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Viaggio apostolico in Portogallo

Ultimo Aggiornamento: 17/06/2010 15:39
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15/05/2010 11:36
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CRISI: PAPA CHIEDE ETICA, CONCORDIA, E SOLIDARIETA'

(AGI) - Porto, 14 mag.

(dell'inviato Salvatore Izzo)

"La concordia e' essenziale per una salda coesione, via necessaria per affrontare con responsabilita' comune le sfide" della crisi economica che si fa sentire con molta forza in alcuni Paesi Europei.
Partendo dal Portogallo e' questo il messaggio che Benedetto XVI lascia al presidente Cavaco Silva e alle altre autorita' politiche del Paese che con Grecia e Spagna e' considerato a rischio dalla Ue, impegnate in questi giorni nel varo di durissime misure congiunturali (l'aumento dell'Iva e di altre imposte e un contributo di solidarieta' sui salari dei dipendenti pubblici) che dividono il mondo politico, i sindacati e l'opinione pubblica.
"Continui questa gloriosa Nazione - dice il Papa prima di imbarcarsi sul volo della Tap per Roma - a manifestare la grandezza d'animo, il profondo senso di Dio, l'apertura solidale, retta da principi e valori impregnati di umanesimo cristiano". "Per superare la crisi economica e le sue drammatiche conseguenze, occorre seguire l'esempio del Buon Samaritano che si fa vicino ad ogni uomo e versa sulle sue ferite l'olio della consolazione e il vino della speranza, pagando poi di persona, in anticipo, per la sua guarigione", ha suggerito ieri a Fatima, in un discorso rivolto alle organzzazioni della pastorale sociale delle diocesi del Portagallo ma a anche ai sindacati e alle associazioni laiche di volontariato che avevano voluto essere ugualmente presenti nella avveniristica chiesa della Trinita', costruita da qualche anno al limite della spianata.
Papa Ratzinger, ovviamente, non ha citato in nessuna delle due occasioni le nuove imposte che in Portogallo graveranno particolarmente sulla classe media. Ma le sue parole sono state uguialmente molto chiare, cosi' come e' stata forte la denuncia di una "pressione esercitata dalla cultura dominante, che presenta con insistenza uno stile di vita fondato sulla legge del piu' forte, sul guadagno facile e allettante", e cosi' "finisce per influire sul nostro modo di pensare, sui nostri progetti e sulle prospettive del nostro servizio, con il rischio di svuotarli di quella motivazione della fede e della speranza cristiana che li aveva suscitati".
Per Benedetto XVI - che ha chiesto in particolare al volontariato cattolico di "lottare contro i meccanismi socio-economici e culturali che portano all'aborto" ed impegnarsi per "la difesa della vita, la riconciliazione e la guarigione delle persone ferite dal dramma dell'aborto" - ancora oggi "lo scenario e' di crisi socioeconomica, culturale e spirituale, e cio' pone in evidenza l'opportunita' di un discernimento orientato dalla proposta creativa del messaggio sociale della Chiesa". "Lo studio della sua dottrina sociale, che assume come principale forza e principio la carita', permettera' - negli auspici di Ratzinger - di tracciare un processo di sviluppo umano integrale che coinvolga le profondita' del cuore e raggiunga una piu' ampia umanizzazione della societa'. Non si tratta di semplice conoscenza intellettuale, ma di una saggezza che dia sapore e condimento, offra creativita' alle vie conoscitive ed operative tese ad affrontare una cosi' ampia e complessa crisi".
"Possano le istituzioni della Chiesa, insieme a tutte le organizzazioni non ecclesiali, perfezionare - in questo modo - le loro capacita' di conoscenza e le direttive in vista di una nuova e grandiosa dinamica, che conduca verso 'quella civilta' dell'amore, il cui seme Dio ha posto in ogni popolo, in ogni Cultura'". Nella visione di Ratzinger, "con la sua dimensione sociale e politica, questa diaconia della carita' e' propria dei fedeli laici, chiamati a promuovere organicamente il bene comune, la giustizia e a configurare rettamente la vita sociale. "Chi impara da Dio Amore - infatti - sara' inevitabilmente una persona
per gli altri. In effetti, l'amore di Dio si rivela nella responsabilita' per l'altro". L'incontro di ieri a Fatima con il mondo della pastorale sociale, mostra l'attenzione che il Papa dedica alla poverta' e ai problemi della societa'", sottolinea da parte sua il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, per il quale quello della crisi economica e' stato un tema "presente nell'orizzonte del viaggio" anche se, ovviamente, i discorsi pronunciati in Portogallo "non sono stati di carattere contingente". "Speriamo - aggiunge il gesuita - che questa crisi passi e le cose che ha detto il Papa possano valere al di la' di questo momento". "A Fatima ho pregato per il mondo intero, chiedendo che il futuro porti maggiore fraternita' e solidarieta', un maggiore rispetto reciproco e una rinnovata fiducia e confidenza in Dio, dal quale per intercessione della Vergine ho invocato per tutti pace, coraggio e speranza", ha confidato del resto lo stesso Ratzinger nel discorso di congedo all'aeroporto di Porto.
Le indicazioni che Benedetto XVI lascia al mondo cattolico portoghese trascendono certo lo scenario della crisi, ma e' dentro questa tuttavia che vengono lette in questo Paese, perche' non c'e' oggi un portoghese che non sia seriamente preoccupato per il futuro.
"Le piu' profonde attese del mondo e le grandi certezze del Vangelo si incrociano nell'irrecusabile missione che ci compete, poiche' senza Dio l'uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia", ha rilevato allora Papa Ratzinger nell'omelia della messa celebrata a Porto per 120 mila fedeli (la seconda citta' del Paese e' stata il teatro di un ennesimo bagno di folla per questo Pontefice anziano che sembra quasi meravigliato di suscitare tanto calore e entusiasmo).
"Di fronte agli enormi problemi dello sviluppo dei popoli che quasi ci spingono allo sconforto e alla resa, ci viene in aiuto - ha aggiunto - la parola del Signore Gesu' Cristo che ci fa consapevoli: 'Senza di me non potete far nulla', e c'incoraggia: 'Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo'". "Questa certezza, se ci consola e ci tranquillizza, tuttavia - ha scandito il Papa - non ci esime dall'andare incontro agli altri".
"Oggi la Chiesa - ha spiegato - e' chiamata ad affrontare nuove sfide ed e' pronta a dialogare con culture e religioni diverse, cercando di costruire insieme ad ogni persona di buona volonta' la pacifica convivenza dei popoli".
Ma anche se "e' e' cambiato il quadro antropologico, culturale, sociale e religioso dell'umanita'", ugualmente l'evangelizzazione ("proponendo e mai imponendo") resta il primo compito della Chiesa. E per Benedetto XVI gia' "troppo tempo e' stato perduto e tanto lavoro rimandato, per inavvertenza su questo punto". "Dobbiamo vincere - ha detto il Papa nell'omelia della messa celebrata a Porto - la tentazione di limitarci a cio' che ancora abbiamo, o riteniamo di avere, di nostro e di sicuro: sarebbe un morire a termine, in quanto presenza di Chiesa nel mondo, la quale, d'altronde, puo' soltanto essere missionaria nel movimento diffusivo dello Spirito". "Sin dalle sue origini - ha ricordato - il popolo cristiano ha avvertito con chiarezza l'importanza di comunicare la Buona Novella di Gesu' a quanti non lo conoscevano ancora. Questa e' la missione improrogabile di ogni comunita' ecclesiale: ricevere da Dio e offrire al mondo Cristo risorto, affinche' ogni situazione di indebolimento e di morte sia trasformata, mediante lo Spirito Santo, in occasione di crescita e di vita". "A tale scopo - ha spiegato il Pontefice - in ogni celebrazione eucaristica, ascolteremo piu' attentamente la Parola di Cristo e gusteremo assiduamente il Pane della sua presenza". "Cio' fara' di noi - ha continuato il Papa teologo - testimoni e, piu' ancora, portatori di Gesu' risorto nei diversi settori della societa'".
"Volentieri avrei accettato l'invito a prolungare la mia permanenza nella vostra citta', ma non mi e' possibile. Permettetemi, dunque, di partire, abbracciandovi tutti affettuosamente in Cristo, nostra Speranza", ha infine salutato la folla, affacciandosi dopo il rito dall'imponente palazzo del municipio, dove era stata allestita la sagrestia. Un mare di bandierine e' stato agitato nell'immensa e gremita Avenida dos Aliados quando Ratzinger e' apparso al balcone con ancora i paramenti sacri e la mitra.
Le sue parole di commiato sono state interrotte piu' volte dagli applausi, ai quali ha risposto ogni volta con il grazie dei portoghesi: "obrigado!".
Un ragazzo e una ragazza hanno poi raggiunto il Pontefice sul balcone per donargli una chitarra e una felpa (un indumento sportivo con inseriti gli elettrodi che consentono di monitorare le performance cardiache degli atleti: forse non si addice a un 83enne, ma stamani bisognava vederlo scendere con passo sicuro dalla rampa inclinata dell'elicottero militare mentre i suoi ben piu' giovani collaboratori apparivano in evidente difficolta'). L'ultimo gesto prima di partire e' stato la benedizione della prima pietra del seminario missionario "Redemptoris Mater" che sorgera' a Porto per iniziativa del Cammino Neocatecumenale.

© Copyright (AGI)


Papa Ratzi Superstar









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