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 Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 

GMG Madrid 2011

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2011 18:32
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20/08/2011 21:23
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Gmg, stasera la Veglia di preghiera con i giovani nell'areoporto di "Cuatro Vientos"

Centinaia di migliaia di giovani si recheranno nelle prossime ore, con zaino in spalla, nella zona dell’aeroporto “Cuatro Vientos”, grande quanto 48 campi di calcio, per partecipare stasera, a partire dalle ore 20.30, alla Veglia di preghiera con il Papa. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, nel briefing con i giornalisti ha reso noto che alcuni rappresentanti della delegazione norvegese alla Gmg incontreranno Benedetto XVI questa sera in occasione della Veglia. Questo incontro – ha detto padre Lombardi - indica anche “la partecipazione del Papa al momento drammatico vissuto dalla gioventù norvegese, dopo gli attentati del 22 luglio sull’isola di Utoya”. Sulla veglia di preghiera, il servizio di Amedeo Lomonaco:

La Veglia si aprirà con la processione. Ragazzi in rappresentanza dei 5 Continenti porteranno la Croce dei giovani. Seguirà la Liturgia della Parola. Diversi giovani porranno delle domande al Papa e dopo il Vangelo, il Santo Padre risponderà ai quesiti dei ragazzi e pronuncerà l’omelia. L’esposizione e la Benedizione con il Santissimo Sacramento saranno i momenti conclusivi della Veglia, che precederanno il rientro del Papa in Nunziatura. Per i giovani la Veglia è prima di tutto un cammino di fede, come sottolinea questa giovane messicana:

"El camino particular de la universalidad de la Iglesia…

Il cammino particolare della universalità della Chiesa: tutti qui siamo giovani e tutti siamo venuti per la stessa cosa: l’incontro con Cristo. Questa esperienza cambia la prospettiva per molti!".

La Veglia è anche l’occasione per riflettere sulle parole pronunciate dal Santo Padre in questa Gmg. Un momento di raccoglimento interiore – sottolinea questa giovane francese - per superare ansie e inquietudini con la luce della verità:

"Le Pape a dit…

Il Papa ha detto che abbiamo diritto ad avere le nostre paure, i nostri dubbi, ma che non dobbiamo fermarci davanti a questi: dobbiamo tentare di andare al di là e forse, così, riusciremo anche a scoprire che le nostre paure possono essere vinte dalla fede".

Giovani provenienti da tutti i Continenti che dalla Gmg di Madrid guardano al futuro con una nuova ricchezza e nuove fondamenta:

"I am from Angola. …

Vengo dall’Angola ed è la mia prima volta che vengo in Europa. E’ un’esperienza davvero arricchente".

I giovani trascorreranno la notte nella zona di “Cuatro Vientos”, dove saranno anche allestite delle tende per l’adorazione eucaristica, in attesa della Santa Messa, domani mattina, presieduta da Benedetto XVI:

"E’ uma emoção...

E’ un’emozione che non si può descrivere, la presenza del Successore di Pietro in mezzo a noi!".

© Copyright Radio Vaticana


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La folla e il silenzio

Fra modernità e tradizione lo straordinario svolgimento della giornata mondiale di Madrid dimostra che preghiera e silenzio possono convivere con la presenza di centinaia di migliaia di giovani, con ogni probabilità oltre un milione, venuti da tutto il mondo. Lo si era visto in altre occasioni e la conferma viene dalla capitale spagnola, dove la festosa allegria di ragazze e ragazzi si è mescolata al silenzio della Via Crucis e all'entusiasmo suscitato dall'annuncio della dichiarazione come dottore della Chiesa di Giovanni d'Ávila, che già Paolo VI aveva presentato come modello di sacerdote per la contemporaneità.
Nelle strade madrilene i telefoni mobili hanno fermato così le immagini dei pasos, i gruppi lignei di stile barocco che raffigurano la Passione, raffinati e al tempo stesso popolari, espressione della religiosità radicata in un popolo che resta cattolico. E il dolore del mondo è stato assunto dai pellegrini di Madrid, sottolineato dai canti meditativi latini di Taizé -- dove forse è nata l'idea di queste giornate -- e da un emozionante lamento secondo la tradizione andalusa. Nel giorno in cui si venera la Croce, portata in processione da giovani provenienti da Paesi dove il nome di Cristo comporta sofferenze e non di rado persecuzioni.
Chi critica i raduni di massa scelti dalla Chiesa come una delle forme di presenza nel mondo di oggi dovrebbe dunque riflettere su questa giornata mondiale della gioventù, contestata con vergognosa intolleranza e senza ragione da minoranze marginali che fin troppo spazio informativo hanno ottenuto.
Si tratta invece di un avvenimento che si sta imponendo come fenomeno di rilievo nei media internazionali. Importanza che è principalmente religiosa, come deve riconoscere chi voglia attenersi alla semplice realtà.
Con una folla di giovani strabocchevole e che sta suscitando simpatia negli abitanti della capitale spagnola, la festa e il silenzio di questi giorni stanno insomma mostrando che la giornata di Madrid è un momento del cammino dei cristiani. Che non è quello di chi va verso l'abisso, la morte e il nulla, ma un itinerario -- come ha detto il Papa ai seminaristi -- di chi, passo dopo passo, si avvicina alla terra promessa. Che non è luogo, ma una persona: Gesù, che ha rivelato il volto di Dio.

g. m. v.

(©L'Osservatore Romano 21 agosto 2011)


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GMG MADRID: PAPA MEZZ'ORA IN CONFESSIONALE, ASCOLTA 4 RAGAZZI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

Per mezz'ora in uno dei 200 confessionali bainchi allestiti nel viale centrale di Jardines del Buen Retiro, il parco piu' esteso della citta' di Madrid, Benedetto XVI ha ascoltato quattro ragazzi, due maschi e due femmine. I giovani erano stati sorteggiati in base alle lingue: due di area francofona, uno di lingua tedesca (ma di nazionalita' svizzera), uno di lingua spagnola. Negli altri 199 confessionali mobili altri sacerdoti giunti da ogni parte del mondo confessavano i giovani che da ore erano in fila.
Mentre Giovanni Paolo II scendeva ogni venerdi' santo mattina in San Pietro per confessare alcuni fedeli (scelti tra quelli che erano in fila davanti ad altri confessionali) Benedetto XVI ha amministrato da Papa il sacramento della penitenza solo in un'altra precedente occasione e sempre ad alcuni giovani, precisamente sei ragazzi della diocesi di Roma che il 13 marzo 2008 aveva promosso una liturgia penitenziale in San Pietro.
Cari fratelli - ha detto testualmente Benedetto XVI al termine del rito - con grande gioia, in questo luogo della santa chiesa Cattedrale di Santa Maria La Real de la Almudena, desidero annunciare ora al Popolo di Dio che, accogliendo le richieste del presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, degli altri fratelli nell'Episcopato di Spagna, come pure di un gran numero di arcivescovi e vescovi di altre parti del mondo, e di molti fedeli, dichiarero' prossimamente san Giovanni d'Avila, sacerdote, Dottore della Chiesa Universale".
"Nel rendere pubblica questa notizia qui, desidero - ha spiegato il Papa teologo - che la parola e l'esempio di questo esimio Pastore illumini i sacerdoti e coloro che si preparano con gioia e speranza a ricevere, un giorno, la Sacra Ordinazione". "Invito tutti - ha poi concluso - a rivolgere lo sguardo verso di lui, e raccomando alla sua intercessione i vescovi di Spagna e di tutto il mondo, come pure i sacerdoti e seminaristi, perche', perseverando nella stessa fede della quale egli fu maestro, plasmino il loro cuore secondo i sentimenti di Gesu' Cristo, il Buon Pastore, al quale sia gloria e onore nei secoli dei secoli".

© Copyright (AGI)

GMG MADRID: PAPA AI SEMINARISTI, ANDATE AVANTI SOLO SE SICURI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

Gli anni del seminario debbono servire a discernere se davvero il Signore chiama al sacerdozio. "Incoraggiati dai vostri formatori - dice il Papa ai 4 mila seminaristi che partecipano con i loro coetanei alla Gmg di Madrid - aprite la vostra anima alla luce del Signore per vedere se questo cammino, che richiede audacia e autenticita', e' il vostro, avanzando fino al sacerdozio solo se sarete fermamente persuasi che Dio vi chiama ad essere suoi ministri e fermamente decisi ad esercitarlo obbedendo alle disposizioni della Chiesa".
"Configurarsi a Cristo - spiega Benedetto XVI ai futuri sacerdoti - significa identificarsi sempre di piu' con Colui che per noi si e' fatto servo, sacerdote e vittima" ed e' questo "in realta' il compito per il quale ogni sacerdote deve spendere per tutta la vita". Un compito, ammette Ratzinger, "che ci sorpassa e non potremo raggiungere pienamente, pero', come dice san Paolo, corriamo verso la meta sperando di raggiungerla". "Cristo, Sommo Sacerdote, e' anche - ricorda - il Buon Pastore che custodisce le proprie pecore sino a dar la vita per esse. Per imitare anche in cio' il Signore, il vostro cuore deve andare maturando in seminario, rimanendo totalmente a disposizione del Maestro. Tale disponibilita', che e' dono dello Spirito Santo, e' quella - conclude - che ispira la decisione di vivere nel celibato per il Regno dei cieli, il distacco dai beni terreni, l'austerita' della vita e l'obbedienza sincera senza dissimulazione".

© Copyright (AGI)

GMG MADRID: PAPA, LA CHIESA E' SANTA NONOSTANTE I NOSTRI PECCATI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

"La santita' della Chiesa e' prima di tutto la santita' oggettiva della persona stessa di Cristo, del suo Vangelo e dei suoi Sacramenti, la santita' di quella forza dall'alto che l'anima e la sospinge". Lo ricorda il Papa a 5 mila seminaristi che partecipano alla Gmg di Madrid. "Noi - spiega - dobbiamo esser santi per non creare una contraddizione fra il segno che siamo e la realta' che vogliamo significare".
"Meditate bene - raccomada Benedetto XVI ai futuri seminaristi per i quali celebra una messa in Cattedrale - questo mistero della Chiesa, vivendo gli anni della vostra formazione con gioia profonda, in atteggiamento di docilita', di lucidita' e di radicale fedelta' evangelica, come pure in amorevole relazione con il tempo e le persone fra le quali vivete".
"Cari amici - conclude infine il Pontefice - preparatevi ad essere apostoli con Cristo e come Cristo, per essere compagni di viaggio e servitori degli uomini. Questi anni di preparazione anzitutto devono essere anni di silenzio interiore, di orazione costante, di studio assiduo e di prudente inserimento nell'azione e nelle strutture pastorali della Chiesa".

© Copyright (AGI)


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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

Incontro con i Comitati Organizzatori della XXVI GMG (Nunziatura Apostolica di Madrid, 20 agosto 2011)

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cari amici,

mi è gradito ricevervi in questa Nunziatura Apostolica per ringraziarvi vivamente di tutto ciò che avete compiuto per l’organizzazione di questa Giornata Mondiale della Gioventù.

So molto bene che, dal momento che è stata resa pubblica la notizia che la Arcidiocesi di Madrid era stata eletta come sede di questa iniziativa, il Signor Cardinale Antonio Maria Rouco Varela avviò i lavori del Comitato Organizzatore Locale, nel quale, con un profondo senso ecclesiale e con straordinario affetto verso il Vicario di Cristo, hanno collaborato i responsabili dei diversi ambiti coinvolti in un evento di tale grandezza, coordinati da Mons. César Augusto Franco Martínez.

Solo l’amore alla Chiesa e l’ansia per evangelizzare i giovani spiegano questo impegno così generoso di tempo ed energie, che darà un abbondante frutto apostolico. Nel corso di vari mesi avete dato il meglio di voi stessi al servizio della missione della Chiesa. Dio vi premierà con il cento per uno.

Non solo a voi, ma anche alle vostre famiglie e istituzioni, che con abnegazione hanno sostenuto la vostra dedizione e diligenza. Sì, come dice Gesù, neppure un bicchiere di acqua dato nel suo nome rimarrà senza ricompensa; quanto più l’impegno quotidiano e continuo nell’organizzazione di un evento ecclesiale di tanto rilievo come quello che stiamo vivendo! Grazie a ciascuno di voi.

Allo stesso modo, vorrei manifestare la mia gratitudine ai membri della Commissione Mista, formata dall’Arcivescovato di Madrid e dalle Amministrazioni dello Stato, dalla Comunità di Madrid e dal Municipio della Città, che, fin dall’inizio della preparazione di questa Giornata Mondiale della Gioventù, fu costituita con lo sguardo rivolto alle centinaia di migliaia di giovani pellegrini che sono giunti a Madrid, città aperta, bella e solidale. Certamente, senza questa sollecita collaborazione, non si sarebbe potuto realizzare un evento di tale complessità e rilevanza. A tale riguardo, so bene che diversi organismi si sono posti a disposizione del Comitato Organizzatore Locale, senza risparmiare sforzi e in un clima di cordiale collaborazione, che onora questa nobile Nazione e il riconosciuto spirito di ospitalità degli spagnoli.

L’efficacia di questa commissione manifesta che non solo è possibile la collaborazione tra la Chiesa e le istituzioni civili, ma che, quando si orientano al servizio di una iniziativa di così vasto respiro, come è quella che ci vede impegnati, si realizza il principio che il bene integra tutti nell’unità. Perciò, voglio esprimere ai rappresentanti delle rispettive Amministrazioni, che hanno lavorato senza risparmiarsi per la riuscita di questa Giornata Mondiale, il mio più sentito e cordiale ringraziamento a nome della Chiesa e dei giovani che usufruiscono in questi giorni della vostra accoglienza e sollecitudine.

Per tutti voi, le vostre famiglie e istituzioni, invoco dal Signore l’abbondanza dei suoi doni. Grazie.

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana


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GMG 2011-MEDIA: I VOLTI DEI GIOVANI DA MADRID AL MONDO ATTRAVERSO IL WEB

(Madrid,dai nostri inviati) - "Living world faces" è il nome del servizio del portale Vaticano Pope2you.net (http://pope2you.net)del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, una bacheca virtuale, un social network fotografico, attraverso il quale i giovani che stanno partecipando a Madrid alla Gmg stanno dicendo, o meglio mostrando, "Io c'ero". Grazie ad alcune postazioni mobili dotate di iPad e connessione mobile, i pellegrini stanno inviando e loro fotografie su internet per condividere con i loro amici (sui principali social network), la loro testimonianza di fede e di partecipazione all’evento spagnolo. Le foto di questi giorni sono tutte sul web e all'interno del portale www.pope2you.net e comporranno un mosaico che formerà l'immagine di Benedetto XVI. Da qui saranno inviate agli "amici" e condivise sui principali social network come Facebook, Twitter ed il nuovo Google Plus. Il progetto non finirà con la Gmg: le foto raccolte dai ragazzi potranno essere scaricate da casa, ancora condivise con i propri amici, e diventare così un modo per evangelizzare i coetanei”.
“Il progetto Living World Faces è un progetto ambizioso, non solo per ciò che stiamo realizzando a Madrid attraverso la raccolta delle immagini ma soprattutto per ciò che accadrà dopo. È nostro desiderio infatti poter permettere ai ragazzi di utilizzare le loro foto scattate a caricate su Pope2You, come immagini di testimonianza", spiega al SIR don Paolo Padrini, coordinatore del progetto vaticano. “In questo modo i ragazzi potranno non solo dire ‘io c'ero, ma io ‘voglio esserci sempre’, come testimone, come giovane saldo nella fede. Il progetto è frutto del lavoro di un forte team di lavoro: il nostro gruppo di volontari, presenti a Madrid, insieme a tutti i tecnici che supportano l'iniziativa, rende possibile un progetto grande, e - in un certo qual modo - unico. Pope2You è stato ancora una volta un fortissimo punto di riferimento per i giovani che nella Rete vogliono approfondire la fede e fare sempre più amicizia con il Papa, con le sue parole, con la sua figura importante per la loro fede”.

© Copyright Sir


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GMG MADRID: PAPA, NELLA CONFESSIONE NON E' PREVISTA LA RISERVA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

Quando questa mattina il Papa e' arrivato al parco gli hanno detto che erano stati sorteggiati per confessarsi con lui tre giovani piu' uno di riserva.
Lui ha voluto invece confessarli tutti e quattro e ha spiegato la sua decisione con una domanda scherzosa: "cosa e' la riserva nella confessione?".
L'episodio e' stato riferito dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi.
La battuta di Benedetto XVI ha due sensi, uno riguarda lo sport, perche' nel calcio esistono riserve ma nella boxe no, l'altra la dottrina della Chiesa, perche' una confessione non e' valida se il penitente ha riserve mentali e nasconde una parte dei peccati. (AGI)


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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

VISITA ALLA FONDAZIONE "INSTITUTO SAN JOSÉ" DI MADRID

Alle ore 19.40 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI visita la Fondazione "Instituto San José" di Madrid, storico ente benefico che presta la sua assistenza a disabili fisici e psichici, amministrato dall’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli).
Al Suo arrivo, il Papa è accolto dal Superiore Fr. Rafael M. Martínez, O.H., e dai dirigenti dell’Istituto. L’incontro si svolge nel campo sportivo, dove sono presenti circa 200 bambini disabili, provenienti da diversi centri assistenziali spagnoli. Nell’area circostante sono raccolti gli altri degenti e un gruppo di giovani disabili partecipanti alla GMG.
Dopo i saluti del Card. Antonio María Rouco Varela e di un giovane disabile, il Santo Padre pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati fratelli nell’Episcopato,
Cari Sacerdoti e Religiosi dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio,
Distinte Autorità,
Cari giovani, familiari e volontari qui presenti,

grazie di cuore per l’affettuoso saluto e la cordiale accoglienza che mi avete riservato. Questa notte, prima della Veglia di preghiera con i giovani di tutto il mondo che sono venuti a Madrid per partecipare a questa Giornata Mondiale della Gioventù, abbiamo l’occasione di trascorrere alcuni momenti insieme e così potervi manifestare la vicinanza e l’apprezzamento del Papa per ciascuno di voi, per le vostre famiglie e per tutte le persone che vi accompagnano e vi assistono in questa Fondazione dell’Istituto San Giuseppe.

La gioventù, lo abbiamo ricordato altre volte, è l’età nella quale la vita si rivela alla persona con tutta la ricchezza e pienezza delle sue potenzialità, spingendo alla ricerca di mete più alte che diano senso alla vita stessa. Per questo, quando il dolore appare nell’orizzonte di una vita giovane, rimaniamo sconcertati e forse ci chiediamo: può continuare ad essere grande la vita quando irrompe in essa la sofferenza? A tale riguardo, nella mia enciclica sulla speranza cristiana, dicevo: «La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente (…)

Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente, è una società crudele e disumana» (Spe salvi, 38). Queste parole riflettono una lunga tradizione di umanità che scaturisce dall’offerta che Cristo fa di se stesso sulla Croce per noi e per la nostra redenzione. Gesù e, seguendo le sue orme, la sua Madre Dolorosa e i santi sono i testimoni che ci insegnano a vivere il dramma della sofferenza per il nostro bene e la salvezza del mondo.

Questi testimoni ci parlano, prima di tutto, della dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio. Nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell’uomo. E non solo: dal momento in cui il Figlio di Dio volle abbracciare liberamente il dolore e la morte, l’immagine di Dio si offre a noi anche nel volto di chi soffre. Questa speciale predilezione del Signore per colui che soffre ci porta a guardare l’altro con occhi limpidi, per dargli, oltre alle cose esterne di cui ha bisogno, lo sguardo amorevole di cui ha bisogno. Però questo è possibile realizzarlo solo come frutto di un incontro personale con Cristo. Di ciò siate molto consapevoli voi, religiosi, familiari, professionisti della salute e volontari che vivete e lavorate quotidianamente con questi giovani. La vostra vita e dedizione proclamano la grandezza alla quale è chiamato l’uomo: avere compassione e accompagnare per amore chi soffre, come ha fatto Dio. E nella vostra felice professione risuonano anche le parole evangeliche: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).
D’altro canto, voi siete testimoni anche del bene immenso che rappresenta la vita di questi giovani per chi sta loro accanto e per l’intera umanità. In modo misterioso ma molto reale, la sua presenza suscita nei nostri cuori, frequentemente induriti, una tenerezza che ci apre alla salvezza. Certamente, la vita di questi giovani cambia il cuore degli uomini e, per questo, siamo grati al Signore per averli conosciuti.
Cari amici, la nostra società, nella quale troppo spesso si pone in dubbio la dignità inestimabile della vita, di ogni vita, necessita di voi: voi contribuite decisamente a edificare la civiltà dell’amore. Ancora di più, siete protagonisti di questa civilizzazione. E come figli della Chiesa offrite al Signore le vostre vite, con le sue pene e le sue gioie, collaborando con Lui ed entrando così «a far parte in qualche modo del tesoro di compassione di cui il genere umano ha bisogno» (Spe salvi, 40).
Con grande affetto, e per intercessione di san Giuseppe, san Giovanni di Dio e san Benito Menni, vi affido con tutto il cuore a Dio nostro Signore: che Egli sia la vostra forza e il vostro premio. Sia segno del suo amore la Benedizione Apostolica che imparto a voi e a tutti i vostri familiari e amici. Molte grazie!

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Non lasciarsi intimorire

Sabato 20 agosto: il terzo giorno

Oggi è il giorno della grande veglia all’aerodromo di Cuatro Vientos, dove tutti i giovani della Gmg, questa sera, parteciperanno alla veglia con il Papa. Per il Pontefice la giornata si è aperta con le confessioni di quattro giovani nel parco del Retiro, seguite da una messa con i seminaristi nella cattedrale dell’Almudena. A mezzogiorno sono state aperte le porte dell’aerodromo per i pellegrini, mentre Benedetto XVI ha pranzato con i cardinali spagnoli e i vescovi di Madrid; nel pomeriggio ha ricevuto in nunziatura i rappresentanti dei comitati organizzatori della Gmg, poi la visita alla Fondazione “Instituto San José”, centro per persone disabili e con gravi malattie neurodegenerative. Alle 20 l’arrivo a Cuatro Vientos per la veglia con i giovani.

Dobbiamo essere santi. “Noi dobbiamo esser santi per non creare una contraddizione fra il segno che siamo e la realtà che vogliamo significare”. Rivolto a circa 4.500 seminaristi e diaconi giunti da tutto il mondo per la celebrazione eucaristica nella cattedrale di Santa María la Real de la Almudena, a Madrid, Benedetto XVI ha indicato la meta della santità, esortando i giovani seminaristi a vivere gli anni della loro formazione “con gioia profonda, in atteggiamento di docilità, di lucidità e di radicale fedeltà evangelica, come pure in amorevole relazione con il tempo e le persone”. Configurarsi a Cristo, ha precisato, comporta “identificarsi sempre di più con Colui che per noi si è fatto servo, sacerdote e vittima”. Perciò, “sostenuti dal suo amore, non lasciatevi intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio e nel quale il potere, il possedere o il piacere sono spesso i principali criteri sui quali si regge l’esistenza”, perché “sarà allora che una vita profondamente radicata in Cristo si rivelerà realmente come una novità, attraendo con forza coloro che veramente cercano Dio, la verità e la giustizia”.

San Giovanni d’Avila sarà dottore della Chiesa. A concelebrare l’eucaristia all’Almudena il seguito papale, 90 vescovi spagnoli e 30 del resto del mondo, rettori dei seminari e sacerdoti del clero spagnolo. Al termine, Benedetto XVI ha annunciato “con grande gioia” l’intenzione di proclamare “prossimamente san Giovanni d’Avila, presbitero, dottore della Chiesa universale”. Le parole del Papa sono state accolte da un fragoroso applauso e il card. Rouco Varela, presidente della Conferenza episcopale spagnola, che ha promosso la causa di dottorato del santo, ha replicato esprimendo al Pontefice “la più sincera gratitudine per aver accolto la supplica nostra e di molti altri vescovi e fedeli in tutto il mondo”.

Il grazie del Papa agli organizzatori. Nel pomeriggio, Benedetto XVI ha ricevuto nella nunziatura apostolica di Madrid i comitati organizzatori della Gmg, ringraziandoli “vivamente” per l’opera svolta ed evidenziando che “solo l’amore alla Chiesa e l’ansia per evangelizzare i giovani spiegano questo impegno così generoso di tempo ed energie, che darà un abbondante frutto apostolico”. La “gratitudine” del Papa è stata espressa pure “ai membri della Commissione mista, formata dall’arcivescovato di Madrid e dalle amministrazioni dello Stato, dalla comunità di Madrid e dal municipio della città”, la cui efficacia “manifesta che non solo è possibile la collaborazione tra la Chiesa e le istituzioni civili, ma che, quando si orientano al servizio di un’iniziativa di così vasto respiro, come è quella che ci vede impegnati, si realizza il principio che il bene integra tutti nell’unità”.

Quell’“impronta divina” in ogni uomo. La giornata del Papa è proseguita con la visita alla Fondazione “Instituto San José”, centro di cure palliative e riabilitazione che accoglie persone con lesioni del midollo spinale, danni cerebrali, con disabilità intellettiva e fisica. Qui è tornato a parlare della “dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio”, per cui “nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell’uomo”. Rivolto ai familiari, sanitari e volontari che vivono e lavorano quotidianamente con queste persone, ha evidenziato che essi sono “testimoni anche del bene immenso che rappresenta la vita di questi giovani per chi sta loro accanto e per l’intera umanità”.

L’attesa a Cuatro Vientos. Tappa successiva sarà l’aerodromo di Cuatro Vientos, già occupato da centinaia di migliaia di pellegrini, sede degli appuntamenti finali della Gmg di Madrid, la veglia di stasera e la messa di domani. Qui “piove” sole e molti “corrono” incontro ai mezzi dei vigili del fuoco perché i pompieri sparano dall’alto l’acqua con gli idranti: in questo momento, 37 gradi, queste docce improvvisate sono un refrigerio prezioso. Il tempo dell’attesa è scandito dalla musica e dalle testimonianze: a saltare e a gridare “noi siamo la gioventù del Papa” non sono solo i ragazzi, ma anche le suore con i loro veli, i religiosi e tutti coloro che stanno nell’aerodromo. Particolarmente allegri i brasiliani: alcuni di loro nonostante il caldo continuano a muoversi a ritmo di musica, senza la maglietta, magari, ma con la croce al collo ben visibile.

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

Veglia di preghiera

Cari giovani,

vi saluto tutti, in particolare i giovani che mi hanno formulato le loro domande, e li ringrazio per la sincerità con la quale hanno prospettato le loro inquietudini, che esprimono, in un certo modo, l’anelito di tutti voi per giungere a qualcosa di grande nella vita, qualcosa che vi dia pienezza e felicità.

Però, come può un giovane essere fedele alla fede cristiana e continuare ad aspirare a grandi ideali nella società attuale? Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, Gesù ci dà una risposta a questa importante questione: «Come il Padre mi ha amato, così io ho amato voi; rimanete nel mio amore» (Gv 15,9).

Sì, cari amici, Dio ci ama. Questa è la grande verità della nostra vita e che dà senso a tutto il resto. Non siamo frutto del caso o dell’irrazionalità, ma all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio. Rimanere nel suo amore significa quindi vivere radicati nella fede, perché la fede non è la semplice accettazione di alcune verità astratte, bensì una relazione intima con Cristo che ci porta ad aprire il nostro cuore a questo mistero di amore e a vivere come persone che si riconoscono amate da Dio.

Se rimarrete nell’amore di Cristo, radicati nella fede, incontrerete, anche in mezzo a contrarietà e sofferenze, la fonte della gioia e dell’allegria. La fede non si oppone ai vostri ideali più alti, al contrario, li eleva e li perfeziona. Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo.

Precisamente oggi, in cui la cultura relativista dominante rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l’aspirazione più alta dello spirito umano, dobbiamo proporre con coraggio e umiltà il valore universale di Cristo, come salvatore di tutti gli uomini e fonte di speranza per la nostra vita. Egli, che prese su di sé le nostre afflizioni, conosce bene il mistero del dolore umano e mostra la sua presenza piena di amore in tutti coloro che soffrono. E questi, a loro volta, uniti alla passione di Cristo, partecipano molto da vicino alla sua opera di redenzione. Inoltre, la nostra attenzione disinteressata agli ammalati e ai bisognosi sarà sempre una testimonianza umile e silenziosa del volto compassionevole di Dio.

Cari amici, che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo Nome in tutta la terra.

In questa veglia di preghiera, vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella Chiesa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà. Vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e e seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone!

Molti sono chiamati dal Signore al matrimonio, nel quale un uomo e una donna, formando una sola carne (cfr Gn 2,24), si realizzano in una profonda vita di comunione. È un orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso. Un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficoltà, e che si caratterizza per un dono della totalità della persona. Per questo, riconoscere la bellezza e la bontà del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedeltà e indissolubilità, come pure di apertura al dono divino della vita, è quello adeguato alla grandezza e dignità dell’amore matrimoniale.

Cristo chiama altri, invece, a seguirlo più da vicino nel sacerdozio e nella vita consacrata. Che bello è sapere che Gesù ti cerca, fissa il suo sguardo su di te, e con la sua voce inconfondibile dice anche a te: «Seguimi!» (cfr Mc 2,14).

Cari giovani, per scoprire e seguire fedelmente la forma di vita alla quale il Signore chiama ciascuno di voi, è indispensabile rimanere nel suo amore come amici. E come si mantiene l’amicizia se non attraverso il contatto frequente, la conversazione, lo stare uniti e il condividere speranze o angosce? Santa Teresa di Gesù diceva che la preghiera è «conversare con amicizia, stando molte volte in contatto da soli con chi sappiamo che ci ama» (cfr Libro della vita, 8).

Vi invito, quindi, a rimanere ora in adorazione di Cristo, realmente presente nell’Eucarestia. A dialogare con Lui, a porre davanti a Lui le vostre domande e ad ascoltarlo. Cari amici, prego per voi con tutta l’anima. Vi supplico di pregare anche per me. Chiediamo al Signore, in questa notte, attratti dalla bellezza del suo amore, di vivere sempre fedelmente come suoi discepoli. Amen!

Saluto in francese

Chers jeunes francophones, soyez fiers d’avoir reçu le don de la foi, c’est elle qui illuminera votre vie à chaque instant. Appuyez-vous sur la foi de vos proches, sur la foi de l’Église ! Par la foi, nous sommes fondés dans le Christ. Retrouvez-vous avec d’autres pour l’approfondir, fréquentez l’Eucharistie, mystère de la foi par excellence. Le Christ seul peut répondre aux aspirations que vous portez en vous. Laissez-vous saisir par Dieu pour que votre présence dans l’Église lui donne un élan nouveau !

[Cari giovani di lingua francese, siate orgogliosi di avere ricevuto il dono della fede, è essa che illuminerà la vostra vita in ogni istante. Appoggiatevi sulla fede dei vostri cari, sulla fede della Chiesa! Tramite la fede noi siamo fondati in Cristo. Ritrovatevi assieme ad altri per approfondirla, frequentate l’Eucarestia, mistero della fede per eccellenza. Solo Cristo può rispondere alle aspirazioni che portate in voi. Lasciatevi afferrare da Dio perché la vostra presenza nella Chiesa le dia un nuovo slancio!]

Saluto in inglese

Dear young people, in these moments of silence before the Blessed Sacrament, let us raise our minds and hearts to Jesus Christ, the Lord of our lives and of the future. May he pour out his Spirit upon us and upon the whole Church, that we may be a beacon of freedom, reconciliation and peace for the whole world.

[Cari giovani, in questi momenti di silenzio davanti al Santissimo Sacramento, eleviamo le nostre menti e i nostri cuori verso Gesù Cristo, il Signore della nostra vita e del futuro. Possa Egli infondere il suo Spirito su di noi e sull’intera Chiesa, perché possiamo essere un faro di libertà, di riconciliazione e di pace per il mondo intero.]

Saluto in tedesco

Liebe junge Christen deutscher Sprache! Tief in unserem Herzen sehnen wir uns nach dem Großen und Schönen im Leben. Laßt eure Wünsche und Sehnsüchte nicht ins Leere laufen, sondern macht sie fest in Jesus Christus. Er selber ist der Grund, der trägt, und der sichere Bezugspunkt für ein erfülltes Leben.

[Cari giovani cristiani di lingua tedesca! Nel profondo del nostro cuore desideriamo ciò che è grande e bello nella vita. Non lasciate cadere i vostri desideri e aneliti nel vuoto, ma rendeteli saldi in Gesù Cristo. Egli stesso è il fondamento che sostiene e il punto sicuro di riferimento per una vita piena.]

Saluto in italiano

Mi rivolgo ora ai giovani di lingua italiana. Cari amici, questa Veglia rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita. Custodite la fiamma che Dio ha acceso nei vostri cuori in questa notte: fate in modo che non si spenga, alimentatela ogni giorno, condividetela con i vostri coetanei che vivono nel buio e cercano una luce per il loro cammino. Grazie! Arrivederci a domani mattina!

Saluto in portoghese

Meus queridos amigos, convido cada um e cada uma de vós a estabelecer um diálogo pessoal com Cristo, expondo-Lhe as próprias dúvidas e sobretudo escutando-O. O Senhor está aqui e chama-te! Jovens amigos, vale a pena ouvir dentro de nós a Palavra de Jesus e caminhar seguindo os seus passos. Pedi ao Senhor que vos ajude a descobrir a vossa vocação na vida e na Igreja, e a perseverar nela com alegria e fidelidade, sabendo que Ele nunca vos abandona nem atraiçoa! Ele está connosco até ao fim do mundo.

[Cari amici, invito ognuno di voi a stabilire un dialogo personale con Cristo, esponendogli i vostri dubbi e soprattutto ascoltandolo. Il Signore è qui e vi chiama! Giovani amici, vale la pena sentire nel nostro cuore la Parola di Gesù e camminare seguendo i suoi passi. Domandate al Signore che vi aiuti a scoprire la vostra vocazione nella vita e nella Chiesa, e a perseverare in questa vocazione con gioia e fedeltà, sapendo che Egli mai vi abbandona e mai vi tradisce. Lui è con noi fino alla fine del mondo.]

Saluto in polacco

Drodzy młodzi przyjaciele z Polski! To nasze modlitewne czuwanie przenika obecność Chrystusa. Pewni Jego miłości zblżcie się do Niego płomieniem waszej wiary. On was napełni Swoim życiem. Budujcie wasze życie na Chrystusie i Jego Ewangelii. Z serca wam błogosławię.

[Cari giovani amici venuti dalla Polonia! Questa nostra veglia di preghiera è pervasa dalla presenza di Cristo. Sicuri del Suo amore avvicinatevi a Lui con la fiamma della vostra fede. Lui vi riempirà della Sua vita. Edificate la vostra vita su Cristo e sul Suo Vangelo. Vi benedico di cuore].

* * *

Cari giovani,

prima di lasciarvi, desidero augurare a tutti la buona notte. Riposate bene. Grazie per il sacrificio che state facendo e che, non ho dubbi, offrirete generosamente al Signore. Ci vediamo domani, a Dio piacendo, nella Celebrazione eucaristica. Vi attendo tutti. Grazie!

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Pioggia e vento ma due milioni di giovani acclamano il Papa

Ratzinger costretto anche a interrompere il discorso, gli vola la papalina, ma i ragazzi di Madrid resistono imperterriti

Madrid, 20 ago. (TMNews)

Un fortissimo temporale si è abbattuto sull'aeroporto militare di Quatro Vientos di Madrid dove è in corso di svolgimento la veglia papale cui partecipano - secondo la tv spagnola - ben due milioni di persone: il Papa ha dovuto anche interrompere il suo discorso per una decina di minuti, protetto da due ombrelli, ma il vento gli ha strappato la papalina. Impavidi, i giovani della piazza hanno continuato ad applaudirlo. "Dopo un pomeriggio caldissimo, avete chiesto l'acqua: eccola qua": così l'organizzazione, dal palco papale. C'è stato però anche un altro allarme, lanciato anche su Facebook: è quello della mancanza di acqua da bere. In molti settori, infatti, le bottigliette d'acqua sono terminate, le fontanelle non funzionano e non resta che comprare acqua ai chioschetti della spianata - dove i pellegrini dovrebbero passare la notte. "Cari amici che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, nè del futuro, nè della vostra debolezza", ha detto il Pontefice ai ragazzi. Ed ancora: "Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell'Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo". Poi è arrivata la denuncia della "cultura relativista dominante" che "rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l'aspirazione più alta dello spirito umano". Infine l'esortazione del Papa: "Vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella chiesa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà". In precedenza papa Ratzinger aveva parlato ai disabili, fisici e mentali, incontrati alla Fundation Instituto San Josè di Madrid: "La nostra società, nella quale troppo spesso si pone in dubbio la dignità inestimabile della vita di ogni vita, necessita di voi: voi contribuite decisamente a edificare la civiltà dell'amore". Rivolgendosi poi ai familiari e a chi lavora nel mondo dell'assistenza ai disabili, Benedetto XVI ha voluto sottolineare l'importanza del loro servizio. "Questi testimoni ci parlano, prima di tutto, della dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio. Nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell'uomo".

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Due milioni di persone per la veglia del Papa

A Cuatro Vientos prima il caldo soffocante, poi un temporale interrompe Benedetto XVI

Secondo la tv pubblica spagnola Tve, che cita fonti della polizia, ci sono due milioni di persone all'aeroporto di Cuatro Vientos dove si terra' questa sera una veglia di preghiera con Benedetto XVI. Gli organizzatori attendevano un milione e mezzo di giovani pellegrini: decine di migliaia di giovani si trovano nei campi attorno alla base aerea gia' dalla fine della mattinata, sotto un sole cocente.

Il Papa ha confessato quattro ragazzi nei Jardines del Buen Retiro di Madrid, dove dal 14 agosto di svolge la "Fiesta del Perdon", durante la quale viene amministrato il sacramento della riconciliazione. I giovani erano stati estratti a sorte tra quanti avevano manifestato il desiderio di essere confessati dal Pontefice. I giovani erano due di lingua francese, uno di lingua spagnola e uno svizzero, due maschi e due femmine. Il Papa ha usato uno dei confessionali in uso alla "Fiesta del Perdon", il primo della fila, ma sfalsato rispetto agli altri. Benedetto XVI ha indossato la stola, è entrato in confessionale dove è rimasto per circa mezz'ora.

Fino alle due del mattino circa alcune centinaia di manifestanti indignados e laici, che si erano autoconvocati per denunciare nuovamente le violenze della polizia contro i dimostranti anti-papa di mercoledì sera, si sono rincorsi per le strade del centro di Madrid. Lo riferisce la stampa spagnola. Non ci sono stati incidenti seri. La manifestazione era partita verso le 20 da Atocha e aveva tentato di avvicinarsi a Puerta del Sol, il cui accesso era stato chiuso però da un cordone di poliziotti in tenuta anti-sommossa. Nella storica piazza del 'chilometro zero' di Madrid si trovavano infatti diverse migliaia di pellegrini della Giornata Mondiale della Gioventù, venuti ad assistere al passaggio dei gruppi scultorei usati ieri sera per la via crucis presieduta da Benedetto XVI. I manifestanti hanno ripiegato prima verso Plaza de Oriente, dove c'é stata una carica della polizia, poi verso Chueca, dove verso l'1:30 una assemblea ha deciso di portare avanti oggi iniziative di protesta. Diversi filmati diffusi su internet mostrano diversi episodi di violenza non giustificata contro manifestanti e passanti mercoledì sera attorno a Puerta del Sol, ha indicato El Mundo online.

PAPA;PRETI DISPREZZATI SE DOMINA POTERE,POSSESSO,PIACERE - Il Papa chiede ai futuri sacerdoti di non lasciarsi "intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio e nel quale - ha detto nella messa per i circa 5.000 seminaristi nella cattedrale della Almudena - il potere, il possedere o il piacere sono spesso i principali criteri sui quali si regge l'esistenza. Può darsi che vi disprezzino - ha aggiunto Benedetto XVI - come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano gli idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano. Sarà allora che una vita profondamente radicata in Cristo si rivelerà realmente come una novità, attraendo con forza coloro che veramente cercano Dio, la verità e la giustizia". La strada del sacerdozio, ha spiegato papa Ratzinger, "richiede audacia ed autenticità" e dovete avanzare "fino al sacerdozio solo se sarete fermamente persuasi che Dio vi chiama ad essere suoi ministri e fermamente decisi ad esercitarlo, obbedendo alle disposizioni della Chiesa".

EL MUNDO, PAPA VOLTA PAGINA 'DECRISTIANIZADOR' ZAPATERO - Dopo anni di tensione, il Vaticano "volta la pagina di Zapatero, il decristianizador" scrive oggi El Mundo, dopo il colloquio cordiale di ieri a Madrid fra Papa Benedetto XVI e il premier socialista spagnolo, che lascerà il potere alle politiche anticipate del 20 novembre prossimo. "Roma gira la pagina di Zapatero con allegria ma, come è abituale nella fine diplomazia della Santa Sede, senza infierire sull'albero caduto" afferma il giornale spagnolo. "Zapatero sta lasciando e il Papa lo ha ricevuto cordialmente": "ma già non preoccupa più la Chiesa, e al nemico che fugge si fanno ponti d'argento con acqua benedetta inclusa". Il Papa ha offerto a premier socialista ieri una penna d'argento. Secondo il quotidiano di Madrid Zapatero, padre di leggi come quelle sui matrimoni gay o sul divorzio express, è stato per la Chiesa il "massimo nemico degli ultimi tempi", che i vescovi iberici, scrive El Mundo, hanno chiamato "il decristianizador, bandiera del laicismo, e perfino persecutore della Chiesa".

GIOVANNI D'AVILA SARA' DOTTORE CHIESA - San Giovanni d'Avila sarà dichiarato dottore della Chiesa. L'annuncio è stato dato dal Papa prima della benedizione al termine della messa che ha celebrato con circa 5.000 seminaristi da tutto il mondo, nella cattedrale dell'Almudena a Madrid. Dopo l'annuncio, l'arcivescovo di Madrid Rouco Varela ha espresso al Papa la gratitudine della Chiesa spagnola per la decisione. Giovanni d'Avila, sacerdote spagnolo nato nel 1500 e morto nel 1569, grande predicatore e mistico, amico di sant'Ignazio di Loyola, è chiamato l'Apostolo dell'Andalusia; sospettato di eresia fu anche gettato in carcere, dove scrisse la parte più importante della sua dottrina spirituale. E' stato dichiarato dai vescovi spagnoli patrono dei sacerdoti diocesani. E' stato proclamato santo da papa Paolo VI (1970). Scrisse famose lettere al Concilio di Trento sulla situazione dei sacerdoti. Aiutò Sant'Ignazio di Loyola, San Francesco Borgia, San Pietro Alcantara e Santa Teresa d'Avila.

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BENEDETTO XVI: VEGLIA DI PREGHIERA, “GRAZIE PER IL MERAVIGLIOSO ESEMPIO”

(Madrid, dai nostri inviati)

Un augurio di buona notte ai giovani, da parte di Benedetto XVI, prima di lasciare l’aerodromo Cuatro Vientos di Madrid, dove i pellegrini rimarranno tutta la notte – sperando nella clemenza del tempo – in attesa dell’incontro e della messa che domani suggelleranno la conclusione di questa XXVI Giornata mondiale della gioventù. “Abbiamo vissuto insieme un’avventura. Avete resistito alla pioggia”, ha detto il Papa prendendo di nuovo la parola al termine della veglia. “Grazie – ha aggiunto - per il meraviglioso esempio che avete dato. Con Cristo potete sempre affrontare le prove della vita. Non dimenticatelo”. Poi Benedetto XVI ha augurato ai ragazzi una “buona notte”. “Riposate bene. Grazie per il sacrificio che state facendo e che, non ho dubbi, offrirete generosamente al Signore. Ci vediamo domani. Vi attendo tutti”.

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GMG MADRID: PAPA AI GIOVANI, ABBIAMO RESISTITO ALLA PIOGGIA, AFFRONTEREMO FUTURO

(AGI) - Madrid, 20 ago.

(dall'inviato Salvatore Izzo)

"Cari amici, che nessuna avversita' vi paralizzi. Non abbiate paura del mondo, ne' del futuro, ne' della vostra debolezza". E' questo il messaggio che Bendetto XVI ha voluto affidare stasera ai ragazzi della Gmg, riuniti all'aerodromo Cuatro Vientos di Madrid, oltre un milione, forse gia' un milione e mezzo, secondo l'emittente pubblica spagnola tve addirittura due milioni. "Il Signore - ha detto - vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perche' grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo Nome in tutta la terra". Mentre il Papa parlava e' iniziata una forte pioggia, che lo ha costretto prima ad interrompere il discorso e poi perfino ad abbandonare per qualche minuto il palco. E' stata certamente la veglia di preghiera piu' movimentata tra le Giornate Mondiali della Gioventu' che si sono tenute fino ad ora. La pioggia che ha messo a rischio il palco (i pompieri hanno dovuto togliere i teli inzuppati che rischiavano di crollare per il peso eccessivo) ha imposto un accorciamento del rito. Ne' il Papa, che ha dovuto interrompere il suo discorso, ne' i giovani, che pure hanno preso prima un gran caldo (39 gradi) e poi il temporale, hanno drammatizzato. "Grazie per la vostra resistenza. La nostra forza e' piu' grande della pioggia", ha scherzato il Pontefice, suscitando l'entusiasmo dei giovani. "Il Signore con la pioggia ci manda tante benedizioni", ha poi aggiunto. E la preghiera ha unito davvero l'anziano Papa teologo e i ragazzi dei 193 paesi presenti oggi nell'area.
L'organizzazione spagnola e' stata messa a dura prova anche da un numero di giovani superiore al previsto. Di certo circa 200 mila persone non sono riuscite a entrare nell'aerodromo. E le vie di accesso intasate hanno anche impedito che all'arrivo Benedetto XVI potesse compiere il previsto giro in "papamobile" per salutare i giovani. Per garantire condizioni di maggiore sicurezza domani sara' aperto anche lo stadio Vicente Calderon, da dove quanti sono ancora in arrivo potranno seguire la messa del Papa su maxischermi. Questa notte intanto i ragazzi avranno a disposizione per pregare ben 17 cappelle con il Santissimo. Il portavoce, padre Lombardi, ha fatto sapere ai giornalisti che il Papa era contento del fatto che l'adorazione eucristica si era comunque potuta tenere "in un clima spirtituale e di raccoglimento all'altezza di altre liturgie, come quella della Gmg di Colonia. E prima di lasciare l'aerodromo, dove tra le autorita' erano presenti i principi delle Asturie Felipe e Letitia di Borbone a rappresentare il re Juan Carlos, il Pontefice ha salutato i ragazzi dicendo: "abbiamo vissuto una avventura insieme. Abbiamo resistito alla pioggia".
Nel testo, che viene dato per letto, era rivolto un appello preciso ai giovani: "non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verita' e dell'Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo". "Mentre la cultura relativista dominante rinuncia alla ricerca della verita' e disprezza la ricerca della verita', che e' l'aspirazione piu' alta dello spirito umano, dobbiamo proporre - questo chiede Benedetto XVI ai ragazzi di tutto il mondo - con coraggio e umilta' il valore universale di Cristo, come salvatore di tutti gli uomini e fonte di speranza per la nostra vita. E la nostra attenzione disinteressata agli ammalati e ai bisognosi sara' sempre una testimonianza umile e silenziosa del volto compassionevole di Dio". Nel discorso che Papa Ratzinger aveva preparato anche una riflessione sul tema del matrimonio "nel quale un uomo e una donna, formando una sola carne, si realizzano in una profonda vita di comunione: e' un orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso, un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficolta', e che si caratterizza per un dono della totalita' della persona". Per questo "riconoscere la bellezza e la bonta' del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedelta' e indissolubilita', come pure di apertura al dono divino della vita, e' quello adeguato alla grandezza e dignita' dell'amore matrimoniale".
Il crollo - a causa della pioggia - di una torretta audio che si trovava in fondo alla spianata ha provocato due feriti lievi. Circa 700 ragazzi avevano dovuto ricorrere nel pomeriggio alle cure dei sanitari per malori dovuti al caldo.

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Pioggia, allegria e preghiera

Sabato 20 agosto: la veglia a Cuatro Vientos

“Che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo nome in tutta la terra”.
È il messaggio centrale dell’intervento di papa Benedetto previsto questa sera nella veglia di preghiera con i giovani riuniti nella base aerea “Cuatro Vientos” di Madrid. La preghiera è stata interrotta per alcuni minuti, proprio all’inizio delle parole del Papa, da pioggia e vento forte. Benedetto XVI si è seduto, riparato dall’ombrello bianco; ma la folla di giovani non si è persa d’animo, continuando a battere le mani, cantare e salutare: alcuni riparati da impermeabili, tele cerate e persino avvolti nelle bandiere; altri invece continuando a sbracciarsi incuranti dell’acqua. Alla ripresa, Benedetto XVI si è rivolto con un saluto fuori programma ai giovani, ringraziandoli in spagnolo “per la vostra forza e resistenza, e per l’allegria”. Quindi ha proseguito con i saluti in varie lingue, prima d’introdurre l’adorazione eucaristica, seguita dai presenti in silenzio e con un raccoglimento straordinario.

In Cristo la fonte della gioia. “Se rimarrete nell’amore di Cristo, radicati nella fede – si legge nel testo del discorso del Papa - incontrerete, anche in mezzo a contrarietà e sofferenze, la fonte della gioia e dell’allegria. La fede non si oppone ai vostri ideali più alti, al contrario, li eleva e li perfeziona. Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo”. Il Santo Padre invita i giovani a chiedere a Dio di aiutarli a riscoprire la “vocazione nella società e nella Chiesa”, perché “vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone”.

Chiamati al matrimonio, al sacerdozio o alla vita consacrata. “Molti – ricorda – sono chiamati dal Signore al matrimonio”, “orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso. Un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficoltà, e che si caratterizza per un dono della totalità della persona. Per questo, riconoscere la bellezza e la bontà del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedeltà e indissolubilità, come pure di apertura al dono divino della vita, è quello adeguato alla grandezza e dignità dell’amore matrimoniale”. E per chi invece è chiamato da Cristo a “seguirlo più da vicino nel sacerdozio e nella vita consacrata”, esclama: “Che bello è sapere che Gesù ti cerca, fissa il suo sguardo su di te, e con la sua voce inconfondibile dice anche a te: ‘Seguimi!’”.

L’invito all’adorazione. “Cari giovani – conclude il Papa -, per scoprire e seguire fedelmente la forma di vita alla quale il Signore chiama ciascuno di voi, è indispensabile rimanere nel suo amore come amici”. Infine, l’invito (e qui Benedetto XVI ha ripreso a parlare) a “rimanere ora in adorazione di Cristo, realmente presente nell’Eucarestia. A dialogare con Lui, a porre davanti a Lui le vostre domande e ad ascoltarlo. Cari amici, prego per voi con tutta l’anima. Vi supplico di pregare anche per me. Chiediamo al Signore, in questa notte, attratti dalla bellezza del suo amore, di vivere sempre fedelmente come suoi discepoli”.

I saluti ai pellegrini. Nei saluti, il Papa si è rivolto ai giovani in lingue diverse. “Siate orgogliosi – ha detto in francese – di avere ricevuto il dono della fede, è essa che illuminerà la vostra vita in ogni istante. Appoggiatevi sulla fede dei vostri cari, sulla fede della Chiesa! Tramite la fede noi siamo fondati in Cristo. Ritrovatevi assieme ad altri per approfondirla, frequentate l’Eucarestia, mistero della fede per eccellenza”. Ai giovani di lingua inglese ha chiesto di essere “un faro di libertà, di riconciliazione e di pace per il mondo intero”. “Non lasciate cadere i vostri desideri e aneliti nel vuoto – ha detto ai giovani in tedesco -, ma rendeteli saldi in Gesù Cristo”. In italiano (aggiungendo “a braccio” alcune parole) si è detto sicuro che “questa veglia, con tutte le sue avventure, rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita come un’esperienza indimenticabile della vostra vita”. In portoghese, l’invito “a stabilire un dialogo personale con Cristo, esponendogli i vostri dubbi e soprattutto ascoltandolo”. Da ultimo il polacco: “Questa nostra veglia di preghiera è pervasa dalla presenza di Cristo. Sicuri del Suo amore avvicinatevi a Lui con la fiamma della vostra fede. Lui vi riempirà della Sua vita. Edificate la vostra vita su Cristo e sul Suo Vangelo”.

Grazie per l’esempio. Prima di lasciare l’aerodromo, dove i pellegrini rimarranno tutta la notte sperando nella clemenza del tempo, Benedetto XVI ha preso nuovamente la parola. “Abbiamo vissuto insieme un’avventura. Avete resistito alla pioggia”, ha detto. “Grazie per il meraviglioso esempio che avete dato. Con Cristo potete sempre affrontare le prove della vita. Non dimenticatelo”.

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GMG 2011-CUATRO VIENTOS: PARTE DEI GIOVANI FUORI DALL’AERODROMO

(Madrid, dai nostri inviati)

“Nonostante qualche disagio, il clima è positivo”.
Don Gigi Guerini, sacerdote della diocesi di Brescia, è tra gli accompagnatori di un folto gruppo di pellegrini italiani che non è riuscito, come diversi altri, ad entrare nell’area della veglia ai Cuatro Vientos. “In effetti siamo rimasti fuori dai settori che erano stati preparati per queste giornate. Siamo posizionati” al di fuori dell’aerodromo, “assieme a tanti altri ragazzi”. “Abbiamo potuto seguire la veglia – spiega ancora – mediante alcuni maxischermi. Ci è stata data dell’acqua… I giovani si sono comunque raccolti in preghiera, hanno cantato, hanno vissuto l’adorazione. Certo qualche disagio non sta mancando”. Nel momento in cui la pioggia si è fatta più fitta e il vento soffiava forte questi ragazzi, così come quelli vicini al palco della veglia, hanno vissuto qualche breve istante di smarrimento; poi la situazione è tornata alla normalità.

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GMG MADRID: PAPA, POSSIBILE COLLABORARE CON ISTITUZIONI IN SPAGNA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

Il successo della Giornata Mondiale della Gioventu' di Madrid, per il Papa, si deve in gran parte alla collaborazione tra le organizzazioni ecclesiali e le istituzioni pubbliche. E cio', ha affermato oggi pomeriggio Benedetto XVI, "manifesta che non solo e' possibile la collaborazione tra la Chiesa e le istituzioni civili, ma che, quando si orientano al servizio di una iniziativa di cosi' vasto respiro, come e' quella che ci vede impegnati, si realizza il principio che il bene integra tutti nell'unita'".
"Percio' - ha detto - voglio esprimere ai rappresentanti delle Amministrazioni, che hanno lavorato senza risparmiarsi per la riuscita di questa Giornata Mondiale, il mio piu' sentito e cordiale ringraziamento a nome della Chiesa e dei giovani che usufruiscono in questi giorni della vostra accoglienza e sollecitudine".
Queste parole Papa Ratzinger le ha rivolte ai membri della Commissione Mista, formata dall'Arcivescovado di Madrid e dalle Amministrazioni dello Stato, dalla Comunita' di Madrid e dal Municipio della Citta', che ha ricevuto alla Nunziatura di Madrid. "Fin dall'inizio della preparazione di questa Giornata Mondiale della Gioventu', fu costituita - ha ricordato - con lo sguardo rivolto alle centinaia di migliaia di giovani pellegrini che sono giunti a Madrid, citta' aperta, bella e solidale". "Certamente - ha concluso - senza questa sollecita collaborazione, non si sarebbe potuto realizzare un evento di tale complessita' e rilevanza".

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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
21/08/2011 21:25
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La Spagna si affida al Papa: ci aiuti a fermare l’Eta

di Manila Alfano

Ratzinger ha superato la prova. Madrid era il viaggio più complicato. Molto più a rischio di quello a Monaco di Baviera; allora era tutto troppo nuovo, e per molti era già stata una sorpresa la sua partecipazione. Più difficile di quello di Sidney. Qui a Madrid Ratzinger sapeva che di rischiare molto. Ad aspettarlo c’era una Spagna arrabbiata e ferita.
Lui ha saputo sorprendere e conquistare. «Benedetto XVI sta molto bene, ed è molto contento dell’andamento del viaggio» dice il suo portavoce, padre Lombardi.
Un viaggio che segna un passaggio netto. Che lascia sicuramente molto più di migliaia di giovani fedeli contenti. È qualcosa di più, è un retrogusto dal sapore politico, un trionfo diplomatico, oltre le intenzioni stesse del Papa. C’è stato l’incontro con i reali, a rinsaldare una vecchia alleanza, a ricordare al Pontefice che gli spagnoli avranno pure smesso di confessarsi, ma non hanno smesso di avere un cuore cattolico. Ieri la conferma ufficiale di una vittoria ineguagliabile. Il governo spagnolo ha chiesto aiuto al Vaticano per chiudere per sempre con il capitolo dell’Eta, i terroristi dei Paesi Baschi fanno ancora paura. È questa la ferita ancora sanguinante della Spagna, il dolore più intimo. Il Vaticano potrebbe favorire un processo di riconciliazione nell’ambito della tregua proclamata dai separatisti dell’Eta. Cinque anni fa una richiesta di questo tipo forse non sarebbe arrivata. La richiesta di un messaggio pastorale di riconciliazione da parte della Chiesa basca per sanare «le gravi ferite» che il terrorismo ha inferto alla società basca è una richiesta coraggiosa da parte del governo, ma soprattutto un riconoscimento importante da parte di un governo che si è sempre professato laicista.
Per anni ha dovuto parare i colpi che arrivavano dal governo laicista di Zapatero. Ma il trionfo di quello che sarebbe stato chiaro con il passare dei giorni si è intuito da subito, da quando cioè il Papa è stato accolto all’aeroporto - a sorpresa- da Zapatero. Un abbraccio e la promessa di incontrarsi il giorno dopo alla nunziatura di Madrid. In privato, a parlare del Paese che arranca, della crisi, dei giovani che protestano in piazza. Si è fatto consigliare, Zapatero. Non è piaciuto ai suoi più radicali quel cambio, quel dietro front verso il Pontefice. La Spagna gira pagina, lo fa riconciliandosi con i vecchi principi. Ieri il Papa ha incontrato il leader del Partito popolare, Mariano Rajoy, l’uomo favorito alle prossime elezioni. E sono molti gli analisti che hanno interpretato questo appuntamento privato di dieci minuti come una scommessa sui popolari.
Nelle piazze migliaia di indignados si sono dati appuntamento per contestarlo, per riversargli tutta la loro frustrazione per un lavoro che non c’è, che non si trova, per una prospettiva che manca. Hanno sfilato con cartelli e striscioni di odio verso il Vaticano, pensavano ai soldi spesi per l’organizzazione di una manifestazione così imponente, non hanno voluto ascoltare quando dalla Santa Sede è arrivata la precisazione che spiegava che i soldi li aveva messi tutti la Chiesa. C’erano gay, difesi e tutelati dallo zapaterismo, organizzati nella «besada» un grande bacio collettivo per provocare, per attirare l’attenzione. Questo a Madrid poteva essere un viaggio complicato per mille ragioni. E Ratzinger lo sapeva. E il successo di Ratzinger sta tutto nella sua semplicità di maestro.
I giovani fuori per le strade hanno imparato ad amarlo senza più fare paragoni con Wojtyla. Lui è il papa teologo, l’intellettuale, ma non per questo distante o distaccato. «Sì, siamo la gioventù del Papa. Siamo la generazione Ratzinger» gridano i giovani venuti da ogni parte del mondo. È vero, non ci sono rimpianti, confronti o nostalgie verso Giovanni Paolo II. Qui e ora è un’altra era. Ci sono cori da stadio, quasi come per una star del rock, anche se lui stesso ci aveva tenuto, prima di partire, a mettere in chiaro le cose: «Questo non è un grande concerto e io non sono una star». Ma il trionfo si conta anche con le piazze piene.

© Copyright Il Giornale, 21 agosto 2011


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Il capo della polizia: "Una festa mai vista"

Sicurezza sulla GMG

Per chi sovraintende all'ordine pubblico e la sicurezza l'ammissione di vivere una esperienza straordinaria

ANDREA TORNIELLI

Madrid

La festa dell’accoglienza che giovedì sera ha dato inizio alla fase finale della GMG di Madrid «è stata l’evento più partecipato tra quelli che si sono tenuti in Spagna». Parola di Yago de la Cierva, direttore del comitato organizzatore della Giornata mondiale della gioventù. De la Cierva è intervenuto al briefing di padre Federico Lombardi.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il direttore del comitato organizzatore ha raccontato un’esperienza personale: «In questi giorni faccio parte del seguito del Papa, e giovedì sera ero sulla macchina che precedeva il Papa, accanto al capo della polizia». Si tratta di Francisco Xavier Velasquez Lopez, capo della polizia e della Guardia Nacional.

«Mentre facevamo il percorso tra due ali di folla, il capo della polizia mi ha detto: “Non ho mai visto accogliere una persona con questo cariño, con questo affetto. È molto più facile radunare la gente, convocarla, per una protesta, perché è arrabbiata. È più difficile convocare per una festa per ringraziare qualcuno…».

Padre Lombardi ha ricordato che uno dei motivi di stupore per le forze di polizia durante le GMG è che nonostante la presenza di numeri così elevati di giovani che «invadono» le città, non si verificano mai problemi di ordine pubblico.


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GMG MADRID: PAPA, SCONCERTA SE DOLORE IRROMPE IN GIOVANE VITA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

"Quando il dolore appare nell'orizzonte di una vita giovane, rimaniamo sconcertati e forse ci chiediamo: puo' continuare ad essere grande la vita quando irrompe in essa la sofferenza?". A dare voce a questo interrogativo che ciascuno si pone e' stato il Papa che prima di raggiungere la spianata dei Cuatro Vientos ha compiuto una visita alla Fondazione San Jose', gestita dalla diocesi di Madrid in collaborazione con i Fatebenfratelli, dove sono ospitati anche malati in stato vegetativo.
"La misura dell'umanita' - ha ricordato citando la sua enciclica Spe salvi - si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Una societa' che non riesce ad accettare i sofferenti e non e' capace di contribuire mediante la compassione a far si' che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente, e' una societa' crudele e disumana" . Parole, ha aggiunto, che "riflettono una lunga tradizione di umanita' che scaturisce dall'offerta che Cristo fa di se stesso sulla Croce per noi e per la nostra redenzione. Gesu' e, seguendo le sue orme, la sua Madre Dolorosa e i santi sono i testimoni che ci insegnano a vivere il dramma della sofferenza per il nostro bene e la salvezza del mondo". "Questi testimoni - ha scandito - ci parlano, prima di tutto, della dignita' di ogni vita umana, creata a immagine di Dio". Per il Papa, "nessuna afflizione e' capace di cancellare questa impronta divina incisa nel piu' profondo dell'uomo". Rivolgendosi agli operatori dell'Istituto, il Papa ha sottolineato come essi siano "testimoni anche del bene immenso che rappresenta la vita di questi giovani per chi sta loro accanto e per l'intera umanita'". "In modo misterioso ma molto reale, la sua presenza - ha concluso - suscita nei nostri cuori, frequentemente induriti, una tenerezza che ci apre alla salvezza. Certamente, la vita di questi giovani cambia il cuore degli uomini e, per questo, siamo grati al Signore per averli conosciuti".

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GMG MADRID: PAPA, OGGI SOCIETA' METTE IN DUBBIO VALORE VITA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

Nella societa' di oggi "troppo spesso si pone in dubbio la dignita' inestimabile della vita, di ogni vita, necessita di voi: voi contribuite decisamente a edificare la civilta' dell'amore".
Lo ha detto Papa Ratzinger ai degenti dell'Istituto San Jose' dei fatebenefratelli, che ha visitato in serata recandosi ai Cuatro Vientos.
"Come figli della Chiesa - ha chiesto loro - offrite al Signore le vostre vite, con le sue pene e le sue gioie, collaborando con Lui ed entrando cosi' a far parte in qualche modo del tesoro di compassione di cui il genere umano ha bisogno".

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Ratzinger ha vinto la sfida

ANDREA TORNIELLI

La marea sterminata di luci e di magliette colorate dei ragazzi che partecipano alla veglia all’aeroporto «Quatro Vientos» si riflette negli occhi spalancati di Julises Alina, un diciannovenne messicano che vive vicino al confine con gli Usa e che per pagarsi il viaggio a Madrid, per un anno mezzo, si è messo a fare l’imbianchino nelle case del vicinato sfruttando ogni istante libero.
È soltanto una delle storie dei protagonisti della Giornata mondiale della Gioventù, oltre un milione e mezzo di giovani (due milioni secondo la Tv pubblica di Madrid) che ieri sera hanno pregato con il Papa, hanno trascorso la notte all’addiaccio per essere presenti alla messa conclusiva di questa mattina, la manifestazione più partecipata della storia spagnola e del pontificato di Joseph Ratzinger.
Il mondo va a rotoli, l’Europa barcolla, lo spettro del collasso dell’economia aleggia nel Vecchio Continente, il futuro è incerto soprattutto per le giovani generazioni, ma nell’ultima settimana Madrid è stata pacificamente invasa da un pezzo di umanità che non sembra segnata dalla paura e dal pessimismo.
Le cronache hanno dato ampio spazio alla protesta, a tratti violenta, dei gruppi che contestano la visita papale ma che hanno finito per scaricare la loro rabbia sui ragazzi capitatigli a tiro. E in qualche caso si è avuta l’impressione che la notizia fossero i duemila indignados e non il milione di partecipanti alla GMG, quelli che hanno seguito la Via Crucis per le vie della capitale, quelli che hanno pregato con Benedetto XVI, quelli che hanno alternato canti e balli a momenti di raccoglimento e perfetto silenzio, quelli che non hanno mai dato alcun problema di ordine pubblico. Francisco Xavier Velasquez Lopez, responsabile della Guardia Nacional, giovedì scorso era nell’auto che precedeva la «papamobile» durante il primo grande appuntamento pubblico del Papa, la festa dell’accoglienza in piazza Cibeles. E ha confidato al direttore organizzativo della GMG seduto al suo fianco: «Non ho mai visto accogliere una persona con questo affetto. È molto più facile radunare la gente arrabbiata per una protesta. È più difficile convocare per una festa dove si ringrazia qualcuno…».
La riuscita di un evento come quello che si sta tenendo a Madrid non si misura dai numeri, ma è indubbio che anche questa volta Benedetto XVI ha vinto la sfida. Una sfida difficile. Sei anni fa, al momento in cui veniva eletto quale successore di Papa Wojtyla, cioè dell’inventore delle Giornate della Gioventù, in pochi credevano che l’anziano teologo tedesco avrebbe continuato nella scia del predecessore. Invece l’ha fatto, dando una sua impronta a questi raduni, capaci di coniugare, come si è visto venerdì sera con la Via Crucis, modernità e tradizione, il Web, le nuove tecnologie e i «pasos», le antiche sculture lignee in stile barocco che raffigurano la Passione.
I critici, non soltanto quelli laici, hanno sempre guardato a questi eventi come a manifestazioni esteriori, di massa. Prove di forza di un cattolicesimo capace ancora di riempire le piazze ma non più le chiese. Se invece ci si ferma a guardare senza pregiudizi questi ragazzi, si scopre che, nella massa, ciascuno di loro è venuto a Madrid a cercare qualcosa per sé. Si scopre il contributo positivo delle loro esperienze, del loro cammino di fede, del loro impegno. Un contributo che rappresenta una risorsa di vita buona, e che dovrebbe interessare tutti, non essere relegato nel «recinto» cattolico. I giovani della GMG non sono truppe cammellate contro la secolarizzazione, non partecipano a una crociata contro il mondo: nell’Europa della paura e dell’incertezza offrono una testimonianza di dedizione e di umanità.

© Copyright La Stampa, 21 agosto 2011


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