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Ultimo Aggiornamento: 19/10/2015 04:06
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29/01/2009 16:59
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Il cardinale Bertone: il Concilio Vaticano II è la chiave per capire il pontificato di Benedetto XVI

Conferenza ieri pomeriggio del cardinale Tarcisio Bertone su “Le linee portanti del Magistero di Papa Benedetto XVI”, ospitata dal Circolo di Roma nel 60.mo anniversario di questa prestigiosa istituzione culturale fondata dall’allora sostituto della Segreteria di Stato, mons. Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI. Il servizio di Roberta Gisotti:

“Un’opera in costruzione”, difficile offrirne “un quadro esaustivo” ha premesso il cardinale Bertone. “Tre anni e alcuni mesi sono ancora pochi per tracciare un bilancio” del pontificato di Benedetto XVI. Ma alcuni “elementi costitutivi”, appaiono già - ha osservato il porporato – quale “leit motiv” di questo magistero. E’ stato lo stesso Joseph Ratzinger ad esprimere da subito la sua “volontà di proseguire nell’impegno di attuazione del Concilio Vaticano II”, sulla scia dei “predecessori - aveva sottolineato all’indomani della sua elezione – “in fedele continuità con la bimillenaria tradizione della Chiesa”. Dunque “è indispensabile partire proprio dal Concilio Vaticano II – ha detto il segretario di Stato Vaticano – “per capire il magistero dell’attuale Pontefice”.


Benedetto XVI ha spiegato che “di questo straordinario evento ecclesiale si sono come cristallizzate nel periodo post-conciliare due diverse interpretazioni, tra loro contrastanti”. “L’una – secondo il Papa – ha causato confusione, l’altra, silenziosamente ma sempre visibilmente, ha portato frutti”. La prima è l’ermeneutica ovvero l’interpretazione - che il Benedetto XVI definisce “della discontinuità e della rottura”, la seconda è l’interpretazione “del rinnovamento nella continuità dell’unico soggetto-Chiesa, “che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso unico soggetto del Popolo di Dio in cammino”. Se la prima interpretazione ritiene “il Concilio una specie di Costituente, che elimina una costituzione vecchia e ne crea una nuova”, per Benedetto XVI ciò “è assurdo perché la Costituzione essenziale della Chiesa viene dal Signore”. “Non la rottura ma la fedeltà dinamica è l’orientamento” - il Papa indica - “deve guidare la recezione del Concilio perché porti frutti nuovi di santità e rinnovamento sociale”.


“Ricucire i fili strappati della rete di Cristo che è la Chiesa: ecco lo scopo” – ha proseguito il cardinale Bertone - dei vari interventi di Benedetto XVI “tendenti alla riconciliazione e all’unità dei cattolici”. In questa chiave è possibile leggere la “Lettera ai Cinesi”, così anche la più larga facoltà concessa di utilizzare la liturgia romana anteriore alla riforma di Paolo VI, ed infine il gesto di rimettere la scomunica ai quattro vescovi ordinati senza mandato pontificio da mons. Lefebvre. Evidente per il segreterio di Stato vaticano anche “l’incessante tensione del Pontefice” verso “l’ecumenismo” e “il paziente dialogo” interculturale e interreligioso, che per essere autentico – afferma Benedetto XVI - deve evitare cedimenti al relativismo, al sincretismo”.


www.radiovaticana.org

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