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    Paparatzifan
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    00 04/10/2012 22:54
    Da "Vatican Insider"...

    4/10/2012

    Il Papa : “Da Loreto dobbiamo comunicare che Dio c’è e ci vuol bene”

    Il pontefice nella cittadina delle Marche tra bagni di folla e battute fuori dal protocollo. “Nella Santa Casa ci sentiamo a casa nostra”

    GIACOMO GALEAZZI
    INVIATO A LORETO
    Ieri all'udienza generale in piazza San Pietro aveva tuonato contro gli "esperti" che snaturano la fede, oggi a Loreto ha reclamato una Chiesa che si rimbocchi le maniche, che non si chiuda in se stessa ma dialoghi con la società contemporanea e sia presente e missionaria nelle strade del mondo accanto alle persone concrete. Toni giovannei e slanci conciliari che testimoniano la radice comune tra il Papa che ha indetto il Concilio Vaticano e il suo successore che a quella storica assise mezzo secolo fa fu teologo di punta. Ma soprattutto, come ha detto sorridendo il Pontefice, "ci sentiamo a casa nostra". E la distanza dai veleni e dai sospetti curiali è apparsa subito immensa.

    "Uscire dal Vaticano fa bene al Papa", sintetizza un religioso davanti alla Santa Casa. E in effetti Benedetto XVI era sembrato piuttosto stanco e provato al suo arrivo al santuario, dov'è entrato sulla pedana appoggiandosi al bastone. Ai motivi di tensione degli ultimi giorni (sabato è attesa la sentenza nel processo al suo ex maggiordomo Paolo Gabriele) si è aggiunto stamattina il leggero fastidio provocato dallo spostamento in elicottero. Già in altre circostanza, come per esempio nel trasferimento da Parigi a Lourdes nel mezzo un violento nubifragio, un po' di mal d'aria ha causato un lieve senso di malessere, poi però anche stavolta il Pontefice ha visibilmente recuperato energie nel corso della visita.

    E la seconda parte del pellegrinaggio a Loreto è stata un "crescendo" tra bagni di folla e scambi di battute fuori protocollo con i tanti fedeli che si sono stretti attorno a lui in questo periodo di difficoltà per la Santa Sede. Un modo popolare e spontaneo della Chiesa sul territorio per esprimere calore e per esprimere al Papa la più convinta partecipazione alla sua coraggiosa missione di purificazione e di risanamento. Significativamente il Papa ha voluto accanto a sè il suo vicario per il Vaticano, il cardinale Angelo Comastri che qui ha Loreto è stato a lungo delegato e che martedì è finito sotto i riflettori dei mass media perché è stato chiamato in causa dal "corvo" come suo confidente nella rete di "suggestioni" che egli descrive all'interno della Santa Sede.

    Sulle colline marchigiane, nella cintura dei fedeli accorsi a salutarlo, il clima è tutt'altro e l'atmosfera non ha nulla a che vedere con i venti malevoli di Curia. "Dobbiamo invocare la Vergine che ci aiuti ad offrire al mondo la verità che Dio c'e' e ci vuole bene", ha detto Benedetto XVI ai vescovi delle Marche e ai cardinali che lo hanno accompagnato nel suo pellegrinaggio mariano: il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il vicario per la Città del Vaticano e arcivescovo emerito della Prelatura di Loreto, Angelo Comastri, l'arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, il presidente del dicastero per i migranti, Antonio Maria Veglio', e il presidente emerito dell'Accademia della Vita, Elio Sgreccia. E ha aggiunto:"A Loreto, nella casa di Maria, tutti ci sentiamo a casa nostra e io ho chiesto protezione per il Sinodo e per l'Anno della Fede".

    Joseph Ratzinger è sembrato di buon umore. "Confermando una tradizione ormai consolidata, ora il Papa si ritira per riposare ma voi potete continuare a chiacchierare e divertirvi e magari prendete il caffé", si e' congedato così dai vescovi delle Marche e dalle personalita' del seguito al termine del pranzo consumato nel Centro Giovanni Paolo II di Loreto. Il clima del pranzo, come testimonia la battuta del Pontefice tedesco era molto festoso. A tavola ciauscolo, olive ascolane, passatelli in brodo, carne grigliata e fagiolini. Alla fine anche dolci secchi dell'antica Pasticceria del Picchio. Per chi ha bevuto vino, c'era il Rosso del Conero.

    Intanto le sue parole al santuario fanno rapidamente il giro di una Regione in profonda crisi economica, come dimostrano le delegazioni di lavoratori che hanno perso il lavoro "Nella crisi attuale, che interessa non solo l'economia ma vari settori della società", il Papa ha chiesto di far prevalere la "solidarietà sull'egoismo” e ricordare i problemi di tante famiglie che guardano al futuro con preoccupazione, i desideri dei giovani", "le sofferenze di chi attende gesti e scelte di solidarietà e di amore". L'invito formulato dal Papa a Loreto, a tener presente nella crisi economica attuale i valori della solidarietà e le difficoltà delle famiglie e dei giovani, ha certamente presente i dati sulla disoccupazione nella Regione, diffusi dall'Istat lo scorso settembre. Il tasso di disoccupazione nelle Marche in settembre è stato dell'8,2 per cento, cioé più 2,4 punti in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Tra i giovani sotto i 25 anni, ha raggiunto il 23,5 per cento. In Italia la situazione è ancora più grave: il tasso generale raggiunge il 10,05 per cento, con un picco di 34,3 per cento tra gli under 30.

    Celebrando la messa davanti al santuario di Loreto, uno dei più importanti santuari del mondo dedicati alla Madonna, il Papa ha spiegato che l'invito a incarnare la fede nella vita delle persone e delle società "risuona oggi con particolare forza", "nella crisi attuale, che interessa non solo l'economia ma vari settori della società". In un passaggio ulteriore ha affidato a Maria "tutte le difficoltà che vive il nostro mondo - ha detto - alla ricerca di serenità e di pace, i problemi di tante famiglie che guardano al futuro con preoccupazione, i desideri dei giovani che si aprono alla vita, le sofferenze di chi attende gesti concreti di solidarietà e di amore".


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    Papa/ Dopo pranzo con vescovi, Benedetto XVI partito da Loreto

    Menù marchigiano, poi riposo: "Continuate pure a chiacchierare"

    Roma 4 ott. (TMNews)

    In anticipo di un quarto d'ora rispetto al programma previsto, il Papa ha lasciato Loreto intorno alle 16.45. L'elicottero che trasporta Benedetto XVI dovrebbe impiegare un'ora per raggiungere il Vaticano. Il Papa era arrivato attorno alle 10.
    Dopo la messa mattutina, il Papa - informa l''Osservatore romano' - ha incontrato in sagrestia il sottosegretario Antonio Catricalà e il presidente di Poste Italiane, Ialongo, che gli hanno presentato un francobollo commemorativo per il cinquantesimo del Vaticano II. In papamobile quindi è rientrato al centro giovanile di Montorso, dove sul piazzale era esposta l'autovettura che condusse Giovanni XXIII a Loreto concessa dal Museo della Mercedes di Stoccarda. Al Papa e al suo entourage è stato offerto un pranzo marchigiano: olive ascolane, passatelli in brodo, carne grigliata e fagiolini. Alla fine anche dolci secchi. Per chi ha bevuto vino, c'era il Rosso del Conero "Confermando una tradizione ormai consolidata - ha detto Ratzinger con una battuta riferita dai presenti - ora il Papa si ritra per riposare ma voi potete continuare a chiacchierare e divertirvi e magari prendete il caffè".
    Nel pomeriggio, prima del congedo, il Papa ha incontrato i familiari dell'arcivescovo Tonucci e gli organizzatori della visita. Tra i doni consegnatigli nella circostanza, quello del presidente della Regione Marche ¿ cento fogli di carta intestata a Benedetto XVI realizzata a Fabriano con una tecnica antichissima ¿ e la prima delle 50 copie di uno speciale Vangelo realizzato in occasione dell'Anno della fede, presentata dall'amministratore delegato di Tecnostampa e presidente della Confindustria della provincia di Ancona Giuseppe Casali, e dal vicepresidente delle edizioni artistiche FMR, Fabio Lazzari. Poco prima delle 17, la partenza alla volta di Roma Si tratta del trentesimo viaggio del Papa in Italia.

    © Copyright TMNews


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    00 04/10/2012 22:59
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    PAPA: SAN FRANCESCO VERO VANGELO VIVENTE

    Salvatore Izzo

    (AGI) - Loreto, 4 ott.

    Nell'omelia della celebrazione presieduta sul sagrato della Santa Casa di Loreto, il Papa ricorda che oggi si fa memoria di san Francesco di Assisi, vero "Vangelo vivente".
    Ricordando poi l'Anno della Fede che inizia il prossimo 11 febbraio per ricordare i 50 anni dall'apertura del Concilio (alla vigilia del quale esattamente il 4 ottobre 1962 Giovanni XXIII usci' dal Vaticano per il suo viaggio in treno a Loreto e Assisi), il Pontefice affida infine alla Santissima Madre di Dio "questo speciale tempo di grazia per la Chiesa, che si apre davanti a noi".

    © Copyright (AGI)

    PAPA: ACCENDE CANDELA DELLA GRANDE PREGHIERA PER L'ITALIA


    Salvatore Izzo


    (AGI) - Loreto, 4 ott.

    Con il suo pellegrinaggio a Loreto, 30esimo viaggio in Italia dall'elezione del 2005, Benedetto XVI intende celebrare oggi il 50esimo anniversario dello storico viaggio in treno di Giovanni XXIII a Loreto ed Assisi il 4 ottobre 1962, prima visita apostolica di un Pontefice fuori da Roma nei tempi moderni, ma anche la Grande Preghiera per l'Italia voluta nel 1994 da Giovanni Paolo II e lo ha fatto accendendo la candela che il Pontefice polacco aveva acceso nella sua visita del 10 dicembre 1994, quando fu accolto dall'arcivescovo prelato Loris Capovilla che aveva accompagnato Roncalli su quel treno. IL gesto di riaccendere oggi la candela di Wojtyla e' stato compiuto pero' per affidare all'intercessione della Vergine Maria i lavori del Sinodo dei Vescovi, che inizia il 7 ottobre, e l’Anno della Fede che aprira' solennemente l'11 ottobre. Il Papa tedesco ha utilizzato la pedanamobile all'interno della Basilica di Loreto, come fa ormai da piu' di un anno per raggiungere l'altare della Confessione nelle cerimonmie liturgiche in San Pietro.

    © Copyright (AGI)


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    00 06/10/2012 09:51
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    IL FUORIPROGRAMMA NEL TRAGITTO PER RAGGIUNGERE LA BASILICA SI E’ FERMATO PER INCONTRARE ALCUNE FAMIGLIE

    Il tenero abbraccio con sei bimbi

    Silvia Santini

    LORETO (Ancona)

    PAPA BENEDETTO XVI porge il suo tenero abbraccio a sei bambini scelti tra la folla: lacrime di commozione e tanta gioia a Loreto. Il pontefice si trovava a bordo della papamobile quando ieri mattina attorno alle 11 ha attraversato tutta la centralissima piazza della Madonna per raggiungere il sagrato della basilica della Santa Casa di Loreto. Si è trattato di un tragitto breve ma intenso, accolto in un clima di sincero raccoglimento da parte di migliaia di fedeli giunti nella città mariana per udire le sue parole. Un percorso inframmezzato da sei soste, tanto piccole quanto significative soprattutto per quei sei bambini e le loro famiglie che in un attimo hanno visto splendere una nuova luce nei loro occhi: sono bastati pochi secondi infatti perché il primo dei bambini scelti tra le file più prossime alle transenne che delimitavano il percorso, fosse alzato al cospetto del Santo Padre per ricevere un grande abbraccio e una carezza di benedizione.
    NON UN PIANTO né un fremito per la piccola anconetana Federica Lanari di appena nove mesi e mezzo, che è stata la prima a essere portata tra le braccia del Santo Padre dalla mamma Alice Canali, arrivata ieri mattina a Loreto con il gruppo “Fides vita”. Le lacrime di commozione della donna sono valse più di mille parole: Canali infatti, con un grande sorriso, ha dimostrato tutta la felicità di cui una madre può godere alla vista di un evento che interessa il proprio figlio e gode della più alta sacralità.
    DOPO ALTRI quattro bambini che hanno beneficiato dell’abbraccio del Papa, ripercorrendo lo stesso tragitto sulla papamobile, appena terminato lo svolgimento della funzione religiosa, anche Miriam Zandri, una piccola loretana di appena due anni, ha salutato il pontefice facendo il suo breve e privilegiato ingresso all’interno della papamobile. Prima di essere accarezzata da Papa Benedetto XVI però, la piccola è scoppiata in un tenero pianto, forse impaurita dalla folla o dal gesto improvviso della mamma Raffaella Sbaffo che l’ha porta all’arcivescovo che sedeva accanto al pontefice.
    UN’ESPERIENZA del cui significato la piccola Miriam non è ancora conscia ma tra qualche anno potrà sicuramente ricordare il grande evento come uno dei più toccanti della sua vita.

    © Copyright Il Resto del Carlino, 5 ottobre 2012


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    Loreto scaccia l'incubo Vatileaks

    Per il Papa un bagno di folla

    Giorgio Guidelli
    Loreto (Ancona)

    GLI OCCHIONI di Federica. I ciuffi biondi di Miriam. L’abbraccio di padre Georg. La carezza del Papa a quei due piccoli batuffoli d’una manciata di mesi. Sono bastate poche, delicate, mosse per sferrare lo scacco matto a Vatileaks e sciogliere sotto il sole del Santuario le pozioni avvelenate del corvo romano.
    QUESTO, il miracolo di Loreto, ieri, a mezzo secolo spaccato dall’ultima visita, quella del «Papa buono», alla vigilia del Concilio Vaticano II. Ed è in quella scia solcata dal celeberrimo «Roncalli express» che portò alla Santa Casa e dall’indimenticata Mercedes Benz del pontefice dei bimbi, che Ratzinger s’è mosso per ricompattare la sua Chiesa. La sua gente. Alla quale Giovanni XXIII arrivò da terra e sulla quale Ratzinger è atterrato dal cielo. Una contiguità metaforica. Cambiano i tempi, i modi, ma non la sostanza. Che scaccia le ombre. Anche quelle più inquietanti. Quelle del maggiordomo Paolo Gabriele che ha tirato in ballo l’ex arcivescovo delegato pontificio di Loreto, monsignor Angelo Comastri. Il quale, pochi istanti prima della messa sul sagrato di piazza, ha scandito: «Sono menzogne, solo menzogne. La verità verrà fuori e trionferà». Per poi disciogliere le polemiche in un sorriso. E in un messaggio: «Oggi siamo qui per portare gioia. E per me è un ritorno a casa». Quassù, sulla «fortezza» cattolica tra Macerata e Ancona, Comastri fu un cuore pulsante. Un indimenticabile. E, a cavallo tra la morte di Giovanni Paolo II e l’avvento di Ratzinger, sette anni fa, strinse in mano le redini della Santa Sede.
    CI HA PENSATO poi Benedetto XVI a ratificare la cifra della visita lauretana: «Nella crisi attuale che interessa non solo l’economia, ma vari settori della società — ha rimarcato nell’omelia — l’incarnazione del figlio di Dio ci dice quanto l’uomo sia importante per Dio e Dio per l’uomo. Senza Dio l’uomo finisce per far prevalere il proprio egoismo sulla solidarietà e sull’amore». Tradotto: un ritorno all’umanesimo. Contro le miserie di palazzo.
    TRA PASSATELLI in brodo e i ghiotti dolci che gli rispolverano il ricordo della sua Baviera, nel mezzo del pranzo, Ratzinger ha scherzato: «Confermando una tradizione ormai consolidata, ora il Papa si ritira per riposare ma voi potete continuare a chiacchierare e divertirvi e magari prendete il caffè». Ma a sorridere sono stati tutti i diecimila della piazza lauretana in un concerto d’applausi e in un tripudio di foulard. E allora il pensiero all’«indimenticabile Papa che mi ha preceduto» è anche negli occhi delle bimbe Miriam e Federica. Il miracolo di Roncalli e Ratzinger vive anche in loro.

    © Copyright Il Resto del Carlino, 5 ottobre 2012


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    «IL PAPA era sereno e calmo: la giornata non poteva svolgersi in modo migliore»

    Silvia Santini

    E’ apparso pieno di gioia monsignor Giovanni Tonucci, arcivescovo delegato pontificio di Loreto, un attimo dopo che l’elicottero con a bordo papa Benedetto XVI, esattamente alle ore 16.30 di ieri, si è alzato in volo dalla collina di Montorso per far ritorno in Vaticano dopo i consueti saluti del pontefice alle autorità.
    «Quando mi sono seduto accanto al santo Padre sulla papamobile, il suo stato rilassato ed estremamente felice per l’accoglienza che ha ricevuto nella città mariana mi ha contagiato, facendo sparire in me ogni ansietà», ha commentato monsignor Tonucci.
    UNA GIORNATA all’insegna della sobrietà che il Papa ha vissuto dunque in uno stato di grande quiete interiore: «Papa Benedetto XVI mi ha confidato il suo stupore per il sacro silenzio che regnava in piazza della Madonna al momento della funzione religiosa, sinonimo di attenta partecipazione e non di distacco da parte dei fedeli, che hanno seguito l’intera messa con grande concentrazione — ha concluso l’arcivescovo di Loreto —. Il pontefice mi ha comunicato inoltre di aver gradito molto la bellezza dei canti che tutti i pellegrini convenuti hanno potuto ascoltare durante la funzione religiosa e l’esplosione di entusiasmo finale delle migliaia di pellegrini, che attorno alle ore 12.45, lo hanno accompagnato con le loro grida di gioia mentre usciva per mezzo della papamobile da piazza della Madonna per raggiungere il centro Giovanni Paolo II».

    © Copyright Il Resto del Carlino, 5 ottobre 2012

    [Modificato da Paparatzifan 06/10/2012 20:47]
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