Discorsi, omelie, udienze, angelus e altri documenti

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+PetaloNero+
00venerdì 17 luglio 2009 17:35
TELEGRAMMA DI CORDOGLIO DEL SANTO PADRE PER LA SCOMPARSA DELL’EM.MO CARD. JEAN MARGÉOT

Pubblichiamo di seguito il telegramma di cordoglio per la morte, avvenuta questa mattina, dell’Em.mo Card. Jean Margéot, Vescovo emerito di Port-Louis (Isola di Maurizio), inviato dal Santo Padre Benedetto XVI:


TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE

APPRENANT LE RAPPEL À DIEU DU CARDINAL JEAN MARGÉOT, JE VOUS EXPRIME MA PROFONDE UNION DE PRIÈRE AVEC LE DIOCÈSE DE PORT-LOUIS, AVEC LA FAMILLE DU DÉFUNT ET AVEC TOUTES LES PERSONNES QUI SONT TOUCHÉES PAR CE DEUIL. LE CONFIANT À LA MISÉRICORDE DU SEIGNEUR, JE RENDS GRÂCE À DIEU POUR LE MINISTÈRE DE CE PASTEUR ARDENT QUI S’EST DÉPENSÉ PENDANT TOUTE SA VIE EN FAVEUR DES MAURICIENS, COMME PRÊTRE DIOCÉSAIN PUIS COMME ÉVÊQUE DE PORT-LOUIS, DONNANT LE MEILLEUR DE LUI-MÊME POUR QUE LE CHRIST SOIT ANNONCÉ, PARTICULIÈREMENT À TRAVERS UN ENGAGEMENT GÉNÉREUX AU SERVICE DE LA DÉFENSE ET DE LA PROMOTION DE LA FAMILLE. QU’À L’INTERCESSION MATERNELLE DE LA VIERGE MARIE, MÈRE DE L’ÉGLISE, LE SEIGNEUR ACCUEILLE SON FIDÈLE SERVITEUR DANS SON ROYAUME DE PAIX ET DE LUMIÈRE! À VOUS-MÊME, À VOS DIOCÉSAINS AINSI QU’AUX PROCHES DU DÉFUNT ET À TOUTES LES PERSONNES RÉUNIES POUR LA LITURGIE DES OBSÈQUES, J’ACCORDE DE GRAND CŒUR LA BÉNÉDICTION APOSTOLIQUE.

BENEDICTUS PP. XVI

+PetaloNero+
00sabato 18 luglio 2009 15:57
RINUNCE E NOMINE



NOMINA DEL VESCOVO DI CARTAGENA (SPAGNA)

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Cartagena (Spagna) S.E. Mons. José Manuel Lorca Planes, finora Vescovo di Teruel y Albarracín.

S.E. Mons. José Manuel Lorca Planes

S.E. Mons. José Manuel Lorca Planes è nato a Espinardo, provincia di Murcia e diocesi di Cartagena, il 18 ottobre 1949. Ha seguito gli studi ecclesiastici nel Seminario diocesano e ha ottenuto la Laurea in Teologia Biblica presso la Facoltà di Teologia di Granada. Il 29 giugno 1975 è stato ordinato sacerdote.

Ha svolto gli incarichi di Viceparroco (1975-1980), Segretario particolare dell’allora Vescovo di Cartagena, S.E. Mons. Javier Azagra (1980-1985), Assessore diocesano del "Movimento Junior" di Azione Cattolica (1980-1985), Rettore del Seminario Maggiore e Minore (1985-1989), Vicario episcopale e parroco (1989-1999), Pro-Vicario Generale (1998), Vicario Generale e parroco (1999-2003). E’ stato anche professore di religione nelle scuole pubbliche e di Teologia in vari centri di Studi Superiori.

Il 15 gennaio 2004 è stato nominato Vescovo di Teruel y Albarracín, e ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 6 marzo successivo. In seno alla Conferenza Episcopale Spagnola è membro della Commissione Episcopale per i Seminari e le Università.



NOMINA DEL SEGRETARIO DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE DI ARCHEOLOGIA SACRA

Il Papa ha annoverato tra i Membri della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, nominandolo al tempo stesso Segretario della stessa Pontificia Commissione, il Rev.do Mons. Giovanni Carrù, finora Sotto-Segretario della Congregazione per il Clero.



NOMINA DEL SOVRINTENDENTE ARCHEOLOGICO DELLE CATACOMBE

Il Santo Padre ha nominato Sovrintendente Archeologico delle Catacombe l’Ill.mo Sig. Prof. Fabrizio Bisconti, finora Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
+PetaloNero+
00domenica 19 luglio 2009 16:03
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS

Da lunedì 13 luglio, il Santo Padre Benedetto XVI si trova a Les Combes (Introd), in Valle d’Aosta, per trascorrere un periodo di riposo.

Oggi, a mezzogiorno, il Papa guida la recita dell’Angelus nella Piazza Ruggia antistante la chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Solutore a Romano Canavese (Piemonte).

Nell’atto di introdurre la preghiera mariana, il Santo Padre pronuncia le parole che seguono:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Sono venuto con grande gioia nella vostra bella città, nella vostra bella chiesa, la città nativa del mio primo collaboratore, cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, con il quale avevo già collaborato anni nella Congregazione per la Dottrina della Fede.

Come vedete, a causa del mio infortunio, sono un po’ limitato nella mia agilità, ma la presenza del cuore è piena, e sono con voi con grande gioia!

Vorrei in questo momento dire grazie con tutto il mio cuore a tutti: sono stati tanti che hanno mostrato, in questo momento, la loro vicinanza, la loro simpatia, il loro affetto per me e hanno pregato per me, e così si è rafforzata la rete della preghiera che ci unisce in tutte le parti del mondo.

Innanzitutto, vorrei dire grazie ai medici e al personale medico di Aosta che mi ha trattato con tanta diligenza, con tanta competenza ed amicizia e – vedete – con successo – speriamo! – finale.

Vorrei dire grazie anche alle autorità di Stato, della Chiesa e a tutti i semplici che mi hanno scritto o mi hanno fatto vedere il loro affetto e la loro vicinanza.

Salutare vorrei poi soprattutto il vostro vescovo, Mons. Arrigo Miglio, e ringraziarlo per le gentili parole piene di amicizia, che mi ha anche insegnato un po’ la situazione storica e presente di questa vostra città. E vorrei ringraziare anche Sua Eccellenza Luigi Bettazzi per la sua presenza. Saluto il Sindaco, che mi ha dato un bellissimo dono, le Autorità civili e militari, saluto il Parroco e gli altri sacerdoti, i religiosi e le religiose, i responsabili delle associazioni e dei movimenti ecclesiali e l’intera cittadinanza, con un pensiero speciale per i bambini, i giovani, le famiglie, i malati, le persone bisognose. A tutti e ciascuno va il mio più vivo ringraziamento per l’accoglienza che mi avete riservato in questo breve soggiorno fra voi.

Questa mattina avete celebrato l’Eucaristia e il Cardinale Tarcisio Bertone vi ha già certamente illustrato la Parola di Dio, che la liturgia offre alla nostra meditazione in questa XVI domenica del Tempo Ordinario. Come il Signore invita i discepoli a ritirarsi in disparte per ascoltarlo nell’intimità, così anch’io vorrei intrattenermi con voi, ricordando che proprio l’ascolto e l’accoglienza del Vangelo hanno dato vita alla vostra comunità cittadina, il cui nome richiama i legami bimillenari del Canavese con Roma. La vostra terra fu ben presto bagnata, come ha detto Sua Eccellenza, dal sangue dei martiri, tra i quali san Solutore – devo confessare che finora non conoscevo il suo nome, ma sono sempre grato di conoscere nuovi Santi Intercessori! – e insieme a San Pietro, l’Apostolo, è titolare della vostra chiesa. Testimonianza eloquente di una lunga storia di fede è la vostra imponente chiesa parrocchiale, che domina una larga parte della terra canavesana, la cui gente è ben nota per il suo amore e il suo attaccamento al lavoro. Attualmente, però, so che anche qui, nella zona di Ivrea, molte famiglie sperimentano una situazione di difficoltà economiche a causa della carenza di occupazioni lavorative. Su questo problema – come ha ricordato anche Sua Eccellenza – sono intervenuto più volte ed ho voluto affrontarlo più approfonditamente nella recente Enciclica Caritas in veritate. Spero che possa mobilitare le forze positive per rinnovare il mondo!

Cari amici, non scoraggiatevi! La Provvidenza aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta quanti non pensano solo a sé, ma anche a chi sta peggio di loro. E voi lo sapete bene, perché i vostri nonni furono costretti ad emigrare per carenza di lavoro, ma poi lo sviluppo economico ha portato benessere e altri sono immigrati qui dall’Italia e dall’estero. I valori fondamentali della famiglia e del rispetto della vita umana, la sensibilità per la giustizia sociale, la capacità di affrontare la fatica e il sacrificio, il forte legame con la fede cristiana attraverso la vita parrocchiale e specialmente la partecipazione alla santa Messa, sono stati lungo i secoli la vostra vera forza. Saranno questi stessi valori a permettere alle generazioni di oggi di costruire con speranza il proprio futuro, dando vita a una società veramente solidale e fraterna, dove tutti i vari ambiti, le istituzioni e l’economia siano permeati di spirito evangelico.

In modo speciale mi rivolgo ai giovani, ai quali occorre pensare in prospettiva educativa. Qui, come dappertutto, bisogna domandarsi quale tipo di cultura vi viene; quali esempi e modelli vengano proposti, e valutare se siano tali da incoraggiarvi a seguire le vie del Vangelo e della libertà autentica. La gioventù è piena di risorse, ma va aiutata a vincere la tentazione di vie facili e illusorie, per trovare la strada della Vita vera e piena.

Cari fratelli e sorelle! In questa vostra terra, ricca di tradizioni cristiane e di valori umani, sono fiorite numerose vocazioni maschili e femminili, in particolare per la Famiglia Salesiana; come quella del Cardinale Bertone, che è nato proprio in questa vostra parrocchia, è stato battezzato in questa chiesa, ed cresciuto in una famiglia dove ha assimilato una fede genuina. La vostra Diocesi deve molto ai figli e alle figlie di Don Bosco, per la loro presenza diffusa e feconda in tutta la zona fin dagli anni in cui era ancora in vita il Santo Fondatore. Sia questo un ulteriore incoraggiamento per la vostra comunità diocesana ad impegnarsi sempre più nel campo dell’educazione e dell’accompagnamento vocazionale. Invochiamo per questo la protezione di Maria, la Vergine Assunta Patrona della Diocesi, Aiuto dei cristiani, Madre amata e venerata in modo speciale nei numerosi santuari a Lei dedicati tra i monti del Gran Paradiso e la pianura del Po. La sua presenza materna indichi a tutti la via della speranza e ve li conduca come la stella che guidò i santi Magi. La Madonna della Stella vegli su voi tutti dal colle che domina Ivrea, il Monte Stella dedicato a Lei e ai Re Magi. Affidiamoci ora con fiducia filiale alla Madonna invocandola con la preghiera dell’Angelus.
+PetaloNero+
00martedì 21 luglio 2009 16:44
RINUNCE E NOMINE


NOMINA DEL VESCOVO DI SAN JOSE DE ANTIQUE (FILIPPINE)

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di San Jose de Antique (Filippine) S.E. Mons. Jose Romeo Orquejo Lazo, finora Vescovo di Kalibo.

S.E. Mons. Jose Romeo Orquejo Lazo

S.E. Mons. Jose Romeo Orquejo Lazo è nato a San Jose de Buenavista Antique, nella diocesi di San Jose de Antique (Filippine), il 23 gennaio 1949. Ha svolto gli studi secondari presso la "St. Joseph Academy"di San Jose, quelli filosofici presso il seminario di "St. Peter" ed infine i corsi di teologia presso il Seminario Maggiore "St. Vincent Ferrer" di Jaro. Ha fatto poi studi ulteriori presso l' "East Asian Pastoral Institute" e l' "Institute of pastoral theology" di Berkeley, negli USA.

E’ stato ordinato sacerdote per la diocesi di San Jose de Antique il 1° aprile 1975.

Dopo alcuni anni come Parroco a Dao, è stato tra il 1978 al 1985 Direttore spirituale e poi Rettore del Seminario di San Pietro a San Jose de Buenavista. Nel 1985 è diventato Parroco di Bugason e, nel 1989, Vicario Generale della diocesi di San Jose de Antique e Rettore della Cattedrale. Nel 1997 è diventato Membro dell'équipe del programma Assist organizzato dall'Episcopato filippino per la formazione permanente del clero locale.

Eletto il 15 novembre 2003 Vescovo di Kalibo, è stato consacrato il 29 dicembre successivo.
+PetaloNero+
00martedì 21 luglio 2009 16:44
DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, REV.DO P. FEDERICO LOMBARDI. S.I. SUL SALUTO DEL SANTO PADRE IN OCCASIONE DEL PASSAGGIO DEL TOUR DE FRANCE IN VALLE D’AOSTA

Oggi la corsa ciclistica del Tour de France transita nella Valle d’Aosta vicino ad Introd, dove il Santo Padre si trova per un periodo di riposo. In tale occasione il Papa indirizza ai partecipanti e a tutti gli sportivi un messaggio di saluto e di auguri.


SALUTO DEL SANTO PADRE

In occasione del passaggio del Tour de France, nella Valle d’Aosta, il Santo Padre - che si trova in questi giorni a Les Combes di Introd - indirizza il suo cordiale saluto a tutti gli atleti e agli organizzatori della corsa e allarga allo stesso tempo il suo pensiero a tutti gli sportivi impegnati in questo periodo in varie attività e competizioni, augurando che l’impegno nello sport contribuisca alla crescita integrale della persona, non sia mai separato dal rispetto dei valori morali e sia attento ai valori educativi.

A l’occasion du passage du Tour de France dans la Vallée d’Aoste, le Saint-Père – qui séjourne aux Combes d’Introd au Val d’Aoste – adresse ses chalereuses salutations à tous les coureurs et aux organisateurs de cette compétition. Par la même occasion, le Pape tourne ses pensées vers tous les sportifs actuellement engagés dans diverses activités et compétitions, en souhaitant que l’engagement sportif contribue à la croissance intégrale de la personne et aille toujours de pair avec le respect des valeurs morales et de l’effort éducatif.
+PetaloNero+
00mercoledì 22 luglio 2009 16:16
RINUNCE E NOMINE



RINUNCIA DEL PRELATO DI COARI (BRASILE)

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della prelatura di Coari (Brasile), presentata da S.E. Mons. Joércio Gonçalves Pereira, C.SS.R., in conformità al can. 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.



RINUNCIA DEL VESCOVO DI SANTIAGO DE CABO VERDE (CAPO VERDE) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Santiago de Cabo Verde (Capo Verde), presentata da S.E. Mons. Paulino Do Livramento Évora, C.S.Sp., in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Santiago de Cabo Verde (Capo Verde) S.E. Mons. Arlindo Gomes Furtado, finora Vescovo di Mindelo.


+PetaloNero+
00giovedì 23 luglio 2009 16:05
RINUNCE E NOMINE



NOMINA DEL VICARIO APOSTOLICO DI NEKEMTE (ETIOPIA)

Il Santo Padre ha nominato Vicario Apostolico di Nekemte (Etiopia) il Rev.do Padre Theodorus van Ruijven, C.M., finora Prefetto Apostolico di Jimma-Bonga ed Amministratore Apostolico di Nekemte. Gli è stata assegnata la sede titolare vescovile di Utimma.

Rev.do Padre Theodorus van Ruijven, C.M.

Il Rev.do Padre Theodorus van Ruijven, C.M., è nato a Rijswijk, nella Diocesi di Rotterdam (Olanda) il 22 maggio 1938. Entrato nella Congregazione dei PP. Lazzaristi (Congregazione della Missione) il 2 settembre 1957 a Panningen (Olanda), è stato ordinato sacerdote il 19 marzo 1964. Dopo l’ordinazione ha svolto le seguenti mansioni: 1965-1986: Missionario in Etiopia, residente nelle Case di Addis Abeba e Bonga; 1986-1992: Consultore della Provincia religiosa Lazzarista di Etiopia; 1990-1993: Rettore del Seminario Minore di Ambo; 1994-1998 ha svolto le funzioni di Visitatore supplente; 1998-2002: Rieletto Consultore della Provincia religiosa Lazzarista in Etiopia; dal 1998: Prefetto Apostolico di Jimma-Bonga; dal 2008 è Amministratore Apostolico di Nekemte.



NOMINA DEL NUNZIO APOSTOLICO IN CUBA

Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Cuba S.E. Mons. Giovanni Angelo Becciu, Arcivescovo titolare di Roselle, finora Nunzio Apostolico in Angola e in São Tomé e Principe.
+PetaloNero+
00venerdì 24 luglio 2009 16:32
RINUNCE E NOMINE


NOMINA DEL NUNZIO APOSTOLICO IN LUSSEMBURGO

Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Lussemburgo S.E. Mons. Giacinto Berloco, Arcivescovo titolare di Fidene, Nunzio Apostolico in Belgio.
+PetaloNero+
00sabato 25 luglio 2009 15:58
RINUNCE E NOMINE



RINUNCIA DEL VESCOVO DI PHAN THIÊT (VIÊT NAM) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Phan Thiêt (Viêt Nam), presentata da S.E. Mons. Paul Nguyên Thanh Hoan, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Phan Thiêt (Viêt Nam) S.E. Mons. Joseph Vu Duy Thông, finora Vescovo titolare di Tortiboli e Ausiliare della diocesi di Thành-Phò Hô Chí Minh.



RINUNCIA DEL VESCOVO DI THÁI BÌNH (VIÊT NAM) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Thái Bình (Viêt Nam), presentata da S.E. Mons. François X. Nguyên Van Sang, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Thái Bình (Viêt Nam) S.E. Mons. Pierre Nguyên Van Dê, S.D.B., finora Vescovo titolare di Ammaedara e Ausiliare di Bùi Chu.



NOMINA DEL VESCOVO DI PHÁT DIÊM (VIÊT NAM)

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Phát Diêm (Viêt Nam) il Rev.do Joseph Nguyen Nang, Rettore del Seminario Maggiore di Xuân Lôc.

Rev.do Joseph Nguyen Nang

Il Rev.do Joseph Nguyen Nang è nato il 24 novembre 1953 a Phuc Nhac, Diocesi di Phát Diêm. Ha compiuto gli studi nel Seminario Minore di Saigon (1962-1970) e in quello Maggiore di San Pio X, Dalat (1975-1978). Nel periodo di formazione, come seminarista maggiore ha prestato servizio all’Istituto diocesano Petit Apôtre a Bach Lam, Thong Nhat, Dong Nai (1977-1988) e presso la parrocchia Thuan Hoà, Bien Hoà (1988-1990). E’ stato ordinato sacerdote il 9 giugno 1990 ed incardinato nella Diocesi di Xuân Lôc.

Dopo l’Ordinazione sacerdotale, ha ricoperto i seguenti ministeri: Parroco e Decano della parrocchia Thuan Hoà, Bien Hoà (1990-1998); studi presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, terminati con una Laurea in Teologia Dogmatica (1998-2002). Dal 2002 è Rettore del Seminario Maggiore di Xuân Lôc.



NOMINA DELL’ORDINARIO MILITARE PER LA GRAN BRETAGNA

Il Papa ha nominato Vescovo Ordinario Militare per la Gran Bretagna il Rev.do Mons. Charles Phillip Richard Moth, finora Vicario Generale dell’arcidiocesi di Southwark (Gran Bretagna).

Rev.do Mons. Charles Phillip Richard Moth

Il Rev.do Mons. Charles Phillip Richard Moth è nato l’8 luglio 1958 a Chingola (Zambia).

Ha compiuto gli studi primari e secondari nelle scuole cattoliche in Kent.

Ha ricevuto la formazione sacerdotale presso il Seminario St John’s a Wonersh, Surrey e, presso l’Università St. Paul, a Ottawa, ha conseguito la licenza ed il Master in Diritto Canonico.

E’ stato ordinato sacerdote il 3 luglio 1982 ed ha svolto i seguenti ministeri: Vice-parroco, Giudice del Tribunale Metropolitano di Prima Istanza di Southwark, Cappellano "part-time" del Corpo Medico dell’Esercito a Kennington, Segretario privato dell’Arcivescovo Mons. Michael Bower, Maestro di Cerimonie, Direttore dell’Ufficio Vocazioni e Vice-Cancelliere, Presidente del Tribunale Metropolitano di Seconda Istanza di Southwark.

Dal 2001 è stato nominato Vicario Generale dell’arcidiocesi di Southwark, Prelato d’Onore; nel 2003 Amministratore parrocchiale di Holy Cross, Plumsteas, nel 2006 Amministratore parrocchiale di St Joseph’s, St Mary’s, Cray .



NOMINA DEL COADIUTORE DI JAKARTA (INDONESIA)

Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Coadiutore dell’arcidiocesi di Jakarta (Indonesia) S.E. Mons. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, finora Arcivescovo di Semarang.



NOMINA DELL’AUSILIARE DI XUÂN LÔC (VIÊT NAM)

Il Papa ha nominato Ausiliare della diocesi di Xuân Lôc (Viêt Nam) il Rev.do Thomas Vu Dình Hiêu, Cancelliere della medesima diocesi, assegnandogli la sede titolare vescovile di Bahanna.

Rev.do Thomas Vu Dình Hiêu

Il Rev.do Thomas Vu Dình Hiêu è nato il 30 ottobre 1954 a Ninh My, Diocesi di Bui Chu. Ha studiato regolarmente nel Seminario Minore di Xuân Lôc e in quello Maggiore di San Pio X, Dalat. A causa della difficile situazione politica del Paese, ha svolto un lungo servizio pastorale nella parrocchia di Tan Mai Due (1977-1988) e presso la Curia vescovile di Xuân Lôc come Segretario del Vescovo, dal 1988 al 1999. E’ stato ordinato sacerdote il 22 gennaio 1999 ed incardinato nella Diocesi Xuân Lôc.

Dopo l’Ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti ministeri: servizio nella Curia vescovile (1999-2000); studi di Teologia Morale presso l’Istituto Cattolico di Toulouse (Francia), conseguendo una "Maitrise" in Teologia (2000-2006). Dal 2006, è Cancelliere della Diocesi di Xuân Lôc.



NOMINA DI MEMBRI NELLA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE

Il Santo Padre ha nominato alcuni nuovi Membri della Commissione Teologica Internazionale ed ha rinnovato il mandato di altri del passato quinquennio. Detta Commissione risulta ora composta dai seguenti Membri:

Rev.do P. Charles MOREROD, O.P., Segretario Generale.

- Rev.do Peter Damian AKPUNONU (Nigeria), docente di esegesi biblica presso l'Università St. Mary of the Lake di Mundelein (Stati Uniti d'America).

- Rev.do P. Serge Thomas BONINO, O.P., docente di filosofia presso lo Studio Domenicano e l'Institut Catholique di Toulouse (Francia).

- Rev.do Geraldo Luis BORGES HACKMANN, docente di teologia sistematica presso l'Università di Porto Alegre (Brasile).

- Rev.da Suor Sara BUTLER, M.S.B.T., docente di teologia sistematica presso il Seminario St. Joseph di New York (Stati Uniti d'America).

- Rev.do Antonio CASTELLANO, S.D.B. (Cile), docente di teologia sistematica presso la Pontificia Università Salesiana, Roma.

- Rev.do Adelbert DENAUX, docente di teologia biblica presso il Seminario Leone XIII di Louvain (Belgio).

- Rev.do Marco DOLDI, docente di teologia morale presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, Sezione di Genova (Italia).

- Rev.do P. Gilles EMERY, O.P., docente di teologia sistematica presso la Facoltà di Teologia di Fribourg (Svizzera).

- Rev.do Mario Angel FLORES, docente di teologia sistematica presso la Facoltà Teologica Messicana, Mexico (Messico).

- Rev.do Francis GUSTILO, S.D.B., docente di teologia e spiritualità presso il Centro di Studi Don Bosco di Parañaque, Manila (Filippine).

- Dott.ssa Barbara HALLENSLEBEN (Germania), docente di teologia e di ecumenismo presso la Facoltà di Teologia di Fribourg (Svizzera).

- Rev.do Savio HON TAI-FAI, S.D.B., docente di teologia sistematica presso il Seminario Teologico di Hong Kong (Cina).

- Rev.do Tomislav IVANČIĆ, docente di teologia sistematica presso la Facoltà di Teologia di Zagreb (Croazia).

- Rev.do István IVANCSÓ, docente di teologia orientale a Nyíregyháza (Ungheria).

- Rev.do P. Tony KELLY, C.S.S.R, docente di teologia morale presso l'Università Cattolica Australiana di Canberra (Australia).

- Rev.do Jan W. M. LIESEN, docente di teologia biblica presso il Seminario di Rolduc (Paesi Bassi).

- Rev.do Mons. Paul McPARTLAN (Gran Bretagna), docente di teologia sistematica presso l'Università Cattolica d'America, Washington (Stati Uniti d'America).

- Rev.do Thomas NORRIS, docente di teologia sistematica presso il Seminario Teologico Saint Patrick's College di Maynooth (Irlanda).

- Rev.do Javier PRADES LÓPEZ, docente di teologia sistematica presso la Facoltà di Teologia di Madrid (Spagna).

- Dott. Johannes REITER, docente di teologia morale presso la Facoltà di Teologia di Mainz (Germania).

- Rev.do P. Paul ROUHANA, O.L.M., docente di teologia spirituale presso l'Università Santo Spirito di Jounieh (Libano).

- Rev.do Leonard SANTEDI KINKUPU, docente di teologia sistematica presso la Facoltà di Teologia di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).

- Rev.do Michael SCHULZ, docente di teologia sistematica presso la Facoltà di Teologia dell'Università di Bonn (Germania).

- Rev.do Pierangelo SEQUERI, docente di teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, Milano (Italia).

- Dott. Thomas SOEDING, docente di esegesi del Nuovo Testamento presso il Katholisch-Theologisches Seminar di Wuppertal (Germania).

- Rev.do Mons. Jerzy SZYMIK, docente di teologia sistematica presso l'Università di Katowice (Polonia).

- Rev.do Philippe VALLIN, docente di teologia sistematica presso la Facoltà di Teologia dell'Università di Strasbourg (Francia).

- Rev.do Dominic VELIATH, S.D.B., docente di teologia sistematica presso la Facoltà di Teologia di Bangalore (India).

- Rev.do Guillermo ZULETA, docente di teologia sistematica e di diritto canonico presso l'Università di Medellín (Colombia).



NOMINA DELL’INVIATO SPECIALE ALLE CELEBRAZIONI DEL MILLENNIO DELL’ARCIDIOCESI DI ALBA JULIA (ROMANIA) (29 SETTEMBRE 2009)

Il Santo Padre ha nominato l’Em.mo Card. Franc Rodé, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del millennio dell’Arcidiocesi di Alba Julia (Romania), che avranno luogo il 29 settembre 2009.
+PetaloNero+
00lunedì 27 luglio 2009 18:28
RINUNCE E NOMINE


NOMINA DELL’AUSILIARE DI ATLANTA (U.S.A.)

Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di Atlanta (U.S.A.) Mons. Luis R. Zarama, finora Vicario Generale della medesima arcidiocesi, assegnandogli la sede titolare vescovile di Bararo.

Mons. Luis R. Zarama

Mons. Luis R. Zarama è nato il 28 novembre 1958 a Pasto, Colombia. E’ entrato nel Seminario di Pasto e, dal 1982 al 1987, ha frequentato l’ "Universidad Mariana" dove ha studiato filosofia e teologia. Dal 1978 al 1991, ha seguito gli studi alla "Universidad Javeriana" a Bogota, ottenendo la Licenza in Diritto Canonico.

Ordinato sacerdote per l'arcidiocesi di Atlanta il 27 novembre 1993, ha svolto gli incarichi di vicario parrocchiale della "Sacred Heart Parish" ad Atlanta (1993-1996), Amministratore della "Saint Helena Mission" a Clayton (1996-2006) e Parroco della "Saint Mark Parish" a Clarkesville. Nel Tribunale metropolitano di Atlanta è stato, dal 1993 al 1997, Avvocato del Tribunale d'Appello; dal 1997 Difensore del Vincolo; e dal 2008 Vicario Giudiziale. Dal 2000 è Vice-Direttore delle Vocazioni e dal 2006 è Vicario Generale dell'arcidiocesi.

Il 4 luglio 2004 è diventato cittadino americano.

Il 10 febbraio 2007 è stato nominato Cappellano di Sua Santità.

Oltre l'inglese, parla lo spagnolo.
+PetaloNero+
00mercoledì 29 luglio 2009 16:10
RINUNCE E NOMINE


RINUNCIA DELL’EPARCA DI SAINT JOSAPHAT IN PARMA DEGLI UCRAINI (U.S.A.) E NOMINA DELL’AMMINISTRATORE APOSTOLICO SEDE VACANTE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Eparchia di Saint Josaphat in Parma degli Ucraini (U.S.A.), presentata da S.E. Mons. Robert Michail Moskal, in conformità al can. 210 § 1 del CCEO.

Il Papa ha nominato Amministratore Apostolico sede vacante di Saint Josaphat in Parma degli Ucraini (U.S.A.) S.E. Mons. John Bura, al presente Vescovo titolare di Limisa e Ausiliare dell’Arcieparchia di Philadelphia degli Ucraini (U.S.A.).

S.E. Mons. John Bura

S.E. Mons. John Bura è nato il 12 giugno 1944 a Wegeleben, Esarcato Apostolico di Germania e Scandinavia. Nel 1950 la sua famiglia è emigrata negli Stati Uniti d’America e si è stabilita a Jersey City, NJ.

Dopo aver frequentato le scuole elementari e medie; nel 1959 è entrato nel St. Basil Minor Seminary di Stamford, CT. Dal 1965 al 1970 ha frequentato per gli Studi Teologici il St. Josaphat Ukrainian Catholic Seminary e la Catholic University of America, a Washington, DC.

E’ stato ordinato sacerdote il 14 febbraio 1971 per l’Arcieparchia di Philadelphia degli Ucraini.

Dopo l’ordinazione sacerdotale ha svolto vari incarichi pastorali ed amministrativi: insegnante di religione e di lingua ucraina; Vice-Rettore al St. Basil Minor Seminary di Stamford; Rettore del St. Josaphat Ukrainian Catholic Seminary di Washington; parroco di Holy Ghost a Chester e poi della St. Nicholas Church a Wilmington.

Il 3 gennaio 2006 è stato nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcieparchia di Philadelphia degli Ucraini e consacrato il 21 febbraio successivo.
+PetaloNero+
00venerdì 31 luglio 2009 19:07
RINUNCE E NOMINE


RINUNCIA DI AUSILIARE DI BIRMINGHAM (GRAN BRETAGNA)

Il Santo Padre Benedetto XVI ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare dell’arcidiocesi di Birmingham (Gran Bretagna), presentata da S.E. Mons. Philip Pargeter, in conformità ai canoni 411 e 401 §1 del Codice di Diritto Canonico.

+PetaloNero+
00sabato 1 agosto 2009 15:58
LE UDIENZE

Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in Udienza, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo:

Partecipanti ai Campionati Mondiali di Nuoto.



RINUNCE E NOMINE



RINUNCIA DEL VESCOVO DI NGONG (KENYA)

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Ngong (Kenya), presentata da S.E. Mons. Cornelius Schilder, M.H.M., in conformità al can. 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.



RINUNCIA DEL VESCOVO DI MBUJIMAYI (REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Mbujimayi (Repubblica Democratica del Congo), presentata da S.E. Mons. Tharcisse Tsibangu Tsbishiku, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Mbujimayi (Repubblica Democratica del Congo) S.E. Mons. Bernard-Emmanuel Kasanda Mulenga, finora Vescovo titolare di Utimmira e Ausiliare della medesima diocesi.



+PetaloNero+
00sabato 1 agosto 2009 15:59
UDIENZA AI PARTECIPANTI AI CAMPIONATI MONDIALI DI NUOTO

Alle ore 11.30 di questa mattina, nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza i Tecnici, i Dirigenti e gli Atleti partecipanti ai Campionati Mondiali di Nuoto in corso a Roma e rivolge loro il discorso che riportiamo di seguito:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cari amici,

ho accolto con vivo compiacimento il vostro invito ad incontrarvi, in occasione dei campionati mondiali di nuoto. Grazie per la vostra gradita visita; porgo volentieri a ognuno e ad ognuna di voi il mio cordiale benvenuto! Rivolgo un deferente pensiero anzitutto al Presidente della Federazione Mondiale Nuoto (FINA), il Sig. Julio Maglione, e al Presidente della Federazione Italiana Nuoto (FIN), l’On. Paolo Barelli, mentre li ringrazio anche per le gentili parole che mi hanno indirizzato a nome di voi tutti. Saluto le Autorità presenti, i dirigenti e i responsabili, i tecnici, i delegati, i giornalisti e gli operatori dei mass-media, i volontari, gli organizzatori e quanti hanno contributo alla realizzazione di questo evento sportivo mondiale. Il mio saluto più affettuoso è specialmente per voi, cari atleti di diverse nazionalità, che siete i protagonisti di questi campionati mondiali di nuoto. Con le vostre gare offrite al mondo un avvincente spettacolo di disciplina e di umanità, di bellezza artistica e di tenace volontà. Mostrate a quali traguardi può condurre la vitalità della giovinezza, quando non si rifiuta la fatica di duri allenamenti e si accettano volentieri non pochi sacrifici e privazioni. Tutto questo costituisce anche per i vostri coetanei un’importante lezione di vita.

Com’è stato poc’anzi ricordato, lo sport, praticato con passione e vigile senso etico, specialmente per la gioventù, diventa palestra di sano agonismo e di perfezionamento fisico, scuola di formazione ai valori umani e spirituali, mezzo privilegiato di crescita personale e di contatto con la società. Assistendo a questi mondiali di nuoto ed ammirando i risultati conseguiti, non è difficile rendersi conto di quanta potenzialità Iddio abbia dotato il corpo umano, e quali interessanti obbiettivi di perfezione esso possa raggiungere. Il pensiero va allora allo stupore del Salmista che, contemplando l’universo, canta la gloria di Dio e la grandezza dell’essere umano. "Quando vedo i tuoi cieli, - leggiamo nel Salmo 8 - opere delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perchè di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perchè te ne curi? Davvero l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" (vv. 4-5). Come allora non ringraziare il Signore per aver dotato il corpo dell’uomo di tanta perfezione; per averlo arricchito di una bellezza e di un’armonia che si possono esprimere in tanti modi!

Le discipline sportive, ognuna con modalità diverse, ci aiutano ad apprezzare questo dono che Iddio ci ha fatto. La Chiesa segue e si prende cura dello sport, praticato non come un fine a se stesso, ma come un mezzo, come strumento prezioso per la formazione perfetta ed equilibrata di tutta la persona. Anche nella Bibbia troviamo interessanti riferimenti allo sport come immagine della vita. Ad esempio, l’apostolo Paolo lo ritiene un autentico valore umano, lo utilizza non solo come metafora per illustrare alti ideali etici e ascetici, bensì pure come mezzo per la formazione dell’uomo e come componente della sua cultura e della sua civiltà.

Voi, cari atleti, siete modelli per i vostri coetanei, ed il vostro esempio può essere per loro determinante nel costruire positivamente il loro avvenire. Siate allora campioni nello sport e nella vita! Si è fatto prima cenno a Giovanni Paolo II il quale, incontrando nell’ottobre dell’Anno giubilare 2000 il mondo dello sport, ebbe a sottolineare la grande importanza della pratica sportiva, proprio perché "può favorire l’affermarsi nei giovani di valori importanti quali la lealtà, la perseveranza, l’amicizia, la condivisione, la solidarietà" (Insegnamenti, vol. XXIII/2, p. 729). Inoltre, manifestazioni sportive come la vostra, grazie ai moderni mezzi di comunicazione sociale, esercitano un notevole impatto sull’opinione pubblica, dato che il linguaggio dello sport è universale e raggiunge specialmente le nuove generazioni. Veicolare messaggi positivi attraverso lo sport contribuisce pertanto a costruire un mondo più fraterno e solidale.

Chers amis sportifs de langue française, je suis heureux de vous recevoir et de vous saluer cordialement à l’occasion des championnats du monde de natation. Le sport que vous pratiquez est une école de générosité, de loyauté et de respect de l’autre. Puisse-t-il favoriser le développement des valeurs d’amitié et de partage entre les personnes et entre les peuples. Que Dieu vous bénisse !

I am pleased to greet the English-speaking athletes taking part in the International Swimming Federation World Championships, together with the many officials, support staff, volunteers and friends who have joined you here in Rome during these days. May your pursuit of excellence be accompanied by gratitude for your God-given gifts and a desire to help others to use their own gifts in building a better and more united world. Upon you and your families I invoke God’s blessings of joy and peace!

Von Herzen grüße ich die deutschsprachigen Teilnehmer der Schwimm-Weltmeisterschaft hier in Rom. Liebe Freunde, als sportliche Wettkämpfer bringt ihr Höchstleistungen und seid Vorbilder für viele junge Menschen. Setzt euch in eurer Lebenswelt für das Gute und Bleibende ein, damit der Sport der Entfaltung der Gaben dient, die Gott den Menschen geschenkt hat. Der Herr segne euch auf all euren Wegen.

Saludo cordialmente a los presentes de lengua española: atletas, dirigentes y cuantos han participado de varios modos en el Campeonato Mundial de Natación. Os invito a seguir fomentando el deporte de acuerdo con los más altos valores humanos, de manera que favorezca el sano desarrollo físico de quienes lo practican, y sea así una propuesta para la formación integral de niños y jóvenes. Muchas gracias.

Queridos amigos de língua portuguesa que tomais parte neste campeonato mundial de natação, a todos saúdo cordialmente, aproveitando para vos agradecer a lição de vida que ofereceis ao mundo, feita de disciplina e humanidade, de beleza artística e vontade forte para vencer e sobretudo para se vencer a si mesmo. Invoco a ajuda de Deus sobre vós e vossas famílias, ao conceder-vos a Bênção Apostólica.

Cari amici, e soprattutto voi, cari atleti, mentre ancora vi ringrazio per questo cordiale incontro, vi auguro di "nuotare" verso sempre più impareggiabili ideali. Vi assicuro un ricordo nella preghiera e invoco su di voi, sulle vostre famiglie e su tutti i vostri cari, per intercessione della Beata Vergine Maria, la benedizione divina.
+PetaloNero+
00sabato 1 agosto 2009 16:00
LETTERA DEL SANTO PADRE ALL’INVIATO SPECIALE ALLA CELEBRAZIONE DELLA IX ASSEMBLEA PLENARIA DELLA FEDERAZIONE DELLE CONFERENZE EPISCOPALI DELL’ASIA (MANILA, 11-16 AGOSTO 2009)

In data 13 giugno 2009, il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato l’Em.mo Card. Francis Arinze Suo Inviato Speciale alla celebrazione della IX Assemblea Plenaria della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia, in programma a Manila (11-16 agosto 2009).

Il Cardinale Inviato Speciale sarà accompagnato da una Missione composta dai seguenti ecclesiastici:

- Rev.do P Carmelo P. Arada, Jr;

- Rev.do P. Juanito C. Arroco, Jr.

Pubblichiamo di seguito la Lettera del Santo Padre all’Em.mo Card. Francis Arinze:


LETTERA DEL SANTO PADRE

Venerabili Fratri Nostro

Francisco S.R.E. Cardinali Arinze

Praefecto Emerito Congregationis de Cultu Divino

et Disciplina Sacramentorum

«"Ego sum panis vivus, qui de caelo descendi. Si quis manducaverit ex hoc pane, vivet in aeternum; panis autem, quem ego dabo, caro mea est pro mundi vita" (Io 6,51). Sicut vitae panis hac ratione manifestatur Iesus, quem aeternus Pater dono dat hominibus» (Sacramentum caritatis, 7).

Sapienti de consilio novimus omnes sacros Asiae Praesules, quo a fidelibus altius usque intellegatur et diligatur hoc divinum Sacramentum, in proximo Coetu Plenario Foederationis Conferentiarum Episcopalium Asiae propositum habere sententiam se meditaturos «Vivendo Eucharistiam in Asia», inspirationem hauriendo etiam e Nostra Adhortatione Apostolica postsynodali cui titulus Sacramentum Caritatis.

Quocirca, ut tantus eventus maxima celebraretur sollemnitate fructusque afferat uberrimos inter tot populos et culturas totius Continentis, Foederatio Conferentiarum Episcopalium Asiae, per suum Praesidem Suam Beatitudinem Venerabilem Fratrem Nostrum Varkey Vithayathil, C.SS.R., Archiepiscopum Maiorem Ernakulamensem-Angamaliensem, a Nobis postulavit ut eminentem Praesulem mitteremus ad personam Nostram tuendam Nostramque simul mentem ostendendam. Ad te autem, Venerabilis Frater Noster, cogitationem Nostram admovimus, quem aptum ad hoc munus efficaciter explendum aestimamus, cum iam antea deditam noverimus sollertem actuositatem tuam pro animarum bono, ac praesertim pro cultu divino tota in Ecclesia rite celebrando.

Quam ob rem, magna permoti fiducia et caritate, te Missum Extraordinarium Nostrum constituimus pro IX Coetu Plenario Foederationis Conferentiarum Episcopalium Asiae diebus XI-XVI proximi mensis Augusti Manilae in Philippinis celebrando. Verba insuper et desideria Nostra ibi diligenter transmittenda curabis. Mens autem Nostra peculiaris est ut omnes Pastores doceant christifideles quo Eucharisticam celebrationem maxime Dominico die conferta acie partecipent, reconciliationis sacramento abluantur, verbo Dei ibidem et sacro convivio reficiantur. Quos quidem hortamur ut sacerdotes suos plurimi existiment, qui a Domino electi sunt et constituti Eucharistiae ministri, eorum spiritale opus ferventibus orationibus et oblationibus sustineant novasque foveant ad hoc sublime ministerium vocationes, potissimum nunc tota cum Ecclesia Sacerdotalem Annum devote celebrantes.

Nos precibus tuam sustinebimus magni ponderis missionem, dum iam nunc enixe te, Venerabilis Frater Noster, cunctos Fratres in Episcopatu ibi congregatos omnesque in universa Asia Christi Salvatoris asseclas committimus amantissimae tutelae Deiparae Virginis Mariae in caelum assumptae necnon universis Sanctis qui hac in continenti opus promoverunt evangelizationis. Apostolicam denique Nostram Benedictionem amanter tibi imprimis elargimur, cum omnibus ad quos nunc mitteris communicandam.

Ex Aedibus Vaticanis, die XXIV mensis Iunii, anno MMIX, Pontificatus Nostri quinto.

BENEDICTUS PP. XVI
+PetaloNero+
00sabato 1 agosto 2009 16:00
TELEGRAMMA DI CORDOGLIO DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO PER LA SCOMPARSA DELLA SIG.RA CORAZON AQUINO

Pubblichiamo di seguito il telegramma di cordoglio per la scomparsa della Sig.ra Corazon Aquino, ex-Presidente delle Filippine, avvenuta la scorsa notte, inviato all’Arcivescovo di Manila dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone a nome del Santo Padre Benedetto XVI:


TELEGRAMMA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO

HIS EMINENCE CARDINAL GAUDENCIO ROSALES

ARCHBISHOP OF MANILA

THE HOLY FATHER WAS DEEPLY SADDENED TO LEARN OF THE DEATH OF MRS. CORAZON AQUINO AND HE ASKS YOU TO CONVEY TO HER FAMILY AND THE GOVERNMENT AUTHORITIES HIS HEARTFELT CONDOLENCES AND THE ASSURANCE OF HIS PRAYERS FOR HER ETERNAL REST. RECALLING PRESIDENT AQUINO’S COURAGEOUS COMMITMENT TO THE FREEDOM OF THE FILIPPINO PEOPLE, HER FIRM REJECTION OF VIOLENCE AND INTOLERANCE, AND HER CONTRIBUTION TO THE REBUILDING OF A JUST AND COHESIVE POLITICAL ORDER IN HER BELOVED HOMELAND, HIS HOLINESS COMMENDS HER NOBLE SOUL TO THE ETERNAL MERCIES OF GOD OUR HEAVENLY FATHER. HE LIKEWISE REMEMBERS HER AS A WOMAN OF DEEP AND UNWAVERING FAITH AND THUS HE PRAYS THAT THE SAME FAITH AND HOPE WHICH GUIDED HER LIFE WILL NOW COME TO ABUNDANT FULFILLMENT. INVOKING UPON ALL THE FILIPPINO PEOPLE AN OUTPOURING OF DIVINE GRACES, THE HOLY FATHER CORDIALLY IMPARTS HIS APOSTOLIC BLESSING TO ALL TAKING PART IN THE MASS OF CHRISTIAN BURIAL, AS A PLEDGE OF CONSOLATION, STRENGTH AND PEACE IN OUR LORD JESUS CHRIST.

CARDINAL TARCISIO BERTONE

SECRETARY OF STATE.
+PetaloNero+
00domenica 2 agosto 2009 16:42
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS


Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI, giunto mercoledì scorso a Castel Gandolfo dalla Valle d’Aosta, dove ha trascorso un periodo di riposo, recita l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Sono rientrato pochi giorni fa dalla Val d’Aosta, ed ora con vivo piacere mi ritrovo tra voi, cari amici di Castel Gandolfo. Al Vescovo, al parroco e alla comunità parrocchiale, come pure alle Autorità civili e a tutti i Castellani insieme ai pellegrini e ai villeggianti rinnovo con affetto il mio saluto, unito a un sentito ringraziamento per la vostra accoglienza sempre tanto cordiale. Grazie anche per la vicinanza spirituale, che molti mi hanno dimostrato quando a Les Combes mi è capitato il piccolo infortunio al polso della mano destra.

Cari fratelli e sorelle, l’Anno Sacerdotale che stiamo celebrando costituisce una preziosa occasione per approfondire il valore della missione dei presbiteri nella Chiesa e nel mondo. Utili spunti di riflessione, al riguardo, ci vengono dalla memoria dei santi che la Chiesa quotidianamente ci propone. In questi primi giorni del mese di agosto, ad esempio, ne ricordiamo alcuni che sono veri modelli di spiritualità e di dedizione sacerdotale. Ieri era la memoria liturgica di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa, grande maestro di teologia morale e modello di virtù cristiane e pastorali, sempre attento alle necessità religiose del popolo. Oggi contempliamo in san Francesco d’Assisi l’ardente amore per la salvezza delle anime, che ogni sacerdote deve costantemente nutrire: ricorre infatti il cosiddetto "Perdono di Assisi", che egli ottenne dal Papa Onorio III nell’anno 1216, dopo aver avuto una visione, mentre si trovava in preghiera nella chiesetta della Porziuncola. Apparendogli Gesù nella sua gloria, con alla destra la Vergine Maria e intorno molti Angeli, gli chiese di esprimere un desiderio, e Francesco implorò un "ampio e generoso perdono" per tutti coloro che "pentiti e confessati" avrebbero visitato quella chiesa. Ricevuta l’approvazione pontificia, il Santo non aspettò nessun documento scritto, ma corse ad Assisi e, giunto alla Porziuncola, annunciò la bella notizia: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!". Da allora, dal mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2, si può lucrare, alle consuete condizioni, l’indulgenza plenaria anche per i defunti, visitando una chiesa parrocchiale o francescana.

Che dire di san Giovanni Maria Vianney, che ricorderemo il 4 agosto? Proprio per commemorare il 150° anniversario della sua morte ho indetto l’Anno Sacerdotale. Di quest’umile parroco, che costituisce un modello di vita sacerdotale non solo per i parroci ma per tutti i sacerdoti, mi riprometto di parlare nella catechesi dell’Udienza generale di mercoledì prossimo. Il 7 agosto, poi, sarà la memoria di san Gaetano da Thiene, il quale soleva ripetere che "non con l’amore sentimentale, ma con l’amore dei fatti si purificano le anime". Ed il giorno dopo, l’8 agosto, la Chiesa ci additerà come modello san Domenico, del quale è stato scritto che "apriva bocca o per parlare con Dio nella preghiera o per parlare di Dio". Non posso infine dimenticare di ricordare anche la grande figura di Papa Montini, Paolo VI, di cui il 6 agosto ricorre il 31° anniversario della morte, avvenuta proprio qui a Castel Gandolfo. La sua vita, così profondamente sacerdotale e ricca di tanta umanità, rimane nella Chiesa un dono di cui ringraziare Dio. La Vergine Maria, Madre della Chiesa, aiuti i sacerdoti ad essere tutti totalmente innamorati di Cristo, seguendo l’esempio di questi modelli di santità sacerdotale.



DOPO L’ANGELUS

Je vous accueille avec joie, chers amis francophones venus à Castel Gandolfo pour vous associer à la prière mariale de l’Angélus. Aujourd’hui encore le Seigneur nous accompagne sur notre route quotidienne. Il nous donne à manger la vraie manne qui vient du ciel, le vrai pain de la vie, qui redonne courage et confiance, et qui fortifie notre foi. En cette année sacerdotale, illuminée par le 150ème anniversaire de l’enciellement du saint curé d’Ars célébré cette semaine, je vous encourage à participer avec fidélité et dévotion à l’Eucharistie dominicale et à prendre du temps pour l’adorer en vérité. Priez pour les prêtres et les séminaristes. Je demande à Dieu de vous bénir, ainsi que vos familles et vos amis.

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer, including the international pilgrimage group of Sisters of Saint Felix of Cantalice. In today’s Gospel, Jesus tells us to work for the food that remains unto life eternal. During these quiet days of summer, may all of us find spiritual nourishment in "the bread come down from heaven", offered to us daily in God’s holy word and in the sacrament of the Eucharist. Upon you and your families I invoke an abundance of joy and peace in the Lord!

Mit Freude grüße ich die deutschsprachigen Gäste und heute besonders die große Ministrantengruppe aus Teublitz in der Oberpfalz. Am kommenden Dienstag feiern wir den 150. Todestag des heiligen Pfarrers von Ars. Aus Anlaß dieses Jubiläums habe ich, wie ihr wißt, in diesem Jahr alle Gläubigen zum besonderen Gebet für die Priester und um Priesterberufe aufgerufen. Durch den Dienst der Priester wird Christus, das Brot des Lebens, in der Eucharistie den Menschen immer neu geschenkt. Christus stillt unseren Hunger nach Liebe und Frieden und regt uns an, eine Welt aufzubauen, in der es Gerechtigkeit und Wohlfahrt für alle Menschen gibt. Der Herr begleite euch und schenke euch eine frohe Ferienzeit!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana, en particular a las Religiosas Reparadoras del Sagrado Corazón, que están celebrando su Capítulo General. Invito a todos a renovar la mente y el espíritu escuchando la Palabra de Dios, que se proclama en la Eucaristía, donde también el Señor se nos ofrece como comida y bebida de salvación. En este camino de vida cristiana os acompaña la amorosa protección de María Santísima, Estrella de la esperanza. Feliz Domingo!

Z Castel Gandolfo serdecznie pozdrawiam wszystkich Polaków. Wiem, że sierpień jest dla was miesiącem obchodów ważnych wydarzeń religijnych i narodowych. Dzisiaj łączę się w modlitwie z uczestnikami obchodów rocznicy Powstania Warszawskiego. Z heroizmu Powstańców i męstwa narodu zrodziła się wolna Polska. Niech ofiara ich życia owocuje pokojem i pomyślnym rozwojem waszej Ojczyzny. Niech Bóg błogosławi Polsce i każdemu z was.

[Da Castel Gandolfo saluto cordialmente tutti i polacchi. So che agosto è per voi un mese di importanti celebrazioni religiose e patriottiche. Oggi mi unisco nella preghiera con i partecipanti alle celebrazioni dell’anniversario dell’insurrezione di Varsavia. Dall’eroismo degli Insorti e dalla fortezza della nazione nacque la Polonia libera. Il sacrificio della loro vita porti frutti di pace e di prosperità della vostra Patria. Dio benedica la Polonia e ciascuno di voi.]

Rivolgo, infine, il mio saluto cordiale ai pellegrini di lingua italiana, prima di tutto ai cittadini di Castel Gandolfo, dove ritorno sempre con gioia e dove oggi si tiene la tradizionale Sagra delle Pesche. Saluto in particolare i giovani delle parrocchie San Giovanni Battista e Santa Maria Assunta in Monterosso Almo e tutti i gruppi parrocchiali e le famiglie, anche quanti ci seguono in questo momento sugli schermi di Piazza San Pietro a Roma. A tutti auguro una buona domenica e un sereno mese di agosto.
+PetaloNero+
00domenica 2 agosto 2009 16:42
CONCERTO IN ONORE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI OFFERTO DALLA "BAYERISCHES KAMMERORCHESTER BAD BRÜCKENAU"

Alle ore 18 di oggi, nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, ha luogo un Concerto offerto dalla "Bayerisches Kammerorchester Bad Brückenau" in onore del Santo Padre Benedetto XVI.

In programma musiche di Johann Sebastian Bach, Benjamin Britten e Wolfgang Amadeus Mozart.

+PetaloNero+
00martedì 4 agosto 2009 15:56
CONCERTO IN ONORE DEL SANTO PADRE
OFFERTO DALLA
"BAYERISCHES KAMMERORCHESTER BAD BRÜCKENAU"

PAROLE DI BENEDETTO XVI

Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo
Domenica, 2 agosto 2009




Egregio decano Kemmer,
egregi musicisti,
cari amici,

oggi per la prima volta dopo un così bel concerto non ho potuto applaudire con vigore. Sono dunque ancor più lieto di poter esprimere al signor Albrecht Mayer e ai musicisti della Bayerisches Kammerorchester Bad Brückenau il ringraziamento e l'ammirazione di tutti i presenti. Parimenti ringrazio il decano Kilian Kemmer per le sue parole di saluto e tutti coloro che hanno organizzato e reso possibile questo concerto a Castel Gandolfo.

Per noi, naturalmente, il grande fascino di questa sera è stato il suono dell'oboe che Lei, caro signor Mayer, ci ha magistralmente offerto.

È stato commovente osservare come da un pezzo di legno, da questo strumento, fluisca un intero universo di musica: l'insondabile e il gioioso, il serio e il faceto, il grandioso e l'umile, il dialogo interiore delle melodie.

Ho pensato quant'è magnifico che in un piccolo pezzo creativo si nasconda una tale promessa, che il maestro può liberare. E ciò significa che tutta la creazione è colma di promesse e che l'uomo riceve il dono di sfogliare questo libro di promesse almeno per un po'. Penso che questa sera ci inviti non solo a serbare le forze naturali che ci aiutano a far emergere le energie fisiche, che sono una promessa della creazione, ma anche a serbare le promesse più profonde, più grandi che questa musica ci ha indicato, nella vigilanza del cuore, che ci permette di comprendere anche questo pezzo di creazione.

Il programma di sala, con la descrizione del concerto, ci ha introdotto un po' nelle opere dei compositori. Penso che sia per noi tutti commovente che tali maestri si siano comportati come il buon padre di famiglia del Vangelo, di cui parla il Signore. Non traggono solo il vecchio e il nuovo dalle loro ricchezze. Sotto la spinta dei loro compiti, possono non solo creare sempre cose nuove, ma anche riprendere in considerazione il vecchio e quindi diventano visibili nuove potenzialità, che erano presenti nell'opera precedente. Questo concerto con gli assoli dell'oboe ha assolto il compito di esprimere nuove potenzialità, in cui la musica prosegue, rimane viva e rinasce in ogni esecuzione, come anche ora.

Mi viene in mente che oggi nella Chiesa ricorre il giorno della Porziuncola, che ci ricorda la miracolosa visione di san Francesco. Nella piccola chiesa della Porziuncola ad Assisi, egli vede il Signore, sua Madre e gli Angeli intorno. Il Signore gli concede di esprimere un desiderio e san Francesco chiede di poter portare a casa il perdono. La richiesta viene accettata, egli torna a casa e dice gioioso ai fratelli: amici, il Signore vuole averci tutti in Paradiso! Oggi penso che dovremmo trascorrere questo momento come un'ora di paradiso, osservare e ascoltare il paradiso e la bellezza incorrotta e il bene della creazione. Non è una fuga dalla miseria di questo mondo e della quotidianità, perché possiamo continuare a contrastare il male e le tenebre solo se noi stessi crediamo nel bene e possiamo credere nel bene soltanto se lo sperimentiamo e lo viviamo come realtà. In quest'ora abbiamo sfiorato il bene e il bello con il nostro cuore.

Cari amici,
ho parlato in lingua tedesca, perché i musicisti e la gran parte dei partecipanti sono tedeschi. Purtroppo dopo gli avvenimenti della torre di Babele le lingue ci separano, creano barriere. Ma in questa ora abbiamo visto e sentito che c'è una parte indistrutta del mondo, anche dopo la torre e la superbia di Babele, ed è la musica: la lingua che noi possiamo tutti capire, perché tocca il cuore di noi tutti. Questo per noi non è solo una garanzia che la bontà e la bellezza della creazione di Dio non sono distrutte, ma che noi siamo chiamati e capaci di lavorare per il bene e per il bello, e sono anche una promessa che il mondo futuro verrà, che Dio vince, che la bellezza e la bontà vincono.

Per questa consolazione, per questo conforto nel nostro lavoro quotidiano, siamo grati a voi musicisti. Grazie a voi tutti, buona sera e buona settimana.




© Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana

+PetaloNero+
00martedì 4 agosto 2009 16:00
RINUNCE E NOMINE



NOMINA DEL COADIUTORE DI ISLAMABAD-RAWALPINDI (PAKISTAN)

Il Santo Padre ha nominato Vescovo Coadiutore della diocesi di Islamabad-Rawalpindi (Pakistan) il Rev.do Rufin Anthony, Rettore del Seminario Maggiore Christ the King di Karachi e Vicario Generale di Faisalabad.

Rev.do Rufin Anthony

Il Rev.do Rufin Anthony è nato il 12 febbraio 1940 a Khushpur, Diocesi di Faisalabad. Dopo gli studi primari e secondari compiuti nel suo villaggio, è entrato nel Seminario Minore St. Pius X di Quetta. Ha frequentato poi il Christ the King Major Seminary, Karachi, e la Pontificia Università Urbaniana, Roma, per il conseguimento della Licenza in Teologia Spirituale. È stato ordinato il 29 giugno 1969 ed è incardinato nella Diocesi di Faisalabad.

Dopo l’Ordinazione ha ricoperto i seguenti incarichi: 1969-1970: Docente e Padre spirituale del Seminario Minore St. Pius X, Quetta; 1970-1974: Parroco di Chak, Okara; 1974-1976: Docente al Seminario Maggiore Christ the King di Karachi; 1976-1979: Vicario Generale di Faisalabad e Parroco della Cattedrale Sts. Peter and Paul; 1979-1990: Parroco di Khushpur; 1990-1994: Parroco di Chak; 1994-1995: Rettore del Seminario Minore St. Thomas the Apostle;

dal 1996: Rettore del Seminario Maggiore Christ the King di Karachi. Attualmente è di nuovo Vicario Generale di Faisalabad.



NOMINA DI CAPO UFFICIO NELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

Il Santo Padre ha nominato Capo Ufficio nella Congregazione per la Dottrina della Fede il Rev.do Padre Hermann Geissler, F.S.O., finora Aiutante di Studio nel medesimo Dicastero.
+PetaloNero+
00mercoledì 5 agosto 2009 15:47
L’UDIENZA GENERALE


Alle ore 10.30 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per incontrare i fedeli ed i pellegrini convenuti per l’Udienza Generale del mercoledì.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato sulla figura di San Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d’Ars.

Dopo la catechesi, il Santo Padre ha rivolto un saluto in varie lingue ai gruppi di fedeli presenti e ha concluso impartendo la Benedizione Apostolica.

Pubblichiamo di seguito il testo integrale della catechesi del Santo Padre in lingua italiana (di cui il Papa, per brevità, ha letto solo una sintesi, ma che è da considerare in questo caso come "dato tutto per letto") e i saluti nelle diverse lingue:


CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

nell’odierna catechesi vorrei ripercorrere brevemente l’esistenza del Santo Curato d’Ars sottolineandone alcuni tratti, che possono essere di esempio anche per i sacerdoti di questa nostra epoca, certamente diversa da quella in cui egli visse, ma segnata, per molti versi, dalle stesse sfide fondamentali umane e spirituali. Proprio ieri si sono compiuti 150 anni dalla sua nascita al Cielo: erano infatti le due del mattino del 4 agosto 1859, quando san Giovanni Battista Maria Vianney, terminato il corso della sua esistenza terrena, andò incontro al Padre celeste per ricevere in eredità il regno preparato fin dalla creazione del mondo per coloro che fedelmente seguono i suoi insegnamenti (cfr Mt 25, 34). Quale grande festa deve esserci stata in Paradiso all’ingresso di un così zelante pastore! Quale accoglienza deve avergli riservata la moltitudine dei figli riconciliati con il Padre, per mezzo dalla sua opera di parroco e confessore! Ho voluto prendere spunto da questo anniversario per indire l’Anno Sacerdotale, che, com’è noto, ha per tema Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote. Dipende dalla santità la credibilità della testimonianza e, in definitiva, l’efficacia stessa della missione di ogni sacerdote.

Giovanni Maria Vianney nacque nel piccolo borgo di Dardilly l’8 maggio del 1786, da una famiglia contadina, povera di beni materiali, ma ricca di umanità e di fede. Battezzato, com’era buon uso all’epoca, lo stesso giorno della nascita, consacrò gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza ai lavori nei campi e al pascolo degli animali, tanto che, all’età di diciassette anni, era ancora analfabeta. Conosceva però a memoria le preghiere insegnategli dalla pia madre e si nutriva del senso religioso che si respirava in casa. I biografi narrano che, fin dalla prima giovinezza, egli cercò di conformarsi alla divina volontà anche nelle mansioni più umili. Nutriva in animo il desiderio di divenire sacerdote, ma non gli fu facile assecondarlo. Giunse infatti all’Ordinazione presbiterale dopo non poche traversie ed incomprensioni, grazie all’aiuto di sapienti sacerdoti, che non si fermarono a considerare i suoi limiti umani, ma seppero guardare oltre, intuendo l’orizzonte di santità che si profilava in quel giovane veramente singolare. Così, il 23 giugno 1815, fu ordinato diacono e, il 13 agosto seguente, sacerdote. Finalmente all’età di 29 anni, dopo molte incertezze, non pochi insuccessi e tante lacrime, poté salire l’altare del Signore e realizzare il sogno della sua vita.

Il Santo Curato d’Ars manifestò sempre un’altissima considerazione del dono ricevuto. Affermava: "Oh! Che cosa grande è il Sacerdozio! Non lo si capirà bene che in Cielo… se lo si comprendesse sulla terra, si morirebbe, non di spavento ma di amore!" (Abbé Monnin, Esprit du Curé d’Ars, p. 113). Inoltre, da fanciullo aveva confidato alla madre: "Se fossi prete, vorrei conquistare molte anime" (Abbé Monnin, Procès de l’ordinaire, p. 1064). E così fu. Nel servizio pastorale, tanto semplice quanto straordinariamente fecondo, questo anonimo parroco di uno sperduto villaggio del sud della Francia riuscì talmente ad immedesimarsi col proprio ministero, da divenire, anche in maniera visibilmente ed universalmente riconoscibile, alter Christus, immagine del Buon Pastore, che, a differenza del mercenario, dà la vita per le proprie pecore (cfr Gv 10,11). Sull’esempio del Buon Pastore, egli ha dato la vita nei decenni del suo servizio sacerdotale. La sua esistenza fu una catechesi vivente, che acquistava un’efficacia particolarissima quando la gente lo vedeva celebrare la Messa, sostare in adorazione davanti al tabernacolo o trascorrere molte ore nel confessionale.

Centro di tutta la sua vita era dunque l’Eucaristia, che celebrava ed adorava con devozione e rispetto. Altra caratteristica fondamentale di questa straordinaria figura sacerdotale era l’assiduo ministero delle confessioni. Riconosceva nella pratica del sacramento della penitenza il logico e naturale compimento dell’apostolato sacerdotale, in obbedienza al mandato di Cristo: "A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi" (cfr Gv 20,23). San Giovanni Maria Vianney si distinse pertanto come ottimo e instancabile confessore e maestro spirituale. Passando "con un solo movimento interiore, dall’altare al confessionale", dove trascorreva gran parte della giornata, cercava in ogni modo, con la predicazione e con il consiglio persuasivo, di far riscoprire ai parrocchiani il significato e la bellezza della penitenza sacramentale, mostrandola come un’esigenza intima della Presenza eucaristica (cfr Lettera ai sacerdoti per l’Anno Sacerdotale).

I metodi pastorali di san Giovanni Maria Vianney potrebbero apparire poco adatti alle attuali condizioni sociali e culturali. Come potrebbe infatti imitarlo un sacerdote oggi, in un mondo tanto cambiato? Se è vero che mutano i tempi e molti carismi sono tipici della persona, quindi irripetibili, c’è però uno stile di vita e un anelito di fondo che tutti siamo chiamati a coltivare. A ben vedere, ciò che ha reso santo il Curato d’Ars è stata la sua umile fedeltà alla missione a cui Iddio lo aveva chiamato; è stato il suo costante abbandono, colmo di fiducia, nelle mani della Provvidenza divina. Egli riuscì a toccare il cuore della gente non in forza delle proprie doti umane, né facendo leva esclusivamente su un pur lodevole impegno della volontà; conquistò le anime, anche le più refrattarie, comunicando loro ciò che intimamente viveva, e cioè la sua amicizia con Cristo. Fu "innamorato" di Cristo, e il vero segreto del suo successo pastorale è stato l’amore che nutriva per il Mistero eucaristico annunciato, celebrato e vissuto, che è divenuto amore per il gregge di Cristo, i cristiani e per tutte le persone che cercano Dio. La sua testimonianza ci ricorda, cari fratelli e sorelle, che per ciascun battezzato, e ancor più per il sacerdote, l’Eucaristia "non è semplicemente un evento con due protagonisti, un dialogo tra Dio e me. La Comunione eucaristica tende ad una trasformazione totale della propria vita. Con forza spalanca l’intero io dell’uomo e crea un nuovo noi" (Joseph Ratzinger, La Comunione nella Chiesa, p. 80).

Lungi allora dal ridurre la figura di san Giovanni Maria Vianney a un esempio, sia pure ammirevole, della spiritualità devozionale ottocentesca, è necessario al contrario cogliere la forza profetica che contrassegna la sua personalità umana e sacerdotale di altissima attualità. Nella Francia post-rivoluzionaria che sperimentava una sorta di "dittatura del razionalismo" volta a cancellare la presenza stessa dei sacerdoti e della Chiesa nella società, egli visse, prima - negli anni della giovinezza - un’eroica clandestinità percorrendo chilometri nella notte per partecipare alla Santa Messa. Poi - da sacerdote – si contraddistinse per una singolare e feconda creatività pastorale, atta a mostrare che il razionalismo, allora imperante, era in realtà distante dal soddisfare gli autentici bisogni dell’uomo e quindi, in definitiva, non vivibile.

Cari fratelli e sorelle, a 150 anni dalla morte del Santo Curato d’Ars, le sfide della società odierna non sono meno impegnative, anzi forse, si sono fatte più complesse. Se allora c’era la "dittatura del razionalismo", all’epoca attuale si registra in molti ambienti una sorta di "dittatura del relativismo". Entrambe appaiono risposte inadeguate alla giusta domanda dell’uomo di usare a pieno della propria ragione come elemento distintivo e costitutivo della propria identità. Il razionalismo fu inadeguato perché non tenne conto dei limiti umani e pretese di elevare la sola ragione a misura di tutte le cose, trasformandola in una dea; il relativismo contemporaneo mortifica la ragione, perché di fatto arriva ad affermare che l’essere umano non può conoscere nulla con certezza al di là del campo scientifico positivo. Oggi però, come allora, l’uomo "mendicante di significato e compimento" va alla continua ricerca di risposte esaustive alle domande di fondo che non cessa di porsi.

Avevano ben presente questa "sete di verità", che arde nel cuore di ogni uomo, i Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II quando affermarono che spetta ai sacerdoti, "quali educatori della fede", formare "un’autentica comunità cristiana" capace di aprire "a tutti gli uomini la strada che conduce a Cristo" e di esercitare "una vera azione materna" nei loro confronti, indicando o agevolando a che non crede "il cammino che porta a Cristo e alla sua Chiesa", e costituendo per chi già crede "stimolo, alimento e sostegno per la lotta spirituale" (cfr Presbyterorum ordinis, 6). L’insegnamento che a questo proposito continua a trasmetterci il Santo Curato d’Ars é che, alla base di tale impegno pastorale, il sacerdote deve porre un’intima unione personale con Cristo, da coltivare e accrescere giorno dopo giorno. Solo se innamorato di Cristo, il sacerdote potrà insegnare a tutti questa unione, questa amicizia intima con il divino Maestro, potrà toccare i cuori della gente ed aprirli all’amore misericordioso del Signore. Solo così, di conseguenza, potrà infondere entusiasmo e vitalità spirituale alle comunità che il Signore gli affida. Preghiamo perché, per intercessione di san Giovanni Maria Vianney, Iddio faccia dono alla sua Chiesa di santi sacerdoti, e perché cresca nei fedeli il desiderio di sostenere e coadiuvare il loro ministero. Affidiamo questa intenzione a Maria, che proprio oggi invochiamo come Madonna della Neve.



SALUTI DEL SANTO PADRE NELLE DIVERSE LINGUE

Je suis heureux d’accueillir les pèlerins de langue française présents ce matin. Je salue particulièrement les jeunes de la paroisse Sainte-Rose de Lima, du Robert, à La Martinique. Alors que nous célébrons en ces jours le cent-cinquantième anniversaire de la mort de Saint Jean-Marie Vianney, je vous invite à prier pour que son témoignage soit pour les prêtres d’aujourd’hui un enseignement qui les encourage à vivre leur ministère avec foi et générosité. Que par l’intercession du Curé d’Ars le Seigneur donne à son Église de saints prêtres qui trouveront chez les fidèles soutien et collaboration dans leur mission d’annoncer l’Évangile. Que Dieu vous bénisse !

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially the pilgrimage groups from England, China, Korea and the United States of America. Yesterday the Church celebrated the one hundred and fiftieth anniversary of the death of Saint John Vianney, the Curé of Ars, who is the patron saint of parish priests. In this Year for Priests, let us pray that through his intercession all priests will be renewed in love of the Lord, in the joyful pursuit of holiness and in generous commitment to the spread of the Gospel. Upon you and your families I invoke God’s blessings of joy and peace!

Ganz herzlich begrüße ich die vielen deutschsprachigen Besucher hier in Castel Gandolfo. Besonders heiße ich die Behindertengruppe aus Augsburg und die St.-Georgs-Pfadfinder willkommen. Gestern haben wir des 150. Todestags des heiligen Pfarrers von Ars gedacht. Jean-Marie Vianney hat die Liebe Christi wirklich verkörpert, die er in der Predigt verkündete und in den Sakramenten feierte. Dadurch, daß er wirklich von innen durchdrungen war, vom Licht des Herrn, konnte er viele Menschen zur Umkehr und zur Heiligkeit führen. So beten wir in diesem Jahr für alle Priester, lassen sie unsere Wertschätzung und unsere Unterstützung erfahren und beten darum, daß der Herr auch unseren Zeiten und unseren Landen wieder heilige Priester schenke. Euch allen schenke der Herr die Gnade einer innigen Freundschaft mit Christus, er segne euch und eure Familien.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. En particular, a los grupos de la pastoral juvenil de Toledo, Valencia y Sigüenza-Guadalajara. En este Año Sacerdotal, invito a todos a acompañar a los ministros del Señor con la oración, la solidaridad espiritual y la colaboración, para que sean fieles a su vocación y vivan gozosamente su misión en la Iglesia, siguiendo en todo a Cristo, Buen Pastor, a ejemplo de San Juan María Vianney. Que la Virgen María interceda para que el Pueblo de Dios se enriquezca con santos y abnegados sacerdotes. Muchas gracias.

Amados peregrinos de língua portuguesa, sede bem-vindos! A todos saúdo com grande afeto e alegria, nomeadamente aos grupos que vieram de Palhaça e do Brasil com o desejo de encontrar o Sucessor de Pedro. Com votos de que vossas existências sejam uma catequese vivente como foi a vida do santo Cura d'Ars, desça sobre vós, vossas famílias e comunidades a minha Bênção.

Serdecznie witam uczestniczących w tej audiencji Polaków. Wczoraj obchodziliśmy wspomnienie świętego Jana Marii Vianneya, patrona kapłanów. Za jego wstawiennictwem, prośmy Boga, w Roku Kapłańskim, o dar świętości ich życia i posługi. Niech będą dla wszystkich posłańcami nadziei, pojednania i pokoju. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto cordialmente i Polacchi presenti a quest’Udienza. Ieri, abbiamo celebrato la memoria di san Giovanni Maria Vianney, patrono dei sacerdoti. Per sua intercessione, chiediamo a Dio, in quest’anno sacerdotale, il dono della santità della loro vita e del loro ministero. Siano per tutti messaggeri di speranza, di riconciliazione e di pace. Sia lodato Gesù Cristo.]

Isten hozta a magyar zarándokokat! Szeretettel köszöntelek Benneteket! Apostoli áldásom kísérjen minden utatokon. Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Rivolgo ora il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua ungherese. La Benedizione Apostolica vi accompagni sulle vostre vie. Sia lodato Gesù Cristo!]

Srdečně zdravím poutníky z farnosti Jalubí! Drazí, přeji vám všem, aby letní dovolené a prázdniny přispěly nejen ke zdraví těla, ale i duše. K tomu vám rád žehnám! Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini della Parrocchia di Jalubí. Carissimi, auguro a voi tutti che le ferie estive giovino non solo alla salute del corpo, ma anche a quella dell'anima. Con questi voti volentieri vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]

Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i Figli e le Ancelle dell’Amore Misericordioso, le Suore di Santa Marta e le Suore della Misericordia. Per tutti assicuro la mia preghiera, perché, sostenuti dalla Grazia divina ciascuno possa impegnarsi con rinnovato slancio apostolico nell'opera della nuova evangelizzazione.

Il mio pensiero si dirige, inoltre, ai malati, agli sposi novelli e ai giovani, in particolare ai partecipanti al "5° Meeting Internazionale dei Giovani verso Assisi". Oggi, memoria liturgica della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, la liturgia ci invita a volgere lo sguardo a Maria, Madre di Cristo. Guardate sempre a Lei, cari giovani, imitandola nel seguire fedelmente la volontà divina; ricorrete a Lei con fiducia, cari ammalati, per sperimentare nel momento della prova l'efficacia della sua protezione; affidate a Lei, cari sposi novelli, la vostra famiglia, perché sia sempre sorretta dalla sua materna intercessione.
+PetaloNero+
00giovedì 6 agosto 2009 16:33
RINUNCE E NOMINE



RINUNCIA DEL VESCOVO DI JÉRÉMIE (HAÏTI) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Jérémie (Haïti), presentata da S.E. Mons. Joseph Willy Romélus, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Jérémie (Haïti) il Rev.do P. Gontran Décoste, S.I., Professore e Direttore spirituale nel Seminario Maggiore "Notre-Dame d’Haïti" a Port-au-Prince.

Rev.do P. Gontran Décoste, S.I.

Il Rev.do P. Gontran Décoste, S.I.,è nato il 24 aprile 1957 a Saint Jean du Sud, nella diocesi di Les Cayes. Ha completato gli studi secondari presso il Seminario Minore a Mazenod e poi presso il Collège Saint Jean di Les Cayes. Nel 1978 è entrato al Seminario Maggiore "Notre-Dame d’Haïti" a Port-au-Prince, dove ha seguito i corsi filosofici e teologici. È stato ordinato sacerdote il 1° luglio 1984 per la diocesi di Les Cayes.

Nel 1998 è entrato nella Compagnia di Gesù ed ha fatto il noviziato a Montréal (Canada). Ha ottenuto un Master of Science in Pastoral Counselling presso il Loyola College, a Maryland (USA) ed ha terminato la sua formazione al Noviziato dei Gesuiti in Haiti ed a Lyon (Francia).

Dopo la sua ordinazione sacerdotale, dal 1984 al 1989, ha ricoperto i seguenti incarichi: Cappellano dell’Ospedale l’Immaculée Conception di Les Cayes, Professore di Littérature haïtienne nel Collège Saint Jean di Les Cayes, Cappellano della comunità delle Suore Salesiane a Les Cayes e Direttore della Radio diocesana "Men Kontre".

Dal 1989 al 1993 ha conseguito il Dottorato in Teologia Spirituale presso la Pontificia Università Angelicum a Roma. Dal 1993 al 1998, rientrato in Haïti, è stato Direttore spirituale nel Seminario Maggiore "Notre-Dame d’Haïti" a Port-au-Prince, Professore di Teologia Spirituale nel medesimo Seminario e Segretario della Conferenza Episcopale.

Dal 2005 è Professore di Teologia Spirituale presso il Seminario Maggiore Notre-Dame d’Haïti, presso il Centre inter-Instituts de Formation Religieuse e presso l’Office de Catéchèse dell’arcidiocesi di Port-au-Prince.



NOMINA DEL VESCOVO DI HINCHE (HAÏTI)

Il Santo Padre ha nominato il Vescovo di Hinche (Haïti) S.E. Mons. Simon Pierre Saint-Hillien, C.S.C., finora Vescovo titolare di Lamdia ed Ausiliare di Port-au-Prince.

S.E. Mons. Simon Pierre Saint-Hillien, C.S.C.

S.E. Mons. Simon Pierre Saint-Hillien, C.S.C., è nato il 6 luglio 1951 a Les Gonaïves, nella diocesi omonima. Dopo gli studi primari svolti presso i Fratelli dell’Istruzione Cristiana a Les Gonaïves e gli studi secondari presso il Liceo Fabre Geffrard ed il "Petit Séminaire Collège Saint-Martial" a Les Gonaïves, ha frequentato i corsi filosofici e teologici al Seminario Maggiore "Notre-Dame d’Haïti" a Port-au-Prince, ed ha ottenuto il Baccalaureato in ciascuna delle due discipline. Ha studiato Etnologia all’Università Statale di Haiti e Lettere con specializzazione in Storia all’Istituto Cattolico di Parigi, conseguendovi la Licenza.

Ha emesso la sua prima professione religiosa nella Congregazione della Santa Croce l’8 settembre 1976 e quella perpetua il 5 ottobre 1980. È stato ordinato sacerdote il 28 dicembre 1980.

Ha quindi ricoperto i seguenti incarichi: Insegnante al Collegio Notre-Dame di Cap-Haïtien e Responsabile della pastorale dei giovani (1980-1982); Direttore del Postulantato della sua Congregazione a Cap-Haïtien (1984-1985); Direttore dello Scolasticato a Port-au-Prince (1985-1990); Superiore del Distretto haitiano della Congregazione della Santa Croce (1988-1993); Segretario della Conferenza Episcopale (1994-2002). Dal 1996 è stato anche Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie e Responsabile della pastorale dei giovani dell’arcidiocesi di Port-au-Prince.

Eletto Vescovo di Lamdia e nominato Ausiliare di Port-au-Prince il 10 dicembre 2002, è stato consacrato il 22 febbraio successivo.
+PetaloNero+
00sabato 8 agosto 2009 15:35
RINUNCE E NOMINE


NOMINA DEL NUNZIO APOSTOLICO IN SERBIA

Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Serbia S.E. Mons. Orlando Antonini, Arcivescovo titolare di Formia, finora Nunzio Apostolico in Paraguay.


+PetaloNero+
00domenica 9 agosto 2009 16:16
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS


Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI recita l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Come domenica scorsa, anche quest’oggi – nel contesto dell’Anno Sacerdotale che stiamo celebrando – ci soffermiamo a meditare su alcuni Santi e Sante che la liturgia ricorda in questi giorni. Eccetto la vergine Chiara d’Assisi, ardente di amore divino nella quotidiana oblazione della preghiera e della vita comune, gli altri sono martiri, due dei quali uccisi nel lager di Auschwitz: santa Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein, che, nata nella fede ebraica e conquistata da Cristo in età adulta, divenne monaca carmelitana e sigillò la sua esistenza con il martirio; e san Massimiliano Kolbe, figlio della Polonia e di san Francesco d’Assisi, grande apostolo di Maria Immacolata. Incontreremo poi altre figure splendide di martiri della Chiesa di Roma, come san Ponziano Papa, sant’Ippolito sacerdote e san Lorenzo diacono. Quali meravigliosi modelli di santità la Chiesa ci propone! Questi santi sono testimoni di quella carità che ama "sino alla fine", e non tiene conto del male ricevuto, ma lo combatte con il bene (cfr 1 Cor 13,4-8). Da essi possiamo apprendere, specialmente noi sacerdoti, l’eroismo evangelico che ci spinge, senza nulla temere, a dare la vita per la salvezza delle anime. L’amore vince la morte!



Tutti i santi, ma specialmente i martiri, sono testimoni di Dio, che è Amore: Deus caritas est. I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte. Purtroppo però questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti. I santi, che abbiamo brevemente ricordato, ci fanno riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l’umanesimo ateo e l’umanesimo cristiano; un’antitesi che attraversa tutta quanta la storia, ma che alla fine del secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo, è giunta ad un punto cruciale, come grandi letterati e pensatori hanno percepito, e come gli avvenimenti hanno ampiamente dimostrato. Da una parte, ci sono filosofie e ideologie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l’uomo in un dio, che fa dell’arbitrarietà il proprio sistema di comportamento. Dall’altra, abbiamo appunto i santi, che, praticando il Vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell’uomo, creato a immagine e somiglianza divina.

Cari fratelli e sorelle, preghiamo la Vergine Maria, perché ci aiuti tutti – in primo luogo noi sacerdoti - ad essere santi come questi eroici testimoni della fede e della dedizione di sé sino al martirio. È questo l’unico modo per offrire alle istanze umane e spirituali, che suscita la crisi profonda del mondo contemporaneo, una risposta credibile ed esaustiva : quella della carità nella verità.



DOPO L’ANGELUS

Je suis heureux, chers pèlerins francophones, de vous accueillir à Castel Gandolfo pour la prière de l’Angélus. L’Église, en ce dimanche, nous donne de reconnaître dans nos vies que la Bonne Nouvelle est nourriture et libération. Cette Bonne Nouvelle du Christ nous enracine dans la vérité et nous délivre de tout ce qui nous entrave tant au plan spirituel que moral. En suivant l’exemple du saint curé d’Ars, je vous invite à vous laisser transfigurer par l’Eucharistie qui est la source de tout amour. Je vous invite également à prier pour les vocations sacerdotales afin que Dieu donne à notre monde les prêtres dont il a tant besoin pour servir à la prière et à l’Eucharistie. Je demande à Dieu de vous bénir, ainsi que vos familles et vos amis.

I am pleased to greet the English-speaking pilgrims and visitors gathered for this Angelus prayer. The readings from today’s Mass invite us to put our faith in Jesus, the "bread of life" who offers himself to us in the Eucharist and promises us eternal joy in the house of the Father. During these summer holidays, may you and your families respond to the Lord’s invitation by actively participating in the Eucharistic sacrifice and through generous acts of charity. Upon all of you I invoke his blessings of joy and peace!

Von Herzen heiße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache hier in Castel Gandolfo willkommen und grüße auch alle, die über Radio und Fernsehen mit uns verbunden sind. Der Sonntag ist der Tag des Herrn, der uns eine besondere Gelegenheit gibt, Christus, dem Sohn Gottes zu begegnen, der als Mensch das Leben der Menschen geteilt und ihnen seine Liebe geschenkt hat. Er ist auch uns nahe. Im heutigen Evangelium hören wir, daß Jesus von sich als dem Brot vom Himmel spricht. Wer von diesem Brot ißt, wird in Ewigkeit leben. Schenken wir ihm den Platz in unserem Herzen, der ihm gebührt, und er wird unseren Hunger nach Leben und Liebe stillen. Der gute Gott geleite euch auf allen Wegen!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que se unen a esta oración del Ángelus. En particular el grupo de la Pastoral Juvenil de Toledo, acompañado por su Arzobispo. Especialmente en el Día del Señor, invito a todos a buscar en la Eucaristía el pan bajado del cielo, el alimento que perdura y da la vida eterna. Que la Santísima Virgen María interceda para que nunca falte este sustento de nuestra esperanza y nuestros esfuerzos por la paz. Feliz domingo.

Serdecznie pozdrawiam wszystkich Polaków. Szczególne słowa łączności kieruję dzisiaj do wielkiej rzeszy wiernych, którzy w te sierpniowe dni, pielgrzymują pieszo na Jasną Górę i do innych sanktuariów maryjnych. Niech wasz pielgrzymi szlak obfituje przeminą serc, darem Bożego miłosierdzia i opieką Matki Bożej. Waszym modlitwom polecam moją papieską posługę i intencje Kościoła. Z serca wszystkim błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Oggi rivolgo una particolare parola di vicinanza alla moltitudine dei fedeli, che in questi giorni di agosto, vanno a piedi in pellegrinaggio a Jasna Góra (Częstochowa) e verso gli altri santuari mariani. Che il vostro cammino porti copiosi frutti: la conversione dei cuori, il dono della divina misericordia e la protezione della Madonna. Affido alle vostre preghiere il mio universale ministero e le intenzioni della Chiesa. Di cuore vi benedico tutti.]

Un cordiale saluto rivolgo infine ai pellegrini italiani, in particolare alle Piccole Sorelle dei Poveri con gli anziani e i volontari, ai fedeli di Monteleone di Puglia, della parrocchia Nostra Signora della Salute in Cagliari, ai giovani della parrocchia Maria Madre di Dio, in Siracusa; all’Istituto secolare Compagnia di Gesù Maestro, di Mazara del Vallo; alla Compagnia dei tipi loschi del Beato Piergiorgio Frassati. Maria Santissima, che invochiamo con la preghiera dell'Angelus, ci aiuti a rispondere sempre fedelmente alla vocazione alla santità che Cristo rivolge ad ogni cristiano. Grazie per la vostra presenza. A tutti buona domenica!
+PetaloNero+
00mercoledì 12 agosto 2009 14:41
L’UDIENZA GENERALE


Alle ore 10.30 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per incontrare i fedeli ed i pellegrini convenuti per l’Udienza Generale del mercoledì.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa - alla vigilia della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e nel contesto dell’Anno Sacerdotale - ha parlato di Maria come Madre di tutti i sacerdoti.
Dopo la catechesi, il Santo Padre ha rivolto un saluto in varie lingue ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica . Quindi il Papa si è affacciato al balcone del Cortile esterno del Palazzo Apostolico per salutare e benedire i fedeli che non avevano trovato posto all’interno.


CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

è imminente la celebrazione della solennità dell'Assunzione della Beata Vergine, sabato prossimo, e siamo nel contesto dell'Anno Sacerdotale; così vorrei parlare del nesso tra la Madonna e il sacerdozio. È un nesso profondamente radicato nel mistero dell'Incarnazione. Quando Dio decise di farsi uomo nel suo Figlio, aveva bisogno del «sì» libero di una sua creatura. Dio non agisce contro la nostra libertà. E succede una cosa veramente straordinaria: Dio si fa dipendente dalla libertà, dal «sì» di una sua creatura; aspetta questo «sì». San Bernardo di Chiaravalle, in una delle sue omelie, ha spiegato in modo drammatico questo momento decisivo della storia universale, dove il cielo, la terra e Dio stesso aspettano cosa dirà questa creatura.

Il «sì» di Maria è quindi la porta attraverso la quale Dio è potuto entrare nel mondo, farsi uomo. Così Maria è realmente e profondamente coinvolta nel mistero dell'Incarnazione, della nostra salvezza. E l'Incarnazione, il farsi uomo del Figlio, era dall'inizio finalizzata al dono di sé; al donarsi con molto amore nella Croce, per farsi pane per la vita del mondo. Così sacrificio, sacerdozio e Incarnazione vanno insieme e Maria sta nel centro di questo mistero.

Andiamo adesso alla Croce. Gesù, prima di morire, vede sotto la Croce la Madre; e vede il figlio diletto e questo figlio diletto certamente è una persona, un individuo molto importante, ma è di più: è un esempio, una prefigurazione di tutti i discepoli amati, di tutte le persone chiamate dal Signore per essere «discepolo amato» e, di conseguenza, in modo particolare anche dei sacerdoti. Gesù dice a Maria: «Madre ecco tuo figlio» (Gv 19, 26). È una specie di testamento: affida sua Madre alla cura del figlio, del discepolo. Ma dice anche al discepolo: «Ecco tua madre» (Gv 19, 27). Il Vangelo ci dice che da questo momento san Giovanni, il figlio prediletto, prese la madre Maria «nella propria casa». Così è nella traduzione italiana; ma il testo greco è molto più profondo, molto più ricco. Potremmo tradurlo: prese Maria nell'intimo della sua vita, del suo essere, «eis tà ìdia», nella profondità del suo essere. Prendere con sé Maria, significa introdurla nel dinamismo dell’intera propria esistenza – non è una cosa esteriore - e in tutto ciò che costituisce l’orizzonte del proprio apostolato. Mi sembra si comprenda pertanto come il peculiare rapporto di maternità esistente tra Maria e i presbiteri costituisca la fonte primaria, il motivo fondamentale della predilezione che nutre per ciascuno di loro. Maria li predilige infatti per due ragioni: perché sono più simili a Gesù, amore supremo del suo cuore, e perché anch’essi, come Lei, sono impegnati nella missione di proclamare, testimoniare e dare Cristo al mondo. Per la propria identificazione e conformazione sacramentale a Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, ogni sacerdote può e deve sentirsi veramente figlio prediletto di questa altissima ed umilissima Madre.

Il Concilio Vaticano II invita i sacerdoti a guardare a Maria come al modello perfetto della propria esistenza, invocandola "Madre del sommo ed eterno Sacerdote, Regina degli Apostoli, Ausilio dei presbiteri nel loro ministero". E i presbiteri – prosegue il Concilio – "devono quindi venerarla ed amarla con devozione e culto filiale" (cfr. Presbyterorum ordinis, 18). Il Santo Curato d'Ars, al quale pensiamo particolarmente in quest’anno, amava ripetere: «Gesù Cristo, dopo averci dato tutto quello che ci poteva dare, vuole ancora farci eredi di quanto egli ha di più prezioso, vale a dire la sua Santa Madre» (B. Nodet, Il pensiero e l’anima del Curato d’Ars, Torino 1967, p. 305). Questo vale per ogni cristiano, per tutti noi, ma in modo speciale per i sacerdoti. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché Maria renda tutti i sacerdoti, in tutti i problemi del mondo d’oggi, conformi all’immagine del suo Figlio Gesù, dispensatori del tesoro inestimabile del suo amore di Pastore buono. Maria, Madre dei sacerdoti, prega per noi!



SALUTI DEL SANTO PADRE NELLE DIVERSE LINGUE

Je suis heureux d’accueillir ce matin les pèlerins francophones. À l’approche de la Solennité de l’Assomption de la Vierge Marie, et en cette année sacerdotale, il nous est bon de regarder Marie comme la Mère de tous les prêtres. Sur la croix, Jésus a proclamé sa maternité spirituelle et universelle. En faisant ainsi le don de sa mère à tous, Jésus a voulu particulièrement la confier à ses disciples, aux prêtres qui plus que tout autre sont appelés à la prendre dans leur maison, c’est-à-dire à l’introduire dans le dynamisme de leur existence et dans l’horizon de leur apostolat. Prions pour que Marie aide les prêtres à se conformer à l’image de son Fils Jésus, dispensateur des trésors inestimables de son amour de Bon Pasteur. Marie, Mère des prêtres, priez pour nous !

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors present at today’s Audience, including the Sisters of Saint Anne, the altar servers from Malta, and the pilgrims from Australia and the United States of America. As the Feast of the Assumption of the Blessed Virgin draws near in this Year of the Priest, my catechesis today is centered on Mary the Mother of priests. She looks upon them with special affection as her sons. Indeed, their mission is similar to hers; priests are called to bring forth Christ’s saving love into the world. On the cross, Jesus invites all believers, especially his closest disciples, to love and venerate Mary as their mother. Let us pray that all priests will make a special place for the Blessed Virgin in their lives, and seek her assistance daily as they bear witness to the Gospel of Jesus. Upon you and your families I invoke God’s blessings of joy and peace!

Mit Freude begrüße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache und unter ihnen besonders die vielen Jugendlichen aus dem Ferienlager in Ostia. Bei seiner Menschwerdung erwählte sich Jesus Christus eine leibliche Mutter, die ihn mit Liebe und Hingabebereitschaft annahm. Vom Kreuz herab hat der Erlöser uns allen Maria als geistliche Mutter geschenkt, und insbesondere gilt ihre Fürsorge den Priestern, die durch ihre Berufung und Weihe ihrem Sohn ähnlich geworden sind und mit ihrem ganzen Leben den Menschen die Liebe Christi erfahren lassen. Das Hochfest der Aufnahme Mariens in den Himmel am kommenden Samstag erinnert uns daran, daß die Gemeinschaft unter uns Christen mit dem Tod nicht endet, sondern sich intensiviert, weil die Heiligen im Himmel noch fester mit Gott verbunden sind und für uns auf der Erde Fürsprache leisten. So begleite uns besonders Maria, unsere himmlische Mutter, mit ihrem Segen. Euch allen wünsche ich erholsame Ferien.

Queridos peregrinos de lengua española. Agradezco vuestra visita y os saludo muy cordialmente, en particular a los jóvenes de la Comunidad Misionera de Villaregia, venidos de Perú y México. Pido al Señor que la estancia en la sede de Pedro sea una ocasión para alentar el compromiso de ser verdaderos testigos del Evangelio en el mundo de hoy, como lo fueron los primeros Apóstoles que nos transmitieron con su palabra y su ejemplo de vida el mensaje salvador de Jesucristo.

Witam obecnych tu w Castel Gandolfo Polaków, a szczególnie młodzież z Ruchu Światło-Życie, przebywającą na rzymskich rekolekcjach. Zainicjował je trzydzieści lat temu Sługa Boży Jan Paweł II. Niech one umocnią was w waszym charyzmacie. Proszę wszystkich: za wstawiennictwem Matki Kapłanów, wypraszajcie w Roku Kapłańskim potrzebne łaski dla waszych pasterzy. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Do il mio benvenuto ai Polacchi presenti qui a Castel Gandolfo, e in modo particolare alla gioventù del movimento Luce e Vita che segue a Roma il corso di esercizi spirituali. Essi nacquero sotto l’invito del Servo di Dio Giovanni Paolo II. Il tema di quest’anno vi consolidi nel vostro carisma. Chiedo a tutti voi presenti: implorate le grazie di cui i vostri pastori hanno bisogno per l’intercessione della Madre dei Sacerdoti nell’Anno Sacerdotale. Sia lodato Gesù Cristo.]

Un cordiale saluto rivolgo ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle Figlie della Madonna del Divino Amore e ai partecipanti alla Fiaccola della Speranza. Nel ringraziarvi per la vostra presenza, sono lieto di invocare su di voi l’abbondanza dei doni dello Spirito per un rinnovato fervore spirituale e apostolico.

Mi rivolgo ora ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Abbiamo celebrato ieri la memoria di Santa Chiara d'Assisi, che ha saputo vivere con coraggio e generosità la sua adesione a Cristo. Imitate il suo esempio particolarmente voi, cari giovani, perché possiate come lei rispondere fedelmente alla chiamata del Signore. Incoraggio voi, cari malati, ad unirvi a Gesù sofferente nel portare con fede la vostra croce. E voi, cari sposi novelli, siate nella vostra famiglia apostoli del Vangelo dell'amore.

Il mio pensiero va, infine, alle numerose popolazioni che nei giorni scorsi sono state colpite dalla violenza del tifone nelle Filippine, a Taiwan, in alcune provincie sud-orientali della Repubblica Popolare Cinese e in Giappone, Paese, quest’ultimo, provato anche da un forte terremoto. Desidero manifestare la mia vicinanza spirituale a quanti si sono venuti a trovare in condizioni di grave disagio e invito tutti a pregare per loro e per quanti hanno perso la vita. Mi auguro che non manchino il sollievo della solidarietà e l’aiuto dei soccorsi materiali.
+PetaloNero+
00giovedì 13 agosto 2009 15:47
LETTERA DEL SANTO PADRE ALL’INVIATO SPECIALE ALLE CELEBRAZIONI DEL MILLENNIO DELLA DIOCESI DI PÉCS IN UNGHERIA (23 AGOSTO 2009)

Il 20 giugno scorso è stata resa pubblica la nomina dell'Em.mo Cardinale Christoph Schönborn, O.P., Arcivescovo di Vienna, ad Inviato Speciale del Santo Padre alle celebrazioni del millennio della Diocesi di Pécs (Ungheria), in programma il 23 agosto 2009.

Il Cardinale Christoph Schönborn sarà accompagnato da una Missione composta dai seguenti ecclesiastici:

Rev.do Sac. Viktor Nyúl, Docente di Sacra Scrittura presso l'Istituto Superiore Vescovile di Teologia a Pécs;
Rev.do Sac. Gábor Takács, Docente di Teologia Morale presso il summenzionato Istituto.
Di seguito pubblichiamo la Lettera Pontificia al Cardinale Inviato Speciale:


LETTERA DEL SANTO PADRE

Venerabili Fratri Nostro
Christophoro S.R.E. Cardinali Schönborn O.P.
Archiepiscopo Metropolitae Vindobonensi

Quinque Ecclesiensis dioecesis grato animo mille celebrat annos a die quo Decessor Noster Sergius IV rec. mem., pastoralibus prospiciens necessitatibus populi illam incolentis regionem, anno MIX eam condidit. Dilecti istius gregis fideles memoriam huius eventus recolentes spiritalis itineris progressionem assidue perscrutantur atque Domini vocem diligenter auscultare conantur. Multa revera fuerunt his in tribus annis pastoralia incepta quae Ecclesia localis suis proposuit fidelibus omnibusque hominibus bonae voluntatis, ut omnes clare videre possent quomodo religio historiam gregis esset comitata.

Die XXIII proximi mensis Augusti in Quinque Ecclesiensi dioecesi, in qua propter Hungaros commorantur etiam Germani, Croatae, hamaxobii fideles, sollemnis agetur celebratio tanti eventus in qua haud dubie multi adstabunt Pastores Hungariae et aliarum Nationum nec non plurimi Christifideles laici.

Fausta hac occasione Venerabilis Frater Michael Mayer, Episcopus Quinque Ecclesiensis, humanissime Nos rogavit ut aliquem eminentem virum mitteremus, qui Nostras vices Quinque Ecclesiensi in urbe gerere Nostramque erga istum gregem dilectionem manifestare posset. Ad Te, Venerabilis Frater Noster, qui pergrave munus exerces Archiepiscopi Metropolitae Vindobonensis quique amicitia tum Pastorem tum gregem Quinque Ecclesiensem prosequeris, mentem Nostram vertimus Teque hisce Litteris Missum Extraordinarium Nostrum nominamus ad iam memoratam celebrationem.

Sollemni praesidebis Eucharistiae atque Episcopum Quinque Ecclesiensem aliosque sacros Praesules, sacerdotes, religiosos viros mulieresque, publicas auctoritates atque cunctos Christifideles laicos Nostro salutabis nomine. Omnes adstantes sermone tuo ad diligentiorem etiam Christi vitae imitationem cohortaberis. Oportet enim ut cuncti, venustam historiam gregis Quinque Ecclesiensis recolentes, novis viribus novaque diligentia peculiarem dilectionem Christi Ecclesiae et Evangelii demonstrent atque fidei alacritate in vita cotidiana ferveant.

Nos autem Te, Venerabilis Frater Noster, in tua missione implenda precibus comitabimur. Denique Benedictionem Nostram Apostolicam libentes Tibi impertimur, signum Nostrae erga Te benevolentiae et caelestium donorum pignus, quam omnibus celebrationis participibus rite transmittes.

Ex Arce Gandulfi, die V mensis Augusti, anno MMIX, Pontificatus Nostri quinto.

BENEDICTUS PP. XVI
+PetaloNero+
00venerdì 14 agosto 2009 15:24
RINUNCE E NOMINE



RINUNCIA DI AUSILIARE DI OPOLE (POLONIA)

Il Santo Padre Benedetto XVI ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare della diocesi di Opole (Polonia), presentata da S.E. Mons. Jan Bagiński, in conformità ai canoni 411 e 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.



RINUNCIA DEL VESCOVO DI OPOLE (POLONIA) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Opole (Polonia), presentata da S.E. Mons. Alfons Nossol, in conformità al Can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Opole (Polonia) il Rev.do Mons. Andrzej Czaja, del clero della medesima diocesi, finora Professore di Teologia Dogmatica presso l’Università Cattolica di Lublino.

Rev.do Mons. Andrzej Czaja
Il Rev.do Mons. Andrzej Czaja è nato il 12 dicembre 1963 a Olesno (diocesi di Opole).
Terminati gli studi presso il Seminario Maggiore di Śląsk Opolski a Nysa, l’11 maggio 1988 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale per la diocesi di Opole.
Ha completato la sua formazione teologica presso l’Università Cattolica di Lublino (1989-1994), conseguendovi il Dottorato in Teologia.
Negli anni 1991-1996 è stato assistente nella Facoltà di Teologia a Lublino.
Negli anni 1996-1998 è stato borsista dell’Istituto Ecumenico "Johann Adam Möhler" a Paderborn in Germania.
Nel 1999 è stato assunto come professore aggiunto presso la Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Lublino.
Nel 2003 ha conseguito l’abilitazione in Teologia Dogmatica.
Dal 2004 è direttore della Cattedra di Pneumatologia ed Ecclesiologia presso la Facoltà di Teologia a Lublino e direttore della Cattedra di Princìpi dell’Ecumenismo presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Opole.
Nel 2005 è divenuto Professore Ordinario dell’Università Cattolica di Lublino.



RINUNCIA DEL VESCOVO DI BIJNOR DEI SIRO-MALABARESI (INDIA) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Eparchia di Bijnor dei Siro-Malabaresi (India) presentata da S.E. Mons. Gratian Mundadan, C.M.I., in conformità al can. 210 §§ 1-2 del CCEO.

Il Papa ha nominato Vescovo di Bijnor dei Siro-Malabaresi (India) il Rev.do P. John Vadakel, C.M.I., al presente Protosincello della medesima Eparchia.

Rev.do P. John Vadakel, C.M.I.
Il Rev.mo P. John Vadakel, C.M.I., è nato l'8 settembre 1943 ad Beslehem nella Eparchia di Kothamangalam dei Siro-Malabaresi. Appartiene alla Congregazione dei Carmelitani della B. V. Maria Immacolata. Ha emesso i primi voti il 16 maggio 1964 ed è stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1975.
Possiede il grado di Baccellierato in Scienze rilasciato dal Sacred Heart College, Thevara, ed ha ottenuto la Licenza in Teologia dal Dharmaram Vidya Kshetram, Bangalore.
Dopo l'ordinazione ha svolto il ministero pastorale in varie stazioni missionarie e per alcuni anni si è dedicato alla formazione dei giovani presso il Dharmaram College. È stato membro del Consiglio Provinciale per la Provincia St. John's, Bijnor; direttore spirituale e confessore.
Al presente ricopre l'ufficio di Protosincello dell'Eparchia di Bijnor.
+PetaloNero+
00sabato 15 agosto 2009 15:42
SANTA MESSA NELLA SOLENNITÀ DELL’ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Alle ore 8.00 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella parrocchia pontificia di "San Tommaso da Villanova" a Castel Gandolfo.
Nel corso della Celebrazione Eucaristica, il Papa ha pronunciato l’omelia che riportiamo di seguito:


OMELIA DEL SANTO PADRE

Venerati fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
cari fratelli e sorelle

L'odierna solennità corona il ciclo delle grandi celebrazioni liturgiche nelle quali siamo chiamati a contemplare il ruolo della Beata Vergine Maria nella Storia della salvezza. Infatti, l'Immacolata Concezione, l'Annunciazione, la Divina Maternità e l'Assunzione sono tappe fondamentali, intimamente connesse tra loro, con cui la Chiesa esalta e canta il glorioso destino della Madre di Dio, ma nelle quali possiamo leggere anche la nostra storia. Il mistero della concezione di Maria richiama la prima pagina della vicenda umana, indicandoci che, nel disegno divino della creazione, l’uomo avrebbe dovuto avere la purezza e la bellezza dell'Immacolata. Quel disegno compromesso, ma non distrutto dal peccato, attraverso l’Incarnazione del Figlio di Dio, annunciata e realizzata in Maria, è stato ricomposto e restituito alla libera accettazione dell'uomo nella fede. Nell’Assunzione di Maria, contempliamo, infine, ciò che siamo chiamati a raggiungere nella sequela di Cristo Signore e nell'obbedienza alla sua Parola, al termine del nostro cammino sulla terra.

La tappa ultima del pellegrinaggio terreno della Madre di Dio ci invita a guardare al modo in cui Ella ha percorso il suo cammino verso la meta dell’eternità gloriosa.

Nel brano del Vangelo appena proclamato, san Luca racconta che Maria, dopo l’annuncio dell’Angelo, "si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa" per fare visita ad Elisabetta (Lc 1, 39). L’evangelista, dicendo questo, vuole sottolineare che per Maria seguire la propria vocazione, nella docilità allo Spirito di Dio, che ha operato in Lei l’incarnazione del Verbo, significa percorrere una nuova strada ed intraprendere subito un cammino fuori della propria casa, lasciandosi condurre solamente da Dio. Sant’Ambrogio, commentando la "fretta" di Maria, afferma: "la grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze" (Expos. Evang. sec. Lucam, II, 19: PL 15,1560). La vita della Madonna è condotta da un Altro - "Ecco la serva del Signore: avvenga in me secondo la tua parola" (Lc 1,38) - è modellata dallo Spirito Santo, è segnata da eventi ed incontri, come quello con Elisabetta, ma soprattutto dalla particolarissima relazione con il suo figlio Gesù. E’ un cammino nel quale Maria, serbando e meditando nel cuore gli avvenimenti della propria esistenza, scorge in essi in modo sempre più profondo il misterioso disegno di Dio Padre, per la salvezza del mondo.

Seguendo poi Gesù da Betlemme all’esilio in Egitto, nella vita nascosta e in quella pubblica, fino ai piedi della Croce, Maria vive la sua costante ascesa verso Dio nello spirito del Magnificat, aderendo pienamente, anche nel momento dell’oscurità e della sofferenza, al progetto d’amore di Dio e alimentando nel cuore l’abbandono totale nelle mani del Signore, così da essere paradigma per la fede della Chiesa (cfr Lumen gentium, 64-65)

Tutta la vita è un’ascensione, tutta la vita è meditazione, obbedienza, fiducia e speranza, anche nelle oscurità; e tutta la vita è questa "sacra fretta", che sa che Dio è sempre la priorità e nient’altro deve creare fretta nella nostra esistenza.

E, finalmente, l’Assunzione ci ricorda che la vita di Maria, come quella di ogni cristiano, è un cammino alla sequela, la sequela di Gesù, un cammino che ha una meta ben precisa, un futuro già tracciato: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte e la comunione piena con Dio, perché – come dice Paolo nella Lettera agli Efesini - il Padre "ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli in Cristo Gesù" (Ef 2,6). Ciò vuol dire che con il Battesimo siamo fondamentalmente già risuscitati e sediamo nei cieli in Cristo Gesù, ma dobbiamo corporalmente raggiungere quanto già cominciato e realizzato nel Battesimo. In noi l’unione con Cristo, la risurrezione, è incompiuta, ma per la Vergine Maria essa è compiuta, nonostante il cammino che anche la Madonna ha dovuto fare. Ella è entrata nella pienezza dell’unione con Dio, con il suo Figlio, e ci attira e ci accompagna nel nostro cammino.

In Maria assunta in cielo contempliamo, allora, Colei che, per singolare privilegio, è resa partecipe con l’anima e con il corpo della definitiva vittoria di Cristo sulla morte. "Compiuto il corso della vita terrena – dice il Concilio Vaticano II - fu assunta alla gloria celeste in corpo e anima, ed esaltata dal Signore come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, Signore dei signori (cfr Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte" (Lumen gentium, 59). Nella Vergine Assunta in cielo contempliamo il coronamento della sua fede, di quel cammino di fede che Ella indica alla Chiesa e a ciascuno di noi: Colei che in ogni momento ha accolto la Parola di Dio, è assunta in cielo, cioè è accolta Lei stessa dal Figlio, in quella "dimora" che ci ha preparato con la sua morte e risurrezione (cfr Gv 14,2-3).

La vita dell’uomo sulla terra – come ci ha ricordato la prima lettura – è un cammino che si svolge, costantemente, nella tensione della lotta tra il drago e la donna, tra il bene e il male, E’ questa la situazione della storia umana: è come un viaggio in un mare spesso burrascoso; Maria è la stella, che ci guida verso il Figlio suo Gesù, sole sorto sopra le tenebre della storia" (cfr Spe salvi, 49) e ci dona la speranza di cui abbiamo bisogno: la speranza che possiamo vincere, che Dio ha vinto e che, con il Battesimo, siamo entrati in questa vittoria. Non soccombiamo definitivamente: Dio ci aiuta, ci guida. Questa è la speranza: questa presenza del Signore in noi, che diventa visibile in Maria assunta in cielo. "In Lei (…)- leggeremo tra poco nel Prefazio di questa Solennità – hai fatto risplendere per il tuo popolo pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza".

Con San Bernardo, mistico cantore della Vergine Santa, così la invochiamo: "Ti preghiamo, o benedetta, per la grazia che tu trovasti, per quelle prerogative che tu meritasti, per la Misericordia che tu partoristi, fa’ che colui che per te s’è degnato di farsi partecipe della nostra miseria ed infermità, grazie alla tua preghiera, ci faccia partecipi delle sue grazie, della sua beatitudine ed eterna gloria, Gesù Cristo, Figlio tuo, Signore nostro, il quale è sopra tutte le cose, Dio benedetto nei secoli dei secoli. Amen" (Sermo 2 de Adventu, 5: PL 183, 43).









LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS


Alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Nel cuore del mese di agosto, tempo di ferie per molte famiglie, la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine. È questa un’occasione privilegiata per meditare sul senso ultimo dell’umana esistenza, aiutati dall’odierna liturgia che ci invita a vivere in questo mondo sempre orientati ai beni eterni, per condividere la stessa gloria di Maria, nostra Madre (cfr Orazione "colletta"). Volgiamo, pertanto, lo sguardo verso la Madonna, Stella della speranza, che illumina il nostro cammino terreno, seguendo l’esempio dei santi e delle sante che a Lei hanno fatto ricorso in ogni circostanza. Stiamo celebrando l’Anno Sacerdotale nel ricordo del Santo Curato d’Ars, e vorrei attingere dai pensieri e dalle testimonianze di questo santo parroco di campagna alcuni spunti di riflessione che ci aiutino tutti, specialmente noi sacerdoti, a ravvivare l’amore e la venerazione per la Vergine Santissima.

I biografi attestano che san Giovanni Maria Vianney parlava della Madonna con devozione e al tempo stesso con confidenza e immediatezza. "La Santa Vergine – soleva ripetere – è senza macchia, ornata di tutte le virtù che la rendono così bella e gradita alla SS. Trinità" (B. Nodet, Il pensiero e l’anima del Curato d’Ars, Torino 1967, p. 303). E inoltre: "Il cuore di questa buona Madre non è che amore e misericordia, non desidera che di vederci felici. Basta solo rivolgersi a Lei per essere esauditi" (ivi, 307). Traspare da queste espressioni lo zelo del sacerdote, che, mosso da anelito apostolico, gioisce nel parlare di Maria ai fedeli, e non si stanca mai di farlo. Anche un mistero arduo come quello odierno dell’Assunzione, egli sapeva presentarlo con immagini efficaci, ad esempio così: "L’uomo era creato per il cielo. Il demonio ha spezzato la scala che vi conduceva. Nostro Signore, con la sua Passione, ce ne ha formata un’altra… La SS. Vergine è sull’alto della scala e la tiene a due mani" (ibid.).

Il Santo Curato d’Ars era attratto soprattutto dalla bellezza di Maria, bellezza che coincide con il suo essere l’Immacolata, l’unica creatura concepita senza ombra di peccato. "La Santa Vergine – affermava – è quella bella creatura che non ha mai disgustato il buon Dio" (ivi, 306). Quale pastore buono e fedele, egli dette prima di tutto l’esempio, anche in questo amore filiale per la Madre di Gesù, dalla quale si sentiva attratto verso il cielo. "Se non andassi in cielo – esclamava – come sarei addolorato! Non vedrei mai la Santa Vergine, questa creatura così bella!" (ivi, 309). Consacrò inoltre più volte la sua parrocchia alla Madonna, raccomandando specialmente alle mamme di fare altrettanto ogni mattina con i loro figli. Cari fratelli e sorelle, facciamo nostri i sentimenti del Santo Curato d’Ars. E con la stessa fede, rivolgiamoci verso Maria Assunta in cielo, affidandole in modo particolare i sacerdoti del mondo intero.



DOPO L’ANGELUS

En ce jour de l’Assomption, j’accueille avec joie les pèlerins de langue française venus à Castel Gangolfo pour la prière de l’Angélus. Au cœur de ce mois d’août, qui pour beaucoup est un temps de repos, l’Église nous donne de célébrer la gloire sans pareille de la Vierge Marie. Humble servante du Seigneur elle a été associée dans son corps à la résurrection de son fils Jésus, devenant pour toute l’humanité un gage d’espérance. En contemplant Marie, je vous invite à vous ouvrir comme elle à la confiance et à vous abandonner à la tendresse et à la fidélité de Dieu. Que la Vierge Marie veille sur l’Église et sur toutes les familles !

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors gathered here at Castel Gandolfo and also in Saint Peter’s Square. As we celebrate the Solemnity of the Assumption of the Blessed Virgin, we are invited to raise our eyes to heaven and contemplate Mary, the Mother of Jesus and our Mother. She who on earth believed in God’s word is now glorified in body and soul. May Mary’s intercession and example guide you always and renew your hearts in faith and hope. May God grant you and your families abundant blessings of peace and joy!

Zum Hochfest Mariä Himmelfahrt heiße ich ganz herzlich die Pilger und Besucher deutscher Sprache willkommen. Die Kirche stellt uns Maria als den Menschen vor Augen, der ganz offen ist für den göttlichen Ruf, vorbehaltlos Ja sagt zu Gottes Willen und deshalb Heil und Segen für die Menschen wird. Die Kunst stellt uns Maria oft als die Betende vor, die in der Zwiesprache mit Gott die Botschaft des Engels annimmt. Eine solche Haltung sollte auch unser Gebet auszeichnen, nämlich die Offenheit für die Gegenwart des lebendigen Herrn, um das Geschenk seiner Güte zu empfangen und weiterzugeben. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Festtag!

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española. La Iglesia celebra hoy la Solemnidad de la Asunción de la Virgen María. Con esta fiesta los cristianos reconocemos agradecidos la especial complacencia que Dios tiene hacia la Madre de su Hijo, que en este día la vemos coronada de gloria y esplendor. Pidamos, por la poderosa intercesión de la Santísima Virgen, poder vivir en todo momento apoyados en la gracia y alcanzar como ella el premio de la gloria celeste. Muchas gracias.

Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, a quem agradeço a presença e a união na oração do "Angelus", neste dia de Nossa Senhora da Assunção. Ela aponta-nos a meta do Céu, ensinando-nos que o destino do homem não se esgota no tempo, mas completa-se na Vida Eterna, junto de Deus. Esta mensagem encha os vossos corações de alegria e de esperança que vos desejo com a minha Bênção Apostólica.

Witam obecnych tu w Castel Gandolfo Polaków. Szczególnie pozdrawiam wiernych zgromadzonych na Jasnej Górze i w sanktuariach maryjnych w Polsce. Uroczystość Wniebowzięcia Matki Bożej przypomina nam, że niebo jest naszą ojczyzną. Tam jest cel naszej ziemskiej wędrówki. Niech ta Uroczystość będzie dla was okazją, by w duchu wiary Ojców raz jeszcze odnowić swoje osobiste zawierzenie, jak również rodzin i całego Narodu, Niepokalanej Matce.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi presenti qui a Castel Gandolfo. In modo particolare saluto i fedeli presenti a Jasna Góra e nei santuari mariani in Polonia. La solennità della Assunzione della Beata Vergine Maria ci ricorda che la nostra patria è nel cielo. Li è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. Che questa solennità sia per voi occasione per affidare - nello spirito di fede dei vostri avi – di nuovo voi stessi, le famiglie e tutta la nazione alla Madre Immacolata.]

Saluto, infine, i pellegrini italiani. In particolare i fedeli della parrocchia di San Martino, in Cenate Sotto e quelli della parrocchia dei Santi Giovanni Battista ed Irene, in Veglie. Saluto altresì i rappresentanti dell’Opera di Nazaret. A tutti auguro una buona festa dell’Assunta!
+PetaloNero+
00domenica 16 agosto 2009 16:09
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS


Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Ieri abbiamo celebrato la grande festa di Maria Assunta in Cielo, e oggi leggiamo nel Vangelo queste parole di Gesù: "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo" (Gv 6,51). Non si può non restare colpiti da questa corrispondenza, che ruota intorno al simbolo del "cielo": Maria è stata "assunta" nel luogo dal quale il suo Figlio era "disceso". Naturalmente questo linguaggio, che è biblico, esprime in termini figurati qualcosa che non entra mai completamente nel mondo dei nostri concetti e delle nostre immagini. Ma fermiamoci un momento a riflettere! Gesù si presenta come il "pane vivo", cioè il nutrimento che contiene la vita stessa di Dio ed è in grado di comunicarla a chi mangia di Lui, il vero nutrimento che dà la vita, nutre realmente in profondità. Gesù dice: "Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv 6,51). Ebbene, da chi il Figlio di Dio ha preso questa sua "carne", la sua umanità concreta e terrena? L’ha presa dalla Vergine Maria. Dio ha assunto da Lei il corpo umano per entrare nella nostra condizione mortale. A sua volta, alla fine dell’esistenza terrena, il corpo della Vergine è stato assunto in cielo da parte di Dio e fatto entrare nella condizione celeste. E’ una sorta di scambio, in cui Dio ha sempre la piena iniziativa, ma, come abbiamo visto in altre occasioni, in un certo senso, ha anche bisogno di Maria, del "sì" della creatura, della sua carne, della sua esistenza concreta, per preparare la materia del suo sacrificio: il corpo e il sangue, da offrire sulla Croce quale strumento di vita eterna e, nel sacramento dell’Eucaristia, quale cibo e bevanda spirituali.

Cari fratelli e sorelle, ciò che è accaduto in Maria, vale, in altri modi, ma realmente, anche per ogni uomo e ogni donna, perché ad ognuno di noi Dio chiede di accoglierLo, di mettergli a disposizione il nostro cuore e il nostro corpo, la nostra intera esistenza, la nostra carne – dice la Bibbia -, perché Egli possa abitare nel mondo. Ci chiama ad unirci a Lui nel sacramento dell’Eucaristia, Pane spezzato per la vita del mondo, per formare insieme la Chiesa, il Suo Corpo storico. E se noi diciamo sì, come Maria, anzi nella misura stessa di questo nostro "sì", avviene anche per noi e in noi questo misterioso scambio: veniamo assunti nella divinità di Colui che ha assunto la nostra umanità. L’Eucaristia è il mezzo, lo strumento di questo reciproco trasformarsi, che ha sempre Dio come fine e come attore principale: Lui è il Capo e noi le membra, Lui la Vite e noi i tralci. Chi mangia di questo Pane e vive in comunione con Gesù lasciandosi trasformare da Lui e in Lui, è salvato dalla morte eterna: certamente muore come tutti, partecipando anche al mistero della passione e della croce di Cristo, ma non è più schiavo della morte, e risorgerà nell’ultimo giorno, per godere la festa eterna con Maria e con tutti i Santi.

Questo mistero, questa festa di Dio incomincia quaggiù: è mistero di fede, di speranza e di amore, che si celebra nella vita e nella liturgia, specialmente eucaristica, e si esprime nella comunione fraterna e nel servizio per il prossimo. Preghiamo la Vergine Santa, affinché ci aiuti a nutrirci sempre con fede del Pane di vita eterna per sperimentare già sulla terra la gioia del Cielo.



DOPO L’ANGELUS

Je suis heureux de saluer les francophones présents pour la prière de l’Angélus, particulièrement les jeunes venus d’Afrique. Hier nous avons eu la joie de célébrer la fête de l’Assomption de Marie et la liturgie nous a exhortés à tourner notre regard vers le ciel. Aujourd’hui, je vous convie à accueillir le don que le Christ nous fait de lui-même dans l’Eucharistie. En recevant dans la foi cette nourriture indispensable, le chrétien y puise la force qui permet de se donner tout entier à ses frères. Je vous invite donc à garder la porte de votre cœur toujours grande ouverte, et à être jour après jour, les témoins de la tendresse du Seigneur auprès de toutes les personnes qui sont dans le besoin matériellement ou spirituellement. Soyez sans relâche les messagers de la Bonne Nouvelle !

I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Angelus. May your time here at Castel Gandolfo and in Rome deepen your faith in our Lord, the living bread, who brings us the gift of eternal life. Upon you and your families I invoke Almighty God’s abundant blessings of joy and peace!

Von Herzen grüße ich die deutschsprachigen Pilger und Besucher hier in Castel Gandolfo. Das Brot und der Wein dieser Welt können uns nur eine vergängliche Freude bereiten. Wer hingegen im Sakrament des Altares den Leib und das Blut des Herrn empfängt, der bleibt in Christus, und Christus bleibt in ihm. Die Eucharistie schenkt uns Anteil an seinem Leben und führt uns auf dem Weg der wahren Weisheit und der Hingabe zur ewigen Herrlichkeit. Danken wir Gott jederzeit für alles, war er uns in Christus geschenkt hat. Der Herr segne euch und eure Familien.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana y a quienes se unen a ella a través de la radio y la televisión. Que la contemplación continua del misterio de Cristo acreciente en nosotros el amor a sus preceptos y la esperanza en sus promesas, para que nuestro corazón no se deje vencer por las dificultades cotidianas sino que esté anclado en la fe en el Hijo de Dios que tiene "palabras de vida eterna". Muchas gracias y feliz domingo.

Saúdo os jovens brasileiros da Comunidade Missionária Villareggia e demais peregrinos de língua portuguesa que quiseram participar neste momento diário de louvor e gratidão ao Verbo divino, que Se fez homem no seio da Virgem Maria para ficar connosco todos os dias até ao fim do mundo. Deixai Cristo tomar posse da vossa vida, para serdes cada vez mais vida e presença de Cristo!

Serdecznie pozdrawiam Polaków. W Ewangelii dzisiejszej Chrystus mówi: „Kto spożywa moje Ciało i Krew moją pije, trwa we Mnie a Ja w nim" (J 6, 56). Eucharystia jest sakramentem obecności Chrystusa, który z miłości daje nam siebie, jest pokarmem w naszej ziemskiej pielgrzymce ku niebu. Zachęcam was, szczególnie w tych dniach odpoczynku, byście adorowali Jezusa obecnego w kościołach, napotkanych na waszych wakacyjnych szlakach. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Nel Vangelo odierno Cristo dice: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui" (Gv 6, 56). L’Eucaristia è segno della presenza di Cristo che per amore si dona a noi, ci nutre nel nostro pellegrinaggio terreno verso il cielo. Vi esorto, in modo particolare in questi giorni di riposo, ad adorare Cristo presente nelle chiese, che incontrate lungo vostri itinerari di vacanza. Di cuore vi benedico tutti.]

Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli della parrocchia San Silvestro in Faenza, e i giovani di Trescore, qui giunti attraverso la via Francigena. A tutti auguro una buona domenica.
+PetaloNero+
00lunedì 17 agosto 2009 16:30
RINUNCE E NOMINE



RINUNCIA DELL’ARCIVESCOVO DI DAEGU (COREA)

Il Santo Padre Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Daegu (Corea), presentata da S.E. Mons. John Choi Young-soo, in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.



NOMINA DEL VESCOVO DI KOTIDO (UGANDA)

Il Papa ha nominato Vescovo di Kotido (Uganda), il Rev.do P. Giuseppe Filippi, M.C.C.J., Superiore Provinciale dei Missionari Comboniani in Uganda.

Rev.do P. Giuseppe Filippi, M.C.C.J.

Il Rev.do P. Giuseppe Filippi, M.C.C.J., è nato il 17 marzo 1945 a Baselga del Bondone, arcidiocesi di Trento (Italia). Ha compito gli studi di primo e secondo grado nelle scuole pubbliche in Italia. Successivamente ha studiato Filosofia e Teologia presso il Seminario maggiore nazionale di Ggaba in Uganda. Ha conseguito un diploma in Pastorale e Studi religiosi (1974-1978). Ha emesso la professione perpetua il 28 aprile 1977 ed è stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1978.

Dopo l’ordinazione ha svolto i seguenti incarichi: 1978-1980: Direttore vocazionale della Provincia dei Comboniani in Uganda, assistente nella Parrocchia di Morulem, diocesi di Moroto, direttore e promotore vocazionale per la medesima diocesi; 1980-1991: Vice Rettore, Direttore spirituale, Professore, Decano degli studi e poi Rettore del Seminario minore diocesano Nadiket di Moroto; 1982: Segretario generale del I Sinodo diocesano di Moroto; 1990: Segretario generale del II Sinodo diocesano di Moroto; 1991-1997: Assistente generale dei Missionari Comboniani, Roma; 1997-1999: Parroco della parrocchia di Morulem, diocesi di Kotido; 1999-2004: Maestro del Noviziato dei Missionari Comboniani nello Zambia.

Dal 2004 è Superiore Provinciale dei Missionari Comboniani in Uganda.



NOMINA DEL NUNZIO APOSTOLICO IN VENEZUELA

Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Venezuela il Rev.do Mons. Pietro Parolin, finora Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Acquapendente, con dignità di Arcivescovo.

Rev.do Mons. Pietro Parolin
Il Rev.do Mons. Pietro Parolin è nato a Schiavon (Vicenza) il 17 gennaio 1955.
È stato ordinato sacerdote il 27 aprile 1980 e incardinato nella diocesi di Vicenza.
È laureato in Diritto Canonico.
Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 1986, ha prestato la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie in Nigeria e in Messico e presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.
È stato nominato Sotto-Segretario della Sezione Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato il 30 novembre 2002.
Oltre all’italiano, conosce il francese, l’inglese e lo spagnolo.



NOMINA DEL SOTTO-SEGRETARIO DELLA SEZIONE PER I RAPPORTI CON GLI STATI DELLA SEGRETERIA DI STATO

Il Papa ha nominato Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato il Rev.do Mons. Ettore Balestrero, Consigliere di Nunziatura presso la medesima Sezione per i Rapporti con gli Stati.

Rev.do Mons. Ettore Balestrero
Il Rev.do Mons. Ettore Balestrero è nato a Genova il 21 dicembre 1966.
Dopo aver frequentato la Facoltà di Giurisprudenza, è entrato all’Almo Collegio Capranica per la diocesi di Roma ed è stato ordinato sacerdote il 18 settembre 1993.
Ha conseguito la Licenza in Teologia ed il Dottorato in Diritto Canonico.
Dopo aver esercitato il ministero pastorale presso la Parrocchia Santa Maria Mater Ecclesiae al Torrino, in Roma, è stato alunno della Pontificia Accademia Ecclesiastica.
Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 1996, è stato assegnato alle Nunziature Apostoliche in Corea e Mongolia (1996-1998) e nei Paesi Bassi (1998-2001).
Dal 2001 presta il suo servizio presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dove fino ad ora era Consigliere di Nunziatura.
Oltre all’italiano, conosce l’inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco e l’olandese.
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