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Viaggio apostolico in Messico e Cuba...

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2012 13:58
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Castro accoglie Benedetto XVI “L’embargo Usa ci opprime”

Il Pontefice: niente progresso senza etica Oggi Messa a L’Avana atteso anche Chavez

GIACOMO GALEAZZI

INVIATO A SANTIAGO DE CUBA

Il Dipartimento di Stato Usa aveva avvertito il Vaticano: il regime userà la visita di Benedetto XVI per protestare contro l’embargo.
Il pericolo-strumentalizzazione si è subito materializzato all’arrivo dell’aereo papale a Santiago.
Raul Castro ha accolto Benedetto XVI con 21 salve di cannone e attaccando Washington per «i 53 anni di ostilità alla rivoluzione cubana» denunciando come «l’embargopoliticoedeconomico degli Stati Uniti opprima ancora l’isola». Malgrado ciò, assicura Castro, «Cuba sta cambiando allarga i suoi orizzonti e ha buoni rapporti con la Chiesa».
Benedetto XVI non si è però fatto intimidire da quelle parole e ha detto ciò che si era prefisso di dire, arrivando in missione per aprire Cuba al mondo e il mondo a Cuba, rappresentando «le giuste aspirazioni e ilegittimi desideri di tutti i cubani, dovunque si trovino».
Nel suo appello contro ogni repressione della libertà religiosa e civile trovano espressione anche le accorate e battagliere attese degli esuli della Florida che da tempo tuonano contro la «debolezza» della Santa Sede verso Castro.
In realtà, sotto traccia, la diplomazia vaticana è attivissima nelle «prove tecniche» della Cuba futura. Perciò adesso il Papa può farsi interprete universale, portando alla ribalta planetaria «sofferenze e gioie, preoccupazioni e gli aneliti più nobili» di un popolo in attesa di un cambiamento epocale. Al governo il Papa offre collaborazione per voltare pagina ,ma nessuna connivenza o collateralismo negli aspetti più bui.
«In questo momento così importantedellasuastoria,sono convinto che Cuba sta guardando già al suo domani», tende la mano il Papa teologo e pastore nella cerimonia di benvenuto all’aeroporto di Santiago.
Lo aveva già detto poche ore prima a tutta l’America Latina, congedandosi dal Messico con la denuncia di «alcuni problemi rilevati più di recente e altri che provengono dal passato e continuano a causare tante lacerazioni».
La linea ratzingeriana della transizione «senza traumi» dalla dittatura alla democrazia è teorizzata da padre Raul Rodriguez, ex direttore nazionale delle Pontificie opere missionarie a Cuba:«Le trasformazioni succedono a poco a poco, increscendo, perché abbiamo bisogno di cambiare gli atteggiamenti, non solo le situazioni».
La Chiesa è «chiamata ad evangelizzare», quindi ha bisogno di spazi specifici all’interno della società.
Per esempio, di «una maggiore presenza nei media, della possibilità di costruire chiese nei luoghi dove non ci sono, di una presenza attiva nella formazione dei giovani».
Questa nuova strada sarà percorsa «con rispetto», tenendo presente che non si possono superare in un giorno tutti i problemi.
Insomma, una riedizione ai Caraibi della “ostpolitik” che ha cambiato la storia del XX secolo, abbattendo pacificamente il Muro di Berlino.
Il calore dei fedeli cubani riannoda i fili della memoria e riporta Joseph Ratzinger alla trionfale visita del suo predecessore.
Le radiose giornate cubane di Wojtyla sono ancora negli occhi dei cattolici cubani, ma anche, come un monito, nella memoria delle autorità politiche.
Da allora sono passati quattordici anni, il Vaticano ha più volte ribadito la propria condanna dell’embargo, però ai vescovi qui è ancora proibito ogni profilo pubblico. La fede stenta a uscire dalle sacrestie ,malgrado l’eroica testimonianza quotidiana dei sacerdoti cubani che ieri il Pontefice ha ringraziato con toni che riecheggiano quelli usati nel secolo scorso per i preti d’oltre cortina. Oggi la Messa a L’Avana: con molta probabilità ci sarà anche Hugo Chavez.

© Copyright La Stampa, 27 marzo 2012


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PAPA A CUBA: SALUTA AUTORITA' E PERSEGUITATI, IN 200 MILA A MESSA

Salvatore Izzo

(AGI) - Santiago de Cuba, 27 mar.

Duecentomila fedeli hanno partecipato alla liturgia presieduta da Benedetto XVI - poche ore dopo il suo arrivo sull'Isola - nella grande piazza Antonio Maceo a Santiago de Cuba.
Era presente in prima fila il presidente Raul Castro e il Papa ha voluto rivolgere un saluto "alle autorita' che - ha detto - hanno voluto gentilmente
accompagnarci". Ma nello stesso tempo ha esortato i fedeli a "non dimenticare quanti non hanno potuto essere qui per malattia, eta' o altre ragioni", alludendo cosi' ai prigionieri politici e agli esuli.
Al termine del rito, Raul Castro e' salito sul palco per stringere nuovamente la mano al Pontefice e condividere l'applauso che la folla gli stava tributando.

© Copyright (AGI)

PAPA: DONA ROSA D'ORO AL SANTUARIO DELLA VERGINE DEL COBRE

Salvatore Izzo

(AGI) - Santiago de Cuba, 27 mar.

Una rosa d'oro e' stata donata dal Pontefice alla "Virgen de la Caridad del Cobre", la piccola statua lignea, rinvenuta da tre pescatori nelle acque della Bahia de Nipe 400 anni fa, ed oggi veneratissima dai cattolici cubani. Il Papa, che domani visitera' in privato il santuario, ha voluto compiere il suo gesto pubblicamente e per questo la piccola statua e' stata portata in citta' ed esposta nella piazza dove si e' svolto il rito.
Nell'omelia della messa, Benedetto XVI ha ricordato con "quanto sacrificio e quanta dedizione e' stato preparato" il giubileo, specialmente nell’aspetto
spirituale. "Mi ha riempito di emozione - ha confidato -conoscere il fervore con il quale Maria e' stata salutata e invocata da tanti cubani, nella sua peregrinazione per tutti gli angoli e i luoghi dell'Isola".
La rosa d'oro viene donata dai Pontefici in occasione delle visite ai santuari mariani e Benedetto XVI ha compiuto il medesimo gesto a Lourdes, Fatima, Loreto e Pompei.

© Copyright (AGI)


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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN MESSICO E NELLA REPUBBLICA DI CUBA (23 - 29 MARZO 2012)

VISITA AL SANTUARIO NAZIONALE DELLA VIRGEN DE LA CARIDAD DEL COBRE A SANTIAGO DE CUBA

Alle ore 8 di oggi il Papa celebra la Santa Messa in privato nella Cappella del Seminario San Basilio Magno di Santiago de Cuba e, dopo il congedo, si trasferisce in auto al vicino Santuario della "Virgen de la Caridad" di El Cobre.
Al Suo arrivo alle ore 9.30 (le 16.30, ora di Roma) è accolto dall’Arcivescovo di Santiago de Cuba e dal Rettore. Nel Santuario il Papa si sofferma davanti al Santissimo, quindi si inginocchia dinnanzi alla scultura lignea della Virgen de la Caridad e, compiendo il rituale dell’Anno giubilare nel IV Centenario del ritrovamento, accende un cero e recita la Preghiera alla Vergine.
Il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia, infine, all’ingresso principale del Santuario per salutare e benedire i fedeli raccolti nella piazzetta e lungo la scalinata. Queste le parole che il Papa rivolge ai presenti:

PAROLE DEL SANTO PADRE

Cari fratelli e sorelle!

Sono venuto come pellegrino fino alla casa dell’immagine benedetta di Nostra Signora della Carità, “la Mambisa”, come la invocate affettuosamente. La sua presenza in questo paese di El Cobre è un regalo del Cielo per i cubani.
Desidero salutare cordialmente quanti sono qui presenti. Ricevete l’affetto del Papa e portatelo dappertutto, perché tutti sperimentino la consolazione e la fortezza nella fede. Fate sapere a quanti incontrate, vicini o lontani, che ho affidato alla Madre di Dio il futuro della vostra Patria, affinché avanzi nel cammino di rinnovamento e di speranza, per il maggior bene di tutti i cubani.

Ho pregato la Vergine Santissima anche per le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà. Ho posto, allo stesso tempo, nel suo Cuore Immacolato i giovani, affinché siano autentici amici di Cristo e non cedano alle proposte che lasciano tristezza dietro di sé. Davanti a Maria della Carità, mi sono ricordato anche, in modo particolare, dei cubani discendenti di coloro che giunsero qui dall’Africa, come pure della vicina popolazione di Haiti, che soffre ancora delle conseguenze del ben conosciuto terremoto di due anni fa. E non ho dimenticato i molti contadini e le loro famiglie, che desiderano vivere intensamente nelle loro case il Vangelo, e offrono anche le loro case come centri di missione per la celebrazione dell’Eucaristia.

Sull’esempio della Santissima Vergine, incoraggio tutti i figli di questa cara terra a continuare a fondare la vita sulla roccia salda che è Gesù Cristo, a lavorare per la giustizia, ad essere servitori della carità e perseveranti in mezzo alle prove. Che niente e nessuno vi sottragga la gioia interiore, così caratteristica dell’animo cubano.

Che Dio vi benedica. Molte grazie.

© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana


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El Santo Padre reza la oracio´n a la Santı´sima Virgen en el An˜o Jubilar:

Virgen de la Caridad del Cobre,
Madre de Dios y madre nuestra,
Reina y Patrona de Cuba,
en este An˜o Jubilar
por los cuatrocientos an˜os
de tu presencia entre nosotros,
venimos ante tu altar
para presentarte con fe y amor
nuestras necesidades y anhelos.
Bendita seas, Madre de todos los cubanos,
que desde tus brazos nos ofreces
a tu hijo Jesu´s,
que por amor a nosotros
y por nuestra salvacio´n,
nacio´ pobre en Bele´n y murio´ en la Cruz
y que resucitado y glorioso es Camino,
Verdad y Vida.
Santa Marı´a de la Caridad,
discı´pula y misionera,
ense´n˜anos a escuchar
y a vivir segu´n su Palabra,
a no pasar indiferentes ante
el sufrimiento humano,
a tender la mano para perdonar
y ser perdonados,
a respetar a todos por amor,
a superar la divisio´n,
el rencor y la enemistad,
a unirnos como hermanos,
a ser ma´s humanos y mejores cristianos.
Ense´n˜anos a amar y a vivir la caridad.
Dichosa tu´, Virgen de la Caridad,
madre del amor hermoso,
ruega a Dios por nosotros. Ame´n.


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PAPA A CUBA: APPELLO A IMPEGNO PER UNA SOCIETA' APERTA E MIGLIORE

Salvatore Izzo

(AGI) - Santiago de Cuba, 27 mar.

Dando "nuovo vigore" alla loro fede, i cattolici cubani debbono impegnarsi "con le armi della pace, del perdono e della comprensione", "a costruire una societa' aperta e rinnovata, una societa' migliore, piu' degna dell'uomo, che rifletta maggiormente la bonta' di Dio".
E' questo l'appello che Benedetto XVI ha pronunciato ieri sera a Santiago de Cuba, a conclusione della messa celebrata in plaza Antonio Maceo gremita da oltre 200 mila fedeli. Il presidente Raul Castro era in prima fila e ha applaudito le parole del Papa.
Il Signore, ha ricordato il Pontefice nella sua omelia, "ha sconfitto il potere del male che tutto oscura e ha fatto germogliare un mondo nuovo, il mondo di Dio, della luce, della verita' e della gioia". E, ha assicurato rivolto ai cattolici cubani, "non smettera' di benedire con frutti abbondanti la generosita' del vostro impegno".

© Copyright (AGI)

PAPA A CUBA: DIFENDERE MATRIMONIO E TUTELARE VITA NASCENTE

Salvatore Izzo

(AGI) - Santiago de Cuba, 27 mar.

Benedetto XVI ha esortato i cattolici di Cuba a difendere il matrimonio e la vita nascente.
"Il Mistero dell'Incarnazione, nel quale Dio si fa vicino a noi, ci mostra - ha detto nell'omelia della messa celebrata nella plaza Antonio Maceo di Santiago de Cuba davanti al presidente Raul Castro e 200 mila fedeli - la dignita' incomparabile di ogni vita umana". "Nel suo progetto di amore, fin dalla creazione, Dio
ha affidato alla famiglia fondata sul matrimonio - ha ricordato - l'altissima missione di essere cellula fondamentale della societa' e vera Chiesa domestica".
"Con questa certezza, voi, cari sposi - ha chiesto alle giovani coppie presenti al rito - dovete essere, in modo speciale per i vostri figli, segno reale e visibile dell'amore di Cristo per la Chiesa". "Cuba - ha scandito - necessita della testimonianza della vostra fedelta', della vostra unita', della vostra capacita' di accogliere la vita umana, specialmente la piu' indifesa e bisognosa".
Il Papa si e' rivolto poi anche ai candidati al sacerdozio.
"Vale la pena - ha detto loro - dedicare tutta la vita a Cristo, crescere ogni giorno nella sua amicizia e sentirsi chiamati ad annunciare la bellezza e la bonta' della propria vita a tutti gli uomini, nostri fratelli". "Vi incoraggio - ha esortato infine rivolto ai sacerdoti - nel vostro compito di seminare il mondo con la parola di Dio e di offrire a tutti l'alimento vero del corpo di Cristo". "Nell'approssimarsi della Pasqua, decidiamoci senza timori ne' complessi - ha quindi suggerito all'intera assembela - a seguire Gesu' nel suo cammino verso la Croce e accettiamo con pazienza e fede qualsiasi contrarieta' o afflizione".

© Copyright (AGI)

PAPA A CUBA: SE SI ESTROMETTE DIO IL MONDO DIVIENE INOSPITALE

Salvatore Izzo

(AGI) - Santiago de Cuba, 27 mar.

"Quando Dio e' estromesso, il mondo si trasforma in un luogo inospitale per l'uomo, frustrando, nello stesso tempo, la vera vocazione della creazione di essere lo spazio per l'alleanza".
Lo ha affermato Benedetto XVI nell'omelia della messa celebrata a Santiago de Cuba poche ore dopo il suo arrivo nell'isola caraibica che solo dopo la visita di Giovanni Paolo II nel 1998 ha iniziato a concedere gradualmente una reale liberta' di azione alla Chiesa Cattolica.
"Allontanarsi da Dio ci allontana da noi stessi e ci precipita nel vuoto", ha ammonito il Papa sottolineando che la fede deve essere vissuta prima di tutto come una scelta personale, che ha poi ricadute sociali.
Ai fedeli ha dunque ricordato che il 'si'' della risposta della Vergine all'Arcangelo e' stato senza riserve" e che "il nostro Dio, entrando nel mondo, ha voluto fare affidamento sul consenso libero di una sua creatura". Infatti, "solo quando la Vergine ha risposto 'Ecco sono la serva del Signore; avvenga per me
secondo la tua parola', il Verbo eterno del Padre inizio' la sua esistenza umana nel tempo".
"E' commovente - ha concluso - vedere come Dio non solo rispetta la liberta' umana, ma sembra averne bisogno".

© Copyright (AGI)


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Papa/ Benedetto XVI lascia in aereo Santiago, diretto a L'Avana

L'Avana, 27 mar. (TMNews) - L'aereo del Papa è decollato dall'aeroporto di Santiago alle 10.30 (le 17.30 in Italia) alla volta dell'Avana. All'aeroporto internazionale José Martì della capitale cubana, Benedetto XVI sarà accolto dal cardinale Jaime Ortega e da un gruppo di bambini. Nel pomeriggio è prevista la visita di cortesia al presidente Raul Castro al Palacio de la Revolucion. Domani, infine, una grande messa nella Plaza de la Revolucion. Probabile - anche se non è chiaro quando e comunque non figura nel programma ufficiale - un incontro con Fidel Castro. (TMNews)


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Papa a Cuba: giovani non cedano a proposte che lasciano tristezza

Ratzinger ha pregato per "chi è privo di libertà" e ha ricordato la popolazione di Haiti dopo il terremoto

L'Avana, 27 mar. (TMNews)

Senza citare esplicitamente tematiche come l'aborto o la prostituzione, il Papa ha pregato per "i giovani", al santuario della Madonna di El Cobre, "affinché siano autentici amici di Cristo e non cedano alle proposte che lasciano tristezza dietro di sé".
"Davanti a Maria della Carità - ha detto Benedetto XVI - mi sono ricordato anche, in modo particolare, dei cubani discendenti di coloro che giunsero qui dall'Africa, come pure della vicina popolazione di Haiti, che soffre ancora delle conseguenze del ben conosciuto terremoto di due anni fa. E non ho dimenticato i molti contadini e le loro famiglie, che desiderano vivere intensamente nelle loro case il Vangelo, e offrono anche le loro case come centri di missione per la celebrazione dell'Eucaristia".
Il Papa ha anche pregato "la Vergine santissima", "per le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà". Il motivo ufficiale della visita del Papa a Cuba è proprio il 400esimo anniversario del rinvenimento della scultura lignea della Virgen.
La statua l'anno scorso ha percorso tutta l'isola, in un pellegrinaggio itinerante, che ha sanzionato la maggiore libertà di cui da anni gode la Chiesa nell'isola dopo le persecuzioni dei primi anni della rivoluzione di Fidel Castro.

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PAPA A CUBA: LOMBARDI, COLPITO DA ACCOGLIENZA, DISPONIBILE PER FIDEL

Salvatore Izzo

(AGI) - Santiago de Cuba, 27 mar.

Benedetto XVI sopporta bene le fatiche e i cambi di fuso orario di questo 23esimo viaggio pastorale che lo ha visto trasferirsi oggi dal Messico a Cuba.
Lo ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
"Il Papa sta bene e in Messico e' apparso in gran forma. Oggi alla messa era forse un po' stanco a causa del viaggio, ma comunque in buona salute", ha spiegato Lombardi ai giornalisti.
Il Papa, ha riferito inoltre il portavoce, "e' rimasto sorpreso dal numero di persone che lo aspettavano qui a Cuba". Padre Lombardi ha anche confermato le "oltre 200 mila presenze alla messa di plaza Maceo".
Quanto a un possibile incontro con il presidente venezuelano Hugo Chavez, presente a Cuba per ragioni mediche, Lombardi e' stato meno netto che nei giorni scorsi: "al seguito papale - ha detto - non e’ arrivata nessuna richiesta specifica per un'udienza personale del presidente Chavez col Papa. Se poi Chavez vorra’ partecipare alla messa all'Avana e’ libero di farlo".
L'incontro di Benedetto XVI con Fidel Castro, invece, appare piu' che probabile (dovrebbe avvenire mercoledi').
"Il Papa - ha chiarito padre Lombardi - e' disposto a questo. Al momento non c'e' nessuna informazione in merito ma il viaggio dura fino a mercoledì'".

© Copyright (AGI)


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Papa: Cuba; flottiglia esiliati per stop repressione

Non sconfineranno in acque isola,promesso spettacolo pirotecnico

(di Patrizia Antonini) (ANSA)

L'AVANA, 27 MAR - Uno spettacolo pirotecnico contro la repressione a Cuba e per dare il benvenuto a papa Benedetto XVI: anche gli esiliati anticastristi vogliono fare la loro parte per la visita di Benedetto XVI. Per questo hanno organizzato una flottiglia di sette barche, con partenza da Key West, estrema punta della Florida, che dal limite delle acque giurisdizionali cubane illuminera' la notte con i colori dei fuochi artificiali (prevarra' di bianco e giallo, in onore della bandiera Vaticana), nell'iniziativa ''Luci per la liberta'''.
In occasione dello spettacolo pirotecnico, previsto per le 19 ora locale, e' stato organizzato anche un coordinamento con i dissidenti dell'isola, che cercheranno di raggiungere il Malecon, il lungomare dell'Avana - polizia permettendo - con torce e candele, in una sorta di simbolico abbraccio.
Ma il programma degli oppositori non si limita a questo: domattina dopo aver seguito la messa, che il pontefice celebrera' in piazza della Rivoluzione da uno schermo gigante montato su una delle imbarcazioni, invieranno un saluto ai loro compatrioti, riflettendo la luce del sole su grandi specchi e lanceranno centinaia di fiori in mare in ricordo ''delle persone uccise dal regime cubano'', e per ricordare tutti i ''boat people'' morti nel tentativo di raggiungere la Florida, secondo quanto spiega Ramon Saul Sanchez, presidente del Movimiento Democracia e promotore della flottiglia.
''Anche noi esiliati vogliamo offrire il benvenuto al papa. Siamo convinti che questa visita sia un bene per il Paese - afferma Sanchez -. Ma vogliamo anche far arrivare al pontefice il nostro stato d'animo per la situazione dei diritti umani, le botte prese dalle Damas de Blanco e l'assassinio di dissidenti pacifici. Il papa va a Cuba, un Paese oppresso che vuole essere libero, e che vuole il rispetto dei diritti umani''.
Il 9 dicembre un'altra flottiglia del Movimiento Democracia aveva dato uno spettacolo pirotecnico di fronte al Malecon, ma un massiccio schieramento di militari aveva impedito che i cubani si avvicinassero al lungomare. Tra quelli che partecipano all'iniziativa, anche Carmelo Diaz Fernandez, uno dei 75 dissidenti arrestati nell'ondata repressiva del 2003, comunemente ricordata come la Primavera nera di Cuba.

© Copyright (ANSA)


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CHE DIO POSSA PRESTO LIBERARE CUBA DAI TIRANNI!!!!!!

[Modificato da Paparatzifan 27/03/2012 21:35]
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PAPA: A SANTUARIO VERGINE DEL COBRE PREGA PER RINNOVAMENTO

Salvatore Izzo

(AGI) - L'Avana, 27 mar.

In preghiera nel Santuario della Vergine del Cobre, luogo simbolo del cattolicesimo cubano ma dove Giovanni Paolo II non pote' recarsi nel 1998, Benedetto XVI ha affidato "alla Madre di Dio il futuro di Cuba, affinche' avanzi nel cammino di rinnovamento e di speranza, per il maggior bene di tutti i cubani".
Lo ha detto lo stesso Pontefice ai fedeli che erano presenti nel Santuario al momento della visita, ai quali ha chiesto di trasmettere il suo affetto a tutti i cubani, "affinche' sperimentino la consolazione e la fortezza nella fede".
"Fate sapere a quanti incontrate, vicini o lontani, che ho pregato la Vergine Santissima - ha aggiunto - anche per le necessita' di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di liberta', lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficolta'".
"Ho posto, allo stesso tempo, nel suo Cuore Immacolato i giovani - ha continuato Benedetto XVI - affinche' siano autentici amici di Cristo e non cedano alle proposte che lasciano tristezza dietro di se'. Davanti a Maria della Carita', mi sono ricordato anche, in modo particolare, dei cubani discendenti di coloro che giunsero qui dall’Africa, come pure della vicina popolazione di Haiti, che soffre ancora delle conseguenze del ben conosciuto terremoto di due anni fa.
E non ho dimenticato i molti contadini e le loro famiglie, che desiderano vivere intensamente nelle loro case il Vangelo, e offrono anche le loro case come centri di missione per la celebrazione dell'Eucaristia".
"Sull'esempio della Santissima Vergine, incoraggio tutti i figli di questa cara terra - ha quindi concluso Papa Ratzinger - a continuare a fondare la vita sulla roccia salda che e' Gesu' Cristo, a lavorare per la giustizia, ad essere servitori della carita' e perseveranti in mezzo alle prove. Che niente e nessuno vi sottragga la gioia interiore, cosi' caratteristica dell'animo cubano".
Nel Santuario della Vergine del Cobre, Benedetto XVI e' rimasto a lungo in preghiera silenziosa davanti alla Madonna, quindi ha acceso un cero ed e' tornato a pregare di nuovo.
Il Pontefice e' sorridente e in buona forma.
Anche qui a Cuba, come nei giorni scorsi in Messico, il quasi 85enne Joseph Ratzinger non ha usato in pubblico finora il bastone da passeggio che aveva con se' alla partenza da Fiumicino.

© Copyright (AGI)


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Calorosa accoglienza anche sui giornali

Ugo Lobano

L'AVANA
«Caloroso», «rispettoso» e «affettuoso» sono i tre aggettivi che ricorrevano ieri sulla stampa cubana per descrivere l'accoglienza del presidente Raul Castro e di Santiago di Cuba all'arrivo di Papa Benedetto XVI nel Paese. E quotidiani e siti riportavano per esteso l'intervento del capo di stato cubano e di quello vaticano.
«Granma», l'organo ufficiale del Partito comunista ha dedicato alla giornata cinque pagine della sua edizione. Nel titolo in prima, con un servizio a tutta pagina: «Raul ha ricevuto Papa Benedetto XVI», mentre nell'occhiello si sottolineava come «In nome di tutti i cubani, migliaia di abitanti di Santiago hanno riempito le strade per tributare una calda e rispettosa accoglienza al Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. Hanno assistito alla Santa messa 250mila persone». Il servizio era corredato da tre foto, con l'arrivo del Papa all'aeroporto, una strada piena di gente al passaggio della Papamobile e sullo sfondo un cartello con la scritta «La patria prima di tutto», e la piazza Rivoluzione Maceo, dove il pontefice ha celebrato la sua prima messa.

© Copyright Gazzetta del sud, 28 marzo 2012


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Fidel Castro: "Incontrerò il Papa"

L'annuncio sul sito ufficiale cubano

Fidel Castro ha annunciato che incontrerà papa Benedetto XVI. Lo ha reso noto un sito ufficiale cubano.

In attesa che si concretizzi l'annuncio del 'lider maximo', Benedetto XVI ha incontrato ieri al Palacio de la Revolucion, all'Avana, il presidente cubano Raul Castro: un incontro che teoricamente dovrebbe segnare un ulteriore passo in avanti nei rapporti tra Stato e Chiesa nell'isola orgogliosamente comunista, ma che arriva anche dopo che il vice presidente cubano Marino Murillo ha affermato pubblicamente che "a Cuba non ci saranno cambiamenti politici" ma "sarà aggiornato quanto necessario il modello economico".
Un'indiretta risposta questa alle parole sul marxismo che "non risponde più alla realtà" e sulle "nuove forme" da cercare per la società, pronunciate dal Papa sul volo che lo portava in America Latina. Benedetto XVI, tra l'altro, in mattinata, nella sua visita al santuario della Virgen de la Caridad del Cobre, presso Santiago de Cuba, ha fatto appello perché Cuba proceda "nel cammino di rinnovamento e speranza". Tra i contenuti dell'incontro c'è stata una richiesta del Papa che il Venerdì Santo sia riconosciuto a Cuba come giorno festivo, analogamente a quanto successe per il Natale in seguito alla richiesta fatta 14 anni fa da papa Wojtyla nella sua visita sull'isola. "Può essere il segno di un passo in avanti, di un'evoluzione nel riconoscimento del ruolo della Chiesa nella società", ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Nell'incontro di oltre 40 minuti, quindi particolare per la sua lunghezza, oltre che della situazione del popolo cubano, si è parlato "delle attese della Chiesa cubana e del suo desiderio di sviluppare ulteriormente la sua presenza, per dare un contributo positivo al bene del Paese", ha sottolineato Lombardi. Quattordici anni dopo la storica visita di Wojtyla, un Papa è dunque tornato nel cuore del potere comunista cubano. Al vertice dello stato non c'è più Fidel Castro, che Benedetto XVI potrebbe incontrare mercoledì mattina prima della grande messa alla Plaza de la Revolucion dell'Avana, ma il fratello Raul, succedutogli dal 2006 per la malattia del "lider maximo". Da allora molti cambiamenti ci sono stati, molte aperture si sono avute a livello economico e sociale. Ma le libertà civili restano un problema, la tutela dei diritti umani una questione aperta, i detenuti politici ancora numerosi. La dissidenza cerca di far sentire la propria voce, e nei giorni scorsi ha denunciato un'ondata di arresti "preventivi" proprio in vista della visita di Ratzinger. La Chiesa cattolica, in tutto questo, rivendica l'azione sociale che svolge a Cuba e si propone come interlocutore privilegiato, offrendo "collaborazione" sulla strada dei cambiamenti, ma "con realismo e umiltà", ha puntualizzato padre Lombardi. Per questo suonano un pò come una doccia fredda le parole di oggi di Murillo. Ma questi argomenti non potevano mancare dall'agenda dell'incontro di Benedetto XVI con Raul. Contemporaneamente al colloquio tra i due, sempre nel Palacio de la Revolucion si è svolto un incontro tra la delegazione vaticana guidata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, accompagnato dal sostituto Giovanni Angelo Becciu e dal "ministro degli Esteri" vaticano monsignor Dominique Mamberti, e quella cubana con a capo l'altro vice presidente Josè Ramon Machado Ventura. I temi caldi restano quelli dei detenuti politici (per i quali oggi il Papa ha anche pregato dinanzi all'immagine mariana della Virgen del Cobre a Santiago), dell'embargo americano contro Cuba - di cui però non si sarebbe parlato nell'incontro -, dei diritti dei cattolici a livello pubblico, ad esempio nell'educazione e nella sanità. Proprio per quanto riguarda i detenuti, non solo politici, la delegazione vaticana ha illustrato le tante richieste ricevute per interventi di carattere umanitario. Al termine, prima di affacciarsi insieme sull'immensa Plaza de la Revolucion, dove il Papa celebrerà la messa conclusiva della visita, tra Raul e Benedetto XVI c'è stato lo scambio dei doni. Il presidente ha regalato al Papa una riproduzione in legno della Madonna del Cobre. Il Pontefice ha ricambiato con un facsimile di un'edizione quattrocentesca della "Geographia" di Tolomeo, conservata nella Biblioteca Vaticana, dove in un planisfero aggiunto nel 1530 sono già raffigurati il continente americano e la stessa isola di Cuba.

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PAPA A CUBA: NEL TRAMONTO DI FIDEL AFFIDA FUTURO DEMOCRATICO AI GIOVANI

(AGI) - L'Avana, 27 mar.

(dall'inviato Salvatore Izzo)

La prima liturgia della visita pastorale di Benedetto XVI, celebrata a Santiago de Cuba nello stesso luogo dove celebro' Giovanni Paolo II nel 1998, e' stata "memorabile per la compostezza e il numero di partecipanti, circa 250 mila, mentre la sera inghiottiva un'enorme immagine del leader della rivoluzione che campeggiava di fronte all'altare".
Un inciso appena, ma l'elegante sottolineatura del professor Giovanni Maria Vian, direttore dell'Osservatore Romano al seguito del Papa in questo viaggio, coglie bene il momento che sta vivendo l'isola caraibica, rimasta troppo a lungo l'ultimo baluardo del comunismo internazionalista dopo il crollo del muro di Berlino.
"Fidel Castro e' stato un grande lider, ma con suo fratello Raul stiamo meglio, possiamo comprarci la macchina con cui lavoriamo", dice il conducente del vecchio taxi - una Dodge decappottabile americana di 60 anni fa - che ci porta in albergo.
"Qui la cosa piu' bella e' la tranquillita', tanta polizia e pochi delinquenti", aggiunge con cautela, saputo che siamo giornalisti. Certo, in questi giorni soprattutto, le carceri cubane sono molto frequentate, oltre ai 150 oppositori fermati alla vigilia del viaggio papale forse ci sono finiti i tanti barboni e sbandati che all'Avana dormivano per strada e ora non si vedono in giro: poverta' da nascondere. Ma e' solo maquillage, ha poco di ideologico il regime oligarchico di Raul, 81 enne fratello giovane del lider maximo, che il Papa ha salutato ieri all'aeroporto e dopo la messa di Santiago e che vedra' stasera all'Avana, al Palacio de la Revolution, quando in Italia sara' notte inoltrata.
Se 14 anni fa il viaggio di Giovanni Paolo II aveva ottenuto importanti aperture alla Chiesa Cattolica ma anche rafforzato l'immagine di Fidel all'interno e all'estero, ora Benedetto XVI parla molto chiaro: fin sull'aereo che lo portava in Messico, giovedi', ha detto che il marxismo "non risponde piu' alla realta'" e all'aeroporto di Santiago de Cuba, ieri, ha aggiunto che "Cuba guarda gia' avanti, sta ampliando i suoi orizzonti.
E questa mattina, nella preghiera alla Vergine del Cobre, nel Santuario simbolo del cattolicesimo cubano ma dove Giovanni Paolo II non pote' recarsi nel 1998, il Papa tedesco ha affidato "alla Madre di Dio il futuro di Cuba, affinche' avanzi nel cammino di rinnovamento e di speranza, per il maggior bene di tutti i cubani".
Ed ha voluto "far sapere a tutti vicini o lontani", di aver pregato per gli esuli fuggiti dalle persecuzioni del regime e per i prigionieri politici che ancora le subiscono.
"Ho pregato - ha dichiarato Benedetto XVI - per le necessita' di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di liberta', lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficolta'". "Ho posto, allo stesso tempo, nel suo Cuore Immacolato i giovani - ha continuato Benedetto XVI - affinche' siano autentici amici di Cristo e non cedano alle proposte che lasciano tristezza dietro di se'". E il Papa non ha dimenticato di citare tra i destinatari della sua preghiera anche le forze piu' legate alla Chiesa cubana: "i molti contadini e le loro famiglie, che desiderano vivere intensamente nelle loro case il Vangelo, e offrono anche le loro case come centri di missione per la celebrazione dell'Eucaristia".
"Sull'esempio della Santissima Vergine, incoraggio tutti i figli di questa cara terra - ha scandito - a continuare a fondare la vita sulla roccia salda che e' Gesu' Cristo, a lavorare per la giustizia, ad essere servitori della carita' e perseveranti in mezzo alle prove. Che niente e nessuno vi sottragga la gioia interiore, cosi' caratteristica dell'animo cubano".
Il Pontefice, per primo, in questi giorni e' sorridente e in buona forma (non ha usato in pubblico finora il bastone da passeggio che aveva con se' alla partenza da Fiumicino) consapevole di stare scrivendo una pagina di storia.
Nei suoi primi interventi Banedetto XVI ha ben rilevato cosa manca oggi a Cuba, oltre al benessere economico.
"Quando Dio e' estromesso - ha affermato subito dopo il suo arrivo nell'isola caraibica - il mondo si trasforma in un luogo inospitale per l'uomo, frustrando, nello stesso tempo, la vera vocazione della creazione di essere lo spazio per l'alleanza". - Dando "nuovo vigore" alla loro fede, i cattolici cubani debbono impegnarsi, ha chiesto, "con le armi della pace, del perdono e della comprensione", "a costruire una societa' aperta e rinnovata, una societa' migliore, piu' degna dell'uomo, che rifletta maggiormente la bonta' di Dio". "Allontanarsi da Dio - infatti - ci allontana da noi stessi e ci precipita nel vuoto", ha ammonito esortando poi cattolici di Cuba a difendere il matrimonio e la vita nascente.
"Il Mistero dell'Incarnazione, nel quale Dio si fa vicino a noi, ci mostra - ha detto nell'omelia della messa nella plaza Antonio Maceo - la dignita' incomparabile di ogni vita umana".
"Nel suo progetto di amore, fin dalla creazione, Dio ha affidato alla famiglia fondata sul matrimonio - ha ricordato - l'altissima missione di essere cellula fondamentale della societa' e vera Chiesa domestica". "Con questa certezza, voi, cari sposi - ha chiesto alle giovani coppie presenti al rito - dovete essere, in modo speciale per i vostri figli, segno reale e visibile dell'amore di Cristo per la Chiesa". "Cuba - ha scandito - necessita della testimonianza della vostra fedelta', della vostra unita', della vostra capacita' di accogliere la vita umana, specialmente la piu' indifesa e bisognosa".
Il Papa, ha riferito il portavoce, padre Federico Lombardi, "e' rimasto sorpreso dal numero di persone che lo aspettavano qui a Cuba". "Sopporta bene le fatiche e i cambi di fuso orario: sta bene e in Messico e' apparso in gran forma. Alla messa era forse un po' stanco a causa del viaggio, ma comunque in buona salute", ha spiegato ai giornalisti.
Quanto a un possibile incontro con il presidente venezuelano Hugo Chavez, presente a Cuba per ragioni mediche, Lombardi e' stato meno netto che nei giorni scorsi: "al seguito papale - ha detto - non e' arrivata nessuna richiesta specifica per un'udienza personale del presidente Chavez col Papa.
Se poi Chavez vorra' partecipare alla messa all'Avana e' libero di farlo".
L'incontro di Benedetto XVI con Fidel Castro, invece, appare piu' che probabile (dovrebbe avvenire mercoledi').
"Il Papa - ha chiarito padre Lombardi - e' disposto a questo.
Al momento non c'e' nessuna informazione in merito ma il viaggio dura fino a mercoledi'".

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Papa/ Oggi messa in Plaza Revolucion e incontro con Fidel

Con Raul parla di dissidenti politici. In serata rientro a Roma

L'Avana, 28 mar. (TMNews)

Ieri Raul, oggi, con ogni probabilità, Fidel.
Il Papa termina oggi la sua visita a Cuba e, dopo una messa mattutina in Plaza de la Revolucion, tutto lascia pensare che dopo l'incontro con il Presidente cubano, oggi avrà luogo quello con il "lider maximo" della Rivoluzione del 1959.
Joseph Ratzinger è entrato ieri sera (notte in Italia) nel Palacio de la Revolucion per una visita di cortesia a Raul Castro. Ricevuto dal picchetto militare alle 17.30 (23.30 italiane), ha avuto con il presidente cubano un lungo colloquio di oltre quaranta minuti, mentre il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha avuto un parallelo e più breve incontro con due vicepresidenti. Nel colloquio, definito "molto cordiale" dal portavoce vaticano Federico Lombardi, il Papa e il Capo dello Stato hanno parlato "sia della situazione del popolo di Cuba, sia delle attese della Chiesa di Cuba e del suo desiderio di svilupparsi ulteriormente, anche per poter dare contributo positivo allo sviluppo del paese". Nella conversazione, in particolare, "il Papa ha fatto presente l'importanza del giorno del venerdì santo per la Chiesa chiedendo il riconoscimento di questo come un giorno festivo, così come Giovanni Paolo II ha fatto per il Natale, che poi è stato riconosciuto come un giorno particolare".
Tra Bertone e i vicepresidenti si è discusso "delle buone relazioni tra Santa Sede e Cuba", ma anche "della Chiesa cubana, delle sue attese di poter sviluppare ulteriormente la sua presenza e la sua attività", ha detto Lombardi che, durante una conferenza stampa che si è svolta alle 20.30 (le due e trenta in Italia) all'Avana, ha anche sottolineato - in chiaro riferimento ai dissidenti politici detenuti a Cuba - che la Santa Sede ha ricevuto "molti messaggi per un interessamento di carattere umanitario per persone in difficoltà". Il portavoce vaticano non ha però voluto specificare nomi o dettagli. Negli incontri non è stato toccato specificamente il tema dell'embargo Usa a Cuba, ma "la posizione della Santa Sede è nota - ha precisato Lombardi - l'embargo non ha raggiunto scopi utili, ma ha contribuito alle difficoltà della popolazione cubana. Quello che è più importante per la Chiesa è il suo bene, e non pensa che sia questo il caso".
Lombardi ha peraltro reso noto che nella mattinata Ratzinger aveva incontrato una suora che per venti anni - com'è tradizione per alcune religiose contemplative che pregano ogni giorno per un determinato sacerdote - aveva pregato proprio per lui. Alla fine dell'incontro nel Palacio de la Revolucion, il presidente ha regalato al Papa una riproduzioni in bronzo della Madonna del Cobre. Benedetto XVI ha ricambiato con un facsimile della quattrocentesca ''Geographia'' di Tolomeo.
"La Chiesa - ha detto Lombardi in merito ad un cambiamento politico a Cuba - non ha la forza di chi pretende cose che sono difficili e lunghe da costruire, ma agisce con realismo, umiltà e chiarezza e cerca di dare un contributo allo sviluppo della società". Al termine dell'incontro al Palacio de la Revolucion, ieri, il Papa e Raul sono usciti dal palazzo governativo per salutare da lontano un gruppo di giornalisti. Il presidente cubano era affiancato da una traduttrice. Sullo sfondo è rimasto un gruppo di maggiorenti del Governo cubano e di monsignori e cardinali, tra i quali Bertone e i suoi due più stretti collaboratori, il 'ministro degli Esteri' Dominique Mamberti, che a Cuba ha compiuto un recente viaggio e che solitamente, per l'etichetta vaticana, non partecipa ai viaggi all'estero del Pontefice, e il Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu, ex nunzio a Cuba.
Oggi nella stessa Plaza de la Revolucion, che può contenere fino a 600mila persone, il Papa celebrerà messa alle nove (le 16 in Italia). E' l'ultimo appuntamento di Ratzinger a Cuba. Alle 16.30 (23.30 in Italia) si svolgerà la cerimonia di congedo alla presenza di Raul Castro all'aeroporto José Martì dell'Avana. Alle 17 decollerà l'aereo che riporta il Papa in Italia e che atterrerà all'aeroporto romano diCiampino alle 10.15 di giovedì. "Il Papa - ha detto ieri Lombardi - sta molto bene, comincia a sentire un po' la fatica per questo viaggio lungo, che però sicuramente terminerà bene". E' escluso che il Papa incontri singoli dissidenti politici o gruppi come le "Damas de blanco".
"L'idea di incontri del genere non è prevista - ha detto Lombardi - e del resto non ha incontrato neppure preti, seminaristi o religiosi. Ma i messaggi che gli vengono indirizzati sono noti al Papa, che tiene presenti le attese e le aspettative anche nei suoi discorsi, che per questo vanno ascoltati attentamente".
Sebbene il Vaticano non lo confermi ("Non è ufficialmente possibile, c'è la disponibilità, e dunque la possibilità del Papa, che è a Cuba fino a domani", ha detto Lombardi), è però altamente probabile che prima di partire per Roma, il Papa incontrerà Fidel Castro. Il quale, ancora carismatico per quanto anziano e malato, avrebbe però voluto evitare di vedere prima Benedetto XVI per non far ombra, nei giorni passati, al fratello Raul al quale dal 2008 ha ceduto il potere.

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Papa/ Oggi messa in Plaza Revolucion e incontro con Fidel

Con Raul parla di dissidenti politici. In serata rientro a Roma

L'Avana, 28 mar. (TMNews)

Ieri Raul, oggi, con ogni probabilità, Fidel.
Il Papa termina oggi la sua visita a Cuba e, dopo una messa mattutina in Plaza de la Revolucion, tutto lascia pensare che dopo l'incontro con il Presidente cubano, oggi avrà luogo quello con il "lider maximo" della Rivoluzione del 1959.
Joseph Ratzinger è entrato ieri sera (notte in Italia) nel Palacio de la Revolucion per una visita di cortesia a Raul Castro. Ricevuto dal picchetto militare alle 17.30 (23.30 italiane), ha avuto con il presidente cubano un lungo colloquio di oltre quaranta minuti, mentre il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha avuto un parallelo e più breve incontro con due vicepresidenti. Nel colloquio, definito "molto cordiale" dal portavoce vaticano Federico Lombardi, il Papa e il Capo dello Stato hanno parlato "sia della situazione del popolo di Cuba, sia delle attese della Chiesa di Cuba e del suo desiderio di svilupparsi ulteriormente, anche per poter dare contributo positivo allo sviluppo del paese". Nella conversazione, in particolare, "il Papa ha fatto presente l'importanza del giorno del venerdì santo per la Chiesa chiedendo il riconoscimento di questo come un giorno festivo, così come Giovanni Paolo II ha fatto per il Natale, che poi è stato riconosciuto come un giorno particolare".
Tra Bertone e i vicepresidenti si è discusso "delle buone relazioni tra Santa Sede e Cuba", ma anche "della Chiesa cubana, delle sue attese di poter sviluppare ulteriormente la sua presenza e la sua attività", ha detto Lombardi che, durante una conferenza stampa che si è svolta alle 20.30 (le due e trenta in Italia) all'Avana, ha anche sottolineato - in chiaro riferimento ai dissidenti politici detenuti a Cuba - che la Santa Sede ha ricevuto "molti messaggi per un interessamento di carattere umanitario per persone in difficoltà". Il portavoce vaticano non ha però voluto specificare nomi o dettagli. Negli incontri non è stato toccato specificamente il tema dell'embargo Usa a Cuba, ma "la posizione della Santa Sede è nota - ha precisato Lombardi - l'embargo non ha raggiunto scopi utili, ma ha contribuito alle difficoltà della popolazione cubana. Quello che è più importante per la Chiesa è il suo bene, e non pensa che sia questo il caso".
Lombardi ha peraltro reso noto che nella mattinata Ratzinger aveva incontrato una suora che per venti anni - com'è tradizione per alcune religiose contemplative che pregano ogni giorno per un determinato sacerdote - aveva pregato proprio per lui. Alla fine dell'incontro nel Palacio de la Revolucion, il presidente ha regalato al Papa una riproduzioni in bronzo della Madonna del Cobre. Benedetto XVI ha ricambiato con un facsimile della quattrocentesca ''Geographia'' di Tolomeo.
"La Chiesa - ha detto Lombardi in merito ad un cambiamento politico a Cuba - non ha la forza di chi pretende cose che sono difficili e lunghe da costruire, ma agisce con realismo, umiltà e chiarezza e cerca di dare un contributo allo sviluppo della società". Al termine dell'incontro al Palacio de la Revolucion, ieri, il Papa e Raul sono usciti dal palazzo governativo per salutare da lontano un gruppo di giornalisti. Il presidente cubano era affiancato da una traduttrice. Sullo sfondo è rimasto un gruppo di maggiorenti del Governo cubano e di monsignori e cardinali, tra i quali Bertone e i suoi due più stretti collaboratori, il 'ministro degli Esteri' Dominique Mamberti, che a Cuba ha compiuto un recente viaggio e che solitamente, per l'etichetta vaticana, non partecipa ai viaggi all'estero del Pontefice, e il Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu, ex nunzio a Cuba.
Oggi nella stessa Plaza de la Revolucion, che può contenere fino a 600mila persone, il Papa celebrerà messa alle nove (le 16 in Italia). E' l'ultimo appuntamento di Ratzinger a Cuba. Alle 16.30 (23.30 in Italia) si svolgerà la cerimonia di congedo alla presenza di Raul Castro all'aeroporto José Martì dell'Avana. Alle 17 decollerà l'aereo che riporta il Papa in Italia e che atterrerà all'aeroporto romano diCiampino alle 10.15 di giovedì. "Il Papa - ha detto ieri Lombardi - sta molto bene, comincia a sentire un po' la fatica per questo viaggio lungo, che però sicuramente terminerà bene". E' escluso che il Papa incontri singoli dissidenti politici o gruppi come le "Damas de blanco".

"L'idea di incontri del genere non è prevista - ha detto Lombardi - e del resto non ha incontrato neppure preti, seminaristi o religiosi. Ma i messaggi che gli vengono indirizzati sono noti al Papa, che tiene presenti le attese e le aspettative anche nei suoi discorsi, che per questo vanno ascoltati attentamente".
Sebbene il Vaticano non lo confermi ("Non è ufficialmente possibile, c'è la disponibilità, e dunque la possibilità del Papa, che è a Cuba fino a domani", ha detto Lombardi), è però altamente probabile che prima di partire per Roma, il Papa incontrerà Fidel Castro. Il quale, ancora carismatico per quanto anziano e malato, avrebbe però voluto evitare di vedere prima Benedetto XVI per non far ombra, nei giorni passati, al fratello Raul al quale dal 2008 ha ceduto il potere.

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Il Papa chiede a Raúl Castro la festa per il Venerdì Santo. P. Lombardi: la Chiesa locale è in rinascita

Il Venerdì Santo sia festa per la Chiesa cubana. È questa la richiesta avanzata da Benedetto XVI nel suo incontro con il presidente Raúl Castro, avvenuto ieri a L’Avana nel pomeriggio cubano. Il lungo colloquio ha toccato i punti salienti della realtà civile ed ecclesiale dell’isola, come conferma il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, al microfono del nostro inviato a Cuba, Luca Collodi:

R. – È stato un lungo incontro e questo è già un aspetto piuttosto significativo, perché il significato di questi incontri è anzitutto il fatto che delle persone si incontrino, e quindi si esce dalla formalità per entrare in un rapporto più approfondito. Anche per quello che era stato l’incontro tra Fidel Castro e Giovanni Paolo II, la dimensione personale era stata estremamente importante e aveva dato frutti significativi. Così, anche in questo viaggio direi che l’aspetto dell’incontro tra il presidente e il Papa – a parte i contenuti oggettivi che possono essersi comunicati – ha in sé un suo valore, proprio anche per la sua durata. E’ stato un incontro sereno e molto, molto cordiale.

D. – Sui contenuti c’è la possibilità di dire qualcosa?

R. – Si può dire certamente che hanno parlato della condizione attuale che vive il popolo di Cuba, la situazione del Paese e, per quanto riguarda il Papa, naturalmente, delle attese della Chiesa per una sua vita sempre più intensa, espressione sempre più piena della sua fede e, attraverso la sua presenza, anche nella vita del Paese. Il pellegrinaggio della Virgen de la Caridad, che ha occupato un anno e mezzo animando tutta l’Isola prima dell’inizio di quest’anno giubilare, è qualcosa che ha colpito profondamente anche le autorità cubane, perché è stato un segno della grande vitalità della Chiesa, del suo inserimento nella vita e nella sensibilità della popolazione, che in questo caso si è mobilitata anche al di là della cerchia più limitata dei praticanti, dei credenti nel senso più stretto. E questo dunque ha attirato l’attenzione e la stima delle autorità verso la Chiesa, ponendo certamente delle premesse di accoglienza per ulteriori passi in avanti. Il Papa ha anche fatto una richiesta molto specifica, che è quella della festività del Venerdì Santo: come nel viaggio di Giovanni Paolo II c’era stata la festività del Natale – riconosciuta come tale in conseguenza del viaggio di Giovanni Paolo II – così è una possibilità che il Venerdì Santo, che è sentito come giorno fondamentale anche nella tradizione religiosa dei cubani, possa essere riconosciuto maggiormente anche dalle autorità nella vita della nazione.

D. – In questi giorni, Cuba è al centro della presenza di tante persone. È a Cuba per delle cure mediche anche il presidente del Venezuela, Chavez, che ha voluto salutare il Papa senza – ha detto – voler interferire nell’agenda pontificia e del presidente Castro…

R. – Sì, mi sembra molto logico. Del resto, mi sarei stupito che il presidente di un altro Paese venisse durante una visita già breve e intensa, come è quella del Papa a Cuba, richiedendo un impegno specifico del Papa. Quindi, mi sembra buono quello che è stato detto e ci dà anche l’occasione di fargli, da parte nostra, gli auguri per la sua salute, perché sappiamo che è venuto qui a Cuba proprio per sottoporsi a delle cure. E, come è giusto, noi auguriamo che queste cure abbiano un buon successo.

D. – I media internazionali sono invece attratti da un possibile incontro con Fidel Castro…

R. – Sì e mi sembrano concentrati su questo in modo un po’ ossessivo, mentre ci sono anche altre dimensioni molto importanti di questo viaggio, specie quella del pellegrinaggio del Papa, ovvero il cuore, il motivo della sua venuta qui a Cuba. Naturalmente, da un punto di vista per così dire, simbolico, un incontro con un grande leader della storia cubana ha un suo significato e una sua importanza, e il Papa ha fatto capire di essere aperto a questa possibilità. Se avverrà, lo diremo.

D. – La presenza del Papa sta rafforzando la Chiesa a Cuba, il suo ruolo?

R. – Certamente. Soprattutto la rafforza interiormente, che poi è la prima cosa da cui possono seguire tutte le altre. La Chiesa vive a Cuba un momento felice, proprio perché questa celebrazione – il pellegrinaggio prima, e l’anno giubilare della Virgen de la Caridad – si manifestano, al di là di ogni aspettativa, come momenti di grazia e di rivitalizzazione interiore della Chiesa e del popolo cubano. Quindi, c’è una dimensione spirituale che non va dimenticata: a parte l’incoraggiamento che il Papa può dare con la sua presenza, il suo è un incoraggiamento che si inserisce su un momento di grazia profondamente religioso. (gf)

© Copyright Radio Vaticana


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Cuba, Papa spinge per cambiamenti, ma regime esclude riforme

L'AVANA (Reuters)

Il Papa Benedetto XVI ha chiesto con forza cambiamenti e un ruolo maggiore per la Chiesa cattolica a Cuba, ma il suo appello è stato immediatamente respinto dal regime comunista, col vice presidente che ha escluso riforme politiche nel Paese caraibico.
Mentre il Pontefice incontrava il presidente Raul Castro, il Vaticano rendeva noto anche di aver presentato una "richiesta umanitaria", facendo sollevare così l'ipotesi di aver chiesto la liberazione di dissidenti politici o del cittadino americano Alan Gross.
Incontrando Castro nel Palazzo della Rivoluzione, Benedetto ha anche chiesto al leader cubano di trasformare il Venerdì Santo in festa nazionale, dopo che nel 1998 Fidel Castro, su richiesta del Papa Giovanni Paolo II, aveva ripristinato la festività del Natale.
Intanto proprio Fidel Castro ha scritto in un editoriale pubblicato ieri sera sul sito www.cubadebate.cu che incontrerà oggi il Papa, prima del ritorno a Roma.
Benedetto è arrivato a Cuba per il secondo viaggio papale della storia in una fase in cui Raul Castro ha dato avvio a riforme dell'economia che puntano a rafforza il comunismo.
Il presidente sta incoraggiando la nascita di nuove imprese private e la riduzione del ruolo dello Stato, anche col taglio di 1 milione di posti di lavoro statali, cioè il 20%.
Contemporaneamente, Raul Castro ha deciso di considerare la Chiesa come interlocutore sulle questioni sociali e di migliorare le relazioni col Vaticano.
Ma ieri Marino Murillo, vice presidente del Consiglio dei ministri e considerato il "boss" delle riforme economiche ha detto ai giornalisti che "a Cuba non ci sarà una riforma politica".
"Parliamo di aggiornare il modello economico cubano per rendere sostenibile il nostro socialismo".
Dal suo arrivo nell'isola, lunedì scorso, il Papa aveva parlato della necessità di rinnovamento, di riconciliazione e di apertura della società cubana, considerando la Chiesa un partner nella transizione.

(Philip Pullella e Jeff Franks)

© Copyright Reuters


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PAPA A CUBA: INCONTRA RAUL CASTRO E GLI DA' LISTA DETENUTI INGIUSTAMENTE

Salvatore Izzo

(AGI) - L'Avana, 28 mar.

"Il Papa ha sollevato con Raul Castro anche il tema dei diritti umani in base alle richieste che sono pervenute in Vaticano".
Lo ha reso noto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, precisando che "di tali petizioni si e' parlato sia nel colloquio privato tra Papa e presidente cubano sia nella riunione delle due delegazioni che si e' tenuta contemporaneamente al palazzo della Revolution. "Al Papa erano arrivati nelle scorse settimane molti messaggi con richieste di aiuto di carattere umanitario per persone in difficolta'", ha precisato padre Lombardi, che tuttavia non ha voluto dare indicazioni piu' precise sulla lista preparata in Vaticano, ne' dire se vi era incluso il nome di Alan Gros, l'ebreo americano arrestato nel dicembre 2009 per aver venduto sull'isola senza l'autorizzazione del governo cubano materiale informatico e per le comunicazioni satellitari, condannato nel marzo del 2011 a quindici anni di carcere per "atti contro l'indipendenza e l'integrita' dello Stato".
"Non posso dare indicazioni sulle singole persone per le quali e' stato chiesto l'interessamento del Papa e della Santa Sede", ha spiegato Lombardi ricordando che a favore dei detenuti politici e di quanti soffrono per la lontananza forzata dei loro cari il Pontefice ha parlato pubblicamente nel discorso al Santuario della Vergine del Cobra, assicurando la sua preghiera per "per le necessita' di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di liberta', lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficolta'".
Su richiesta della Chiesa Cattolica, recentemente Raul Castro ha concesso la liberazione di 2900 detenuti, alcuni dei quali dissidenti politici arrestati durante la stretta repressiva del regime cubano dell'agosto 2003. Tra i rilasciati grazie all'indulto approvato in vista della visita del Papa (in maggioranza detenuti anziani o con pochi precedenti penali alle spalle) anche 86 detenuti stranieri da 25 paesi diversi, tra cui 4 italiani.

© Copyright (AGI)

PAPA: 40 MINUTI CON RAUL CASTRO IN PALAZZO DELLA REVOLUTION

Salvatore Izzo

(AGI) - L'Avana, 28 mar.

E' durato oltre 40 minuti il colloquio privato tra Benedetto XVI e il presidente cubano Raul Castro, che lo ha ricevuto ieri sera nel Palazzo della Revolution all'Avana.
"E' stato un tempo piuttosto lungo, che testimonia 'l'importanza di questa conversazione sulla situazione di Cuba e le attese della Chiesa locale, che desidera poter dare un contributo sempre maggiore al bene comune, sviluppando la sua presenza nei campi dell'educazione e dell'assistenza", ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Incontrando i giornalisti, il religioso ha anche sottolineando che ieri "fra il Papa e il presidente c'e' stato un incontro personale, al di la' dei contenuti".
"Anche tra Fidel Castro e Giovanni Paolo II era stato importante proprio il dialogo personale, perche' da questo puo' nascere un cambiamento", ha rilevato da parte sua l'ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, Eduardo Delgado Bermudez.
Al termine del colloquio, il Papa e Raul Castro si sono affacciati insieme sul patio del Palazzo della Revolution per concedersi ai fotografi e alle tv che hanno immortalato tra l'altro la doppia stretta di mano che si sono scambiati rimanendo per qualche istante con tutte e quattro le mani allacciate.
Anche se entrambi potranno ricevere critiche per queste immagini (come accadde a Giovanni Paolo II quando si affaccio' insieme a Pinochet dal balcone del palazzo la Moneda di Santiago del Cile) Benedetto XVI e Raul Castro sembravano a loro agio e contenti della circostanza. In particolare, il fratello e successore del lider maximo, che al momento dell'arrivo dell'illustre ospite era un po' teso e impettito, nel completo blu che raramente indossa, alla fine dell'incontro appariva invece come sollevato. Tanto che, accompagnando il Papa verso l'automobile, ha salutato il suo segretario, monsignor Georg Gaenswein, con una pacca sulla spalla assai poco formale.
Contemporaneamente al colloquio tra il Papa e il presidente, nel palazzo della Revolution si sono riunite la delegazione vaticana composta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, dal sostituto monsignor Giovanni Angelo Becciu e dal segretario per i rapporti con gli Stati monsignor Dominique Mamberti, e quella cubana con a capo il vice presidente Jose' Ramon Machado Ventura, coadiuvato da alcuni ministri e dall'ambasciatore Delgado Bermudez. Questo incontro, pero', e' durato solo una ventina di minuti a causa di esigenze protocollari. Era previsto infatti che assistessero alla cerimonia dello scambio dei doni, quando il presidente ha regalato al Papa una riproduzione in legno della Madonna del Cobre e ha ricevuto in dono una copia in facsimile della quattrocentesca "Geographia" di Tolomeo, conservata nella Biblioteca Vaticana, con un planisfero del 1530 che raffigura gia' il continente americano e l'isola di Cuba.

© Copyright (AGI)

PAPA: CHIEDE A RAUL CASTRO CHE IL VENERDI' SANTO SIA FESTIVO

Salvatore Izzo

(AGI) - L'Avana, 28 mar.

Nell'incontro di oggi al Palazzo della Revolution, Benedetto XVI ha chiesto al presidente cubano Raul Castro che il Venerdi' Santo sia riconosciuto sull'isola caraibica come giorno festivo. Lo ha riferito il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ricordando che nel 1998, al termine della sua visita pastorale a Cuba, Giovanni Paolo II chiese e ottenne da Fidel Castro che il giorno di Natale fosse dichiarato festivo. "Il governo cubano - ha detto ancora il gesuita - dovra' riflettere sulla richiesta, per cui non ci aspettiamo una risposta in tempi brevi. Tuttavia la concessione di questa festivita' in piu' sarebbe il segno concreto di un passo in avanti, di un'evoluzione nel riconscimento del ruolo della Chiesa nella societa'".

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PAPA A CUBA: LOMBARDI, ASCOLTA TUTTI, NON VIENE A DARE LEZIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - L'Avana, 28 mar.

"Benedetto XVI non viene a dare lezioni.
Nei suoi interventi a Cuba c'e' piuttosto un senso fraterno, la consapevolezza di un cammino lungo e difficile, da affrontare in modo piuttosto graduale".
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha voluto sottolinearlo rispondendo ai giornalisti che all'Avana gli chiedevano di commentare le affermazioni di un esponente del Governo cubano che alcuni media hanno interpretato come una risposta alle parole del Pontefice sul fatto che il marxismo non e' in grado di rispondere alle esigenze degli uomini di oggi.
Il vice presidente cubano Marino Murillo aveva detto ieri che "a Cuba non ci saranno cambiamenti politici", ma solo "sara' aggiornato per quanto necessario il modello economico".
E padre Lombardi, pur affermando di non voler replicare in merito a queste affermazioni per non averne esatta conoscenza, ha voluto sottolineare con quale spirito il Papa propone le sue riflessioni sui temi sociali: "c'e' - osservato - molto realismo e anche molta umilta' nelle sue parole e la consapevolezza che la Chiesa di Cuba e' umile, non e' certo una potenza, e dice semplicemente: noi vogliamo dare il nostro servizio e la nostra partecipazione alla societa'". Quello del Papa, cioe', "non e' l'atteggiamento di chi vuole insegnare la strada. C'e' una cammino in corso, che il popolo cubano sta percorrendo da anni. La Chiesa non parla con la forza di chi pretende le cose, sa che i cambiamenti politici richiedono una strada difficile". E dunque interviene "con realismo", testimoniando "serenita', umilta'' fraternita' e spirito di servizio".
Quanto alle richieste dei dissidenti di incontrarlo, il portavoce ha rivelato che il Papa e' a conoscenza da diverse settimane che ci sono messaggi che chiedono di concedere incontri. Ma soprattutto il Papa e' informato, conosce preoccupazioni e attese della popolazione cubana. In un viaggio di due giorni non potevano essere previsti incontri con gruppi particolari, nemmeno quelli della Chiesa. Ma i messaggi inviati in Vaticano dai dissidenti sono conosciuti e il Papa parla tenendo presente le situazioni".
"Naturalmente - ha continuato Lombardi - con questa visita spera di essere di impulso per passi ulteriori per la vita della Chiesa e il bene della societa' nel suo insieme. Questa e' l'intenzione, i risultati andranno valutati". Del resto, ha ricordato, "anche le parole storiche di Giovanni Paolo II nel viaggio di 14 anni fa hanno indicato un cammino, ma abbiamo visto che tanto resta da fare".
"Il Pontefice - ha concluso Lombardi - non e' il padrone delle leggi di un paese e delle soluzioni politiche economiche e giurdiche, dunque non puo' intervenire su questo in maniera diretta ma se dice che Chiesa intende lavorare per il bene del Paese spera che sia data la possibilita' concreta di poterlo fare, di esprimere le sue potenzialita' per il bene comune dell'intera societa'".

© Copyright (AGI)

PAPA A CUBA: LOMBARDI, PROGRAMMA FATICOSO MA VA AVANTI

Salvatore Izzo

(AGI) - L'Avana, 28 mar.

"Dopo le impegnative giornate del Messico, qui a Cuba Benedetto XVI accusa un po' la fatica di questo viaggio cosi' lungo. ma arrivera' molto bene fino alla fine della visita".
Lo ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, nel briefing tenuto a Cuba sull'incontro tra Papa Ratzinger e Raul Castro.
"Il Papa - ha assicurato Lombardi - sta molto bene, per la sua eta'".

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LA SANTA SEDE MANIFESTA «INTERESSE» PER IL DISSIDENTE

Slogan anti rivoluzione, Vaticano chiede notizie del contestatore di Santiago de Cuba

L'uomo era stato allontanato dalla polizia. Blogger: «Picchiato per le critiche ai leader dell'isola»

MILANO - Il Vaticano ha chiesto al governo dell'Avana informazioni sulla sorte dell'uomo che ieri ha urlato slogan antirivoluzionari prima della messa di Benedetto XVI a Santiago de Cuba. «Abbiamo stabilito un contatto per informarci su questa persona e sulla sua situazione», ha fatto sapere padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede. «Oltre a questo - ha proseguito - non ho nulla da aggiungere. Ma c'è stato interesse da parte nostra ed è stato manifestato». L'uomo, che ha gridato slogan quali «Basta con la rivoluzione! Basta con la dittatura!», è stato portato via da agenti di sicurezza.

LE CRITICHE - Il portavoce dei dissidenti cubani, Elizardo Sanchez, ha fatto saper che l'uomo non è stato identificato. La blogger Yoani Sanchez ha scritto in un tweet che l'uomo è stato picchiato per aver criticato i leader dell'isola, mentre il Papa è stato accolto calorosamente nonostante abbia detto prima del suo arrivo che il marxismo è superato. Lunedì padre Lombardi aveva detto che chi andava alla messa aveva il diritto di «pregare tranquillamente con il Papa senza complicazioni» (fonte: LaPresse/Ap).

28 marzo 2012 | 12:26


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