00 05/10/2010 11:53
Dal blog di Lella...

Sottovalutato dai grandi media il messaggio di Papa Ratzinger

Ribaditi i toni forti usati contro la mafia e i numeri sull'affluenza. Qualche curiosità

PALERMO
La visita del Papa a Palermo «è stato un avvenimento importante, e certo non solo per la Sicilia. Ma la maggioranza dei media italiani sembra non averlo valutato per quello che veramente si è dimostrato, tra agenzie di stampa poco attente al suo insieme e quotidiani nazionali che magari vi hanno dedicato spazio ma non hanno ritenuto che meritasse la prima pagina.
Sino al londinese "The Independent", arrivato a negare la forte condanna della mafia da parte di Benedetto XVI facendo rimpiangere l'esemplare comportamento dei media britannici durante la visita papale nel Regno Unito».
Lo scrive l'Osservatore Romano in un editoriale a firma del direttore, Giovanni Maria Vian.
«Invece – rileva la nota – a Palermo il Papa ha condannato la criminalità mafiosa più volte, sin dall'omelia durante la grande messa sul mare, e con una nettezza inequivocabile: ricordando per ben tre volte don Pino Puglisi, "ucciso dalla mafia in un barbaro assassinio", e ricollegandosi significativamente alla predicazione, anche attuale, dell'episcopato siciliano. Aggiungendo poi, a conclusione della visita, un gesto simbolico che resterà: nelle luci struggenti del crepuscolo sull'autostrada, l'omaggio e la preghiera silenziosa davanti alla stele di Capaci che ricorda Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, vittime dell'attentato mortale divenuto emblema della lotta contro il fenomeno mafioso».
Al di là dell'insufficiente eco mediatica, per il prof. Vian, «Benedetto XVI nella capitale siciliana ha lasciato parole che non saranno dimenticate, portando «un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani» e alzando la voce per scandire che "ci si deve vergognare del male, di ciò che offende Dio, di ciò che offende l'uomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla Comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce!" Esortando poi i giovani, certo non solo in Sicilia, a non avere paura di contrastare il male» non cedendo «alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo».
«Ma - si chiede il direttore dell'Osservatore - come si possono superare le tante difficoltà, i problemi di ogni giorno, preoccupazioni sempre più assillanti? Il Papa lo ha ripetuto nei tre grandi incontri palermitani e lo ha riassunto ai giovani: andando alla radice, tenendo accesa nelle famiglie che sono il luogo primo dell'educazione, "la fiaccola della fede che si trasmette di generazione in generazione", in una terra cristiana per antichissima tradizione e vitalità, come è la Sicilia. Che ha un futuro se si imiteranno le donne e gli uomini che l'hanno fatta crescere, magari silenziosamente. Per creare una nuova speranza, nella certezza che nessuno potrà togliere la gioia e la forza di Dio alla Chiesa. Che, al servizio di tutti, può e vuole aiutare la Sicilia a respirare».
Il giorno dopo la città è alle prese con il ritorno alla normalità, fra cassonetti dei rifiuti rimossi e da rimettere a posto, la pulizia delle strade invase dalla folla, il ripristino dei luoghi di aggregazione.
E ci sono anche curiosità da registrare, come il numero dei fedeli che hanno partecipato.
Il portavoce del Vaticano aveva diramato una precisazione relativa alle presenze al Foro italico che alcuni media avevano vistosamente sottostimato. «A proposito delle persone presenti alla messa del Papa - aveva lamentato padre Lombardi - diverse agenzie continuano a riportare la cifra evidentemente errata di 30 mila presenze. Si fa presente che sia la Questura sia i carabinieri di Palermo verso la fine della messa hanno dato la cifra di oltre 200 mila persone».
Poi un episodio singolare: in piazza Politeama un cane nero senza padrone è riuscito ad arrivare fino al retropalco, creando un certo imbarazzo negli uomini che proteggevano Papa Ratzinger.
È accaduto alla fine dell'incontro con i giovani e non c'era verso di allontanare l'animale. Il segretario del Pontefice, mons. Georg Gaenswein, ha risolto la situazione con un gesto coraggioso: ha accompagnato lui il cane nero fino dal Papa, che lo ha accarezzato familiarizzando subito con un esemplare che in alcuni presenti incuteva un certo timore.
Anche a Birmingham, due settimane fa, all'Oratorio San Filippo Neri, il Papa aveva accarezzato lungamente un grande gatto soriano.

© Copyright Gazzetta del sud, 5 ottobre 2010


Papa Ratzi Superstar









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