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A proposito di Crimen Sollicitationis e De Delictis Gravioribus

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    00 09/02/2009 17:04
    Alcune domande
    Parto dallo stralcio presente su Wikipedia

    "I difensori della condotta della Chiesa hanno sottolineato inoltre che l'obbligo alla segretezza previsto dal Crimen sollicitationis riguarda solo il diritto canonico (la cui conseguenza estrema alla violazione è la scomunica) e che ciò non impedisce ad alcuno di denunciare alle autorità civili i casi di pedofilia. Essi hanno inoltre sostenuto che, dato che il documento era riservato, difficilmente esso avrebbe potuto influenzare le azioni dei funzionari della Chiesa, eccetto quelle di coloro che erano a conoscenza della sua esistenza.

    Al contrario, ritenendo che la Chiesa abbia preferito gestire tali situazioni senza coinvolgere le autorità civili e restando esclusivamente nell'ambito del diritto canonico, la Corte distrettuale di Harris County (Texas) ha indagato e nel gennaio 2005 imputato per "ostruzione alla giustizia"[3] Joseph Ratzinger, per sospetta copertura dei casi di abusi da parte di preti negli Stati Uniti. Tale imputazione è tutt'ora in vigore, ma Ratzinger non può essere processato poiché è stata accolta dal presidente Bush la sua formale richiesta di immunità in quanto "Capo di Stato in carica"[4].

    Indipendentemente da questo documento, nella Chiesa è stato autorevolmente sostenuto che un Vescovo non deve denunciare penalmente un sacerdote che gli ha confidato, al di fuori del segreto confessionale, di aver commesso il delitto di pedofilia, in virtù di un più ampio "segreto professionale", come viene riferito da Mons. Tarcisio Bertone in un'intervista al mensile cattolico 30 giorni a pochi mesi dall'emanazione della lettera De delictis gravioribus (cfr. sezione seguente), di cui era cofirmatario:

    « ...Giornalista: A queste nuove Norme, soprattutto da parte laica, è stata fatta una obiezione. Perché un vescovo che viene a conoscenza del comportamento di un proprio sacerdote, delittuoso per la Chiesa ma anche per l'autorità civile, non ne deve informare la magistratura civile?
    Bertone: Le Norme di cui stiamo parlando si trovano all'interno di un ordinamento giuridico proprio, che ha un'autonomia garantita, e non solo nei Paesi concordatari. Non escludo che in particolari casi ci possa essere una forma di collaborazione, qualche scambio di informazioni, tra autorità ecclesiastiche e magistratura. Ma, a mio parere, non ha fondamento la pretesa che un vescovo, ad esempio, sia obbligato a rivolgersi alla magistratura civile per denunciare il sacerdote che gli ha confidato di aver commesso il delitto di pedofilia. Naturalmente la società civile ha l'obbligo di difendere i propri cittadini. Ma deve rispettare anche il "segreto professionale" dei sacerdoti, come si rispetta il segreto professionale di ogni categoria, rispetto che non può essere ridotto al sigillo confessionale, che è inviolabile.
    Giornalista: Eppure si può pensare che tutto ciò che viene detto al di fuori della confessione non rientri nel "segreto professionale" di un sacerdote...
    Bertone: È ovvio che si tratta di due livelli differenti. Ma la questione è stata ben spiegata dal cardinale Ersilio Tonini durante una trasmissione televisiva: se un fedele, un uomo o una donna, non ha più nemmeno la possibilità di confidarsi liberamente, al di fuori della confessione, con un sacerdote per avere dei consigli perché ha paura che questo sacerdote lo possa denunciare; se un sacerdote non può fare lo stesso con il suo vescovo perché ha paura anche lui di essere denunciato... allora vuol dire che non c'è più libertà di coscienza. »
    (Gianni Cardinale[5]) "


    Ora vorrei capire, perché circolano strane voci in giro. La prima che ho sentito è partita da mia madre (che mi sembra, purtroppo, molto convinta) che recita pressappoco così

    Ratzinger avrebbe, da cardinale, firmato o autorizzato delle lettere "segrete" con provvedimenti atti a coprire i reati di pedofilia nel clero e ostacolare le indagini.

    Mi rifiuto di credere che le cose stiano punto per punto in questa maniera, perciò vorrei spiegazioni da qualcuno che ne sa di più delle voci di corridoio.
    Mi suona strana anche la dichiarazione di Bertone. Significa che un vescovo non può in nessun caso favorire il processo civile nei confronti del sacerdote pedofilo, o significa altro? Perché se uno confessa un omicidio (confessa fuori dal sacramento) a un prelato dovrebbe essere minimo denunciato. Per non parlare di quando si agisce all'interno della confessione, che credo non sia da sminuire.

    Insomma, come funziona?
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    "Deo Gratias" St.Cuthbert Mayne
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    00 09/02/2009 18:59
    Forse sarebbe dovuto andare in un'altra sezione del forum, ma non volevo "sporcare" in giro. [SM=p7856]
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