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Da "Korazym.org"

Come storia e trascendenza si sposano nel Gesù di Ratzinger

11 dicembre 2013

di Luca Caruso

Indagare “l’inscindibile nesso tra storia e trascendenza, comporre la prospettiva dall’alto con la prospettiva dal basso, il Gesù della storia e il Cristo della fede”. È questo secondo l’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’obiettivo che si è proposto Benedetto XVI con la sua trilogia su Gesù, raccolta dalla Libreria Editrice Vaticana in un unico volume inserito nell’Opera omnia di Joseph Ratzinger, Gesù di Nazaret – La figura e il Messaggio, presentato nel pomeriggio di ieri presso l’Aula Paolo VI della Pontificia Università Lateranense.

“Gesù non fu un ribelle né un liberale, ma un fedele interprete della Torah, che porta a compimento” nota monsignor Müller, che dell’Opera omnia è curatore. Müller indica Gesù come “mediatore escatologico del regno di Dio, che vive i giorni della sua carne alla presenza del Padre, da cui viene e a cui torna”. “Non potendo l’uomo offrire nulla a Dio per la propria colpa – aggiunge il prelato –, Dio offre se stesso, nel suo figlio”. La trilogia di Ratzinger si propone così “di illustrare il cammino messianico di Gesù in mezzo al suo popolo, fino all’esito pasquale”. Nell’Ultima Cena Gesù ci consegna “qualcosa di nuovo: se stesso come Agnello di una nuova Pasqua”, sancendo “un’alleanza definitiva ed irrevocabile”. Poi “la Resurrezione di Gesù va al di là della storia, ma ha lasciato un’impronta nella storia”. Con la trilogia su Gesù abbiamo quindi “una vivida rappresentazione: non un cadavere vivisezionato, ma la presenza viva di Gesù nella Chiesa”.
Nel suo saluto introduttivo l’editore don Giuseppe Costa ha rivelato come il volume XI dell’Opera omnia, “Teologia della liturgia” (2010), abbia venduto seimila copie, mentre il XII, “Annunciatori della Parola e Servitori della vostra gioia” (2013), interamente dedicato al sacerdozio, quasi duemila, anticipando la notizia della pubblicazione di un nuovo volume entro la prossima Pasqua.
Il rettore della Lateranense, monsignor Enrico Dal Covolo, guarda a Benedetto XVI come al “teologo vivente più insigne che abbia la Chiesa cattolica”, individuando la chiave di lettura della sua opera in un “radicato e maturo innamoramento per Cristo”.
Nei suoi ringraziamenti l’editore tedesco dell’Opera omnia, Manuel Gregor Herder, ha ribadito l’intento di assicurare “lo standard più alto che corrisponda proprio a questo autore, una delle grandi figure del nostro tempo. Noi possiamo dire di avere il privilegio di averlo servito”.
Da sessant’anni i vari temi della cristologia sono al centro dell’attività e dell’insegnamento di Joseph Ratzinger come professore universitario, come vescovo e come Papa. Questo primo tomo del sesto volume presenta riuniti i tre libri apparsi nel 2007, nel 2011 e nel 2012, in ultima edizione riveduta e corretta, ma non nell’effettivo ordine della loro pubblicazione, bensì seguendo la cronologia dei Vangeli. In tal senso, il libro più recente, L’Infanzia di Gesù, è posto all’inizio del tomo. Segue Dal battesimo al Giordano fino alla Trasfigurazione e, infine, Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla Risurrezione. Il secondo tomo, in fase di traduzione, conterrà ulteriori contributi di Joseph Ratzinger sulla cristologia e avrà il sottotitolo “Scritti di cristologia”.
“La trilogia su Gesù di Nazaret – è precisato nelle indicazioni editoriali – è stata assunta nell’Opera omnia di Joseph Ratzinger benché la pubblicazione dei singoli libri sia avvenuta durante il pontificato di Benedetto XVI. È lo stesso autore, nella premessa al primo di essi, a chiarire la motivazione alla base della genesi dei tre volumi. Essi «in alcun modo sono un atto magisteriale, ma unicamente espressione della mia ricerca personale del ‘volto del Signore’»”.
Alla presentazione di ieri hanno preso parte i cardinali Re e Brandmüller, gli arcivescovi Gänswein, Marra, Pozzo e il vescovo Croci, ma anche il teologo tedesco Christian Schaller, vincitore dell’edizione 2013 del Premio Ratzinger.

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