica quasi cinematografica dell’anticipazione con cui Benedetto XVI apre il suo libro: «nella “sala d’ingresso” fa risuonare una domanda che echeggerà più oltre sotto le volte del pretorio romano di Gerusalemme, quando il governatore Pilato interpellerà l’imputato Gesù: Póthen ei sy; «Di dove sei tu?» (Giovanni, 19, 9). Questa domanda dal sapore meramente anagrafico si riveste per il quarto Vangelo di un ammiccamento trascendente ulteriore. È per questo che l’interrogativo serpeggerà altrove nei Vangeli», trovando la sua risposta proprio in quei 180 versetti che gli evangelisti Matteo e Luca dedicano al racconto dell’infanzia di Gesù e che «ora il Papa perlustra in un itinerario puntuale, ma trasparente e quasi narrativo».
Secondo Ravasi, sono quattro le chiavi proposte da Ratzinger per comprendere i Vangeli dell’infanzia. «La prima e primaria» è quella dell’interazione tra «storia e fede», a cui segue quella del nesso tra «storia e profezia». La terza chiave offerta dal libro è poi quella del dialogo tra autore e lettore, mentre l’ultima è il «mezzo linguistico». Uno stile limpido, essenziale, inciso e umile, «com’è tipico anche della persona dell’autore».

(©L'Osservatore Romano 21 novembre 2012)


Paparatzifan
00martedì 20 novembre 2012 21:41
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SCHEDA: Non solo libri Gesu' per Ratzinger scrittore

Vasta produzione pre e post elezione. Ha innovato stile papi

CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV

Dedicata ai vangeli dell'infanzia, nella Giornata mondiale dell'infanzia diventa pubblica l'ultima fatica letteraria di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI.
Oltre un milione di copie, in 9 lingue e 50 paesi, per l'ultimo volume della trilogia dedicata a Gesu' di Nazaret, tra il Gesu' storico e il Cristo della fede, per indagarne gli aspetti scientifici e spirituali che possano parlare all'uomo moderno se in cerca di Dio.
Il primo volume della trilogia e' stato pubblicato nel 2007 e il secondo nel 2011.
Come ha sottolineato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, Benedetto XVI ha tenuto moltissimo a portare a termine la trilogia e gli ha dedicato ogni minuto libero della sua vita da Papa.
Questo "frutto felice e impegnativo" non e' il solo del Papa scrittore che gia' da cardinale vantava una vasta produzione accademica e teologica.
Risale al novembre 2010, poco prima dell'uscita del secondo volume del Gesu' di Nazaret, ''Luce del mondo'', la prima intervista a tutto campo concessa da un Papa, senza concordare le domande ne' censurare la stesura, colloquio con il giornalista tedesco Peter Seewald.
Un libro davvero innovativo nella comunicazione pontificia. Altri testi analoghi a ''Luce del mondo'', per la loro carica innovativa, sono la lettera ai vescovi sul caso Williamson (2009) e quella agli irlandesi sullo scandalo degli abusi sessuali dei membri del clero (2010).
Nella prima, oltre ad ammettere ''errori'' nella gestione della revoca della scomunica al vescovo lefebvriano poi risultato negazionista, Benedetto XVI manifestava dolore e esprimeva sentimenti in modo del tutto inconsueto per un papa. Lo stesso nella seconda, in cui riconosceva la gravita' degli abusi e le inadempienze della chiesa nel perseguirli.
Oltre alle encicliche, tra gli altri testi del pontificato piu' nel solco della tradizione vanno segnalati il motu proprio 'Summorum pontificum' che liberalizza la messa in latino (2007) e, nello stesso anno, la lettera ai cattolici cinesi.
Con il primo papa Ratzinger offre a quanti nella chiesa vogliono celebrare secondo l'antico rito l'opportunita' di farlo senza diventare lefebvriani.
Con la seconda da' sostegno ai cattolici cinesi e nello stesso tempo tenta di allacciare un dialogo con le autorita' di Pechino. La produzione di Joseph Ratzinger prima di essere eletto al soglio di Pietro e' vastissima e ne fa uno dei piu' grandi teologici contemporanei, apprezzato in tutto il mondo cristiano.
Nello stile della comunicazione piu' immediata si colloca l'intervista ''Rapporto sulla fede'', concessa 25 anni fa all'italiano Vittorio Messori, e le due interviste a Seewald, 'Sale della terra' nel '96 e 'Dio e il mondo' nel 2000.

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Paparatzifan
00martedì 20 novembre 2012 21:41
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LIBRO PAPA: "SI',IO CREDO"; VERGINITA' MARIA SEGNO PER MONDO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 nov.

"Si', io credo". Queste parole Joseph Ratzinger-Benedetto XVI le confida ai lettori nel libro "L'infanzia di Gesu'", dove (contestando diffuse interpretazioni esegetiche ed anche l'ipotesi di Sant'Agostino sul voto di verginita' fatto dalla giovane, che "fuoriesce totalmente dal mondo del giudaismo") affronta in modo ampio e approfondito il mistero della Verginita' di Maria, che tale, ammette, era anche per l'interessata, la quale al momento dell'Annunciazione, "per motivi a noi non accessibili, non vede alcun modo di diventare madre del Messia per via del rapporto coniugale". Ma ugualmente risponde "si'". E poi "resta sola con il compito che in verita' supera ogni capacita' umana". "Oggi - scrive il Papa teologo - dopo tutta la ricerca affannosa dell'esegesi critica, possiamo condividere, in modo del tutto nuovo, lo stupore per il fatto che una parola dell'anno 733 rimasta incomprensibile (ndr, la citazione di Isaia riportata da Matteo: 'Ecco la Vergine concepira' e dara' alla luce un Figlio') si e' avverata al momento del concepimento". Con essa, ragiona Ratzinger, "Dio in effetti ci ha dato un grande segno". Il messaggio, per il Papa, e' molto chiaro, ed e' analogo a quello offertoci con la Risurrezione, sulla quale si basa la fede cristiana: "Dio e' Dio e non si muove soltanto nel mondo delle idee". "Ci sono due punti nella storia di Gesu' nei quali l'operare di Dio interviene immediatamente nel mondo materiale: la nascita della Vergine e la Risurrezione, in cui Gesu' e' rimasto e non ha subito corruzione", scrive il Pontefice riportando Karl Barth, il teologo protestante svizzero citato piu' volte dal Pontefice nel libro presentato oggi. "Questi due punti - continua - sono uno scandalo per il mondo moderno. A Dio viene concesso di operare sulle idee e sui pensieri, nella sfera spirtuale, ma non sulla materia. Cio' disturba. Li' non e' il suo posto". "Ma - osserva Benedetto XVI - proprio di questo si tratta: che cioe' Dio e' Dio, e non si muove soltanto nel mondo delle idee. In questo senso in ambedue i punti si tratta dello stesso essere-Dio di Dio".
Per Benedetto XVI, che indirettamente risponde qui anche alle affermazioni dell'ex sacerdote e teologo Vito Mancuso sulla non onnipotenza, "se Dio non ha anche potere sulla materia, allora Egli non e' Dio". "Naturalmente - ammette pero' il Pontefice - non si possono attribuire a Dio cose insensate o irragionevoli o in contrasto con la sua creazione. Ma qui - tiene a precisare il Papa teologo riguardo alla Verginita' di Maria e alla Risurrezione - non si tratta di qualcosa di irragionevole e di contraddittorio, bensi' proprio di qualcosa di positivo: del potere di Dio creatore che abbraccia tutto l'essere". Ma sul tema del concepimento e del parto verginali, il libro di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI contiene anche pagine che vanno al di la' della confutazione di teorie non fondate, e a leggerle in un'ottica di fede sono veramente commoventi. Ad esempio, il Papa definisce "normale" il fatto che "solo dopo la morte di Maria il mistero potesse diventare pubblico ed entrare nella comune tradizione del cristianesimo". Infatti "l'apparire tardivo delle tradizioni mariane trova la sua spiegazione nella discrezione della Madre e dei circoli intorno a Lei: gli avvenimenti sacri al 'mattino' della sua vita non potevano diventare tradizione pubblica finche' lei stessa era ancora in vita". Soprattutto nel libro del Papa la Vergine e' davvero coprotagonista (mediatrice se non corredentrice, come vuole la tradizione cattolica). "La genealogia degli uomini - afferma - ha la sua importanza riguardo alla storia del mondo. E, ciononostante, alla fine e' Maria, l'umile vergine di Nazaret, colei in cui avviene un nuovo inizio, ricomincia in modo nuovo l'essere persona umana". In un altro paragrafo, il Pontefice conferma poi la tradizione che vuole Maria come "fonte" dell'evangelista Luca, anche se "l'esegesi critica moderna lascera' intendere di ritenere piuttosto ingenui collegamenti del genere". "Ma perche' - si chiede Joseph Ratzinger-Benedetto XVI - non dovrebbe esserci stata una tale tradizione, conservata e al contempo teologicamente modellata, nel circolo piu' stretto? Perche' Luca dovrebbe aver inventato l'affermazione circa il custodire delle parole e degli eventi nel cuore di Maria, se per questo non c'era alcun riferimento concreto? Perche' avrebbe dovuto parlare del suo meditare sulle parole se al riguardo non si sapeva nulla?".

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Paparatzifan
00mercoledì 21 novembre 2012 08:48
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Mons. Mueller, dopo il libro su Gesù il Papa pubblicherà l'enciclica sulla fede

di Franca Giansoldati

CITTA’ DEL VATICANO -

Monsignor Gerhard Mueller, prefetto della Congregazione della Fede commenta l'uscita del terzo tassello della trilogia sulla vita di Gesù di Nazareth, in attesa dell'uscita dell'enciclica sulla fede.Cosa l'ha colpita di questo libro?

Il fatto che Benedetto XVI è riuscito a mettere a fuoco la storicità dei fatti. Perchè è chiaro che non si tratta di un mito, non si tratta nemmeno di un elenco di valori, ma si tratta di un fatto storico, il Vangelo chiarisce che Dio è entrato nella nostra vita, con tutti noi ed è parte delle nostre sofferenze e delle nostre speranze.

Quali sono gli aspetti sulla storicità che maggiormente emergono?

Ci sono differenti opinioni, ma questo dipende da una ermeneutica fondamentale della rivelazione e chiaramente l’intenzione degli autori biblici era di presentare anche la storicità dei Vangeli. Dio si è fatto carne per mezzo dell'incarnazione e questa incarnazione inizia non tanto nella nascita di Gesù ma nel momento della sua concezione.

Ci saranno altri libri?

Non credo che il Papa scriverà altri libri su Gesù, con questo ha terminato il ciclo. Ora aspettiamo l'enciclica sulla fede. Verrà pubblicata entro l'anno prossimo che, come si sa, è un anno interamente dedicato alla riflessione sulla Fede.

A che punto è il testo?

Non so se l'ha terminata, il Papa so che ci sta lavorando.

www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_mueller/notizie/2329...


Paparatzifan
00sabato 24 novembre 2012 21:08
Dal blog di Lella...

LIBRO PAPA: PADRE LOMBARDI, UN SERVIZIO FONDAMENTALE ALLA FEDE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 nov.

"Joseph Ratzinger ha vissuto in prima persona e come Papa il dramma dello 'strappo fra il Gesu' storico e il Cristo della fede' e si e' impegnato a guidare ognuno di noi, e quindi la Chiesa a superarlo, per ridarci il gusto sereno e profondo dell'amicizia personale con Gesu'".
Lo ricorda il portavice della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che commenta ai microfoni della Radio Vaticana la pubblicazione del libro "L'infanzia di Gesu'", ultimo volume della trilogia ratzingeriana su Gesu' di Nazaret.
Per Lombardi, "questo e' un servizio piu' fondamentale e piu' urgente di molti altri nel governo della Chiesa, perche' egli e' anzitutto responsabile della fede della Chiesa".
Secondo padre Lombardi, cosi' come "Papa Wojtyla anziano aveva esposto con grande coraggio il suo intimo nella meditazione poetica del 'Trittico romano', Papa Ratzinger, con non minore coraggio, ha esposto se stesso e la sua intima ricerca del volto del Signore e dell’incontro con lui".
"Sapeva benissimo - rileva infatti il portavoce - di andare incontro ad obiezioni, a volte pretestuose a volte legittime, ma l'intreccio fra lo studio della Scrittura, la riflessione teologica, la cultura umana, la tensione spirituale personale e' comunque straordinario e affascinante".

© Copyright (AGI)

LIBRO PAPA: PADRE LOMBARDI, CI ACCOMPAGNA AL NATALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 nov.

Il nuovo libro del Papa sull'infanzia di Gesu', che "arriva nelle nostre mani in tempo per accompagnarci spiritualmente nel periodo dell'Avvento e del Natale, denso di cultura biblica, di riflessione teologica e di spiritualita'", rappresenta "il compimento di una promessa, che Benedetto XVI ci aveva fatto fin dalla pubblicazione del volume sulla vita pubblica di Gesu', e che aveva ripetuto pubblicando il secondo sulla Passione e la Risurrezione".
Lo sottolinea il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che ai microfoni della Radio Vaticana ricorda che l'obiettivo della trilogia ratzingeriana su "Gesu' di Nazaret" e' quello di aiutare "a comprendere la figura di Gesu', la sua parola e il suo agire".
La nota del portavoce ricorda sia la consapevolezza del Papa teologo che "questo colloquio fra passato, presente e futuro non potra' mai essere compiuto", sia la sua speranza che "questo piccolo libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso e con Gesu'".

© Copyright (AGI)


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