Notizie

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3
Paparatzifan
00martedì 20 gennaio 2009 21:57
Paparatzifan
00giovedì 22 gennaio 2009 18:50
Dal blog di Lella...

Papa/ Sara' a Praga per San Venceslao, il 28 settembre 2009

Forse anche una tappa a Brno, in Moldavia

Roma, 22 gen. (Apcom)

Il Papa sarà a Praga il 28 settembre, per la festa di San Venceslao, patrono della Repubblica Ceca. Lo riferisce l'agenzia di stampa Ctk, citando la presidenza ceca, e riferendo che Benedetto XVI ha accettato l'invito a visitare il Paese, dove dovrebbe trattenersi due o tre giorni.
Fonti del Vaticano riferiscono che "il viaggio è allo studio" e non si esclude l'autunno come periodo ottimale. Per Ratzinger sarebbe la prima visita da Papa nella Repubblica ceca, e il terzo viaggio del 2009 - se saranno confermati l'Africa e Israele.
I contatti per la visita sono tenuti dal nunzio a Praga, monsignor Diego Causero.
Secondo quanto riferisce Ctk, Benedetto XVI potrebbe fare anche una tappa a Brno, capoluogo della Moravia.


+PetaloNero+
00lunedì 26 gennaio 2009 16:36
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN CAMERUN E ANGOLA (17 - 23 MARZO 2009) - PROGRAMMA

I T A L I A

Martedì, 17 marzo 2009
Fiumicino (Roma)

10.00 Partenza in aereo dall’Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma) per l’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé (Camerun).


C A M E R U N

Yaoundé

16.00 Arrivo all’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé.
CERIMONIA DI BENVENUTO all’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé. Discorso del Santo Padre.

Mercoledì, 18 marzo 2009

08.00 Santa Messa in privato nella Cappella della Nunziatura Apostolica di Yaoundé.
10.00 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA nel Palais de l’Unité di Yaoundé.
11.15 INCONTRO CON I VESCOVI DEL CAMERUN nella Chiesa Christ-Roi in Tsinga a Yaoundé. Discorso del Santo Padre.
12.45 Pranzo con i Vescovi del Camerun e con il Seguito Papale nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé.
16.45 CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON I VESCOVI, I SACERDOTI, I RELIGIOSI E LE RELIGIOSE, I DIACONI, I MOVIMENTI ECCLESIALI E CON I RAPPRESENTANTI DI ALTRE CONFESSIONI CRISTIANE DEL CAMERUN nella Basilica Marie Reine des Apôtres nel quartiere di Mvolyé a Yaoundé. Discorso del Santo Padre.

Giovedì, 19 marzo 2009

08.45 INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DELLA COMUNITÀ MUSULMANA DEL CAMERUN nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé. Saluto del Santo Padre.
10.00 SANTA MESSA in occasione della pubblicazione dell’Instrumentum Laboris della II Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé. Omelia del Santo Padre.
16.30 INCONTRO CON IL MONDO DELLA SOFFERENZA nel Centro Card. Paul Emile Léger - CNRH di Yaoundé. Discorso del Santo Padre.
18.30 INCONTRO CON I MEMBRI DEL CONSIGLIO SPECIALE PER L’AFRICA DEL SINODO DEI VESCOVI nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé. Discorso del Santo Padre.
19.30 Cena con i Membri del Consiglio Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi e con i Cardinali e Vescovi del Seguito Papale nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé.

Venerdì, 20 marzo 2009

07.00 Santa Messa in privato nella Cappella della Nunziatura Apostolica di Yaoundé.
08.45 Congedo dalla Nunziatura Apostolica di Yaoundé.
10.00 CERIMONIA DI CONGEDO all’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé. Discorso del Santo Padre.
10.30 Partenza in aereo dall’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé per l’Aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda (Angola).


A N G O L A

Luanda

12.45 Arrivo all’Aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda.
CERIMONIA DI BENVENUTO all’Aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda. Discorso del Santo Padre.
17.00 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA nel Palazzo Presidenziale di Luanda.
17.45 INCONTRO CON AUTORITÀ POLITICHE E CIVILI E CON IL CORPO DIPLOMATICO nel Salone d’onore del Palazzo Presidenziale di Luanda. Discorso del Santo Padre.
19.00 INCONTRO CON I VESCOVI DELL’ANGOLA E SÃO TOMÉ nella Cappella della Nunziatura Apostolica di Luanda. Discorso del Santo Padre.
19.45 Cena con i Vescovi dell’Angola e São Tomé e con i Membri del Seguito Papale nella Nunziatura Apostolica di Luanda.

Sabato, 21 marzo 2009

10.00 SANTA MESSA CON I VESCOVI, I SACERDOTI, I RELIGIOSI E LE RELIGIOSE, I MOVIMENTI ECCLESIALI E I CATECHISTI DELL’ANGOLA E SÃO TOMÉ nella Chiesa São Paolo di Luanda. Omelia del Santo Padre.
16.30 INCONTRO CON I GIOVANI nello Stadio dos Coqueiros di Luanda. Discorso del Santo Padre.

Domenica, 22 marzo 2009

10.00 SANTA MESSA CON I VESCOVI DELL’I.M.B.I.S.A. (INTER-REGIONAL MEETING OF BISHOPS OF SOUTHERN AFRICA) nella Spianata di Cimangola a Luanda. Omelia del Santo Padre.
RECITA DELL’ANGELUS DOMINI nella Spianata di Cimangola a Luanda. Parole del Santo Padre.
16.45 INCONTRO CON I MOVIMENTI CATTOLICI PER LA PROMOZIONE DELLA DONNA nella Parrocchia di Santo António di Luanda. Discorso del Santo Padre.

Lunedì, 23 marzo 2009

07.30 Santa Messa in privato nella Cappella della Nunziatura Apostolica di Luanda.
09.15 Congedo dalla Nunziatura Apostolica di Luanda.
10.00 CERIMONIA DI CONGEDO all’Aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda. Discorso del Santo Padre.
10.30 Partenza in aereo dall’Aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda per l’Aeroporto Ciampino (Roma).


I T A L I A

Roma

18.00 Arrivo all’Aeroporto di Ciampino (Roma).



Fuso orario

Roma, Yaoundé e Luanda: + 1 UTC




Reso noto il programma del viaggio del Papa in Camerun e Angola, dal 17 al 23 marzo prossimi

Tra poco meno di due mesi, Benedetto XVI partirà per l’atteso viaggio apostolico in Africa, prima volta della sua presenza nel Continente nell’arco del Pontificato. Le tappe che scandiranno i suoi impegni nei due Paesi che visiterà dal 17 al 23 marzo - il Camerun e l’Angola - sono state rese note questa mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede. Le descrive nel dettaglio Alessandro De Carolis:


Sei ore di volo, dal Vaticano all’Equatore, per portare la sua presenza e la sua parola in un continente finora mai toccato. L’attenzione di Benedetto XVI verso l’Africa, dichiarata sin dai primi istanti del suo Pontificato, assumerà una nuova concretezza alle 16 del prossimo 17 marzo: per quel momento, ora del Camerun, è previsto lo sbarco del Papa all’aeroporto della capitale di Yaoundé e il suo primo discorso. Il giorno successivo sarà dedicato agli incontri istituzionali con il presidente dello Stato africano e a quelli fraterni con l’episcopato locale e quindi con tutti i livelli della gerarchia ecclesiale, poi conclusi da una celebrazione dei Vespri – anche a carattere ecumenico - nella Basilica dedicata a Maria Regina degli Apostoli. Il 19 marzo, Benedetto XVI si intratterrà con i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun, quindi alle 10 celebrerà, nello stadio di Yaoundé, la Messa solenne durante la quale consegnerà idealmente ai vescovi di tutta l’Africa l’Instrumentum laboris del loro prossimo Sinodo.


Il 20 marzo, il Pontefice decollerà alle 10.30 per l’Angola dove giungerà circa due ore più tardi. Dopo la consueta cerimonia di benvenuto all’aeroporto internazionale della capitale Luanda, Benedetto XVI incontrerà nel pomeriggio il presidente angolano, le autorità civili e diplomatiche del Paese e quindi i vescovi del Paese e di São Tomé che fanno parte della medesima Conferenza episcopale. Alle 10 del 21 marzo, il Papa celebrerà la Messa nella Chiesa di San Paolo a Luanda quindi, nel pomeriggio, incontrerà i giovani angolani dello stadio cittadino. Domenica 22 marzo, sarà la volta di una nuova Messa presieduta dal Pontefice alla presenza dei vescovi appartenenti all’Imbisa, che raduna i presuli del Meeting interregionale del Sudafrica. Lo stesso pomeriggio, Benedetto XVI incontrerà i Movimenti cattolici per la promozione della donna. Il giorno dopo, alle 10.30, il Papa lascerà l’Africa per fare ritorno in Vaticano.


www.radiovaticana.org
+PetaloNero+
00martedì 27 gennaio 2009 16:41
Sinodo, islam, donna...: i temi del viaggio papale in Africa


Dal 17 al 23 marzo





CITTA' DEL VATICANO, martedì, 27 gennaio 2009 (ZENIT.org).- La preparazione del Sinodo dei Vescovi dell'Africa, le relazioni con l'islam e la promozione della donna saranno alcuni dei temi che Benedetto XVI affronterà nel suo primo viaggio in Africa, secondo quanto si apprende dal programma pubblicato questo lunedì dalla Sala Stampa della Santa Sede.


In base all'itinerario, che porterà il Pontefice a visitare Camerun e Angola dal 17 al 23 marzo, il Santo Padre arriverà all'aeroporto di Nsimalen di Yaoundé (Camerun) nel pomeriggio del 17 marzo, venendo ricevuto dalle autorità locali.

Il giorno successivo effettuerà una visita di cortesia al Presidente del Camerun nel Palais de l'Unité di Yaoundé, incontrerà i Vescovi del Camerun nella chiesa di Cristo Re a Tsinga (Yaoundé) e celebrerà i Vespri con il clero locale e i rappresentanti dei movimenti ecclesiali e di altre confessioni cristiane nella Basilica Maria Regina degli Apostoli, dove pronuncerà l'omelia.

Il 19 marzo, nella Nunziatura Apostolica, incontrerà i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun. In seguito celebrerà la Messa in occasione della pubblicazione dell'"Instrumentum laboris" della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, nello stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé.

Il tema del Sinodo, il secondo dei Vescovi di questo continente, che si svolgerà a ottobre a Roma, sarà “La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo (Mt 5, 13.14)”.

Sempre il 19 marzo, alle 16.30, il Papa incontrerà i malati nel centro Cardinale Paul-Emile Léger, per poi pronunciare un discorso di fronte ai membri della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

Il 20 marzo Benedetto XVI si recherà da Yaoundé a Luanda, capitale dell'Angola, dove arriverà verso le 12.45, e dopo essere stato ricevuto dalle autorità locali all'aeroporto farà visita al Presidente della Repubblica nel Palazzo presidenziale di Luanda, dove alle 17.45 pronuncerà un discorso di fronte alle autorità politiche e al corpo diplomatico. Alle 19.00 incontrerà i Vescovi dell'Angola e di São Tomé nella cappella della Nunziatura Apostolica di Luanda.

Sabato 21 marzo, alle 10.00, celebrerà la Santa Messa nella chiesa di San Paolo di Luanda e alle 16.30 incontrerà i giovani nello stadio dos Coqueiros.

Domenica 22 celebrerà la Messa con i Vescovi del Meeting Interregionale dei Vescovi dell'Africa Meridionale (Inter-regional Meeting of Bishops of Southern Africa, IMBISA) nella spianata di Cimangola. Nel pomeriggio, incontrerà nella parrocchia di Sant'Antonio di Luanda i Movimenti Cattolici per la Promozione della Donna.

Lunedì 23 marzo, alle 10.30, il Papa partirà per tornare a Roma, arrivando alle 18.00 all'aeroporto di Ciampino.








+PetaloNero+
00mercoledì 28 gennaio 2009 17:42
Da Petrus

In attesa del viaggio del Pontefice nella Repubblica ceca visita di lavoro Oltretevere del Ministro della Giustizia Jiri Pospisil



CITTA’ DEL VATICANO - Il ministro della Giustizia della Repubblica ceca, Jiri Pospisil, e' da in Vaticano per una ''visita di lavoro'' di alcuni giorni, iniziata partecipando all'Udienza Generale del Papa. Al termine dell'Udienza, Pospisil ha consegnato al Pontefice una lettera e un dono del Primo ministro della Repubblica ceca, che in questo semestre ha la presidenza dell'Unione europea. Nel corso della visita - ha fatto sapere l'Ambasciata della Repubblica ceca presso la Santa Sede con una nota diffusa presso la sala stampa vaticana -, il ministro della Giustizia ceco incontrera' rappresentanti della Segreteria di Stato, di alcuni Pontifici Consigli e del Governatorato. Poi sara' la volta del Presidente della Corte d'Appello dello Stato della Citta' del Vaticano, del presidente del Pontificio consiglio per i Testi legislativi, Monsignor Francesco Coccopalmerio, e del Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Cardinale Ennio Antonelli.

+PetaloNero+
00martedì 3 febbraio 2009 16:39
Da Petrus

Il Segretario di Stato vaticano assicura: “Il viaggio in Terra Santa in fase di studio avanzata”

CITTA’ DEL VATICANO - Il Cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e 'più stretto collaboratore di Benedetto XVI', come lo definisce ‘Avvenire’, parla con il quotidiano della Cei della possibile visita del Papa in Medio Oriente e dei rapporti con il mondo ebraico. "E' noto - dice il porporato rispondendo a una domanda sulle conseguenze dei fatti di Gaza sul viaggio in Terra Santa - il desiderio del Santo Padre di compiere questo viaggio ed è ben conosciuta l'attesa delle popolazioni locali. Il viaggio è in studio avanzato. Speriamo si possa realizzare con tutte le garanzie necessarie previste per i viaggi del Papa". Bertone ribadisce di considerare "chiusa" la polemica apertasi per le dichiarazioni negazioniste sull'Olocausto del vescovo lefebvriano Williamson e quanto al rischio che il dialogo con il mondo ebraico vada in fumo, precisa: "Da parte nostra non c'è una visione cos catastrofica. Il desiderio di continuare ad avere buoni rapporti è stato sempre manifestato, pubblicamente e privatamente, dal Papa e da tutti noi suoi collaboratori, nel rispetto della propria identità e missione".

+PetaloNero+
00venerdì 6 febbraio 2009 20:07
Da Petrus

Il Santo Padre a Torino nel 2010 per l'ostensione della Sindone

CITTA’ DEL VATICANO - Il Papa sarà a Torino, il prossimo anno, per venerare la Sindone durante l'ostensione. Lo riferisce una nota della Diocesi di Torino. Benedetto XVI celebrerà la Messa sul sagrato del Duomo. Nell'elaborare il progetto del percorso dei pellegrini in entrata e uscita dal Duomo - prosegue la nota -, si terrà quindi conto della necessità di 'liberare', per il giorno della visita, i tratti terminali dei 'tubi' che, come nel '98 e nel 2000, accompagnano i pellegrini all'interno della cattedrale. La visita di Benedetto XVI (di cui non è ancora stata fissata la data) è una 'promessa' che il Papa ha fatto ai torinesi: nell'udienza del 2 giugno 2008, ricevendo a Roma i 7 mila pellegrini guidati dall`Arcivescovo, il Papa aveva detto: "Sono lieto di venire incontro alla vostra grande attesa e di accogliere il desiderio del vostro Arcivescovo, consentendo che nella primavera del 2010 abbia luogo un'altra solenne 'Ostensione della Sindone'. Se il Signore mi dona la vita e la salute, spero di venire anche io per questa ostensione".

Paparatzifan
00venerdì 6 febbraio 2009 21:13
Dal blog di Lella...

VATICANO: IL PAPA IN VISITA IN GERMANIA NEL 2010

Berlino, 6 feb. - (Adnkronos/Dpa)

Papa Benedetto XVI tornera' in Germania, suo Paese natale, per una visita il prossimo anno. Lo ha annunciato il presidente della conferenza episcopale tedesca Robert Zollitsch, secondo cui il Pontefice dovrebbe recarsi a Berlino "e spero anche a Friburgo". Intervistato dalla televisione tedesca, Zollitsch ha poi commentato che, a suo parere, le polemiche di questi giorni relative al vescovo negazionista Richard Williamson non dovrebbero incidere sui sentimenti dei cattolici tedeschi.
"Credo che fino ad allora si saranno calmate le acque - ha sottolineato l'arcivescovo di Friburgo - e che lo potremo accogliere con gioia ed entusiasmo".

Adnkronos


+PetaloNero+
00lunedì 9 febbraio 2009 16:28
Da Petrus

Anticipazione de ‘il Giornale’: “Pronto il viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa, la prima tappa sarà al Museo della Shoah di Gerusalemme”

CITTA’ DEL VATICANO - "Il viaggio del Papa in Israele non e' ancora stato annunciato ufficialmente e fino all'ultimo potra' essere rinviato, nel caso la situazione a Gaza non sia pacificata, ma la diplomazia d'Oltretevere e quella israeliana - annuncia ‘Il Giornale’ - hanno gia' concordato nei dettagli il programma. E l'agenda messa a punto nelle ultime settimane prevede il giorno stesso dell'arrivo a Gerusalemme una sosta al museo della Shoah di Yad Vashem, dove si trova il padiglione con la contestata didascalia sotto l'immagine di Pio XII. Cosi' come prevede anche la visita a una moschea in Giordania. Il viaggio in Israele era sembrato in forse nel momento piu' difficile della crisi scaturita dalle dichiarazioni del vescovo lefebvriano Williamson sulle camere a gas, ma la macchina dei preparativi non si e' in realta' mai interrotta. Com'era accaduto per lo storico pellegrinaggio di Giovanni Paolo II nel 2000, la visita papale iniziera' da Amman, in Giordania, dove l'arrivo di Benedetto XVI e' previsto l'8 maggio. Il giorno successivo Raztinger entrera' nell'antica basilica dedicata a Mose' sul monte Nebo e si affaccera' dal parapetto che permette di vedere dall'alto la Terra Promessa. Qualche ora dopo il Papa entrera' per la seconda volta in una moschea, dopo la visita e l'inattesa preghiera nella moschea Blu di Istanbul, nel novembre 2006. Il 10 maggio e' prevista la celebrazione della messa per la comunita' cattolica nello stadio di Amman, seguita dalla visita al sito del battesimo di Gesu' sul fiume Giordano. L'11 maggio da Amman il Pontefice volera' a Tel Aviv. Quel pomeriggio, dopo l'incontro con il presidente di Israele, Ratzinger andra' nel museo di Yad Vashem, recentemente rinnovato. La Santa Sede spera ancora che per quella data, la contestata didascalia che presenta Pio XII come insensibile al dramma degli israeliti perseguitati possa essere rivista e formulata diversamente, come peraltro hanno gia' chiesto diverse autorevoli personalita' del mondo ebraico, tra le quali lo storico inglese sir Martin Gilbert. In ogni caso, la didascalia non dovrebbe costituire un intralcio e l'omaggio al memoriale delle vittime dell'Olocausto si terra' comunque, anche se con tutta probabilita' Benedetto XVI evitera' di attraversare il padiglione contestato con la fotografia del predecessore. Martedi' 12 maggio, il Pontefice incontrera' il Gran Mufti di Gerusalemme, poi sostera' davanti al Muro del Pianto, quindi visitera' il Cenacolo e incontrera' i due Gran Rabbini d'Israele. Una messa all'aperto e' prevista nella Josafat Valley, sotto l'Orto degli Ulivi. Il 13 maggio sara' la giornata dedicata all'Autorita' palestinese. Benedetto XVI giungera' in elicottero nei Territori, incontrera' Abu Mazen, quindi celebrera' la messa nella piazza della Mangiatoia, come fece Giovanni Paolo II. E nel pomeriggio visitera' un campo profughi palestinese. Il penultimo giorno del viaggio, giovedi' 14 maggio, sara' dedicato alla Galilea. Il Papa arrivera' a Nazareth e celebrera' la messa al Monte del Precipizio. La mattina del 15 maggio, qualche ora prima di ripartire per Roma, Ratzinger entrera' nella basilica del Santo Sepolcro. "La presenza di Benedetto XVI in Israele e' un fatto positivo - dice al ‘Giornale’ il presidente dell'assemblea dei rabbini italiani, Giuseppe Laras - e speriamo che da qui a maggio le tensioni e le difficolta' scaturite dalla recente crisi siano state superate'. Rimane invece un'incognita la situazione di Gaza. È infatti molto improbabile che il viaggio possa avvenire se nell'area sono in corso operazioni belliche".



+PetaloNero+
00mercoledì 11 febbraio 2009 21:56
Il Papa potrebbe visitare il Portogallo "in un futuro prossimo"


Rivela il nuovo Nunzio nel Paese




LISBONA, mercoledì, 11 febbraio 2009 (ZENIT.org).- "Papa Benedetto XVI desidera visitare presto il Portogallo", ha rivelato il nuovo Nunzio, monsignor Rino Passigato, nella prima intervista dopo il suo arrivo nel Paese, concessa al programma Ecclesia dell'emittente RTP2, il secondo canale della televisione pubblica portoghese, il cui contenuto è stato reso noto dall'agenzia Ecclesia.

Secondo quanto ha riferito il presule, il Papa lo ha ricevuto poco più di un mese fa, prima che si trasferisse in Portogallo per sostituire monsignor Alfio Rapisarda, che ha presentato la rinuncia per motivi di età il 2 settembre scorso.

"Quando sono stato ricevuto dal Santo Padre, mi ha detto: 'Spero di potermi recare in Portogallo in un futuro prossimo'". Anche se non si è parlato di date, Benedetto XVI vuole trovarsi "nella terra di Santa Maria" in un futuro "non lontano", ha spiegato monsignor Passigato.

Si tratta, ha aggiunto, di un "fermo desiderio, un proposito dello stesso Santo Padre".

Il nuovo Nunzio arriva in un momento in cui la Santa Sede e il Portogallo stanno negoziando le regole che concretizzeranno la disposizioni del Concordato firmato dai due Stati nel 2004.

Per monsignor Passigato, il Concordato "presuppone un punto molto importante di arrivo e di accordo", e la volontà di accordarsi è presente anche nella Commissione paritaria che lavora per tradurre in decreti e leggi il contenuto dell'accordo bilaterale.

Il Nunzio sostiene che è necessario "valorizzare la presenza dei cattolici nella società", perché essi "rappresentano, dal punto di vista sociologico, l'80,8% della popolazione. E' una realtà che deve esprimersi in tutte le circostanze, in tutte le situazioni: nelle scuole, negli ospedali, nell'esercito... è una realtà!".

Il presule si è anche riferito alla forte identità mariana della fede dei portoghesi, grazie alla devozione per la Madonna di Fatima.

"Abbiamo una promessa, di Nostra Signora a Fatima, che assicura che il suo cuore trionferà e che il Portogallo rimarrà cattolico, credente, cristiano", ha concluso. "Se i cristiani in Portogallo manterranno fermo il loro amore per la Madonna, credo che manterranno viva anche la loro fede, che li porta direttamente a Gesù".

Monsignor Passigato è stato nominato Nunzio per il Portogallo l'8 novembre scorso. In passato aveva ricoperto questo incarico in Perù e in Bolivia.

+PetaloNero+
00sabato 14 febbraio 2009 02:24
Da Petrus

Viaggio in Terra Santa, Benedetto XVI incontrerà anche i rappresentanti delle Comunità musulmane

CITTA’ DEL VATICANO - Nel viaggio del Papa in Terra Santa sono previsti incontri anche con i leader musulmani, oltre che con quelli ebraici. E' quanto ha dichiarato al ''Sir'', il 'servizio informazioni religiose' promosso dalla Cei, Monsignor Antonio Franco, Nunzio apostolico in Israele, il quale ha precisato che non e' in programma nessuna tappa di Benedetto XVI a Gaza, ma che si sta lavorando perche' i cristiani della Striscia possano partecipare ad una Messa pontificia. ''Quella del Papa - ha detto il prelato - sara’ una visita pastorale alle comunita' cattoliche in Giordania e in Terra Santa, dunque in Israele e nei Territori Palestinesi, con le aperture che sono al cuore di tutta la missione della Chiesa; per loro tre celebrazioni, una a Gerusalemme, una a Betlemme ed una in Galilea''. Nel corso della visita, ''il Papa incontrera' anche i leader delle altre denominazioni cristiane, quelli delle altre religioni, Islam ed Ebraismo''. La dimensione pastorale non escludera', infine, ''incontri con i responsabili della vita dello Stato in Giordania, in Israele e con l'Autorita' palestinese''.


+PetaloNero+
00sabato 14 febbraio 2009 15:53
Da Petrus

Viaggio in Israele, il commento di Padre Lombardi: “Il Papa ha assunto una decisione coraggiosa”

CITTA’ DEL VATICANO - "Il Papa ha annunciato personalmente che si sta preparando per andare nella Terra Santa", e "la sua è una decisione coraggiosa". Lo afferma in un editoriale pubblicato dalla 'Radio Vaticana' padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. "Vi sono le incertezze della situazione politica, le numerose divisioni interne ai vari campi - sottolinea -, vi sono le tensioni continue di una regione percorsa da conflitti e recentissimamente segnata da una guerra che ha devastato la striscia di Gaza e ferito profondamente il suo popolo. Il processo di pace stenta a fare passi risolutivi. Ombre o diffidenze tornano in modo ricorrente ad oscurare il dialogo ben avviato fra il mondo ebraico e la Chiesa cattolica. Ma bisogna andare lo stesso. Anzi - osserva il portavoce vaticano -, forse proprio per tutti questi motivi è urgente andarvi. Per pregare nei punti più cruciali del confronto fra l'odio e l'amore: là dove la riconciliazione sembra umanamente impossibile. Per ricordare che il nome e la vocazione di Gerusalemme è di essere 'città della pace', di incontro dei popoli nel nome di un Dio di salvezza, di pace e di amore per tutti". Benedetto XVI "porta in sé il desiderio di recarsi a Gerusalemme". "Benché in precedenza vi sia già stato - conclude padre Lombardi - sente l'importanza di recarvisi di nuovo come capo di una comunità di credenti, che possano pellegrinare in unione spirituale con lui e per mezzo di lui ai luoghi delle radici della loro fede. Non a caso Paolo VI iniziò proprio dalla Terra Santa la serie dei viaggi internazionali dei Papi e Giovanni Paolo II ne seguì i passi ponendo segni indimenticabili di riconciliazione e di speranza di pace".
+PetaloNero+
00domenica 15 febbraio 2009 16:11
Da Petrus

Olmert conferma la visita del Pontefice in Terra Santa



CITTA’ DEL VATICANO - Il Papa sara' in visita in Terra Santa a maggio. Lo ha confermato il premier israeliano, Ehud Olmert (nella foto con Ratzinger). "A maggio avremo una importante visita, quella di Benedetto XVI", ha infatti annunciato Olmert, aggiungendo che "il presidente Shimon Peres accompagnera' il Papa durante la sua visita e l'ufficio del primo ministro avra' il compito di organizzare il viaggio". La visita dovrebbe avvenire tra l'8 e il 14 maggio e il Pontefice fara' tappa a Gerusalemme, Nazareth, Betlemme e nella capitale della Giordania, Amman. Il viaggio era stato messo in dubbio dopo le parole del lefebvriano Monsignor Richard Williamson, che nego' l'esistenza delle camere a gas durante la Seconda Guerra mondiale. Le parole del vescovo avevano creato una ondata di sdegno e le reazioni della comunita' ebraica. "Il premier Olmert ha confermato l'annuncio fatto giovedi' scorso dallo stesso Pontefice che aveva parlato del viaggio in preparazione. Il programma sara' reso noto quando tutto sara' definito". Lo ha detto all'Agi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "Andare a Gerusalemme e' il desiderio di tutti gli israeliti e di tutti i cristiani: anche il Papa porta in se' questo desiderio", aveva ricordato lo stesso padre Lombardi nella giornata di sabato ai microfoni della Radio Vaticana, sottolineando che il viaggio si fara' nonostante le difficolta' legate al conflitto israelo-palestinese e le "ombre o diffidenze" che "tornano in modo ricorrente ad oscurare il dialogo ben avviato tra il mondo ebraico e la Chiesa cattolica". Per il Papa, infatti, in Terra Santa "bisogna andare lo stesso. Anzi, forse proprio per tutti questi motivi e' urgente andarvi".


+PetaloNero+
00domenica 15 febbraio 2009 16:12
Verso Gerusalemme: nota di padre Lombardi


La Terra Santa attende il Papa: è stato lo stesso Benedetto XVI ad affermare di essere impegnato “a preparare una visita in Israele”. L’annuncio è giunto durante l’incontro, giovedì scorso, con una delegazione della Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane. Ascoltiamo in proposito la riflessione del nostro direttore, padre Federico Lombardi.

E’ una bella notizia. Andare a Gerusalemme: è il desiderio di tutti gli israeliti e di tutti i cristiani. Gli antichi israeliti salivano verso di essa cantando, Gesù vi si dirige decisamente per compiervi fino in fondo la volontà del Padre. E’ andare pellegrini ai luoghi più santi, luoghi degli incontri fra Dio e gli uomini che hanno segnato la storia della nostra salvezza. Anche il Papa porta in sé questo desiderio. Benché in precedenza vi sia già stato, sente l’importanza di recarvisi di nuovo come capo di una comunità di credenti, che possano pellegrinare in unione spirituale con lui e per mezzo di lui ai luoghi delle radici della loro fede. Non a caso Paolo VI iniziò proprio dalla Terra Santa la serie dei viaggi internazionali dei Papi e Giovanni Paolo II ne seguì i passi ponendo segni indimenticabili di riconciliazione e di speranza di pace.


Ora è la volta di Benedetto. La sua è una decisione coraggiosa. Vi sono le incertezze della situazione politica, le numerose divisioni interne ai vari campi. Vi sono le tensioni continue di una regione percorsa da conflitti e recentissimamente segnata da una guerra che ha devastato la striscia di Gaza e ferito profondamente il suo popolo. Il processo di pace stenta a fare passi risolutivi. Ombre o diffidenze tornano in modo ricorrente ad oscurare il dialogo ben avviato fra il mondo ebraico e la Chiesa cattolica.


Ma bisogna andare lo stesso. Anzi, forse proprio per tutti questi motivi è urgente andarvi. Per pregare nei punti più cruciali del confronto fra l’odio e l’amore: là dove la riconciliazione sembra umanamente impossibile. Per ricordare che il nome e la vocazione di Gerusalemme è di essere “città della pace”, di incontro dei popoli nel nome di un Dio di salvezza, di pace e di amore per tutti.


www.radiovaticana.org
Paparatzifan
00domenica 15 febbraio 2009 17:26
Dal blog di Lella...

Cassino

Aspettando Benedetto XVI

Con la presentazione dei componenti del comitato organizzatore e con l'illustrazione del calendario della giornata, è partita ieri pomeriggio la macchina organizzativa per preparare al meglio la visita di Papa Benedetto XVI in città ed all'abbazia di Montecassino.

Del comitato fanno parte oltre duecento persone, tra amministratori comunali, sacerdoti e rappresentanti della società civile. Tra loro verrà formata una giunta esecutiva, formata da un numero più ristretto di persone, scelte tra le varie categorie rappresentate nel comitato. A presiedere la prima riunione operativa dell'evento che ci sarà il prossimo 24 maggio è stato il padre abate e vescovo di Montecassino, dom Pietro Vittorelli, coadiuvato dal sindaco di Cassino, Bruno Scittarelli, dal vicario generale della diocesi, don Fortunato Tamburrini e dal vicario della pastorale, don Luigi Colella.
Insieme ai funzionari pontifici, il padre abate ha stilato il programma della giornata. L'elicottero papale si alzerà dall'eliporto vaticano alle ore 9,00 per atterrare allo stadio comunale Salveti mezz'ora più tardi. Qui a riceverlo sarà lo stesso dom Pietro Vittorelli, il sindaco Scittarelli, un rappresentante del governo italiano, che con molte probabilità sarà il sottosegretario Gianni Letta, il presidente dell'amministrazione provinciale, Materiale ed il presidente della Regione, Marrazzo.
Subito dopo i saluti il corteo pontificio si sposterà nel campo Miranda, dove verrà celebrata la messa eucaristica direttamente da papa Benedetto XVI ed alla quale già hanno assicurato la loro presenza tutti i vescovi del Lazio della Conferenza Episcopale Italiana. Al termine della messa il pontefice inaugurerà la casa della carità, che sorgerà nell'edificio in via Casilina Nord, che ospitava il vecchio ospedale Gemma De Bosis.
Subito dopo il papa si recherà in abbazia, dove sarà a colazione con i monaci benedettini e le badesse di tutto il mondo. Qui, come ha ricordato l'abate di Montecassino, parteciperà alla messa dei Vespri, con pochi rappresentanti del clero.
Per far fronte alla gran mole di lavoro che attende la città e l'abbazia l'abate ha chiesto il contributo di idee sia ai membri del comitato e sia alle altre persone che nei prossimi giorni vorranno suggerire proposte operative.
Ancora c'è molto lavoro da svolgere. Ma la macchian organizzativa è ormai in movimento per quel grande giorno.

© Copyright Il Tempo, 15 febbraio 2009


Paparatzifan
00domenica 15 febbraio 2009 17:30
Dal blog di Lella...

Benedetto XVI aveva già annunciato il viaggio a esponenti del mondo ebraico

A maggio la visita del Papa in Israele

L'annuncio del premier israeliano Olmert. Shimon Peres lo accompagnerà durante tutto il soggiorno

GERUSALEMME - Sciolte definitivamente le tensioni fra lo Stato d'Israele e il Vaticano, dopo le dichiarazioni negazioniste del vescovo Williamson. Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha confermato il prossimo viaggio di Papa Benedetto XVI in Israele, e ha annunciato che la visita si terrà nel maggio prossimo. L'annuncio è arrivato domenica mattina, poco prima della seduta del Consiglio dei ministri. «In maggio ci sarà una visita importante, quella di Papa Benedetto XVI», ha detto Olmert. «Il presidente Shimon Peres l’accompagnerà durante tutto il suo soggiorno, che sarà organizzato dall’ufficio del primo ministro». Giovedì scorso il Papa, durante un incontro con una delegazione di presidenti delle maggiori organizzazioni ebraiche americane, aveva detto che «si stava preparando» a un viaggio in Terra Santa: «Sto preparando la visita in Israele, terra sacra per i cristiani e per gli ebrei», aveva detto, senza però precisare la data.

© Copyright Corriere online


+PetaloNero+
00lunedì 16 febbraio 2009 03:02
Il viaggio del Papa a Gerusalemme, "una decisione coraggiosa"


Il portavoce vaticano spiega il contesto della visita papale





CITTA' DEL VATICANO, domenica, 15 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Nel contesto attuale la determinazione di Benedetto XVI a volersi recare a Gerusalemme è "una decisione coraggiosa", ha affermato il portavoce vaticano.

Padre Federico Lombardi S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha analizzato l'annunciata visita del Santo Padre in Terra Santa nell'editoriale di "Octava Dies", il settimanale del Centro Televisivo Vaticano, da lui stesso diretto.

Secondo informazioni provenienti da Roma e Gerusalemme, il viaggio toccherà la Giordania, Israele e i Territori Palestinesi e si svolgerà nella seconda metà del mese di maggio.

Benedetto XVI ha rivelato di stare preparando questo viaggio, il 12 febbraio, nel ricevere in udienza i membri della Conferenza dei Presidenti della Maggiori Organizzazioni Ebraiche Statunitensi.

"E' una bella notizia", ha assicurato padre Lombardi. "Andare a Gerusalemme: è il desiderio di tutti gli israeliti e di tutti i cristiani. Gli antichi israeliti salivano verso di essa cantando, Gesù vi si dirige decisamente per compiervi fino in fondo la volontà del Padre".

"E' andare pellegrini ai luoghi più santi, luoghi degli incontri fra Dio e gli uomini che hanno segnato la storia della nostra salvezza".

"Anche il Papa porta in sé questo desiderio. Benché in precedenza vi sia già stato, sente l'importanza di recarvisi di nuovo come capo di una comunità di credenti, che possano pellegrinare in unione spirituale con lui e per mezzo di lui ai luoghi delle radici della loro fede".

"Non a caso Paolo VI iniziò proprio dalla Terra Santa la serie dei viaggi internazionali dei papi e Giovanni Paolo II ne seguì i passi ponendo segni indimenticabili di riconciliazione e di speranza di pace".

"Ora è la volta di Benedetto – ha continuato il sacerdote gesuita –. La sua è una decisione coraggiosa".

"Vi sono le incertezze della situazione politica, le numerose divisioni interne ai vari campi. Vi sono le tensioni continue di una regione percorsa da conflitti e recentissimamente segnata da una guerra che ha devastato la striscia di Gaza e ferito profondamente il suo popolo".

"Il processo di pace stenta a fare passi risolutivi. Ombre o diffidenze tornano in modo ricorrente ad oscurare il dialogo ben avviato fra il mondo ebraico e la Chiesa cattolica", ha aggiunto.

"Ma bisogna andare lo stesso – ha detto padre Lombardi –. Anzi, forse proprio per tutti questi motivi è urgente andarvi".

"Per pregare nei punti più cruciali del confronto fra l'odio e l'amore: là dove la riconciliazione sembra umanamente impossibile", ha commentato.

"Per ricordare che il nome e la vocazione di Gerusalemme è di essere 'città della pace', di incontro dei popoli nel nome di un Dio di salvezza, di pace e di amore per tutti", ha quindi concluso.
Paparatzifan
00lunedì 16 febbraio 2009 18:02
Dal blog di Lella...

TERRA SANTA - Decisione coraggiosa

Il nunzio apostolico sull’annunciata visita di Benedetto XVI

Manca ancora l’annuncio della Santa Sede ma il viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa, a maggio, è ufficiale. La conferma è arrivata, nei giorni scorsi, dallo stesso premier israeliano Ehud Olmert: “A maggio ci sarà una visita importante, quella di Benedetto XVI”. “Una decisione coraggiosa” per il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, a causa delle “incertezze della situazione politica, delle tensioni continue di una regione percorsa da conflitti”, ultimo quello a Gaza. “Ombre o diffidenze tornano in modo ricorrente ad oscurare il dialogo ben avviato fra il mondo ebraico e la Chiesa cattolica”. Ma “forse proprio per tutti questi motivi è urgente andarvi”. Era stato lo stesso Benedetto XVI, il 12 febbraio, a dire, ai membri della “Conference of presidents of major american Jewish organizations” che si "stava preparando" al viaggio in Terra Santa. Di questa visita il SIR ne ha parlato con il nunzio apostolico in Israele, mons. Antonio Franco.

Eccellenza, sotto quali auspici avrà luogo questo viaggio?

“La visita del Papa è quella del capo spirituale della comunità cattolica e, quindi, viene a visitare i suoi figli che sono qui, in particolare in Giordania e in Terra Santa, dunque Israele e Territori palestinesi. È una visita pastorale alle comunità cattoliche con le aperture che sono al cuore di tutta la missione della Chiesa oggi, in continuità con quelle conciliari e nel filone della tradizione della Chiesa”.

Ciò significa che Benedetto XVI non incontrerà solo le comunità cattoliche locali?

“Ci sarà l’incontro con le comunità cattoliche, con quelle cristiane e momenti con i leader delle altre religioni, Islam ed ebraismo. La dimensione pastorale non esclude anche incontri con i responsabili dello Stato in Giordania, in Israele e Territori palestinesi dove c’è un’Autorità palestinese”.

È allo studio anche una tappa a Gaza o in zone vicine?

“Non sappiamo ancora se il Papa potrà recarsi o avvicinarsi a Gaza. Non era e non è nel programma, poiché ci sono tante considerazioni, anche di tempo, che vanno tenute presenti. Certamente ci sarà, auspichiamo, una presenza della piccola comunità di Gaza alla messa. In Terra Santa il Papa non avrà una permanenza tale da incontrare tutte le realtà della Chiesa ma ci saranno tre occasioni di grandi raduni con le comunità locali, una a Gerusalemme, una a Betlemme ed una in Galilea e si spera che ci sia la possibilità, per tutti coloro che vogliono avvicinarsi, per respirare quell’atmosfera di pace che sicuramente si creerà in quei giorni e ascoltare un messaggio di pace e di riconciliazione e di stimolo a costruire un mondo migliore”.

Rivedremo immagini come quelle di Giovanni Paolo II al Muro del pianto?

“Vedremo e rivedremo tante immagini. Alcuni momenti sono tappe obbligate che non voglio specificare lasciando la curiosità e l’attesa. Sul programma ci sono molte speculazioni. Ancora un po’ di pazienza e sapremo tutto, a giorni verrà dato l’annuncio”.

Questo viaggio sembra porre fine alle polemiche circa la revoca della scomunica ai lefebvriani che hanno messo alla prova il dialogo ebraico-cattolico...

“Le reazioni sono sempre un poco emozionali. La linea della Santa Sede, fermandoci solo al dopo Concilio, è di riflessione e di continuità di approfondimento. Questo per dire che il Papa ha riproposto in maniera inequivocabile la posizione che è già parte della vita e del patrimonio della Chiesa. Le parole alla Conference of presidents of major american Jewish organizations sono state chiare, precise, inequivocabili, ferme e hanno riproposto – ripeto – qualcosa già da lui detto in altre circostanze”.

Nello stesso incontro Benedetto XVI ha chiesto perdono per il comportamento di coloro che, nella storia, hanno causato sofferenza al popolo ebraico come con la Shoah. Un segno di continuità con Giovanni Paolo II?

“Sulla continuità tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non c’erano dubbi nemmeno prima circa il magistero della Chiesa su questi punti e posizioni. Se qualcuno avesse avuto dei segnali non chiari dovuti alle interpretazioni date ad altri gesti del Papa adesso ha un’affermazione categorica e chiara”.

Eppure c’è ancora chi, come il vescovo lefebvriano Williamson, sostiene idee negazioniste...

“Queste persone, diciamo subito, non sono ancora dentro la comunione piena della Chiesa. Quindi tra le cose che devono chiarire ci sono queste posizioni e gli atteggiamenti relativi alla dottrina della Chiesa. La Shoah è un fatto storico incontrovertibile, sulla quale la Chiesa ha già espresso la sua valutazione, e l’antisemitismo è parte di un atteggiamento di fondo che la Chiesa cattolica condanna”.

La posizione ribadita da Benedetto XVI su questi temi potrebbe aiutare anche a una lettura meno “pregiudiziale” della figura di Pio XII?

“Nella misura in cui c’è una maggiore serenità nell’avvicinarsi agli altri nasce una fiducia e cadono tante barriere che purtroppo la storia ha costruito. La verità si farà strada. Non ho alcun dubbio, è questione di pazienza”.

© Copyright Sir


Paparatzifan
00martedì 17 febbraio 2009 13:33
Dal blog di Lella...

Benedetto XVI in Israele

Fallita l’imboscata contro il Papa della riconciliazione coi tradizionalisti

di Tempi

Chi è abituato a leggere i giornali e ad ascoltare i notiziari domenica scorsa deve aver pensato a un 1° di aprile anticipato: com’era possibile che il premier israeliano Olmert confermasse che nel maggio prossimo Benedetto XVI avrebbe visitato Israele su suo invito? Non è Benedetto XVI il Papa che ha riabilitato un vescovo scismatico negazionista dell’Olocausto?
Il Papa di Germania rinnegato dal suo stesso popolo, secondo il settimanale Spiegel, per aver fatto di nuovo aleggiare sui tedeschi il sospetto che non abbiano rinnegato l’antisemitismo? Il Papa che avrebbe causato una rottura irreparabile con gli ebrei, come dimostrato dall’intervento del rabbino di Venezia sul mensile gesuita Popoli nel quale si scriveva di «50 anni di dialogo cancellati» e dalla richiesta di un deputato dello Shas (partito religioso israeliano) al suo governo di «rompere completamente i rapporti» con la Santa Sede?
Il lettore di gazzette ha tutte le ragioni di sentirsi disorientato, ma la spiegazione dell’apparente ribaltamento della scena non è complicata.

Chi nutre un feroce dissenso nei riguardi dell’iniziativa del Papa di ricondurre dentro al gregge cattolico gli scismatici tradizionalisti di Econe ha teso le sue trappole per far fallire la riconciliazione, ma l’imboscata non ha avuto i risultati sperati.

Il popolo ebraico e i suoi rappresentanti istituzionali politici e religiosi all’interno dello Stato nazione dove esso ha tradotto in esperienza storica il proprio anelito alla libertà politica e religiosa attribuiscono grande valore all’amicizia fra il romano pontefice e Israele. E non intendono rinunciarvi a causa di malintesi manipolati da chi non ama né questo Papa, né lo Stato di Israele.

© Copyright Tempi, 17 febbraio 2009



[SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468] [SM=g8468]

+PetaloNero+
00martedì 17 febbraio 2009 16:08
Benedetto XVI chiede ai fedeli di pregare per il Sinodo dei vescovi per l’Africa. Attesa in Camerun e Angola per il viaggio del Papa a marzo


“Perché la Chiesa in Africa trovi vie e mezzi adeguati per promuovere in modo efficace la riconciliazione, la giustizia e la pace, secondo le indicazioni della II Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi”, in programma in ottobre. E’ l’intenzione di preghiera missionaria di Benedetto XVI per il mese di febbraio. Il Papa sottolinea dunque l’importanza che questo evento ha per tutta la Chiesa. L’avvenimento, come è noto, verrà preceduto tra un mese esatto dal primo viaggio apostolico di Benedetto XVI nel continente africano. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace “Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13.14): su questo tema scelto da Benedetto XVI si riunirà la seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, in programma in Vaticano dal 4 al 25 ottobre di quest’anno. Un assise che verrà preceduta dal viaggio apostolico di Benedetto XVI in Camerun e Angola dal 17 al 23 marzo. Avvenimento ormai prossimo, che viene atteso con trepidazione da tutti i fedeli dei due Paesi. Ma l’evento non riguarderà solo le Chiese di Camerun e Angola. Avrà una dimensione continentale. A Yaoundé, infatti, il 19 marzo una grande Messa sancirà la pubblicazione dell’Instrumentum Laboris dell’Assemblea sinodale per l’Africa. Continente dunque sempre più nel cuore del Papa che in molteplici occasioni, fin dall’inizio del suo Pontificato, ha dedicato appelli e riflessioni al continente africano. Incontrando il clero romano, il 13 maggio 2005, Benedetto XVI si è soffermato sulla straordinaria ricchezza umana e spirituale dell’Africa non mancando di sottolineare le responsabilità dell’Europa:


“L'Africa è un continente di grandissime potenzialità, di grandissima generosità da parte della gente, con una fede viva che impressiona. Ma dobbiamo confessare che l'Europa ha esportato non solo la fede in Cristo, ma anche tutti i vizi del Vecchio Continente. Ha esportato il senso della corruzione, ha esportato la violenza che adesso sta devastando l'Africa. E dobbiamo riconoscere la nostra responsabilità nel far sì che l'esportazione della fede, che risponde all'attesa intima di ogni uomo, sia più forte dell'esportazione dei vizi dell'Europa”.

E sempre nei primi mesi di Pontificato, all’Angelus del 3 luglio 2005, il Papa coglie l’occasione dell’imminente G8 in Scozia per esortare la comunità internazionale a non dimenticare le popolazioni africane, colpite da povertà e conflitti:

“Auguro di cuore pieno successo a questa importante riunione, auspicando che essa porti a condividere in solidarietà i costi della riduzione del debito, a mettere in atto misure concrete per lo sradicamento della povertà e a promuovere un autentico sviluppo dell’Africa”.


Appelli rinnovati con forza, in particolare nei discorsi al Corpo Diplomatico, nelle udienze ai presuli africani in visita ad Limina, da ultimo quelli della Nigeria, e nei messaggi per Giornata Mondiale della Pace. Nell’ultimo Messaggio per il primo gennaio 2009, con il mondo alle prese con una crisi economica globale, Benedetto XVI lancia un appello affinché i Paesi ricchi non si chiudano nell’egoismo, ma permettano a tutti i Paesi africani di avere “le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando esclusioni e marginalizzazioni”.


www.radiovaticana.org
+PetaloNero+
00mercoledì 18 febbraio 2009 01:23
Da Petrus

Viaggio in Terra Santa, il Pontefice incontrerà in Giordania una delegazione di rifugiati cattolici iracheni

CITTA’ DEL VATICANO - Quando il Papa visitera' la Giordania tra l'8 e l'11 maggio prossimi, incontrera' anche dei rifugiati cattolici iracheni di rito caldeo, scappati dal loro Paese per sfuggire alla violenza settaria. E' possibile che una loro piccola delegazione possa poi incontrare Benedetto XVI per raccontare la sofferenza di rifugiati. I dettagli sul programma del viaggio papale sono stati anticipati da padre Raymond Moussalli, vicario del vescovado caldeo di Giordania, che da tempo si occupa dei circa 20.000 rifugiati cristiani nel regno hashemita. Intervistato dal Servizio di Informazione Religiosa della Cei, Moussalli ha anche spiegato che nella messa che il papa celebrera' nello stadio di Amman, risuoneranno anche canti liturgici in aramaico, la lingua di Gesu', propri del rito caldeo. ''I nostri fedeli aspettano con ansia una parola di incoraggiamento del Pontefice - afferma il vicario - ma e' tutta la Giordania ad attendere Benedetto XVI con ansia. Dalla moschea del re Hussein, il Papa aprira' una nuova pagina nel dialogo con l'Islam''. Secondo quanto riferito dal portavoce della Chiesa cattolica, padre Refaat Badr, Benedetto XVI arrivera' in Giordania l'8 maggio per ripartire, alla volta di Israele, l'11. In Giordania visitera' il monte Nebo, il luogo del Battesimo di Gesu', sulle rive del Giordano, e nella moschea di re Hussein dovrebbe tenere un discorso ad esponenti islamici giordani.
+PetaloNero+
00giovedì 19 febbraio 2009 16:36
Da Petrus

Il Parroco di Gaza invita il Papa nella Striscia: “Attendiamo il suo messaggio di Pace, anche Hamas è d’accordo”

CITTA’ DEL VATICANO - L'unico parroco cattolico di Gaza invita il Papa a visitare la Striscia in occasione del viaggio che compirà in Medio Oriente a maggio. "E' un invito ufficiale e non viene solo da me. Scrivo la lettera a nome dei cristiani e dei musulmani di Gaza", afferma padre Manuel Mussalam in un'intervista al settimanale 'Vita Non Profit'. Secondo padre Mussalam, i leader religiosi e civili sono d'accordo, compreso Hamas. "Ho parlato loro, sarebbero ben contenti se il Papa venisse, fosse solo per un paio d'ore, a trovare la nostra piccola comunità cristiana e portare il suo messaggio di pace alla intera popolazione di Gaza così provata dalla guerra". Il parroco di Gaza ha anche confermato di aver già informato della sua iniziativa il Patriarca latino di Gerusalemme, Monsignor Fouad Twal. "Se proprio non sarà possibile che il Papa venga a Gaza - aggiunge il sacerdote -, allora una delegazione di almeno 300 persone, cristiani e musulmani, partirà da Gaza per assistere a una cerimonia del Santo Padre, a Betlemme o a Gerusalemme, con la speranza di potergli stringere almeno la mano e ringraziarlo per la vicinanza che ha manifestato alla nostra popolazione".


+PetaloNero+
00sabato 28 febbraio 2009 15:52
Conferenza stampa in Camerun sulla visita del Papa nel Paese

Appello ai media di mons. Victor Tonye Bakot, arcivescovo di Yaoundé e presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Camerun (CENC), al rispetto delle regole deontologiche in vista della visita pastorale di Benedetto XVI nel Paese. Il presule, ha riferito la Radio diocesana di Yaoundé, ha invitato ieri i giornalisti, nel corso di una conferenza stampa tenuta al Centro Giovanni XXIII di Mvolyé, ad avere una certa sensibilità nell’approccio con tale avvenimento storico e a cercare di svolgere al meglio il loro compito di cronisti. L’arcivescovo di Yaoundé ha illustrato i lavori in corso nella capitale per accogliere al meglio il Papa. Il Camerun si prepara ad accogliere il seguito papale, i rappresentanti di circa 52 conferenze episcopali, più di 120 cardinali e vescovi, 800 delegati ufficiali di 25 diocesi del Camerun, corali e delegati dai Paesi vicini. Saranno necessari più di mille paramenti liturgici ed altrettante tenute civili. Il presidente della Conferenza episcopale camerunense ha spiegato inoltre le modalità per prendere parte agli incontri con il Papa ed ha sottolineato che i biglietti per l’accesso alle apposite aree organizzate per l’occasione sono gratuiti. “Il Camerun è un Paese che si considera particolarmente benedetto – ha dichiarato mons. Eliséo Antonio Ariotti, nunzio apostolico in Camerun e Guinea Equatoriale – Paese di pace e d’unità nella diversità, Paese di libertà religiosa, il Camerun è un ‘quadro ideale per rivolgersi all’Africa’. Intanto cresce l’attesa e l’entusiasmo nel Paese per l’imminente arrivo di Benedetto XVI. Istituti religiosi, movimenti, confraternite ed associazioni laiche stanno vivendo con slancio e particolare gioia questi momenti, ed organizzano conferenze, incontri, trasmissioni radiofoniche e televisive per preparare al meglio il Camerun ad accogliere la parola del Pontefice. (T.C.)
+PetaloNero+
00giovedì 5 marzo 2009 01:32
Visita papale in Terra Santa, vertice di dialogo con ebrei e musulmani


Prime anticipazioni del viaggio in Israele e nei Territori palestinesi





di Anita S. Bourdin

GERUSALEMME, mercoledì, 4 marzo 2009 (ZENIT.org).- Il pellegrinaggio di Benedetto XVI in Terra Santa diventerà un'opportunità storica per la promozione del dialogo tra ebrei e musulmani, come si apprende dai primi elementi del programma ancora non ufficiale, che prevede una visita al memoriale dello Yad Vashem, ai grandi rabbini e al mufti di Gerusalemme.

Durante il viaggio, previsto dall'11 al 15 maggio, il Papa riceverà il benvenuto dei Presidenti Shimon Peres, di Israele, e Mahmoud Abbas, dei Territori palestinesi, secondo quanto ha confermato a ZENIT Jean-Marie Allafort di “Un Echo d'Israël” (http://www.un-echo-israel.net/), bollettino di cristiani che vivono da molto tempo in Israele.

Il Papa giungerà dalla Giordania, Paese in cui arriverà il 7 maggio per compiere un pellegrinaggio al Monte Nebo e al Giordano, dove Gesù è stato battezzato da Giovanni il Battista.

Spiegando che “né il Vaticano né lo Stato di Israele hanno pubblicato il programma ufficiale della visita del Papa”, Allafort anticipa “a grandi linee” l'itinerario, spiegando che si sta ancora discutendo di alcuni eventi, come la posa della prima pietra della prima università araba della Galilea, progetto promosso dall'Arcivescovo greco-melchita monsignor Elias Chacour.

L'arrivo

Secondo queste previsioni, il Papa verrà ricevuto lunedì 11 maggio all'aeroporto Ben Gurion dal Presidente Shimon Peres e da rappresentanti del Governo e personalità religiose.

Si trasferirà poi in elicottero al monte Scopus, dove sarà accolto dal sindaco di Gerusalemme, per poi dirigersi alla Nunziatura Apostolica sul Monte degli Ulivi, dove alloggerà durante il suo soggiorno.

Alle 16.30 verrà ricevuto da Shimon Peres, accompagnato dal quale visiterà poi lo Yad Vashem, il memoriale dell'Olocausto, e parteciperà a una cerimonia in onore delle vittime della Shoah.

Alle 18.45 prenderà parte a un incontro interreligioso con rappresentanti ebrei, musulmani, drusi e cristiani della Terra Santa.

Martedì 12 maggio

Nel suo secondo giorno in Israele, il Papa visiterà alle 9.00 la Spianata delle Moschee e incontrerà il mufti di Gerusalemme. Alle 10.00 arriverà al Muro del Pianto per partecipare a una cerimonia alla quale saranno presenti i grandi rabbini di Israele.

Alle 10.45 visiterà il rabbinato di Israele (Hekhal Shlomo) e incontrerà i due grandi rabbini, assieme ai quali pronuncerà un atteso discorso.

A mezzogiorno si raccoglierà in preghiera nel Cenacolo, dove Cristo celebrò l'Ultima Cena.

Alle 13.00 visiterà il Patriarcato latino di Gerusalemme per incontrare e pranzare con gli ordinari cattolici di Terra Santa.

Alle 16.00 giungerà alla chiesa del Getsemani e alle 16.30 è prevista la Messa solenne all'esterno. Alla fine della giornata tornerà alla Nunziatura.

Mercoledì 13 maggio, Betlemme

Il 13 maggio il Papa visiterà la città natale di Gesù, Betlemme, dove arriverà alle 8.30 e verrà accolto dal Presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, e dal Primo Ministro Salam Fayaad, così come da altre personalità palestinesi.

Alle 9.15 il Santo Padre visiterà la Basilica della Natività. La Messa inizierà un'ora dopo nella Piazza del Presepe.

Dopo il pranzo, il Papa arriverà alle 16.00 nel campo di rifugiati Al-‘Ayda, nei pressi di Betlemme. Dovrebbe visitare anche un'opera di carità, ma non è stato ancora annunciato quale.

Alle 17.00 avrà luogo la cerimonia di congedo da Betlemme in presenza del Presidente Abbas.

Giovedì 14 maggio, Galilea

Il programma di questa giornata è ancora in fase di studio. Si sa che il Papa celebrerà una Messa al mattino nella piazza di Nazareth, accanto alla Basilica dell'Annunciazione. Verrà accolto dal sindaco e dovrebbe aver luogo anche un incontro con i responsabili religiosi della Galilea.

Venerdì 15 maggio, congedo

L'ultimo giorno del viaggio papale in Terra Santa inizierà con la visita al Patriarca ortodosso di Gerusalemme, nel Patriarcato, alle 9.15. In seguito il Pontefice si dirigerà al Santo Sepolcro, dove verrà accolto dal Custode francescano di Terra Santa e si raccoglierà in preghiera.

Alle 11.00, il Papa arriverà nel quartiere armeno della Città Vecchia di Gerusalemme per incontrare il Patriarca ortodosso armeno.

La cerimonia di congedo da Israele avverrà alle 13.00 all'aeroporto Ben Gurion alla presenza del Presidente Shimon Peres. E' previsto che l'aereo del Papa, della compagnia El-Al, decolli alle 14.00.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]


Paparatzifan
00domenica 8 marzo 2009 18:32
Dal blog di Lella...

Il teologo

«Grande aspettativa, anche di pace»

«Si attende Ratzinger come il pastore che ci incoraggi e ci sostenga nella fede»

«C’è grandissima aspettativa e molta curiosità. È la prima volta che Bene detto XVI si reca in Africa e la gente lo attende davvero come un Pastore».

Martin Nkafu, teologo e filosofo camerunese, docente di Cultu ra, Religione e Pensiero africa ni presso le Pontificie Univer sità Lateranense e Gregoriana di Roma, ha già lavorato per il Sinodo africano nel 1994, in qualità di supervisore delle tra duzioni e dei traduttori. È ap pena rientrato dal suo Paese, dove ha potuto toccare con ma no l’entusiasmo dei suoi con cittadini alla vigilia della visita del Papa.

Che cosa si aspettano i came runesi da Benedetto XVI?

Quello del Santo Padre è in nanzitutto un viaggio pastora le. I popoli africani, rappresen tati da camerunesi e angolani, attendono di essere incorag giati, sostenuti e confermati nella fede. E si aspettano che il Pontefice li sostenga nella loro vita con la sua parola, le sue pre­ghiere e la sua benedizione. E poi sanno che verrà a promul gare l’Instrumentum laboris in vista del prossimo Sinodo e si sentono molto coinvolti.

«La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giu stizia e della pace» è il titolo del la seconda Assemblea specia le per l’Africa del Sinodo dei ve scovi. Come giudica la scelta di questo tema?

Assolutamente positiva e op portuna. Il Sinodo del 1994 è stato più pastorale e teologico. Si trattava, in un certo senso, di 'verificare' la maturità africa na nella fede cristiana. Ovvero di riflettere insieme su dove sia mo arrivati, sul volto di Cristo in Africa. Oggi, c’è bisogno di af frontare questioni più concre te: pace, riconciliazione, giusti zia, dignità dell’uomo... Ci so no ancora molte guerre in Afri ca, spesso anche per interessi economici esterni. Non ci può essere pace quando c’è sfrutta mento. E poiché l’evangelizza re in Africa coincide anche con la promozione umana, non è possibile portare il Vangelo e proclamarlo senza la pace e senza tener conto dello svilup po e di tutti quei fattori che con tribuiscono al benessere dei po poli.

Spesso però si parla della ne cessità in Africa di una evangelizzazione che vada più in profondità…

Si afferma spesso che l’evange lizzazione è il compito prima rio della Chiesa e quindi del missionario. Nella situazione a fricana, l’evangelizzazione og gi non può essere portata avanti solo dal missionario prove niente da fuori o dai religiosi, ma è compito di tutti i cristia ni. Non c’è bisogno di un nuo vo annuncio, ma ormai di una nuova testimonianza della Pa rola, Parola vissuta. Occorre presentarsi come testimoni del Regno. Per questo, ogni cristia no diventa così missionario nel suo ambiente di lavoro e nel proprio territorio e per tutte le genti. ( A.Poz.)

© Copyright Avvenire, 8 marzo 2009


+PetaloNero+
00lunedì 9 marzo 2009 02:04
Il Pontefice chiede il sostegno dei fedeli per il viaggio in Terra Santa


Confermate le date della visita in Giordania, Israele e Territori palestinesi




CITTA' DEL VATICANO, domenica, 8 marzo 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha chiesto questa domenica il "sostegno spirituale" dei fedeli in vista del pellegrinaggio che effettuerà dall'8 al 15 maggio in Terra Santa.

Nella sua visita in Giordania, Israele e Territori palestinesi, le cui date sono state confermate da un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, il Pontefice visiterà Amman, Gerusalemme, Betlemme e Nazaret.

Secondo la nota vaticana, il Papa realizzerà la visita accogliendo l'invito del re di Giordania, del Presidente di Israele, del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese e dei pastori cattolici della Terra Santa.

La nota non fornisce altri dettagli. Nei giorni scorsi, un portavoce della Chiesa cattolica in Giordania, padre Rifaat Bader, ha precisato che il Papa visiterà il monte Nebo (40 km a sud di Amman) e inaugurerà una chiesa sul luogo del Battesimo di Gesù, presso il fiume Giordano.

Per il portavoce, è previsto anche un incontro con dirigenti islamici giordani nella moschea del re Hussein (ad Amman). Il Papa parteciperà inoltre a una cerimonia in ricordo delle vittime della Shoah nel memoriale dell'Olocausto Yad Vashem e incontrerà i più alti rappresentanti religiosi ebrei a musulmani.

A Gerusalemme incontrerà Shimon Peres, Presidente di Israele, e a Betlemme il Presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas.

Nell'Angelus di questa domenica, il Papa ha affidato alle preghiere dei fedeli il viaggio in Terra Santa e quello in Africa, che lo vedrà visitare il Camerun e l'Angola dal 17 al 23 marzo "per manifestare la concreta vicinanza mia e della Chiesa ai cristiani e alle popolazioni di quel continente che mi è particolarmente caro".

Circa il pellegrinaggio in Terra Santa, il Pontefice ha affermato che sarà un'occasione "per domandare al Signore, visitando i luoghi santificati dal suo passaggio terreno, il prezioso dono dell'unità e della pace per il Medio Oriente e per l'intera umanità".

"Sin d'ora conto sul sostegno spirituale di tutti voi, perché Iddio mi accompagni e ricolmi delle sue grazie quanti incontrerò sui miei passi", ha aggiunto.


+PetaloNero+
00lunedì 9 marzo 2009 16:24
La Terra Santa in attesa del Papa: i commenti di padre Pizzaballa, del rabbino Di Segni e Riccardo Pacifici


Benedetto XVI, terzo Papa nella storia della Chiesa, pellegrino in Terra Santa dopo Paolo VI nel 1964 e Giovanni Paolo II nel 2000. L’annuncio ufficiale ieri all’Angelus è stato accolto con gioia da cristiani e non cristiani del Medio Oriente. “Sarà un evento toccante e d’importanza primaria – ha commentato il presidente israeliano Shimon Peres - dal quale spira – ha aggiunto - un’aria di pace e di speranza”. Una visita di 8 giorni, dall’8 al 15 maggio, che si annuncia intensa di tappe e di incontri religiosi e civili. Roberta Gisotti ha intervistato a Gerusalemme padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terrasanta:

D. - Padre Pizzaballa, come ha accolto lei questo annuncio, messo in discussione negli ultimi mesi da eventi bellici e tensioni tra mondo cristiano e mondo ebraico?


R. - Naturalmente noi eravamo già informati di questa decisione, per cui non siamo stati colti di sorpresa. Ci fa ugualmente piacere, però, sapere che il Papa viene, e soprattutto che lui stesso abbia annunciato questa visita, dando così anche rilevanza a questo evento, che sicuramente sarà particolare.


D. - Benedetto XVI compirà questo pellegrinaggio – come ha anticipato lui stesso - “per domandare al Signore il prezioso dono dell’unità e della pace per il medio Oriente e per l’intera umanità”. Può sembrare una domanda ingenua ma qual è l’ostacolo più grande al momento per raggiungere questo obiettivo, che sembra impossibile proprio in Terra Santa?


R. – Non è facile rispondere. Ingenuamente posso rispondere, un po’ come la domanda, che il problema siamo noi, sono le persone, gli uomini che vivono qui, le storie, le religioni, gli attaccamenti appassionati, in maniera forse eccessiva, alla propria identità con la paura di accogliere l’altro. Io credo che in questo senso la visita del Papa ci sarà di grande incoraggiamento, ci aiuterà a guardare alto, a volare un po’ più in alto di quanto abbiamo fatto finora.


D. – Padre Pizzaballa, ci si aspetta solo bene da questa visita o ci sono anche dei dubbi e timori o possibili incomprensioni anche da parte di altri soggetti politici e religiosi?


R. – Naturalmente la Terra Santa è un crocevia molto delicato e anche gli equilibri sono molto delicati, sia tra le Chiese, come tra le diverse fedi, tra i popoli, la politica. Quindi, il Papa entra così in una cristalliera molto delicata, dove le strumentalizzazioni sono sempre in agguato. Ma sono certo che il Papa con la sua personalità, con il suo linguaggio, non si lascerà prendere da tutte queste considerazioni.


D. – In che modo la Custodia di Terra Santa si sta preparando a questo importante evento?


R. – I preparativi sono tantissimi dal punto di vista logistico, religioso, liturgico. Abbiamo finito da poco diverse riunioni e ne faremo altre con tutte le autorità competenti. Il tempo non è tantissimo, a dire il vero, ma confido che riusciremo a dare una degna accoglienza a Sua Santità.


Felicitazioni per il viaggio del Papa in Terra Santa sono giunte da autorevoli esponenti del mondo ebraico in Italia. Alessandro Guarasci ha raccolto il commento del Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, che stamane ha avuto un breve colloquio con Benedetto XVI, a margine della sua visita in Campidoglio.



R. – Sono lieto che il Papa vada in Terra Santa e quindi tocchi con mano i problemi di quel luogo e porti anche là un importante messaggio di partecipazione.


D. – Un messaggio anche di pace, una pace di cui veramente c’è bisogno in questo momento in Terra Santa....


R. – Di pace c’è sempre bisogno e quindi ben vengano i portatori di pace e che sia una pace reale.


Parole di incoraggiamento per la missione di Benedetto XVI in Medio Oriente, ha espresso anche Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma. Ascoltiamolo al microfono di Alessandro Guarasci.

R. – E’ un fatto straordinario, importante, mai come in questo momento. E’ la visita di un uomo - che è la guida spirituale di una delle tre grandi religioni monoteiste - che viene in Medio Oriente, non solo in Israele, e speriamo possa portare da una parte un messaggio di riconciliazione e dall’altra l’opportunità di ricordare valori sui quali l’ebraismo e il cristianesimo hanno fondato le più importanti democrazie del mondo, specialmente quelle dell’Europa. Soprattutto arriva in un momento in cui sappiamo che forse qualcosa si sta smuovendo, sia in seguito alle azioni svolte dall’amministrazione Obama, con la Clinton, che all’azione svolta dall’Unione Europea e anche dal governo italiano. C’è l’opportunità di dare una prospettiva al popolo palestinese con aiuti economici importanti che possono costruire le basi di un futuro Stato palestinese. Questo avviene all’indomani delle elezioni in Israele che sappiamo essere state anche queste molto particolari.


D. – In questo momento sembra fondamentale il ruolo delle religioni per favorire anche un processo di pace in Medio Oriente...


R. – Esiste un luogo comune del quale siamo spesso tutti quanti prigionieri, l’idea che le religioni portino guerra: non è vero. I messaggi genuini degli uomini di fede, quelli veri, non quelli che usano strumentalmente la fede per fini politici, portano invece sempre speranza e, soprattutto, la condivisione di costruire una società nella quale tutti possiamo fare qualcosa per portare del benessere.


www.radiovaticana.org
+PetaloNero+
00martedì 10 marzo 2009 01:49
Da Petrus

Dialogo interreligioso, breve incontro tra il Papa e il Rabbino Di Segni. A Maggio il viaggio in Terra Santa

CITTA’ DEL VATICANO - In Campidoglio, il Papa ha avuto un breve ma cordiale colloquio con il rabbino capo della Comunita' ebraica di Roma, Riccardo Di Segni. Il rabbino, come e' noto, ha recentemente invitato il Pontefice a compiere una visita alla Sinagoga della Capitale prima del viaggio in Terra Santa programmato per il mese di maggio. Intervistato dalla Radio Vaticana, il rabbino Di Segni ha dichiarato: "Sono lieto - ha detto - che il Papa vada in Terra Santa e quindi tocchi con mano i problemi di quel luogo e porti anche la' un importante messaggio di partecipazione. Di pace c'e' sempre bisogno e quindi ben vengano i portatori di pace e che sia una pace reale". Parole di incoraggiamento per la missione di Benedetto XVI in Medio Oriente, ha espresso anche Riccardo Pacifici, presidente della Comunita' ebraica di Roma, sempre ai microfoni dell'emittente della Santa Sede. "Viene in Medio Oriente - ha ricordato -, non solo in Israele, e speriamo possa portare da una parte un messaggio di riconciliazione e dall'altra l'opportunita' di ricordare valori sui quali l'ebraismo e il cristianesimo hanno fondato le piu' importanti democrazie del mondo, specialmente quelle dell'Europa". Per il presidente della Comunita' Ebraica di Roma, "i messaggi genuini degli uomini di fede, quelli veri, non quelli che usano strumentalmente la fede per fini politici, portano invece sempre speranza e, soprattutto, la condivisione di costruire una societa' nella quale tutti possiamo fare qualcosa per portare del benessere". "Il Papa - ha concluso Pacifici - arriva soprattutto in un momento in cui sappiamo che forse qualcosa si sta smuovendo, sia in seguito alle azioni svolte dall'amministrazione Obama, con la Clinton, che all'azione svolta dall’Unione Europea e anche dal Governo italiano".
+PetaloNero+
00martedì 10 marzo 2009 01:49
Proposta della Caritas: il 2009, “Anno dei poveri” in Africa


La visita del Papa e il Sinodo di ottobre ne segnalano l'opportunità




NAIROBI, lunedì, 9 marzo 2009 (ZENIT.org).- Delegati Caritas di tutto il mondo propongono che quest'anno venga dedicato “ai più poveri e vulnerabili in Africa”, secondo quanto afferma l'organizzazione al termine di una riunione svoltasi a Nairobi (Kenya) dal 4 al 6 marzo.

All'incontro hanno partecipato i responsabili di 22 Caritas africane, così come quelli della rete Caritas in Asia, Europa, Medio Oriente, Nordamerica e Oceania, ricorda un comunicato inviato a ZENIT.

Durante le sessioni, il presidente di Caritas Africa, monsignor Cyprian Kizito Lwanga, Arcivescovo di Kampala (Uganda), ha affermato che la visita del Papa a Camerun e Angola e il Sinodo che si celebrerà a ottobre “rappresentano una meravigliosa opportunità per celebrare il lavoro della Chiesa in Africa”.

“E' anche un buon momento per riflettere sulle sfide che affronta la gente in Africa, dove, per molti, la povertà continua a essere uno scandalo inaccettabile”, ha aggiunto monsignor Lwanga.

Il presule ha sottolineato l'azione della Chiesa: “La Caritas è al cuore della risposta alle necessità dei più vulnerabili in Africa attraverso il suo lavoro nelle crisi umanitarie, lo sviluppo e la costruzione della pace”.

Da parte sua, il segretario generale di Caritas Internationalis, Lesley-Anne Knight, ha affermato che l'attuale crisi economica “spingerà molta più gente a livelli più profondi di povertà” e aumenterà “la pressione sul nostro lavoro intaccando le nostre fonti di finanziamento”.

Nonostante questo, ha segnalato che “può essere un'opportunità per rifondare il sistema economico globale, che ha sempre fatto attenzione alle necessità dei ricchi, passando a uno che si interessi di quelle di tutti, soprattutto di quanti sono stati esclusi in passato”.

Priorità in Africa

I delegati riuniti a Nairobi hanno concordato sul fatto che le principali necessità dei più poveri e vulnerabili in Africa sono attualmente “la risposta alle emergenze, la crisi economica globale, i cambiamenti climatici, le migrazioni e la costruzione della pace”.

In particolare, è stata affrontata la questione di come dare una risposta più efficace di fronte alle calamità naturali e alle crisi umanitarie, che ultimamente sono in aumento. Concretamente, è stato affrontato il caso della Somalia, del Sudan e della Repubblica Democratica del Congo, le tre crisi attualmente più gravi.

Il lavoro della Caritas, affermano i delegati, deve essere “professionale, misericordioso, capace di rispettare i contesti nazionali e di rispondere alle necessità dei poveri. I poveri devono guidare tutto il lavoro della Caritas”.
+PetaloNero+
00sabato 30 maggio 2009 15:39
COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

Accogliendo gli inviti del Presidente della Repubblica e della Conferenza Episcopale Ceca (ČBK), Sua Santità Benedetto XVI compirà un viaggio apostolico nella Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre 2009, recandosi a Praga, Brno e Stará Boleslav.



COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE (II)

Nella mattinata di oggi il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica Ceca, Sua Eccellenza il Sig. Václav Klaus, il quale ha successivamente incontrato Sua Eminenza il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati sulla situazione del Paese, affrontando in particolare alcune questioni legate alle relazioni con la Chiesa Cattolica, come pure sul futuro dell’Europa, tenendo presente l’importanza del suo patrimonio culturale, spirituale e cristiano. Il Presidente Klaus ha espresso vivo compiacimento per la visita che Sua Santità compirà nel prossimo mese di settembre nella Repubblica Ceca.




Benedetto XVI si recherà nella Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre. Il presidente Klaus: "porterà un messaggio chiaro per tutti"


La Sala Stampa vaticana ha annunciato che Benedetto XVI, accogliendo gli inviti del capo dello Stato e della Conferenza Episcopale Ceca, compirà un viaggio apostolico nella Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre di quest’anno, recandosi a Praga, Brno e Stará Boleslav. Sara il 13.mo viaggio internazionale di Benedetto XVI. Il Paese riceve così un Papa dopo 12 anni: Giovanni Paolo II compì infatti la sua terza visita apostolica in questa terra nel 1997 dopo i viaggi del '90 e del '95.

Proprio oggi il Papa ha ricevuto il presidente della Repubblica Ceca Václav Klaus, il quale ha successivamente incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, accompagnato da mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.

“Nel corso dei cordiali colloqui – informa la Sala Stampa vaticana - ci si è soffermati sulla situazione del Paese, affrontando in particolare alcune questioni legate alle relazioni con la Chiesa Cattolica, come pure sul futuro dell’Europa, tenendo presente l’importanza del suo patrimonio culturale, spirituale e cristiano". Il presidente Klaus ha espresso vivo compiacimento per la visita che il Papa compirà nel prossimo mese di settembre nella Repubblica Ceca. Ascoltiamo il presidente Klaus al microfono di padre Milan Glaser, responsabile del programma ceco della Radio Vaticana:

“Già nel mio primo incontro con il Papa Benedetto XVI, durante la Messa d’inizio Pontificato, sono stato molto colpito di quanto il Papa conosca il nostro Paese. Oggi sono stato di nuovo sorpreso positivamente per come il Papa segue la situazione nel nostro Paese. Il nostro colloquio non è stato solo uno scambio di gentilezze, ma abbiamo parlato in modo molto concreto. Per quanto riguarda la preparazione della visita del Papa devo dire che è già in fase avanzata. Siamo contenti che il Papa venga da noi perché porterà un messaggio chiaro per tutti”.


www.radiovaticana.org/it1/videonews_ita.asp?anno=2009&videoclip=868&sett...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:59.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com