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Ecco per voi la nostra Elvis expo

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2018 20:06
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ELVIS' GOLD RECORDS, VOLUME 4 (Francia, 1968)



07/09/2018 21:24
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Italia

[Modificato da marco31768 07/09/2018 21:25]
07/09/2018 21:24
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ELVIS' GOLDEN RECORDS, VOLUME 3 (Giappone) RA 5263

Edizione giapponese del 1963 con i testi delle canzoni.
Cartoncino laminato e copertina differente rispetto alle altre nazioni









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07/09/2018 21:28
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Che meraviglie!!!
08/09/2018 19:11
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Ecco il raro catalogo dei picture discs

Il catologo lo stampò Ernie Ruggieri e ne inviò una copia a Bruno

Ecco Ernie Ruggeri che presenta a Elvis il miliardesimo disco stampato negli stabilimenti RCA di Indianapolis.































































09/09/2018 22:19
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Altre immagini picture di MOODY BLUE

Quello nella collezione di Bruno, con l'errore, è davvero rarissimo...







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10/09/2018 21:22
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Sono meravigliosi!!
10/09/2018 21:52
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Dalla collezione di Andrea







USA. Mono silver stereo


Messico, 1958



Repubblica Sudafricana. 1957


[Modificato da marco31768 12/09/2018 21:20]
12/09/2018 21:20
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Dalla collezione di Andrea

45 giri italiano del 1961
LITTLE SISTER / HIS LATEST FLAME (con i testi)







Prime stampe USA, anni '70


USA, 1965. Con bunus


Inghilterra. 1956 e 1957

14/09/2018 21:47
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CED (Capacitance Electronic Disc)

Da WIKIPEDIA




Il Capacitance Electronic Disc (anche noto come CED) è uno standard di videoregistrazione su disco ottico analogico sviluppato dalla RCA, nel quale video ed audio possono essere riprodotti su un televisore usando un ago speciale che legge scanalature ad alta densità simili alle registrazioni col fonografo.

Concepito inizialmente nel 1964, il sistema CED era ampiamente visto come un successo tecnologico, capace di aumentare la capacità di archiviazione di due ordini di grandezza.
Nonostante questa premessa, il sistema CED cadde vittima di una scarsa pianificazione, conflitti interni in RCA e difficoltà tecniche che rallentarono la messa in commercio del sistema per ben 17 anni.
Quando uscì, nel 1981, il sistema era già stato reso obsoleto dal formato LaserDisc, ma anche dai Betamax e dai VHS. Le vendite del sistema non raggiunsero in nessun mercato le stime iniziali.
Nel 1984, prima che l'azienda venisse assorbita dalla General Electric, la RCA cessò la produzione dei lettori mentre quella del software terminò nel 1986, perdendo circa 600 milioni di dollari di investimenti.
La RCA aveva inizialmente intenzione di rilasciare sul mercato il lettore CED SKT425 insieme ai suoi top di gamma CED player with their high end Dimensia nel 1984, ma cancellò la produzione dei CED appena prima della messa in commercio dei sistemi Dimensia.



RCA utilizzò il marchio "SelectaVision" per i sistemi CED, un nome utilizzato anche per i primi videoregistratori marchiati RCA, e per altri suoi progetti sperimentali

RCA iniziò la ricerca sui video dischi nel 1964, nel tentativo di creare un metodo di riproduzione video simile a quello del fonografo. La ricerca e lo sviluppo furono lenti nei primi anni, a causa del fatto che il team di sviluppo comprendeva solo quattro persone, ma a partire dal 1972, il team CED aveva prodotto un disco capace di contenere dieci minuti di video a colori (parte di una puntata della sit com statunitense Get Smart).

I primi prototipi di dischi CED erano multi strato, consistevano in un substrato in vinile, uno strato conduttivo in nichel, uno strato di scarico isolante e uno strato superficiale in silicone lubrificante. Comunque, le difficoltà a risolvere pienamente la complessità costruttiva di industrializzazione del disco e della puntina forzarono l'RCA a cercare soluzioni più semplici ai problemi di costruzione del disco.
Il disco finale venne creato in PVC modellato con carbone per permettere al disco di essere conduttivo. Per preservare la durata della puntina di lettura e della scanalatura, uno sottile strato di silicone venne applicato al disco come lubrificante.



CED erano originariamente pensati per essere venduti in custodie plastiche e trasportati in supporti simili ai dischi in vinile, ma durante i test venne alla luce come l'esposizione alla polvere causava problemi di lettura. Si scoprì che se la polvere avesse sedimentato sul disco, assorbendo l'umidità si sarebbe cementificata alla superficie del disco causando il blocco dei solchi. Inoltre, si sviluppò un'idea secondo la quale il disco venisse conservato in una custodia fissa dalla quale il lettore stesso lo avrebbe estratto per minimizzare i rischi di esposizione alla polvere.

Dopo 17 anni di ricerca e sviluppo, il primo lettore CED (modello SFT100W) venne messo in commercio il 22 marzo del 1981.
Un catalogo cinematografico composto da circa 50 titoli venne messo in commercio contemporaneamente.
Il primo titolo prodotto fu Corri più che puoi, Charlie Brown.
Quindici mesi dopo, RCA mise in commercio i lettori SGT200 e SGT250, entrambi con suono stereofonico, mentre il SGT-250 fu anche il primo lettore CED ad includere un telecomando wireless.
I modelli abilitati all'accesso casuale arrivarono sul percato nel 1983.



Diversi problemi hanno condannato il nuovo sistema CED quasi dall'inizio.
Da un punto iniziale dello sviluppo del sistema CED fu chiaro che la diffusione di sistemi quali videoregistratori ed altri a nastro magnetico, grazie alla maggiore quantità di immagazzinamento, avrebbero posto dei limiti alla diffusione del sistema CED.
In ogni caso lo sviluppo continuò a prescindere da queste valutazioni. Una volta che venne finalmente messo in commercio, le vendite del sistema CED furono lente; RCA si aspettava di vendere 200 mila unità entro l'inizio del 1982, in realtà ne riuscirono a vendere circa la metà, e lieve fu l'aumento di unità vendute durante il 1982 ed il 1983.

Il lungo periodo si sviluppo, causato in parte da agitazioni politiche e grandi movimenti all'interno del management RCA, ha in parte contribuito alla dismissione del sistema CED.
RCA aveva inizialmente previsto l'uscita sul mercato per il 1977. In ogni caso, la versione definitiva dei dischi, non riusciva a contenere più di 30 minuti di video per lato, e il materiale simile al nickel usato dalla RCA per fare i dischi non era abbastanza robusto per entrare in produzione.
Anche il deterioramento del segnale era un problema, maneggiare i dischi li deteriorava più velocemente delle aspettative, stupendo gli ingegneri.

RCA aveva sperato che per il 1985 i lettori CED avrebbero coperto il 50% del mercato domestico statunitense, ma le vendite dei lettori continuavano a crollare. RCA decise quindi di tagliare i prezzi dei lettori e offrire incentivi speciali per i consumatori, ma le vendite non migliorarono, e nel 1984 il management realizzò che il sistema non avrebbe mai portato utili ed annunciarono la fine della produzione dei lettori il 4 aprile di quell'anno.
Per una strana coincidenza, la richiesta per i dischi aumentò immediatamente dopo l'annuncio, quindi RCA annunciò che i dischi sarebbero rimasti in produzione e vennero prodotti nuovi titoli per almeno tre anni dopo la fine della produzione dei lettori.
In ogni caso dopo breve tempo le copie di dischi venduti tornò a diminuire portando la RCA a terminare la produzione dei dischi.
Gli ultimi titoli prodotti furono: Il gioiello del Nilo della 20th Century Fox, e Memories of VideoDisc, un disco commemorativo del CED omaggiato a molti dipendenti della RCA coinvolti nel progetto CED, prodotti entrambi nel 1986.



I CEDs sono piatti conduttivi di vinile di 30 centimetri di diametro. Per evitare il sistema metrico vengono comunemente chiamati nei paesi che non lo adottano "dischi da 12 pollici" (nonostante siano solo 11.8 pollici di diametro).
Un disco CED dispone di una scanalatura a spirale su entrambi i lati. Il solco è largo 657 nm ed ha una lunghezza totale di 19 km.
I dischi ruotano a una velocità angolare costante durante la lettura (450 rpm in versione NTSC e 500 rpm in verione PAL), ogni rotazione contiene molte immagini complete (4 nei NTSC e 3 nei PAL).
Questo vuol dire che era impossibile bloccare l'immagine su lettori sprovvisti di costose memorie elettroniche di immagazzinamento.

Un ago a forma di chiglia con un elettrodo con strato in titanio si muove all'interno del solco con una pressione leggerissima (65 mg) e si forma un circuito elettronico tra il disco e la puntina.
Come un giradischi, la puntina legge il disco, partendo dall'esterno verso il centro del disco. I segnali video ed auto sono immagazzinati sul disco in un segnale analogico composito codificato attraverso ondulazioni verticali alla base del solco, in qualcosa di simile ai pozzi.
Queste ondulazioni hanno una lunghezza d'onda più corta della lunghezza della punta della puntina all'interno del solco, e la puntina si muove al suo interno; la differenza di distanza tra la punta della puntina e la superficie conduttiva causata dalla profondità delle ondulazioni nel solco sotto la puntina controlla direttamente la capacità elettrica tra la puntina e la conduttività del disco in PVC.
Questa variazione di capacità elettrica altera la frequenza del circuito risonante producendo un segnale di modulazione di frequenza elettrica che viene quindi decodificata in segnale video ed audio dai lettori elettronici.

La puntina capacitiva che da il nome al sistema CED può essere messo in relazione con la tecnologia convenzionale del fonografo.
Dove la puntina del fonografo vibra fisicamente a causa delle cariazioni dei solchi dei dischi e queste vibrazioni vengono convertite da un trasduttore meccanico in un segnale elettrico, la puntina del CED normalmente non vibra e si muove solo per seguire il solco dei CED, mentre il segnale dalla puntina viene ottenuto nativamente da un segnale elettrico.
Questo sistema più sofisticato, combinato con una velocità di rotazione maggiore, è necessario per abilitare la codifica del segnale video con la larghezza di banda di pochi megahertz, paragonato con il massimo di 20 kilohertz di un segnale solo audio, una differenza di 2 ordini di grandezza.
Inoltre, con l'ondulazione alla base del solco uesto può essere paragonato ai pozzi, è importante notare che la spaziatura sulle creste e vasi d'onda in un solco CED sono continuamente variabili a causa del fatto che il segnale è di tipo analogico.
Solitamente il termine "pozzi", in contesto informatico, si riferisce a caratteristiche con angoli definiti e discreta profondità e lunghezza.

Per minimizzare la forza di trascinamento, il braccio della puntina è circondato da bobine con sensibilità di deviazione ed un circuito del lettore risponde ai segnali provenienti dalle bobine muovendo la testa della puntina mentre il solco muove la puntina attraverso il disco. Altre bobine vengono utilizzate per flettere la puntina, per aggiustare la posizione in maniera accurata.
Il sistema è molto simile a quello utilizzato dai lettori di Compact Disc per seguire la traccia a spirale ottica, dove solitamente un servo motore muove il lettore ottico in step e un set di bobine inclina la lente del laser per un migliore posizionamento, entrambe sono guidate da sensori ottici analoghi ai sensori a bobine del CED. Per i lettori CED, questo this sistema di tracciamento ha dei benefici addizionali come il fatto che l'angolo della puntina rimane sempre uniformemente tangente con il solco, diversamente dal fonografo nel quale la puntina traccia il solco e di conseguenza, la puntina varia l'angolo di contatto e la forza applicata.
Mentre per un fonografo, dove la puntina ha una punto di localizzazione, il tracciato lineare è ideale per ridurre il consumo delle registrazioni e della puntina e per massimizzare la stabilità della traccia, nel lettori CED la traccia lineare è necessaria per la puntina a forma di chiglia che deve sempre essere tangente con il solco.
Inoltre l'applicazione di una forza estremamente leggera sulle tracce della puntina, permette l'utilizzo di un solco poco profondo, necessario per produrre lunghe riproduzioni alla richiesta velocità di rotazione.

Il disco è inserito all'interno di una custodia dalla quale il lettore lo estrae quando viene caricato.
Il disco stesso è circondato da un anello plastico rigido (spine) che lo porta ad avere una forma complessiva quadrata.
Quando qualcuno inserisce la custodia contenente il disco nel lettore, il lettore cattura il la spine esterna ed il disco che rimangono all'interno del lettore, e dall'esterno la custodia deve essere estratta.
Le parti esterne della custodia sono in feltro e catturano ogni traccia di polvere o sporco dal disco. Una volta che la custodia è stata estratta dall'esterno, il lettore carica il disco sul meccanismo di rotazione.
Quando viene lanciata la riproduzione il lettore fa girare il disco mentre inizia a posizionare il braccio con la puntina allineandolo al punto di inizio della riproduzione.

Quando viene premuto il tasto STOP, la puntina viene sollevata dal disco e torna alla sua posizione di riposo, il disco viene sollevato per allinearlo alla custodia protettiva.
Una volta pronto il disco viene bloccato e la custodia protettiva può essere inserita dall'esterno per rimettervi il disco all'interno.

I lettori CED, all'inizio della loro commercializzazione, furono prodotto pensato per un mercato più economico rispetto ai VHS, Betamax e LaserDisc.
La qualità video (circa 3 MHz odi banda di luminanza per CED) era compatibile con i VHS-SP o Betamax-II, inferiore rispetto ai LaserDisc (circa 5 MHz di banda di luminanza).

I lettori CED sono stati prodotti ufficialmente da quattro:
RCA, Hitachi, Sanyo e Toshiba; in realtà altre sette anziende hanno prodotto lettori su licenza di queste quattro aziende.
[Modificato da marco31768 21/09/2018 21:21]
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Il Video CD

Da WIKIPEDIA



Il Digital Video Compact Disc, comunemente abbreviato in Video CD, in sigla VCD, fu uno standard di videoregistrazione su compact disc.

In ambito commerciale, come formato per la vendita di film o altro tipo di materiale filmato, ebbe in passato solo una timida diffusione, non arrivando mai a rappresentare un vero e proprio concorrente per lo standard VHS.
Agli inizi del primo decennio del XXI secolo fu soppiantato completamente dal DVD-Video, poi decaduto anche questo per via della massiccia diffusione di hard disk portatili, schede di memoria SD e chiavette USB, sopravvivendo per poco in ambito amatoriale come formato di memorizzazione in bassa qualità alternativo all'applicazione concorrente.

In passato erano in vendita lettori appositamente dedicati alla riproduzione di Video CD. Oggi sono stati sostituiti completamente dai lettori di DVD-Video i quali sono normalmente anche compatibili con il Video CD.
Oltre che su lettori appositamente dedicati, era possibile leggere i Video CD anche su computer dotati di lettore di CD o DVD e dotati di apposito software.

Lo standard Video CD nacque dall'attività del VCD Consortium, un consorzio composto da Sony, Philips, Matsushita (Panasonic) e JVC.
Il logo era distribuito su licenza della Philips a coloro che producevano lettori e supporti ottici che rispettavano gli standard descritti dal mansionario denominato White Book.

Esistono tre versioni di Video CD: la 1.0, la 1.1 e la 2.0.
Video CD 1.0

La prima versione del Video CD fu progettata da Philips e JVC nel 1992 e fu denominata inizialmente Karaoke CD, perché il suo scopo era quello di essere utilizzato nelle applicazioni del Karaoke, allora diffuso solamente sul mercato giapponese. In questa versione erano presenti solo alcune caratteristiche basilari di quello che diventerà il Video CD, come per esempio la distinzione di ogni canzone in tracce MPEG.

Successivamente all'uscita del Karaoke CD, le due società decisero di migliorarne le caratteristiche visto il suo possibile sviluppo all'interno del mercato dell'home video.
Nel 1993 uscì la versione 1.1, la prima denominata con il termine Video CD, poiché fu la prima che consentì di memorizzare filmati cinematografici su Compact Disc.

Le sue specifiche sono:
una traccia formattata in Modo 2 Form 1 (2048 Byte per settore), contenente file informativi, di puntamento e applicazioni CD-i Bridge, necessarie al funzionamento del VCD in lettori CD-i;
da 1 a 98 tracce formattate in Modo 2 Form 2 (2324 Byte per settore) che possono essere: filmati MPEG Program Stream (MPEG-PS); tracce audio in formato CD musicale; 500 punti d'ingresso, utilizzabili per distinguere i capitoli all'interno di ogni traccia.
I filmati MPEG-PS devono rispettare delle rigorose specifiche, sia nei formati di compressione da utilizzare, sia nel bitrate.

Per quanto riguarda il primo aspetto, il formato di compressione video deve essere MPEG-1 e sono possibili solo due risoluzioni:
352x240 a 29,97 fotogrammi al secondo, per lo standard televisivo NTSC;
352x240 a 23,97 fotogrammi al secondo, per una particolare estensione dello standard NTSC denominata NTSC film.
Il formato di compressione audio deve essere MPEG-1 layer II (MP2) stereo (oppure 2 canali mono) con campionamento a 44.100 Hz e risoluzione a 16 bit.
Il bitrate deve essere costante (CBR) e per ogni secondo devono essere utilizzati 1394400 bit (1394,4 kbit/s). Nello specifico, la parte video non può avere un bitrate superiore a 1151.9291 kbit/s (da qui una generica confusione fra 1150 e 1152 kbit/s relativamente al bitrate video da applicare), mentre la parte audio deve avere un bitrate pari a 224 kbit/s. Il resto del bitrate è riservato alla giunzione della parte audio con quella video e al sistema di correzione degli errori interno del formato MPEG-PS.
Le specifiche così definite consentono la lettura dei Video CD su lettori a singola velocità. Di conseguenza è possibile memorizzare fino a 74 minuti di video su un Compact Disc da 74 minuti.
Video CD 2.0

Successivamente all'uscita della versione 1.1, Sony e Matsushita entrarono nel VCD Consortium, al fine di migliorarne lo sviluppo. Frutto della loro partecipazione fu la versione 2.0, uscita nel 1995 la quale ha ripreso le specifiche dello standard 1.1 con alcune notevoli aggiunte:
consente la lettura di segmenti MPEG, i quali sono immagini in formato MPEG still pictures accompagnate o meno da audio in formato MP2;
presenta una maggior interattività con l'inserimento del sistema Playback Controll (PBC);
consente ricerche all'interno di ogni traccia video grazie alla presenza di un file indice;
è compatibile con il sistema televisivo PAL fornendo una risoluzione di 352x288 a 25 fotogrammi al secondo; di conseguenza è possibile vedere i Video CD 2.0 sui televisori europei (compresi i SÉCAM, dato che la differenza fra i due sistemi televisivi europei è a livello di trasmissione via etere).
Come conseguenza del punto sopracitato, è possibile mischiare tracce in NTSC con tracce in PAL.

La maggioranza dei Video CD in commercio sono stati creati seguendo lo standard 2.0.

Il sistema PBC presenta alcuni vantaggi. Per esempio, permette di avere un ordine di visione delle tracce diverso dall'ordine in cui esse sono memorizzate sul disco, consentendo in questo modo di poter inserire filmati che occupano poco spazio prima di tutti gli altri e di vederli successivamente.
La caratteristica più interessante del sistema PBC, però, è la possibilità di inserire menù e, come conseguenza, è possibile far scegliere all'utente sia le tracce video che egli vuole visualizzare sia i capitoli posti all'interno di un filmato, se quest'ultima caratteristica è stata attivata sul Video CD.
I menù possono essere sia segmenti MPEG, con o senza sottofondo audio, sia filmati in MPEG-PS, ma non possiedono quelle caratteristiche interattive che godono, invece, i menù dei DVD.
Video CD 3.0 (non ufficiale)

Il Video CD consortium pubblicò il Video CD-ROM nel 1996.
Era una versione particolare che possedeva un decodificatore MPEG a livello software il quale ne consentiva la riproduzione su Personal Computer e su Apple Macintosh, senza dover installare programmi aggiuntivi.
L'anno successivo venne distribuito dallo stesso consorzio, in collaborazione con la Hitachi, il Video CD-Internet il quale permetteva l'integrazione con il World Wide Web.

I Video CD hanno avuto successo nei mercati dell'Estremo Oriente per diversi fattori:
i videoregistratori non erano presenti massicciamente in quei mercati agli inizi degli anni novanta;
i Compact Disc presentano una maggior resistenza all'umidità rispetto ad una VHS, un aspetto fondamentale in mercati caratterizzati da particolari fattori climatici.
Di conseguenza, la maggioranza dei Video CD è stata prodotta e venduta in quelle nazioni.
Verso la fine degli anni novanta in Cina c'erano 40 milioni di lettori di Video CD e la Cina fu la patria di alcune estensioni che miglioravano alcuni punti deboli del formato: la durata (risolta col Double Video CD) e la qualità video (China Video Disc e Super Video CD).

Le case di produzione cinematografica statunitensi, invece, non utilizzarono il formato perché in attesa della realizzazione di un supporto ottico superiore, quello che è poi diventato il DVD.

In Europa, la presenza massiccia di videoregistratori VHS e il fatto che fino al 1995 non era previsto un sistema PAL rese difficile l'ingresso dei lettori VCD nel mercato dell'Home video.

A cavallo dell'anno 2000, il Video CD ebbe il suo momento di gloria nell'ambito della produzione cinematografica amatoriale. La presenza di lettori DVD che erano compatibili con i Video CD e la concomitante mancanza di supporti DVD registrabili, o successivamente il loro costo elevato rispetto ai CD registrabili, spinse molte persone a creare Video CD domestici per la memorizzazione dei filmati creati con le proprie videocamere.
Il Video CD è stato anche utilizzato per la creazione di copie di bassa qualità dei DVD-Video.
19/09/2018 20:49
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19/09/2018 21:30
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complimenti e grazie infinite per questa magnifica carrellata. Ho apprezzato molto. Volevo comunicarvi che nell'ultimo numero della fanzine "The man and his music" si parla di un formato audio che ebbe poca fortuna e vita breve: il Magnetic Tape Cartrige, un predecessore delle stereo 8 e delle musicassette.

The king will never die....Elvis forever!!
20/09/2018 23:30
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Re:
reggae..79, 20/09/2018 23.30:

complimenti e grazie infinite per questa magnifica carrellata. Ho apprezzato molto. Volevo comunicarvi che nell'ultimo numero della fanzine "The man and his music" si parla di un formato audio che ebbe poca fortuna e vita breve: il Magnetic Tape Cartrige, un predecessore delle stereo 8 e delle musicassette.





Le casette ELCASET..il RARISSIMO tape in cassetta avevo già previsto
la sua inclusione qui.Informazioni su questo supporto le ho già da anni..nel mio pc


Grazie per avermelo ricordato
21/09/2018 08:40
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Io ho un odio atavico per tutto quello che è nastro... VHS... Audio cassette... [SM=g7560]
Pur essendo stato il primo supporto col quale ho ascoltato Elvis, feci di tutto per avere un HI-FI ed iniziare a comperare vinili...
21/09/2018 21:12
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La musicassetta

Da WIKIPEDIA

Una musicassetta (MC, conosciuta anche come audiocassetta, cassetta a nastro, cassetta audio o semplicemente cassetta) è un supporto fonografico a nastro magnetico.



È composta da due bobine, racchiuse in un contenitore di materiale plastico, che raccolgono il nastro magnetico utilizzato per registrare o riprodurre materiale sonoro.
La microcassetta è una versione dalle dimensioni ridotte, usata dai microregistratori vocali o nelle segreterie telefoniche.



L'originale prodotto fu immesso sul mercato nel 1963 dalla Philips con nome brevettato Compact Cassette.
Molto diffusa e popolare dalla metà degli anni sessanta, ha resistito all'avvento del CD negli anni ottanta e novanta, per poi cadere velocemente in disuso agli inizi degli anni duemila.

In origine era costituita da una certa quantità di nastro magnetico BASF racchiusa in un guscio protettivo in materiale plastico. Il numero di tracce registrabili sul nastro dipendeva dalle testine del registratore adoperato.

Con i primi modelli monofonici era possibile registrare una traccia per ogni senso di scorrimento: una registrabile e riproducibile come lato "A", l'altra come lato "B" capovolgendo la cassetta nel lettore, in modo analogo a quanto avviene con i dischi in vinile.
In seguito si passò alla stereofonia con due tracce per lato e si ebbero anche modelli semiprofessionali a quattro tracce per un solo lato, con cui operare registrazioni multitraccia.
Negli stessi anni furono sviluppati altri sistemi a cartuccia di nastro (come lo Stereo-8), ma la musicassetta si affermò col supporto della Philips denominato Compact Cassette e lanciato sul mercato nello stesso 1963.



La produzione di massa cominciò nel 1965 ad Hannover in Germania e contestualmente le case discografiche pubblicarono album sia su disco in vinile che su musicassetta, iniziando la vendita di nastri preregistrati.

La diffusione della musicassetta fu enorme, per diversi fattori: maneggevolezza (racchiude in poco spazio una quantità considerevole di tracce audio), versatilità (può essere usata sia in ambito musicale, sia per registrazioni private, come interviste, dettature e registrazione di messaggi vocali), facilità d'utilizzo (sia per la riproduzione che per la registrazione), economicità e facilità di duplicazione.



Inizialmente il cambio dal lato "A" al lato "B" avveniva manualmente, estraendo la cassetta dal lettore e capovolgendola. In seguito si diffusero riproduttori con doppia testina, in grado di invertire automaticamente la direzione di scorrimento e di lettura del nastro alla fine della riproduzione di ciascun lato (funzione di autoreverse).

In breve tempo la musicassetta divenne il supporto preferito per la registrazione di musica e per la riproduzione in auto, relegando il concorrente Stereo-8 a prodotto di nicchia.
A lungo, musicassetta e disco in vinile furono gli unici supporti con diffusione capillare.
Un'ulteriore spinta alla diffusione della musicassetta venne dal Walkman Sony, messo in commercio nel 1979, che consentiva l'ascolto di musica ovunque con l'uso delle cuffie audio.



La qualità del nastro magnetico si è evoluta nel corso degli anni per soddisfare le più svariate esigenze: al nastro "normale" fu affiancato il nastro al cromo, dalle performance migliori, al quale in seguito si aggiunsero quello al "ferrocromo" e il nastro "metal", particolarmente apprezzato dagli audiofili.

La comparsa del CD audio nei primi anni ottanta non scalfì la diffusione della musicassetta per l'uso domestico.
Sebbene il CD audio, in quanto supporto digitale, garantisse una migliore conservazione delle registrazioni e, generalmente, una miglior qualità di riproduzione, tanto da relegare la musicassetta a un ruolo di secondo piano nell'industria discografica, la musicassetta consentiva una facilità di registrazione allora impossibile per i CD all'utenza domestica (i primi masterizzatori per uso privato si diffusero negli anni novanta).



A partire dagli anni novanta, la diffusione massiva dei masterizzatori ha spinto la maggior parte dei consumatori ad adottare i CD audio per la registrazione musicale, favorendo la diffusione dei lettori anche nel settore delle autoradio.
Negli anni 2000 la maggior parte delle case discografiche cessò la produzione di musicassette preregistrate (salvo rare eccezioni), mentre quelle vergini furono ancora prodotte per qualche anno da un ristretto numero di produttori (TDK, Sony, Maxell e Basf con il marchio Emtec a partire dal 2000), sebbene con un'offerta limitata in qualità (i nastri metal uscirono di produzione già dagli anni novanta) e durata della registrazione (C46, C60, C90 e C120 erano ancora facilmente reperibili, più rari i formati C50, C54, C70, C74 e C100).

Le musicassette vergini sono state prodotte in massa fino ai primi anni 2010 e sopravvivono tra i cultori dell'analogico grazie a piattaforme di e-commerce come Ebay| e a qualche azienda che continua a produrre nastri vergini in quantità limitate.
23/09/2018 21:52
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Ed ecco alcune audio cassette di Elvis...































23/09/2018 22:00
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Se nomn vado errato, prima delle recentissima e limitatissima versione in cassetta di "Where no one stands alone" (reperibile solo nel Graceland Shop), l'ultima audio cassetta ufficialmente emessa fu "Elv1s 30 #1 hits" nel 2002.





23/09/2018 22:05
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Permettetemi una personale digressione...

Che ricordi...
Le cassette furono i primi supporti con i quali ascoltavo Elvis...
Lo scoprii casualmente il 3 maggio 1986; ero nel mercato principale di Bologna, noto da noi come "La Piazzola"), e mi venne da chiedere ad un venditore "una cassetta con la colonna sonora di Happy Days" (mi piaceva molto, quel telefilm).
"Non esiste... Però questo cantante era di quei tempi...", mi rispose il venditore e mi allungò questa cassetta...







Avevo 18 anni e il nome "Elvis Presley" non mi suonava certo nuovo ma nulla più (mi piacevano i Pooh, all'epoca, ma nulla di grave...).
Costò 8.500 lire e fu l'inizio di tutto.
A casa restai innamorato al primo ascolto di quella Voce, che eseguiva "I forgot to remember to forget".
E ne comperai parecchie (poi rivendute quasi tutte per axcquistare i vinili).
L'anno seguente fu la volta dello stereo HI-FI ed ecco i 33 giri...

Scusate dell'intromissione ma, sebbene non mi sia mai piaciuta la cassetta audio, resta indelebilmente legata a questi personali ricordi.

P.S. Ovviamente questa serie di audio cassette danesi l'ho conservata.
23/09/2018 22:17
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Riviste !!!









































25/09/2018 20:30
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Vari...



































25/09/2018 21:34
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la mia musicassetta, la mia numero 1... tutto per me iniziò da qui.







The king will never die....Elvis forever!!
25/09/2018 22:01
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Una compilation eterogenea !
Sbaglio o non è una pubblicazione ufficiale ?
26/09/2018 08:53
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Vinili particolari

HOW GREAT THOU ART / SO HIGH, promo (SP-45-162)





Il master NEVADA NIGHTS


MOODY BLUE natalizio della Malesia


THAT'S THE WAY IT IS & ELVIS ON TOUR radio spots



DIXIELAND ROCK / LOVING YOU, promo inglese



JAILHOUSE ROCK, promo inglese, con solo quella canzone nel disco


GREAT COUNTRY/WESTERN HITS, Canada. C'è anche Eluis


Sun Records colorati


MOODY BLUE / RETURN TO SENDER, 78 giri americano promozionale per juke-box

[Modificato da marco31768 26/09/2018 18:46]
26/09/2018 18:46
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Una carrellata del primo LP in una miriade di edizioni diverse







Super rarità

26/09/2018 19:23
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Re:
marco31768, 26/09/2018 08.53:

Una compilation eterogenea !
Sbaglio o non è una pubblicazione ufficiale ?




non viene riportata alcuna indicazione di label ne tanto meno dei produttori. Potrebbe trattarsi di una cassetta pirata di fine anni 70/primi anni 80. Da notare una cosa: la qui presente "A cane and a high starded collar" è una versione alternativa nella quale Elvis ad un certo punto inizia a ridere ed è costretto ad interrompere la take, per poi riprenderla con un countdown 3-2-1. Il buon Luca, nel suo ottimo blog "Elvis made in italy", afferma che si tratta di una versione contenuta in "a legendary performer". Non ho mai verificato.

The king will never die....Elvis forever!!
26/09/2018 23:30
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