GMG Madrid 2011

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Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 13:54
Dal blog di Lella...

Gmg/ Parla il Professor Ratzinger: giovani e docenti collaborino

Il Papa incontra i giovani docenti universitari a Madrid

Madrid, 19 ago. (TMNews)

Il Papa incontra i giovani docenti universitari a Madrid, in occasione della sua visita in Spagna, e ricorda i suoi primi anni da professore.
"Mi tornano alla mente i miei primi passi come professore all'università di Bonn - dice Ratzinger -.
Quando si vedevano ancora le ferite della guerra ed erano molte le carenze materiali - afferma - tutto veniva superato dall'entusiasmo di una attività appassionante, dal contatto con colleghi delle diverse discipline e dal desiderio di dare risposta alle inquietudini ultime e fondamentali degli alunni".
Benedetto XVI invita a una "collaborazione nella diffusione della verità" tra giovani e professori, che spesso avviene "in circostanze non sempre facili".
"L'Università è stata ed è tuttora chiamata ad essere sempre la casa dove si cerca la verità propria della persona umana", aggiunge il Papa.
"I giovani hanno bisogno di autentici maestri, persone aperte alla verità totale nei differenti rami del sapere, sapendo ascoltare e vivendo al proprio interno tale dialogo interdisciplinare, persone convinte, soprattutto, della capacità umana di avanzare nel cammino verso la verità". "Vi incoraggio caldamente a non perdere mai questa sensibilità e questo anelito per la verità - conclude il Pontefice - a non dimenticare che l'insegnamento non è un'arida comunicazione di contenuti, bensì una formazione dei giovani che dovrete comprendere e ricercare".

© Copyright TMNews


Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 13:56
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GMG 2011-MEDIA: I TITOLI DEI GIORNALI SPAGNOLI

“Niente e nessuno può togliervi la pace”.
Questo il titolo che domina oggi su Abc. Il quotidiano ha scelto per la sua prima pagina la foto di Benedetto XVI che si pone in testa il sombrero tradizionale dei contadini donatogli ieri sera da un giovane honduregno durante la cerimonia di saluto in Plaza de Cibeles. Abc dedica al primo giorno del Papa a Madrid per la XXVI Giornata mondiale della gioventù 31 pagine. Benedetto XVI con il sombrero domina anche la prima pagina de El Paìs che titola “Il Papa denuncia quanti, “credendosi Dio”, difendono l'aborto e l'eutanasia”.
Nelle pagine interne si riporta la cronaca dell'incontro con i giovani a Plaza de Cibeles e si sottolinea la richiesta fatta dal Pontefice ai giovani “di non vergognarsi e di mostrare la loro identità cristiana”. Al coraggio della testimonianza cristiana dedica l'apertura La Gaceta che titola “Abbiate il coraggio di essere credenti”. Davanti a un milione e mezzo di giovani “Il Papa chiede rispetto per i cristiani” è il titolo dello speciale di otto pagine che si trova all'interno del quotidiano spagnolo.
“La Spagna del Papa” è il titolo di apertura oggi de La Razon, che mostra Benedetto XVI passare sulla papamobile tra due ali di folla. “Madrid, capitale dei giovani” è il titolo scelto per lo speciale di venti pagine, in cui si dedica anche spazio alla Via Crucis di questa sera. Al Papa e al “Benvenuto alla ragione” è dedicata anche la rubrica fotografica “Punto dei Mira”.
“Il Papa critica la subdola persecuzione contro i cattolici” è il titolo di apertura oggi de El Mundo, che sottolinea come Benedetto XVI, giunto ieri a Madrid, abbia denunciato di fronte al re e a Zapatero il fatto che i segni della cattolicità vengano sempre più nascosti nella vita pubblica spagnola. Anche El Mundo punta l'attenzione sulle parole del Papa che denuncia “quanti desiderano decidere chi è degno di vivere”. Il quotidiano spagnolo nelle pagine interne dedica un primo piano al merchandising della Gmg e titola “Il Papa vende come può vendere Ronaldo”. Benedetto XVI domina anche sulla prima pagina di La Vanguardia, che titola “Il Papa chiede a Madrid che si rispetti la fede” e sottolinea come il Pontefice abbia iniziato ieri la sua terza visita in Spagna “chiedendo una ‘ragione etica’ per l'economia che si contrapponga alla ricerca del massimo beneficio. Spazio viene riservato anche alla presentazione delle misure di sicurezza messe in atto dopo l'annuncio, giunto via Twitter, di nuove manifestazioni oggi da parte degli “indignados”. Pùblico presenta oggi in prima pagina la richiesta di Benedetto XVI che venga rispettata la fede cristiana e al contempo titola che “il governo difende la carica della polizia contro i manifestanti laici”.

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Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 20:37
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GMG 2011-MEDIA: I TITOLI DEI GIORNALI ITALIANI

“Costruire sulla roccia. Il Papa ai giovani: non vergognatevi del Signore”. Questo il titolo di oggi su Avvenire. Il quotidiano ha scelto per la sua prima pagina la foto di Benedetto XVI acclamato dai giovani in Plaza de Cibeles e dedica al suo interno uno speciale di otto pagine alla Giornata modiale della gioventù. Il “bagno di folla del Papa a Madrid” è anche il titolo che si legge nelle pagine de La Repubblica, che riprende anche le parole del Pontefice in cui chiede per i giovani “un lavoro degno”.
I temi del lavoro e della disoccupazione giovani vengono affrontati anche dal Corriere della Sera, da La Stampa e da L’Unità, che rispettivamente titolano al loro interno: ”Il Papa: l’Europa crei lavoro”; “Ratzinger ai giovai: A voi un lavoro degno”; “Il Pontefice ai giovani: un obbligo morale salvare lavoro e famiglia”.
Il quotidiano Europa, riporta invece un editoriale di Mario Adinolfi, in cui il giornalista si chiede “Se la Gmg fosse stata un Gay pride avremmo considerato sopportabile quello che stanno vivendo in termini di ostilità i papapboys?”. Infine il Giornale si concentra sul “Ritorno dei papaboys, gli invisibili si fanno sentire”, sottolineando come “contro gli ‘indignados’, la lezione dei seguaci del Pontefice: sono lo loro a costruire il domani, non chi spacca le vetrine”.

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Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:03
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PAPA: CORDIALE INCONTRO CON I REALI ALLA ZARZUELA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Una grande cordialita', testimoniata da atteggiamenti informali e familiari, ha caratterizzato questa mattina la visita del Papa al Palazzo della Zarzuela, dove e' stato ricevuto da Re Juan Carlos I e dalla Regina Sofia.
Al suo arrivo Benedetto XVI e' stato accolto dai sovrani che lo attendevano all?ingresso della residenza dove abitano, preferendolo al grandioso ma piu' freddo Palazzo Reale di Madrid. Quindi, raggiunto il salone di questa che era la casina di caccia di Carlo IV, dopo la presentazione dei familiari, Ratzinger si e' intrattenuto in colloquio privato con Juan Carlos I.
E' seguito lo scambio dei doni (il Pontefice ha portato un mosaico che rappresenta piazza di Spagna a Roma e il Re ha risposto con una statua della Vergine della Almudena, la patrona di Madrid) e la presentazione ai reali dei cardinali e dei vescovi che accompagnano Benedetto XVI in questo viaggio.

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GMG MADRID: PAPA INCONTRA LE GIOVANI SUORE ALL'ESCORIAL

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Lo storico Monastero di san Lorenzo all'Escorial, che nella sua celebre biblioteca custodisce importanti edizioni delle Sacre Scritture e delle Regole monastiche di diverse famiglie religiose, ed e' parte integrante dell'immenso castello fortificato di Filippo II, il complesso monumentale che sorge a 50 chilometri dal centro di Madrid, e' stato teatro oggi dell'incontro del Papa con 1.600 giovani religiose che partecipano alla Gmg.
Al suo arrivo, il Papa ha attraversato assieme a quattro suore il Sagrato della Basilica di San Lorenzo, chiamato "Patio de los Reyes", dove lo attendevano le altre religiose di varie congregazioni, anche contemplative.

© Copyright (AGI)

GMG MADRID: PAPA, GIOVANI SUORE CONTRO RELATIVISMO E MEDIOCRITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Una ragazza che va contro corrente e sceglie di consacrare tutta se' stessa al Signore ("come un appartenere a Dio, sommamente amato") testimonia "la radicalita' del Vangelo davanti al relativismo e alla mediocrita'" del mondo di oggi, ed una "fedelta' giovane, radicata ed edificata in Cristo di cui la Chiesa ha bisogno". Lo ha detto il Papa alle 1.600 religiose "under 35" che partecipano alla Giornata Mondiale della Gioventu' di Madrid, che ha incontrato oggi nella suggestiva cornice dell'Escorial.
"Questa radicalita' evangelica della vita consacrata - ha elencato Benedetto XVI - si esprime nella comunione filiale con la Chiesa" e in particolare "coi pastori che annunciano il deposito della fede ricevuto attraverso gli Apostoli, il Magistero della Chiesa e la tradizione cristiana (in proposito il Pontefice ha raccomandato alle religiose di impegnarsi anche per "la comunione con gli altri membri della Chiesa" e all'interno delle Congregazioni religiose, "custodendone con gratitudine il genuino patrimonio spirituale e apprezzando anche gli altri carismi").
Cosi' come si esprime, ha concluso, nella "missione" affidata a ciascun istituto: "dalla vita contemplativa, che accoglie nei suoi chiostri la Parola di Dio nel silenzio eloquente e ne adora la bellezza nella solitudine da Lui abitata, fino ai diversi cammini della vita apostolica, nei solchi della quale germina il seme evangelico nell'educazione dei bambini e dei giovani, nella cura degli infermi e degli anziani, nell'accompagnamento delle famiglie, nell'impegno a favore della vita, nella testimonianza alla verita', nell'annuncio della pace e della carita', nell'impegno missionario e nella nuova evangelizzazione, e in tanti altri campi dell'apostolato ecclesiale".

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Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:10
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La gioia dei giovani a Madrid: è una festa dell'unità nella diversità nel nome di Cristo

Il Papa ha pranzato alla nunziatura di Madrid con 12 giovani in rappresentanza di tutti i continenti. Il nostro inviato Xavier Sartre ha intervistato - prima dell’incontro - uno di loro, Olivier Richard, un giovane francese di 25 anni, che ci racconta le sue aspettative per questo evento:

R. - Je pense que le Saint Père attend un peux de avoir ce retour, ...

Penso che al Santo Padre faccia piacere sentire dalla loro viva voce cosa fanno i giovani. Io sono francese e sono contento di potergli raccontare come vive la sua Chiesa nel mio Paese. Non credo che oggi riusciremo a cambiare il mondo, però voglio dirgli che lui ha l’appoggio di tanti giovani, non solo per quello che fa lui, ma per quello che fa la Chiesa; ho desiderio di dirgli che c’è una generazione intera che si sta alzando, proprio in Francia: proprio in quella Francia che pure è molto secolarizzata e fortemente anticlericale, c’è una generazione che ha voglia di qualcosa di diverso, che ha voglia di impegnarsi in progetti belli, umani, in cui si parli di vita e di gioia. Sarà sicuramente un incontro bellissimo, cosa ne verrà, non lo so. E’ lo Spirito Santo ha le sue strade per toccare i cuori e per far cambiare la vita … Dovrò fare molta attenzione a quello che troverò nel mio piatto, perché penso che il cibo che assumerò sarà piuttosto spirituale che materiale … Sarà un’esperienza “semplice” perché prima di essere il Papa, è un uomo che ha le stesse esigenze che abbiamo noi: ha bisogno di amare, ha bisogno di stare insieme alle persone in semplicità e di condividere cose semplici …

La città di Madrid appare in questi giorni il luogo di una grande festa dell’unità nella diversità nel nome di Cristo. Ascoltiamo in proposito le riflessioni di alcuni giovani di vari Paesi raccolte dai nostri inviati nella capitale spagnola:

R. - Este encontro mundial de jovens com o Papa…

Questo incontro mondiale dei giovani col Papa davvero rafforza la nostra fede! Io vengo dall’Angola e sto facendo un’esperienza straordinaria: ci sono centinaia di migliaia di giovani che nonostante la diversità di nazione, razza, lingua, stanno bene insieme, perché sono uniti in Cristo. Questo è molto importante!

R. - Il faut vraiment ne pas avoir peur d’être chrétiens…

Non bisogna assolutamente aver paura di essere cristiani oggi, ma bisogna anzi essere fieri di esserlo, perché se crediamo sappiamo che questa è la verità. Io sono una ragazza belga di 16 anni e nel mio Paese non è sempre facile parlare di Cristo. In Belgio manca l’evangelizzazione e a volte chi evangelizza non sempre rispetta in tutto il punto di vista della Chiesa, anzi critica apertamente la Chiesa. Questo proprio non va! Quando uno si dice cattolico deve essere coerente e sostenere la Chiesa, che è l’artefice di tutto quello che stiamo vedendo qui a Madrid!

R. - Tengo 17 anos y estoy…

Ho 17 anni e appartengo alla diocesi spagnola di Orihuela-Alicante. Siamo veramente felici perché incontriamo moltissimi giovani che credono in quello in cui crediamo anche noi, che hanno i nostri stessi valori… E’ una grande gioia sapere che tanti altri coetanei sono con te, sentono le stesse cose, sono qui per la nostra stessa ragione: incontrare il Papa, stare con Cristo, rafforzare la nostra fede e conoscere quello che il Signore ci chiede di fare. (mg)

Tantissimi i giovani italiani presenti a Madrid; ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:

R. - C’è un grande clima di festa tra i vari Paesi. Non ci sono quelle divisioni che sotto altri piani si vedono ogni giorno. Qui siamo tutti uguali, tutti amici.

R. - La felicità si trova soprattutto nella fede, quindi nell’incontro con il Signore, ed anche negli altri che, come noi, credono in Gesù.

R. - Questa è la mia prima Giornata Mondiale della Gioventù e vedere una vera e propria distesa di bandiere di tutto il mondo riunite qui, sotto il nome di Cristo, mi emoziona e mi fa sentire fratello con tutti.

R. - Anche girando tra gli altri ragazzi si conoscono varie storie che ti lasciano davvero tanto entusiasmo e tanta carica.

R. - Questa è una festa di fede. La festa dei cristiani giovani e non - perché ci sono anche parecchi adulti - attorno al Santo Padre. E’ questa l’emozione grande: vedere una città colorata ed accogliente come Madrid piena di persone che credono.

R. - Vedendo anche solo gli sguardi delle persone che si incontrano si capisce come ci sia un linguaggio universale, che accomuna tutti i giovani ed è una forza che non muore e che non può morire, nonostante quello che si dice.

R. - Tanti ragazzi da tutte le parti del mondo: questo è un grande segnale da parte di tutti.

R. - La cosa che fa più impressione è la gioia nel volto di tutti, anche delle persone che non conosci, che vedi per strada per andare a vedere il Papa.

R. - La Gmg è la manifestazione giovane della fede. E quindi, come giovani, siamo contenti di rappresentare la fede giovane in presenza del Papa. Basta girarsi e guardarsi attorno e si vede che le frontiere sono abbattute. C’è tutto il mondo.

© Copyright Radio Vaticana


Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:12
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GMG: PAPA, DOPO FERITE GUERRA TUTTO SI SUPERAVA CON ENTUSIASMO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Benedetto XVI ha ricordato oggi i suoi "primi passi come professore all'universita' di Bonn". Lo ha fatto incontrando in dei magnifici saloni dell'Escorial i giovani professori universitari di vari paesi che partecipano alla Gmg.
"Quando si vedevano ancora le ferite della guerra ed erano molte le carenze materiali, tutto - ha confidato ai suoi colleghi under 35, molti dei quali indossavano toga e tocco accademici con colori e foggie diverse da paese a paese, talvolta molto sgargiaanti - veniva superato dall'entusiasmo di un'attivita' appassionante, dal contatto con colleghi delle diverse discipline e dal desiderio di dare risposta alle inquietudini ultime e fondamentali degli alunni".

© Copyright (AGI)  

GMG MADRID: PAPA, SOCIETA' SGRETOLATA,SENZA PUNTI DI RIFERIMENTO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

"Dove i ragazzi di oggi troveranno punti di riferimento in una societa' sgretolata e instabile?".
Se lo e' chiesto Papa Ratzinger incontrando all'Escorial i giovani professori universitari che partecipano alla Gmg di Madrid. Benedetto XVI li ha messi in guardia da "una visione utilitaristica dell'educazione" che spinge a impegnarsi "esclusivamente per formare dei professionisti competenti ed efficaci che possano soddisfare la domanda del mercato in ogni momento preciso". "Si afferma pure - ha lamentato Ratzinger - che l'unica cosa che si deve privilegiare nella congiuntura presente sia la pura capacita' tecnica".
Il Pontefice ha esortato i docenti ad impegnarsi invece per l'educazione integrale: "sentite senza dubbio - ha detto - il desiderio di qualcosa di piu' elevato che corrisponda a tutte le dimensioni che costituiscono l'uomo".

© Copyright (AGI)  

GMG MADRID: PAPA, SCIENZA DEVASTANTE SE DIMENTICA LIMITI ETICI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

"Quando la sola utilita' e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale, le perdite possono essere drammatiche".
Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso ai giovani docenti universitari che partecipano alla Gmg di Madrid.
Incontrandoli all'Escorial, il Papa ha denunciato i rischi che derivano "dagli abusi di una scienza senza limiti", che vada "ben oltre se stessa", cosi' come da quelli simmetrici di "un totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere". Per il Papa, "l'idea genuina di universita' e' precisamente quello che ci preserva da tale visione riduzionista e distorta dell'umano".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:14
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GMG: STASERA PAPA ALLA VIA CRUCIS TRA PREGHIERA E OPERE ARTISTICHE

(ASCA) - Roma, 19 ago

La seconda giornata di Benedetto XVI a Madrid si concluderà alle 19.30 con la Via Crucis nella Plaza de Cibeles, uno dei momenti piu' attesi della XXVI Giornata mondiale della gioventu'.
Le strade della capitale spagnola si riempiranno di giovani riuniti in preghiera che insieme al pontefice ripercorreranno le tappe dell''itinerario spirituale'. Ogni Stazione sara' impreziosita da una scultura offerta da alcune confraternite spagnole.
''La raffigurazione piu' importante - spiega a Radio Vaticana uno dei coordinatori degli Atti centrali della Gmg, Noe' Pernia - e' quella dell'Ultima Cena, la prima Stazione: si tratta di una scultura intagliata nel legno del 1763, realizzata dallo scultore Francisco Salzillo. E' un'opera d'arte che ha avuto bisogno di essere restaurata prima di farla arrivare a Madrid. Ogni figura, ogni gruppo scultoreo e' stato trasferito dai luoghi di origine e trasportato a Madrid, richiedendo misure speciali. Sono tutte immagini in legno, figure antiche, in maggioranza appartenenti a questo secolo, fatta eccezione di questa, che e' la piu' antica e la piu' importante, proprio perche' realizzata 300 anni fa''.
La Via Crucis, spiega Pernia, ''comincia in Plaza Colon, attraversando poi una via, che si chiama 'Paseo de Recoletos', che unisce la Plaza Colon con la Plaza Cibeles, dove si trova il Papa: tra la prima e l'ultima Stazione ci sono circa 200 metri. La cosa piu' importante riguarda i ragazzi che portano la Croce. Sono rappresentate le sofferenze che patiscono i giovani del mondo: alla prima Stazione, la Croce viene portata dai giovani che sono venuti dalla Terra Santa; nella seconda Stazione viene portata dai giovani perseguitati per motivi riguardanti la loro fede. La Croce simboleggia la speranza in contesti pesanti, dove pesanti sono le ferite, le malattie, l'emarginazione cosi' come la scarsita' e la mancanza di lavoro che sara' rappresentata alla decima Stazione, la Crocifissione di Cristo''.

© Copyright Asca


Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:15
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Il commento del «Guardian» sulla scelta della Bbc di ignorare l'incontro di Madrid enfatizzando invece le proteste di una minoranza

Se questa non è una notizia

Pubblichiamo una nostra traduzione di un articolo apparso sul «Guardian» del 18 agosto.

di Andrew Brown

Se fossi un cattolico, sarei piuttosto infastidito dalla Bbc. Il notiziario di questa mattina ha trasmesso un servizio sulla visita del Papa a Madrid concentrandosi interamente sulle «migliaia» di persone che hanno protestato contro tale visita. Non ha menzionato nemmeno una volta la Giornata mondiale della gioventù, lo straordinario raduno cattolico globale a cui il Papa sta partecipando e che ha richiamato nella capitale spagnola qualcosa come un milione e mezzo di giovani di tutto il mondo. Che lo si approvi o meno, è comunque un evento importante e, soprattutto, degno di nota perché è inatteso e contrasta con quanto ci riportano i mezzi di comunicazione. Allora perché non se ne fa menzione?
Si potrebbe pensare che questo sia un esempio di pregiudizio consapevole contro i cattolici e forse lo è. Tuttavia, ne dubito. Nella mia esperienza con la radio Bbc mi sono imbattuto in un solo produttore che corrispondeva allo stereotipo del «Daily Mail» di qualcuno pieno di pregiudizi. Sospetto che non si tratti di qualcosa radicato nell'animus teologico, ma sia qualcosa di molto più culturale. I giovani che partecipano a pellegrinaggi organizzati per salutare il Papa non sono quel tipo di persone che la maggior parte dei giornalisti vogliono diventare o sono stati. Sono la quintessenza del fuori moda.
I giornalisti sono quasi inevitabilmente sensibili alla moda nelle idee, in parte perché la loro sorte e le loro carriere ne dipendono così tanto. La capacità di comprendere a che cosa sono interessate le persone in un determinato momento è molto preziosa in questo mestiere. Nello stesso tempo, il desiderio di far parte di una cerchia ristretta, di sapere cose che gli altri non sanno, di stare in prima fila, è potente in noi, non da ultimo perché è destinato a restare insoddisfatto. In ultima analisi, le persone che sanno cosa sta accadendo sono quelle che hanno il potere di modificare il corso degli eventi e pochissimi giornalisti ci riescono.
E non si tratta solo della Bbc. Su Internet ho ascoltato dalla Deutsche Welle, l'autorevole emittente tedesca, un servizio che cominciava così: «Papa Benedetto XVI è arrivato nella capitale spagnola giovedì per partecipare alle celebrazioni della Giornata mondiale della gioventù. Tuttavia, la sua presenza a Madrid, e in particolare il prezzo della visita pagato dai contribuenti, ha suscitato molte reazioni in un Paese impantanato nella crisi economica. Lo scorso mercoledì, circa cinquemila persone si sono riversate nelle strade di Madrid per protestare contro l'arrivo del Papa in occasione del raduno di sei giorni. Fra i dimostranti c'erano laicisti, femministe, omosessuali, gruppi alternativi cristiani e di sinistra».
Di certo, le proteste sono una notizia, ma la capacità del cristianesimo tradizionale di attrarre una folla di un milione e mezzo di giovani mi sembra una cosa molto più degna di essere riportata perché ci aspettiamo che le persone protestino contro il Papa, ma non ci aspettiamo che si presentino in gran numero per sostenerlo o vederlo.
Certo, i numeri non dimostrano la verità, ma sono criteri di valutazione dell'impegno e dell'importanza politica. Il numero di persone giunte a Madrid per vedere il Papa è trecento volte superiore a quello di chi è arrivato nella capitale spagnola per protestare. Allora qual è il gruppo più importante di cui dare notizia?

(©L'Osservatore Romano 20 agosto 2011)


Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:16
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Gmg/ P. Lombardi: Papa molto contento e soddisfatto della visita

Madrid, 19 ago. (TMNews) - "Il Papa è soddisfatto, sta molto bene ed è contento dell'andamento del viaggio e della sua partecipazione alla Gmg": lo ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, durante una conferenza stampa a Madrid.
"Il fatto che ieri sera alla festa di accoglienza e negli incontri di oggi ci sia stata una grandissima partecipazione e un grande clima - ha aggiunto - è per il Papa motivo di gioia". (TMNews)


Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:17
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GMG 2011-PAPA: P. LOMBARDI, “UN GRANDE CLIMA DI GIOIA”

(Madrid, dai nostri inviati)

La Spagna si è “meritata” le tre visite del Papa per aver organizzato in questi anni due “grandi eventi per la Chiesa d’interesse mondiale”: il Congresso delle famiglie a Valencia nel 2006 e, ora, la Giornata mondiale della gioventù.
Lo ha ricordato oggi p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, precisando che è tuttavia “eccessivo parlare di una scelta privilegiata” del Pontefice “per la Spagna”,dal momento che due di questi viaggi sono dovuti a eventi con un interesse che va al di là del Paese iberico. Nello specifico, ha precisato p. Lombardi, “il motivo di questo viaggio è la Gmg”, e dunque si tratta di “una motivazione generale e pastorale, dove anche le tematiche attuali della gioventù entrano in questa chiave”. Pertanto, ha aggiunto, “non c’è un’agenda da trattare” negli incontri con i rappresentati istituzionali.
Il portavoce vaticano ha riferito che il Papa è “contento dell’andamento del viaggio e dell’inizio della sua partecipazione alla Gmg”, sottolineando che l’accoglienza di ieri e questa mattina sono state “splendide, con una grandissima partecipazione e un grande clima di gioia”.
Nello specifico, p. Lombardi ha parlato dell’incontro di Benedetto XVI con i giovani docenti universitari come di “uno dei grandi discorsi del Santo Padre, coerente con la sua figura di uomo di scienza e di riflessione”, nel quale egli “ha integrato” altri grandi discorsi sul rapporto tra scienza e fede “con il tema della formazione della persona umana completa”. “Questi professori – ha detto – si sono sentiti molto incoraggiati nella vocazione di formatori di persone, di giovani, per il domani. Non ricordo un discorso così bello, così forte del Santo Padre proprio sul tema della formazione”. Papa Benedetto ha poi pranzato con 13 giovani, 10 in rappresentanza dei 5 continenti e 2 spagnoli, “tutti volontari della Gmg sorteggiati all’interno dei gruppi dei diversi continenti”, oltre a una ragazza – anch’essa volontaria – che si è sposata un mese fa con uno dei commensali sorteggiati. Al pranzo il Papa ha ascoltato i giovani e, rispondendo a una delle loro domande, ha affermato di aspettarsi da essi che siano “i testimoni della fede, essendo radicati e fondati in Cristo”, “annunciatori” presso i loro coetanei, fonte di “gioia per affrontare la vita e trovarne il senso” che, “ancora oggi per un giovane”, sta “nel Vangelo”.

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Paparatzifan
00venerdì 19 agosto 2011 21:18
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Il tempo per la ricerca

Benedetto XVI ai docenti universitari

Francesco Bonini

Al cuore della predicazione del Papa in questa assolata e sgargiante Gmg c’è l’urgenza e la necessità di “fondamenti solidi per la vita”. Ma non basta richiamarli. Oggi è necessario un percorso per ritrovarli e ri-legittimarli. “Dove troveranno i giovani tali punti di riferimento in una società sgretolata e instabile?” si è chiesto Benedetto XVI in un inedito e vivacissimo incontro con i giovani docenti universitari. E’ il tempo dell’emergenza educativa e dunque dell’impegno, in primo luogo proprio in università e per l’università, che in tutti i paesi è stata oggetto di molti interventi riformatori, non sempre lungimiranti. C’è prima di tutto da rifiutare una concezione puramente utilitaristica dell’educazione, per guardare a tutte le dimensioni della persona umana. Il Papa è molto chiaro: “Sappiamo che quando la sola utilità e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale, le perdite possono essere drammatiche: dagli abusi di una scienza senza limiti, ben oltre se stessa, fino al totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere”.
Tutti i saperi hanno un fondamento umanistico e quando lo abbandonano vediamo i risultati: basta guardare le cronache finanziarie di questi giorni.
C’è dunque “bisogno di autentici maestri; persone aperte alla verità totale nei differenti rami del sapere, sapendo ascoltare e vivendo al proprio interno tale dialogo interdisciplinare; persone convinte, soprattutto, della capacità umana di avanzare nel cammino verso la verità”.
Eccoci dunque ai fondamenti ed alla sostanza di un percorso che diventa di ricostruzione del tessuto della cultura e dunque della società: “Non possiamo avanzare nella conoscenza di qualcosa se non ci muove l’amore, e neppure possiamo amare qualcosa nella quale non vediamo razionalità, dato che «Non c'è l'intelligenza e poi l'amore: ci sono l'amore ricco di intelligenza e l'intelligenza piena di amore». La frammentazione e dunque la perdita di senso si possono superare a partire dalle relazioni essenziali. “Se verità e bene sono uniti, così lo sono anche conoscenza e amore”. “La gioventù – conclude il Papa - è tempo privilegiato per la ricerca e l’incontro con la verità”. Ritorna insomma, nel dialogo con i giovani professori alla Gmg la tensione che percorre tutto il magistero di Benedetto XVI e che proprio nei grandi discorsi sull’università e nelle università si è sviluppato in tutte le grandi capitali europee. Quello che era stato un grande appello all’Europa a ritrovare il dinamismo dello sviluppo umano, ripartendo dalla sua identità più profonda e dunque dal rapporto tra fede e ragione, oggi è rilanciato ai giovani, docenti e studenti di tutto il mondo. Sono necessarie risposte globali, planetarie, e soprattutto sono necessarie risposte giovani. E’ il cuore della Gmg ed è anche l’impegno della Chiesa e del papa in prima persona.

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Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 13:21
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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

Via Crucis con i giovani nella Plaza de Cibeles (Madrid, 19 agosto 2011)

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cari giovani,

con devozione e fervore abbiamo celebrato questa Via Crucis, accompagnando Cristo nella sua Passione e Morte. I commenti delle Suore della Croce, che servono i più poveri e bisognosi, ci hanno aiutato ad addentrarci nel mistero della Croce gloriosa di Cristo, che contiene la vera sapienza di Dio, quella che giudica il mondo e quanti credono di essere sapienti (cfr 1 Cor 1,17-19). Ci ha aiutato in questo itinerario verso il calvario anche la contemplazione di queste straordinarie immagini del patrimonio religioso delle diocesi spagnole. Sono immagini nelle quali la fede e l’arte si armonizzano, per giungere al cuore dell’uomo ed invitarlo alla conversione. Mentre avanzavamo con Gesù, sino a giungere al vertice del suo consegnarsi sul Calvario, ci venivano alla mente le parole di san Paolo: «Cristo mi ha amato e ha dato la sua vita per me» (Gal 2,20). Davanti ad un amore così disinteressato, colmi di stupore e gratitudine, ci chiediamo ora: Che faremo noi per Lui? Quale risposta gli daremo? San Giovanni lo dice chiaramente: «Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16). La passione di Cristo ci sospinge a caricare sulle nostre spalle la sofferenza del mondo, con la certezza che Dio non è qualcuno di distante o lontano dall’uomo e dalle sue vicissitudini. Al contrario, egli si fece uno di noi «per poter com-patire con l'uomo, in modo molto reale, in carne e sangue... Da lì in ogni sofferenza umana è entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da lì si diffonde in ogni sofferenza la con-solatio, la consolazione dell'amore partecipe di Dio e così sorge la stella della speranza» (Spe salvi, 39).
Quando lo sguardo della fede è limpido e autentico, la bellezza si pone al suo servizio ed è capace di raffigurare i misteri della nostra salvezza fino a commuoverci profondamente e trasformare il nostro cuore, come accadde a santa Teresa di Gesù nel contemplare un’immagine di Cristo pieno di piaghe (cfr Libro della vita, 9,1).
Cari giovani, che l’amore di Dio per noi aumenti la vostra gioia e vi spinga a rimanere vicini ai meno favoriti. Voi che siete molto sensibili all’idea di condividere la vita con gli altri, non passate oltre davanti alla sofferenza umana, dove Dio vi attende affinché offriate il meglio di voi stessi: la vostra capacità di amare e di compatire. Le diverse forme di sofferenza che, lungo la Via Crucis, sono sfilate davanti ai nostri occhi sono chiamate del Signore per edificare la vita seguendo le sue orme e fare di noi i segni della sua consolazione e salvezza. «Soffrire con l'altro, per gli altri; soffrire per amore della verità e della giustizia; soffrire a causa dell'amore e per diventare una persona che ama veramente – questi sono elementi fondamentali di umanità, l'abbandono dei quali distruggerebbe l'uomo stesso» (Ibid.).
Auspico che sappiamo accogliere queste lezioni e metterle in pratica. Volgiamo lo sguardo perciò a Cristo, appeso sul ruvido legno, e chiediamogli che ci insegni questa sapienza misteriosa della croce, grazie alla quale l’uomo vive.

La croce non fu l’esito di un insuccesso, bensì il modo di manifestare l’offerta di amore che giunge sino alla donazione più smisurata della propria vita. Il Padre volle amare gli uomini nell’abbraccio del suo Figlio crocifisso per amore. La croce nella sua forma e nel suo significato rappresenta questo amore del Padre e di Cristo per gli uomini. In essa riconosciamo l’icona dell’amore supremo, dove impariamo ad amare ciò che Dio ama e come Egli lo fa: questa è la Buona Novella che ridona la speranza al mondo.

Volgiamo ora i nostri occhi alla Vergine Maria, che nel Calvario ci fu consegnata come Madre, e supplichiamola di sostenerci con la sua amorevole protezione nel cammino della vita, in particolare quando attraversiamo la notte del dolore, affinché ci sforziamo di mantenerci come Lei saldi ai piedi della croce. Tante grazie!

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 13:24
Dal blog di Lella...

GMG MADRID: ORGANIZZATORI,E'PIU' GRANDE RADUNO TENUTO IN SPAGNA

Salvatore Izzo

(AGI) -

Madrid, 19 ago.

"La Giornata Mondiale della Gioventu' di Madrid sara' ricordata come il piu' grande raduno mai tenuto in Spagna".
Lo afferma il direttore del comitato organizzativo Yago de la Sierva che precisa: "i ragazzi che hanno compilato il modulo e pagato la tassa di iscrizione sono gia' 430 mila, piu' 30 mila volontari alcune migliaia di sacerdoti e 800 vescovi. Siamo cioe' sul mezzo milione di iscritti registrati ma i partecipanti sono molti di piu'. Gia' ieri alla cerimonia di accoglienza nel centro di madrid eravamo piu' che in ogni altro raduno celebrato in questo Paese e si puo' prevedere che a Cuattro Vientos saremo tre volte piu' degli iscritti cioe' un milione e mezzo".
De la Sierva esorta pero' i giornalisti a non enfatizzare i numeri: "il successo di una Gmg non si misura sui numeri ma sulla intensita' della partecipazione", dice. E in proposito cita il capo della polizia spagnola, Francisco Javier Velasquez Lopez, che ieri e' rimasto impressionato dall'entusiasmo della folla di giovani che salutava il Papa lungo il percorso e ha dichiarato: "non ho mai visto ringraziare qualcuno con tanto affetto".

© Copyright (AGI)

GMG MADRID: S.SEDE, C'E' DIRITTO DI CRITICARE NON DI OFFENDERE

Salvatore Izzo

(AGI) -

Madrid, 19 ago. - "Come Chiesa Cattolica noi siamo evidentemente per la liberta' di espressione, riconosciuta nei paesi democratici, dunque riteniamo che si debba poter dire liberamente la propria opinione anche su una iniziativa come la Giornata Mondiale della Gioventu', ma con modalita' di rispetto, in modo pacifico, cioe' compatibilmente con il vivere civile". E' questo il commento del portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, sugli incodenti di questi giorni a Madrid, dove una parte dei cosidetti "indignatos" sono scesi in piazza con militanti radicali e anticlericali per protestare contro la Gmg e presunti finanziamenti pubblici, la cui esistenza e' stata negata sia dal Governo che dagli organizzatori. "Sono stati - dice il religioso - momenti spiacevoli ma che rimangono marginali nel quadro degli avvenimenti di questi giorni: vediamoli come tali senza farli piu' grossi di quel che sono". Personalmente, ha aggiunto, "sono sereno sul risultato globale della Gmg nella citta' di Madrid e mi piace sottolineare che nelle precedenti Gmg, anche a Parigi e Roma , c'era una massa enorme e non c'e' stato nessun problema di ordine pubblico".
In proposito il direttore del comitato organizzatore, Yago de la Sierva, ha invitato a "distinguere tra indignatos e laicisti: ai primi abbiamo detto che non c'e' finanziamento pubblico e hanno capito, gli altri hanno ecceduto: sono le ombre di ogni dipinto, necessarie perche' si veda la luce. Abbiamo visto cosi' altri giovani e altri comportamenti".

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GMG MADRID: LOMBARDI, IL PAPA E' MOLTO CONTENTO E SERENO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

"Il Papa sta molto bene e' molto contento dell'andamento del viaggio, tutti abbiamo visto che l'accoglienza e' stata splendida, in un grande clima di gioia".
Lo ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi nel briefing tenuto oggi nel media center della Gmg.
"Anche le cronache - ha aggiunto - sono ampiamente positive".

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GMG MADRID: PADRE LOMBARDI, LA SPAGNA SI E' MERITATA TRE VISITE

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

La Spagna si e' "meritata" le tre visite del Papa per aver organizzato in questi anni due "grandi eventi per la Chiesa d'interesse mondiale": il Congresso delle famiglie a Valencia nel 2006 e, ora, la Giornata Mondiale della Gioventu'.
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha speigato cosi' che sarebbe "eccessivo parlare di una scelta privilegiata" del Pontefice "per la Spagna", dal momento che due di questi viaggi sono dovuti a eventi con un interesse che va al di la' del Paese iberico. Nello specifico, ha precisato padre Lombardi, "il motivo di questo viaggio e' la Gmg", e dunque si tratta di "una motivazione generale e pastorale, dove anche le tematiche attuali della gioventu' entrano in questa chiave". Pertanto, ha aggiunto, "non c'e' un'agenda da trattare" negli incontri con i rappresentati istituzionali.

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Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 13:26
Dal blog di Lella...

GMG: PAPA PRANZA CON 12 GIOVANI, 'COLPITI DA SUA DISPONIBILITA' ASCOLTO'

(ASCA-AFP) - Madrid, 19 ago

Dodici giovani cattolici che hanno pranzato oggi con papa Benedetto XVI nel Salone degli Ambasciatori della Nunziatura Apostolica di Madrid sono rimasti colpiti dalla sua disponibilita' ad ascoltare ognuno di loro.
Due europei, due africani, due asiatici, due nordamericani, due sudamericani e due spagnoli hanno vinto il diritto di pranzare con il papa in una ''lotteria'' tra i volontari della Giornata Mondiale della Gioventu'.
'Ho trovato commovente - ha raccontato Olivier Richard, 25 anni, francese - che il capo della Chiesa fosse interessato alla nostra vita personale. Eravamo un po' nervosi quando siamo arrivati.
Abbiamo incontrato non solo un'istituzione ma un uomo, che ha dimostrato di essere umile e semplice, che ci ha messi a nostro agio''. Anche il diacono ruandese Aloys Sibomana, 28 anni, si e' detto ''colpito dalla semplicita' e la vicinanza del Papa''.

© Copyright Asca


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 13:29
Da "Korazym.org"...

“Ci ha lasciato parlare e ci ha incoraggiato a vivere la fede”. I giovani a pranzo con il Papa

Scritto da Andrea Gagliarducci inviato a Madrid

Venerdì 19 Agosto 2011 15:52

Aloys Sibomana è un giovane del Rwanda. Veste con un clergyman nero, ma non è ancora sacerdote. È un diacono, che si è iscritto tra i volontari della Gmg. E come tale ha partecipato all’estrazione per poter pranzare insieme a Papa Benedetto XVI. È stato tra i vincitori. Un paio di ore dopo il pranzo, è così emozionato che ancora non ha capito bene cosa ha manciato. “Il Papa – racconta – ha chiesto ad ognuno di noi la nostra storia. Più che parlare, ha ascoltato, intervenendo con diversi commenti alle parole nostre. Non ha detto molto di sé. Io gli ho raccontato da dove provengo, e mi ha chiesto la situazione della religione nella nostra regione. Io ho spiegato che è serena, ma precaria. Il Papa ha annuito. Mi ha chiesto del mio diaconato, di come mi trovo al seminario. Mi ha mostrato di conoscere bene la situazione del mio paese. Sono rimasto molto colpito da questo”.
Sono dodici i giovani che hanno avuto la fortuna di pranzare con il Papa, subito dopo l’incontro con i giovani professori universitari. Estratti a sorte tra i volontari, rappresentano due ciascuno i cinque continenti, e poi ce ne sono altri due in rappresentanza della Spagna, la nazione che ospita questa Giornata Mondiale della Gioventù. Un’ora e mezza di chiacchiere, in italiano, francese o tedesco. Tutti sono stati invitati, a turno, a raccontare la loro storia, durante un pranzo leggero, a base di pesce e gelato come dolce. Porzioni abbondanti. Michelle Hatfield racconta che “il Papa ha assaggiato tutto, ma non è riuscito a terminare quello che c’era nel piatto. E non mi sorprende. Io stessa ho avuto grande difficoltà a finire di mangiare tutto”. Michelle è una giovane impegnata, collabora con le istituzioni europee, fa attività di interpretariato. Per questo si è ritrovata nel pool internazionale di volontari.
“Io credo – racconta – che sia sempre più difficile essere giovani e vivere in questo mondo una vita cristiana. Di questo abbiamo parlato con il Santo Padre”. C’è qualcosa di quello che ha detto che ti ha colpito di più? “Sì, ma non sono sicura di non doverla tenere per me”. Eva Janosikova, slovacca, anche nel dipartimento “community” della Gmg. “Ho spiegato al Santo Padre di cosa mi occupo, gli ho parlato anche di twitter. Lui non ha capito subito, ma poi gli ho ricordato che lui stesso ha fatto un tweet, e lui ha ricordato, ha fatto un cenno con la testa. Gonzalo Cardenal ha 28 anni, e fa l’avvocato. È entrato tra i volontari della Gmg attraverso le richieste per persone con disabilità. È su una sedia a rotelle, ma racconta con emozione il pranzo con il Papa. “E’ stato – dice – un momento pieno di energia. Il Papa ci ha spiegato come vivere la fede con allegria. Gli ho raccontato che la Spagna è piena di incomprensioni riguardo la religione”. Al termine dell’incontro, il Papa è andato a riposare. In attesa della via Crucis di stasera.


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 13:30
Dal blog di Lella...

GMG MADRID: 600MILA COL PAPA A VIA CRUCIS SUL DOLORE INNOCENTE

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Benedetto XVI ha voluto presiedere personalmente - è la prima volta che questo avviene in una Gmg - il rito della Via Crucis nel centro storico di Madrid, gremito all'inverosimile (i presenti erano oltre 600 mila).
Al centro della riflessione il "dolore innocente": quello cioe' di Gesu' inchiodato alla nuda Croce, quello della Madre (di ogni madre) che piange il Figlio morto, quello, recita il testo delle meditazioni proposto dalle monache di clausura di Siviglia e accettato dal Papa, "di tutti quanti soffrono senza colpa, delle vittime dei genocidi, delle violenze, delle violazioni e abusi sessuali, dei crimini contro i bambini e gli adulti".
Il percorso e' partito da plaza di Cibeles e le 14 stazioni tradizionali sono rappresentate con i carri tipici utilizzati per la Settimana santa spagnola; sono immagini di alto valore artistico, che verranno portate dalle rispettive confraternite. Si tratta di "un'iniziativa straordinaria e audace. Questa cerimonia permette alle nostre immagini di proseguire la missione catechetica per cui furono create mostrando la passione di Gesu' Cristo in maniera singolare", ha sottolineato Enrique Guevara, membro del consiglio delle confraternite di Madrid in una dichiarazione riportata dal Servizio Informazione Religiosa. Notevoli, tra i carri utilizzati, la Cena del Signore della confraternita Nuestro Padre Jesus de Nazereno di Murcia, del XVIII secolo, che viene portata ogni venerdi' santo da una squadra di 28 portantini o il famoso Cristo di Mena, della settimana santa di Malaga; il maggior numero dei carri provengono dalla settimana santa castigliana e andalusa. La "madruga'", questo il nome spagnolo della processione, e' stata preceduta dalla statua della Virgen de Regla, posta su un altare. La sosta ai suoi piedi costituisce in questa straordinaria "Via Crucis" una sorta di inedita quindicesima stazione. La "via dolorosa" si snoda da plaza Colon fino a plaza di Cibeles, dove si trova il palco del Papa, per la seconda volta colma dei pellegrini. Nella piazza c'e' anche l'orchestra della Gmg, che si e' costituita per questo evento ed e' composta da giovani musicisti di tutta la Spagna, "che si sono incontrati - spiega il direttore - attraverso il linguaggio della musica". Il palco e' protetto dal gran caldo con nebulizzatori e un grande ventilatore nero.
Nei testi della Via Crucis, diffusi dal Sir, le autrici, le suore Hermanas de la Cruz, istituto fondato da santa Angela de la Cruz, hanno voluto raccontare le sofferenze del mondo. La preghiera della prima stazione e' dedicata all'unita' della Chiesa e alla fine delle persecuzioni e discriminazioni a causa della fede; tra i giovani che portano la croce anche un ragazzo dell'Iraq che ha appoggiata sulle spalle la bandiera del suo Paese. Cosi' stazione dopo stazione vengono ricordati "coloro che soffrono le persecuzioni e le discriminazioni a causa delle fede" (prima stazione), o che sentono "la freddezza del tradimento che causa la divisione e le lotte fratricide" (seconda stazione). Una preghiera particolare e' per "le vittime innocenti delle guerre" (terza stazione) e "per quelli che si vergognano della fede" (quarta stazione). Nei testi viene ricordato "chi non riesce a trovare lavoro, chi e' costretto a lavori degradanti, chi soffre atteggiamenti razzisti" e i migranti che "muoiono nello sforzo di ottenere una vita migliore (quinta stazione). I ragazzi di tutto il mondo ricordano poi anche "le vittime dell'alcol, della droga e delle altre dipendenze" (sesta stazione) e pregano perche' "le migliaia di giovani oggi emarginati" trovino Cirenei disposti ad aiutarli (settima stazione). Nell'ottava stazione, in cui la Veronica asciuga il volto di Cristo, si prega per quelli "con una stile di vita ateo gettano via la loro dignita'" mentre nella nona verranno ricordate "le vittime dei genocidi, della violenza, degli stupri ed abusi sessuali, crimini contri i bambini ed adulti". Nelle ultime cinque stazioni la preghiera e' per chi vive "nella privazione, in poverta'", per "i disabili, per i malati di Aids, per i genitori che hanno perso i loro figli a causa della fame, per le vittime dei disastri naturali". In particolare nell'ultima, "la solitudine della Vergine Maria", l'intercessione sara' per tutti coloro che vivono "la Passione nella loro carne perche' Gesu' asciughi le loro lacrime e aumenti la loro speranza".
"La passione di Cristo - ha detto il Papa al termine del rito - ci sospinge a caricare sulle nostre spalle la sofferenza del mondo, con la certezza che Dio non e' qualcuno di distante o lontano dall'uomo e dalle sue vicissitudini". Con la Croce - che "non fu l'esito di un insuccesso, bensi' il modo di manifestare l'offerta di amore che giunge sino alla donazione piu' smisurata della propria vita" - in ogni sofferenza umana "e' entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da li' si diffonde in ogni sofferenza la consolatio, la consolazione dell'amore partecipe di Dio e cosi' sorge la stella della speranza".
"Cari giovani - ha chiesto infine Benedetto XVI - che l'amore di Dio per noi aumenti la vostra gioia e vi spinga a rimanere vicini ai meno favoriti. Voi che siete molto sensibili all'idea di condividere la vita con gli altri, non passate oltre davanti alla sofferenza umana, dove Dio vi attende affinche' offriate il meglio di voi stessi: la vostra capacita' di amare e di compatire. Le diverse forme di sofferenza che, lungo la Via Crucis, sono sfilate davanti ai nostri occhi sono chiamate del Signore per edificare la vita seguendo le sue orme e fare di noi i segni della sua consolazione e salvezza".
Per Ratzinger, "soffrire con l'altro, per gli altri; soffrire per amore della verita' e della giustizia; soffrire a causa dell'amore e per diventare una persona che ama veramente questi sono elementi fondamentali di umanita', l'abbandono dei quali distruggerebbe l'uomo stesso". "Auspico - ha concluso - che sappiamo accogliere queste lezioni e metterle in pratica. Volgiamo lo sguardo percio' a Cristo, appeso sul ruvido legno, e chiediamogli che ci insegni questa sapienza misteriosa della croce, grazie alla quale l'uomo vive".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 13:41
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GMG MADRID: A TAVOLA CON I RAGAZZI IL PAPA HA PARLATO DEL WEB

(AGI) - Madrid, 19 ago.

"Non c'erano raccomandati tra i 12 volontari della Gmg di Madrid scelti per pranzare con il Papa".
Lo assicura il portavoce vaticano, padre Fedrico Lombardi, precisando che i ragazzi (due da ogni continente, un ragazzo e una ragazza, piu' due spagnoli) sono stati sorteggiati, cosi' come il sorteggio (tra quanti lo hanno chiesto) ha indicato i tre che domani mattina potranno confessarsi con Benedetto XVI. Ma uno dei dodici, il francese Olivier Richard, era fresco di nozze e cosi' ha ottenuto di portare con se' la giovane moglie Alexandra che dopo pranzo ha potuto salutare il Pontefice con il marito.
E' lui a raccontare a "Vaticaninsider", il sito di informazione religiosa in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo) che il Papa salutando i suoi commensali ha parlato dell'importanza del Web. "Ci ha parlato delle nuove tecnologie, di Facebook, e ci ha detto che la Chiesa comunica da duemila anni e oggi deve essere presente anche sulla piazza virtuale, usando per l'annuncio del Vangelo anche questi nuovi strumenti".
"Abbiamo parlato con il Papa in italiano, inglese, spagnolo e francese", racconta l'ecuadoregno Juan Carlos Piedra Caldero'n, 33 anni, il piu' "vecchio" dei giovani che hanno pranzato con il Papa. "Ho raccontato a Benedetto XVI della situazione dei giovani in America Latina, gli ho detto che cercano ancora Gesu' Cristo, anche se ci sono tante difficolta'. Il Papa mi ha promesso preghiere per i giovani latinoamericani e mi ha detto di aver apprezzato l'analisi che avevo fatto.
Il menu' e' stato leggero, "verdure e legumi, pesce, un gelato. Ma comunque io ho mangiato pochissimo, perche' ero molto emozionata", rivela Aurora Mari'a Almagro, ventunenne spagnola di Murcia. "Il Papa ha fatto di tutto per metterci a nostro agio. Piu' che parlare ha voluto ascoltare, ci ha accolto con molta simpatia, ha scherzato con noi". "Benedetto XVI si e' mostrato sensibile verso i nostri problemi, anche quelli economici dovuti alla crisi - conclude Aurora Almagro - si e' molto interessato a noi. Durante il nostro dialogo, alcuni lo hanno invitato a visitare i loro Paesi".

© Copyright (AGI)


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 13:54
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«Santo Padre, ma se Dio è buono perché a me è venuto il cancro?»

Un bambino sulla sedia a rotelle gli ha consegnato un biglietto

ESCORIAL

«Santo Padre, perché Dio, se è buono e onnipotente, permette che malattie come la mia colpiscano persone innocenti?». Un bambino in sedia a rotelle, ammalato di cancro, è riuscito a consegnare un bigliettino, con scritto il suo drammatico interrogativo, a Benedetto XVI mentre il papa usciva dal Monastero dell'Escorial, nella Sierra a Nord di Madrid.
Una domanda semplice, ma carica di emozione. Emozione che il piccolo ha dimostrato insieme a tanta tenacia per riuscire a convincere sicurezza e organizzatori a lasciarlo avvicinare al Papa. Così Benedetto XVI, uscendo dal Monastero dell'Escorial, se l'è trovato davanti. Il Santo Padre s'è fermato e ha preso il biglietto. Il piccolo lo ha pregato di rispondergli. E Ratzinger ha fatto cenno di sì.
«E se non ti risponde?» ha chiesto poi una giornalista spagnola di Tele Madrid al bambino. «Se non mi risponde mi darà una grande delusione perché sono anni che mi pongo questa domanda». Una risposta probabilmente gli arriverà, prevede El Mundo. Sarà sicuramente gentile, ma difficilmente potrà soddisfare il bimbo, anche se a scriverla sarà il Papa teologo.
Benedetto XVI, ricorda il giornale, si confessò già senza poter dar risposta quando visitò 5 anni fa il campo di sterminio di Auschwitz. «In un posto come questo – disse – le parole non servono. Alla fine può esserci solo un terribile silenzio, un silenzio che è un pianto del cuore rivolto a Dio. Perchè Signore sei rimasto muto? Come hai potuto tollerare questo? Dov'era Dio in quel momento?».
Eppure la vita religiosa, aveva affermato il Papa poco prima, durante il discorso alle 1600 religiose incontrate sul sagrato della basilica di San Lorenzo, una delle maggiori opere dell'architettura spagnola, nel complesso monumentale dell'Escorial, «possiede oggi una speciale rilevanza» giacché siamo di fronte a «una sorta di "eclissi di Dio", una certa amnesia, se non un vero rifiuto del cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda». «Davanti al relativismo e alla mediocrità sorge il bisogno di questa radicalità, che testimonia la consacrazione come un appartenere a Dio in modo sommamente amato».
Benedetto XVI ha rilanciato quanto scritto nel messaggio per la XXVI Giornata mondiale della gioventù
«La radicalità evangelica – ha detto papa Ratzinger – si esprime nella missione che Dio ha voluto affidarvi. Dalla vita contemplativa fino «ai diversi cammini della vita apostolica nei solchi della quale germina il seme evangelico nell'educazione dei bambini e dei giovani, nella cura degli infermi e degli anziani, nell'accompagnamento delle famiglie».

© Copyright Gazzetta del sud, 20 agosto 2011


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 14:01
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La bella gioventù

Aldo Maria Valli

Sono belli, bravi, ordinati, festosi ma non beceri, allegri ma non inconsapevoli, devoti ma non beghini. Hanno facce pulite, sguardi luminosi. Da dove escono questi ragazzi della Gmg 2011? Sarebbe facile rispondere che escono dalle parrocchie, dai diversi movimenti e gruppi religiosi, dalle mille espressioni dell’arcipelago cattolico giovanile. Ma la domanda richiede risposte più profonde.
Da quale mondo escono, da quale cultura, da quale formazione, da quali famiglie? Si parla tanto di frammentazione interiore, di pensiero debole, di povertà intellettuale, di apatia e di mammismo, e poi ti ritrovi a fare i conti con ragazzi del tutto diversi. Pregano molto, ma non rinunciano a pensare. Stanno in coda sotto il sole per confessarsi, ma non hanno i volti tirati dei penitenti di professione. Parlano di castità e fedeltà, ma non si comportano da bigotti e vedi che ragazzi e ragazze si tengono per mano e si baciano senza imbarazzi. Per chi vive la Gmg dal punto di vista dei mass media, e in particolare di quel medium invadente che è la televisione, colpisce poi la loro padronanza dell’obiettivo della telecamera.
Rispondono a tono a ogni domanda (e quelle di noi cronisti sono spesso davvero stupide), non si scompongono mai, possiedono i tempi televisivi, sanno fare sintesi, si muovo a loro agio, intuiscono di che cosa ha bisogno la macchina dell’informazione. Come fanno? Qui la risposta sembrerebbe più facile: sono cresciuti con la televisione, la conoscono, la respirano. Ma c’è di più. Dimostrano anche di conoscerla internamente e di saperla usare per quello che è.
Troppo belli per essere veri? Confesso che la domanda ogni tanto mi sfiora. Possibile che non abbiano inquietudini, che non vogliano protestare contro qualcuno, che non pensino alla loro gioventù come a un tempo di ribellione, di opposizione e di indisciplina rispetto all’autorità? Com’è che sorridono sempre e non lanciano imprecazioni? Poi però parli con loro (senza microfono) e scopri che le preoccupazioni ci sono, e ci sono anche le sofferenze; c’è a volte la malattia, c’è il senso di precarietà causato dalla mancanza di lavoro. Ma non c’è angoscia. C’è, al contrario, una profonda fiducia nell’uomo e nelle sue risorse, perché tutti vivono una fede che non è fondata su una teoria o su una filosofia.
Dicono di aver fatto l’incontro che ha cambiato la loro vita.
Un incontro che solo in parte si può spiegare con le parole, ma è di un’efficacia senza pari.
Dopo Madrid 2011, le interpretazioni sociologiche di questa gioventù non mancheranno. Nell’attesa, registro un’immagine che ho colto dalle parti del Paseo de la Castellana, vicino al centro stampa. Una ragazza accompagna una sua coetanea, tenendola impercettibilmente per il braccio e aiutandola a scendere alcuni scalini. La seconda ragazza è cieca, e quando la coppia raggiunge il marciapiede si ferma un istante. Deve lasciar passare un’altra coppia di ragazzi, anche loro in divisa da Gmg. Il primo procede con passo svelto e spinge una carrozzella sulla quale sta l’amico. Non so se questa scena spiega qualcosa. Forse sì, forse no. Però non riesco a dimenticarla. E poi mi capita di pensare spesso ai genitori di tutti questi ragazzi. Come hanno fatto a tirarli su così? E che cosa staranno pensando adesso? Saranno in pena per i figli, immersi in un avvenimento attorno al quale non manca qualche tensione, o saranno felici di saperli in compagnia del papa? Se questi ragazzi sono così come appaiono, un po’ di merito (o di colpa) sarà proprio dei genitori.
Ma chi sono questi quarantenni e cinquantenni che sono riusciti in un’operazione tanto ardita? Dove vivono? Anche qui torna un certo spaesamento. Tutta questa gente (i figli qui, i genitori a casa) sono reali, ma di solito dove stanno? E poi ci saranno i nonni. Nonni in molti casi ancora giovanili e in gamba. E un ruolo l’avranno avuto anche loro.
Un nonno, comunque, qui a Madrid c’è. Si chiama Benedetto XVI. L’età è quella giusta. E a volte lui parla proprio come tale. Giovanni Paolo II, specie quando era un papa giovane, usava toni più decisi. I giovani pendevano dalle sue labbra e Karol li irretiva con quel piglio risoluto, lo sguardo volitivo, i punti esclamativi alla fine delle frasi.
Benedetto no. Benedetto è dolce, soft. Mai mieloso, perché le cose le dice chiaramente e anche lui non fa sconti quanto a contenuti morali e dottrinali, però si comporta da nonno, con uno sguardo di comprensione. Il rapporto fra Benedetto e questi ragazzi è tenero.
Il papa sembra trovare in loro una ricarica che lo aiuta a superare gli affanni di un pontificato a ostacoli. Loro lo hanno adottato, senza lasciarsi condizionare dalle leggende nere sul Ratzinger duro e severo.
Si sostengono a vicenda, proprio come fanno nonni e nipoti. E camminano insieme. Dove vanno? Per capirlo, o almeno intuirlo, forse l’unica cosa da fare camminare un po’ con loro.

© Copyright Europa, 20 agosto 2011


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 14:03
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Gmg, messa Papa ai seminaristi

Madrid, confessa 3 giovani sorteggiati

Terzo giorno di visita per Benedetto XVI a Madrid per la Giornata mondiale della gioventù. Papa Ratzinger confesserà per la prima volta nella storia, tre giovani, nel parco del Buen Retiro della capitale spagnola: i ragazzi sono stati sorteggiati tra i volontari dell'evento. A seguire, alle 10, Benedetto XVI celebrerà una solenne messa con i seminaristi nella cattedrale dell'Almudena.


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:05
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La lezione di Papa Benedetto e le nostre

Noi che siamo e diamo segni

Davide Rondoni

Insegnare è difficile. Ci vuole entusiasmo, ha detto il Papa. Ma entusiasmo per cosa ? Ieri ai giovani docenti riuniti a Madrid a El Escorial, Benedetto XVI ha parlato di questo genere di esperienza. Non ha fatto scorciatoie. Non ha sostato in analisi sociologiche o politiche. Ha fatto intendere che insegnare non è un mestiere facile. E non a caso ha ricordato il suo entusiasmo di giovane docente. Parlava a giovani docenti. Lo sa bene anche il Papa che ci vuole entusiasmo perché spesso questo mestiere si svolge in situazioni per nulla entusiasmanti. Lui ha ricordato il dopoguerra, quando cominciò. Oggi ci sono altre condizioni, spesso dure. E allora da dove trarre l’entusiasmo per questo mestiere che è difficile ? Chi cerca di farlo bene sa che non è nemmeno un mestiere. È qualcosa di diverso. È in-segnare, appunto, offrire segni, mettere segnali. E’ cercare insieme il vero. Indicare, cercare il vero a riguardo di una porzione del reale, di un frammento, di una disciplina. Per questo chi davvero insegna finisce per farsi segnare la vita. Perché si è segnati dall’ entusiasmo per il vero. È questo che sembra strano. Perché il vero, perché inseguire il segreto del reale è la cosa più entusiasmante che ci sia. Lo sanno i veri scienziati, lo sanno i veri poeti. I cosiddetti saggi della nostra epoca irridono il vero.
Pensano che non esista. Che non abbia né gusto né sapore. Che sia una fredda astrazione. Poveri loro, non conoscono più il suo entusiasmo. Ma se uno non ha questo genere di entusiasmo, finirà per riporre la soddisfazione dello strano mestiere di insegnare nell’avanzamento di carriera, nel prestigio accademico o scolastico che ammuffisce subito, nel consenso degli studenti trattati come platea o massa da indirizzare. O, come accade spesso, chi non conosce l’entusiasmo della ricerca del vero, scambierà stati febbrili d’animo e compiacimenti di bassa lega con il motivo per cui vale la pena insegnare. Ma l’entusiasmo di cui parla il Papa - e da cui è segnato quando insegna ancora oggi - brucia la persona che lo prova. Non è un abito passeggero. Non un’emozione riservata a certi momenti esaltanti. È un entusiasmo duro come un crampo. Forte come un pugno. Segna la vita intera come una ferita. È il fuoco che arde chi gusta la materia non solo con il gusto attento e ramificante per la materia ma per il vero della materia, per la luce e per le ombre del reale. Per i suoi misteri. L’entusiasmo del vero è contagioso. I giovani lo vedono, anche se non sanno dare questo nome, lo avvertono interessante.
Per questo insegnare è farsi segnare. Diventare segno, per quanto imperfetto, in mezzo ai giovani, a coloro che sono nell’età in cui è meglio occuparsi seriamente del vero. Non c’è insegnante autentico tra quelli che abbiamo avuto la fortuna di incontrare che non sia in qualche modo segnato irrevocabilmente dalla tensione al vero. Senza questo entusiasmo delle profondità, la scuola e l’accademia si trasformano in luoghi burocratici e ideologici. In piccole tristi repliche, in asfissianti recessi dei vizi dell’intera società. Ma basta uno, lo vediamo spesso, un solo autentico insegnante tra mille che abbia questo genere di entusiasmo, ed ecco rinasce la scuola, rinasce l’università. Rinasce quello scambio simile alla paternità. Ancora più nudo, se così si può dire, ancora più povero in un certo senso. Non sono tuoi figli i giovani che ti trovi davanti quando insegni. Non sono simili a te, non sono d’accordo con te. Forse non hanno nemmeno stima iniziale. Eppure è a loro che lascerai la tua intera eredità. E davanti a loro che puoi o meno farti segnare perdutamente dal vero entusiasmo. Che agli occhi di chi inizia a condividerne il gusto ci può rendere umili e grandi compagni, inoltrati nel folto del mondo.

© Copyright Avvenire, 20 agosto 2011


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:07
Dal blog di Lella...

Gmg/ Madrid, Papa inizia terza giornata confessando 4 giovani

Per una mezz'ora ha ascoltato i peccati dei ragazzi

Madrid, 20 ago. (TMNews)

Inizia confessando quattro giovani la terza giornata di Benedetto XVI a Madrid. Per la prima volta nella storia delle Giornate Mondiali della Gioventù, il Papa ha ascoltato quattro ragazzi: due di lingua francese, uno di lingua spagnola e uno di lingua tedesca. Si è trattato di due ragazzi e due ragazze.
Il momento della confessione, avvenuta nel Parco del Retiro di Madrid, è durato una mezz'ora. Benedetto XVI ha utilizzato uno dei confessionali che in questi giorni è stato utilizzato dai 200 sacerdoti che ogni giorno confessavano i giovani.
Da domenica scorsa, infatti, il Parco del Retiro, vero e proprio polmone verde della capitale spagnola, è stato il centro della 'Festa del Perdono', dove i giovani hanno potuto ricevere il sacramento della Riconciliazione in 200 confessionali mobili, studiati per l'occasione, disposti lungo il viale principale.

© Copyright TMNews

Terzo giorno del Papa a Madrid: Grande veglia con i giovani

Madrid, 20 ago. (TMNews)

Terzo giorno di visita per Benedetto XVI a Madrid dove si trova per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù. Papa Ratzinger apre la giornata confessando, per la prima volta nella storia, tre giovani, nel parco del Buen Retiro della capitale spagnola: i ragazzi sono stati sorteggiati tra i volontari dell'evento.
A seguire, alle 10, Benedetto XVI celebra una solenne messa con i seminaristi nella cattedrale dell'Almudena. Al termine della celebrazione il Pontefice ha un breve incontro privato con Mariano Rajoy Brey, presidente del Partito popolare, maggior partito dell'opposizione. Un incontro insolito, poiché generalmente il Papa ha solo visite ufficiali con il capo di Stato e il capo del governo.
Dopo il pranzo con i cardinali di tutta la Spagna, nel pomeriggio Ratzinger riceve gli organizzatori della Gmg, presso la sede della Nunziatura, che in questi giorni sta ospitando il Papa. In serata il momento centrale dell'incontro del Papa con giovani, ovvero la grande veglia di preghiera all'aeroporto Cuatro Vientos, dove sono attesi oltre un milione di giovani che, dopo aver partecipato al momento di preghiera con il Pontefice, trascorreranno tutta la notte in attesa della celebrazione finale di domenica mattina quando il Papa annuncerà il luogo e la data della prossima Gmg, che si terrà a Rio nel 2013.

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Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:08
Dal blog di Lella...

Il Papa confessa quattro giovani nel Parco del Buen Retiro

Questa mattina il Papa si è recato nel Parco del Buen Retiro, dove ha confessato quattro giovani. Dal 14 agosto in questo parco si è tenuta la “Festa del Perdono”: sono stati allestiti circa 200 confessionali, dove i ragazzi hanno potuto confessarsi con sacerdoti di diverse lingue. Sentiamo in proposito don Javier Cremades, direttore degli Atti centrali della Gmg, al microfono di Debora Donnini:

R. - Sono venuti ragazzi di tutto il mondo per ricevere il Sacramento del Perdono. In questo Parco del Buen Retiro, quando abbiamo aperto la possibilità di confessare, si sono iscritti più di 5 mila preti disposti a confessare. Abbiamo dovuto organizzare degli orari, perché era possibile avere soltanto 200 confessionali. Sono arrivati da tutte le parti del mondo: è stato uno spettacolo, uno spettacolo del perdono, dell’amore di Dio, della conversione. C’è stata anche molta gente che incontrando un prete ha chiesto di confessarsi e quest’ultimo si è messo a confessare… Era tutto pieno!

D. - Questo parco come si è presentato con questi 200 confessionali, formati ciascuno da tre vele bianche?

R. - Io penso che sia stato un grido di speranza dell’architetto, di speranza nella fede, che si apre all’infinito, che si apre all’eterno: quando qualcuno si siede lì, tra le tre vele, per dire “Signore, perdonami, ho peccato”, attraverso l’assoluzione, il Signore ti manda verso l’eternità, verso la Chiesa e verso gli altri.

D. - Sicuramente ha richiamato l’attenzione vedere per tanti giorni migliaia di giovani che si accostano al Sacramento della Riconciliazione….

R. - E’ stata una grazia di Dio molto grande, perché sono arrivati migliaia di giovani, ma non solo perché a Madrid tutti erano a conoscenza della “Festa del Perdono”… E poi con il Santo Padre che ha voluto essere presente nel Parco del Buen Retiro, penso che il Sacramento della Penitenza abbia avuto un’importanza ancora maggiore: perché nessuno offre il perdono nel mondo come lo offre Cristo.

D. - Durante la veglia c’è la consacrazione dei giovani al Sacro Cuore Gesù: qual è l’importanza di questo atto?

R. - Il Sacro Cuore è espressione dell’amore di Gesù. Nel cuore, dove ci sono tutti gli affetti, tutti i sentimenti buoni, Cristo è vivo: Cristo ha un cuore grande e un modo di dimostrare ai giovani che la prossimità di Cristo non è una teoria, ma un qualcosa di molto reale: ognuno - questo è il grande miracolo - può sperimentare personalmente questa amicizia, da cuore a cuore, da uomo a uomo, con Cristo, che è il Figlio di Dio. (mg)

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Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:11
Da "Vatican Insider"...

Benedetto XVI ha mangiato con una rappresentanza dei volontari della GMG alla nunziatura. E ha dialogato con loro

ANDREA TORNIELLI
MADRID


Per Benedetto XVI più che un’ulteriore occasione di parlare, è stata un’occasione per ascoltare: alle 14 di oggi, nella sede della nunziatura, il Papa ha invitato a pranzo dodici ragazzi della GMG, appartenenti al gruppo dei volontari. Sono stati ricevuti nel salone degli ambasciatori, ne sono stati scelti due da ogni continente (un ragazzo e una ragazza), più due spagnoli.


Il menù è stato leggero, «verdure e legumi, pesce, un gelato. Ma comunque io ho mangiato pochissimo, perché ero molto emozionata», racconta a Vatican Insider Aurora María Almagro, ventunenne spagnola di Murcia. «Il Papa ha fatto di tutto per metterci a nostro agio. Più che parlare ha voluto ascoltare, ci ha accolto con molta simpatia, ha scherzato con noi».


Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha spiegato ai giornalisti che a tavola con il Pontefice non c’erano «raccomandati». «I partecipanti sono stati estratti a sorte tra i gruppi di volontari. Estratti a sorte come è accaduto per l’apostolo Mattia, scelto così per entrare a far parte dei dodici apostoli dopo la morte di Giuda».


Tra i sorteggiati c’era anche un ragazzo francese, Olivier Richard (25 anni) volontario alla GMG, che si è sposato un mese fa con una ragazza, Alexandra, anche lei partecipante alla GMG. «La giovane moglie non era sorteggiata, dunque non ha partecipato al pranzo, ma è stata invitata per un saluto finale a Benedetto XVI quando tutti si sono alzati da tavola. «È stato un modo - ha detto Lombardi - perché il Papa facesse gli auguri a una coppia, che è nata all’interno del clima della GMG». Lo stesso criterio della estrazione a sorte, ha precisato il portavoce vaticano, è stato seguito anche per i tre ragazzi che domattina verranno confessati personalmente da Benedetto XVI al Parque del Retiro.


«Abbiamo parlato con il Papa in italiano, inglese, spagnolo e francese», racconta l’ecuadoregno Juan Carlos Piedra Calderón, 33 anni, il più «vecchio» dei giovani che hanno pranzato con il Papa. «Ho raccontato a Benedetto XVI della situazione dei giovani in America Latina, gli ho detto che cercano ancora Gesù Cristo, anche se ci sono tante difficoltà. Il Papa mi ha promesso preghiere per i giovani latinoamericani e mi ha detto di aver apprezzato l’analisi che avevo fatto.


«Benedetto XVI si è mostrato sensibile verso i nostri problemi, anche quelli economici dovuti alla crisi – continua Aurora Almagro – si è molto interessato a noi. Durante il nostro dialogo, alcuni lo hanno invitato a visitare i loro Paesi…».


È Olivier Richard, il volontario fresco di nozze, a raccontare a Vatican Insider che il Papa salutando i suoi commensali ha parlato dell’importanza del Web. «Ci ha parlato delle nuove tecnologie, di Facebook, e ci ha detto che la Chiesa comunica da duemila anni e oggi deve essere presente anche sulla piazza virtuale, usando per l’annuncio del Vangelo anche questi nuovi strumenti».


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:12
Dal blog di Lella...

IL PAPA PROCLAMERA' SAN GIOVANNI D'AVILA DOTTORE DELLA CHIESA

Madrid, dai nostri inviati) - “Con grande gioia annuncio a voi e al popolo di Dio” l’intenzione di proclamare “prossimamente san Giovanni d’Avila, presbitero, dottore della Chiesa universale”. Accolte da un fragoroso applauso nella cattedrale madrilena dell’Almudena, le parole di Benedetto XVI sono giunte al termine della messa con i seminaristi celebrata questa mattina. San Giovanni d’Avila, canonizzato nel 1970 da Paolo VI, è patrono dei sacerdoti diocesani spagnoli. Al Papa ha replicato il card. Rouco Varela, presidente della Conferenza episcopale spagnola, che ha promosso la causa di dottorato del santo, “a nome dei fratelli nell’episcopato della Spagna, qui presenti nella loro totalità, e anche a nome dei sacerdoti, seminaristi e fedeli”, per esprimergli “la più sincera gratitudine per aver accolto la supplica nostra e di molti altri vescovi e fedeli in tutto il mondo”. (Sir)


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:13
Dal blog di Lella...

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

SANTA MESSA CON I SEMINARISTI, NELLA CATTEDRALE DELL’ALMUDENA DI MADRID

Alle ore 10 di questa mattina, nella Cattedrale di Santa María La Real de la Almudena di Madrid, il Santo Padre Benedetto XVI celebra la Santa Messa con i seminaristi che, provenienti da ogni parte del mondo, partecipano alla GMG.
All’inizio della Celebrazione Eucaristica il Papa riceve il saluto dell’Arcivescovo di Madrid, Card. Antonio María Rouco Varela, e di un seminarista.
Pubblichiamo di seguito il testo dell’omelia che il Santo Padre pronuncia dopo la proclamazione del Santo Vangelo:

OMELIA DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati Fratelli nell’Episcopato,
Cari Sacerdoti e Religiosi,
Rettori e Formatori,
Cari Seminaristi,
Amici tutti,

mi rallegra profondamente celebrare la Santa Messa con voi tutti, che aspirate ad essere sacerdoti di Cristo per il servizio alla Chiesa e agli uomini, e vi sono grato per le amabili parole di saluto con le quali mi avete accolto.
Questa Santa Chiesa cattedrale di Santa María La Real de la Almudena è oggi come un immenso cenacolo dove il Signore celebra con ardente desiderio la propria Pasqua con coloro che un giorno desiderano presiedere in suo nome i misteri della salvezza.

Nel vedervi, mi rendo conto ancora una volta come Cristo continua a chiamare giovani discepoli per farli suoi apostoli, così che permane viva la missione della Chiesa e l’offerta del Vangelo al mondo. Come seminaristi, siete in cammino verso una meta santa: essere coloro che prolungano la missione che Cristo ricevette dal Padre. Chiamati da Lui, avete seguito la sua voce ed attratti dal suo sguardo di amore proseguite sulla vita del sacro ministero.

Posate i vostri occhi su di Lui, che, mediante la sua incarnazione, è il supremo rivelatore di Dio al mondo e attraverso la sua risurrezione è colui che fedelmente compie la sua promessa.
Rendetegli grazie per tale gesto di predilezione che ha con ciascuno di voi.

La prima lettura che abbiamo ascoltato ci indica Cristo come il nuovo e definitivo sacerdote, che ha fatto della propria esistenza un’offerta totale. L’antifona del Salmo si può applicare pienamente a Lui, quando, all’entrare nel mondo, rivolgendosi al Padre suo ha detto: «Sono qui per fare la tua volontà» (cfr Sal 39,8-9).

Cercava in tutto di essere a Lui gradito: nella parola e nell’azione, percorrendo le strade o accogliendo i peccatori. La sua vita fu un servizio e la sua dedizione un’intercessione perenne, ponendosi a nome di tutti di fronte al Padre come Primogenito di molti fratelli. L’autore della Lettera agli Ebrei afferma che con tale offerta perfezionò per sempre quanti eravamo chiamati a condividere la sua figliolanza (cfr 10,14).

L’Eucaristia, della cui istituzione ci parla il Vangelo appena proclamato (cfr Lc 22,14-20), è l’espressione reale di tale dono incondizionato di Gesù per tutti, anche per coloro che lo tradivano. Offerta del suo corpo e del suo sangue per la vita degli uomini e per il perdono dei loro peccati.
Il sangue, segno di vita, ci fu dato da Dio come alleanza affinché potessimo porre la forza della sua vita là dove regna la morte a causa del nostro peccato, e così distruggerlo. Il corpo spezzato e il sangue versato di Cristo, cioè la sua libertà offerta, si sono convertiti attraverso i segni eucaristici nella nuova fonte della libertà redenta degli uomini.

In Lui abbiamo la promessa di una redenzione definitiva e la speranza certa dei beni futuri. Attraverso Cristo sappiamo che non siamo dei viandanti verso l’abisso, verso il silenzio del nulla o della morte, ma siamo dei pellegrini verso una terra promessa, verso di Lui, che è la nostra meta e anche la nostra origine.

Cari amici, preparatevi ad essere apostoli con Cristo e come Cristo, per essere compagni di viaggio e servitori degli uomini. Come vivere questi anni di preparazione? Anzitutto devono essere anni di silenzio interiore, di orazione costante, di studio assiduo e di prudente inserimento nell’azione e nelle strutture pastorali della Chiesa.

La Chiesa è comunità e istituzione, famiglia e missione, creata da Cristo mediante lo Spirito Santo e, allo stesso tempo, risultato di quanti la costituiamo con la nostra santità e con i nostri peccati. Così ha voluto Dio, che non disdegna di fare di poveri e peccatori suoi amici e strumenti di redenzione del genere umano.

La santità della Chiesa è prima di tutto la santità oggettiva della persona stessa di Cristo, del suo Vangelo e dei suoi Sacramenti, la santità di quella forza dall’alto che l’anima e la sospinge. Noi dobbiamo esser santi per non creare una contraddizione fra il segno che siamo e la realtà che vogliamo significare.

Meditate bene questo mistero della Chiesa, vivendo gli anni della vostra formazione con gioia profonda, in atteggiamento di docilità, di lucidità e di radicale fedeltà evangelica, come pure in amorevole relazione con il tempo e le persone fra le quali vivete. Nessuno sceglie il contesto, né i destinatari della propria missione.

Ogni epoca ha i suoi problemi, ma Dio offre in ogni tempo la grazia opportuna per farsene carico e superarli con amore e realismo. Per questo, in ogni circostanza in cui si trovi, e per quanto dura essa sia, il sacerdote deve portare frutto in ogni ambito di opere buone, custodendo, a tale scopo, sempre vive nel proprio cuore le parole del giorno dell’ordinazione, quelle con le quali lo si esortava a configurare la propria vita al mistero della croce del Signore.

Configurarsi a Cristo comporta, cari seminaristi, identificarsi sempre di più con Colui che per noi si è fatto servo, sacerdote e vittima. Configurarsi a Lui è, in realtà, il compito per il quale ogni sacerdote deve spendere per tutta la vita. Già sappiamo che tale compito ci sorpassa e non potremo raggiungerlo pienamente, però, come dice san Paolo, corriamo verso la meta sperando di raggiungerla (cfr Fil 3,12-14).

Tuttavia, Cristo, Sommo Sacerdote, è anche il Buon Pastore che custodisce le proprie pecore sino a dar la vita per esse (cfr Gv 10,11). Per imitare anche in ciò il Signore, il vostro cuore deve andare maturando in seminario, rimanendo totalmente a disposizione del Maestro.

Tale disponibilità, che è dono dello Spirito Santo, è quella che ispira la decisione di vivere nel celibato per il Regno dei cieli, il distacco dai beni terreni, l’austerità della vita e l’obbedienza sincera senza dissimulazione.

Chiedete quindi a Lui che vi conceda di imitarlo nella sua carità fino all’estremo verso tutti, senza escludere i lontani e i peccatori, così che, con il vostro aiuto, si convertano e ritornino sulla retta via. Chiedetegli che vi insegni a stare molto vicini agli infermi e ai poveri, con semplicità e generosità.

Affrontate questa sfida senza complessi, né mediocrità, anzi come un modo significativo di realizzare la vita umana nella gratuità e nel servizio, quali testimoni di Dio fatto uomo, messaggeri dell’altissima dignità della persona umana e, di conseguenza, suoi incondizionati difensori. Sostenuti dal suo amore, non lasciatevi intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio e nel quale il potere, il possedere o il piacere sono spesso i principali criteri sui quali si regge l’esistenza.

Può darsi che vi disprezzino, come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano gli idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano. Sarà allora che una vita profondamente radicata in Cristo si rivelerà realmente come una novità, attraendo con forza coloro che veramente cercano Dio, la verità e la giustizia.

Incoraggiati dai vostri formatori, aprite la vostra anima alla luce del Signore per vedere se questo cammino, che richiede audacia e autenticità, è il vostro, avanzando fino al sacerdozio solo se sarete fermamente persuasi che Dio vi chiama ad essere suoi ministri e fermamente decisi ad esercitarlo obbedendo alle disposizioni della Chiesa.

Con tale fiducia, imparate da Colui che definì se stesso come mite e umile di cuore, abbandonando per questo ogni desiderio umano, in modo che non cerchiate voi stessi, ma con il vostro comportamento siate di edificazione per i vostri fratelli, come ha fatto il santo patrono del clero secolare spagnolo, san Giovanni d’Avila. Animati dal suo esempio, guardate soprattutto
la Vergine Maria, Madre dei Sacerdoti.

Ella saprà forgiare la vostra anima secondo il modello di Cristo, suo divin Figlio, e vi insegnerà sempre a custodire i beni che Egli acquistò sul Calvario per la salvezza del mondo. Amen.

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:14
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GMG 2011-MEDIA: I TITOLI DEI GIORNALI SPAGNOLI

(Madrid, dai nostri inviati)

Il papa a Madrid è “la” notizia per tutti i quotidiani spagnoli che mettono il pontefice in copertina, ma gli accenti sono ben diversi.
Mentre “Abc” e “La Razón” puntano sulla via crucis di ieri sera, titolando rispettivamente “Passione per il papa” e “Storica Passione”, facendo riferimento all’utilizzo dei carri della tradizione spagnola della settimana santa, “El país” e “La gazeta” hanno un taglio più politico. Il primo mostra Benedetto XVI in papamobile in mezzo a alla folla dei giovani, ma nel titolo basso riferisce che dal governo è arrivata al Vaticano la richiesta perché la Chiesa basca diffonda un messaggio pastorale di riconciliazione e per trasformare Valle de los Caidos, monumento voluto da Franco, “da simbolo del nazional-cattolicesimo in un luogo di riconciliazione nazionale”, senza discutere “sul suo uso come basilica né della presenza dei benedettini”. Il secondo quotidiano nota invece che “il papa evita le critiche al governo di fronte ad uno Zapatero in difficoltà”, facendo riferimento all’incontro privato di ieri nella Nunziatura, ma nell’occhiello ricorda anche “l’eccezionale lezione magistrale del pontefice ai professori universitari” e il suo monito contro “gli abusi della scienza senza limiti”.
“Público” è l’unico giornale che mette in prima pagina la foto degli scontri tra la polizia e i manifestanti del movimento 15-M, protagonisti della protesta contro la Gmg, che ha coinvolto anche i pellegrini e titola “Il governo è costretto ad aprire un’inchiesta sugli abusi della polizia”.
“El mundo”, invece, riporta in prima pagina le foto del sedicenne Pablo García, malato fin da piccolo, che ha scritto un messaggio al papa in cui diceva di non capire “perché Dio permette la sofferenza degli innocenti”. Il giovane ha potuto incontrare ieri per un attimo, all’Escorial, Benedetto XVI, che gli ha promesso di rispondergli. Il titolo basso del quotidiano è ancora una volta dedicato a Valle de Los Caidos, e alla richiesta fatta dal governo al Vaticano perché cessi di essere “un simbolo del nazional-cattolicesimo e del franchismo”. “La Gaceta” riporta in prima anche un commento piuttosto duro sulle proteste di questi giorni, dal titolo “Non sono laici, sono barbari”, mentre “La Gazeta” nelle pagine interne torna sull’incontro con i professori universitari, titolando “Sono necessari autentici maestri”.

© Copyright Sir


Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:17
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Padre Lombardi: Gmg splendida, piena soddisfazione del Papa

Per un primo bilancio della Giornata mondiale della gioventù ascoltiamo le impressioni di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, al microfono di Debora Donnini:

R. – Le mie impressioni sono che questa Giornata mondiale della gioventù sta andando splendidamente e il Papa ne è del tutto soddisfatto. Naturalmente, è rimasto molto colpito dalla Via Crucis di ieri sera, dalla ricchezza della tradizione religiosa della Spagna, che è stata portata - diciamo - al centro di questo splendido incontro mondiale e che ha molto colpito e aiutato a vivere questo momento della Via della Croce, una delle tappe importanti di ogni cammino della Giornata mondiale della gioventù. Il Papa è stato anche molto contento dell’incontro di ieri, a pranzo, con i giovani: colpito delle loro esperienze, della loro spontaneità. Quindi direi che veramente si nota la soddisfazione di Benedetto XVI e il fatto che questi giorni stanno raggiungendo pienamente le loro finalità.

D. – E’ contento il Papa per il calore, il grande calore, che viene dai giovani?

R. – Certamente, perché manifestano il loro entusiasmo. Questo è un segno di speranza, perché veramente la Giornata mondiale della gioventù vuole aiutare ad avere una speranza per il futuro. E quindi deve essere un messaggio - non solo per i giovani che vi partecipano, ma anche per i giovani di tutto il mondo - sul fatto che si può vivere con gioia, si può vivere con entusiasmo, sentire che la vita ha un senso, coltivare dei grandi ideali: tutto questo la gioia dei giovani lo manifesta. Questi ideali sono fondati su Cristo, se vogliono avere un grande fondamento; ma se sono effettivamente fondati su Cristo possono guardare lontano, essere solidi anche in tempi difficili. Tutto questo si sta realizzando e speriamo che sia veramente un messaggio positivo per tutti i giovani del mondo.

D. – Suggestivo vedere tanti giovani che si confessano nei Jardines del Buen Retiro; seggestivo, in particolare, vedere questa mattina il Papa confessare 4 ragazzi: può raccontarci qualche particolare?

R. – Il Papa ha fatto quello che fanno tutti i confessori che vanno in questo luogo: si è messo in uno dei 200 confessionali che sono stati preparati e 4 giovani si sono avvicinati a lui per questo sacramento. Con questo il Papa ha dato un buon esempio e aiutato a riflettere sull’importanza di approfittare di questa grande offerta di misericordia di Dio. Sappiamo che in questi giorni ci sono 200 confessionali al Parco del Buen Retiro che, in certe ore, sono veramente molto, molto frequentati, con centinaia anzi migliaia di sacerdoti che si danno i turni per confessare. E poi, molte confessioni avvengono anche in altri luoghi della città, nelle Chiese, nei luoghi dove si tengono le catechesi... E’ veramente una “Festa del Perdono“, come è stata definita, ed è bene che anche la Chiesa in generale si ricordi, non lasci passare nel dimenticatoio questo dono straordinario della Grazia di Dio, che è il Sacramento della Confessione, offerto a tutti.

D. – Questa mattina nella Messa il Papa ha invitato i seminaristi a non avere paura del disprezzo che a volte possono incontrare, ma a radicare la loro vita in Cristo. E ha anche detto che prossimamente dichiarerà dottore della Chiesa San Juan de Ávila. Un incontro importante dunque?

R. – Naturalmente il momento con i seminaristi è un momento particolarmente significativo per il Papa che ha celebrato l'Anno sacerdotale poco tempo fa e ha scritto una lettera per i sacerdoti. Quindi ha dato dei punti di riferimento per i giovani che si preparano al sacerdozio. Il Papa ha insistito molto nella sua omelia sulla serietà, sull’importanza di questa formazione solida nella preghiera, nello studio, nell’approfondimento, nel discernimento anche sulla solidità della propria vocazione. Alla fine questo annuncio di Chiesa San Juan de Ávila come prossimo dottore della Chiesa: San Juan de Ávila è il protettore del clero spagnolo. Una grande figura proprio del secolo d’oro della spiritualità spagnola, del 1500: quindi tutti i vescovi, il clero della Spagna e i giovani della Spagna si sono sentiti molto onorati di questa decisione del Santo Padre. E’ una figura che impareremo a conoscere anche di più a livello di Chiesa universale. (ma)

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Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:19
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Papa a Madrid incontra delegazione norvegese per ricordare Utoya

Il pontefice in Spagna per la Gmg ai seminaristi: andate avanti anche se vi disprezzeranno. Benedetto XVI ha visto anche Rajoy

Roma, 20 ago. (TMNews)

C'è una un'ampia delegazione di giovani norvegesi alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid e questa sera, durante la veglia di preghiera, il Papa li incontrerà per esprimere loro vicinanza in seguito alla strage nell'isola di Utoya, dove sono stati uccisi una settantina di giovani. Lo ha annunciato il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, durante una conferenza stampa al termine della celebrazione nella Cattedrale di Madrid.
Nel suo terzo giorno nella capitale spagnola, Benedetto XVI ha incontrato oggi 6mila seminaristi. Il pontefice li ha invitati a imitare Gesù nella carità "fino all'estremo verso tutti, senza escludere i lontani e i peccati", e a "stare vicini agli infermi e ai poveri" affrontando "questa sfida senza complessi né mediocrità". "Può darsi che vi disprezzino, come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano gli idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano", ha aggiunto il Papa.
Benedetto XVI ha visto oggi anche il leader dell'opposizione, il presidente del Partito Popular Mariano Rajoy. In serata il momento centrale dell'incontro del Papa con giovani, la grande veglia di preghiera all'aeroporto Cuatro Vientos, dove sono attesi oltre un milione di giovani che, dopo aver partecipato al momento di preghiera con il Pontefice, trascorreranno tutta la notte in attesa della celebrazione finale di domenica mattina quando il Papa annuncerà il luogo e la data della prossima Gmg, che si terrà a Rio de Janeiro nel 2013.

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Paparatzifan
00sabato 20 agosto 2011 21:20
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GMG 2011-CUATRO VIENTOS: UN FIUME DI GIOVANI IN MARCIA

(Madrid, dai nostri inviati)

Decine di migliaia di pellegrini sono in queste ore in marcia verso Cuatro Vientos, sede degli appuntamenti finali della Gmg di Madrid, la veglia di stasera e la messa di domani. Una fiumana di gente che gli abitanti delle zone di Madrid poste nei pressi dell’aerodromo sta accompagnando con simpatia, salutando dalle finestre e dai balconi, e sopportando con pazienza il disagio arrecato alla mobilità della zona.
Durante il tratto a piedi, di oltre 8 chilometri, i giovani recitano il rosario, sventolano bandiere e cantano.
Una volta giunti all’aerodromo, dopo aver passato la sicurezza, i pellegrini ricevono le razioni di acqua e cibo per due giorni. Il menù prevede, tra le varie cose, insalate, salsicce, sandwich, patate, triturati di frutta, prosciutto, yogurt, cracker, cornetti e anche una bevanda energizzante a base di cacao.
Il kit di ‘sopravvivenza’ è corredato da liquidi igienizzanti per le mani, sacchi per i rifiuti e posate di plastica. Il caldo sarà il nemico principale dei pellegrini che dormiranno anche a Cuatro Vientos. Sulla spianata cominciano a spuntare gazebo, teli e ombrelloni da spiaggia. Non manca la fantasia: una giovane italiana si è costruito un ombrello usando la tela con il logo della Gmg fornita dalla Pastorale giovanile della Cei all’interno del kit degli italiani. Alcuni settori risultano già pieni o in via di riempimento.

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