00 03/06/2009 21:57
Dal blog di Lella...

Il vescovo dice sì, torna la messa in latino

Appuntamento domenica, l'autorizzazione dopo il "motu proprio" del papa

L'iniziativa è stata presa di un gruppo di giovanissimi. I primi tentativi erano naufragati nelle polemiche

Elena Romanato

Savona.

Domenica 7 giugno nella oratorio dei Santi Pietro e Caterina si udiranno le parole di «Introibo ad altare Dei» a «Ite, Missa est». È l'esordio a Savona della messa cantata in lingua latina secondo il rito romano antico.
La liturgia secondo il rituale di San Pio V (riformato da Papa Giovanni XXIII) e ripristinata dal motu proprio «Summorum Pontificum» di Benedetto XVI sarà celebrata alle ore 17,30 nell'oratorio dei Santi Pietro e Caterina, in via dei Mille a Savona, e sarà presieduta da don Giulio Grosso parroco a Varazze Sant'Ambrogio.
L'iniziativa è promossa dall'associazione «Una voce di Savona» sezione Beato Ottaviano ed è stata autorizzata dal vescovo Vittorio Lupi.
Da quando Benedetto XVI ha riconosciuto la piena legittimità dell'antica forma rituale con il motu proprio «Summorum Pontificum Cura» del 7 luglio 2007, nel novembre dello stesso anno è stata celebrata la messa con il rito romano antico nell'oratorio di San Michele Arcangelo a Celle.
La funzione officiata a Celle dal sacerdote veneto don Vilmar Pavesi aveva scatenato polemiche ed un acceso dibattito all'interno della stessa Curia savonese. Dopo l'attacco del parroco di San Michele, don Piero Giacosa, l'allora vicario del vescovo, monsignor Andrea Giusto era intervenuto con un comunicato ufficiale che vietava tutte le messe in latino nella diocesi fino all'arrivo del nuovo vescovo.
Con l'arrivo di Monsignor Vittorio Lupi i membri di «Una Voce» hanno partecipato ad una serie di incontri e colloqui con il vescovo che hanno poi portato all'autorizzazione della messa di domenica prossima.
«Dopo l'udienza del 4 dicembre durante la quale il vescovo Vittorio Lupi ci ha comunicato il parroco da lui individuato per la celebrazione della messa cantata in latino - spiega Guido Ferro Canale, 24 anni presidente di «Una Voce Savona» - ci sono stati altri colloqui per verificare e mettere a punto alcuni dettagli tecnici, come quello relativo alle particole, che probabilmente verranno lasciate nell'Oratorio dei Santi Pietro e Caterina dove si celebrerà la messa.
Un altro problema tecnico riguardava l'altare e la sede nella quale celebrare la messa che doveva essere più centrale possibile».
Con l'autorizzazione di Monsignor Lupi è finalmente arrivato il via libero e l'associazione «Una voce» pensa già ad una celebrazione mensile.
«Non dipende da noi; sarà monsignor Lupi ad esprimersi al riguardo e dovremo vedere come andrà la celebrazione del 7 giugno - dichiara Guido Ferro Canale - abbiamo sparso la voce tra amici e conoscenti e prevediamo di essere almeno un centinaio di persone.
L'effetto curiosità avrà un peso importante ma sono comunque molti i fedeli che chiedevano la messa celebrata secondo il rito latino. Io personalmente l'ho sempre sentita raccontata dai miei nonni e genitori ma tutti i savonesi di una certa età conoscono questo rito, spero che anche loro partecipino alla celebrazione. Tra qualche mese ci incontreremo per valutare l'esito di questa celebrazione e vedere di rendere più frequente la celebrazione contemplata dal motu proprio «Summorum Pontificum» di Benedetto XVI» .
La sezione savonese di «Una Voce», associazione per la salvaguardia della tradizione latino-gregoriana, è nata dalla sezione genovese circa un anno fa.
Fa a sua volta parte di una organizzazione nata nel 1964 e presente in 26 paesi del mondo. «La maggior parte di noi non conosceva questo rituale ed è cresciuta con un'altra messa - conclude Guido Ferro Canale - ho partecipato per la prima volta a una messa di San Pio V qualche anno fa nella chiesa di San Carlo in via Balbi, a Genova, dove "Una voce" ha molti associati. Dopo la messa tradizionale celebrata a Celle due anni fa io ed un amico ci siamo iscritti a "Una Voce Genova» con l'idea di fare nascere una sezione dell'associazione anche a Savona. Raggiunto il numero necessario per essere autonomi, abbiamo aperto la sede a Savona per riuscire ad avere anche noi una messa celebrata secondo il rito latino antico».

© Copyright Il Secolo XIX, 2 giugno 2009


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