00 13/02/2009 19:42
Dal blog di Lella...

Curie e Curiali Il Papa alle prese con una nuova grana britannica

PRIMO PIANO

Di Andrea Bevilacqua

Sono giorni di tempesta in Vaticano.
Soprattutto a motivo delle innumerevoli disobbedienze al Pontefice manifestatesi in modo evidente in seguito al caso Richard Williamson, uno dei quattro vescovi lefebvriani a cui Benedetto XVI ha revocato la scomunica e che ha sostenuto recentemente tesi negazioniste sull'Olocausto.
Tra le innumerevoli disobbedienze, potrebbe a breve rendersi manifesta quella di un porporato di potere, ovvero il cardinale Cormac Murphy-O'Connor, arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna) e presidente della conferenza episcopale d'Inghilterra e del Galles.
Murphy-O'Connor, il prossimo agosto, compie 77 anni. E, dunque, supera di due anni l'età pensionabile. E, consapevole che il futuro per lui non sarà altro che una pensione onorevole, pare stia lavorando per arrivare a un posizionamento storico, ovvero l'entrata in pompa magna nella Camera dei Lord. Una svolta epocale visto che, al suo interno, vi risiedono sì alcuni vescovi, ma sono anglicani e, dunque, sottomessi all'autorità della Regina: i componenti della Camera dei Lord sono attualmente 747, dei quali 92 ereditari mentre gli altri sono nominati o elettivi. Nello specifico: 28 Lord giudiziari (Law Lords), 25 Lord spirituali (arcivescovi e vescovi della Chiesa anglicana) e 602 Lords vitalizi nominati dal Sovrano su indicazione del governo.
Entrare nella camera dei Lord per un vescovo cattolico rappresenta uno smacco per Roma difficilmente rimarginabile. È vero: i rapporti tra Canterbury e Roma, negli ultimi tempi, si sono fatti distesi a motivo dell'aiuto che il Vaticano intende dare alla comunione anglicana a rischio di scisma a motivo di alcune decisioni liberal prese dalle sue gerarchie. Ma di qui a permettere che un principe della Chiesa pieghi la testa dinnanzi alla regina è davvero troppo.

Ma, del resto, le disobbedienze di Murphy-O'Connor sono quasi quotidiane. L'ultima, più che una disobbedienza, è un'invettiva contro Benedetto XVI senza precedenti.

È stato proprio l'arcivescovo d'Inghilterra, infatti, a criticare pesantemente il Papa per la questione dei lefebvriani: in una lettera al Rabbino Jonathan Sacks, Murphy-O'Connor ha espresso «vivo rimpianto» per la decisione di revocare la scomunica a Williamson. In sostanza, il porporato si è voluto scusare con il Rabbino per il comportamento del Papa. Proprio così. E la cosa è stata notata in Vaticano dove non è sconosciuta la volontà del cardinale di raggiungere prima della pensione la Camera dei Lord.

Probabilmente le sue uscite contro il Papa sul caso Williamson a questo mirano: a mostrarsi critico verso Roma prima di compiere il grande passo verso la Regina.

A conti fatti la Santa Sede ha due sole contro mosse possibili: imporre al porporato obbedienza e, nel contempo, sostituirlo con una personalità più fedele e in linea col Pontefice. Altrimenti l'esempio negativo di Murphy-O'Connor potrebbe contagiare anche altri presuli inglesi e ingenerare confusione tra i fedeli.

© Copyright Italia Oggi, 13 febbraio 2009


Sembra che lo schifo che provo non abbia mai fine...
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[Modificato da Paparatzifan 13/02/2009 19:42]
Papa Ratzi Superstar









"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"