00 06/02/2009 20:56
Dal blog di Lella...

VATICANO: VESCOVO KOCK SU LEVEBVRIANI, PREZZO DA PAGARE PER L'UNITA' TROPPO ALTO

CAPO CONFERENZA EPISCOPALE ELVETICA SCRIVE LETTERA APERTA A CATTOLICI SVIZZERI

Soletta, 6 feb.- (Adnkronos/ats) -

Il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) Kurt Koch ha pubblicato oggi una lettera aperta ai cattolici elvetici sulla vicenda Vaticano-lefebvriani. Ci si puo' chiedere se Roma non sia andata troppo incontro alla Fraternita' San Pio X, scrive il responsabile della diocesi di Basilea nella sua missiva di sette pagine, precisando tuttavia di esprimersi a titolo personale.
Il riavvicinamento di Roma con questa comunita' ultrancoservatrice pone la Chiesa cattolica in una situazione difficile, rileva il vescovo.
''Il prezzo da pagare per l'unita' non e' troppo alto?'', prosegue monsignor Koch, aggiungendo di capire tutti coloro che lo pensano. Anche per lui, ''nella situazione attuale e' molto difficile vedere qualcosa di positivo''. Koch ribadisce poi che l'antisemitismo e la negazione dell'Olocausto non trovano posto nella Chiesa cattolica. E aggiunge che se la Fraternita' San Pio X vuole il pieno riconoscimento deve accettare i principi fondamentali del Concilio Vaticano II.
Nella sua lettera, che comincia con ''cari fratelli e sorelle'', Koch critica il modo in cui e' avvenuta la comunicazione in seno alla Chiesa cattolica: sulla revoca della scomunica il presidente della CVS dice di essere stato informato soltanto il giorno stesso, sebbene la Svizzera sia direttamente toccata dalla decisione.
La sede centrale della Fraternita' San Pio X si trova infatti a Econe, in Vallese.
Nonostante le critiche e le domande aperte, Koch difende tuttavia a piu' riprese nella sua lettera Benedetto XVI. ''La storia dara' ragione al papa'', per aver fatto tutto il possibile per sormontare la divisione avvenuta dopo il Concilio Vaticano II, sostiene il vescovo.
Andando incontro alla Fraternita' il pontefice ha pensato anche ai suoi 600.000 fedeli, aggiunge Koch''.

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Il prezzo da pagare è quello dell'unità dei cristiani come si auspica il "divinizzato" Vaticano II.

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