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I lefebvriani

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2013 22:40
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12/03/2009 21:07
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PAPA: LODA SOLO EBREI, EX LEFEBRIANI E INTERNET

(AGI) - CdV, 12 mar.

(di Salvatore Izzo)

Le ondate di anticipazioni sulla Lettera di Benedetto XVI che hanno sommerso ieri i desk hanno messo in luce, come e' ovvio, piu' l'aspetto negativo del testo, cioe' le ammissioni sugli errori comunicativi, le errate interpretazioni sul perdono concesso anche al negazionista Williamson (che riguardava solo l'infrazione canonica del 1988 e non certo le assurde dichiarzioni sulle camere a gas) e in generale sulla revoca della scomunica (che lascia tuttavi ai lefebvriani ancora fuori dall'ordinamento canonico) e soprattutto la tristezza per gli attacchi ricevuti, che il Papa escrive come un "odio" (ben poco cristiano) verso i lefebvriani che viene trasferito "senza timore e riserbo" a chiunque si avvicini loro, fosse anche il Papa.

Ma ci sono almeno tre elementi positivi che il Papa mette in luce nel documento, che rappresentano per lui motivo di consolazione in un panorama ecclesiale che descrive come piuttosto desolante, tanto da usare l'epressione di San Paolo ai Galati, "se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri".

La prima citazione positiva riguarda gli ebrei ai quali nella Lettera rivolge un grande grazie per averlo sostenuto nella crisi scaturita dal caso Williamson e dalle sue affermazioni negazioniste della Shoah. Davanti agli attacchi di molti cattolici, scrive il Papa, "ringrazio tanto piu' gli amici ebrei che hanno aiutato a togliere di mezzo prontamente il malinteso e a ristabilire l'atmosfera di amicizia e di fiducia, che, come nel tempo di Papa Giovanni Paolo II, anche durante tutto il periodo del mio pontificato e' esistita e, grazie a Dio, continua ad esistere".

Una lode altrettanto convinta il Papa ha voluto riservarla agli ex lefebvriani che sono gia' rientrati nella Chiesa e che lo hanno fatto sulla base di un protocollo che l'allora card. Ratzinger aveva firmato insieme a mons. Lefebvre e al quale poi il vescovo tradizionalista non si era attenuto procedendo ugualmente allo scisma: un documento che impegnava il fondatore della Fraternita' San Pio X piu' che a una accettazione del Concilio punto per punto (per i tradizionalisti, ma anche per il teologo Ratzinger, le frasi sul pluralismo religioso e sulla pluralita' delle Chiese debbono essere rilette alla luce della dottrina sulla centralita' di Cristo e sulla missione evangelizzatrice da lui affidata ai suoi seguaci) ad un atteggiamento di obbedienza e rispetto verso il Magistero del Vaticano II e dei Papi successivi al Concilio, e ad astenersi da un atteggiamento polemico.

Su questa base sono rientrati gia' il gruppo piu' numeroso dei lefebvriani del Brasile, in pratica l'intera diocesi di Campos che aveva seguito il suo vescovo, mons. Castro Mayer nello scisma lefebvriano, e i tradizionalisti usciti dalla Fraternita' San Pio X per dar vita in comunione con Roma alla Fraternita' San Pietro, alcuni monasteri e conventi nell'Europa centro settentrionale e i membri di due nuovi istituti religiosi: l'Istituto del Buon Pastore e l'Istituto di Cristo Re che in accordo con la Santa Sede accolgono seminaristi intenzionati a celebrare con il rito tradizionale (vedi qui, nota di Raffaella). Per Benedetto XVI essi danno un esempio edificante a tutta la Chiesa (e l'auspicio non scritto e' che l'intera Fraternita' possa prenderli ad esempio).

"Io stesso ho visto - scrive il Papa - negli anni dopo il 1988, come mediante il ritorno di comunita' prima separate da Roma sia cambiato il loro clima interno; come il ritorno nella grande ed ampia Chiesa comune abbia fatto superare posizioni unilaterali e sciolto irrigidimenti cosi' che poi ne sono emerse forze positive per l'insieme".

Infine il terzo elemento in positivo riguarda l'impegno che il Papa ha pubblicamente assunto con il documento a utilizzare meglio internet nella Chiesa.

"Seguire piu' da vicino le notizie disponibili su Internet avrebbe reso possibile - scrive Benedetto XVI - ottenere consapevolezza del problema in tempo. Ho imparato da questo che noi, qui alla Santa Sede, dobbiamo prestare piu' attenzione nel futuro a questa fonte di informazione".
"Anche i bloggers - commenta da parte sua Cantuale Antonianum, sito collegato alla Basilica di Padova - esultano e confermano il loro supporto al Santo Padre su questa intuizione. Santita', lasci perdere la carta stampata: i giornali non hanno piu', come forse credono, il monopolio della notizia e dell'opinione. Possono essere smentiti o corretti in cinque minuti.
L'empowerment a livello orizzontale che il mezzo Internet fornisce anche a chi non ha altri potenti mezzi e' notevole, e mostra come la verita' sappia farsi largo anche in mezzo a tanti strilli che cercano di coprirla".

© Copyright (AGI)


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