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Viaggio apostolico in Inghilterra ed Scozia

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2010 00:27
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Il Papa in Inghilterra sfiderà la persecuzione contro i cristiani
Aumentano le ostilità con l’avvicinarsi della sua visita
di padre John Flynn, L.C.




ROMA, domenica, 5 settembre 2010 (ZENIT.org).- Con l’avvicinarsi della visita di Benedetto XVI di metà settembre in Scozia e Inghilterra, si intensificano le ostilità antireligiose.

Peter Tatchell, un noto critico della Chiesa cattolica, ha scritto un articolo d’opinione pubblicato il 13 agosto sul quotidiano Independent. “La maggior parte dei cattolici è contraria a molti dei suoi insegnamenti”, ha sostenuto riferendosi al Papa.

Nel suo ruolo di portavoce della campagna Protest the Pope, Tatchell ha proposto un lungo elenco di insegnamenti della Chiesa da lui definiti duri e radicali.

Tatchell è stato anche scelto dal canale televisivo Channel 4 per partecipare a un programma di un’ora sul Papa che sarà mandato in onda intorno al periodo della visita papale, secondo quanto riferito dal quotidiano Telegraph del 4 giugno.

Non sarà l’unico special televisivo improntato in modo critico verso la Chiesa cattolica. La BBC sta lavorando a un documentario di un’ora sugli scandali degli abusi sessuali commessi dai sacerdoti, ha riferito il quotidiano Guardian del 3 agosto.

Oltre alla prevedibile opposizione alla visita da parte dell’Ordine d’Orange di Irlanda e del predicatore protestante Ian Paisley, lo stesso Governo britannico si è trovato in una situazione imbarazzante di pregiudizio anticattolico.

Il Foreign Office ha dovuto emanare pubbliche scuse dopo la diffusione di un documento del Governo, come riferito dal Sunday Times del 25 aprile. Un documento, che faceva parte di un pacchetto di istruzioni inviato ai funzionari governativi, sosteneva che il Papa avrebbe dovuto congedare i Vescovi ingannevoli, chiedere scusa per l'Invincibile Armata e aprire una clinica abortiva.

Nervosismo

Gli attacchi non sono rimasti senza risposta. Sebbene non in rappresentanza ufficiale della Chiesa, un gruppo di relatori cattolici è stato istituito con il nome di Catholic Voices. Il gruppo presieduto da Jack Valero, un dirigente dell’Opus Dei nel Regno Unito, si propone di difendere gli insegnamenti della Chiesa.

Sostegno è arrivato anche da fonti laiche. Il sedicente ateo Padraig Reidy ha criticato il carattere radicale della retorica anticattolica in un articolo pubblicato dal quotidiano Observer del 22 agosto.

Il 28 luglio Kevin Rooney, anch’egli ateo, scrivendo sul sito Internet Spiked, ha descritto gli attacchi alla Chiesa come “illiberali, ipercritici e ignoranti”.

Rooney, che è cresciuto come repubblicano socialista a Belfast, ha detto che le critiche non solo si oppongono agli insegnamenti della Chiesa, ma le vorrebbero impedire di parlare. A suo avviso, qualunque accusa contro la Chiesa è subito presa per buona senza necessità di accertamento.

“Per quanto riguarda il diritto alla libertà di parola, sembra che il diritto di essere considerati innocenti fino a prova contraria non si estenda alla Chiesa cattolica”, ha osservato.

I problemi della Chiesa, tuttavia, non si limitano a un'ostilità verbale. Una valanga di leggi sui cosiddetti reati d’odio (hate crimes) e sulle discriminazioni crea una continua serie di problematiche giuridiche per i cristiani nel Regno Unito.

Secondo un opuscolo pubblicato di recente sull’argomento, scritto da Jon Gower Davies, esistono più di 35 leggi del Parlamento, 52 decreti delegati, 13 codici di condotta, tre guide e 16 direttive dell’Unione europea che riguardano la discriminazione.

Nell'opuscolo, intitolato “A New Inquisition: religious persecution in Britain today” (ed. Civitas), l’autore sottolinea una serie di casi recenti in cui queste norme hanno creato problemi a persone di fede cristiana.

Adozione

L’ultimo di questi esempi è la sconfitta dell’organizzazione Catholic Care, di Leeds, nel processo d’appello presso l’Alta Corte sulla possibilità di poter continuare a negare l’adozione di bambini alle coppie omosessuali.

La causa si basa sulla legge del 2007 relativa all’orientamento sessuale, che impedisce alle agenzie per l’adozione di compiere tale “discriminazione”.

Secondo un articolo pubblicato sul quotidiano Telegraph del 19 agosto, Catholic Care è l’ultima agenzia cattolica per l’adozione ad essere sopravvissuta a tale normativa. Da quando la legge è entrata in vigore, nel gennaio 2009, le altre 11 agenzie cattoliche hanno dovuto chiudere oppure tagliare i propri legami con la Chiesa.

Negli ultimi mesi vi sono stati numerosi altri casi in cui i cristiani hanno dovuto affrontare battaglie legali:

-- Un'affidataria ha vinto la battaglia per continuare a prendersi cura dei bambini da dare in affidamento, dopo che era stata estromessa dal Consiglio di Gateshead, nel nord-est dell’Inghilterra. L’estromissione era dovuta al fatto che una ragazza sedicenne di cui si stava prendendo cura aveva deciso di convertirsi dall’islam al cristianesimo.

L’affidataria, che rimane anonima per tutelare l’identità della ragazza, si è presa cura di più di 45 bambini. Sebbene alla fine la questione si sia risolta positivamente, la donna ha subito considerevoli perdite economiche a causa dell’estromissione (The Christian Institute, 11 luglio).

-- Un predicatore cristiano è stato arrestato per aver detto pubblicamente che l’omosessualità è un peccato. Dale McAlpine è stato chiuso in una cella per sette ore e successivamente accusato di vessazione e di aver causato, allarme o pericolo (The Telegraph, 2 maggio). In seguito alle diffuse proteste, l’accusa è stata ritirata (The Christian Post, 18 maggio).

-- Ad un consulente matrimoniale è stata negata la possibilità di fare appello contro il suo licenziamento da parte della Relate Avon dopo che aveva detto di non poter servire le coppie omosessuali a causa della propria fede. Gary McFarlane ha perso il suo ricorso per ingiustificato licenziamento sia nel primo che nel secondo grado di giudizio (Christian Today, 29 aprile).

-- Shirley Chaplin, un’infermiera cristiana, ha perso il suo ricorso per discriminazione. La Chaplin aveva fatto causa dopo che era stata spostata a mansioni di segreteria perché si era rifiutata di togliere il crocifisso dal collo. Sebbene John Hollow, presidente della sezione competente per le cause di lavoro, ha ammesso che la Chaplin portava il crocifisso da 30 anni anche mentre faceva l’infermiera, ha anche detto che indossarlo non era un requisito della fede cristiana. L’Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha citato questo caso nella sua omelia di Pasqua, dicendo che vi è stato uno “strano connubio di disprezzo e di timore” nei confronti del cristianesimo (The Telegraph, 6 aprile).

Qualche mese fa, la situazione è arrivata al punto che l’ex Arcivescovo di Canterbury, Lord Carey, insieme ad altri sei Vescovi anglicani, ha scritto una lettera al Sunday Telegraph denunciando il fatto che i cristiani in Gran Bretagna vengano perseguiti e trattati con disprezzo.

Come si spiega in un articolo apparso il 28 marzo sul Sunday Telegraph, nella lettera i presuli sostengono che i cristiani vengono penalizzati, mentre ai credenti di altre religioni viene riservato un trattamento di favore.

“Vi sono stati numerosi licenziamenti di cristiani praticanti per motivi che sarebbero inaccettabili in un Paese civile”, dichiara la lettera.

Diritto di essere ascoltati

La notorietà delle restrizioni contro i cristiani è arrivata al punto che il Papa è intervenuto pubblicamente. Nel suo discorso del 1° febbraio ai Vescovi di Inghilterra e Galles, presenti a Roma per la loro visita quinquennale ad limina apostorum, ha commentato la questione.

Benedetto XVI ha osservato che il loro Paese si distingue per le pari opportunità offerte a tutti i membri della società, e ha invitato i Vescovi a farsi sentire quando la legge viola le libertà delle comunità religiose.

“Per alcuni aspetti essa viola veramente la legge naturale su cui si fonda l'uguaglianza di tutti gli esseri umani e per mezzo della quale essa è garantita – ha detto il Papa –. Vi esorto, in quanto Pastori, ad assicurare che l'insegnamento morale della Chiesa sia sempre presentato nella sua interezza e difeso in modo convincente”.

“La fedeltà al Vangelo non limita in alcun modo la libertà di altri. Al contrario, è al servizio di quest'ultima perché offre loro la verità”, ha aggiunto.

Data l’attenzione del Papa sulla questione e i ripetuti casi di persecuzione contro i cristiani, possiamo aspettarci che il Pontefice riprenda l’argomento durante la sua imminente visita nel Regno Unito.


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