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Documenti emanati dai dicasteri e da altri organismi della Curia Romana e della Santa Sede durante il pontificato di Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2013 19:30
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23/01/2010 16:26
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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA 44a GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI (16 MAGGIO 2010)


Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la 44a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (16 maggio 2010) sul tema: "Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola".
Intervengono: S.E. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e il Rev.mo Mons. Paul Tighe, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.


INTERVENTO DI S.E. MONS. CLAUDIO MARIA CELLI

Il Presidente del Pontificio Consiglio presenta in PowerPoint una sintesi del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.


INTERVENTO DI MONS. PAUL TIGHE


Il messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di quest’anno – Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: I nuovi media al servizio della Parola – riprende dal punto in cui si era concluso il messaggio dello scorso anno, con una considerazione sull’evangelizzazione del "continente digitale". Il mondo digitale, ponendo a disposizione mezzi che consentono una capacità di espressione pressoché illimitata, apre notevoli prospettive ed attualizzazioni all’esortazione paolina "Guai a me se non annuncio il Vangelo!" (1 Cor 9,16). Con la diffusione delle nuove tecnologie, la responsabilità dell’annuncio non solo aumenta, ma si fa più impellente e reclama un impegno più motivato ed efficace. Al riguardo, il sacerdote viene a trovarsi come all’inizio di una "storia nuova", perché, quanto più le moderne tecnologie creeranno relazioni sempre più intense e il mondo digitale amplierà i suoi confini, tanto più egli sarà chiamato a occuparsene pastoralmente, moltiplicando il suo impegno, per porre i media al servizio della Parola.

Nel messaggio, il Papa si sofferma sulla natura pastorale del coinvolgimento dei sacerdoti nell’universale missione di evangelizzazione e comunicazione. I sacerdoti sono invitati a valutare il grande potenziale delle nuove tecnologie per far conoscere la Buona Novella dell’amore di Dio a tutti, più ampiamente e più direttamente al maggior numero di persone e oltre ogni confine. È possibile, usando le nuove tecnologie, raggiungere nuovi pubblici; invitarli a riflettere sulle questioni fondamentali riguardo il significato e lo scopo della vita e offrire loro la grande saggezza della nostra tradizione. Questo è un messaggio di incoraggiamento per tutti i sacerdoti; non solo per coloro che sono esperti di tecnologia o specialisti del settore mediatico.

Il sacerdote è invitato a essere presente nel mondo digitale proprio in quanto sacerdote, "come uomo di Dio". "Più che la mano dell’operatore dei media, il presbitero nell’impatto con il mondo digitale deve far trasparire il suo cuore di consacrato." Se il sacerdote deve essere un valido comunicatore del Vangelo nell’ambiente digitale, come in ogni altro ambito, egli deve essere un uomo del Vangelo. Gli sforzi del sacerdote devono nascere dal suo ascolto profondo e dalla meditazione della Parola di Dio. Il Messaggio riflette questa intimità – i sacerdoti devono essere presenti come "nella costante fedeltà al messaggio evangelico"; il loro uso dei nuovi media dovrebbe riflettere "una solida preparazione teologica e una spiccata spiritualità sacerdotale, alimentata dal continuo colloquio con il Signore" e l’impegno dovrebbe essere intrapreso "con il Vangelo nelle mani e nel cuore".

Papa Benedetto individua alcune delle nuove risorse (foto, video, animazioni, blog, siti web) che possono essere usate dai sacerdoti per proclamare il Vangelo e insiste sul fatto che devono essere usate in modo opportuno e competente. Il suo messaggio dà per scontato il bisogno di una formazione dei sacerdoti per un abile uso delle nuove tecnologie, ma la sua prima preoccupazione è assicurare che queste siano usate per promuovere il Vangelo e offrire speranza a tutti. Come il Papa ha osservato nella Caritas in veritate: I mezzi di comunicazione sociale non favoriscono la libertà né globalizzano lo sviluppo e la democrazia per tutti, semplicemente perché moltiplicano le possibilità di interconnessione e di circolazione delle idee. Per raggiungere simili obiettivi bisogna che essi siano centrati sulla promozione della dignità delle persone e dei popoli, siano espressamente animati dalla carità e siano posti al servizio della verità, del bene e della fraternità naturale e soprannaturale. (73). Il Papa invita i sacerdoti e tutti i credenti a usare il web per creare uno spazio di dialogo in cui i cristiani, i fedeli di altre religioni e i non-credenti possano ritrovarsi nella ricerca rispettosa della verità e della saggezza. Se chi partecipa si sente libero di esprimere le sue più profonde convinzioni e il suo credo in questo dialogo, servirà per "dare un’anima all’interrotto flusso comunicativo nella "Rete".

Gli ultimi dieci o quindici anni hanno visto la diffusione di iniziative istituzionali che usano le nuove tecnologie per rivolgersi ai sacerdoti. La Congregazione per il Clero ha un sito molto ricco dedicato all’Anno del Sacerdote: www.annussacerdotalis.org e molte Conferenze Episcopali hanno sviluppato siti simili. Le campagne sul web stanno diventando un modo comune per promuovere le vocazioni. In diversi luoghi le nuove tecnologie sono usate per incoraggiare la continua formazione teologica e spirituale dei sacerdoti; essi stanno facilitando la comunicazione nelle diocesi e nelle congregazioni religiose e stanno sviluppando nuove forme di comunità che offrono sostegno e solidarietà ai sacerdoti nelle missioni isolate. Inoltre, ci sono stati molti sforzi individuali da parte di sacerdoti, spesso appoggiati da laici con una formazione tecnica e competenza nel campo dei media, per usare le nuove tecnologie al fine di dare una dimensione nuova alla loro missione pastorale. Siamo già al punto in cui c’è bisogno di maggiore coordinazione e integrazione di queste diverse iniziative per assicurare che il profilo della Chiesa digitale rifletta la sua vera natura e missione. Questo messaggio incoraggia tutti noi ad assicurare che la presenza ecclesiale e sacerdotale emergente nel mondo digitale rappresenti sempre fedelmente la Chiesa, testimoni l’amore costante di Dio per tutti e sia caratterizzata da un profondo impegno per costruire la comunione dentro la Chiesa e l’unità dell’intera famiglia umana.

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