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GMG Madrid 2011

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2011 18:32
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19/08/2011 10:15
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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)


SALUTO DEL SANTO PADRE

Cari giovani amici,

è una gioia immensa incontrarmi qui con voi, nel centro di questa bella città di Madrid, le cui chiavi il Signor Sindaco ha avuto la gentilezza di consegnarmi. Oggi è anche capitale dei giovani del mondo e dove tutta la Chiesa volge i suoi occhi. Il Signore ci ha riuniti per vivere in questi giorni la bella esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù. Con la vostra presenza e la partecipazione alle celebrazioni, il nome di Cristo risuonerà in ogni angolo di questa illustre città. Preghiamo perché il suo messaggio di speranza e amore abbia eco anche nel cuore di quelli che non credono o si sono allontanati dalla Chiesa. Grazie tante per la splendida accoglienza che mi avete riservato entrando nella città, segno del vostro amore e della vostra vicinanza al Successore di Pietro.

Saluto il Signor Cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici e i suoi collaboratori in questo Dicastero, ringraziando per tutto il lavoro realizzato. Allo stesso tempo, ringrazio il Signor Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid, per le sue amabili parole e per lo sforzo della sua Arcidiocesi, insieme con le altre diocesi di Spagna, nel preparare questa Giornata Mondiale della Gioventù, per la quale si è lavorato con generosità anche in tante altre Chiese particolari del mondo intero. Ringrazio le autorità nazionali, regionali e locali per la loro amabile presenza e la loro generosa collaborazione per il positivo svolgimento di questo grande evento. Grazie ai fratelli nell’episcopato, ai sacerdoti, seminaristi, persone consacrate e fedeli che sono qui presenti e sono venuti accompagnando i giovani per vivere questi giorni intensi di pellegrinaggio all’incontro con Cristo. Saluto cordialmente tutti voi nel Signore e vi ripeto che è una grande felicità stare qui con voi. Che la fiamma dell’amore di Cristo non si spenga mai nei vostri cuori.

Saluto in francese

Cari giovani di lingua francese, avete risposto numerosi alla chiamata del Signore a venire ad incontrarlo a Madrid. Mi congratulo con voi! Benvenuti alle Giornate Mondiali della Gioventù! Voi portate nel cuore delle domande e cercate delle risposte. È una cosa buona cercare sempre. Cercate soprattutto la verità, che non è un’idea, un’ideologia o uno slogan, ma una Persona, il Cristo, Dio stesso venuto tra gli uomini! Avete ragione di voler radicare la vostra fede in Lui, di voler fondare la vostra vita in Cristo. Egli vi ama da sempre e vi conosce meglio di chiunque altro. Che questi giorni ricchi di preghiera, di insegnamento e di incontri possano aiutarvi a scoprirlo di nuovo per amarlo meglio. Che Cristo vi accompagni in questo tempo forte nel quale, tutti insieme, Lo celebriamo e Lo preghiamo.

Saluto in inglese

Estendo un affettuoso saluto ai molti giovani di lingua inglese che sono venuti a Madrid. Che questi giorni di preghiera, amicizia e celebrazione ci conducano ad avvicinarci gli uni agli altri e al Signore Gesù. Fate della fiducia nella parola di Cristo il fondamento delle vostre vite! Piantati ed edificati in Lui, saldi nella fede ed aperti alla potenza dello Spirito, troverete il vostro posto nel piano di Dio ed arricchirete la Chiesa con i vostri doni. Preghiamo gli uni per gli altri affinché possiamo essere testimoni gioiosi di Cristo, oggi e sempre. Dio vi benedica tutti!

Saluto in tedesco

Cari amici di lingua tedesca! Saluto con affetto tutti voi. Sono lieto che siate venuti così numerosi. In questi giorni vogliamo professare, approfondire e trasmettere assieme la nostra fede in Cristo. Lo sperimentiamo sempre di nuovo: è Lui che dà veramente senso alla nostra vita. Apriamo il nostro cuore a Cristo. Egli ci doni un tempo pieno di gioia e di grazie qui a Madrid.

Saluto in italiano

Cari giovani italiani! Vi saluto con grande affetto e mi rallegro per la vostra partecipazione numerosa, animata dalla gioia della fede. Vivete queste giornate con spirito di intensa preghiera e di fraternità, testimoniando la vitalità della Chiesa in Italia, delle parrocchie, delle associazioni, dei movimenti. Condividete con tutti questa ricchezza. Grazie!

Saluto in portoghese

Cari giovani dei diversi paesi di lingua ufficiale portoghese e quanti vi accompagnano, benvenuti a Madrid! Vi saluto a tutti con grande amicizia e vi invito a salire fino alla sorgente eterna della vostra giovinezza e a conoscere il protagonista assoluto di questa Giornata Mondiale e, spero, della vostra vita: Cristo Signore. In questi giorni sentirete risuonare la sua Parola. Lasciate che questa Parola penetri e possa creare radici nei vostri cuori, e su di essa edificate la vostra vita. Saldi nella fede, sarete un anello della grande catena dei fedeli. Non si può credere senza essere aiutati dalla fede degli altri, e con la mia fede contribuisco anche ad aiutare gli altri nella fede. La Chiesa ha bisogno di voi e voi avete bisogno della Chiesa.

Saluto in polacco

Saluto i giovani venuti dalla Polonia, connazionali del beato Giovanni Paolo II, l’iniziatore delle Giornate Mondiali della Gioventù. Mi rallegro per la vostra presenza qui a Madrid! Vi auguro delle buone giornate, giornate di preghiera e di consolidamento del legame con Gesù. Vi guidi lo Spirito di Dio.

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana


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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
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PAPA: L'ECONOMIA DEVE ESSERE IN FUNZIONE DELL'UOMO

(AGI) - Madrid, 18 ago.

(dall'inviato Salvatore Izzo)

"La dimensione etica non e' una cosa esterna ai problemi economici ma una dimensione interiore e fondamentale. L'economia non funziona solo con regolamentazioni mercantili, ma ha bisogno di una ragione etica per essere in funzione dell'uomo". Sull'aereo che lo porta a Madrid alla grande festa con i giovani della Gmg (che lo accolgono in oltre mezzo milione con un entusiasmo incontenibile) Benedetto XVI interviene sulla crisi economica che sta strangolando l'Europa. E ricorda "quanto affermato da Giovanni Paolo II nella sua prima enciclica sociale: l'uomo deve essere il centro dell'economia e l'economia non si deve misurare secondo il massimo del profitto, ma secondo il bene di tutti e quindi include la responsabilita' verso l'altro. L'economia funziona veramente bene solo se funziona in modo umano, nel rispetto dell'altro secondo diverse dimensioni". "La prima - elenca rispondendo alla domanda di un giornalista che viaggiava con lui - e' la responsabilita' per la propria nazione e non solo per se stessi. La seconda e' la responsabilita' verso il mondo: le nazioni non sono isolate, anche l'Europa non rimane in se', ma e' responsabile per l'intera umanita' e deve affrontare i problemi economici in questa chiave di responsabilita' anche per le altre parti del mondo, per quei Paesi che hanno sete e fame. La terza dimensione - conclude il Pontefice - riguarda il futuro, dobbiamo proteggere il nostro pianeta, ma dobbiamo proteggere anche il funzionamento del sistema del lavoro per tutti, per pensare al domani e anche all'oggi. Se i giovani di oggi non trovano prospettive per la loro vita, il nostro oggi e' sbagliato ed e' male". Per Ratzinger, in definitiva, "si conferma nella crisi attuale quanto e' accaduto nella precedente grave crisi" e al suo arrivo all'aeroporto Barajas dove lo accolgono il re Juan Carlos (infortunato tanto che si fa sorreggere dal l'anziano Pontefice) la regina Sofia e il premier Zapatero, loda il paese iberico "per la vitalita' della propria fede, che ha portato frutto in tanti santi e sante in tutte le epoche, in numerosi uomini e donne che lasciando la propria terra hanno portato il Vangelo in ogni angolo del mondo, e in persone rette, solidali e ricche di bonta' in tutto il proprio territorio". "E' un grande tesoro - spiega - che certamente vale la pena di custodire con atteggiamento costruttivo, per il bene comune di oggi e per offrire un orizzonte luminoso all'avvenire delle nuove generazioni". Per il Pontefice, "benche' vi siano attualmente motivi di preoccupazione, e' maggiore l'ansia degli spagnoli di superarli con il dinamismo che li caratterizza, e al quale tanto contribuiscono le sue profonde radici cristiane, molto feconde nel corso dei secoli".
Un ragionamento che il Papa teologo recupera in serata in plaza de Cibeles, dove riceve le chiavi della citta' e doni simbolici dai giovani dei cinque continenti (i paesi rappresentati sono ben 193). "Edificando sulla ferma roccia" le loro vite, i ragazzi della Gmg sapranno, auspica, "proiettare la luce di Cristo sui coetanei e su tutta l'umanita', mostrando un'alternativa valida a tanti che si sono lasciati andare nella vita, perche' le fondamenta della propria esistenza erano inconsistenti, a tanti che si accontentano di seguire le correnti di moda, si rifugiano nell'interesse immediato, dimenticando la giustizia vera, o si rifugiano nelle proprie opinioni invece di cercare la verita' senza aggettivi". Nel discorso ai giovani in plaza de Cibeles, sottolinea bene la differenza tra "chi costruisce sopra la roccia stabile, resistente agli attacchi delle avversita'", e "chi edifica sulla sabbia, forse in un luogo paradisiaco, potremmo dire oggi, ma che si sgretola al primo soffio dei venti e si trasforma in rovina". "Molti - denuncia Benedetto XVI - credendosi degli dei, pensano di non aver bisogno di radici, ne' di fondamenti che non siano essi stessi. Desidererebbero decidere solo da se' cio' che e' verita' o no, cio' che e' bene o male, giusto e ingiusto; decidere chi e' degno di vivere o puo' essere sacrificato sull'altare di altre prospettive; fare in ogni istante un passo a caso, senza una rotta prefissata, facendosi guidare dall'impulso del momento". "Queste tentazioni - ha spiegato ai ragazzi - sono sempre in agguato. E' importante non soccombere ad esse, perche', in realta', conducono a qualcosa di evanescente, come un'esistenza senza orizzonti, una liberta' senza Dio". Poco prima, in plaza de Independencia, due giovani hanno presentato al Pontefice un ramo d'olivo e un vaso di terra, invitandolo a piantare l'olivo come ricordo della sua visita. Benedetto XVI si e' poi spostato in plaza de Cibeles dove da ore una grande folla gridava il suo nome, ballando e sventolando le bandiere multicolori, in definitiva sfidando il gran caldo (175 sono dovuti ricorrere alle cure della Croce Rossa) con l'aiuto delle nuvole che provvidenzialmente hanno offerto un minimo di sollievo anche agli 800 vescovi e cardinali seduti sotto improbabili ombrelli bianchi. Sotto il palco sui visi disegnati al modo degli hooligans, spiccano i colori della Romania e, accanto, la foglia di acero sulle guance che contraddistingue i canadesi. Quindi, i doni dei cinque continenti. "Nel vostro libro 'Gesu' di Nazaret' c'insegna che mangiare in comune pane e sale serve per stringere solide alleanze", hanno detto i giovani europei, spiegando che la loro offerta e' motivata dal desiderio di "stare molto uniti al Santo Padre". Pane e sale, fiori, riso, poncho, caffe', sono stati invece i regali che portati a Benedetto XVI come segni di benvenuto. Mentre il sindaco Ruiz-Gallardon gli ha consegnato le chiavi della citta'.

© Copyright (AGI)


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GMG MADRID: PAPA, OGGI HO PROVATO UNA GIOIA IMMENSA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 18 ago.

"E' una gioia immensa incontrarmi qui con voi, nel centro di questa bella citta' di Madrid, le cui chiavi il sindaco ha avuto la gentilezza di consegnarmi". Lo ha detto Benedetto XVI salutando i 500 mila ragazzi della Gmg in plaza de Cibeles.
Madrid, ha aggiunto, "oggi e' anche capitale dei giovani del mondo e dove tutta la Chiesa volge i suoi occhi: il Signore ci ha riuniti per vivere in questi giorni la bella esperienza della Giornata Mondiale della Gioventu'".
"Con la vostra presenza e la partecipazione alle celebrazioni, il nome di Cristo - ha scandito il Pontefice - risuonera' in ogni angolo di questa illustre citta', preghiamo perche' il suo messaggio di speranza e amore abbia eco anche nel cuore di quelli che non credono o si sono allontanati dalla Chiesa".

(© Copyright AGI)

GMG MADRID: PAPA ATTRAVERSA PUERTA ALCALA',OLTRE 500 MILA RAGAZZI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 18 ago.

Sono gia' piu' di mezzo milione i ragazzi di 193 paesi presenti nella capitale spagnola per la Gmg. Le piazze del centro si sono rivelate insufficienti e cosi' stasera il Papa ha potuto salutare molti gruppi solo dalla "papamobile", con cenni della mano e sorrisi rivolti ai giovani assiepati lungo le transenne, a destra e a sinistra, per i quasi 4 km del percorso dalla nunziatura alla Puerta de Alcala'.
Qui il Pontefice e' sceso dalla vettura su un tappeto azzurro, per attraversare simbolicamente la porta monumentale camminando accanto a cinque ragazzi, seguiti dall'arcivescovo di Madrid Antonio Maria Rouco e dal sindaco di Madrid Alberto Ruiz Gallardon. Un gesto che ha evocato quello compiuto sotto l'Arco di Trionfo a Parigi da Giovanni Paolo II all'apertura della Gmg del 1997, gia' rievocato nel 2000 a Tor Vergata grazie a un grande arco di cartapesta che fu il simbolo della Gmg del Grande Giubileo.
I ragazzi che in quell'occasione stringevano le mani di Papa Wojtyla rappresentavano i due milioni che avevano accettato il suo invito. E cosi' e' accaduto anche questa sera nel cuore di Madrid, poco lontano da quella Puerta do Sol che ieri notte e' stata teasatro di uno scontro tra gli "indignatos" e la polizia intervenuta in difesa dei ragazzi della Gmg coperti dagli insulti.

© Copyright (AGI)

GMG MADRID: PAPA, SEGUENDO LE MODE SI COSTRUISCE SULLA SABBIA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 18 ago.

Con le loro vite, i ragazzi della Gmg sapranno "proiettare la luce di Cristo sui coetanei e su tutta l'umanita', mostrando un'alternativa valida a tanti che si sono lasciati andare nella vita, perche' le fondamenta della propria esistenza erano inconsistenti, a tanti che si accontentano di seguire le correnti di moda, si rifugiano nell'interesse immediato, dimenticando la giustizia vera, o si rifugiano nelle proprie opinioni invece di cercare la verita' senza aggettivi".
Lo ha detto il Papa nel discorso ai giovani in plaza de Cibeles, sottolineando la differenza tra "chi costruisce sopra la roccia stabile, resistente agli attacchi delle avversita'", e "chi edifica sulla sabbia, forse in un luogo paradisiaco, potremmo dire oggi, ma che si sgretola al primo soffio dei venti e si trasforma in rovina". "Molti - ha rilevato Benedetto XVI - credendosi degli dei, pensano di non aver bisogno di radici, ne' di fondamenti che non siano essi stessi. Desidererebbero decidere solo da se' cio' che e' verita' o no, cio' che e' bene o male, giusto e ingiusto; decidere chi e' degno di vivere o puo' essere sacrificato sull'altare di altre prospettive; fare in ogni istante un passo a caso, senza una rotta prefissata, facendosi guidare dall'impulso del momento". "Queste tentazioni - ha spiegato ai ragazzi - sono sempre in agguato. E' importante non soccombere ad esse, perche', in realta', conducono a qualcosa di evanescente, come un'esistenza senza orizzonti, una liberta' senza Dio". "Noi, in cambio - ha ricordato - sappiamo bene che siamo stati creati liberi, a immagine di Dio, precisamente perche' siamo protagonisti della ricerca della verita' e del bene, responsabili delle nostre azioni, e non meri esecutori ciechi, collaboratori creativi nel compito di coltivare e abbellire l'opera della creazione". "Dio desidera un interlocutore responsabile, qualcuno che possa dialogare con Lui e amarlo. Per mezzo di Cristo lo possiamo conseguire veramente e, radicati in Lui, diamo ali alla nostra liberta'". "Non e' forse questo il grande motivo della nostra gioia? Non e' forse questo un terreno solido per edificare la civilta' dell'amore e della vita, capace di umanizzare ogni uomo?", ha chiesto ai ragazzi raccomandando loro di essere "prudenti e saggi". "Edificate la vostra vita sulla ferma roccia, sulla base ferma che e' Cristo". "Questa saggezza e prudenza - ha concluso - guidera' i vostri passi, nulla vi fara' temere e nel vostro cuore regnera' la pace. Allora sarete beati, felici, e la vostra allegria contagera' gli altri. Si domanderanno quale sia il segreto della vostra vita e scopriranno che la roccia che sostiene tutto l'edificio e sopra la quale si appoggia tutta la vostra esistenza e' la persona stessa di Cristo, vostro amico, fratello e Signore".

© Copyright (AGI)

GMG MADRID: PAPA, SIAMO TUTTI PECCATORI BISOGNOSI PERDONO DI DIO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 18 ago.

"Davanti alle nostre debolezze, che a volte ci opprimono, contiamo sulla misericordia del Signore, che e' sempre disposto a darci di nuovo la mano e che ci offre il perdono attraverso il sacramento della Penitenza".
Lo ha detto il Papa agli oltre 500 mila ragazzi della Gmg gia' presenti a Madrid.
"Cari giovani - ha raccomandato loro all'incontro di questa sera in plaza de Cibeles - ascoltate veramente le parole del Signore, perche' siano in voi 'spirito e vita', radici che alimentano il vostro essere, criteri di condotta che ci assimilano alla persona di Cristo: essere poveri di spirito, affamati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, amanti della pace". "Fatelo ogni giorno - li ha esortati - con costanza, come si fa con il vero amico che non ci defrauda e con il quale vogliamo condividere il cammino della vita. Ben sapete che, quando non si cammina al fianco di Cristo, che ci guida, noi ci disperdiamo per altri sentieri, come quello dei nostri impulsi ciechi ed egoisti, quello delle proposte che lusingano, ma che sono interessate, ingannevoli e volubili, lasciano il vuoto e la frustrazione dietro di se'. Approfittate di questi giorni per conoscere meglio Cristo e avere la certezza che, radicati in Lui, il vostro entusiasmo e la vostra allegria, i vostri desideri di andare oltre, di raggiungere cio' che e' piu' elevato, fino a Dio, hanno sempre un futuro certo, perche' la vita in pienezza dimora gia' nel vostro essere. Fatela crescere con la grazia divina, generosamente e senza mediocrita', prendendo in considerazione seriamente la meta della santita'".

© Copyright (AGI)


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19/08/2011 10:23
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Primo bagno di folla nella capitale spagnola

Questa è la gioventù del Papa

Dal nostro inviato GIANLUCA BICCINI

"Esta es la juventud del Papa. Questa è la gioventù del Papa". Un variopinto gruppo di ragazze e ragazzi - in rappresentanza delle centinaia di migliaia che continuano a giungere a Madrid da tutto il mondo - ha scandito ininterrottamente questo grido di gioia all'arrivo di Benedetto XVI sul suolo spagnolo. In suo onore avevano anche schierato un drappello di giovanotti che indossavano divise simili a quelle delle Guardie Svizzere. Grande città cosmopolita e con le porte sempre aperte - come l'ha definita nel suo primo discorso lo stesso Benedetto XVI - la capitale ha accolto nel migliore dei modi il Pontefice, giunto per le celebrazioni della XXVI Giornata mondiale della gioventù.
E le strade cittadine invase da migliaia di giovani in festa - 520 mila secondo le ultime stime - hanno offerto un colpo d'occhio spettacolare al Papa, mentre percorreva i venti chilometri che separano il centro cittadino dall'aeroporto internazionale di Barajas, ove si era svolta la cerimonia di benvenuto. Due ali di folla hanno scortato la Papamobile lungo tutto il tragitto.
In precedenza, appena atterrato, l'aereo con a bordo il Pontefice si era fermato nella piazzola riservata al cerimoniale. Il nunzio apostolico Renzo Fratini e il capo del Protocollo erano saliti sul velivolo per il benvenuto ufficiale al Papa. Subito dopo, ai piedi della scaletta, è stato accolto dal re di Spagna Juan Carlos e dalla regina Sofia, dal cardinale arcivescovo di Madrid Antonio María Rouco Varela, da alcune autorità politiche e civili in rappresentanza del Governo centrale, delle Comunità autonome e del Comune di Madrid, dai cardinali spagnoli, dai vescovi del comitato permanente della Conferenza episcopale, dai presuli della provincia ecclesiastica madrilena e da un gruppo di fedeli.
Da questo momento si sono uniti al seguito papale il cardinale Rouco Varela, il nunzio Fratini, il vescovo César Augusto Franco Martínez, ausiliare di Madrid e coordinatore generale della Gmg 2011, i monsignori Marek Solczy?ski e Stefano De Paulis, consiglieri della nunziatura, il sacerdote Javier D. Fernández, segretario della nunziatura, e il professor Yago de la Cierva, direttore esecutivo della Gmg 2011.
In piedi davanti al podio, il Pontefice e i Reali di Spagna hanno ascoltato l'esecuzione degli inni, prima dei discorsi e della presentazione delle rispettive delegazioni. Con un chiaro riferimento alla manifestazione svoltasi il giorno precedente - per protestare contro le spese per il viaggio papale sostenute dal Governo spagnolo in un momento di crisi economica - Benedetto XVI ha paragonato la Gmg a "una brezza di aria pura e giovanile", auspicando "un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo, nello stesso tempo, il dovuto rispetto per le proprie". Successivamente, in una saletta dell'aeroporto, il Papa si è trattenuto in un breve colloquio privato con il re e la regina.
Del resto quello iniziato oggi per Benedetto XVI è anche il viaggio in una delle maggiori capitali europee - la terza per popolazione dopo Londra e Berlino - in un continente e in un Paese che sta riscoprendo le proprie radici cristiane. Radici che in queste ore stanno portando una nuova linfa, grazie alla quale a fronte di un gruppo che protesta, ci sono centinaia di migliaia di coetanei, arrivati qui con l'obiettivo dichiarato di essere "radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede", come recita il motto paolino di questa Gmg, tratto dalla lettera dell'Apostolo ai Colossesi (2, 7). Una presenza capillare di giovani cristiani, convenuti per partecipare a tutti gli avvenimenti proposti: a cominciare dalle catechesi, animate da ottocento vescovi in 250 luoghi della città e in periferia, in ben 35 lingue.
Tra questi giovani - settanta di essi provenienti addirittura dal Qatar - ci sono anche seimila seminaristi e quindicimila sacerdoti che hanno risposto all'invito di Benedetto XVI per celebrare questo incontro nella "Terra di Maria", come l'aveva definita il Beato Giovanni Paolo II durante l'ultima delle sue visite pastorali nel Paese, dal 3 al 4 maggio 2003. Ebbe come destinazione proprio Madrid e seguì quelle del 1982 (dal 31 ottobre all'11 novembre, la più lunga), del 1984 (dal 10 all'11 ottobre), del 1989 (dal 19 al 21 agosto per la Gmg di Santiago de Compostela) e del 1993 (dal 12 al 17 giugno). Un Paese con quarantasei milioni di abitanti, 42 e mezzo dei quali sono cattolici, ovvero più del 92 per cento della popolazione.
Al termine della cerimonia all'aeroscalo, sotto un cielo leggermente velato, Benedetto XVI si è poi trasferito alla nunziatura apostolica, sua residenza durante questo viaggio, in vista dell'appuntamento pomeridiano, il primo atto ufficiale della sua partecipazione alla Gmg: la festa di accoglienza nella Plaza de Independencia.

(©L'Osservatore Romano 19 agosto 2011)


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Il ritorno dei Papa boys gli invisibili si fanno sentire

di Luca Doninelli

C’è chi infrange le vetrine a sassate per rubare iPad e iPhone, c'è chi si intrufola nelle manifestazioni sindacali per seminare violenza, c'è chi taglieggia i compagni di scuola (bullismo), chi in branco con altri violenta le coetanee, chi si ubriaca e guida contromano finché la sua bravata non produrrà qualche cadavere, chi imbratta pezzi di città dopo una nottata in giro per locali. E poi c'è l'intricato mondo di Facebook.
Per chi ha in mano le chiavi dell'informazione i «giovani» sono qualcosa del genere. Questa è l’immagine pubblica.
Il fatto è che non sappiamo parlare dei giovani.
Marcel Proust diceva che della vecchiaia abbiamo (noi che vecchi non siamo) un concetto astratto. Possiamo tranquillamente aggiornare la sua sentenza precisando che anche della gioventù abbiamo ormai una nozione astratta. Ma questo caso è molto più grave dell'altro. Ogni anno, quando si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù, e centinaia di migliaia di giovani si danno appuntamento in una città (quest'anno a Madrid), d'un tratto il mondo dell'informazione scopre che i giovani non sono solo quelli che incendiano i motorini. Sorge un po' d’imbarazzo, ci si domanda chi sono, anche se in realtà lo sappiamo benissimo. Il fatto è che bisogna caratterizzarli, dire chi sono e cosa fanno, come quelle poche centinaia di indignados madrileni che contestano il Papa. Quelli sono pochi, magari anche cattivelli, ma almeno sono usciti allo scoperto, si sono presentati davanti al mondo. Dal punto di vista dell'informazione, loro sono qualcosa.
Ma questi altri, così più numerosi, e pacifici, capaci di farsi una settimana di preghiera e di esercizi spirituali prima dell'incontro col Pontefice? Chi sono?
Per molti sono tutti «Papa boys», anche se si tratta di una generalizzazione molto rozza. I «Papa boys» veri e propri sono un movimento dai contorni molto sfumati, e costituiscono in ogni caso solo una delle molte componenti di questo popolo multicolore. C'è chi proviene dalle parrocchie, chi dall'Opus Dei, chi dall'Azione Cattolica, chi da Cl, chi dai Neocatecumenali, chi da qualcuno dei tanti movimenti cristiani in Africa, in Sudamerica, in Asia. Questi qui non incendiano motorini, non fanno i bulli, non imbrattano i muri. È possibile che tra loro ci sia qualcuno che ha fatto anche queste cose, ma adesso non lo fanno. E allora cosa fanno? Perché non si parla mai di loro per il resto dell’anno?
La ragione, che tutti sappiamo, è molto semplice: perché hanno altro da fare che far parlare di sé. L'esposizione mediatica non aiuta molto a diventare uomini, ed è proprio questo ciò che essi fanno, e che non interessa a noi giornalisti impegnati a inseguire chi spacca le vetrine.
Ma noi, che a diversi livelli siamo operatori dell’informazione, dobbiamo sempre ricordare che esistono persone che hanno bisogno dell'informazione e altre no. I primi devono finire sui giornali o, meglio ancora, in tv, perché per loro l'esistenza è questa cosa: apparire, mettersi in mostra. E noi possiamo a nostra volta cedere alla tentazione di pensare che esista solo chi finisce nelle cronache, e così poi partiamo dalle cronache per dedurre com’è fatto il mondo. Questo sarebbe vero se tutti cercassero solo di entrare nella giostra dell'informazione. Viceversa, questi giovani c’informano che c’è tanta gente poco interessata a questo genere di cose e molto più interessata a dare un senso alla propria vita. Un importante storico francese ha dimostrato anni fa, in un bellissimo libro, che a fare la cosiddetta «modernità» sono stati proprio coloro che vi si sono opposti, i cosiddetti anti-moderni. Allo stesso modo, è probabile che a fare la storia di questi anni, a dare al mondo la possibilità di tirare avanti, a costruire il mondo di cui parleranno i giornalisti di domani siano proprio questi oscuri personaggi, la cui splendida esistenza ci si rivela una volta all’anno. Gente fuori dal circo delle opinioni che «contano», gente che preferisce non indignarsi per le solite cose di sempre, gente a cui non importa di essere coccolata dai media perché ha di meglio da fare. Il fatto che cerchiamo di etichettarli dipende forse dal fatto che abbiamo dimenticato le domande, semplici e radicali, che li muovono. Non sono domande giovanili, sono domande di tutti. Ma noi, sempre a caccia di modelli e di tendenze, tendiamo a metterle da parte, senza renderci conto che così facendo mettiamo da parte noi stessi.

© Copyright Il Giornale, 19 agosto 2011


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GMG MADRID: AVVENIRE, "UN BRUTTO FALSO E TANTE VERITA'"

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 18 ago.

Il quotidiano della Cei Avvenire, che in questi giorni stampa in Spagna una edizione speciale di 40 mila copie che viene diffusa tra i ragazzi della Gmg, e' rimasto vittima di uno scherzo di dubbio gusto: una lettera di assennate considerazioni sulla gioventu' riunita nella capitale spagnola a firma del noto scrittore Paco Ignacio Taibo.
Si trattava in realta' di un "falso d'autore" che si aggiunge ad una lunga lista di bravate compiute da un buontempone ben noto alle cronache. E che ha provveduto poi a pubblicizzare il testo con un comunicato.Cosi' il testo che questa mattina non aveva fatto notizia e' diventato una notizia.
Il direttore del giornale cattolico lo racconta senza problemi in un breve corsivo che apparira' domani (oggi per chi legge).
"Il Paco che ci ha scritto e al quale, ieri, abbiamo dato credito e spazio non e' - ammette Tarquinio - il vero scrittore ispano-messicano. Ci dispiace per i nostri lettori che sono abituati a vederci dialogare e discutere con persone serie, anche fieramente avversarie, ma serie. E ci dispiace anche, non sembri strano,per il "falsario" che ha giochicchiato cosi' con un evento grande, gioioso e bello come la Gmg. Abbiamo fatto serene verifiche, tenendo 'ferma' la e-mail del presunto Taibo per 36 ore". Ore, sottolinea Tarquinio, "evidentemente insufficienti e, comunque, utilizzate meglio di noi dal 'falsario' che ci aveva scritto. Ma, si sa, le 'bufale' non sono la nostra specialita' e, anche se stavolta una ci e' entrata in casa, chi le mette in circolazione non ha piu' ragione di prima". "Lo 'scrittore' - conclude il corsivo - si goda pure il suo attimo di gloria per lo spettacolino che ha congegnato. Noi continuiamo ad ammirare tutt'altra destrezza: la fede e la vita vera dei ragazzi della Gmg e il dialogo e lo sguardo altrettanto veri di chi ne incontra l'entusiasmo e ne capisce le attese e la forza".

© Copyright (AGI)


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19/08/2011 12:23
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Da "europaquotidiano.it"...

EDITORIALE

19 agosto 2011

Se la Gmg era un Gay pride

Ora, io capisco che siamo nei tempi in cui le donne all’ennesima potenza sono i trans e le fidanzate e le mogli e le madri sono poco riposanti, dunque passate di moda, figuriamoci le suore.
Capisco pure che in un secolo preda del pensiero debole e, soprattutto, di debolissimi pensieri serve andarsi a capare un nemico e dunque l’unico pensiero fortissimo rimasto in piedi si attaglia perfettamente alla bisogna. Ciò non toglie però che io abbia necessità adesso che qualcuno mi spieghi perché andare a provocare il più grande raduno di giovani cattolici in Spagna davanti al papa con “baci gay di massa” sia tanto de sinistra. Ovviamente se qualche settimana fa qualcuno avesse osato dire mezza parola sul Gay pride nella capitale della cristianità era un retrogrado reazionario medievale.
Ma li avete mai visti quelli che i giornali chiamano “i papaboys” e i settimanali patinati scicchettosi raccontano come un branco di retrogradi vittime di un pensiero medievale, mentre esaltano la “coraggiosa laicità” della pattuglia dei contestatori disinformati di Puerta Del Sol? Avete mai incontrato per davvero ragazze e ragazzi tanto invasi di gioia, tanto lieti di essere al mondo e di attraversarlo pur nella fatica infinita che tocca alle giovani generazioni? Perché qualsiasi raduno di sciamannati in qualsiasi parte del mondo deve svolgersi nelle massime condizioni di tranquillità e sicurezza, mentre solo ai giovani cattolici e al loro papa Benedetto XVI tocca muoversi con la marcatura asfissiante di gente che vuole semplicemente rovinare una festa? Non può che infastidire il consenso di cui gode, soprattutto a sinistra, questa sciocca contestazione.
Se attraversiamo i lidi dei social network di area “democratica” si trovano vagonate di astio nei confronti del papa, dei cattolici, di questa Giornata mondiale della gioventù a Madrid. Si affermano certezze indicibili contro la Chiesa e la Città del Vaticano, cialtronescamente fondate sul nulla, se non sulla sensazione generica che fare gli anticlericali sia cool. I ragazzi della Gmg se ne fregano e vanno avanti con le loro chitarre e i loro canti, le loro preghiere e la loro gioia dello stare insieme. Credo stiano vincendo loro.
Ma, insomma, se la Gmg era un Gay pride avremmo considerato sopportabile quello che stanno sopportando in termini di ostilità a Madrid le ragazze e i ragazzi cattolici? Immaginate diecimila contestatori che al passare del carro con le drag queen si fossero messi a insultare e contestare pesantemente la manifestazione omosessuale. Quanto ci saremmo scandalizzati? Tanto. Invece tutti quegli invasati che mostrano il dito medio in faccia alle suorine, sono dei rappresentati del pensiero laico e liberale. E sui quotidiani si fa un articolo sulla presenza del papa a Madrid e un articolo sui contestatori, secondo il cerchiobottismo sempre di moda a meno che non ci sia l’aggravante di omofobia, che allora si sta tutti lì a cantare in coro. Mi chiedo da tempo se non sia necessaria una postilla alle legge Mancino per l’aggravante di cattolicofobia, valida in particolare per chi si dichiara di sinistra. Per fortuna gli ipertecnologici giovani cattolici di Madrid postano su Twitter la foto della loro festa, dei contestatori se ne fregano e hanno ascoltato ieri Benedetto XVI chiedere con voce ferma «un lavoro degno» per loro e poi affermare con voce netta: «Che niente e nessuno vi tolga la pace». Amen.



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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

Discorso del Santo Padre in occasione dell'incontro con giovani religiose nel Patio de los Reyes de El Escorial, 19 agosto 2011

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Carissime giovani religiose,

nella Giornata Mondiale della Gioventù che stiamo celebrando a Madrid, è una grande gioia potermi incontrare con voi, che avete consacrato la vostra giovinezza al Signore, e ringrazio per l’amabile saluto che mi avete rivolto.
Apprezzo il fatto che il Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid abbia previsto questo incontro in un luogo così evocativo come è il Monastero di san Lorenzo all’Escorial. Se la sua celebre biblioteca custodisce importanti edizioni delle Sacre Scritture e delle Regole monastiche di diverse famiglie religiose, la vostra vita di fedeltà alla chiamata ricevuta è anch’essa un modo prezioso di custodire la Parola del Signore che risuona nelle forme di spiritualità a voi proprie.

Care sorelle, ciascun carisma è una parola evangelica che lo Spirito Santo ricorda alla sua Chiesa (cfr Gv 14,26). Non invano la Vita Consacrata «nasce dall’ascolto della Parola di Dio ed accoglie il Vangelo come sua norma di vita. Vivere nella sequela di Cristo casto, povero ed obbediente è in tal modo una «esegesi» vivente della Parola di Dio. Da essa è sgorgato ogni carisma e di essa ogni regola vuole essere espressione, dando origine ad itinerari di vita cristiana segnati dalla radicalità evangelica» (Esort. Ap. Verbum Domini, 83).
La radicalità evangelica è rimanere «radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» (Col 2,7), che nella vita consacrata significa andare alla radice dell’amore a Gesù Cristo con cuore indiviso, senza anteporre nulla a tale amore (cfr S. Benedetto, Regola, IV, 21), con una appartenenza sponsale, come l’hanno vissuta i Santi, nello stile di Rosa da Lima e Raffaele Arnaiz, giovani patroni di questa Giornata Mondiale della Gioventù.

L’incontro personale con Cristo, che nutre la vostra consacrazione, deve esser testimoniato con tutta la forza trasformante nelle vostre vite; e possiede oggi una speciale rilevanza, quando «si constata una sorta di «eclissi di Dio», una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda» (Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011, 1). Davanti al relativismo e alla mediocrità, sorge il bisogno di questa radicalità, che testimonia la consacrazione come un appartenere a Dio, sommamente amato.

Questa radicalità evangelica della vita consacrata si esprime nella comunione filiale con la Chiesa, focolare dei figli di Dio, che Cristo ha edificato. La comunione coi Pastori, i quali in nome del Signore annunciano il deposito della fede ricevuto attraverso gli Apostoli, il Magistero della Chiesa e la tradizione cristiana. La comunione con la vostra famiglia religiosa, custodendone con gratitudine il genuino patrimonio spirituale e apprezzando anche gli altri carismi. La comunione con altri membri della Chiesa, quali i laici, chiamati a testimoniare, a partire dalla propria vocazione specifica, il medesimo vangelo del Signore.
Infine, la radicalità evangelica si esprime nella missione che Dio ha voluto affidarvi. Dalla vita contemplativa, che accoglie nei suoi chiostri la Parola di Dio nel silenzio eloquente e ne adora la bellezza nella solitudine da Lui abitata, fino ai diversi cammini della vita apostolica, nei solchi della quale germina il seme evangelico nell’educazione dei bambini e dei giovani, nella cura degli infermi e degli anziani, nell’accompagnamento delle famiglie, nell’impegno a favore della vita, nella testimonianza alla verità, nell’annuncio della pace e della carità, nell’impegno missionario e nella nuova evangelizzazione, e in tanti altri campi dell’apostolato ecclesiale.
Care sorelle, questa è la testimonianza della santità, alla quale Dio vi chiama, seguendo da vicino e senza alcuna condizione Gesù il Cristo nella consacrazione, nella comunione e nella missione. La Chiesa ha bisogno della vostra fedeltà giovane, radicata ed edificata in Cristo. Grazie per il vostro «sì» generoso, totale e perpetuo alla chiamata dell’Amato. Chiedo che la Vergine Maria sostenga ed accompagni la vostra giovinezza consacrata, con il vivo desiderio che Ella interpelli, incoraggi ed illumini tutti i giovani.
Con tali sentimenti, domando a Dio di ricompensare abbondantemente il generoso contributo della Vita Consacrata a questa Giornata Mondiale della Gioventù, ed in suo nome vi benedico di tutto cuore. Molte grazie.

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Seconda giornata del Papa a Madrid: incontra i reali e Zapatero. Pranzo con 12 giovani di tutti i continenti, poi in serata la via crucis

Madrid, 19 ago. (TMNews)

Seconda giornata per Papa Benedetto XVI a Madrid nel segno delle visite ufficiali da una parte e degli incontri con i religiosi e i giovani dall'altra. Giornata fitta di appuntamenti per Ratzinger che, dopo aver celebrato una messa in privato nella Cappella della Nunziatura di Madrid, si trasferisce al Palacio de la Zarzuela per una visita di cortesia ai reali di Spagna. Il Palazzo è la residenza privata di Re Juan Carlos e della regina Sofia.
A seguire è in programma l'incontro con giovani religiose nel Monastero de El Escorial e alle 12 invece il Papa incontrerà giovani docenti universitari nella Basilica di San Lorenzo.
Il Papa ha inoltre in programma un pranzo con 12 giovani di varie nazionalità: un ragazzo e una ragazza per ciascun continente e un giovane e una giovane spagnola.
Alle 17,30 è in agenda un incontro ufficiale con il capo del governo Josè Rodriguez Zapatero, mentre alle 19.30 Ratzinger presiederà la Via Crucis per i giovani nella Plaza de Cibeles.

TMnews


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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

INCONTRO CON GIOVANI DOCENTI UNIVERSITARI, NELLA BASILICA DI SAN LORENZO DI EL ESCORIAL

Alle ore 12.30, nella Basilica di San Lorenzo di El Escorial, il Santo Padre Benedetto XVI incontra un folto gruppo di giovani docenti delle università spagnole e di altre nazioni, iscritti come pellegrini alla GMG. Sono presenti anche alcuni partecipanti al Congresso mondiale delle Università Cattoliche che si è tenuto ad Avila dal 12 al 14 agosto sul tema: "Identità e missione dell’Università Cattolica", accompagnati dal Vescovo di Avila, S.E. Mons. Jesús García Burillo.
Dopo un breve momento musicale, la presentazione del Card. Antonio María Rouco Varela e il saluto di un giovane professore universitario, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati Fratelli nell’Episcopato,
Cari Padri Agostiniani,
Illustri Professori e Professoresse,
Distinte Autorità,
Cari amici,

attendevo con grande desiderio questo incontro con voi, giovani professori delle università spagnole, che prestate una splendida collaborazione nella diffusione della verità, in circostanze non sempre facili.
Vi saluto cordialmente e ringrazio per le amabili parole di benvenuto, come pure per la musica eseguita, risuonata in modo meraviglioso in questo monastero di grande bellezza artistica, eloquente testimonianza nei secoli di una vita di preghiera e di studio. In questo luogo emblematico, ragione e fede si sono fuse armoniosamente nell’austera pietra per modellare uno dei monumenti più rinomati della Spagna.
Saluto altresì con particolare affetto coloro che in questi giorni hanno partecipato ad Avila al Congresso Mondiale delle università cattoliche, sul tema: «Identità e missione dell’Università Cattolica».
Nell’essere insieme con voi, mi tornano alla mente i miei primi passi come professore all’università di Bonn. Quando si vedevano ancora le ferite della guerra ed erano molte le carenze materiali, tutto veniva superato dall’entusiasmo di un’attività appassionante, dal contatto con colleghi delle diverse discipline e dal desiderio di dare risposta alle inquietudini ultime e fondamentali degli alunni.
Questa universitas», che ho vissuto, di professori e discepoli che assieme cercano la verità in tutti i saperi, o, come avrebbe detto Alfonso X il Saggio, tale «riunione di maestri e discepoli con volontà e obiettivo di apprendere i saperi» (Siete partidas, partida II, tit. XXXI), rende chiaro il significato e anche la definizione dell’Università.
Nel motto di questa Giornata Mondiale della Gioventù «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» (Col 2,7), potrete trovare anche luce per comprendere meglio il vostro essere e la vostra missione. In questo senso, e come ho già scritto nel Messaggio ai giovani in preparazione a questi giorni, i termini «radicati, fondati e saldi» indirizzano a fondamenti solidi per la vita (cfr n. 2).
Tuttavia, dove troveranno i giovani tali punti di riferimento in una società sgretolata e instabile? Talvolta si ritiene che la missione di un professore universitario sia oggi esclusivamente quella di formare dei professionisti competenti ed efficaci che possano soddisfare la domanda del mercato in ogni momento preciso. Si afferma pure che l’unica cosa che si deve privilegiare nella congiuntura presente sia la pura capacità tecnica. Certamente, oggi si estende questa visione utilitaristica dell’educazione, anche di quella universitaria, diffusa specialmente a partire da ambiti extrauniversitari.
Tuttavia, voi che avete vissuto come me l’università, e che la vivete ora come docenti, sentite senza dubbio il desiderio di qualcosa di più elevato che corrisponda a tutte le dimensioni che costituiscono l’uomo.
Sappiamo che quando la sola utilità e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale, le perdite possono essere drammatiche: dagli abusi di una scienza senza limiti, ben oltre se stessa, fino al totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere. Al contrario, l’idea genuina di università è precisamente quello che ci preserva da tale visione riduzionista e distorta dell’umano.
In realtà, l’università è stata ed è tuttora chiamata ad essere sempre la casa dove si cerca la
verità propria della persona umana. Per tale ragione non a caso fu la Chiesa ad aver promosso
l’istituzione universitaria, proprio perché la fede cristiana ci parla di Cristo come del Logos
mediante il quale tutto è stato fatto (cfr Gv 1,3), e dell’essere umano creato ad immagine e
somiglianza di Dio.
Questa buona novella scopre una razionalità in tutto il creato e guarda
all’uomo come ad una creatura che partecipa e può giungere a riconoscere tale razionalità.
L’università incarna, pertanto, un ideale che non deve snaturarsi, né a causa di ideologie chiuse al dialogo razionale, né per servilismi ad una logica utilitaristica di semplice mercato, che vede l’uomo come semplice consumatore.
Ecco la vostra missione importante e vitale. Siete voi che avete l’onore e la responsabilità di trasmettere questo ideale universitario: un ideale che avete ricevuto dai vostri predecessori, molti dei quali umili seguaci del Vangelo e che, in quanto tali, si sono convertiti in giganti dello spirito. Dobbiamo sentirci loro continuatori in una storia ben distinta dalla loro, ma nella quale le questioni essenziali dell’essere umano continuano a reclamare la nostra attenzione e ci spingono ad andare avanti.
Con loro ci sentiamo uniti a quella catena di uomini e donne che si sono impegnati a proporre e a far stimare la fede davanti all’intelligenza degli uomini. Ed il modo di farlo non consiste solo nell’insegnarlo, ma ancor più nel viverlo, incarnarlo, come anche lo stesso Logos si incarnò per porre la sua dimora fra di noi.
In tal senso i giovani hanno bisogno di autentici maestri; persone aperte alla verità totale nei differenti rami del sapere, sapendo ascoltare e vivendo al proprio interno tale dialogo interdisciplinare; persone convinte, soprattutto, della capacità umana di avanzare nel cammino verso la verità. La gioventù è tempo privilegiato per la ricerca e l’incontro con la verità. Come già disse Platone: «Cerca la verità mentre sei giovane, perché se non lo farai, poi ti scapperà dalle mani» (Parmenide, 135d).
Questa alta aspirazione è la più preziosa che potete trasmettere in modo personale e vitale ai vostri studenti, e non semplicemente alcune tecniche strumentali ed anonime, o alcuni freddi dati, usati solo in modo funzionale.
Perciò vi incoraggio caldamente a non perdere mai questa sensibilità e quest’anelito per la verità; a non dimenticare che l’insegnamento non è un’arida comunicazione di contenuti, bensì una formazione dei giovani che dovrete comprendere e ricercare; in essi quali dovete suscitare questa sete di verità che hanno nel profondo e quest’ansia di superarsi. Siate per loro stimolo e forza.
Per tale motivo, è doveroso tenere a mente, in primo luogo, che il cammino verso la verità piena impegna anche l’intero essere umano: è un cammino dell’intelligenza e dell’amore, della ragione e della fede. Non possiamo avanzare nella conoscenza di qualcosa se non ci muove l’amore, e neppure possiamo amare qualcosa nella quale non vediamo razionalità, dato che «Non c'è l'intelligenza e poi l'amore: ci sono l'amore ricco di intelligenza e l'intelligenza piena di amore» (Caritas in veritate, 30).

Se verità e bene sono uniti, così lo sono anche conoscenza e amore. Da questa unità deriva la coerenza di vita e di pensiero, l’esemplarità che si esige da ogni buon educatore.
In secondo luogo, occorre considerare che la stessa verità è sempre più alta dei nostri traguardi. Possiamo cercarla ed avvicinarci ad essa, però non possiamo possederla totalmente, o meglio è essa che ci possiede e che ci motiva.

Nell’opera intellettuale e docente, perciò, l’umiltà è una virtù indispensabile, che ci protegge dalla vanità che chiude l’accesso alla verità.

Non dobbiamo attirare gli studenti a noi stessi, bensì indirizzarli verso quella verità che tutti cerchiamo. In tale compito vi aiuterà il Signore, che vi chiede di essere semplici ed efficaci come il sale, come la lampada che fa luce senza fare rumore (cfr Mt 5,13-15).
Tutto ciò ci invita a volgere sempre lo sguardo a Cristo, nel cui volto risplende la Verità che ci illumina, ma che è anche la via che ci conduce alla pienezza duratura, poiché è il Viandante che è al nostro fianco e ci sostiene con il suo amore. Radicati in Lui, sarete buone guide per i
nostri giovani.

Con tale speranza, vi affido alla protezione della Vergine Maria, Trono della Sapienza, perché Ella vi faccia collaboratori del suo Figlio mediante una vita piena di senso per voi stessi e feconda di frutti, di conoscenza e di fede, per i vostri alunni. Molte grazie.

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Gmg/ Parla il Professor Ratzinger: giovani e docenti collaborino

Il Papa incontra i giovani docenti universitari a Madrid

Madrid, 19 ago. (TMNews)

Il Papa incontra i giovani docenti universitari a Madrid, in occasione della sua visita in Spagna, e ricorda i suoi primi anni da professore.
"Mi tornano alla mente i miei primi passi come professore all'università di Bonn - dice Ratzinger -.
Quando si vedevano ancora le ferite della guerra ed erano molte le carenze materiali - afferma - tutto veniva superato dall'entusiasmo di una attività appassionante, dal contatto con colleghi delle diverse discipline e dal desiderio di dare risposta alle inquietudini ultime e fondamentali degli alunni".
Benedetto XVI invita a una "collaborazione nella diffusione della verità" tra giovani e professori, che spesso avviene "in circostanze non sempre facili".
"L'Università è stata ed è tuttora chiamata ad essere sempre la casa dove si cerca la verità propria della persona umana", aggiunge il Papa.
"I giovani hanno bisogno di autentici maestri, persone aperte alla verità totale nei differenti rami del sapere, sapendo ascoltare e vivendo al proprio interno tale dialogo interdisciplinare, persone convinte, soprattutto, della capacità umana di avanzare nel cammino verso la verità". "Vi incoraggio caldamente a non perdere mai questa sensibilità e questo anelito per la verità - conclude il Pontefice - a non dimenticare che l'insegnamento non è un'arida comunicazione di contenuti, bensì una formazione dei giovani che dovrete comprendere e ricercare".

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GMG 2011-MEDIA: I TITOLI DEI GIORNALI SPAGNOLI

“Niente e nessuno può togliervi la pace”.
Questo il titolo che domina oggi su Abc. Il quotidiano ha scelto per la sua prima pagina la foto di Benedetto XVI che si pone in testa il sombrero tradizionale dei contadini donatogli ieri sera da un giovane honduregno durante la cerimonia di saluto in Plaza de Cibeles. Abc dedica al primo giorno del Papa a Madrid per la XXVI Giornata mondiale della gioventù 31 pagine. Benedetto XVI con il sombrero domina anche la prima pagina de El Paìs che titola “Il Papa denuncia quanti, “credendosi Dio”, difendono l'aborto e l'eutanasia”.
Nelle pagine interne si riporta la cronaca dell'incontro con i giovani a Plaza de Cibeles e si sottolinea la richiesta fatta dal Pontefice ai giovani “di non vergognarsi e di mostrare la loro identità cristiana”. Al coraggio della testimonianza cristiana dedica l'apertura La Gaceta che titola “Abbiate il coraggio di essere credenti”. Davanti a un milione e mezzo di giovani “Il Papa chiede rispetto per i cristiani” è il titolo dello speciale di otto pagine che si trova all'interno del quotidiano spagnolo.
“La Spagna del Papa” è il titolo di apertura oggi de La Razon, che mostra Benedetto XVI passare sulla papamobile tra due ali di folla. “Madrid, capitale dei giovani” è il titolo scelto per lo speciale di venti pagine, in cui si dedica anche spazio alla Via Crucis di questa sera. Al Papa e al “Benvenuto alla ragione” è dedicata anche la rubrica fotografica “Punto dei Mira”.
“Il Papa critica la subdola persecuzione contro i cattolici” è il titolo di apertura oggi de El Mundo, che sottolinea come Benedetto XVI, giunto ieri a Madrid, abbia denunciato di fronte al re e a Zapatero il fatto che i segni della cattolicità vengano sempre più nascosti nella vita pubblica spagnola. Anche El Mundo punta l'attenzione sulle parole del Papa che denuncia “quanti desiderano decidere chi è degno di vivere”. Il quotidiano spagnolo nelle pagine interne dedica un primo piano al merchandising della Gmg e titola “Il Papa vende come può vendere Ronaldo”. Benedetto XVI domina anche sulla prima pagina di La Vanguardia, che titola “Il Papa chiede a Madrid che si rispetti la fede” e sottolinea come il Pontefice abbia iniziato ieri la sua terza visita in Spagna “chiedendo una ‘ragione etica’ per l'economia che si contrapponga alla ricerca del massimo beneficio. Spazio viene riservato anche alla presentazione delle misure di sicurezza messe in atto dopo l'annuncio, giunto via Twitter, di nuove manifestazioni oggi da parte degli “indignados”. Pùblico presenta oggi in prima pagina la richiesta di Benedetto XVI che venga rispettata la fede cristiana e al contempo titola che “il governo difende la carica della polizia contro i manifestanti laici”.

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GMG 2011-MEDIA: I TITOLI DEI GIORNALI ITALIANI

“Costruire sulla roccia. Il Papa ai giovani: non vergognatevi del Signore”. Questo il titolo di oggi su Avvenire. Il quotidiano ha scelto per la sua prima pagina la foto di Benedetto XVI acclamato dai giovani in Plaza de Cibeles e dedica al suo interno uno speciale di otto pagine alla Giornata modiale della gioventù. Il “bagno di folla del Papa a Madrid” è anche il titolo che si legge nelle pagine de La Repubblica, che riprende anche le parole del Pontefice in cui chiede per i giovani “un lavoro degno”.
I temi del lavoro e della disoccupazione giovani vengono affrontati anche dal Corriere della Sera, da La Stampa e da L’Unità, che rispettivamente titolano al loro interno: ”Il Papa: l’Europa crei lavoro”; “Ratzinger ai giovai: A voi un lavoro degno”; “Il Pontefice ai giovani: un obbligo morale salvare lavoro e famiglia”.
Il quotidiano Europa, riporta invece un editoriale di Mario Adinolfi, in cui il giornalista si chiede “Se la Gmg fosse stata un Gay pride avremmo considerato sopportabile quello che stanno vivendo in termini di ostilità i papapboys?”. Infine il Giornale si concentra sul “Ritorno dei papaboys, gli invisibili si fanno sentire”, sottolineando come “contro gli ‘indignados’, la lezione dei seguaci del Pontefice: sono lo loro a costruire il domani, non chi spacca le vetrine”.

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PAPA: CORDIALE INCONTRO CON I REALI ALLA ZARZUELA

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Una grande cordialita', testimoniata da atteggiamenti informali e familiari, ha caratterizzato questa mattina la visita del Papa al Palazzo della Zarzuela, dove e' stato ricevuto da Re Juan Carlos I e dalla Regina Sofia.
Al suo arrivo Benedetto XVI e' stato accolto dai sovrani che lo attendevano all?ingresso della residenza dove abitano, preferendolo al grandioso ma piu' freddo Palazzo Reale di Madrid. Quindi, raggiunto il salone di questa che era la casina di caccia di Carlo IV, dopo la presentazione dei familiari, Ratzinger si e' intrattenuto in colloquio privato con Juan Carlos I.
E' seguito lo scambio dei doni (il Pontefice ha portato un mosaico che rappresenta piazza di Spagna a Roma e il Re ha risposto con una statua della Vergine della Almudena, la patrona di Madrid) e la presentazione ai reali dei cardinali e dei vescovi che accompagnano Benedetto XVI in questo viaggio.

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GMG MADRID: PAPA INCONTRA LE GIOVANI SUORE ALL'ESCORIAL

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Lo storico Monastero di san Lorenzo all'Escorial, che nella sua celebre biblioteca custodisce importanti edizioni delle Sacre Scritture e delle Regole monastiche di diverse famiglie religiose, ed e' parte integrante dell'immenso castello fortificato di Filippo II, il complesso monumentale che sorge a 50 chilometri dal centro di Madrid, e' stato teatro oggi dell'incontro del Papa con 1.600 giovani religiose che partecipano alla Gmg.
Al suo arrivo, il Papa ha attraversato assieme a quattro suore il Sagrato della Basilica di San Lorenzo, chiamato "Patio de los Reyes", dove lo attendevano le altre religiose di varie congregazioni, anche contemplative.

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GMG MADRID: PAPA, GIOVANI SUORE CONTRO RELATIVISMO E MEDIOCRITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Una ragazza che va contro corrente e sceglie di consacrare tutta se' stessa al Signore ("come un appartenere a Dio, sommamente amato") testimonia "la radicalita' del Vangelo davanti al relativismo e alla mediocrita'" del mondo di oggi, ed una "fedelta' giovane, radicata ed edificata in Cristo di cui la Chiesa ha bisogno". Lo ha detto il Papa alle 1.600 religiose "under 35" che partecipano alla Giornata Mondiale della Gioventu' di Madrid, che ha incontrato oggi nella suggestiva cornice dell'Escorial.
"Questa radicalita' evangelica della vita consacrata - ha elencato Benedetto XVI - si esprime nella comunione filiale con la Chiesa" e in particolare "coi pastori che annunciano il deposito della fede ricevuto attraverso gli Apostoli, il Magistero della Chiesa e la tradizione cristiana (in proposito il Pontefice ha raccomandato alle religiose di impegnarsi anche per "la comunione con gli altri membri della Chiesa" e all'interno delle Congregazioni religiose, "custodendone con gratitudine il genuino patrimonio spirituale e apprezzando anche gli altri carismi").
Cosi' come si esprime, ha concluso, nella "missione" affidata a ciascun istituto: "dalla vita contemplativa, che accoglie nei suoi chiostri la Parola di Dio nel silenzio eloquente e ne adora la bellezza nella solitudine da Lui abitata, fino ai diversi cammini della vita apostolica, nei solchi della quale germina il seme evangelico nell'educazione dei bambini e dei giovani, nella cura degli infermi e degli anziani, nell'accompagnamento delle famiglie, nell'impegno a favore della vita, nella testimonianza alla verita', nell'annuncio della pace e della carita', nell'impegno missionario e nella nuova evangelizzazione, e in tanti altri campi dell'apostolato ecclesiale".

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La gioia dei giovani a Madrid: è una festa dell'unità nella diversità nel nome di Cristo

Il Papa ha pranzato alla nunziatura di Madrid con 12 giovani in rappresentanza di tutti i continenti. Il nostro inviato Xavier Sartre ha intervistato - prima dell’incontro - uno di loro, Olivier Richard, un giovane francese di 25 anni, che ci racconta le sue aspettative per questo evento:

R. - Je pense que le Saint Père attend un peux de avoir ce retour, ...

Penso che al Santo Padre faccia piacere sentire dalla loro viva voce cosa fanno i giovani. Io sono francese e sono contento di potergli raccontare come vive la sua Chiesa nel mio Paese. Non credo che oggi riusciremo a cambiare il mondo, però voglio dirgli che lui ha l’appoggio di tanti giovani, non solo per quello che fa lui, ma per quello che fa la Chiesa; ho desiderio di dirgli che c’è una generazione intera che si sta alzando, proprio in Francia: proprio in quella Francia che pure è molto secolarizzata e fortemente anticlericale, c’è una generazione che ha voglia di qualcosa di diverso, che ha voglia di impegnarsi in progetti belli, umani, in cui si parli di vita e di gioia. Sarà sicuramente un incontro bellissimo, cosa ne verrà, non lo so. E’ lo Spirito Santo ha le sue strade per toccare i cuori e per far cambiare la vita … Dovrò fare molta attenzione a quello che troverò nel mio piatto, perché penso che il cibo che assumerò sarà piuttosto spirituale che materiale … Sarà un’esperienza “semplice” perché prima di essere il Papa, è un uomo che ha le stesse esigenze che abbiamo noi: ha bisogno di amare, ha bisogno di stare insieme alle persone in semplicità e di condividere cose semplici …

La città di Madrid appare in questi giorni il luogo di una grande festa dell’unità nella diversità nel nome di Cristo. Ascoltiamo in proposito le riflessioni di alcuni giovani di vari Paesi raccolte dai nostri inviati nella capitale spagnola:

R. - Este encontro mundial de jovens com o Papa…

Questo incontro mondiale dei giovani col Papa davvero rafforza la nostra fede! Io vengo dall’Angola e sto facendo un’esperienza straordinaria: ci sono centinaia di migliaia di giovani che nonostante la diversità di nazione, razza, lingua, stanno bene insieme, perché sono uniti in Cristo. Questo è molto importante!

R. - Il faut vraiment ne pas avoir peur d’être chrétiens…

Non bisogna assolutamente aver paura di essere cristiani oggi, ma bisogna anzi essere fieri di esserlo, perché se crediamo sappiamo che questa è la verità. Io sono una ragazza belga di 16 anni e nel mio Paese non è sempre facile parlare di Cristo. In Belgio manca l’evangelizzazione e a volte chi evangelizza non sempre rispetta in tutto il punto di vista della Chiesa, anzi critica apertamente la Chiesa. Questo proprio non va! Quando uno si dice cattolico deve essere coerente e sostenere la Chiesa, che è l’artefice di tutto quello che stiamo vedendo qui a Madrid!

R. - Tengo 17 anos y estoy…

Ho 17 anni e appartengo alla diocesi spagnola di Orihuela-Alicante. Siamo veramente felici perché incontriamo moltissimi giovani che credono in quello in cui crediamo anche noi, che hanno i nostri stessi valori… E’ una grande gioia sapere che tanti altri coetanei sono con te, sentono le stesse cose, sono qui per la nostra stessa ragione: incontrare il Papa, stare con Cristo, rafforzare la nostra fede e conoscere quello che il Signore ci chiede di fare. (mg)

Tantissimi i giovani italiani presenti a Madrid; ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:

R. - C’è un grande clima di festa tra i vari Paesi. Non ci sono quelle divisioni che sotto altri piani si vedono ogni giorno. Qui siamo tutti uguali, tutti amici.

R. - La felicità si trova soprattutto nella fede, quindi nell’incontro con il Signore, ed anche negli altri che, come noi, credono in Gesù.

R. - Questa è la mia prima Giornata Mondiale della Gioventù e vedere una vera e propria distesa di bandiere di tutto il mondo riunite qui, sotto il nome di Cristo, mi emoziona e mi fa sentire fratello con tutti.

R. - Anche girando tra gli altri ragazzi si conoscono varie storie che ti lasciano davvero tanto entusiasmo e tanta carica.

R. - Questa è una festa di fede. La festa dei cristiani giovani e non - perché ci sono anche parecchi adulti - attorno al Santo Padre. E’ questa l’emozione grande: vedere una città colorata ed accogliente come Madrid piena di persone che credono.

R. - Vedendo anche solo gli sguardi delle persone che si incontrano si capisce come ci sia un linguaggio universale, che accomuna tutti i giovani ed è una forza che non muore e che non può morire, nonostante quello che si dice.

R. - Tanti ragazzi da tutte le parti del mondo: questo è un grande segnale da parte di tutti.

R. - La cosa che fa più impressione è la gioia nel volto di tutti, anche delle persone che non conosci, che vedi per strada per andare a vedere il Papa.

R. - La Gmg è la manifestazione giovane della fede. E quindi, come giovani, siamo contenti di rappresentare la fede giovane in presenza del Papa. Basta girarsi e guardarsi attorno e si vede che le frontiere sono abbattute. C’è tutto il mondo.

© Copyright Radio Vaticana


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GMG: PAPA, DOPO FERITE GUERRA TUTTO SI SUPERAVA CON ENTUSIASMO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Benedetto XVI ha ricordato oggi i suoi "primi passi come professore all'universita' di Bonn". Lo ha fatto incontrando in dei magnifici saloni dell'Escorial i giovani professori universitari di vari paesi che partecipano alla Gmg.
"Quando si vedevano ancora le ferite della guerra ed erano molte le carenze materiali, tutto - ha confidato ai suoi colleghi under 35, molti dei quali indossavano toga e tocco accademici con colori e foggie diverse da paese a paese, talvolta molto sgargiaanti - veniva superato dall'entusiasmo di un'attivita' appassionante, dal contatto con colleghi delle diverse discipline e dal desiderio di dare risposta alle inquietudini ultime e fondamentali degli alunni".

© Copyright (AGI)  

GMG MADRID: PAPA, SOCIETA' SGRETOLATA,SENZA PUNTI DI RIFERIMENTO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

"Dove i ragazzi di oggi troveranno punti di riferimento in una societa' sgretolata e instabile?".
Se lo e' chiesto Papa Ratzinger incontrando all'Escorial i giovani professori universitari che partecipano alla Gmg di Madrid. Benedetto XVI li ha messi in guardia da "una visione utilitaristica dell'educazione" che spinge a impegnarsi "esclusivamente per formare dei professionisti competenti ed efficaci che possano soddisfare la domanda del mercato in ogni momento preciso". "Si afferma pure - ha lamentato Ratzinger - che l'unica cosa che si deve privilegiare nella congiuntura presente sia la pura capacita' tecnica".
Il Pontefice ha esortato i docenti ad impegnarsi invece per l'educazione integrale: "sentite senza dubbio - ha detto - il desiderio di qualcosa di piu' elevato che corrisponda a tutte le dimensioni che costituiscono l'uomo".

© Copyright (AGI)  

GMG MADRID: PAPA, SCIENZA DEVASTANTE SE DIMENTICA LIMITI ETICI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

"Quando la sola utilita' e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale, le perdite possono essere drammatiche".
Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso ai giovani docenti universitari che partecipano alla Gmg di Madrid.
Incontrandoli all'Escorial, il Papa ha denunciato i rischi che derivano "dagli abusi di una scienza senza limiti", che vada "ben oltre se stessa", cosi' come da quelli simmetrici di "un totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere". Per il Papa, "l'idea genuina di universita' e' precisamente quello che ci preserva da tale visione riduzionista e distorta dell'umano".

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GMG: STASERA PAPA ALLA VIA CRUCIS TRA PREGHIERA E OPERE ARTISTICHE

(ASCA) - Roma, 19 ago

La seconda giornata di Benedetto XVI a Madrid si concluderà alle 19.30 con la Via Crucis nella Plaza de Cibeles, uno dei momenti piu' attesi della XXVI Giornata mondiale della gioventu'.
Le strade della capitale spagnola si riempiranno di giovani riuniti in preghiera che insieme al pontefice ripercorreranno le tappe dell''itinerario spirituale'. Ogni Stazione sara' impreziosita da una scultura offerta da alcune confraternite spagnole.
''La raffigurazione piu' importante - spiega a Radio Vaticana uno dei coordinatori degli Atti centrali della Gmg, Noe' Pernia - e' quella dell'Ultima Cena, la prima Stazione: si tratta di una scultura intagliata nel legno del 1763, realizzata dallo scultore Francisco Salzillo. E' un'opera d'arte che ha avuto bisogno di essere restaurata prima di farla arrivare a Madrid. Ogni figura, ogni gruppo scultoreo e' stato trasferito dai luoghi di origine e trasportato a Madrid, richiedendo misure speciali. Sono tutte immagini in legno, figure antiche, in maggioranza appartenenti a questo secolo, fatta eccezione di questa, che e' la piu' antica e la piu' importante, proprio perche' realizzata 300 anni fa''.
La Via Crucis, spiega Pernia, ''comincia in Plaza Colon, attraversando poi una via, che si chiama 'Paseo de Recoletos', che unisce la Plaza Colon con la Plaza Cibeles, dove si trova il Papa: tra la prima e l'ultima Stazione ci sono circa 200 metri. La cosa piu' importante riguarda i ragazzi che portano la Croce. Sono rappresentate le sofferenze che patiscono i giovani del mondo: alla prima Stazione, la Croce viene portata dai giovani che sono venuti dalla Terra Santa; nella seconda Stazione viene portata dai giovani perseguitati per motivi riguardanti la loro fede. La Croce simboleggia la speranza in contesti pesanti, dove pesanti sono le ferite, le malattie, l'emarginazione cosi' come la scarsita' e la mancanza di lavoro che sara' rappresentata alla decima Stazione, la Crocifissione di Cristo''.

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Il commento del «Guardian» sulla scelta della Bbc di ignorare l'incontro di Madrid enfatizzando invece le proteste di una minoranza

Se questa non è una notizia

Pubblichiamo una nostra traduzione di un articolo apparso sul «Guardian» del 18 agosto.

di Andrew Brown

Se fossi un cattolico, sarei piuttosto infastidito dalla Bbc. Il notiziario di questa mattina ha trasmesso un servizio sulla visita del Papa a Madrid concentrandosi interamente sulle «migliaia» di persone che hanno protestato contro tale visita. Non ha menzionato nemmeno una volta la Giornata mondiale della gioventù, lo straordinario raduno cattolico globale a cui il Papa sta partecipando e che ha richiamato nella capitale spagnola qualcosa come un milione e mezzo di giovani di tutto il mondo. Che lo si approvi o meno, è comunque un evento importante e, soprattutto, degno di nota perché è inatteso e contrasta con quanto ci riportano i mezzi di comunicazione. Allora perché non se ne fa menzione?
Si potrebbe pensare che questo sia un esempio di pregiudizio consapevole contro i cattolici e forse lo è. Tuttavia, ne dubito. Nella mia esperienza con la radio Bbc mi sono imbattuto in un solo produttore che corrispondeva allo stereotipo del «Daily Mail» di qualcuno pieno di pregiudizi. Sospetto che non si tratti di qualcosa radicato nell'animus teologico, ma sia qualcosa di molto più culturale. I giovani che partecipano a pellegrinaggi organizzati per salutare il Papa non sono quel tipo di persone che la maggior parte dei giornalisti vogliono diventare o sono stati. Sono la quintessenza del fuori moda.
I giornalisti sono quasi inevitabilmente sensibili alla moda nelle idee, in parte perché la loro sorte e le loro carriere ne dipendono così tanto. La capacità di comprendere a che cosa sono interessate le persone in un determinato momento è molto preziosa in questo mestiere. Nello stesso tempo, il desiderio di far parte di una cerchia ristretta, di sapere cose che gli altri non sanno, di stare in prima fila, è potente in noi, non da ultimo perché è destinato a restare insoddisfatto. In ultima analisi, le persone che sanno cosa sta accadendo sono quelle che hanno il potere di modificare il corso degli eventi e pochissimi giornalisti ci riescono.
E non si tratta solo della Bbc. Su Internet ho ascoltato dalla Deutsche Welle, l'autorevole emittente tedesca, un servizio che cominciava così: «Papa Benedetto XVI è arrivato nella capitale spagnola giovedì per partecipare alle celebrazioni della Giornata mondiale della gioventù. Tuttavia, la sua presenza a Madrid, e in particolare il prezzo della visita pagato dai contribuenti, ha suscitato molte reazioni in un Paese impantanato nella crisi economica. Lo scorso mercoledì, circa cinquemila persone si sono riversate nelle strade di Madrid per protestare contro l'arrivo del Papa in occasione del raduno di sei giorni. Fra i dimostranti c'erano laicisti, femministe, omosessuali, gruppi alternativi cristiani e di sinistra».
Di certo, le proteste sono una notizia, ma la capacità del cristianesimo tradizionale di attrarre una folla di un milione e mezzo di giovani mi sembra una cosa molto più degna di essere riportata perché ci aspettiamo che le persone protestino contro il Papa, ma non ci aspettiamo che si presentino in gran numero per sostenerlo o vederlo.
Certo, i numeri non dimostrano la verità, ma sono criteri di valutazione dell'impegno e dell'importanza politica. Il numero di persone giunte a Madrid per vedere il Papa è trecento volte superiore a quello di chi è arrivato nella capitale spagnola per protestare. Allora qual è il gruppo più importante di cui dare notizia?

(©L'Osservatore Romano 20 agosto 2011)


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Gmg/ P. Lombardi: Papa molto contento e soddisfatto della visita

Madrid, 19 ago. (TMNews) - "Il Papa è soddisfatto, sta molto bene ed è contento dell'andamento del viaggio e della sua partecipazione alla Gmg": lo ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, durante una conferenza stampa a Madrid.
"Il fatto che ieri sera alla festa di accoglienza e negli incontri di oggi ci sia stata una grandissima partecipazione e un grande clima - ha aggiunto - è per il Papa motivo di gioia". (TMNews)


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GMG 2011-PAPA: P. LOMBARDI, “UN GRANDE CLIMA DI GIOIA”

(Madrid, dai nostri inviati)

La Spagna si è “meritata” le tre visite del Papa per aver organizzato in questi anni due “grandi eventi per la Chiesa d’interesse mondiale”: il Congresso delle famiglie a Valencia nel 2006 e, ora, la Giornata mondiale della gioventù.
Lo ha ricordato oggi p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, precisando che è tuttavia “eccessivo parlare di una scelta privilegiata” del Pontefice “per la Spagna”,dal momento che due di questi viaggi sono dovuti a eventi con un interesse che va al di là del Paese iberico. Nello specifico, ha precisato p. Lombardi, “il motivo di questo viaggio è la Gmg”, e dunque si tratta di “una motivazione generale e pastorale, dove anche le tematiche attuali della gioventù entrano in questa chiave”. Pertanto, ha aggiunto, “non c’è un’agenda da trattare” negli incontri con i rappresentati istituzionali.
Il portavoce vaticano ha riferito che il Papa è “contento dell’andamento del viaggio e dell’inizio della sua partecipazione alla Gmg”, sottolineando che l’accoglienza di ieri e questa mattina sono state “splendide, con una grandissima partecipazione e un grande clima di gioia”.
Nello specifico, p. Lombardi ha parlato dell’incontro di Benedetto XVI con i giovani docenti universitari come di “uno dei grandi discorsi del Santo Padre, coerente con la sua figura di uomo di scienza e di riflessione”, nel quale egli “ha integrato” altri grandi discorsi sul rapporto tra scienza e fede “con il tema della formazione della persona umana completa”. “Questi professori – ha detto – si sono sentiti molto incoraggiati nella vocazione di formatori di persone, di giovani, per il domani. Non ricordo un discorso così bello, così forte del Santo Padre proprio sul tema della formazione”. Papa Benedetto ha poi pranzato con 13 giovani, 10 in rappresentanza dei 5 continenti e 2 spagnoli, “tutti volontari della Gmg sorteggiati all’interno dei gruppi dei diversi continenti”, oltre a una ragazza – anch’essa volontaria – che si è sposata un mese fa con uno dei commensali sorteggiati. Al pranzo il Papa ha ascoltato i giovani e, rispondendo a una delle loro domande, ha affermato di aspettarsi da essi che siano “i testimoni della fede, essendo radicati e fondati in Cristo”, “annunciatori” presso i loro coetanei, fonte di “gioia per affrontare la vita e trovarne il senso” che, “ancora oggi per un giovane”, sta “nel Vangelo”.

© Copyright Sir


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