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Viaggio apostolico in Giordania e Israele

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2009 21:40
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09/05/2009 02:14
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La pace che Benedetto XVI porta in Terra Santa
Commento di padre Caesar Atuire

di Mercedes de la Torre

AMMAN, venerdì, 8 maggio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI porta in Terra Santa un annuncio biblico di pace radicato nella Bibbia, ha spiegato a ZENIT padre Caesar Atuire, amministratore delegato dell'Opera Romana Pellegrinaggi, istituzione dipendente dalla Santa Sede, che sta seguendo l'itinerario del Papa in Giordania, Israele e Territori palestinesi.

Secondo il sacerdote di origine ghanese, questo pellegrinaggio è fondamentale “perché arriva in un momento in cui questa terra sta cercando di trovare un modo di vivere nella pace tra i vari popoli, e il Papa giunge davvero come un pellegrino di pace”.

“Egli stesso lo ha definito un pellegrinaggio di pace – ha aggiunto –. E' giunto per chiamare tutti i popoli che credono nell'unico Dio a questa vocazione innata all'identità presente nella rivelazione che Dio ha voluto dare agli uomini perché possiamo cercare la pace in Dio e nel rispetto degli uni per gli altri”.

In questo senso, non è un caso che il Papa abbia iniziato il suo pellegrinaggio in Giordania, terra importante sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento.

“Il profeta Isaia ci presenta il Messia come 'il principe della pace', colui che porterà la pace sulla terra. E questo è ciò che vogliamo realmente: la pace. La pace che cerchiamo è lo 'shalom' biblico; non è solo una questione di smettere di lottare dal punto di vista strettamente bellico”.

“Stiamo cercando una pace più profonda: vuol dire che l'uomo vive in armonia con Dio, con se stesso e con il prossimo. Questo è un dono di Dio e bisogna chiederlo nella preghiera, non lo possiamo ottenere solo attraverso negoziati politici”, ha osservato il sacerdote.

Compiendo un bilancio del primo giorno della visita, che ha visto la calda accoglienza che la Giordania ha offerto al Papa, padre Atuire ha constatato che “questo viaggio è iniziato molto bene, con grande serenità. Come accade sempre prima di qualsiasi viaggio del Papa ci sono molti timori, molte polemiche, che alcune persone vogliono lanciare”.

“Ciò che abbiamo visto, però, è che il Papa è arrivato davvero come un messaggero di pace, è stato accolto dal popolo, dai musulmani, dal re che è musulmano, dalla sua famiglia”.

Il Pontefice “ha voluto anche iniziare la sua visita visitando i poveri, i più emarginati della società. Credo che questo abbia dato un inizio molto positivo al viaggio, e in questi giorni vedremo come si svilupperà”, ha concluso padre Atuire riferendosi alla visita al centro per giovani handicappati Regina Pacis di Amman.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]



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