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Viaggio apostolico in Camerun e Angola

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2009 17:13
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Instrumentum laboris per il secondo Sinodo speciale per l'Africa



CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 20 marzo 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il testo integrale dell'Instrumentum laboris per la seconda Assemblea speciale continentale del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà a Roma, dal 4 al 25 ottobre 2009, sul tema: “La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace".




* * *



SINODO DEI VESCOVI

II ASSEMBLEA SPECIALE PER L’AFRICA

LA CHIESA IN AFRICA
AL SERVIZIO DELLA RICONCILIAZIONE,
DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE.
«Voi siete il sale della terra …
Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 13.14)

INSTRUMENTUM LABORIS



Città del Vaticano

2009



INDICE

PREFAZIONE

INTRODUZIONE

CAPITOLO I
LA CHIESA IN AFRICA OGGI

I. DALLA PRIMA ALLA SECONDA ASSEMBLEA SPECIALE PER L’AFRICA

1. Dal 1994 al 2009: un nuovo contesto sociale

Evoluzioni positive
Discernimento, nello Spirito Santo, delle radici delle nostre sofferenze

2. L’Assemblea sinodale in una traiettoria di continuità

Dopo la Prima Assemblea Speciale ed Ecclesia in Africa
I compiti da realizzare

II. ALCUNI PUNTI CRITICI DELLA VITA DELLE SOCIETÀ AFRICANE

1. L’ambito socio-politico
2. L’ambito socio-economico
3. L’ambito socio-culturale

III. RIFLESSIONI TEOLOGICHE SUL TEMA DEL SINODO

1. I discepoli di Cristo come «Sale» e «Luce»

Il contesto della Parola di Gesù
La traduzione in atto della visione di Cristo

2. La Chiesa Famiglia di Dio e la “diaconia”

Una Chiesa Famiglia a servizio
A servizio della giustizia e della pace
A servizio della riconciliazione

3. La giustizia del Regno


4. La pace del Regno

CAPITOLO II
RICONCILIAZIONE, GIUSTIZIA E PACE:
UN BISOGNO URGENTE

I. SULLA VIA DELLA RICONCILIAZIONE

1. Riconciliazione: le esperienze della società
2. Riconciliazione: le esperienze ecclesiali
3. Per operare la riconciliazione: quali interrogativi?

II. SULLA VIA DELLA GIUSTIZIA

1. Giustizia: le esperienze della società
2. Giustizia: le esperienze nella Chiesa
3. Per promuovere la giustizia: quali interrogativi?

III. SULLA VIA DELLA PACE

1. Pace: le esperienze della società
2. Pace: le esperienze nella Chiesa
3. Per coltivare la pace: quali interrogativi?

CAPITOLO III
CHIESA FAMIGLIA DI DIO:
«SALE DELLA TERRA»
E «LUCE DEL MONDO»

I. RADICARSI IN UNA CULTURA AFRICANA TRASFIGURATA

1. Le sfide della globalizzazione
2. La necessità del radicamento culturale
3. Il lievito del Vangelo nei valori africani

II. ATTINGERE FORZA NELLA FEDE IN CRISTO

1. La presenza operante di Cristo nelle nostre vite
2. Cristo, Pane di Vita

L’incontro eucaristico
La forza della Parola di Dio
Il sacramento della riconciliazione

III. AGIRE COME CHIESA FAMIGLIA DI DIO

1. Figli e figlie dello stesso Padre nel Figlio unigenito
2. Segno e strumento di riconciliazione

La Chiesa sacramento di riconciliazione
La riconciliazione autentica: guarigione per la giustizia e la pace

IV. IMPEGNARSI PER UN’AFRICA RICONCILIATA

1. La Chiesa, Famiglia per le Nazioni
2. Il servizio della società: salute, educazione e sviluppo socio-economico
3. Il dialogo ecumenico
4. La relazione con la Religione Tradizionale Africana
5. Il dialogo con l’Islam

CAPITOLO IV
LA CHIESA FAMIGLIA DI DIO ALL’OPERA:
TESTIMONIANZA E NUOVE PROSPETTIVE

I. LA TESTIMONIANZA DI VITA

II. GLI ATTORI E LE ISTITUZIONI

1. Gli attori

I Vescovi
I sacerdoti
Le persone consacrate
I fedeli laici nella Chiesa

2. Strutture e istituzioni ecclesiali

Le Conferenze Episcopali
Il Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar
Le Commissioni Giustizia e Pace
I grandi seminari e case di formazione religiosa
I programmi di formazione
Le istituzioni sanitarie
Le istituzioni educative
Le università

3. I fedeli cristiani nella società

In politica
Nelle forze armate
Nell’economia
Nell’educazione
Nella salute
Negli ambienti della cultura
Nei mass media
Negli organismi internazionali

CONCLUSIONE



Prefazione

Accogliendo la richiesta dell’episcopato africano, il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto in Vaticano la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi che si terrà, con l’aiuto di Dio, dal 4 al 25 ottobre 2009. Dopo una appropriata consultazione, il Vescovo di Roma, Capo del collegio episcopale e Presidente del Sinodo dei Vescovi, ha scelto per tale Assise sinodale il tema La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale della terra ... Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 13.14).

Il Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi ha curato, in un primo tempo, il testo dei Lineamenta sull’argomento sinodale, pubblicato il 27 giugno 2006. In seguito, lo stesso Consiglio ha redatto il presente Instrumentum laboris, documento di lavoro della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Si tratta della sintesi delle risposte sollecitate dai Lineamenta, pervenute dalle 36 Conferenze Episcopali e da 2 Chiese Orientali Cattoliche sui iuris presenti nel continente africano, come pure dai 25 Dicasteri della Curia Romana e dall’Unione dei Superiori Generali, a cui si sono aggiunte riflessioni di varie istituzioni ecclesiali e di fedeli, impegnati nell’evangelizzazione e nella promozione umana nel continente africano.

Il tema dell’Assise sinodale è alquanto significativo. Anzitutto esso fa riferimento alla Prima Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi che ha avuto luogo quindici anni fa, dal 10 aprile all’8 maggio 1994, i cui risultati sono stati raccolti dal Servo di Dio Giovanni Paolo II nell’Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Africa, pubblicata il 14 settembre 1995. Tenendo conto di tale Documento, ancora oggi assai attuale, i Padri sinodali, guidati dal Sommo Pontefice, intendono approfondire i temi della riconciliazione, della giustizia e della pace, affinché la Chiesa nel suo insieme, le sue comunità e istituzioni, come pure i singoli cristiani, comunitariamente e personalmente, possano diventare sempre di più il sale della terra africana e la luce del mondo sociale, culturale e religioso in Africa.

«Lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5, 20). Questo invito pressante ai cristiani di Corinto e di tutto il mondo è rivolto, in mondo particolare, ai fedeli e agli uomini di buona volontà in Africa, sconvolta da tante discordie e divisioni etniche, sociali e religiose, che non poche volte confluiscono in dimostrazioni di odio e di violenza. Esse sono manifestazioni di peccati personali che hanno connotazioni sociali negative e che rendono urgente l’opera di riconciliazione con Dio e con il prossimo. Nella sua infinita bontà ed eterna misericordia, Dio Padre, per opera dello Spirito Santo, prende l’iniziativa nella riconciliazione. Egli ci ha riconciliato a sé mediante il suo Figlio Unigenito Gesù Cristo, il quale ha affidato alla sua Chiesa il ministero della riconciliazione (cf. 2 Cor 5, 19). In effetti, il Signore risorto ha dato ai Discepoli lo Spirito Santo per il perdono dei peccati (cf. Gv 20, 22). Il centro della riconciliazione tra Dio e l’uomo è il cuore trafitto del Signore Gesù crocifisso, da cui continuano a scaturire acqua e sangue (cf. Gv 19, 34), sacramenti della nostra salvezza. Per mezzo della croce, Gesù Cristo ha riconciliato i due popoli, gli Ebrei e i Gentili, distruggendo tra loro ogni inimicizia e costituendoli in un solo corpo (cf. Ef 2, 14-16).

Riconciliato con Dio, il credente anche africano troverà la forza dello Spirito Santo per riconciliarsi con i fratelli. L’opera della riconciliazione, inoltre, oltrepassa i rapporti tra le persone e i popoli e si estende a tutta la creazione (cf. Rm 8, 19). Difatti, per mezzo di Gesù Cristo, Dio Padre ha riconciliato tutte le cose, quelle della terra e quelle nei cieli (cf. Col 1, 20). Per svolgere bene il ministero della riconciliazione, affidatole dal Signore Gesù, la Chiesa stessa deve diventare sempre di più una comunità riconciliata, luogo della riconciliazione da annunciare a tutti gli uomini di buona volontà.

«Conviene che adempiamo ogni giustizia» (Mt 3, 15). Insistendo con San Giovanni Battista per ricevere il battesimo, Gesù Cristo volle compiere ciò che era giusto davanti a Dio Padre, adempiendo la sua volontà. Tale atteggiamento ebbe l’approvazione dal cielo. Lo Spirito Santo, in forma di colomba, discese su Gesù, mentre il Padre lo riconobbe suo Figlio amato, in cui porre il suo compiacimento (cf. Mt 3, 16-17). Seguendo l’esempio del Maestro, i discepoli devono soprattutto cercare il Regno e la giustizia di Dio (cf. Mt 6, 33). Da tale obbedienza alla volontà di Dio deriva la giustizia nei riguardi del prossimo, com’è indicato, tra l’altro, anche nel Decalogo (cf. Es 20, 2-17). I diritti di Dio precedono e fondano i diritti degli uomini e dei popoli. Lo stesso Gesù Cristo promette che Dio farà prontamente giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui (cf. Lc 18, 6-8).

Tra gli eletti si possono raffigurare tanti malati, poveri, schiavi, vedove, forestieri, migranti, persone al margine della società in Africa, i quali sono, però, oggetto dell’amore preferenziale di Dio. Il Signore Gesù si identifica con loro: «tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25, 40). In particolare, Gesù Cristo dichiara beati coloro che sono perseguitati per causa della giustizia (cf. Mt 5, 10). Egli stesso offre l’esempio per eccellenza, giusto e mite servo di Dio che ha giustificato molti (cf. Mt 12, 18-21; Is 40, 1-4; 53, 11). La giustizia dei cristiani, con la grazia dello Spirito Santo, deve superare quella dei farisei (cf. Mt 5, 20) e diventare misericordia (cf. Mt 9, 13; 12, 7). Anche i peccatori pentiti, che credono in Dio e compiono la sua volontà, come i pubblicani e le prostitute, fanno parte del Regno di giustizia e di pace (cf. Mt 21, 32). La giustizia retributiva deve essere integrata con quella riparativa, in Africa e ovunque nel mondo.

«Pace a voi!» (Gv 20, 19). Il Signore Gesù dà lo Spirito senza misura ed offre ai discepoli la pace (cf. Gv 20, 21; 3, 34). Si tratta di una pace particolare, che il mondo non può dare (cf. Gv 14, 27) perché non conosce né il Signore Gesù né lo Spirito Santo (cf. Gv 14, 17). Infatti, la nostra pace è Gesù Cristo, colui che ha abbattuto ogni inimicizia unendo i popoli divisi (cf. Ef 2, 14). Già con la sua nascita, Gesù ha indirizzato sulla via della pace i passi del popolo avvolto nelle tenebre (cf. Lc 1, 79). Ne ha gioito tutta la creazione, il cielo e la terra e gli uomini di buona volontà. La moltitudine dell’esercito celeste ha cantato gloria a Dio nel più alto dei cieli, auspicando la pace in terra agli uomini che Dio ama (cf. Lc 2, 14).

Purtroppo non tutti accettano Gesù e il dono della pace. Nella lotta con le tenebre del peccato e della morte, il Signore Gesù diventa segno di contraddizione (cf. Lc 2, 34). Egli piange sulla sorte di Gerusalemme perché non ha conosciuto la via della pace (cf. Lc 19, 42). Nonostante la tribolazione, i fedeli hanno ricevuto la promessa della pace del Signore perché Egli ha vinto il mondo (cf. Gv 16, 33). È questa pace del Signore che ci scambiamo durante l’Eucaristia, prima di accedere alla comunione.

«Pace a questa casa!» (Lc 10, 5). Nella sequela di Gesù Cristo, i fedeli sono chiamati ad essere operatori di pace. Per tale opera saranno beati, chiamati figli di Dio (cf. Mt 5, 9). La pace è il grande dono che i discepoli devono annunciare a tutti, secondo il mandato ricevuto dal Padre (cf. Gv 20, 21). Tale missione di pace è quanto mai attuale nell’Africa sconvolta da conflitti, guerre e violenze. La ricerca della pace necessita varie iniziative: un’ambasceria per «chiedere pace» (Lc 14, 32), il dialogo, l’accordo onorevole. La pace ha una dimensione personale, familiare e comunitaria. Alla donna peccatrice che si pente, il Signore offre il perdono e la pace (cf. Lc 7, 50). I discepoli portano la pace alle persone che visitano in una casa (cf. Mt 10, 13; Lc 10, 5-6). La pace, ad ogni modo, è destinata a tutti, a partire dai discepoli tra loro: «Siate in pace gli uni con gli altri» (Mc 9, 50).

Gesù Cristo«è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini» (Ef 2, 17). La Chiesa non si stanca mai di annunciare la beatitudine della riconciliazione, della giustizia e della pace attraverso le vie spesso incerte del mondo e le strade tortuose della storia. In tale modo resta fedele al suo Signore Gesù che «percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità» (Mt 9, 35). Pur affermando chiaramente che il suo Regno non è di questo mondo (cf. Gv 18, 36), nel corso della sua vita terrena Gesù Cristo ne moltiplicava i segni, venendo in aiuto alle persone in necessità spirituali e materiali. La piena realizzazione del Regno avverrà solamente in cielo, quando gli eletti, riconciliati con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, vivranno la pienezza della giustizia e della pace nella comunione di tutti i santi, tra cui un posto particolare occupa la Beata Vergine Maria. Alla materna intercessione di Maria, Nostra Signora dell’Africa e Regina della Pace, affidiamo le fatiche apostoliche dei Vescovi partecipanti alla Seconda Assemblea Speciale per l’Africa sotto la guida saggia e affettuosa del Santo Padre Benedetto XVI, affinché vengano moltiplicati sempre più i segni del Regno per il bene della Chiesa Cattolica, delle altre Chiese e comunità cristiane come pure delle altre denominazioni religiose, di coloro che hanno a cuore la pace nella giustizia e nella riconciliazione, e di tutti gli uomini di buona volontà nel grande continente africano e nelle isole adiacenti.



Mons. Nikola Eterović
Arcivescovo titolare di Sisak
Segretario Generale

Dal Vaticano, 19 marzo 2009.


INTRODUZIONE



1. La preparazione della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi entra nella sua seconda fase. Essa si colloca dopo l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. L’Instrumentum laboris, che raccoglie ed elabora le risposte ai Lineamenta fornite dalle Conferenze Episcopali, dalle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, dai Dicasteri della Curia Romana e dall’Unione dei Superiori Generali, beneficia delle riflessioni di questo momento ecclesiale, celebrato nell’anno giubilare di San Paolo, Apostolo delle Genti.

2. Conformemente al suo obiettivo, questo documento di lavoro aspira a stimolare la riflessione, suscitare la discussione, accompagnare e sostenere il discernimento collegiale dei Pastori riuniti in Assemblea sinodale, in comunione con il Vescovo di Roma – il Santo Padre Benedetto XVI – secondo l’antica tradizione ecclesiale africana difesa da San Cipriano, Vescovo di Cartagine [1], nell’ascolto dello Spirito Santo e della Parola di Dio.

3. Per favorire il raggiungimento di tale obiettivo, l’Instrumentum laboris è strutturato in quattro capitoli: il primo presenta, anzitutto, un breve panorama della situazione attuale delle società africane, relativamente all’epoca della Prima Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi (1994). Esso, quindi, valuta l’accoglienza dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Africa, ed esamina, infine, il tenore teologico del tema della Seconda Assemblea. Il secondo capitolo riporta le “aperture” e soprattutto gli “ostacoli” incontrati dalla società e dalla Chiesa lungo le vie della riconciliazione, della giustizia e della pace, nella triplice dimensione socio-politica, socio-economica e socio-culturale, e nell’esperienza ecclesiale. Il terzo capitolo, invece, riunisce gli elementi che caratterizzano la Chiesa Famiglia di Dio nel suo desiderio di favorire l’apertura di itinerari di riconciliazione, giustizia e pace. Il quarto capitolo, infine, compie una valutazione di ciò che la Chiesa, con i suoi membri e le sue istituzioni, ha già realizzato affinché si instaurino la riconciliazione, la giustizia e la pace in Africa.

4. Visto che lo studio dei Lineamenta ha permesso alla Chiesa in Africa di riflettere sulla situazione delle società africane e di esaminarsi, essa deve evitare, evidentemente, di chiudersi su se stessa, perché essa è chiamata ad aprirsi agli altri mediante l’ospitalità e la missione ad Gentes!

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