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Viaggio apostolico in Inghilterra ed Scozia

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2010 00:27
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21/09/2010 20:52
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Il Papa tocca il cuore della Gran Bretagna

Il premier britannico Cameron: quattro giorni incredibilmente commoventi

DAL NOSTRO INVIATO A BIRMINGHAM

MIMMO MUOLO

Adesso la Gran Bretagna conosce il vero Benedetto XVI.
Non quello sfigurato da certi media e contestato da piccole frange estremiste. Ma il Papa capace di parlare al cuore e alla mente delle persone, per mettere tutti in guardia «dalle vane lusinghe di questo mondo». Lo ha riconosciuto a nome di un Paese a dir poco piacevolmente sorpreso dall’incontro ravvicinato con il Pontefice, il premier britannico, David Cameron. E le sue parole al momento del congedo – «sono stati quattro giorni incredibilmente commoventi » – costituiscono forse il suggello più prezioso della visita, che anche nell’ultima tappa (quella di Birmingham, domenica) ha vissuto momenti particolarmente intensi.
Papa Ratzinger, giunto in mattinata nella città che vide l’opera del cardinale John Henry Newman dopo la sua conversione al cattolicesimo, ne ha praticamente ripercorso le orme, a partire dal Cofton Park, che si trova a poca distanza dalla sua tomba, e dove ha celebrato la Messa della beatificazione.
Per molti versi quella di domenica è stata una giornata riassuntiva dell’intero viaggio. Sia per i temi affrontati dal Papa nei suoi quattro discorsi pubblici, sia per le persone incontrate. Con il cardinale Newman a fargli in un certo senso da guida, Benedetto XVI – che nella Messa e all’Angelus (come riferiamo più ampiamente a parte) ha delineato un ritratto spirituale del nuovo beato e ricordato i 70 anni della Battle of Britain – si è innanzitutto consegnato all’abbraccio della folla. Oltre 70mila nel Cofton Park, molte migliaia anche lungo le strade segnate dal passaggio della papamobile. Al punto che, con un affettuoso fuori programma, davanti all’oratorio di San Filippo Neri – dove Newman visse dal 1852 fino alla morte, nel 1890 – il Pontefice si è avvicinato alle transenne, salutando i più vicini.
Anche sul piano dei contenuti la giornata conclusiva è apparsa un riassunto della visita. Nel discorso rivolto ai vescovi di Inghilterra, Scozia e Galles è tornata in primo piano, ad esempio, la piaga del «vergognoso abuso di ragazzi e di giovani da parte di sacerdoti e di religiosi », che ha minato «la fiducia» della gente verso la Chiesa. Benedetto XVI ha ricordato i «passi molto seri» compiuti dai presuli britannici «per portare rimedio a questa situazione, per assicurare che i ragazzi siano protetti in maniera efficace da qualsiasi danno, e per affrontare in modo appropriato e trasparente le accuse quando esse sorgono». Quindi ha proseguito con la proposta di «condividere con la società più ampia la lezione così appresa». «Quale via migliore potrebbe esserci – ha spiegato – se non quella di fare riparazione per tali peccati avvicinandovi, in umile spirito di compassione, ai ragazzi che soffrono anche altrove per gli abusi?». In definitiva «per essere guide cristiane efficaci – ha detto –, dobbiamo vivere nella più alta integrità, umiltà e santità». Anche perché, ha rimarcato in un altro passo del discorso, «mi è apparso chiaro come fra i britannici sia profonda la sete per la buona novella di Gesù Cristo».
I vescovi, dunque, sono stati scelti «per offrire loro l’acqua viva del Vangelo, incoraggiandoli a porre le proprie speranze non nelle vane lusinghe di questo mondo, bensì nelle solida rassicurazioni del mondo futuro». Di qui le due raccomandazioni del Papa. La prima: «Fate di tutto per presentare nella sua interezza il messaggio vivificante del Vangelo, compresi quegli elementi che sfidano le diffuse convinzioni della cultura odierna» (e a tal fine Benedetto XVI ha invitato a servirsi del nuovo Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione dei Paesi di lunga tradizione cristiana e a coinvolgere nella missione della Chiesa i movimenti ecclesiali). La seconda: «Esortare alla solidarietà nei confronti dei bisognosi», specie di fronte allo «spettro della disoccupazione ».
L’incontro con i vescovi si è svolto nella Cappella del Francis Martin House, all’Oscott College, dove nel 1852 Newman tenne il famoso discorso «La seconda primavera» per la ricostituzione della gerarchia cattolica. Una location di buon auspicio anche per il futuro. Perché, se è vero che «la fede – come ha detto David Cameron nella cerimonia di congedo all’aeroporto di Birmingham – è parte del tessuto del nostro Paese», è anche vero, come ha riconosciuto lo stesso premier, che il Papa «ha sfidato la Gran Bretagna a pensare». E questo, in effetti, era proprio quello che il Pontefice voleva.

© Copyright Avvenire, 21 settembre 2010


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