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DATA: 10 novembre 1970.
LOCALITA': Portland, Oregon ("Memorial Coliseum"). Ore 20,30.
SPETTATORI: 11.800.
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ARTICOLO DI Early Deane (" Thye Oregonian"). Pubblicato il 12 novembre 1970.
TITOLO: "Sold-Out Coliseum Only Way To Know Elvis Presley in Town" (" Il tutto esaurito al Coliseum è l'unico modo per conoscere Elvis Presley in città").
«L'ultima volta che qualcuno ha visto la giornalista del giornale di periferia con la minigonna, era seduta su un divano nella hall del Benson Hotel a scrivere l'ennesimo biglietto per Elvis Presley.
Presley - se esiste - aveva fatto sapere dalle remote lande del settimo piano che non avrebbe rilasciato interviste.
"Inoltre" ha detto Darrell G. Swezey, responsabile di zona della Wachenhut Corporation, una società di sicurezza incaricata di mantenere Presley puro e non intervistato, "Presley ha detto che non concede interviste da 15 anni".
Swezey ha detto che Presley e il suo gruppo, tra cui il padre e il manager Col. Parker, hanno occupato l'intero settimo piano dell'hotel.
"Ho tre agenti in uniforme lassù", ha detto Swezey, "e due in borghese, oltre a me. Avremo 43 agenti al Memorial Coliseum per mantenere l'ordine".
Presley - se esiste - avrebbe dovuto tenere un concerto al Coliseum mercoledì sera.
"Non solo dobbiamo impedire ai fans e ai giornalisti di disturbare il signor Presley", ha detto Swezey. "Dovremmo anche evitare che alcuni membri del suo stesso partito, presenti sullo stesso piano, lo disturbino".
La giornalista ha suggerito che questo tipo di precauzione sarebbe stata appropriata 15 anni fa, quando Presley si dedicava a un servizio più giovane, ma oggi sembra un po' eccessiva.
"Non è così", disse Swezey, "sareste sorpresi di sapere quante ragazze hanno cercato di arrivare al settimo piano. E questo senza che nessuno sappia a che piano si trova Elvis Presley".
Al piano di sotto, il padre di Presley, un uomo robusto dai capelli grigi con un dolce accento del Sud, disse che chiunque volesse vedere suo figlio avrebbe dovuto chiedere l'autorizzazione al colonnello Parker. Il colonnello, tuttavia, non rispose mai al telefono.
La giornalista aveva messo nelle mani di Swezey un biglietto precedente. Il biglietto diceva a Presley che era una giornalista e gli suggeriva di concederle qualche minuto perché all'età di 13 anni era stata un'appassionata collezionista delle sue registrazioni.
"Ero una fan, certo", disse, "l'ho visto in Love Me Tender almeno quattro volte. Mia madre non mi permetteva di guardarlo in televisione, anche dopo aver saputo che i cameraman erano stati avvertiti di non far vedere i fianchi di Presley. Dovevo attraversare la strada per guardarlo".
Basil Miaullis, direttore generale del Benson, ha detto che le precauzioni di sicurezza prese per Presley erano più severe di quelle prese per Nixon o per il procuratore generale John Mitchell.
"È al sicuro. Lo dico io per lui", ha detto Miaullis.
E sicuro, Presley - se esiste - ha fatto il tutto esaurito al Coliseum».
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ARTICOLO DI John Wenderborn (" The Oregonian") del 12 novembre 1970.
TITOLO: " Old Elvis Come Through To Delight Of Devotees" (" Arriva il vecchio Elvis, per la gioia dei suoi devoti").
«Tutte le domande volte a stabilire l'esistenza di un Elvis Presley, ex musicista-intrattenitore, dovranno essere rivolte al giovane uomo vestito di bianco che mercoledì sera ha dominato il palco del Memorial Coliseum e si è esibito in un'imitazione piuttosto scadente dell'uomo che alcuni sostengono essere una forma d'arte a sé stante.
Elvis, che oggi ha 34 anni, ha mostrato un occasionale lampo del vecchio genio che lo ha reso il grande padre bianco del rock'n'roll (un titolo che dovrebbe essere contestato da Chuck Berry, il grande padre nero dello stesso), ma la maggior parte del suo concerto non è stata altro che una messa in scena o una fregatura, per essere un po' più contemporanei.
Elvis ha lavorato sodo, non c'è dubbio. Purtroppo, il lavoro che ha fatto avrebbe potuto essere svolto da qualsiasi clown dell'entourage di P.T. Barnum e il prezzo di 10 dollari dei biglietti ha dimostrato il valore di un altro saggio di Barnum, quello sui lecca-lecca e gli orologi.
Per essere sicuri, Mr. Presley può ancora fare quelle spaccate di gambe e può ancora accovacciarsi nel suo stretto costume da spettacolo. Riesce anche a cantare, e bene, quando vuole. Un inno, "How Great Thou Art", è stato fatto bene e ha cantato la maggior parte dei pezzi più lenti con una parvenza di sentimento per la musica.
E quando si è lanciato in quegli inni di Elvis, come "Blue Suede Shoes" e "Hound Dog", il vecchio fuoco si è acceso per un istante e le ragazze urlanti hanno avuto la loro occasione - anche se molte di quelle urlanti erano ora madri e matrone. Solo che Elvis non ha mai terminato una canzone del tipo che molti dei presenti erano venuti a sentire, un blues rauco, con un ritmo incalzante e una chitarra elettrica lampeggiante che dava a Presley il solido background su cui un tempo prosperava.
Ogni brano era una produzione lussuosa che suonava come il precedente. Elvis ha iniziato ridendo e facendo lo scemo in generale mentre spruzzava i musicisti e il pubblico con il Gatorade, ad ogni canzone. Al secondo ritornello le Sweet Temptations (quattro ragazze) e gli Imperials (quattro ragazzi) hanno alzato i decibel e al terzo ritornello la giovane donna incaricata di cantare quattro ottave sopra il do alto si è unita per una conclusione da far tremare le orecchie. Il tutto mentre un'ottima band di palco cresceva a vista d'occhio.
Anche se ogni brano ha ricevuto questo trattamento, la bellezza naturale di "Bridge Over Troubled Waters" di Simon e Garfunkel era presente e "Suspicious Mind" ha ricevuto un trattamento degno di nota.
Presley, naturalmente, è una leggenda nel suo tempo, per citare la battuta di qualcuno su un eroe del selvaggio West, ma sta cercando di riscriverla; ha eseguito "Johnny B. Goode" di Chuck Berry ed è stato il brano migliore della serata. È stata eseguita nel vecchio stile di Presley. Era veloce e incorporava il favoloso quintetto di supporto prima di ripiegare sulla banda reggimentale, sul coro e sull'impianto audio.
Elvis si è guadagnato il rispetto una decina di anni fa perché ha lavorato duramente, sia sulla voce che sulla chitarra. Ha abbandonato presto la chitarra e si è affidato a un'orda di musicisti per trasmettere il suo suono.
Nel 1970 Elvis Presley suda ancora sul palco, ma molti dei suoi movimenti sono superflui, dirige la band con scatti delle braccia, corre intorno al palco come un Pagliacci dai capelli lunghi, desideroso di far contenti gli addetti al palco, ma anelante di tornare alla sicurezza introversa che da anni non è stata infranta dalla parola esterna.
La prima metà dello spettacolo ha visto gli Imperials in versione gospel che hanno ceduto il passo alle Sweet Inspirations, affiancate da un gruppo rock di quattro elementi che ha fatto entrare le ragazze in un groove ben fatto su "Freedom". Il bassista del gruppo era eccellente e, sebbene le ragazze sembrassero più simili alle Supremes di un tempo, erano ben disciplinate e talentuose.
Circa 12.000 fans di Elvis sono venuti a vedere il maestro; non è detto che molti se ne siano andati delusi. Anche una leggenda offuscata può essere ravvivata con il tempo».
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