18/04/2010 08:55 |
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PAPA A MALTA: PRESIDENTE, NOSTRO INNO E' UNA PREGHIERA (AGI)
Salvatore Izzo
La Valletta, 17 apr.
"Santo Padre, il nostro inno e' una preghiera". Sono state queste le prime parole rivolte al Papa dal presidente di Malta George Abela. Benedetto XVI e il capo di Stato hanno ascoltato insieme le note prima di scambiarsi i discorsi di saluto.
Nel suo discorso, il presidente ha tenuto a sottolineare la grande tradizione cristiana di Malta, ricordando anche i due viaggi che vi ha compiuto Giovanni Paolo II nel '90 e nel 2001. "La Chiesa Cattolica - ha poi aggiunto in merito allo scandalo degli abusi sessuali - e' impegnata nella protezione dei bambini e di tutte le persone vulnerabili, e nel fare in modo che coloro che cercano di far male non abbiano un posto dove nascondersi". Per Abela, "e' dovere dello Stato e della Chiesa lavorare insieme per dare direttive e attuare una legislazione perche' ci siano meccanismi efficaci e trasparenti stabiliti insieme con procedure armonizzate e rapide per arginare i casi di abusi cosi' che non solo sia fatta giustizia, ma si veda anche che giustizia e' fatta".
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PAPA A MALTA: COLLOQUIO TRA PREMIER GONZI E CARD. BERTONE
Salvatore Izzo
(AGI) - La Valletta, 17 apr.
Mentre il Papa era a colloquio con il presidente della Repubblica George Abela, il segretario di Stato Tarcisio Bertone ha incontrato - in un'altra sala del mestoso Palazzo dei Gran Maestri - il premier Lawrence Gonzi, famoso giurista impegnato a livello internazionale nella difesa dei diritti degli handicappati. Subito dopo, nella sala del Trono, che ricorda il domino dell'Ordine di Malta sull'Isola, Benedetto XVI ha salutato anche il leader dell'opposizione e gli alti dignitari dello Stato maltese.
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PAPA: EUROPA AIUTI MALTA PER ACCOGLIENZA DIGNITOSA IMMIGRATI
Salvatore Izzo
(AGI) - La Valletta, 17 apr.
"Malta e' il punto dove le correnti dei popoli arrivano dall'Africa e bussano alla porta dell'Europa. Questo e' un grande dovere del nostro tempo. E naturalmente non puo' essere risolto dall'isola di Malta".
Lo ha detto il Papa ai giornalisti nel corso del volo da Fiumicino a Luqa. "Noi tutti - ha aggiunto - dobbiamo rispondere a questa sfida e lavorare perche' tutti possano nella loro terra vivere una vita dignitosa e fare il possibile perche' questi profughi dove arrivano trovino qui in ogni caso uno spazio di vita dignitosa".
Per il Papa dall'Europa intera dunque deve arrivare "la risposta a questa grande sfida del nostro tempo". "Malta - ha aggiunto - ci ricorda questi problemi. E ci dice che proprio la fede e' la forza da carita' e anche la fantasia per rispondere bene a queste sfide". In proposito, il Pontefice ha ricordato che "Malta festeggia i 1950 anni del naufragio di San Paolo: per me e' l'occasione - ha spiegato il Papa teologo - di mettere ancora una volta in luce la grande figura dell'Apsotolo delle genti il cui messaggio e' molto importante anche oggi: si puo' sintetizzare con l'esortazione ai Galati ad una fede operante nella carita'. Anche oggi".
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