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Viaggio apostolico in Malta

Ultimo Aggiornamento: 18/08/2010 00:13
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09/04/2010 15:40
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Il vescovo di Gozo: a Malta la gente ha capito che c'è una campagna contro il Papa


“Mentre esprimiamo solidarietà alle vittime, sentiamo il bisogno di pentirci dei peccati di coloro che hanno commesso gli abusi”: è quanto afferma il messaggio che l’arcivescovo di Malta, mons. Paul Cremona, e il vescovo di Gozo, mons. Mario Grech, hanno diffuso nell’isola, dove il 17 e 18 aprile si recherà in visita Benedetto XVI, in occasione del 1950.mo anniversario del naufragio di San Paolo. Nello stesso tempo i due presuli ricordano che la Chiesa di Malta è stata una delle prime istituzioni ad adottare azioni concrete per fronteggiare gli abusi. Ascoltiamo in proposito mons. Grech, al microfono di Alessandro De Carolis:

R. – Non è la prima volta che i vescovi qui a Malta e Gozo si sono pronunciati su questo tema. Anzi, non si sono soltanto pronunciati, ma hanno agito, sono stati attivi: nel 1999 i vescovi, insieme con i superiori maggiori degli istituti religiosi, hanno creato un "Response Team", un gruppo guidato da un ex giudice civile che studiasse ed investigasse su questi casi e non soltanto su abusi su minorenni, ma anche quando ad essere coinvolte sono persone adulte. Dal 1999, la Chiesa ha dato questo esempio anche per le altre istituzioni civili.

D. – Queste ultime vicende stanno creando numerose polemiche, spesso strumentali, nei confronti della figura di Benedetto XVI. Quali sono i reali sentimenti della Chiesa di Malta nei riguardi del Papa in arrivo?

R. – Su questo tema posso dirle che la gente è molto amareggiata, perché la gente ha capito subito, perché la gente segue i telegiornali, legge i giornali anche esteri, e comprende che si tratta di una campagna contro il Papa. La nostra gente, che è gente responsabile, è molto addolorata proprio perché ha capito che c'è la volontà di fare del male al Santo Padre. Questo non è giusto e proprio lo scorso mercoledì io ho tenuto l’incontro mensile del Collegio dei parroci e abbiamo fatto un comunicato – comunicato del quale non hanno parlato i giornali – nel quale abbiamo espresso la nostra solidarietà al Santo Padre. Abbiamo rivolto un appello a tutti per aiutarlo con la preghiera e per riceverlo, quando arriverà, con una bella accoglienza. Questo è il sentimento che si respira nella mia diocesi.


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