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American newspapers-Tampa. April 26, 1975 ES

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2023 20:03
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DATA DEL CONCERTO: 26 aprile 1975 sera. Tampa, Florida.



"Appesantito e sexy, Elvis ha ancora un ruolo importante tra i fans"
di Victor Livingston
"St. Petersburg Times"
28 aprile 1975


«Il Re del Rock'n'Roll è diventato gonfio, pallido e paffuto in questo suo 40° anno. Tiene a freno le sue oscillazioni pelviche e le contorsioni da karate, come se glielo avesse ordinato il medico. Le sue gambe si contraggono percettivamente al ritmo martellante, in segno di protesta contro la nuova restrizione richiesta al cantante. Si sporge dal bordo del palco per baciare una donna in prima fila e si scusa: "Non posso piegarmi più di così, tesoro". E soprattutto, il suo abito blu dal taglio conservativo e tempestato di paillettes rosse rimane ben abbottonato per tutta l'ora calda sul palco, non nascondendo la tanto chiacchierata circonferenza.
Ma l'energia che un Elvis Presley più giovane e più snello avrebbe sprigionato nella sua ginnastica sul palco non va persa; al contrario, quella forza si manifesta nella musica dell'uomo e nel suo inesauribile magnetismo personale. L'Elvis Presley che sabato ha fatto esplodere il pubblico alla Curtis Hixon Hall di Tampa conserva il famoso sorriso, il fascino e la voce - che voce! Era come se Elvis sapesse di dover compensare le sue mancanze fisiche mettendo tutto se stesso nel suo suono. E così fece.
Agli 8.000 fans, per lo più bianchi e di mezza età, non importava affatto che il loro idolo se ne stesse lì a stringere il microfono e a canticchiare per la maggior parte del tempo, o che a volte la sua pancia sporgesse facendolo assomigliare a un pinguino paffuto. Anche loro sono cresciuti e capiscono. La cruda potenza fisica e l'elettricità dell'Elvis d'epoca fanno parte del passato di Elvis - e del loro - ed entrambi accettano questo fatto della vita. Laddove una volta i fans di Elvis provavano pura soggezione in sua presenza, ora c'è empatia, che di fatto aumenta il suo fascino.



Mentre Elvis intona "C.C. Rider" e "I Got a Woman", due classici del rock'n'roll, esegue un lento bump and grind, scherzando: "Vediamo se funziona", poi si ferma, stringendosi la gamba in segno di finto dolore. Sorride e la comunicazione con il pubblico è totale. Senza dirlo chiaramente, Elvis sta dicendo: "Guardate, non sono più quello di una volta, ma ho ancora molto da dare". Il pubblico riconosce ogni minimo movimento del corpo con le urla e gli applausi tumultuosi che ci si aspetta.
Canta ancora i suoi primi classici come "Love Me Tender", "Teddy Bear" e "Don't Be Cruel", ma lo fa in auto-parodia, ridendo della sua stessa leggenda modificando il testo e il tempo. Continua a sudare e a distribuire sciarpe macchiate di sudore ai fans adoranti a bordo palco e a provocare urla di gelosia piantando baci sulle loro guance. L'Elvis animale si è addolcito con l'età, ma la bestia che è in lui è rimasta.
La cosa più impressionante di questo Elvis rotondo è la sua abilità di musicista, non più eclissata dalla sua coreografia. Quando scivola nella recente ballata "My Boy", si capisce che viene dal profondo. La sua voce è piena, robusta e risonante, con un'intonazione perfetta. Lo stesso vale per le altre ballate del programma, "I'll Remember You", "It's Midnight" e l'emozionante "American Trilogy". Per quanto riguarda le canzoni di mezzo, Elvis si esibisce in versioni pop rispettabili ma poco incisive di "Funny How Time Slips Away", "If You Love Me Let Me Know" e "Let Me Be There", questi ultimi due brani recenti successi di Olivia Newton-John.

Ma il forte di Elvis è ancora il rock, e dimostra di non aver perso la capacità di farlo. La sua "Burning Love" fa vergognare persino la sua versione discografica. Quando si lancia in una lenta e tormentata "Heartbreak Hotel", le inflessioni sono quelle del 1956. In qualche modo non è la stessa cosa senza quelle spinte pelviche e quei profondi piegamenti delle ginocchia, ma il pubblico perdona. Una volta o due Elvis esegue timidamente una mezza spaccata, come se stesse testando il suo corpo gonfio. Ma per lo più si limita a stringere il microfono e a lamentarsi nel modo migliore che conosce. Indossa la sua famosa chitarra per i primi numeri di rock, poi la scarta. Non la suona mai.
Il punto culminante dell'esibizione arriva quando Elvis torna alle sue origini e annuncia: "Vorrei fare il primo disco che ho registrato". Si lancia in una febbrile "That's All Right Mama", saltellando e biascicando il testo nel classico stile rockabilly, molto meglio dell'originale su disco. Il chitarrista solista rinforza il suono con i lead licks di un'altra opera giovanile di Elvis, "My Baby Left Me", e riempie il bridge con lo stesso lead di "That's All Right", eseguito per la prima volta nel 1955 dal chitarrista originale di Elvis, Scotty Moore.



All'ultimo momento Elvis cade nella mediocrità con una versione sciroppata, sdolcinata e troppo veloce di "Can't Help Falling in Love" come numero finale. Un'ultima volta si china per baciare alcune guance e stringere alcune mani. Sorride e scende dal palco in trionfo, nonostante il finale poco brillante.
Non c'è un bis. Ma gli applausi continuano a scrosciare. E questa folla di fedeli fans non stava applaudendo solo la leggenda o le vestigia di un idolo adolescenziale. Anche senza le ghirigori, le contorsioni e la corporatura da Mr. America, questo Elvis Presley, pesante ma sexy, se li è davvero meritati.

I fans di Elvis hanno dovuto aspettare un'ora intera prima che il loro uomo salisse sul palco. Il pubblico ha sopportato uno squallido comico di Las Vegas che si è sgolato per ottenere sette giorni da un deodorante di 5 giorni. Due gruppi di riscaldamento, i Voice e gli Sweet Inspirations, entrambi gruppi di spalla di Elvis, hanno fatto del loro meglio per intrattenere un pubblico che voleva solo Elvis. E poi, tra tutte le cose, l'intervallo, durante il quale un antipatico maestro di cerimonie ha venduto souvenirs di Elvis dal palco. Alcuni spettatori si sono lamentati di aver pagato 10 dollari per i biglietti ordinati per posta, ma di aver ricevuto posti da 5,50 o 7,50 dollari, senza alcun adeguamento. Alcuni fans si sono rivolti alla direzione del Curtis Hixon, che ha negato la responsabilità e si è rifiutata di effettuare qualsiasi rimborso».

10/04/2023 20:03
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