GOODBYE MEMPHIS

2 CDs
1997
"Fort Baxter" (2202)

Dal vivo a Memphis. 5 luglio 1976. Spettacolo serale.

CD 1:
Also Sprach Zarathustra/See See Rider
I Got A Woman/Amen
Love Me
Fairytale
You Gave Me A Mountain
All Shook Up
Teddy Bear/Don’t Be Cruel
And I Love You So
Jailhouse Rock
Fever
America, The Beautiful
One Night
That’s All Right (Mama)
Blue Christmas
Band introductions
Early Mornin’ Rain
What’d I Say
Johnny B. Goode
Band solos
Love Letters
Band introductions
Hail Hail Rock’n’Roll
Hurt
Hurt [seconda versione]

CD 2:
Hound Dog
Funny How Time Slips Away
Help Me
How Great Thou Art
Softly As I Leave You
Polk Salad Annie
Jambalaya [una strofa]
It’s Now Or Never
Can’t Help Falling In Love

Dal vivo a Toledo, Ohio, 23 aprile 1977, spettacolo delle ore 20,30:
O Sole Mio/It’s Now Or Never [“O sole mio” è cantata in italiano da S. Nielsen]
Little Sister
Teddy Bear/Don’t Be Cruel
And I Love You So
Fever
Polk Salad Annie
My Way
Band introductions
Hail Hail Rock’n’Roll
Hurt
Hound Dog
Can’t Help Falling In Love
Closing vamp

Baby What You Want Me To Do [registrazione domestica dell’aprile 1974 in casa Thompson a Memphis]
Spanish Eyes [registrazione domestica dell’aprile 1974 in casa Thompson a Memphis]


Questo doppio CD è composto da tre "segmenti": la parte principale è il concerto di Memphis del 5 luglio, come "bonus" abbiamo anche 13 brani dal concerto di Toledo del 23 aprile 1977, oltre a un paio di "registrazioni casalinghe".

Vorrei iniziare questa recensione con qualche commento sui "contenuti bonus", semplicemente perché non c'è molto da dire su di essi, per cui facciamo in fretta prima di concentrarci sul vero gioiello.

Nella registrazione del concerto del 1977 il suono è orribile in modo molto digitale, come se fosse stato trattato con una pesante compressione prima di arrivare alla "Fort Baxter". Purtroppo (o per fortuna, dipende da come la vedete) la performance di Elvis corrisponde alla qualità del suono. Poco ispirata, stanca.

Alla fine ci sono due registrazioni casalinghe. Immagino che la maggior parte di voi abbia già ascoltato altre registrazioni casalinghe e sappia cosa aspettarsi, ma per quelli che non l'hanno fatto: non c'è niente di entusiasmante. Il suono è appena accettabile, e l'unico valore è quello di natura puramente storica.
Naturalmente è bello che la "Fort Baxter" abbia riempito i CD di contenuti invece di lasciarli vuoti, per cui gliene va dato atto, e nessuno dei "materiali bonus" vale comunque una pubblicazione a sé stante.

Ma ora concentriamoci sul vero affare di questa uscita: Il concerto di luglio a Memphis.
Nel corso degli anni abbiamo ascoltato centinaia di registrazioni di concerti di Elvis. E poiché i membri della band, la scaletta, gli arrangiamenti e gli elementi dello spettacolo negli anni '70 sono rimasti più o meno gli stessi tour dopo tour, siamo costretti a cercare altri criteri per scegliere alcuni concerti che si distinguono dal resto.
Per me, questa è una di quelle uscite che vale la pena ricordare: si tratta dell'ultima esibizione nella sua città natale. Solo questo lo rende un must, a mio parere. Ma non è l'unica ragione.
La qualità dell'audio di questa uscita è purtroppo rovinata dal fatto che i suoni più forti sono un po' distorti, probabilmente a causa della sorgente. Fortunatamente questo non accade durante l'intero show, ma solo in alcuni brevi segmenti quando suonano/cantano molto forte (come quando Elvis fa il finale di "Hurt").
A parte questo, la qualità del suono è quella che ci si può aspettare da una registrazione tratta dal mixer. Un dettaglio importante della registrazione di questo concerto è che si sente molto bene il pubblico, cosa che non sempre accade. Per me, sentire il pubblico è una parte fondamentale di un concerto dal vivo e aggiunge "quel piccolo extra" a questa esibizione.
Per godere appieno di questo concerto, alzate il volume, chiudete gli occhi e calatevi nella seguente ambientazione: estate 1976, Elvis sta tornando a casa a Memphis per concludere il tour e lo farà suonando per i suoi vicini e amici. Questo è il suo ultimo concerto nella sua cara città natale; questo è il suo "addio a Memphis".
Elvis è di umore calmo e felice, è tornato a casa, su un terreno familiare. E Memphis ama Elvis, è il loro orgoglio. Ciò conferisce un'atmosfera amichevole, rilassata e per molti versi personale a questo spettacolo che lo rende, nonostante tutto, una delle mie uscite preferite. Sembra sveglio e ha la mente lucida, non dominata da nervi o dai medicinali.

È un po' difficile scegliere i singoli momenti salienti di questo concerto; è la sensazione generale dello show che mi cattura. Ma adoro l'introduzione di "That's All Right":
"La prima registrazione che ho fatto qui a Memphis è stata That's All Right, Mama. Ho sentito un paio di ragazzi dire: "Non puoi più farlo", ebbene, Dio mi guardi!".

E prima delle presentazioni della band:
"Cercherò di fare tutte le canzoni che volete sentire perché questa è la fine del tour, quindi ho tutto il tempo che avete voi!".

L'Elvis che sentite in questa registrazione è il vostro amico Elvis, il vostro compagno di lunga data e l'amico fidato a cui davate una pacca sulla spalla dopo il concerto dicendo "Ehi amico, bello spettacolo! Ora torniamo a Graceland a prendere un hamburger e a giocare a biliardo, che ne dici?".
È la combinazione dell'ambientazione storica, dell'atmosfera e del rilassato Elvis che è semplicemente se stesso di fronte al pubblico della sua città natale che rende questo bootleg, a distanza di molti anni, uno dei miei preferiti.