Dal libro "Elvis Now In Person 1972"
WAYNE CARSON:
Ho avuto l'idea di "Always On My Mind" per molto tempo. Iniziai la canzone nel Missouri, al pianoforte. La portai in giro per circa un anno, con le parole e la melodia, ma non riuscivo ad arrestarla. La suonai per diverse persone a Nashville ma non riuscii a far interessare nessuno alla canzone.
Chips Moman fu l'unico a cui piacque. Dovevamo trovare un'altro brano per una sessione che stavo facendo per la "Monument Records". Chips, che era il mio produttore, mi disse: "Perché non vieni di sopra a finire quella canzone, 'Always On My Mind'?". Così salii al piano superiore ed incontrai Johnny Christopher. Cominciammo a lavorarci sopra ma non riuscivamo a trovare nulla. Poco dopo arrivò Mark James che sentì la musica, al che esclamò: "A me sembra finita".
Dissi a Mark: "Beh, Chips vuole un "bridge".
E Mark: "Dovrebbe essere qualcosa di semplice".
Johnny disse qualcosa come: "Dimmi che il tuo amore è ancora mio".
Poi la cambiammo in "Dimmi che il tuo amore non è morto".
Mark esclamò: "Sì, amico" e se ne uscì con il verso "Dammi un'altra possibilità di tenerti soddisfatta".
È così che ha scritto Chips e io volai a Nashville con il suo aereo e la suonai a Fred Foster, proprietario della "Monument Records", che la rifiutò ! Disse: "Non credo che il mondo sia pronto per questo".
Red West portò la canzone ad Elvis. La RCA stava pubblicizzando "Separate Ways", che parlava della rottura tra Elvis e Priscilla.
Pensavo che la versione di Elvis di "Always On My Mind" fosse fantastica: si vedeva che aveva il cuore nella canzone, ma Elvis non cantava nulla in cui non avesse messo la sua anima. Sentii Elvis poco prima che la incidesse.
Io ero una di quelle persone "di servizio" a cui Chips chiedeva di entrare all'ultimo minuto e di scrivere una parte di chitarra o di cantare una voce di sottofondo. A volte lo faceva mentre stava mixando la canzone.
JOHNNY CHRISTOPHER:
'Always On My Mind' era una regalo speciale. Io non conoscevo Wayne Carson: lui viveva a Springfield, nel Missouri, e aveva scritto "The Letter" per i "Box Tops". Wayne era un grande talento. Chips ci fece poi, scrivere insieme.
Wayne passò da Memphis nel 1969 e fissammo un momento per comporre. Eravamo in una stanzetta sopra lo studio, con un vecchio pianoforte verticale. Wayne era seduto in un angolo a parlare al telefono con il suo amico di Springfield che si scusava con la moglie per la sua assenza e lo sentii dire: "Ma tesoro, tu eri sempre nei miei pensieri".
Mi guardò come se si fosse accesa una luce e disse: "Ti richiamo più tardi".
Riattaccò il telefono. Nel frattempo avevo già familiarizzato con quel vecchio pianoforte: sapevo cosa avremmo dovuto fare. Iniziai a suonare e Wayne iniziò a cantare.
Scrivemmo le due strofe e Mark James entrò nella stanza. La suonammo per lui: "Ci serve un 'bridge'", dissi.
"Mark, siediti qui al pianoforte" (Mark era un ottimo pianista). Mark cantò il "bridge" a squarciagola, e la canzone era già pronta.
Wayne stava facendo il suo album e scese al piano di sotto per registrarlo. Red West, un amico di Elvis, sentì la canzone e gli piacque molto. Avrei voluto che fosse riuscito a farla all'American Sound Studio ma non andò così.
Quella registrazione fu splendida. C'è un'altra versione nel disco "This Is Elvis": è una versione rilassata di lui in studio con i ragazzi intorno. Penso che la canti meglio qui che forse anche sul disco ufficiale del 1972.
La cantò con il cuore, nel modo migliore in cui avrebbe potuto farla in quel momento.
MARK JAMES:
Ho scritto "Always On My Mind" con due miei amici, Wayne Carson e Johnny Christopher.
Stavo camminando nel corridoio dell'American Studio. Avevo lavorato 60 volte tanto e volevo fare una pausa e andare a vedere un film. Mentre uscivo, sentii qualcuno dire: "Ehi, pazzo, vuoi aiutarmi a scrivere una canzone?". Era Wayne Carson.
Lui e Johnny Christopher avevano iniziato a scrivere "Always On My Mind". Avevano qualche strofa e parte del ritornello, ma erano bloccati.
Dissi: "Sentiamo cosa sapete fare". Me ne fecero ascoltare un pezzo. Capii che questa canzone avrebbe potuto avere un buon potenziale e perciò mi sedetti al pianoforte, iniziato a suonarla. Quando arrivammo alla fine della prima strofa, inserii un passaggio musicale da una delle mie canzoni a cui stavo lavorando, in cui la strofa si costruisce fino al ritornello ("quite as good as I should have") e funzionò alla grande.
Abbellii il ritornello e lo allungai, ripetendo "You were always on my mind". Arrivati alla seconda strofa, notai che non stavano cantando il testo con lo stesso ritmo della prima strofa. Lo feci notare e cantai: "Forse non ti ho tenuto". Wayne intervenne con "All those lonely, lonely times" e Johnny rispose con un altro verso suonando la chitarra.
Iniziammo ad entusiasmarci per il modo in cui la canzone si stava sviluppando: sembrava quasi che si stesse componendoda sola, anche se abbiamo scelto uno schema diverso per il "bridge". Credo di aver avuto un orecchio nuovo e di essere stato in grado di prendere le parti migliori della canzone e di aggiungervi qualcosa. "Always on my mind" non sarebbe mai stata scritta senza tutti e tre. Quel giorno a Memphis avevamo tutti qualcosa da dire.
Quella sera tardi andai nella sala di incisione dell'American Studio e misi i microfoni per la voce e il pianoforte, preparai la console, misi un nastro a due tracce e Wayne e io mettemmo giù il demo di "Always On My Mind".
Felton Jarvis mi chiamò a New York e mi chiese: "Hai una canzone?". Io risposi: "Sì, ho una grande canzone", che era "Always On My Mind".
Urwin Shuster, il mio editore della "Screen Gems Music" di New York, mandò a Elvis un demo.
PAUL RICHARDSON:
Nel marzo 1972, Elvis registrò "Always On My Mind" e "Separate Ways". In che misura le sessioni in studio furono dominate dalla depressione di Elvis per i suoi problemi coniugali ?
Bill Baiie racconta: «A quel tempo, non sapevo quali problemi avesse nel suo matrimonio. Non si soffermava su di essi quando io ero in giro. Venni a sapere dell'imminente divorzio solo dopo che fu deciso che sarebbe avvenuto. Non ho mai notato alcuna depressione in Elvis, ma ho notato che quando cantava 'Always On My Mind' era davvero preso dalla canzone. Tra l'altro, "Always On My Mind" è sempre stata la mia canzone preferita di Elvis. Mi piace molto cantare l'arrangiamento vocale di Donnie Sumner. Era un arrangiamento molto buono e si adattava alle capacità canore degli Stamps e alla canzone stessa. Non solo, ma l'eccezionale e sentito canto di Elvis la rende la mia preferita».
DONNIE SUMNER:
Il primo disco che abbiamo fatto è stato durante "Elvis On Tour", il nostro primo tour. Ho partecipato a molte sessioni, ma non ho mai partecipato a una sessione del genere. Di solito mettevano tutti in una cabina di isolamento e stavano molto attenti al rumore e ai movimenti. La cosa che mi ha sorpreso è che Elvis aveva un microfono a mano e girava per lo studio e mentre la band era al centro; lui camminava e faceva proprio come sul palco e i cantanti di supporto stavano da una parte.
Non so come abbiano fatto a separare le tracce, ma in qualche modo ci sono riusciti. Elvis si sedette al centro dello studio e ascoltò la canzone più e più volte. E fu l'ultima canzone che facemmo quella sera.