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Silvana crea il profumo per il Papa:
«Essenza di bosco e musica»

di Franca Giansoldati

14 marzo 2012

Tutto è cominciato con una telefonata proveniente dal santuario di Santiago di Compostela. Era il 2010 e Benedetto XVI a novembre sarebbe andato a chiudere il Giubileo Compostelano. Nel piccolo ma pluripremiato laboratorio di Reggio Emilia, «Il Profvmo», in cui vengono create fragranze ispirate ai ritmi della natura attraverso un procedimento rigorosamente top secret, arrivò un incarico tanto singolare quanto inaspettato. Si chiedeva di ottenere un aroma ambientale capace di trasmettere ai pellegrini la sacralità del luogo.

Silvana Casoli, il «naso», come verrebbe chiamata in Francia, per nulla impressionata dalla sfida che si prospettava si mise all’opera e in poco tempo nacquero due acque di colonia, l’Acqua della Fede e l’Acqua della Speranza. «Mi sono calata nei panni di chi fa un pellegrinaggio. C’è chi va per confermare la propria fede ma anche chi intraprende il viaggio nella speranza di ritrovarla, dunque, ho pensato che dovevo far nascere qualcosa capace di evocare olfattivamente un’apertura ma anche un arrivo». L’elaborazione ottenuta, basata sui fiori di Bach, riscosse molto successo.

Una confezione con le due acque venne donata al pontefice dai prelati spagnoli. Passò un po’ di tempo e a Reggio Emilia giunsero richieste analoghe. Una dal santuario di Sant’Antonio di Padova e l’altra, assai più importante, dal Vaticano per una acqua da destinare a Benedetto XVI. A lui e solo a lui. Silvana Casoli si sentì quasi svenire, il compito era immane.

Questa maestra profumiera con robusti studi alle spalle in botanica, chimica e cosmetologia ma che per vezzo ama definirsi «alchimista», ebbe una specie blocco psicologico. Come comporre un profumo personalizzato per Sua Santità? L’impresa, effettivamente, non si presentava facile. Iniziò a concentrarsi su fragranze che potessero richiamare l’amore che Joseph Ratzinger nutre per la musica, per gli animali, per i boschi verdi della Baviera, per la semplicità, per il bisogno insopprimibile d’Assoluto.

La ricerca durò mesi e ci furono momenti in cui pensò anche di gettare la spugna, di rinunciare all’incarico, poi ebbe una intuizione: «Capii che una essenza del genere doveva avere nel cuore qualcosa di pulito, di leggero, richiamando l’idea della pace. Pensai ai profumi che il Papa avverte quando prega in giardino, davanti alla Grotta di Lourdes». Note di tiglio, di verbena, di erba".

Di più Silvana Casoli, profumiera dei vip di mezzo mondo - tra cui Madonna, Sting, Re Juan Carlos, persino il presidente della Repubblica, Napolitano - non vuole aggiungere. «Amo parlare del mio lavoro ma stavolta è una questione di discrezione. Sono molto devota al Santo Padre». Di fatto quell’acqua di colonia non verrà mai riprodotta per nessun altro.

Silvana Casoli non vuole troppa pubblicità. «Parliamo invece dei segreti del mio lavoro». Il suo laboratorio-profumeria garantisce l’unicità dei prodotti poiché mantiene inalterati i procedimenti artigianali. Una produzione su grande scala non sarebbe possibile.

Dietro ogni flacone si nascondono anni di ricerche, di viaggi in luoghi lontani per raccogliere materiali, estratti rari, composti base. La resina del legno di sandalo del Suriname, il sale dell’Himalaya ma anche il tulipano nero o le tuberose profumate dell’Est. Ogni essenza che esce dal laboratorio è unica nel suo genere. «Lavoro molto sulla memoria olfattiva».

Sicché prima di creare un profumo per qualcuno, Silvana vuole conoscere a fondo le sue abitudini fino a carpirne i segreti. Intuito e odorato: scompone gli aromi per poi assemblarli nuovamente.

Silvana ha scoperto da bambina di avere un dono fuori dal comune. Il suo olfatto è così raffinato che le consente di percepire a grande distanza ogni tipo di odore, riuscendo a descrivere le persone a seconda degli effluvi che emanano, captando impercettibili particelle fluttuanti nell’aria.

Un po’ quello che lo scrittore Peter Susskind ha descritto nelle prime pagine de Il Profumo. «Come la musica anche un odore può cambiare la vita, accarezzare lo spirito, giocando sulle note delle spezie, del bosco o della frutta. Sollecitare la felicità, esaltare la bellezza». Insomma, è una forma d’arte, esattamente come la pittura, la scultura o la fotografia.



Pope commissions custom-blended eau de cologne
Fragrance, which mixes hints of lime tree, verbena and grass,
was concocted by Italian boutique perfume maker Silvana Casoli

by Tom Kington in Rome

March 14, 2012

He is picky about his robes and his red shoes are tailor-made, but Pope Benedict has taken the meaning of bespoke to a whole new level by ordering a custom-blended eau de cologne just for him.

The fragrance, which mixes hints of lime tree, verbena and grass, was concocted by the Italian boutique perfume maker Silvana Casoli, who has previously created scents for customers including Madonna, Sting and King Juan Carlos of Spain.

Casoli said she had a "pact of secrecy" with her most illustrious client to date, and refused to release the full list of ingredients that had gone into his scent – but she did reveal that she had created a delicate smelling eau de cologne "based on his love of nature".

Casoli's scents first came to the attention of Vatican elders when she was commissioned to create fragrances for Catholic pilgrims to Santiago de Compostela in Spain. The two she supplied, Water of Faith and Water of Hope, were liked so much by local priests that they presented samples to the Pope, the Italian daily Il Messaggero reported.

Alerted to Casoli's talents, Benedict put in a request for his own stock of scent. The Vatican has previously played down reports that the 84-year-old pontiff is a snappy dresser, arguing that his unusual hats, including a red panama, reflect his respect for papal tradition rather than an eye for fashion.

And anyone keen to smell like the pope will be disappointed. "I would not ever repeat the same perfume for another customer," Casoli told the Guardian.

She describes her ready-to-wear perfumes, which are accessible to all, as "made with noble and rare essences which leave an unforgettable olfactory message for him and her".

The line, which features "sensually elegant" men's fragrances, also contains a scent named Perfume of Italy, which sums up the smell of Italy's "seas, mountains and countryside", and a perfume called Cannabis, which is described as hypnotic.

One that bishops and cardinals might wish to avoid is Nude, a scent inspired "by the smell that only a woman's skin emanates in a state of ecstasy".